R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
A LDO B RESSAN
Questioni di regolarità e di unicità del moto in presenza di vincoli olonomi unilaterali
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 29 (1959), p. 271-315
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QUESTIONI
DEL MOTO IN PRESENZA
DI VINCOLI OLONOMI UNILATERALI
Memoria
(*)
di ALDO BRESSAN(cx PadoLCC)
PREFAZIONE
La dimostrazione della sufficienza della nota condizione di
equilibrio
per laquiete
di un sistema olonomo S ad Ngradi
di libertà q1 ... qN e in assenza di
attrito,
costituisce un pro- blema molto difficile e ingenerale insoluto,
anchequalora
i vincoli unilaterali
presenti
sianorappresentabili
nella formae
valgono
teoremi di unicità per leequazioni
diLagrange.
Nell’ipotesi
che laposizione d’equilibrio
P* sia di confine pergli
ultimi dei vincoli unilaterali(1),
una tale dimo-;tazione è stata data da
Signorini 1) nell’ipotesi
che le com-ponenti lagrangiane
della sollecitazione attiva siano continue e tutte
proprio
ne-gative
in P* e per valori nulli delle q-Fondamentale è in tale dimostrazione
l’ipotesi
della con-tinuità, delle reazioni vincolari effettive.
Tuttavia si
può
osservare che l’incondizionata continuità delle reazioni vincolari non sempre sembra avere fondamento(*) Pervenuta in Redazione il 5 novembre 1958.
Indirizzo dell’A. : Seminario matematico, Università, Padova.
1) A. SIGNORINI, Meccanica Vol. II, pag. 337, 2a ediz.
fisico sufficiente. Cattaneo acl
esempio
dimostra la o wffi-cienza » del
principio
dei lavori virtualiall’equilibrio
d unsistema materiale, per un sistema
particpllare,
soddisfacentea
larghe
condizioni diregolarità, soggetto
a vincoli fissi anchescabri,
e che possono essere iiiparte
olonomi bilaterali e inparte
anolomoni ancheunilaterali,
evitando inoltre la dettaipotesi
sulleieazioni ?).
In effetti il
problema
didedurre,
almeno in casi suffi- cientementeregolari,
la continuità delle accelerazionilagran- giane
e delle reazionieffettive,
daopportuni postulati,
fisica-mente soddisfacenti e
meglio
accettabili della diretta ammis- sione della continuità delle suddettereazioni,
èpi i complesso
di
quel
che sembra aprima vista,
e costituisceoggetto
dellaprima parte
delpresente
* * *
il
generico
sistemaolonomo,
con vincoli lisci anche unilaterali erappresentati
dalle(1),
dotato inoltre di espres- sionelagrangiana
della forza viva e di
component lagrangiane
della sollecitazione attiva, tali che siano continui i secondi membri delle
equazioni
diLagrange
risoluterispetto
alleq
e sia
{qh(t)} }
lagenerica LY-pla
di funzioni continue verifi- canti le(1).
Per
semplificare l’esposizione
mi sembraopportuno
pre- mettere leseguenti
definizioni.2) c- CATTANEO (Pisa), c del dei lavori
virtuali all’equilibrio clc un generico sistema materiale, Rendiconti di matematica. Università, di Roma, lugio-dicembre 1954. pag. 209.
G. GRI0LI nel suo testo di meccanica razionale osserva a pag. 318 che all’ammissione di continuità delle reazioni vincolari è preferibile
un principio di continuit t del lavoro effettivo di esse.
DEFINIZIONE 1a - Per ’In r N dirò che la
prende ( o lascia)
lo zero - od anche che il sistemaS,
pen- sato animato dal moto qh =qh(t) (h
= 1...N), prende (o
per-con l’
(r - m)0
vincolo unilaterale se èe per
ogni tl ~ (rispettivamente
pero,gni t2
>~),
esiste tn!t 2n
tl ~, t~]
conqr(t)
> 0. Diròpoi
chctale presa
[o perdita]
di contatto èsemplice se
esiste 2~ntl ~
~)
tale che in[in ç t2]
sz abbia sempreDEFINIZIONE 2a - Dire) che
~1;2
è ~cn intervallo diregolarità.
ai vincoli
(1 )) delZ’ N-pta
se perogni
t inE1E2 nessuma
delleqm+1(t) ... qN (t) prende
o ln,.fJcia lo zero. Ciòequivale
all’esserein ~:~2
unaparte
di esse «0,
l’altra sem-pre > 0.
DEFINIZIONE Dirò
regione
R diregolarità dell’N-pla, { qh(t) } (rispetto
alle(1 )),
t’insiemeaperto R,
somma dei suoiintervalli di
regolarità, (rispetto
alle(1)) 3).
DEFINIZIONE 4a - Dirò che la con8,iderata
N-pla
èrispetto
ai vincoti
(1) regolare
se tale alcon f ine 4),
se esistono continue tutte l eqh
eqh
inogni
intervalloaperto E1E2
che sia di continuitàper le
derivate 1 e e 2e di delleqm+1(t) ...
qN(t)
almeno una volta
prenda
o lasci lo zero5).
