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NUTRIZIONE ENTERALEAssistenza infermieristica nell’alimentazione

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> NURSING

NOV DIC 08 ASSISTENZA ANZIANI

INDICAZIONE alla nutrizione arti- ficiale (Sinpe, 2002)

In caso di malnutrizione severa o mode- rata (calo ponderale > 10% negli ultimi 6 mesi), con apporto alimentare insufficien- te (< 50% del fabbisogno) per un periodo

> a 5 giorni.

Nei casi di stato nutrizionale normale, ma con rischio nutrizionale, quale:

• insufficiente nutrizione orale per 10 giorni;

• ipercatabolismo grave (perdita azotata

> 15 g/die);

• ipercatabolismo moderato (perdita azo- tata tra 11-15 g/die), con stima d’insuffi- ciente nutrizione orale > 7 giorni;

• alterazioni gravi dell’assorbimento, del transito intestinale o della digestione (non reversibili entro 10 giorni).

L’obiettivo della NA è la correzione della malnutrizione già esistente e/o la preven- zione della malnutrizione. La nutrizione artificiale non è indicata quando la durata prevista è inferiore a 5 giorni o quando, in paziente ben nutrito e normocatabolico, il periodo d’inadeguato apporto alimen- tare previsto è < 10 giorni.

La valutazione della nutrizione enterale a confronto della nutrizione parenterale, ha evidenziato che, nella prima c’è minor rischio infettivo e svolge un ruolo terapeu- tico, perché con il passaggio delle sostan- ze nutritive impedisce la crescita di una flora microbica patogena.

Vale come regola che la miscela deve essere somministrata nella parte più alta disponibile dell’apparato gastroenterico,

allo scopo di utilizzare tutti i sistemi dige- stivi disponibili.

La nutrizione enterale rappresenta la metodica di prima scelta, in tutte le persone che presentino un’indicazione alla nutrizione artificiale e abbiano un intestino funzionante.

Nelle persone in nutrizione parenterale deve essere periodicamente verificato l’eventuale recupero della funzionalità intestinale, per ripristinare quando pos- sibile una nutrizione più naturale. Nel caso in cui la nutrizione enterale non è sufficiente a coprire i fabbisogni della persona è indicata una nutrizione mista (NE+NPT), nutrizione enterale e nutri- zione parenterale.

SOMMINISTRAZIONE DEGLI ALIMENTI DIETETICI

Il programma nutrizionale è eseguito da un team multidisciplinare di esperti, che collaborano nella valutazione dello stato nutrizionale, nella sorveglianza clinica e nel il controllo dell’efficacia terapeutica, quindi rivestono ruoli fondamentali le fi- gure dell’infermiere, del dietista, del nutri- zionista, del medico e del farmacista.

Gli alimenti dietetici sono prodotti indu- striali disciplinati dal DPR del 20/03/2002, n. 57, “Regolamento di attuazione della direttiva 1999/21/CE sugli alimenti diete- tici destinati a fini medici speciali”, (G.U.

11/04/2002, n. 85).

Gli alimenti dietetici sono alimenti in forma liquida, definite anche miscele nu- tritive e si distinguono in tre categorie:

• alimenti completi con formulazione standard (diete standard);

• alimenti completi con formulazione adattata per patologia (diete specifiche);

• alimenti incompleti con formulazione standard o adattata (integratori).

Gli alimenti completi contengono tutti gli elementi naturali necessari a mantenere un buono stato di nutrizione (proteine, lipidi, carboidrati, vitamine, sali minerali, oligoelementi e acqua), riescono a sod- disfare le esigenze nutrizionali secondo RDA (riferiti a popolazioni sane).

Le miscele in commercio si distinguono:

• miscele polimeriche;

• miscele oligomeriche;

• miscele modulari.

La miscela deve essere a temperatura ambiente, una miscela fredda può cau- sare crampi addominali, mentre una mi- scela troppo calda può danneggiare la mucosa gastrica.

Controllare sempre la data di scadenza, il modo di conservazione e la presenza di eventuali alterazioni degli alimenti nutri- zionali, in caso di dubbio non utilizzarli.

