R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
M ARIO B ALDASSARRI
Su una proprietà dei sistemi algebrici piani di curve contenenti infinite curve spezzate ed alcune sue applicazioni alle varietà
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 19 (1950), p. 396-412
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PIANI DI CURVE CONTENENTI INFINITE
CURVE SPEZZATE ED ALCUNE SUE APPLI-
CAZIONI ALLE VARIETÀ
Nota
(*)
diMARIO BALDASSARRI (a Padova).
Sui sistemi di curve
algebriche
nelpiano,
contenenti curvespezzate,
sono note soltantoquelle proprietà garantite,
limitata-mente a sistemi
lineari,
dal teorema diKRONECKER - CA8TELNUOVO
nella suainterpretazione piana,
cioè si sa che se un sistema li-neare oo’’ di curve
algebriche
su unpiano
contiene o0’’-1 curvespezzate
peri->2
le curve del sistema sono razionali e, se lecomponenti
delle curvespezzate
descrivouo sistemioor-’,
si har 5 ,
ed il sistema hagrado quattro.
D’altra
parte, poichè
leproprietà
inparola
hannopiuttosto
un carattere
differenziale,
erasospettabile
che sipotesse
instaurareuna ricerca su abbastanza
semplici strumenti,
anche nel casoche,
lasciata cadere la linearità (~elsistema,
se ne supponesse soltanto~
algebrista,
etipicarnente
in tal caso mediante1’ approssimazione
del sistema nell’ intorno di una sua curva con sistemi lineari
«in
piccolo ~ .
Tali risultati mi sembravano desiderabili
perchè
essi avreb- beropotuto
assolvere sistematicanlente al ruolo che il teorema diKRONECKER-CASTELNUOVo
assolve limitatamente alla caratterizza- zione disuperficie
con curve sezionispezzate
secondo sistemi di convenientedimensione,
neiriguardi
dialgebriche
inanaloghe
situazioni. In sostanza sarebbe stato
possibile
dare un facile cri- terio di classificazione dellaV,
a curve sezioni di genere abba- stanza basso.(*) Pervenuta in Redazione il 29 maggio 1950.
Tali idee mi hanno
guidato
nellapresente
ricerca dove sitroveranno
ripresi gli
essenziali motivi del teorema di BERTINI sui sistemi lineari di curvespezzate
perpervenire
anzitutto aquello
che sipuò
chiamare un teorema diKRONECKER-CASTP,-LNUOVO
in senso
generale
per i sistemi lineari compreso il caso fin’ ora trascurató della retelineare,
fondando cos una premessa per ilpiù
naturale attacco dei sistemialgebrici.
Un teorema caratte- rizza infine l’intorno di una curvaspezzata
in un talesistema, quando
la curva stessa sia immersa in una iufinità di curvespezzate,
e si studiano le conseguenze al finito di i tale teorema per sistemi di curve sezioni diIT,. proiettati
su unpiano.
Ho cos modo di
pervenire
ad alcune caratterizzazioni ditipi
diV,.
con 00& curve sezionipiane spezzate,
che danno con facilità lepossibili V,.
a curve sezioni deiprimi generi.
È
tuttavia certo chequesto
lavoro è ben lontanodall’esaurire
i risultati che si
potrebbero ottenere,
considerando adesempio
sistemi di curve sezioni non
piane.
Il lavoro termina con la caratterizzazione della
V3
delloS’4
contenenti m8 curve sezioni
spezzate
in trecomponenti
comeV3
a curve sezioni ellittiche ovvero contenenti un sistema
algebrico
OD’ d’indice uno di
quadriche.
La
generalizzazione
di tale teoremainteressante,
in cui con-fluisce lo studio che ho
già eseguito
delleV3 pluririgate,
alleVr
con
r > 3
e lo studio delleV,
di con una infinità di se-zioni
piane
di genere convenientementebasso,
che sipotranno
fare nell’ ordinegenerale
d’idee chequi
si espone sono rimandati ad altrepiù speciali
ricerche.l. - Sia
A2
una rete di curvealgebriche
irriducibili d’ordine n, data su unpiano
a, e tale che ool sue curve risultino ridu- cibili. Indicheremo con C" lagenerica
curva diA2,
e con C’ lagenerica
curvaspezzata
diA2.
La curva
spezzata
C’ descriverà entroA2
nn sistemaalge-
brico col che
diremo 13,
ilquale potrà
essere irriducibile o no, ed avrà comunque un certogrado
aeguale
aquello
della reteA2
opiù piccolo,
ed un certo genere 1t.Per le
ipotesi poste
la curvaC’
saràcomposta
dipiù
curve,C; , C4 , ... , Ci
sono le suecomponenti
con k ~2,
e scri-veremo : ..
