A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
B RUNO F ORTE
Di alcune notevoli proprietà differenziali dei moti rigidi di rotolamento
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 12, n
o4 (1958), p. 417-423
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DEI MOTI RIGIDI DI ROTOLAMENTO
di BRUNO FORTE
(Pisa)
SOMMARIO : Si dedncono e si interpretano alcune proprietà differenziali, degne di nota, dei moti rigidi di puro rotolamento,. Senza adoperare alcun particolare algoritmo, si individua la condizione necessaria e sufficiente,per l’esistenza di punti la cui traiettoria presenta un flesso
di ordine superiore.
1. - PRE1BIESSE. In una
precedente
nota lincea(~), dopo
avereritrovate,
con l’uso del concetto di
coniugio
tra duepunti,
alcuneproprietà
differen-ziali del
primo, secondo,
terzo ordine ed avere caratterizzatequelle
delquarto,
per ungenerico
motorigido
dirotolamento,
siprevedeva
lapossi-
bilità di
dedurre,
con lo stessometodo,
ulterioriproprietà
differenziali deipredetti
moti.Nel
presente
lavoro si intende porre in risalto come alcune di taliproprietà
si possano dedurre senza l’uso dialcun algoritmo,
con considera-zioni, tuttavia,
altrettantorigorose.
Oggetto
diparticolare indagine
saranno ipimti,
dellospazio
solidaleal corpo
rigido,
iquali,
nel consideratomovimento, descrivano,
nell’intorno di una dataposizione istantanea,
traiettoriequasi
rettilinee : aventi cioè un contatto di ordinesuperiore
con lapropria tangente.
Si riterrà ancora
assegnato
ilgenerico
motorigido
di rotolameuto(per
ciò che
riguarda
il suoaspetto geometrico)
con unacoppia
disuperficie rigate
S eS’,
cherotolino,
senzastrisciare,
l’una sulla altra. Siriguarderà :
la
superficie S
come solidale al corpomobile,
lasuperficie S’
solidale allospazio
ambiente. Cosdefinite,
come è noto le duesuperficie rigate 8
e S’risultano
applicabili
l’una all’altra egodono
di tutte leproprietà
prece- dentemente ricordate(2).
(1) Cfr. nota bibliografica
[1].
(2) Vedi loc. citata nella nota (~).
418
Per le considerazioni di natura
geometrica che
seguono è necessarioprecisare
brevemente la nozione di moti limitatamente e illimitatamentetangenti, osculatori, iperoscùlatori
tra loro.Si considerino due movimenti e
M2;
adessi, separatamente,
vengasottoposto
il corporigido,
apartire
dalla medesimaconfigurazione
C. Se.accade che la
traiettoria ci
di cui ungenerico punto P,
relativa alprimo movimento,
ètangente, osculatrice, iperosculatrice,
allatraiettoria c2 ,
de-scritta nel movimento
M2,
dal medesimopunto,
incorrispondenza
alla po- sizione da essooccupata
nellaconfigurazione C,
i due moti e sidiranno fra loro illimitatamente
tangenti, osculatori, iperosculatori, rispetti-
vamente.
Qualora
accada che taliproprietà valgano
soltanto per unparti-
colare insieme di
punti
dellospazio
solidale al corporigido
inmovimento,
i due moti e si diranno limítatamente
(ai punti
di dettoinsieme) tangenti, osculatori, iperosculatori, fra
loro.La
possibilità
di dedurre ulterioriproprietà
differenziali dei motirigidi
.
di
rotolamento,
senza 1’oso del concetto diconiugio
o dialgoritmo equiva- lente,
trova il suo naturale fondamento nellapossibilità
diriconoscere
adue enti il
piano principale
el’iperboloide
dellenormali
definitiqui
di se-guito,
alcuneproprietà peculiari.
2. - Piano
principale
eproprietà
ad esso connesse.Si indichi con a la
generatrice
di contatto dellerigate
e S’ in unadata
configurazione
C del corpomobile ;
sia n ilpiano,
per essa,parallelo
ad una seconda
generatrice a
dellarigata
S’. Si definiscepiano principale,
della
rigata S’ in
a, laposizione limite,
al tendere di aad a,
y delpiano
~c considerato. Il
piano principale è, pertanto, tangente
allerigate
e ~"nel
punto improprio
dellageneratrice
di contatto istantaneo.I
punti
dellospazio
mobileche,
nella dataconfigurano C,
y si trovanosu detto
piano, godono
dellaseguente proprietà
che li caratterizza : sip
in
infiniti modo,
osculare il moto di rotolamentoconriderato,
limitatamente aipunti
delpiano principale),
con un motorigido piano (3).