La scelta della via di somministrazione enterale dipende da:

• malattia di base e condizioni generali della persona;

• stato morfologico e funzionale dell’ap- parato digerente;

• durata del trattamento N.E.;

• rischi connessi alla tecnica;

• dal comfort e accettabilità della persona.

NUTRIZIONE ENTERALE

Assistenza infermieristica nell’alimentazione

LA NUTRIZIONE ENTERALE È UN'ALIMENTAZIONE CHE PREVEDE LA SOMMINI- STRAZIONE DI SOSTANZE NUTRITIVE DIRETTAMENTE NELLO STOMACO O NELL’IN- TESTINO, PER MEZZO DI UN’APPOSITA SONDA. L’ALIMENTAZIONE CONSISTE NELLA SOMMINISTRAZIONE DI DIETE A CONTENUTO NUTRIZIONALE DEFINITO (DND), POSSIBILE SOLO QUANDO LE FUNZIONI GASTRICHE E INTESTINALI SIANO RELATIVAMENTE CONSERVATE E/O DI DIETE CHIMICAMENTE DEFINITE (DCD), CHE POSSONO ESSERE SOMMINISTRATE NEI CASI DI DISTURBI DELL’ASSIMI- LAZIONE.

> di RITA GIACOMELLI*

> Rita Giacomelli

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NOV DIC 08 ASSISTENZA ANZIANI

Le vie di somministrazione enterale si di- stinguono in:

• sondino naso-gastrico;

• sonda naso-digiunale;

• gastro/digiunostomia per cutanea endo- scopica (PEG/D).

Posizione del paziente

Durante la somministrazione la posizione che il paziente deve assumere è quella seduta o semiseduta, con schienale fra i 30° e 45°, perché riduce i rischi di inala- zione, ab-ingestis.

SONDINO NASO-GASTRICO Il sondino naso gastrico è un tubo di ma- teriale morbido, flessibile, biocompatibile, presenta delle tacche radiopache che misurano il grado di inserimento e la te- nuta in sede.

Sono presenti sonde di vario calibro e diverse lunghezze, presentano all’estre- mo distale una punta arrotondata e forata, mentre all’estremo prossimale è dotato di raccordo per la connessione al deflus- sore. Il sondino di piccolo calibro è indica- to per la riduzione del rischio di aspira- zione e di rigurgito e per la minore inci- denza di faringiti, otiti ed erosioni tracheo- esofagee.

Il sondino naso gastrico in silicone o poliuretano rimane in sede dai 10 ai 30 giorni, mentre i sondini in PVC rimangono in sede 24 ore, perché rilasciano sostan- ze dannose per l’organismo.

Complicanze in fase di posizionamento e di gestione del sondino:

• attorcigliamento della sonda;

• infezioni rino-faringee;

• decubiti, ulcere e perforazioni;

• emorragie;

• reflusso gastro-esofageo.

Controllo del corretto posiziona- mento del sondino naso gastrico Il migliore controllo del posizionamento del sondino naso gastrico è effettuato con la radiografia del torace, ma l’elevato costo, l’esposizione a radiazioni ionizzanti e la difficoltà d’esecuzione al letto del paziente, porta ad indicare un controllo radiografico prima dell’inizio della sommi- nistrazione enterale. Per i controlli suc- cessivi utilizzare sempre due tecniche contemporaneamente come ad esempio il pH test e l’auscultazione. Il pH test per- mette di controllare le secrezioni gastri- che, le quali hanno un pH da 0 a 4, se sa- rà un pH maggiore di 6 (fra 6 e 7) saranno fluidi intestinali.

Si consiglia di segnare con pennarello indelebile il livello dell’inserzione della sonda nella narice, per mantenere un continuo controllo della sonda. Verifican- do che la lunghezza della porzione e- sterna del SNG misurato dalle narici all’inserzione del connettore sia uguale a quell’iniziale, annotata in cartella infermie- ristica, si evidenzieranno dislocazioni.

Controllo del ristagno gastrico La tecnica più diffusa è l’aspirazione ma- nuale, attraverso una siringa capiente con punta raccordabile al sondino, in questa fase vanno evitate aspirazioni brusche che possono provocare sofferen-

za della mucosa gastrica.