La
Cí
che avranno certi ordini con nn,,
si muove-ranno a loro volta entro certi sistemi
semplicemente infiniti,
ir-riducibili o no, a seconda che lo sia o no il
sistema 1,
chediremo
1,, potendo
anche un sistemaE,
ridursi ad una curvafissa,
sistemiche,
escluso tale caso, avranno comunque certigradi
a, , e genere in
ogni
casoeguale
al genere sdi 23,
inquantochè
una
qualsiasi componente Cí (che
sarà almeno unaretta) imporrà
due condizioni
indipendenti
alle curve della reteA2,
equindi
vi sarà una sola
C’
che lacontiene,
a meno che non ve ne sianoinfinite,
ma in tal caso laC’
sarebbe fissa entro il1,,
fatto cheabbiamo
escluso;
e viceversa unaC’
individuerà una solaCí
diciascun ed esiste
pertanto
unacorrispondenza
birazionale fragli
elementi dei due sistemi 1 eS~.
Si ricordi ancora che un sistema lineare di C" non
può
pos- sederepunti multipli
variabili(1),
a meno che essi non variinosu una
componente
fissa delle curve delsistema,
il che nel casodella nostra rete
A~
è da escludersi. Pertanto la reteA2
avràtutti
gli
eventualipunti multipli
dellagenerica
O" fissi nei suoipunti base.
Indichiamo con A tale gruppo fisso dipunti multipli.
La
generica
curva C’può
invecepossedere punti multipli
variabili ovvero no, in
quantochè
essa varia nel sistema E che èalgebrico,
ma non necessariamentelineare. Occupiamoci
innanzi-tutto di cosa si possa dire nelle due alternative. Si supponga
perciò
di pensareC’
come insieme di una curvairriducibile,
adesempio
e di una curva riducibile o no formata dalle altrecomponenti
chediremo C,’=- C~
+C~ -f - .... + C~,
notando chese k = 2 anche
C;
risulta irriducibile. Se tutti ipunti multipli
della ~%’’ sono
fissi,
il gruppo delle intersezioni diC;
conC~
devepure essere
fisso, perchè questi punti
sono almenodoppi
per la C’.D’altra parte una C,
ed anche nonappantenti
ad unastessa
C’ avrebbero
allora fisse tutte leintersezione
equindi
perun
punto
Pgeuerico
delpiano
a nonpotrebbero
passare almeno(1)
Ciò consegue da un ben noto teorema !~i Br..u~nyt. Cir. ad es.. F. SE- VERI, Trattuto di al!i., pag. 40.una
C;
ed unaCi,
e ciò è assurdo muovendosi entrambequelle
curve, in sistemi
infiniti,
a meno che laCi
e laCí
non descrivanouno stesso fascio
lineare.
Daqui
consegue che le h curveC,
devono variare tutte in un fascio
lineare,
ed è anche ovvio che ilcaso è effettivamente
possibile
bastando combinare linearmente due curvespezzate
ciascuna in k curve di uno stesso fascio conun’ altra arbitraria curva del
piano
dello stesso ordinecomplessivo irriducibile, perchè
si abbiaappunto
una rete di curve irridu-cibili,
contenente un sisterna líneaue ael di carvespezzate
acomponenti
tutte variabili secondo igruppi
diuna gk
entro unfascio.
Escluso
quindi
tale caso, occorre ammettere che nel gruppo delle intersezioni diCi
ve ne sia almeno una che varia al variare dellaC’ in I.
Taleintersezione, appunto perchè variabile,
nonpuò
esserepunto multiplo
limite dipunti multipli
delle curveC di
A~ ,
equindi
sarà un nuovopunto multiplo
che la curvaC’
acquista spezzandosi,
che sipresenta
comepunto
dicollegamento
fra la
Ci
e la~ (2) .
Il
punto multiplo acquisito
nonpotrà
esserepiù
chedoppio
per la
generica
curvaspezzata
C’. Infatti se fosse almenotriplo
in esso
s’incrocierebbero
almeno treC~ , perchè
se fossedoppio (almeno)
per unaC,
esso sarebbe neipunti
del gruppo A il che è ora escluso dalla suasupposta variabilità,
epoichè
leCí
nonpossono variare in un fascio
lineare,
esso sarebbe almenodoppio
per le curve C di
A2 prossime
aquella C’,
equindi
le curvedi
A,
avrebbero unpunto
almenodoppio variabile,
ciò che è assurdo.Inoltre,
sempre nellaipotesi
che la C’acquisti
unpunto doppio variabile,
sipuò
vedere che la C’ stessa nonpuò acqui-
starne
genericamente più
di uno, a meno che una delle suecomponenti
non sia fissa.Per rendere ciò evidente si
rappresentino
le curve C della(2)
Il fatto che una C spezzandosi acquisti un puntomultiplo
si vedefacilmente anche nel caso che
quel
punto acquisito resti fisso. L’ osservazione è utile perchè evital’ impiego
di unprincipio
elevato comequello
dello spezzamento diENRIQUES,
o lo sostituisce nel caso che la curva spezzata siacontenuta in un insieme infinito di curve gpezzate con una
semplice
deduzione.rete
A.