3) Si badi che nonostante 7~ sia denso nell’intervallo ti t2 di defi- nizione della considerata N-pla (ossia ogni punto di tl ~2 è di accu- mulazione per R), il complementare CR di tale regione rispetto a può avere misura arbitrariamente prossima a t2 - tl ), e ciò pure
in casi dinamici molto regolari (vedi esempio I°, § 1 - n. 2) per cui anche
le Ò’
sono continue.4) Dirò tale pure il moto da essa rappresentato.
5) f è regolare st tale al confine rispetto ai vincoli (1)
se e solo se, per ogni E in cui essa è definita, una delle o
qk
(t)(h = 1, ... , N ) può essere ivi discintinua solo a patto che per un
r = m + 1, ... , N sussista una o l’altra delle due seguenti condizioni per g : .
a) o
q,. ( t )
sia discontinua per t - ~ ;b) g sia punto di accumulazione di istanti per cui si verifica la condizione a). ’
Se la
detta N-pla rappresenta
un moto di S mi sembra fisi- camente ben accettabile l’ammissione per essa diregolarità conseguente
allaregolarità
al confine(secondo
la def.4),
inquanto
sipuò
ritenere che taleproprietà
traduce analitica, mente il fatto che eventualiirregolarità
del moto sianoimpu- tabili,
nelle fatteipotesi
diregolarità di 8,
esclusivamentea prese o
perdite
di contatto conqualche
vincolo unilaterale.Ammetterò che
ogni
moto{ qh(t) }
dinamicamentepossibile per 8
risolva leequazioni L)
diLagrange
in sensolato,
ossiache in
ogni
intervallo~J2
diregolarità
abbia derivate le e 2e continue e risolva leL)
incorrispondenza
n reazioni che i~ incoli siano
capaci
diesplicare.
* * *
Nella la
parte
delpresente
lavoro consideroappunto
lagenerica
soluzione in senso lato{ qh(t) }
delleequazioni
diLagrange
colleqh(t)
eqh ( t) continue,
cosicchè soddisfano lalegge U)
d’urto con cui vacompletata
la definizione diS, qualunque
siaU);
e dimostro che inogni
intervallo sonocontinue le derivate seconde di
quelle
delleq"t+1 (t) ... qN(t)
cheivi almeno una volta
prendono
o lasciano lo zero.Supposta
la
{ qh(t) } regolare
se tale alconfine,
resta allora asfiicurata la continuità di tutte le qh e anche delle reazioni. vincolari.Ha interesse notare che per
giungere
aquesta
conclusionel’ipotesi
che la siaregolare
se tale alconfine,
è essen-ziale
perchè
daesempi
risulta che altrimenti pur essendo leqh ( t )
assolutamentecontinue,
non solo le qh possono essere discontinue6),
ma possonopresentarsi
casi di indeterminazione nel senso che le condizioni iniziali risultinolargamente
insuf-ficienti ad individuare un movimento
7) ;
taleindeterminazione,
nello sola
ipotesi
di continuità dellepuò presentarsi
anche in casi in cui
l’equazioni
delLagrange
sono soddisfattequasi
ovunque(mis CB = 0) 8).
* * *
---- -_-_
e) Vedi Osserva.zione 21, n. 3 di § 1.
7) Vedi Osservazione 1*, n. 3, § 1.
8) Vedi nel n. 3 di § 1 l’Esempio 2° e le 9 righe che le precedono.
La
complessità
delproblema
accennato all’inizio diquesta
introduzione e studiato nella
prima parte
dellavoro,
siha,
tra l’altro
perchè,
secondo lanota 3), può
esserepositiva
lamisura dell’insieme CR dove le
qh(t)
non sono, almeno apriori,
tenute a soddisfare le
equazioni
daiLagrange.
Altre
complicazioni
derivano dallapossibilità
di prese operdite
deal contatto del sistema conqualche
vincolo unilaterale in modo nonsemplice (secondo
la def.1),
e dalpoter
esserR non connessa.
* * *
Giovandomi di risultati
conseguiti
nellaprima parte
delpresente
lavoro estendo nella seconda il citato teorema diequilibrio
diSignorini
al casodinamico,
sempre con referenzaa moti
regolari
se tali alconfine,
dimostrando un teorema di unicità della soluzione dinamica. Precisamente dimostro ilrequisito
di unicità perogni
moto diconfine, regolare
setale al
confine,
sottoipotesi
sui dati che nel caso statico riescono meno restrittive diquelle
diSignorini.
Dimostro cioè che se sottopref iasate
condizioni inizialil’equazioni
di La-grange ammettono una soluzione di
confine,
essa è l’unica nella classes di tutti i moti(anche
condistacco),
dinamicamentepossibili per S
e verificanti le stesse condizioniiniziali, purchè
la sollecitazione attiva soddisfi
opportune
condizioni. Nel casostatico il teorema è in
particolare applicabile
tra l’altro alcaso delle forze
puramente posizionali
e soddisfacenti assiemeagli
altridati,
alle condizioni diLipschitz.