Il controllo del ristagno gastrico è fatto con una frequenza che varia dalle 2 a 4 ore, in fase iniziale della somministrazione enterale, per controllare l’assorbimento e la motilità gastrica. Il paziente con assi- stenza intensiva richiede un controllo più frequente, mentre il paziente stabile con somministrazione enterale a regime da giorni il controllo può essere effettuato ogni 8 ore.

La quantità di ristagno gastrico è stato definito accettabile fra i 200 e i 250 ml., il ristagno prelevato deve essere ridato al paziente, per verificare in quanto tempo è riassorbito e per non sottrarre elettroliti e liquidi.

SONDA NASO-DIGIUNALE La sonda naso digiunale è indicata nei casi che presentano gastroparesi e un alto rischio di ab-ingestis o di ristagno gastrico elevato. Il posizionamento della sonda è effettuata attraverso la via endo- scopica, mediante l’utilizzo di un filo gui- da, inserito precedentemente, si fa scor- rere la sonda.

Controllo dell’assorbimento Con il controllo dell’assorbimento si può valutare la presenza di distensione ad- dominale, di crampi addominali e la pre- senza di feci formate.

SONDA PER GASTRO/DIGIUNO- STOMIA ENDOSCOPICA PERCU- TANEA (PEG/D)

La sonda per gastrostomia/digiunostomia è un tubo di materiale biocompatibile, radiopaca per il controllo della posizione, presenta all’estremo distale una punta smussata e forata, mentre all’estremo prossimale è dotato di tacche (scala graduata) e raccordo per la connessione al deflussore. Il dispositivo di bloccaggio interno è fornito di un supporto a disco, in silicone, mentre il bloccaggio esterno alla parete addominale avviene con un supporto plastico a forma di farfalla. Con- sente la nutrizione nei casi in cui la via na- turale sia inefficiente, impedita e sia im- possibile o non indicata l’applicazione del sondino naso-gastrico o naso digiu- nale (es. per nutrizione a lungo termine, neoplasie cervico-facciali ecc.). La gastro- stomia e la digiunostomia sono ricostru-

> Misurazione esterna del sondino naso-gastrico

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zioni chirurgiche, con passaggio attraver- so la cute nello stomaco per la prima e nelle prime anse intestinali nella secon- da.

Controllo del sito di inserzione Nel primo mese dal posizionamento il controllo deve essere effettuato tutti i giorni e più volte il giorno, con valutazione della presenza di alterazioni (sangue, pus, succo gastrico). Controllare la posi- zione della sonda tramite la scala gradua- ta presente sulla superficie, evitare tra- zioni e ancorarla alla parete addominale con un cerotto. Sostituire il cerotto di fissaggio periodicamente e ogni volta che necessita, controllare lo stato della stomia per verificare eventuali abrasioni.

Dal secondo mese quando la stomia è consolidata mantenere pulita la medi- cazione.

Controllo del ristagno gastrico Il controllo della quantità di ristagno ga- strico accettabile è 100 ml, è inferiore ai livelli del sondino naso gastrico, perché è presente un canale di comunicazione fra lo stomaco e l’esterno e deve essere protetto da una distensione gastrica eccessiva.

Complicanze:

• rimozione accidentale della sonda;

• ostruzione della sonda;

• alterazione della stomia.

MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIO- NE ENTERALE

Esistono due metodi di somministrazione ad intermittenza (per boli) e continua (a gocciolamento per gravità e a gocciola- mento con uso di pompa infusionale).

L’infusione ad intermittenza è sconsigliata a livello gastrico, perché aumenta il ri- schio di aspirazione e reflusso digiunale, e a livello digiunale provoca iper-ecci- tamento della peristalsi e diarrea.

