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ESOFAGO: RAPPORTI ANATOMICI

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Academic year: 2022

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(1)

ESOFAGO: RAPPORTI ANATOMICI

(2)

Esofago

(3)

Giunzione gastro-esofagea:

endoscopicamente è definita come il punto di svasatura tra l’esofago tubulare ed il limite prossimale della plicatura gastrica.

Linea Z (giunzione squamo-colonnare):

Giunzione tra l’epitelio squamoso e l’epitelio ghiandolare cardiale

(4)

ESOFAGO NORMALE

•Epiteio

pluristratificato

•Forti giunzioni intercellulari che ostacolano la retrodiffusione

(5)

EPITELIO SQUAMOSO ESOFAGEO:

PROLIFERAZIONE E DIFFERENZIAZIONE

(6)

Malattia da Reflusso

gastroesofageo (MRGE)

La malattia da reflusso gastro-

esofageo descrive una condizione in

cui si verifica un reflusso patologico

di contenuto gastrico nell’esofago

Sintomi tipici o atipici.

(7)

Malattia da Reflusso

gastroesofageo (MRGE)

• La presenza di contenuto gastrico è dannosa per la mucosa esofagea:

acido+bile+attività proteolitica.

• Può accompagnarsi a:

- lesioni mucose endoscopivcamente visibili (ERD: Esophageal erosive disease);

- Assenza di lesioni mucosa

endoscopicamente visibili (NERD Non Esophageal erosive disease);

(8)

MRGE: morfologia

• Lesioni macroscopiche: valutate endoscopicamente secondo la classificazione di los Angels.

• Lesioni microscopiche: valutate con esame istologico di frammenti bioptici prelevati in corso di EGDS.

(9)

Malattia da reflusso gastro- esofageo

ALTERAZIONI ISTOLOGICHE:

Iperplasia strato epiteliale basale

Allungamento delle papille

Allargamento degli spazi intercellulari.

Infiltrazione di cellule infiammatorie croniche intraepiteliali (linfociti T)

Infiltrazione intraepiteliale di granulociti neutrofili e/o eosinofili

(10)

IPERPLASIA BASALE (>15% dello spessore)

DILATAZIONE DEGLI SPAZI INTERCELLULARI

(11)

Infiltrato intraepiteliale (linfociti T)

CD3

(12)

ESOFAGITE DA REFLUSSO:infiltrazione eosinofila

(13)

Esofagite da reflusso: limiti dell’istologia

• Esiguità del prelievo: necessità di prelievi multipli. Il danno è focale.

• Prelievo mal orientato

(14)

L’esofagite può “evolvere”?

(15)

ESOFAGITE DA REFLUSSO: COMPLICANZE

(16)

Si definisce esofago di Barrett:

la sostituzione dell’epitelio esofageo con un epitelio metaplastico colonnare.

Può essere riconoscibile

endoscopicamente ma necessita di

conferma istologica.

(17)

esofago di Barrett:

• La metaplasia colonnare può essere di tipo cardiale, fundico o intestinale

tuttavia

Solamente la conferma istologica di metaplasia intestinale consente la definizione di esofago di Barrett.

E’ l’unica condizione associata al rischio di sviluppo dell’adenocarcinoma.

(18)

Giunzione gastro-esofagea:

endoscopicamente è definita come il punto di svasatura tra l’esofago tubulare ed il limite prossimale della plicatura gastrica.

Linea Z (giunzione squamo-colonnare):

Giunzione tra l’epitelio squamoso e l’epitelio ghiandolare cardiale

(19)

Esofago di Barrett

GGE

SC

(20)

Per una corretta diagnosi istologica di EB sono necessarie la descrizione corretta

del quadro endoscopico e la sede precisa della biopsia.

Il sospetto endoscopico di EB si basa sulla presenza

di aree color salmone al di sopra della giunzione G-E sia come estensione

circonferenziale sia in lingue o isole.

(21)

ESOFAGO DI BARRETT

(22)

Esofago di Barrett

• Complica circa il 10% delle MERGE di lunga durata.

• Soltanto 0.5% dei pazienti con EB sviluppa un carcinoma.

• L’estensione dell’EB e’ correlata al rischio.

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(23)

Metaplasia di Barrett:

ipotesi

A)

Differenziazione da una cellula staminale pluripotente

dell’epitelio squamoso.

(24)

Esofago di Barrett:

sviluppo?