con le rette di unpiano generando
cos una trasfor-mazione
( 1, D)
fra a e Vi sarà nelpiano P
unacurva cp
luogo
deipunti
per cui due dei Dpunti corrispondenti
su acoincidono;
cosicchè ad unpunto
P di cpcorrisponde
un fasciodi curve C che
possiede
in unodegli omologhi A’
di A unatangente fissa ; questo
fascio contiene una curva dotata dipunto doppio
inA’,
eperciò
A’ sta sulla Jacobiana della reteA~ .
Mala
curva
è1’ inviluppo
delle rette cuicorrispondono
curvedotate di
punto doppio,
equindi,
se si ammette che le curveC’ acquistino spezzandosi più punti doppi,
la curva cp dovrebbe contenere una certacomponente
p dotata di oo’pluritangenti,
che non
potrebbe
essere altro che unaretta,
dato che ipunti
dicontatto dovrebbero essere tutti variabili. In tal caso
la cp dege-
nera in un fascio di rette come
inviluppo,
equindi
leC’
devonosu a variare in un fascio linea.re. Essendo escluso che le com-
ponenti
siano tutte variabili in talefascio,
non resta altro dasupporre che una delle
componenti
siafissa, luogo
deipunti multipli
che laC’ acquista
al variare delle altrecomponenti.
Anche tale caso
può
in effettipensarsi.
Sipensi
adesempio
alla
rappresentazione piaiia
della rete di curvesegata
su unaF2
dello
~S’3
con rettadoppia
daipiani passanti
per unpunto
dellaretta
doppia,
si ottiene sulpiano
a una rete diquartiche
di ge-nere due che contiene un fascio di curve
spezzate
in una cubica ellittica ed una retta variabile in unfascio,
equi
laC’ acquista appunto
duepunti doppi,
eF esempio
è anzigeneralizzabile
alcaso di una
FQ
con retta(n - 2) pla.
Tale caso rientra comunque nella
ipotesi
che lecomponenti
della
C’
descrivano un fascio lineare di curvespezzate,
edanzi,
per un noto teorema di BLftTINI esaurisce tale
possibilità comple-
tamente. Infatti è viceversa ovvio che se le C’ variano in un si- stema lineare o le
componenti
descrivono tutte uno stesso fasciolineare,
ed allora fra ipunti
base vi possono esserepiù punti multipli acquisiti,
come anzi sarà di certo per k> 2,
ovverouna
componente
è fissa ed allora le sue intersezioni variabili conun’ altra
componente potranno
esserepiù
didue,
ed anzi lo sa-ranno certo se
quella
curva fissa non è razionale.Riprendiamo,
esaurito il casoche È
sia un sistemalineare,
la nostra deduzione nella residua
ipotesi.
Abbiamo in tal caso
già
visto che laC,
e laCi presentano
in una loro intersezione un nuovo
punto doppio
per la O’ e nonpiù
di uno, nèpiù
chedoppio,
che si troverà snC;
e su unadelle
componenti
diC; ,
adesempio
suC2 .
Ma sipuò
allora ri-petere
ilragionamento
adesempio
conC3
e la curva residua~ = - Ci -f- C’~ -I- C4 -t
.... --~-Ck .
Si troverebbe allora che deve esistere unpunto
dicollegamento
anche fraC3
eun’ altra
com-ponente, punto
chedev’ essere
pure variabile edistinto
dalprimo.