Perquanto
miconsta il detto teorema
d’equilibrio
diSignorini
non è statoancora
rigorosamente
esteso nemmeno aquesto
caso. Proba-bilmente ciò è dovuto al fatto che le difficoltà che esso pre-
senta,
richiedono l’uso di metodi di natura diversa daquelli impiegati
daSignorini.
Grazie ad una estensione di un teorema di
Agostinelli
èpossibile generalizzare
i risultati diquesto
lavoro al casoin cui si
aggiungano
al consideratosistema S,
dei vincoli anolomi bilaterali lineari eregolari.
Taleargomento
saràoggetto
di unaprossima
nota.§
1. - OSSERVAZIONI SULLEEQl.AZIONI
DI LAGRANGENEL CASO DI VINCOLI
OLONOMI
UNILATERALI N. 1. -Considerazioni prelimin,ari.
Riferendomi al sistema 8 considerato
nell’introduzione,
disollecitazione atti~-a e forza viva espresse dalle
(3)
e(2),
pongoConviene
precisare
la nozione di soluzione in sensolato,
di cui ho
già parlato nell’introduzione,
mediante laDEFINIZIONE 5a - Dir~~ che la considerata.
N-pla
risol-ve in senso lato le
equazioni
(li di 8 intl t2,
Re ii-ile
qh
eqh (h =
1 ...N)
sono continue inogn.i
(liregolarità, rispetto
alle,1)
ed in.ol trc esiston o N~1(t) ...
per lequali
in R lead
ogni
istante t per cui siaSi noti che tale definizione non
implica
apriori
che Rsia un insieme di continuità per le
ql(t) ... qN(t).
DEFINIZIONE 6a - Dirò
infine
motitipo quelli
rap-presentati
daN-ple
colleqh(t) continlle, regolari
setali al
confine rispetto
alle(1) [che esprimono
i vincolilaterali di
81,
inoltre irz .’jen80 latol’equazione
diL«,,qrangc
di S.X. 2. -
Qualche proprietà dell’insieme
Rdi regolarità.
Poichè
ogni N-pla { qh(t) },
soluzione in senso lato delleequazioni
diLagrange,
le risolve solo nellapropria regione
R diregolarità
èimportante
notare leproprietà
di R espresse dai se-guenti
teoremi.TEOREMA I° - E.’1istono
N-ple } (con
le eqh(t)
continue)
soluzioni diproblemi
dinamici moltoregolari [in
cuiprecisamente
leVh(q | q | t)
date dac(4)
sono continue con lederivate
f ino
ad unpre f issato
ordinev]
per lequali
laregione
di
regolarità
R tza misurain feriore
ad >0,
ad arbitrio.
Per dimostrarlo
procedo
pergradi.
l)ati sull’asse reale a e b
(a b),
sia r1, ... , rn la succes-sione di tutti i numeri razionali contenuti in
ac b,
ordinati peres. secondo l’usuale metodo
diagonale.
Pern =1, 2,
... , sia l’intervalloaperto
di centro rn elunghezza 2 (con
e >0).
Allora, posto
I~~ è
aperto
e soddisfa laInoltre il s-uo
complementare CR*,
oltre ad essere chiusoed ad > 0 ioa
ogni
intervallo contenuto in a bc
più lun,go
di e, noncontiene,
cVnonostante,
alcunsegmento.
Infatti
se En appartenesse
a ivi cadrebbe certo un numero razionale rn che inveceappartiene
a R*.In secondo
luogo
considero con L. Schwartz9)
la funzione1-’
p(u),
continua in11,
definita daper le sue
proprietà
di essere > 0 in11,
indefinitamenteI-I
derivabile in tutto
11,
e conil che è di facile verifica.
Sia per
ogni
fissato intero v > C~Lv = maggiore
dei numeriI
minore dei numeri Risulta allora
(per ogni
ab )
Ciò premesso, si
può
enunciare ilseguente
20 passo della dimostrazione in corso.Dato sttlllasse reale il
gen,erièo
insiemeaperto A,
detta1-!
,
ah
bh (h =1, 2 ...)
zcna- successione d ~ tutti i tratticon.giunti
a CA
(che
dirò associati ad A e sono caratterizzati dall’avere i soli estremi nonappartenen ti
adA ),
lafunzione
,9) L. SCHWARZ, Théorie des distributions, Tome I, pag. 22.
10) Userò le notazioni delw teoria degli insiemi: in particolare SE I significa: x appartiene all’insieme 1.
è > 0 in
A,
mentre in è = 0 assieme alle derivatefino
all’ordine v, che esistono continue ovunque.
La derivata d’ordine v
+ 1
èdiscontinua., quindi quelle
diordine k > v
+ 1
non esistononegli
eventualipunti
a d’ac-cumulazione
degli
ah(e
non esistono soloivi).