Osserviamo, preventivamente,
che il moto considerato e un eventuale motopiano
ad essoosculatore,
limitatamente aipunti
di un insieme di dimensionedue,
devono avere in comune, nella dataconfigurazione,
la gene-’
(3) Per i moti rigidi piani e sferici taie proprietà si traduce nella seguente : si può osculare con un moto rotatorio un generico moto piano, limitatamente ai punti della tan-
gente comune alla base ed alla rulletta, un generico moto rigido sferico, limitatamente ai
punti
del piano tangente ai coni del Poinsot, che lo caratterizzano.ratrice di contatto delle
rigate
che li generano. Le traiettorie deipunti
delpiano principale
dovrannoquindi potersi confondere,
per un intorno delsecondo
ordine,
con curveappartenenti
aipiani perpendicolari
a dettageneratrice.
Per dimostrare allora la
proprietà enunciata,
basterà riconoscereagli spostamenti
subiti daipunti
delpiano principale,
per due rotazioni succes-sive dello
spazio
mobileattorno, rispettivamente,
allageneratrice
di contatto a, relativa allaconfigurazione
Cconsiderata,
ed aquella a,
relativa ad altraconfigurazione C,
lacaratteristica
didifferire,
per infinitesimi del terzo ordine(4),
daspostamenti
normali alla retta a, asse dellaprima
rotazione.Il
primo
dei duespostamenti,
subiti dalgenerico
P delpiano princi- pale,
per effetto delle due rotazioniconsiderate,
èrigorosamente
normalealla
generatrice a
di contatto. Si osservipoi
che entrambi i movimenti ro-tatori,
5attorno,
ai dueassi, generalmente sghembi,
9 considerati, , possono rite- nersiequivalenti,
per noteproprietà
dei motirigidi,
alprodotto
di una’ rotazione e di una traslazione. L’asse di detta
rotazione,
che ha per dire- zionequella
della somma dei vettori che caratterizzano le due rotazioniprecedentemente
prese in esame,giacerà (al limite,
al tendere di C aC)
sulpiano principale,
per il modo stesso con cuiquesto
è stato definito. Il vet-tore della
traslazione, poi, parallelo (al limite)
alpredetto piano,
come mo-mento di una
coppia
di braccio(distanza
fra a eda) infinitesimo,
formatada vettori di intensità
(ampiezza
della rotazione attorno ada)
pure infinite-sima,
halunghezza
nel caso,regolare, più generale,
infinitesima del secondo ordine almeno(rispetto
a Ja).
Dato infine che le rette a ed ac formano fra loro unangolo
che tende a zero al tendere di C aC,
5 sipuò
concludereche il vettore della traslazione differirà da un vettore normale alla a per
un vettore di
lunghezza
infinitesima nel terzo ordinealmeno, rispetto
aJo,
o se si
vuole,
allaampiezza
delle rotazioni considerate.È perciò provato
che lospostamento complessivo
subito dalgenerico punto P, appartenente
alpiano principale, (e quindi,
perquanto detto,
anche il secondo dei due
spostamenti
ad essoattribuiti)
è normale alla ge- neratrice di contatto dellarigata S
ed S’ nellaconfigurazione
C considerata.Precisandola,
la dimostrataproprietà
differenziale relativo, aipunti
delpiano principale
sipuò
cos enunciare : ipunti appartenenti
alpiano prin- cipale
simantengono,
a meno di infinitesimi del terzo ordine(rispetto
aJa),
supiani perpendicolari,
nellaconfigurazione considerata,
alla genera- trice di contattodelle rigate S
eS’,
checaratterizzano
il moto in esame.(4) Rispetto all’incremento Jo subito, per il passaggio della rigata mobile 8 dalla
configurazione C a C, dal parametro 6 cui dette configurazioni si ritengono riferite. Si
noti che i moti di rotolamento in esame sono supposti regolari.
420
Tale circostanza non
può,
d’altraparte,
essere verificata da altripunti
del corpo in
movimento,
inquanto
l’asse della rotazionerisultante,
testèconsiderata,
non sitrova,
comedovrebbe,
per il suoavverarsi,
nelpiano
per essi e la
generatrice a
di contatto istantaneo. Aquesta generatrice potrebbe risultare, tuttavia, perpendicolare
lospecificato spontamento
di unaltro
punto
dellospazio
mobile(e quindi
ditutti),
solo nellaeventualità,
caso ovviamente
particolare,
che i vettori caratteristici delle due successive rotazioni(equivalenti
alla rotazione e traslazioneconsiderate)
siano fra loroparalleli.
,Si
può, però, concludere,
in tale ultima felicecircostanza,
che ipunti
del
piano principale
descrivonotraiettorie,
che possono essere osculate daun moto rotatorio e
iperosculate
con un medesimo movimentorigido piano (5).
