R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
O SCAR S TEFANI
A LESSANDRA Z ANARDO
Alcune caratterizzazioni di una sottoalgebra di C
∗(X ) e compattificazioni ad essa associate
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 53 (1975), p. 363-367
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e
compattificazioni ad
essaassociate.
OSCAR STEFANI e ALESSANDBA ZANARDO
(*)
Sia X uno
spazio T.,i.
In[N.R.]
si definisceC~(X )
come il sotto-insieme di
C(X)
formato dallefunzioni 1
tali che è reale perogni
ideale massimale M di
C(X).
Si verifica facilmente che è unasottoalgebra
diC*(X)
reticolarmente ordinata e con unità.Questa
nota si propone di dare delle caratterizzazioni diC#(X),
che vengono
esposte
nel Teoremadel § 1;
diqueste
lapiù
interessante sembra essere il fattoche f
E se e solo sef ~
è localmente costantesu
Nel
§
2 si studiano alcuni casi in cuiC~(X )
individua unacompatti-
ficazione e, con
l’ipotesi aggiuntiva
dellarealcompattezza
nei casi nonbanali,
si trovano anche lecompattificazioni
associate.Il §
2 è statosuggerito
dal fatto che in alcuni casiC#(X)
non indi-vidua la
topologia
di X: lospazio
studiato in[S.Z.]
è connesso, metricoseparabile
equindi gode
di altreproprietà, quali normalità,
realcom-pattezza,
essere a basenumerabile,
ecc. , eppure tutte le funzioni diC#(X)
sono costanti.
Per
terminologia
e notazioni si fa riferimento a[G.J.],
con l’unicaeccezione della definizione di
spazio
0-dimensionale.Chiameremo
spazi
0-dimensionaligli spazi
con una base di chiusa-aperti
e fortemente 0-dimensionaliquelli
che in[G.J.]
si definiscono0-dimensionali.
Ricordiamo che uno
spazio
X ha unacompattificazione
0-dimen-sionale se e solo se .X è 0-dimensionale e che con
~’X
si indica la massima(*)
Indirizzodegli
A.A.: Istituto di MatematicaApplicata
dell’Univer- sità - Via B elzoni 7 - 35100 Padova.364
tra
queste; ~X
risulta essere associata adAo (dove Ao
è lasottoalgebra
di
C* (X )
delle funzioni aimmagine finita)
e sipuò
ottenere identifi- ficando tra loro ipunti
di ciascunacomponente
connessa difJX,,",X. [B].
§
1. LEMMA 1. Se S è C-immerso in X edf
EC#(.X),
allora EC#(S).
DIM. Vedi
[S.Z.].
LEMMA 2. Se
f E C#(X), f [X]
ècompatto.
Drnl. Sia e si consideri per
ogni Zn =
= f [r -1 /n, r + 1 /n].
Lafamiglia (Zn)nNE
ha laproprietà
dell’interse- zione finita ma non laproprietà
dell’intersezione numerabile eperciò
è contenuta in uno z-ultrafiltro associato ad un ideale massimale
iper-
reale M. Si ha e da cui l’assurdo.
TEOREMA. Se sono
equivalenti:
a)
b)
perogni
S C-immerso inX, f[S]
ècompatto;
c)
perogni copia
D di N C-immersa inX, f [D]
ècompatto;
d)
perogni copia
D di N C-immersa inX, f [D]
èfinito;
e) e f ~
è localmente costante su cioè perogni
x E esiste un intorno di x in
flX
su cuif ~
ècostante;
Ricordiamo che la caratterizzazione
c)
èesposta
in[N.R.]
Drnl.
a) ~ b). Segue
dei Lemmi 1 e 2.b) ~ c).
Ovvio.c) ~ d).
Siaf [D] _
infinito: esistono allora un r reale ed una sottosuccessione di(rn)nEN convergente ad r,
i cui termini sonotutti diversi da r. Le
antimmagini
in Ddegli
elementi di detta sotto- successione formano unacopia
D’ di N conf [D’]
noncompatto.
d ) =>e). L’implicazione
della limitatezzadi f
èovvia;
per l’altraparte, sia 10
non localmente costante in x E esia g
EC(PX)
tale che x E
Z(g)
c Costruiamo una successione come segue:Chiaramente D = E
N}
è unacopia
di N C-immersa in Xma
f [D]
non è finito.e) ~ f ).
Basta far vedere l’inclusione non banaleZ( f ~)
c clInfatti p E
Z( f )
n = 0 =>f
E(per
il Teor. di Gelfand-Kolmogorov)
se invece è localmente co-stante su p cioè
Z (ffJ)
è un intorno di p, ma allora segue subito p E clPZZ(F ) -
f )
=>a).
Preso comunque un ideale massimaleiper-reale
seallora e per il teor. di Gelfand-
Kolmogorov
c.v.d.COROLLARIO 1. Se X è discreto allora
0#(X)
=Ao .
Segue
banalmente dad)
e dal fatto cheAo
cC#(X).
COROLLARIO 2. Sia C un chiuso di C c
Allora
f ~[ C]
è finito. Pertanto se X è localmentecompatto
e real-compatto,
edf
EC~(X),
è finito.Segue
dae )
e da un ovvioargomento
dicompattezza.