Valgono
inoltre ovunque lediseguaglianze
Basta provare la continuità della
c~(~),
1’esistenza e la continuità delle ...c~~ v> (~)
che npriori può
affermarsiI-I
solo
negli
ahbh presi singolarmente.
Posto,
come èpossibile
per
(15)
e(12)
èAllora,
intendendo x = ~ per x inCA,
e a -. u f se è a;b3
per un
opportuno indice j,
si haLe
~o." c~~
risultano allora continue su tutto l’asse reale edi conseguenza si ha
onde per la risulta
provata
l’asserita deri- vabilità.Osservato infine che in
ogni a (con bk 2)p §fl
v, A(z)
per
(15), (13)2
e(14)
assume un valore fisso L > 01.1)
mentre per(15)
e(12)
è(an) 0,
ne segue che se ac èpunto
d’accumula-v, A
zione
degli
ak(onde
deibk),
ivi la nonpuò
essere con-tinua e
quindi
non esistono lep~~~
con k > v-~-
1 come hogià
avvertito.
’
* * *
Completo
la dimostrazione dellaprima proprietà
di Rmediante il
seguente
ESEMPIO 1° - Sia P un
punto materiale,
di massaunitaria,
riferito a coordinate cartesiane
ortogonali
syz, verificante il vincolo liscioagisca
una forza F dicomponenti X, Y,
Z date dacon
§(s)
espressa dalla(15)
incorrispondenza
ad un interov > 2 ed all’insieme
aperto A - R e, * -ao,
+ 000),
datoda
(9).
’ ’
Dalle considerazioni
precedenti,
inparticolare
dalla nonappartenenza
a alcunintervallo,
stabilita nel) Infatti
b~ - a~ 9
implica, peronde per (15) e (14) ; indipendente
1° passo, segue che valendo le
(18)
e(1 J1,
leequazioni
del moto di
1’,
ammettono la soluzioneavente per
regione
airegolarità 1~ * _ ~,
che ha la misura finita e.’ ’
111 altri
termini, pltò
avere misura comunque grande l’in- CRdegli
inogni
cui in.torno ilpunto
Pprende
eperde infinite
volte contatto colpiano
Tlf.x. :1. -
Importanza della regolarità conseguente alla regolarità
alconfine
per lesoluzioni
in sensolato.
considerazioni svolte
permettono
di f are anche la se-gueiite
OSSERVAZIONE la - Ulta soluzione
{qh(t)}
1yt senso lato delle diLagrange
diS, verificante
date condizioni ini-zíali, può
esserelargamente
indeterminata ancheimponendo
continuità delle qh .
Infatti
qualunque
sia la funzione sommabile~’1(t),
nullain
R’~,
lerisolvono nel senso suddetto le
equazioni
dinamiche delpunto 1’,
considerato nelprimo esempio,
con le forze date dalle(1J),
verificando le condizioni inizialie la
y(t) può
ben non essere « 0 dato che CRpuò
averemisura > 0.
OSSERVAZIONE 2a - Ha forse un certo interesse osservare a
questo punto che,
in accordo con il teorema ÌIII[fondamen-
tale nel
presente
lavoro e che verrà dimostrato nel n. 1di § 3],
se la soluzione(22)
non è= 0,
pur essendo dotata di derivate le assolutamentecontinue,
non haquelle
2c con-tinue
(né
peryi(t)
sommabilegenerica
essa esisteràovunque).
Infatti la continuità
della ji implicherebbe
ovunque per(22)2’
yl’uguaglianza
y(t) = y1(t)
da cui la continuità della la
quale
risulterebbe nulla ovunque,perchè
tale in R * E, -oo +ooelie è
denso su tutto l’assedei
tempi.
’ ’
Si conclude
allora,
essendo laz(t)
continua e verificandoessa le
(18),
che il moto(22)
non èregolare
se tale alconfine.
L’importanza
dellaregolarità conseguente
allaregolarità
al
confine,
per soluzioni delleequazioni
diLagrange
diin senso lato risulta oltre che dalla
precedente
osservazione 1a anche dallapossibilità
che una soluzione deltipo detto,
colle qh continue ma non assolutamente e colleqh
quasi
ovunqueesistenti,
sia non determinata dalle condizioni iniziali pur soddisfacendo leequazioni
diLagrange quasi
ovunque
12 ).
Si consideri allo scopo il
seguente
ESEMPIO 2° - Sia z il noto insieme di Cantor definito dalle
con
che,
come si sa, èperfetto
e di misura nulla.12) Tale ipotesi fa per esempio CATTANEO nel n. 3 delrop. cit. in
nota 2).
Si consideri di nuovo il
problema
dinamico delpunto
P delprimo esempio
determinato dalle(18) (19)
e(23). La ~ - ~v.