La
seguente proprietà
mettepoi
ulteriormente in lucel’importanza
delpiano principale
nello studio delleproprietà
inpiccolo
dei motirigidi
dirotolamento : i
punti
le cuitraiettorie,
incorrispondenza
allaposizione
daessi
occupata
nellaconfigurazione
C diriferimento, presentano flesso,
sitrovano sul
piano principale (6).
Infatti, perchè
la traiettoria di unpunto
nellaposizione
da esso occu-pata
inC, presenti
unflesso,
occorre e basta chegli spostamenti,
da essosubiti nel
passaggio
del corpo mobile dallaconfigurazione
C aC, a
menodi infinitesimi del secondo ordine
(almeno) rispetto
a4u ,
abbiano la stessadirezione. Ma per la natura del
moto,
cuipartecipa
ilpunto
in esame, le direzioni di talispostamenti
sonoperpendicolari, rispettivamente,
alpiano
per esso e la
generatrice
di contatto nellaconfigurazione C,
ed aquello
per esso e per l’asse della rotazione relativa alla
configurazione C
,Questi piani, perpendicolari
ad una stessadirezione,
dovranno(al limite)
risultare
paralleli
fra loro. Diqui
discende che ilprimo
di essi èparallelo
all’asse della seconda rotazione e coincide
pertanto
conquello
che è statochiamato
piano principale,.
,Per
concludere,
ungenerico
motorigido
di rotolamentopuò
essereosculato solo limitatamente
(ai punti
delpiano principale)
da un motorigido piano.
Tale motorigido piano appartiene
ad unafamiglia
di movimentipiani, che,
osculando limitamente(ai punti
delpiano principale)
il medesi-mo moto di
rotolamento,
risultano limitatamente(ai punti
delpredetto piano)
osculatori fra loro.
(5) Vedi per questo la nota (3). .
(6) Cfr. per le considerazioni analitiche con le quali si può giungere a un risultato equivalente, limitataniente ai punti di
flessò,
come ubicazione nello spazio solidale : R.GARNIRR,
Co2crs de Cinèmatique, Paris, Gauthie-Villars, tome 11, chap. VIII.B
Tutti i moti del
tipo
indicato sonoquindi
caratterizzati dallo avere incomune
quei punti,
deirispettivi
cilindri deiflessi,
cheappartengono
alpiano principale, oltrechè, naturalmente,
lageneratrice
di contatto istanta-neo
(asse
dirotazione)
dellecoppie
dirigate (cilindriche)
che li individuano.Si vede
quindi, immediatamente,
che illuogo
deipunti
le cui traietto-rie
presentano
unflesso,
nellaposizione
da sssioccupata
inC, è,
per ilgenerico
moto dirotolamento,
unaretta,
sulpiano principale, parallela
al-l’asse istantaneo di
rotazione,
con essosostegno
dei cilindri dei flessi di tutti ipossibili
motipiani,
limitatamente osculatori al motorigido
dato.3. -
Iperboloide
dellenoimali.
Connesso con la retta dei flessi e con il
piano principale
è illuogo
deipunti Q, appartenenti
allospazio solidale,
iquali,
in un motodi
rotola-mento,
descrivono curve il cuipiano osculatore,
nellaposizione
da essi istan-taneamente
occupata,
èparallelo
all’asse dirotazione,
relativo alla confi-gurazione
C .Per individuare tale
luogo
si considerino :a)
i due assi di rotazione a e a, relativi alleconfigurazioni
C e C.~B)
unpiano x perpendicolare
alla retta a.y )
ipunti
intersezione A e A delpiano X
con a e a,rispettivamente.
Tra i
punti
delpiano
X,pensati
solidali al corpomobile,
nella confi-gurazione . C,
e come talisottoposti
alle due successive rotazioni attorno ad a e ad a, ricerchiamoquindi quelli che,
per detti movimentirotatori,
simantengono (a
meno di infinitesimi del terzo ordinerispetto
a in un ’piano parallelo
alla retta a .Un
generico punto P , appartenente
a x , per laprima
rotazione a,ttor-no ad a , subisce uno
spostamento
cheindividua, univocamente,
unpiano
per P
parallelo
all’asse di dettomovimento.
Non èdetto, però,
che su talepiano
ilpunto
P simantenga (a
meno di infinitesimi del terzo ordine ri-spetto
a do) ~
per lospostamento,
ad esso attribuito con la rotazione attorno al secondo asse a.Osserviamo, tuttavia,
che il movimento rotatorio consi-derato,
attorno ad a ~può riguardarsi
come ilprodotto
di duerotazioni,
ri-spettivamente,
attorno alla rettaparallela
ad a epassante
perA,
che in-dicheremo con ai, e ad una retta a2’ pure per
A, perpendicolare
ad a.Tale ultima rotazione
(di ampiezza
infinitesima del secondo ordinerispetto
a L1
a)
mantiene ilpunto P, considerato,
sulpredetto piano, parallelo
allaretta a .