Fra le due modalità di somministrazione ad intermittenza e continua si raccoman- da quella continua attraverso l’uso di pompa peristaltica in 24 ore, in quanto riduce le complicanze gastrointestinali, metaboliche, l’aspirazione, il reflusso e diminuisce il rischio di ostruzione della sonda. Nutripompa o pompa peristaltica è un apparecchio elettrico, presenta

pulsanti e display per regolare la nutri- zione, relativamente al tempo di deflusso delle miscele, al volume/minuti, alle pau- se, al volume complessivo di sommini- strazione. Presenta allarmi in caso di occlusione del sondino o in caso di ter- mine della miscela, è provvisto di un di- spositivo atto a convertire automatica- mente il funzionamento da corrente elet- trica a batteria. Il peso e l’ingombro sono limitati per favorire la mobilizzazione e l’autonomia della persona.

GESTIONE DEL SET INFUSIONALE

La gestione del set infusionale è impor- tante per prevenire la contaminazione batterica, è utile attuare le stesse regole di asepsi e gestione della nutrizione parenterale. Tutti i dispositivi sanitari come il set di infusione e le siringhe de- vono essere sostituiti ogni 24 ore e in tutti i casi di contaminazione accidentale, co- me da DL 24/02/1997, n. 46, attuazione della direttiva CEE 93/42, normativa sul materiale monouso. Lavaggio sociale delle mani e inserimento di guanti durante la preparazione del set e della prepa- razione della sacca nutritiva. Riduzione delle disconnessioni del sondino/sonda al set di infusione, utilizzare l’apposita valvola presente nel set infusionale.

Mantenere il circuito di somministrazione chiuso.

PREVENZIONE E GESTIONE DELLE OCCLUSIONI DELLE SONDE

Per prevenire l’ostruzione della sonda è utile effettuare le seguenti indicazioni:

• in fase di sospensione momentanea della nutrizione enterale iniettare acqua, per mantenerla pulita;

• quando si somministra un farmaco iniettare 10 ml di acqua sterile prima e dopo;

• ogni 3-4 ore somministrare 30 ml di acqua sterile;

• in caso di ostruzione della sonda tentare con bevande con anidride carbonica.

SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI PER VIA ENTERALE Evitare di somministrare farmaci in con- tatto con la miscela nutritiva perché pos-

sono causare:

• alterazione della miscela nutritiva, effetti avversi sulla farmacocinetica del farmaco;

• disturbi gastrointestinali, interazioni tra farmaci e componenti della miscela;

• occlusione della sonda causata da pre- cipitati di farmaci.

Se occorre somministrare farmaci attra- verso la sonda, occorre mettere in pausa la pompa peristaltica, sospendendo l’in- fusione enterale ed irrigare il sondino prima e dopo la somministrazione del farmaco.

Nella somministrazione dei farmaci se- guire alcune indicazioni, quali:

• preferire gocce, sciroppi, compresse effervescenti;

• verificare la compatibilità farmaco-pro- dotto alimentare;

• frantumare il più possibile le compresse;

• sciogliere la polvere in acqua;

• somministrarne uno per volta, non ag- giungere il farmaco alla dieta enterale.

BIBLIOGRAFIA - American Society for Parenteral and Enteral Nutrition, Board of directors and the clinical guidelines task force. Guideli- nes for the use of parenteral and enteral nutrition in adult and pediatric patients. J.

PEN J. Parenter Enteral Nutr. 2002.

- Mazzini C., Alberico D., Bacchi G., Ca- ruso S., Review: Prove di efficacia nella gestione delle linee per alimentazione entrale. Centro studi EBN, Sant.Orsola Malpighi. Bologna, 2003.

- Ministero della Salute, a cura del Grup- po di lavoro dell’ASSR per la predisposi- zione di Linee Guida sulla Nutrizione Ar- tificiale Domiciliare. Linee Guida sulla nutrizione artificiale domiciliare, 2006.

- Sidoli O., Differenti aspetti della gestio- ne infermieristica nella Nutrizione Entrale (NE) e nella nutrizione parenterale (NP).

Nutrional Therapy & Metabolism. SIMPE Aprile/Giugno 2007, 14-25.

- SIMPE, Manuale di Nutrizione Artificia- le. Alfredo Guido Editore. Napoli, II Edi- zione, 2007.

Link http://www.sinpe.it http://www.espen.org

* Infermiera professionale

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