Efigurante
nella(19),,
sia ancora espressa da(15),
a ssumendoperò
ora infquest’ultima
anzichèA - R_1
+00:La
regione
diregolarità
dit-ale ~,
che per costruzione è nulla in T e nelle semirette t0,
1~ t,
è C ~ .Sia ora
9(t)
lacorrispondenza
di Cantor definita dalla~~)
dalla
13)
purchè
nonappartenga
adalle
e dalla condizione di essere continua ovunque.
Come è noto tale è non
decrescente,
e con derivatanulla in tutto Cr.
Detta
),(t)
un’arbitraria funzionecontinua, posto
(1’integrale
essendo nel senso diStiltjes)
è13 ) Se
ø li
appartiene ad A ed a e b no, in vale ( b - a ) /2onde le
risolvono in senso lato il
pioblema
dinamicoconsiclerato,
per cui inparticolare
verificanoquasi
.ovunque,precisamente
inCT,
leLa soluzione
(25) dipende
secondo(24)
dalla dettaX(t),
cheinvece non influisce sulle condizioni iniziali
verificate dalle
(25).
CONCLUSIONE - La condizione di
regolarità conseguente
allaregolarità
al confine delgenerico
moto} di S,
sembraquindi oportuna
oltre che per essere sufficiente(come
si pro- verà col teoremaVIII)
ad assicurare 1’esistenza e la conti- nuità delle qh e dellereazioni,
ancheperchè
se non la siammette manca certo l’unicità del
moto,
per sistemi pur dotati delleproprietà
diregolarità supposte per S
epei quali
sop-pressi
i vincoliunilaterali, valgano
teoremi di unicità.1T. 4. -
Sulle regioni
diregolarità delle ultime
N nadelle continue
erispettanti
ivin~
coli (1).
Indicherò con ~ la classe insiemi costituiti coi
numeri m+ 1 ,
... , ~Y(incluso
l’insiemevuoto),
con Y il gene- rico diessi,
e userò pure leposizioni
1
iWf =
nnmerodegli
elementiConsidero una
generica N-pla q :. - { qk(t) }
di funzioni con-tinue e
rispettanti
le(1),
definite in un intervallo cr b con 0 o b e;entualmente all’infinito.Accanto ml
ogni
simbolo E a cui venga dato unsignificato
in relazione alla considerata
N-pla
q(per
es. la « R » intro- dotta peresprimere
laregione
diregolarità
dellaq) potrò
talvolta usare il simbolo E(q) con lo stesso
significato
in cuiè messa in evidenza la
dipendenza
da q. Ciò convenuto passo ad introdurre vari entiappunto dipendenti
da q.Per j m + 1, ... ,
~T indicherò conNj
ePj gli insiemi,
l’uno
chiuso,
l’altroaperto degli
istanti t connullo, rispettivamente positivo
e diròregione
diregolarità
dil’insieme
aperto
t’serò pure la
posizione
che
può leggersi: t
è in -’. se e solo se in un suo conve-niente intorno sono
positive
soloquelle
delleqm+1(t) ...
9.v(t)
che hanno 1’iuclice in Y
la def. a di
regione R
diregolarità,
dalla(28)
seguePer la def. 3 e il
significato soprascritto
dell-insieme R vale pure lail
puntino
stando ad indicare(secondo
l’uso per es. del Prof.Fichera)
che per due elementi distinti e Y2di C
si ha :Volendo,
la(31) può
ottenersi sostituendo in(30)
la(28)
es;iluppando.
Per elementari
proprietà
della teoriadegli
insiemi dipunti,
verificando le le
(1),
da(28)
seguono lee dalle
(31)
laPoichè
gli
insiemi Ronoaperti
e per(32)
densie, come è
noto,
ilprodotto
di due insiemiaperti
e densi sua b è pure
tale,
dalla(30)
segue ilTEOREMA II -
rispetto
alle(1)
~l i ttn
N-pla
dif ~unzioni definite
ija ab, zvz continue,
è .su a b
(anche
se di misura b- a,).
..:B.ve~~do
poi
r un numero finito di elementi(~wm ),
da(31)
si deduce il:
COROLLARIO -
ogni;
in a b t’i è almeno un elemento y dir,
per siapunto
di accumulazione 1JcrRY.
§ 2. -
SU FUXZIOXI AVENTI IL SIGNIFICATO DI CERTE REAZIOXI E DI CERTE ACCELERAZIONI LAGRANGIANE X. 1. -Introduzione delle i t)
eI q t ).
Fissato un y in
T,
siconsiderino,
valendo le(27),
le 2 Nequazioni
nelle 2 Nincognite
qh e(Dh (1~
= 1 ...N)
La loro soluzione è data dalle
ove la
matrice ll Ahx ll,
d’ordine nz-i- wy
- secondo(27)3
-è la
reciproca
diquella
formata con lerighe
e le colonnedi il [ (h,
k = 1 ...N)
di indiciappartenenti
a y.y y
OSSERVAZIONE 1a - Tali
ah
eyh
sonoquindi -regola.ri,
in par- ticolare conti ue elipschitziane
se tali sono lei q t)
e
l’energia
cinetica’(;
e le derivate le dellet), bh(q j tj
ed(qit) (h=1 ... N).