Ma allora la C ‘
spezzandosi acquisterebbe almeno
duepunti doppi variabili,
equesto
perquanto abbiamo
vistoè,
nelle attualiipotesi, impossibile,
equindi
si conclude che la C’ nonpuò spezzarsi
inpiù
di duecomponenti :
cioè k = 2.Riassumiamo
tutto ciò nel
seguente
teorema :TEOR. l. -
Se
una rete~12
di curvealgebriche
irridu-cibili,
data su unpiano
a , contiene 001 curvespezzate,
lagenerica
curvaspezzandosi acquista
certo deipunti multipli
secondo le trepossibilità :
a)
Ipunti multipli acquisiti
possono esserefissi, quando
le cui-ve
spezzate
sianocomposte
con unainvoluzione
inun
fascio.
b)
Ipunti multipli acquisiti
va~~iano su unacompo-
nentefissa
delle curve e le altrecomponen’ti
va- riano in unfascio lineare.
c)
Ip?,cnti multipli acquisiti
sonovariabili,
nonche
doppi
e nonpiù
di unoquando
laspezzata
varii in
sistey~z~
nonlineare,
ed in tal caso laspezzata
nonpuò
avei-epi4
didue
2. -
Passia~no
ora ada.pprufoudire
lo stlldiU del caso(c)
eercando di
determinare
in taleipotesi
la natura della reteA2.
I ntanto
lapruhosizio~ne (c)
condu(’e ad una imn1edhÜa con-seguenza,
infatti da essa risulta chele 117,’
eC’2
di uua stessa ci si itagliano
iii un solopunto
fuori del gruppo à e (~¡Ò saràquinc~i
anche vero per la
C’ 2 prossime
aquella C2 rispetto
la stessa(,’; , e
anche
quindi
alfinito ;
in altreparole
ilgrado
relati~~u ~lei sisteiiii~1
1 e._V 2
è taleguale
are uno.Dopociò
cominciamo col trattare lapossibilità
che uno deidue sistemi
li
o~2
abbiagrado
zero, cioè sia un fascio,lineare.
Supponiamo
adesempio :
a~ = 0.In tal caso
~2
è certamente distinto daIl perchè
se no sicadrebbe nella
ipotesi (a)
del Teor. 1. Anzi lagenerica C2
è u-nisecata dalle curve
C;
di equindi
èrazionale,
ed essendoper di
più
in tal caso-z = 0,
saràanalogamente
razionale laCi .
Si conclude che la C si spezza in due curve razionali con
l’acquisto
di un solo
punto doppio,
equindi
le C stesse sono curve ra-zionali.
Pertanto se al = 0
(ed analogamente
se a2 =0)
la rete~12
è
composta
di curve razionali e contiene ool curve C’spezzate
in due
componenti,
una dellequali
descrive un fascio lineare el’ altra un sistema ool razionale.
Per la nota
classificazione
dei sistemi lineari di curve razio- nali(s),
una tale retepuò
sempre trasformarsi birazionalmente inuna rete di curve razionali d’ordine n con un
punto Iii - I ) - plo.
Supponiamo
infine che a, e a2 siano entrambimaggiori
dizero. Dimostreremo che in tale caso essi devono essere tutti due
eguali
ad uno, e che i sistemi~l
e~2
devono ridursi ad ununico sistema.
Si supponga infatti che ad
esempio az
siamaggiore
di uno.Ciò vbrrebbe dire che anche l’ indice di
1,
sarebbe almenoeguale
a due.
Quindi
per unpunto generico
P delpiano passerebbero
almeno due curve
C~ .
Si faccia allora variare P su una gene- ricaC; .
Allora ilpunto
P nonpuò
essere semprepunto
dicollegamento
per unaC’,
altrimenti illuogo
delpunto doppio
che la
C’ acquista
conterrebbe laC~,
e ciò va escluso per 1’ arbi- trarietà dellaC;
entro Ciò vuol dire che per unpunto
gente- rico dellaC, passerebbero
almeno tre curveC’,
unaquella collegata
allaC~
stessa e duequelle collegate
alle dueC~ .
Madovendo essere
queste
tre curve linearmenteindipendenti perchè
le C’ per
ipotesi
non variano in un fasciolineare,
si avrebbeche tutte le curve C della rete
passerebbero
perP, cioè,
facendo variare P nella
C~
conterrebberoquella C; ,
il che èancora assurdo.
Quindi
intanto: a, = Cli = 1 ._
(3)
Cfr. ad esempio, F.ENRIQUES,
Teoria delle ra’t., pag. 286.Da ciò deriva che il
sistema E1
adesempio:
o èprivo
dipunti
base ed allora è un sistema dirette,
opossiede
unpunto base,
ed allora lagenerica C;
è incorrispondenza birazionale
con
gli
elementi di un intorno di conveniente ordine diquel punto base,
equindi
è razionale.Analogamente
per laCQ
inI,.