B)

cellula staminale localizzata nel

colletto delle ghiandole alla giunzione GE

colonizza l’esofago in seguito al danno

acido

(25)

ESOFAGO DI BARRETT complicanze

Metaplasia

Displasia

Carcinoma

Alto grado Basso grado

Basso grado

(Neoplasia non Invasiva NiN)

(26)

ESOFAGO DI BARRETT

Progressione molecolare

Metaplasia Displasia Carcinoma

9p 21 (p16) loss APC

p53 mutation

p16 hyM

K-ras mutation Aneuploidia

(-3p, -4p, -4q, -12q,

-17q, -7q, +2p, 8q, 20q)

Amplificazione c-erbB2, EGFR, mdm2

Caderina E

(27)

ESOFAGO DI BARRETT: displasia (NiN) di basso grado

(28)

Il contributo dell’ istologia nella diagnosi di esofago di Barrett

• Valutazione della metaplasia (intestinale/gastrica)

• Valutazione della displasia

• Determinazione del grado di

differenziazione, “grading,” della displasia

• Valutazione della presenza di invasività (carcinoma)

• Caratterizzazione biomolecolare della lesione (Futuro?)

(29)

ADENOCARCINOMA SU ESOFAGO DI BARRETT

(30)

Adenocarcinoma dell’esofago definizione (WHO)

Tumore epiteliale maligno con

differenziazione ghiandolare che deriva nella quasi totalità dei casi dall’esofago di Barrett e si sviluppa nel terzo inferiore

.

Raramente può originare dalla mucosa gastrica

eterotopica e dalle ghiandole sottomucose (esofago non distale)

(31)

ADC esofago

WHO 2000

(32)

Adenocarcinoma dell’esofago

• 80% dei casi di ADC dell’esofago distale si associano a metaplasia intestinale.

• L’esofago di Barrett è il fattore di rischio

più importante.

• L’estensione dell’EB e’ correlata al rischio.

(33)

ESOFAGO: ADENOCARCINOMA Istologia: struttura ghiandolare o

papillare, muco- secernente

(analoga ai

carcinomi gastrici).

Più raramente

diffuso e a cellule ad anello con

castone

(34)

TNM Staging Atlas

(35)
(36)

Carcinoma squamocellulare Definizione (WHO):

Neoplasia epiteliale maligna con differenziazione squamocellulare,

microscopicamente caratterizzata da cellule tipo cheratinociti con ponti

intercellulari e/o produzione di cheratina.

(37)

Carcinoma squamocellulare

(38)

Carcinoma squamocellulare

(39)

Ca Squamocellulare avanzato:

macroscopica

polipoide

piatto piatto

Polipoide ulcerato

(40)

Carcinoma squamocellulare localizzazione

• Terzo medio ( 50-60%)

• Terzo inferiore (20-30%)

• Terzo superiore (10-20%)

(41)

Carcinoma squamo-cellulare dell’esofago

• Classico

• Basaloide

• Verrucoso (scarsa tendenza all’infiltrazione)

• A cellule fusate

(42)

Stadiazione dei carcinomi dell’esofago

(43)

Carcinoma squamocellulare diffusione

• Metastasi intramurali (11-16%). Sono dovute alla diffusione intramurale

attraverso i vasi linfatici.

• Tumori multipli (14-30%). Il secondo tumore è un in situ o un superficiale.

• Linfonodi locoregionali (N)

• Polmone e fegato (M)

(44)

Carcinoma squamo-cellulare: infiltrazione e diffusione

T T

T

Mucosa normale

(45)

Carcinoma squamocellulare:

grading

• Istologicamente nel carcinoma sc si riconoscono 3 gradi di differenziazione (bene,

moderatamente e scarsamente differenziato).

• Il “grading” si basa sull’attività mitotica, il pleomorfismo nucleare e grado di

differenziazione.

• La presenza di cheratina è interpretata come un segno di differenziazione sebbene l’epitelio

normale esofageo non cheratinizzi.

(46)

Carcinoma squamo-cellulare ben differenziato

(47)

Carcinoma squamo-cellulare scarsamente differenziato

(48)

Carcinoma squamocellulare:

diffusione

• Le cellule neoplastiche diffondono

precocemente attraverso i vasi linfatici sottomucosi (embolizzazione linfatica).

• Si formano noduli neoplastici satelliti al di sotto della mucosa normale.

• Invasione della muscolare propria.

• Invasione nei tessuti periesofagei

(49)

TNM staging atlas Esofago toracico

(50)

TNM staging atlas Esofago toracico

(51)

Contributo dell’istologia alla prognosi

• Pattern di crescita

• Invasione locale

• Margini di resezione

• Presenza di embolizzazione linfatica e/o venosa

• Indice mitotico e pleomorfismo nucleare

• Stadio

(52)

Carcinoma squamocellulare lesioni pre-neoplastiche

• Processo multisteps (normale, iperplasia basale, displasia neoplasia invasiva)

• La displasia (neoplasia intraepiteliale) è più frequente nelle aree ad alto rischio.

E’ spesso trovata alla periferia della neoplasia invasiva.

(53)

Grading della displasia negli epiteli squamosi

• Displasia lieve

– Le cellule displastiche sono confinate al 1/3 basale dell’epitelio

• Displasia moderata

– Le cellule displastiche sono confinate ai 2/3 basali dell’epitelio

• Displasia grave o severa

– Le cellule displastiche interessano l’epitelio a tutto spessore

(54)

Displasia lieve

Displasia severa

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