OSSERVAZIONE 2a -
Quanto
alsignificato meccanico, fissati
ad arbitrio dei valori q, q, t di q, q,
t,
le(Jh( q , q j i t)
er - - -
I q | t)
le accelerazioni e lecomponenti lagrangiane
delle reazioni che si avrebbero all’istante
t,
se per t t il sistema si trovasse nello stato(q, q),
e sefosse
sem presoggetto
anzic7i.è ai uijZCOl i unilaterali
(1), agli N - tn - 6)r
vincolibilaterali
oltre
agli
altri bilaterali eventualmentepreesistenti.
N. 2. - Una
proprietà delle lh
eTEOREMA 111 - Se per
(con
éopptire
da cui per
(36)
risulta,Valga
infatti l’alternativa(37).
Allora per costruzione e perY Ti
la
(37)
stessa le 2h costituiscono due soluzioni dellem -f-
~equazioni
lineari nelle w
+ 6)11 incognite
qk(k
E11)’
e a matrice incom-pleta =t=0;
essequindi
coincidono. Per(37)
e le ultime(36)1’
valgono
allora tutte le(38)1 ,
yonde,
per le(34),
anche le(38)~ .
y Ti
Analogamente
nell’alternativa(37’) ,sia
le x~ che le ah ,(h 6 y)
risolvono il sistema lineare determinato
onde coincidono. Allora per le ultime
(36) valgono
di nuovotutte le
(38), onde,
per(34),
le(38)~ .
c. d. d.
X. 3. - Introduzione di altri enti
riferentisi } colle q continue
erispettanti
ivincoli (1).
, Considero ora una
generica N-pla
di funzioniqh(t)
con-tinue colle qh , e
rispettanti
i vincoli(1).
In relazione ad essapongo per
ogni t,
di~, luogo dei y
per cui è
Essendo
gli
Rraperti,
la(40)
diceche y appartiene
a~
tse e solo se t è
punto
d’accumulazione diistanti ~
per cui èAvverto che le
(41) potrebbero
valereper ~
= t senza.che y appartenga
art .
Per es. sia >con K costante. In tal caso
rl
contiene il solo insiemey*
=(m + 1,
... ,N),
dato che le(41) valgono
per valoridi t
comunque
prossimi a t,
solo pery=y*.
Si osservi che nonappartiene
a~,
il sottoinsieme vuoto 7o di r nonostante le(41) valgano per g=t
e -~ = Yo .Pongo poi (in
accordo conuna convenzione fatta al n. 2
di § 1)
inoltre,
stanti le(36),
14) Ove con 7 si intende la chiusura I -~- ~I dell’insieme I.
Osservo ehe p,
può
nonappartenere
art ;
anzi possono esservi dei y conche non siano elementi di
]Pt.
Si consideri ad
esempio
il casoEssendo
vuoto,
p, nonappartiene
art.
Si ha
poi
senza
clie y appartenga
a~,.
Però se t è in
R,
essendo esso interno a un certo~t --_ y è l’unico elemento di
I’,.
Si badi infine che le
proprietà
diregolarità della 9
e dellesupposte
nell’osservazione(1)
del N.2, implicano
la con-y y
tinuità delle àh e
ih (y E T),
nonperò
ingenerale quella
delle(q~ (q)
’
..
an
(t)
e(t),
anche se il moto q}
ha le q continue ed è consentito dai Tali funzionigodono però
della
proprietà
espressa dal teorema IY. Prima diesporlo
pre- ferisco introdurre altri enti che sebbene mi saranno neces-sari molto
più avanti,
sono simili alleConvengo
cioè diindicare per
ogni t.
con yt l’elemento diTt
per cui èSi ha allora
Infatti per m
+ 1 j
Ne j
E per(44)
è >0,
ondeq j > 0 in un intorno di t il
quale, supposto t
in~Rr,
contiene certo un
punto
di RY’ .15) Tale implicazione sossiste se le q ~
(t)
sono anche regolari se tali al confine e risolvono in senso lato le equazioni di Lagrange, come sarà dimostrato nel teoremalg) Ricordo che è = (m +1, ... , N) - crt ·
Essendo
q; > 0 ivi,
loè,
per(29),
in tutto Rr .È dunque j
E 1 onde la(45).
Dalla definizione
(42)
di pt , stante la(41)
si ha che vale lapotendo
valere l’inclusioneeffettiva,
come adesempio
nel casocon k costante. In tal ca.so infatti le
(44) valgono
con vuotomentre è
(1n + 1,
... ,N).
4. -
Ulteriori proprietà degli
entiintrodotti preceden-
temente.