Da ciò al solito si ricava intanto la razionalità delle curve C della rete
A2,
nonsolo,
mapoichè :
al = CX2 =1,
etC;
XC2]
=1,
si ha che il
grado
D della rete èeguale
aquattro. Ora,
com’ ènoto,
una simile retepuò
semprebirazionalmente
trasformarsi in una rete di conichepriva
dipunti base,
nellaquale
effettiva-mente £i
Possiamo
a talpunto
enunciare il teorema :TEOR. 2 - Se una rete
A2 di
curvealgebriche irridu-
cihili su un
piano
a contie~ae 001 ct,crvespezzate C’
nonappartenenti
ad unfascio lineare,
sihanno
due casi pos-sibili :
a)
Le eurve della rete sono razionali ed unanente della curva
C’ spezzate descrive
unfascio
lineare.~)
Le curve della rete sono ancora razionali e leco~~a~one~zti
delle curveC’
unicosisterna razionale. In tal caso la rete
112
hagrado quattro.
..
3. - Sia ora
A~
un sistema lineare di oo’’ curvealgebriche
irriducibili C su un
piano
a , contenente oor-l curvespezzate C’.
Per i- = 2 la sua caratterizzazione è esaurita dai teoremi prece- denti.
Supponiamo quindi: ~~ > 2 .
IJe curve del sistema
A,
che soddisfano ad r - 2 arbitrarie condizioni lineari formano allora unarete,
e perquesta
si veri- fieheranno -leipotesi
dei Teor. 1 e2,
inquantochè
essa con-tiene oo’ curve
spezzate.
Pertanto o lecomponenti
delle C’ nella rete descrivono un sistema lineare e si hanno allora due casi.Nel
primo
casoquelle componenti
devono variare secondouna
involuzione
in unfascio,
ed allora natural~uc~~te tutte le oor-l C’ devono essereeOl1~poste
con una.~;~-J
entro le curve,di un fascio. Se si fa
F immagine pruiettiva
del sistemaA,.
siottiene in
uno S,,
unasuperficie
conica(4)
le cui rette si rap-presentano
nelle curve delfascio,
in modo che lasuperficie
conicarappresenta
la involuzione associata al sistema lineare : aigruppi
di curve della
9;-1 corrispondono
le sezioniiperpiane
del conocon
gli
per il suo vertice.Nel secondo caso una
componente
delle curvespezzate
con-tenute in una rete
generica
delAr
deve essere fissa entroquella rete,
equindi
deve essere fissa per tutte leC’
delAr;
il sistema lineareAr rappresenta
in tal caso unarigata
razionale dello.S’,. ,
ed esso sarebbe ancora birazionalmente riducibile ad un sistema oo’’ di C" con un
punto (n - 1) plo .
Finalmente nel caso che le curve di
quella
rete siano razio- nali e la rete stessa sia digrado quattro,
si conclude che ilA,.
è un sistema lineare di curve razionali di
grado quattro,
rap-presentativo
di unasuperficie
di VERONESE o di una suaproie-
zione.
Concludendo si
può
enunciare il teorema :TEOR. 3. - Un sistema
oor A,.
dialgebri-
che irriducibili
dato su unpiano
a, ilquale contenga
curve
spezzate può presentare
due soli casi :a)
Le curve acmmettono unacomponente (o componenti)
variabile i~t un sistema di dimensioneb) Il Ar è
un sistema di curve razionali digrado quattro.
È questo
in sostanza perr>-3
il teorema di KRONECKER- CASTELNUOvo nella suainterpretazione piana,
chequi
è statoricavato nuovamente
partendo
dal caso fioora non studiato della rete lineare.4. -
Indichiamo ora cosir,.
un sistemaalgebrico
oor dicurve
piane algebriche
d’ ordine n edirriducibili,
ossia l’ insie-(4)
Ciò segue dal fatto che perogni
curva dello Brimmagine
di unaeomponente «
devono passare x’°-2 sezioni iperpiane, e quindiquella
curvadeve essere una retta. Inoltre
poichè
la sezioneiperpiana
spezzata nonpuò
avere
punti multipli
va.riabili deveappunto
trattarsi di un cono.me delle (,,tirve
rappresentate
su unpiano dalle equazioni :
dove
f
sianopolinomi irriducibili
e let, parametri omogenei..
L’equazione : }, (t;)
= 0rappresenta
in un certospazio
[to, ..., t,.+i]
unaforma W,. irriducibile.
Sisupponga
an-cora r
>
3. rr &Sia Po (11°1)
unpunto semplice
della W e siaCo
la curvaassociata nel sistema
~,..