Resta da vedere con
quale punto ~~
delpiano X
debbapoi
identificarsi ilpunto
P(finora generico) perchè
dettaproprietà
sia verificata anche per422
la rotazione attorno
ad ai.
Sipuò riconoscere,
ricorrendo a noteproprietà
dei moti
piani, che, perchè
ciòaccada,
è necessario e sufficiente che ilpunto
P
appartenga
alla circonferenza deiflessi,
relativa al moto delpiano X
suse
stesso ;
tale moto èindividuato,
a meno diinfinitesimi
delterzó
ordinerispetto
a A 6 , y dalle rotazioni infinitesime attorno ai due assi pa- ralleli fra loro.Il
luogo
cercato èquindi
lasuperficie generata
dalla circonferenza dei flessi delpiano x ,
al variare diquesti
nellafamiglia
deipiani perpendico-
lari alla
generatrice
a di contattiistantaneo
dellerigate 8
e ~’ .Con alcune
considerazioni,
che non è uoporiportare,
basate sulla cir- costanza che :’
"
a)
lasuperficie
ora introdotta siappoggia
alla retta ed alla rette, dei flessi del considerato moto di rotolamento.b)
lagenerica
circonferenza che la genera ètangente
nelpunto A
alle
rigate 8
e S’si
può
concludere :Il
luogo
deipiinti Q,
che descrivono traiettorieappartenenti,
per unintorno del secondo ordine
almeno,
apiani paralleli
allageneratrice
di con-tatto istantaneo delle
rigate
rotolanti S eS’ ,
è uniperboloide. -
iA detta
quadrica
daremo il nome diiperboloide
dellenormali,
con de-nominazione che
apparirà appropriata, quando
si osservi chegli
assi dicurvatura delle traiettorie descritte dai
punti Q ,
ad essaappartenenti,
ri-sultano
perpendicolari
all’asse istantaneo di rotazione.4. - Condizione necessaria e
sufficiente
per1’esistenza
di unpunto
diondulazione
e, più
ingenerala
di flesso di ordi ne n, i n un moto di purorotolamento.
, .
Insieme alle due
superficie rigate S
eS’ ,
consideriamo le successiveposizioni assunte,
per il movimento del corporigido
nell’intorno della dataconfigurazione C ,
dalpiano principale,
siarispetto
ad un osservatore soli- dale con larigata fissa,
siarispetto
ad un osservatore solidale con larigata
mobile.
Dimostriamo che : condizione necessaria e sufficiente
perchè
la traietto-ria di un
punto presenti
un flesso diordine n ,
y nellaposizione
da esso oc-cupata
dellaconfigurazione
Cdi riferimento,
è che ilpiano principale,
nelsuo moto riferito all’osservatore solidale con lo
spazio fisso,
simantenga,
ameno di infinitesimi di ordine n,
parallelo
alla suaposizioné iniziale,
e cheil movimento di detto
piano,
riferito all’osservatorio solidale con lospazio
mobile,
possariguardarsi,
a meno di infinitesimi dello stessoordine,
comeun moto
rigido
con unpunto
fisso(7).
,Tale ultima condizione
assicura,
infatti l’esistenza di unpunto
dellospazio
mobile(il punto
fisso nel moto relativo delpiano principale), che,
durante il movimento
rigido
in esame, si mantiene sulpiano principale.
La
prima condizione,
sesoddisfatta, garantisce
che latangente
allatraiettoria di detto
punto presenta?
a meno di infinitesimi di ordine+ 1,
ydirezione costante.
Dette condizioni sono anche
necessarie, perchè
se la troiettoria di unpunto
dellospazio
mobilepresenta
un flesso di ordine essoappartiene
necessariamente al
piano principale ;
il moto diquesto gode poi,
se riferitoallo
spazio
fisso e,rispettivamente, mobile,
delle caratteristiche contenute nelle condizioni sopraesposte.
BIBLIOGRAFIA
[1]
B. FORTE, « Di alcune proprietà cinematiche riguardanti i moti rigidi di rotolamento ». Rend.Acc. Naz. dei Lincei Serie VIII vol. XVI, fase. 4 (1954).
[2]
R. GARNIER, Cours de Cinématique, Gauthier-Villare, Paris (1949).(7) Tale punto risulta appartenere alla retta dei flessi relativa alla configurazione C
considerata.