TEOREMA IV - Se per
qualunque
-siano 1 ey’E r,
.’j.i ha
l’implicazione
allora per
ogni
y inrt
risultasi ha
anche,
stanti le(27), (42),
e(43),
Infatti l’asserto è ovvio
per t
interno aqualche
RY.Sia ora t in C R. Si
fissi 1
in~
onde èFissato
comunque h
in 12 == 1- per(42)
esiste inrt
un
Y’
non contenente h che per costruzione dirt
soddisfa laPer la
supposta implicazione (47),
vale la tesi diquesta
onder y,
per le ultime
(36)1
è ah = ah 0. Sipuò
concludere anziEssendo
in base al teorema III
[nel
cui enunciato si ponga Il = pt , T2 = r -Pt l ,
segueValgono dunque
leeguaglianze (48)
e, tenendo conto delle(36),
le(49)1.
Poichè fissato comunque h in st per(42)
esisteun y in
~
~ contenenteh,
le(39~). , (48)2
e(36). implicano
leeguaglianze (49)2.
* * *
TEOREMA V - Per 10
-i-
Y~-I- (con
10’ Il’ 12prive
dielementi
comuni)
all’istantet,
siaAl medesimo istante
valgono
allora anche lee risulta
Infatti dalle
(34)
e(36)
seguePosto
(53)
onde
le
(52)
sottratte membro a membro dannoessendo per
(36)
e dato che le ahk sono i coefficienti di una forma. definita
positiva,
da(5 i),
per(54)
seguePer le
ipotesi (50),
l’ultimo membro di(56)
è onde la(56) può
sussistere solo se èda
cui,
per(54)g
e ancora ilsignificato
meccanico delle"
onde per
(53),
le(51).
N. 5. -
Ultime conaiderazioni preliminari.
DEFINIZIONE 7a - Dirò che
~l (e)
è ztn. modulo di continuitàdella
funzione f (x)
nell’insiemeI,
se per >0, e
è supe- riore ai valori assunti daf (xi) ; 1
al 1ioria,-e d i xle x~ in I
verificando
laTEOREMA VI - Per la considerata q=
definita
in
tl t2 ,
colle qhcontinue2 valga l’implicazione (47),
onde sus-sistono le
egu.aglia.nze (.I8).
LeQh
et’energia
cinetica’b
siano. ’~) ~q’
funzioni
continue di q, q, t. Allora le ah(t)
e date da(43’)
sono continue e hanno per comune modulo di contznuitú.8øl-’b(e)
essendo un modulo di continuità comune alla,Infatti,
dato e >0, presi
in ab "1
e. con 0"2- "1 ~ ~-. (e ),
esistono v
istanti n1 = e, E2
...Ev
= n2 con y2N-m
egr
in uno stessoAllora,
essendo ovviamente e valendo
onde l’asserto.
I-I
TEOREMA VII - A sia un insieme
aperto
811 a~b,
ove lef (x)
e
g(x)
siano continue. Siapoi
(D
indicandol’operazione
di derivazione diinsiemi).
I-I
Allora esiste in tutto a b ed è
i-i
Infatti siano
uk bk (k
=1, 2 ...) gli
intervalli associati adA,
per cui crk ebk
nonappartengono
ad A(k =1, 2 ...)
ed èPer
(58)
e(59)
risultaonde in
particolare
1-1
Sia ora JJo in a b - A onde = 0.
I-I
Essendo
g(x) sommabile,
perogni x
di ab,
si ha per(62)
con
1-1
Dunque
è ovunque ull a bda
cui,
per la continuità dig(o),
segue la(61).
c. d. d.
Osservo che il Teor. VII non è
più
valido appena sitolga
t-t
l’ipotesi (59),
anche se è mis[a b ~ 1-
0.Infatti,
allora le condizioni(58)
e(60)
possono essere sod- disfatte oltre che da e daf (x) + q(x)
eg(s),
essendo1-’
q(x)
nnaqualunque
funzione continua e a derivata nulla inA,
ma con§
3. PROPRIETA’ DELLE SOLUZIONI IN SENSOLATO,
REGOLARI SE TALI AL CONFINE E CON VELOCITA’
CONTINUE
TEOREMA VIII - Il
tipo 18),
il)ote.,gi:
IPOTESI la - Per
11, ~ ~
== 1... N leg j
e lesiano
IPOTESI 2a - In
tl t2
leq,(t)
siano continue colleqh(t)
ele
( 1 ).
IPOTESI 3a Le iit
t1 t2
risolvano itt senso latorispetto
alle
(1)
ilproblema
dinamico diS,
cosicchè per17) Fnnzioui di questo tipo sono per es. le corrispondenze di CANTOR.
1 a) vedi def. 6 del n. 1 di § 1, essendo ,9 il sistema introdotto nella prefazione F nel n. 1 di § 1.
siano continue e per t in R 8i
abbia,.
valendo le(36)
e(42),
IPOTESI 4a -
L’n-pla i
siaregolare
se tale alconfine
secondo la
definizione
4a.Valgono
allora lesegiuenti
tesi :(q) ~qt
TESI la - Le ah
(t)
1 e~h (t) (11
1 ...N) [date
da(43’)]
,verificano (48 j
e(49)
in tuttotl t~
e ivi son o coittinue col modulo8*1-1a b (E)
dato da(57).