COROLLARIO 3.
Se f E C#(X )
edf ~
è costante su un sottoinsieme E c allora è costante su tutto un intorno di E.Segue
ovviamente dallae).
PROP. 1. Sia X localmente
compatto
erealcompatto.
Alloraf
EC~(X )
se e solo sef
EC*(X)
eogni componente
connessa diammette un intorno su cui
f ~
è costante.Necessità : segue dei Corollari 2-3.
~Su f f icienza :
segue dallae)
del Teorema.Nota. La
Prop.
1permette
una descrizione immediata di Vn c- N.§
2.È
noto che c’è una biiezione naturale tra lecompattificazioni
Tdi uno
spazio
X e lesottoalgebre A,
diC*(l -)
dotate delleseguenti proprietà: a )
contenere lecostanti, b)
separarepunti
e chiusi diX, c)
essere chiuserispetto
alla convergenza uniforme inC* (X ) .
L’algebra AT
associata allacompattificazione
T inquesta
biie-zione è formata esattamente da
quelle
funzioni diC*(X)
che si pos-366
sono estendere con continuità a
T ; C(T)
eA,
sono isomorfe in modo naturale.Se una
sottoalgebra A
cC*(X) possiede
leproprietà a), b),
la com-pattificazione
ad essa associata èquella
che la biiezione di cui sopra associa a cl A.OI(X) gode
dellaproprietà a)
perogni spazio X, perciò
individueràuna
compattificazione
di X se solo segode
dellaproprietà b).
PROP. 2. Dato uno
spazio’ X,
ciascuna delleprime
treproprietà implica
laquarta:
1 )
X èpseudocompatto.
2 )
X è localmentecompatto.
3)
X è 0-dimensionale.4) C#(X)
separapunti
e chiusi.DIM.
1) ~ 4). Ovvio, poichè C’(X) = C(X) = C*(X).
2) => 4). Segue
dal fatto che e che separapunti
e chiusi.3) ==>4). Segue
dal fatto cheAo c C#(X)
e cheAo
separapunti
e chiusi.
Detta
X#
lacompattificazione
associata aC#(X ),
diamone unadescrizione in alcuni dei casi citati nella
Prop.
2.PROP. 3.
a)
Xpseudocompatto => X#= ~BX.
b)
X fortemente 0-dimensionale =>e)
X 0-dimensionale erealcompatto
=>X#= ~X.
cl)
Se X è localmentecompatto
erealcompatto, X#
siottiene identificando i
punti
dellecomponenti
con-nesse di DIM,
a)
Ovvia.b) Segue
subito dal fatto cheel A,,= C*(X)
se e solo se X è for-temente 0-dimensionale
([G.J.], 16.A.2.).
c) Se f E C~(X), f ~
è costante sullecomponenti
connesse di(segue dall’ipotesi
e dallae)
del Teor.a ~ 1 ) ; pertanto
esiste A Etale che
f ~ =
ove n è laproiezione
canonica di~8X
suCX.
Poichèlascia fissi i
punti
diX, h
è un’estensionedi f a
Ricordiamo che~X
è individuata da cl
Ao ;
segue cheC#(X)
c clAo
ed essendoAo
cC#(X),
d)
Sipuò
dimostrare facilmente che lospazio compatto
ottenutoidentificando i
punti
dellecomponenti
connesse di è unospazio T,
e
quindi
unacompattificazione
T di X . Con unragionamento analogo
a
quello
usato nella dimostrazione die)
si fa vedere cheogni f
EC#(X)
si estende in modo continuo a
T;
chiamiamoC# l’algebra
delle fun- zioni diC#(X)
cos estese.È
evidente cheC~
contiene lecostanti;
mostriamo che separa i
punti
di T. L’unico caso non banale si verificaquando x, y
E TBX . Se x, y provengono daCx , C~ componenti
connessedistinte di un noto
argomento
dicompattezza
mostra chesi spezza in due
chiusaperti disgiunti 01
eC2,
contenentirispet-
tivamente
C.
eC~.
Essendo01, O2
chiusidisgiunti
nellospazio
nor-male
PX,
esistono dueaperti
tali che clpxA1
n0. Esiste
dunque
g E tale che{O}
e~[01~.3] ==={!}; ovviamente g
risulta localmente costante suquindi (vedi e)
delTeor.)
e la sua estensione a T se-para x e y.
Il Teor. di Stone-Weierstrass assicura che e
quindi
cl
C#(X )
èprecisamente l’algebra
delle funzionif
diC#(X )
che si esten-dono a
T,
da cuiX# =
T.BIBLIOGRAFIA
[B.]
B. BANASCHEWSKI,Über
nulldimensionale Räume, Math. Nachr., 13(1955),
pp. 129-140.[G.J.]
L. GILLMAN - M. JERISON,Rings of
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Van Nostrand,New York
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[N.R.]
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O. STEFANI - A. ZANARDO, Un’osservazione su unasottoalgebra
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in corso di
stampa
su Rend. Sem. Univ. Padova, 53(1975).
[W.]
R. C. WALKER, TheStone-010Cech compactification, Springer-Verlag,
NewYork (1974).
Manoscritto