Sipuò allora
associare adogni
arcoanalitico
y(in particolare algebrico)
di W uscente daPo
unsistema
contenente oolCo. 1*
contenuto in Haquindi
sensoF,.
analitico considerare(in particolare sull’ arco
7 ilalgebrico) punto prossimo
aPo
equindi
sul’r
la curvaprossima
aCo
nel si-stema
1*,
che saràpoi,
per notedefinizioni,
la curvasegante
suCo
il gruppo caratteristico associato al sisten~aT*. Le
stesse ele-mentari di
di fferenziale (5)
checlze il gruppo
caratteristico dipende
solo dallatangente all’arco y
inPo ,
fanno vedere che le curveC pros-
sione a
Co formano
una varietàrazionale
w’-’ incorrispondenza
biunivoca
con ledirezioni tangenziali
di W intorno aP
edovendo
esse segare una serielineare
suC.o (che
èsupposta
curva
semplice
di~’r) quel
sistema di eurveprossime
è anzi- unsistema
lineare
inpiccolo
cheindicheremo
con(Co).
Tali osservazioni
assicurano dunqne
intanto lapossibilità
diapprossimare
un sistemaalgebrico
nell’ intorno di una sua curvasemplice, mediante
un sistemalineare,
che sipotrebbe chiamare
linearetangente
al nella siia curvaCo,
con un ovvio traslato delsignificato
sul modellorappresentativo.
Si supponga ora che il sistema
i’,. contenga,
sempre nellaipotesi ,>3,
curvespezzate
C formanti un sistema al-gebrico
entroF,. ,
e per modo inoltre che lagenerica
curva(~’)
Cfi. F. ~~VEttI, Sul teorenta dei sistemi continui di cur-ve,Annali di
Mat.,
1944.del
t~. -
~ siasemplice
per ilr,. ,
cioè che la varietà imma-gine
delle C’spezzata
entro laW,. immagine
delle C dell’,-
siasemplice
per laWr
stessa(g j.
La varietàW’-, potrà
essere ir-riducibile o no, e nella seconda alternativa penseren10 senz’ altro che il
simpolo
indichi una suaqualsiasi componente
irri-ducibile ;
pura o no, nelqual
caso trascureremo le eventuali icomponenti
di dimensione r - 1.Si consideri in tali
ipotesi
unpunto Po
diW r_, ,
cui re-sterà associata una curva
Có
del sistema~,._1.
Avrà allora sensoconsiderare il sistema
tangente,
che sarà un sistema lineare dicurve contenente le curve C’
prossime
aCó
in~,
sistema chesarà contenuto nel sistema
tangente
aCó
entro ilF,,,
e chediremo
( CO).
Ci troviamo
dunque
nella situazione che l’intoino di unacurva
spezzata
del sistemaalgebrico Ì~-
è dato da un « elemeiito » di sistema lineare ad r 1> 2
contenente cn’° curvespezzate
con
r 2 > 1.
È
ovvio che per l’elemento di sistema lineare(Có)
continuano a valere i risultati che abbiamo
già
dimostrato perun sistema lineare finito nelle
analoghe condizioni, in- quantochè
si tratta di
proprietà
di pura natura differenziale che si possonoagevol.mente esprimere
per curveprossime.
Infatti è ancora vero che le curve dell’ elenientn
(C§) spezzandosi acquistano
deipunti doppi,
e ne possonoacquistare
od uno o
più.
Nel
primo
caso si avranno duepossibilità,
o le due com-ponenti (7 )
delle curvespezzate prossime
aC.
descrivono due differentisistemi,
eciò,
dato che le curvespezzate
devono va-riare anch’ esse in un elemento
lineare, potrà
essere solo se unadi esse descrive un sistema di dimensione zero, cioè è una com-
ponente fissa,
il che a sua volta data lagenericità
diCó
entro( s) Tale ipotesi, soddisfatta c~rto nelle
applicazioni
che farpmo, non éin certo senso
jndispensabile,
ma non è il caso di impostare discussioni de- licate per una estensione di scarso valore.(7)
Si noti che avendola - C’ acquistato
un solo puntodoppio
le com-ponenti
non possono esserepiù
di due.può
succedere solo se in delle duecomponenti
de-scrive un sistema di
dimensione
inferiore ad r -1,
ed in talcaso le curve
prossime
a inr,.
possonorappresentarsi
sullesezioni
iperpiane
di unarigata
delloprossime
ad una se-zione
iperpiana passante
per una retta dellarigata,
senza chenulla si possa dire del genere delle C.
Ovvero
le duecomponenti
variano in uno stesso sistema li-neare nel
qual
caso due curvespezzate
hanno nel(Q
quattro
intersezioni fisse nelpunto doppio acquisito,
equindi
due curve
generiche
del(C,)
avrannoquattro
intersezionivariabili,
cioè il sistetua linearetangeote
aiB
inCó
avràgrado quattro.