TESI IIa - Le ....9
qN(t)
1 esistono continue intl
e le(64)
sussistono in tuttotl t2 finiti inctusi).
La tesi seconda in effetti
esprime
che perogni
t inti t2
..stante
(27)3
e(42)1
le -m+ wp
tqh(t) (h E pt),
soddisfano lem,
-~- equazioni
diLagrange
pure, relative al sistemaSpt
(a
~n-E- w pt gradi
dilibertà j
ottenuto da ~Sy sostituendo ai vincoli unilaterali(1)
i vincoli hilateraliDIMOSTRAZIONE. - Osservo che vi è un intero v con
per cui è soddisf atta la
seguente
CONDIZIONE
Iv.
Esiste in T un yverificante [stan-te (27)3]
le
19)
Per dimostrare il teorema basta allora provare che per
ogni
intero v leipotesi 1.,
... , 4a e le condizioni(65)
eI"
implicano
le tesi I e II. Ma taleimplicazione,
che dirò4,
vale certo per v - 0.
Infatti,
allora è per(66)2 , = N m,~
19) v è il numero di vincoli unilaterali toeenti dal sistema almeno ad un istante dell’intervallo ti
t2 -
onde
Y=(~-}-1~
... , da cui per(66),
e(30),
ètl t2cR,
onde le tesi I e II si possono considerare contenute nelle
ipotesi 2a
e 3a.Suppongo
ora validaJ"
per v intero > 0.Volendo dimostrare
1’implicazione J,,+1 ,
c~omincio col sup-porre
valide,
oltre leipotesi
1s ... 4a eJv,
anche lee. per un certo
y’
dir,
laAllora per 8 E
( m -~- 1,
... ,LNT) - y’, posto
vale la
(66)2.
Siano ak bk (k = 1, 2, ...)
i tratti associati aR$ , (certo appartenenti a t~ ~2),
cos che perdefinizione,
mentre le ak ebk
non sonoonde per
(66’)
vale anche la’
I-I
Per
ogni
interopositivo k,
per il sistemaS
e leqh(t)
in èdunque soddisfatta,
oltre leipotesi la,
... ,4~,
la condizione1,, .
Valendo anche la(65)
in conseguenza di(65’), applicando
lasupposta implicazione J v,
si ha ilseguente
1° PASSO - Nelle
ipotesi (65’)
e(66’),
incorrispondenza
ad~"n
qualunque
s scelto in(rn -+-1, ... , N) ~’,
le tesi la e 2~valgono
in ciascunodegli
intervalli akbk (k = 1, 2 ...) presi singolarmente.
Come corollario si ha
poi che,
preso comunquet3 t4
in- 1-1 1’& p’
tl t2 1
perogni
altbk C te ’t4 ,
leah(t)
e(h =1... N),
dated a
(43’),
son o continue inax bk
cont4
dato da(57)
eindipendente
da k. -Infatti per la tesi valida in virtù del lo passo in
ogni
_ - pi P t
le
xh (t),
sono ivi continue con modulo ed è certoak b,
Osservo che
però
finora non è dimostrato.sia un insieme di continuità per le
xh (t), c~h (t)
e tanto menose lo sia
2°
ipotesi (65’)
e(66’),
se èInfatti,
stante la(70),
considerato 1’iimieme y; definito dalle(44)
in cui si esiste certo unindice .9,
in 3- e nonin y , per cui cioè si ha
Allora,
sceltit3 e t~
con20) La (71) 2 non è contenuta nell’ipotesi che la ~ risolva le equazioni del LAGRANGE in senso lato perchè non si è ancora rico-
Il,
nosciuto nemmeno alle ( h =1... 1T ) il significato di componenti lagrangiane delle reazioni vincolari competenti al moto
1-1
mentre per
(44)
èq,(e)
=0,
per(70)
esiste int3
una successione dipunti er (r-
=1, 2 ... )
con(~.-. = 1, 2 ...)
i tratti associati adR1,
esisteuna successione
~~ ,. (r~
=1, 2... )
conper il 1~
Passo,
la seconda tesi affermante la continuità delle qh vale ina -; r b Il r
e per definizione diR,
si haAllora in base alle
(74). e (75),
per r1,
2... esiste per cui èanzi
a seconda che
è ~ ~,. o §r e,
ed inoltre si haPoichè
pel
teor. II laregione
diregolarità [rispetto
alle(1)]
è ovunque densa in per la continuità diq,(t)
ine per
(76)
e(77),
si possono supporregli
~T in R.Tali n,
possono nonappartenere
adR,,
mapoichè
r ha unnumero finito
(2 N "~)
di elementi per la(31)
esiste un elementoè di ~
(eventualmente
a con Rs contenente infiniti ~r . Persemplicità
suppongo, come èlecito,
che licontenga
tutti.Per costruzione - vedi
(43)
e(36)
, in baseall’ipotesi la,
T s *
le