Ne segue che le Cprossime
aC~
dovrannobisecare
lecomponenti
delle curvespezzate,
ma dovendo esse passare sem-plicecnente pel punto doppio acquisito
dalleC’,
una sola di que- ste intersezioni èvariabile,
cosicchèquelle
C unisecano le compo- netiti delle C’ che risultanoquindi razionali,
e razionali. sarannoallora le stesse curve C
prossime
aCo .
In tale caso
dunque
il sistema~,.
è nell’ intorno diogni
sua curva
spezzata approssimabile
con un sistema lineare tan-gente
di curve razionali.Si conul ude da ciò che nel sistema
r,.
tutte le xr curvesufficientemente prossime
alle curvespezzate
sonoraziunali,
edata 1’
algebricità
delsistema,
che tutte le sue curve sono ra-zionali.
Nella
ipotesi
invece che le Cspezzandosi
abbianoacquisito pi i punti doppi,
il sisten~a linearetangente
a inCo, può rappresentarsi
in unospazio
lineare iu unasuperficie
chedovrà ammettere oor-2
iperpiani pi i
chetangenti,
e che nonpotrà quindi
essere che un cono, e larappresentazione
sarà tale che alle curve di1~ prossime
aCó corrisponderanno
le sezioni iiperpiane con iperpiani pel
vertice del conolorossimi
ad unodi essi : i il che è tutto pressapoco imn~ediato
dopo quanto
pre- cede. Tali deduzioni possono allora tradursi nel seguente teo-remo :
TKOR. 4. -
Dato un 1’r irriducibile
di C oor-’
l.;’ tale che la sia
plice
per ilrr
l’ insieme delle 00 w’ ad unaspezzata presenta
lea)
Esso é un elemento di un sistema lineare di curvedi
grado quattro,
ed in tal caso le curve delrr
sono tutte razionali.b)
un ele~j~ertto di sistemai~~~naagine
~roi e ttiva
delle sezioni di unariga ta
in uno8,.-, fatte
coniper’piani
per retta dellarigata
si1ne ad di esse, che .se la curva
spezzata acquista più
di undoppio
è un cono, le sezioni essendoallora
fatlo
conpel vertice
del conoprossimi
ad 2Gn0 di essi.
que.sti
ca.si sono caratterizzati dalfatto
che u’naco~rz~onente
rlescri’ve u~z sistema didi~yaensio~ze in fe~~iowe
ad 1" 1.Tale teorema
specifica dunque
la natura del!’ intorno diuna curva
spezzata
entro un sistemaalgebrico l’,.
contenente00" -.1 curve
spezzate,
e dàquiiidi
una caratterizzazione « inpic-
culu » del
l’,..
Esso Ü da ritenersi fonda~neutale per leapplica-
zioni che seguono, intese a dimostrare il
proficno
e facile im-piego,
oltre che per il loroproprio
interesse.5. - Una
prima semplice applicazione,
che è tuttavia ilcaso di fare per
completezza,
è la dimostrazione del teorenia di KRON~4X~KER-cASTKLNUOVO nella suainterpretazione spaziale.
Sia F una
superficie
della9,
che a~~~n~etta curve se-zioni
spezzate.
Da uno~~,. _ 3 generico
dello siproietti
il si-stema delle curve sezioni ~li F su uii
piano
a. Si otterrà. su aiiii sistema
al~ebric·o r’,.
di ourve C*(8),
tali (-he lagenerica
C*è la
proiezione seyn~lzce
di una curva C sezioneiperpiana
diF,
ed inoltre sul sistema
1’,.
vi saranno sJ’°~~ cur~~espezzate
C’*.Quindi
sarannoapplicabili
leproposizioni
del teorerna4,
e sipotrà
dire che o le curve del sistema sonorazionali,
e due curveprossime
hannoquattro intersezioni,
nelqual
caso la F risultauna
superfic~ie
a curve ~ezio~lirazionali,
e tale che duepiani
(8)
I~~dicheremo costantemente con asterischi leproiezioni
piane di figure dello 1S,. ,prossimi
hanno sulla loro rettaintersezione quattro punti
incomune con la
superficie,
cioè la F stessa ha ordinequattro,
equindi
coincide con lasuperficie
di ovvero con una suaproiezione.
Ovvero per una
componente
delle curve,
spezzate
passano oor-2iperpiani
equindi quella componente
è una retta e la F risulta unasemplice rigata,
o,infine,
la F ammetteiper- piani più
chetangenti
e nonpuò
essere altro che un cono.Risultati
questi
che ridannoappunto
il ben notoenunciato approfondito,
del teorema diK 1?01FCKER-CA STFLN UOVO.
6. -
Consideriamo
ora una varietàalgebrica irriducibile d’ ordine n
ad 1’8dimensioni,
che per comoditàsupponiamo
senz’ altro immersa in uno e su di essa il sistema ooP con
p =
3 (~~ 1 )
delle sue curve sezioni con ipiani
delloSi supponga che fra
queste
ve ne siano 00’spezzate
non appar- tenenti ad unospazio
didimensione
inferiore ad w -~- 1. Se si verificassequesta
secondaipotesi
siseghi
conquello S"
con 1ininimo,
laIr. ,
ed allora o la sezione risulta una forma spez- zata dello ovvero la forma si trova nelle condizioni dellaVr.
Pertanto 1’ipotesi
esclude soltanto il caso in cui le sezionispezzate
siano tuttequelle
di uno~S’~,
con1 Y* +
1.Naturalmente
il rmmero s dovrà essere tale che :2 s C p .
Si
proietti
ora il sistema delle curve C considerato da unoSr-2 generico
su unpiano
a.. Si otterrà su a un sistemarP alge-
brico di curve irriducibili contenente 0011 curve
spezzate.
S’ im-ponga alle curve C* del
l’p
dipossedere
oltregli
eventuali chegià abbiano,
p .s - 1punti doppi.
Si otterrà su a un sistemaancora
algebrico
costituito di curve irriducibili(perchè 1’~
contiene )o-’ e nonpiù
curvespezzate)
ed inoltre il sistemar,ç+~
deve ancora cuntenere entro se il sistemaE,
delle oo’ curvespezzate.
Infatti una curva del sipotrà
far spezzare in se-guito
alhimposizione
di successivipunti doppi,
equindi impo-
nendo un ulteriore
punto doppio
alle curve delr’+1
sidovranno
trovare an che le curve del
Ci troviamo
dunque
di fronte ad un sistenaalgebiico r,+,
contenente 3c’ curve spezzate che è
appunto
nellasituazione
delteorem a 4,
e sipotrà
dire che: o unacomponente
dellagenerica
curva
spezzata fa parte
di infinitipiani,
equindi
è unaretta,
che risulterà variabile in un sistema
00’ -,.+1,
ovvero il sistema è un sistema di curverazionali,
equindi
lay’,.
è a curve sezionidi genere : p = p ---- .~~ ---~ ~ = 3 r - s -- 4 . Inoltre se si conside-
rano due
piaiii
per una retta dello.S’,. prossimi
fraloro,
la rettaloro intersezione
taglierà
laV,.
in tantipunti quante
sono leintersezioni ~li due curve
prossime,
che sunoquattro più quelle acquisite
per i p -- s - 1punti doppi in1posti,
cioè in tutto:4
+
4(p - .s -- 1)
= 4(p
-s) .
Si conclude col teorema :TEOR. 5. -
LeVr cclgel~oiche,
dello8"+1’
r > 2,
con oc " sezionipiane spezzate
nonappartenenti
ad unoS~
con tC ->~
--t- 1 e per 2 ,s p =3 (r - 1)
sono: oYr
contenenti 00 a ,.+1 o a curvepiane
di genei-e p = p ~ s- l,
essendowat~~walrr2ente escluso che i due casi sí
verifichino
Si noti ancora che se
una 1’,.
dello8"+1
ha curve sezionipiane
di genere ~u = p - s1 ,
e se si considerino ipian
i chesono p -
tangenti
si ottiene un sistema di curverazionali,
che contiene
quindi
incorrispondenza
aipiani (p
-~--1 j tan- genti
un sistema ooa di curvespezzate,
equindi
si trovapel
teorema
precedente
che essapuò
avere alpiù
ordine 4(p
-s) ,
e che se l’ordine è inferiore a
questo
essa contiene necessariamente almeno rette. Inoltrequesta
secondapossibilità
si
può
avere ovviamente solo 5e 2 r - pcioè ~
2 r3 ,
ossia se: 2 r ---
3 C ~ C 3 r - 6
sipuò presentare
solo ilprimo
caso, e
quindi
laV,.
deve necessariamente avere ordineeguale
a 4
(p - s) .
Ciò conduce ad enunciare ancora il teorema.6. - Le
*V"
dello se.~ioni di p tale che :2 r -= 3 C ~ C 3 ~~ - 6
necessariarnente l’ 4(p -1- 1 ), e se p 5
2r - 3 possono alpiù
o un o -dinein feriore qualora
esse con-tengano
alrneno0021’-p-3
retta.7. - Vale la pena di
segnalare
il casoparticolare
dei teo-remi 5 e 6 per s- = 2