R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
S ANTUZZA B ALDASSARRI -G HEZZO
Proprietà di fasci algebrici coerenti e lisci su varietà algebriche affini ad algebra fattoriale
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 41 (1968), p. 12-30
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COERENTI E LISCI SU VARIETÀ ALGEBRICHE
AFFINI AD ALGEBRA FATTORIALE
SANTUZZA BALDASSARRI-GHEZZO
Se A è un dominio
d’integrità,
è noto[6]
cheogni
A-modulo Mdi
tipo
finito eprivo
di torsione ammette un monomorfismo in unmodulo libero con base
finita ;
equindi
anche[5],
cheogni
fascioalgebrico
coerente e liscio di rango r su una varietàalgebrica
affine
( ~r,
è isomorfo ad un sottofascio diOrbene,
nel caso in cui V sia unsottospazio
chiuso dello spa- zio affine n-dimensionale costruito sopra uncorpo
commutativoalgebricamente chiuso,
le sezioniglobali
di9X ’
possono rappresen- tarsi conr-ple
dipolinomi appartenenti rispettivamente
ad r idealiIi (i =1, 2, ... , r)
di A =1~( V, (n° 5).
Mediantepolinomi
estrattida
Ii (1 i ~ r),
sono riuscita1)
a costruire dei sistemi lineari di divisori diV,
digrado
m, noncomposti
con sistemialgebrici
didi dimensione 1 e indice
1,
perogni
m abbastanzagrande (ni 6-8).
Inoltre
questi
sistemilineari, privati
dellecomponenti fisse,
hannoil :livisore
generico irriducibile,
attesochè ad essi sipuò applicare
il 1° teorema di Bertini
(n° 9).
Stabilite
queste
premesse ho dimostrato che se r>
1 ed n > 1 fra le iniezioni di in ce n’è semprequalcuna
la cui im-*) Indirizzo dell’ A. : Seminario Matematico - Università di Padova.
Lavoro eseguito nell’ambito della attività del grnppo di ricerca n. 33 del C.N.R.
i) Dimostrazioni schematiche dei risultati contenuti in questo lavoro erano già state date nella mia nota algebrici coerenti e lisci sopra varietà
affini » C.E.D.A.M. Padova, (1964).
magine
ha sezioniglobali
con chiusoproprio privo
dicomponenti
di cdm.1, (chiuso
di una sezioneglobale
dimZ’
essendo il
luogo degli
zeri dellar-pla
dipolinomi
che la rap-presenta).
Cioè che :ogni
modulo 31 ditipo finito, _privo
di torsionee di rango r >
1,
sopra un anello A = leIXJ
... ,2 Xn]
dipolinomi
inn
>
1indeterminate,
èisomorfo
ad un sottomodulo di Ar chepossiede qualche
elemento il cui chiuso ha lecomponenti
di cdm. minima mag-giore
di 1 in Sn . Se M è libero laproprietà
sussiste anche per il rango 1.Questo
teorema è vero(nO 12)
anche perogni
anello deltipo
A = ... ,
xn]
che sia a fattorizzazioneunica,
equindi
per fascialgebrici
coerenti e lisci sopra varietà ani a forme intersezionecompleta.
Preeisamente :ogni fascio algebrico
coerente e lisciodi rango r > 1 su di una varietà
algebrica
TT =( V,
adalgebra fattoriale
e di dimensionemaggiore
di 1, èisomorfo
ad unsottofascio
di che amm ettequalche
sezione con chiuso di cdm. mi-nima
maggiore
di 1 in V.Questa proprietà
sussiste anche nel caso delrango r = 1
purchè
il chiusodegli
zeri dell’idealecontenga
solo divisori di V.
La presenza di sezioni del
tipo
suddetto mipermette
di dimo-strare che : per
ogni fascio algebrico
coerente e liscio di rangoi- >
1,
su una varietàalgebrica a.1fine (V,
di dimensione mag-giore
di1,
adalgebra fattoriale,
esiste una sequenza esatta deltipo
con
liscio ;
e diqui
deducoche,
fisse restando leipotesi,
per9K(r)
su(V,
esistono r - 1 sequenze esatte deltipo
di
fasci lisci,
tali che il chiuso di sia contenuto nel chiuso di per-ogni
h.1. Indicheremo con k un corpo
commutativo, algebricamente
chiusodi
caratteristica arbitraria, appartenente
ad un dominio universaleil,
e con ~’n lospazio
affine k u k m ... Xk, n-dimensionale
su k. LoSn sarà dotato della
topologia
diZariski,
per laquale
i chiusi sonotutti e soli
gli
insiemialgebrici
dikn ,
@ cioè le totalità di zeri diideali di k
[X].
L’insieme di tutti i
polinomi
di k[X]
nulli inogni punto
di uninsieme
algebrico
g è un ideale(radicale) I (.H),
che èprimo
se esolo se H è irriducibile
(assolutamente, poichè k
èalgebricamente chiuso). I (g )
si dice associato ad H.2. Se V è un chiuso irriducibile non vuoto di kn ed
I ( P)
ilsuo ideale
associato,
l’anelloA [ 1/] = k [X ] / I ( V ) (isomorfo
all’anellok
[xJ
delle coordinate di~,
se(x)
è unpunto generico
diV),
i cuielementi possono identificarsi con le
applicazioni
intere di Vin k,
risulta un dominio
d’integrità
noetheriano.Ricordiamo inoltre che la restrizione dell’omomorfismo ca-
nonico
è
iniettiva, perciò
identificando g(k)
con k eponendo i
= cp(Xi) (i = 1,
2 ...n),
l’anello k[X] / I ( V )
risultagenerato ~2’ ... , 9 ~n
9ed il
grado
di trascendenza del suo corpo deiquozienti k (V),
pen- sato come estensionedi k,
si dice la dimensione di V. Se(x)
è unpunto generico
diY, k (x)
~ k( )
si dice un corpo di funzioni su V razionali su k.Considerata su TT la
topologia
relativarispetto
aquella
di y seAv
è il fasciodegli
anelli locali diV,
s’indica con V anche lavarietà
algebrica
affine definita dallospazio
anellato e sidimostra che non solo l’anello delle sezioni
globali
distlv,
chepuò
esser identificato con A è una
k-algebra
ditipo
finito epriva
di
nullipotenti,
ma che si hacorrispondenza biunivoca,
inquesto
modo(a
menod’isomorfismi),
fra varietàalgebriche
amni ek-algebre
di
tipo
finito eprive
di divisori dello zero( Y
è detta «varietà » solo se il suo chiuso èirriducibile).
3. Sia una varietà
affine,
edAy
il fascio costantesu V a fibra isomorfa all’anello
~1 ( V ~,
alloraAv
risultaatteggiato
naturalmente a fascio di A
[ V ]-moduli ;
e perogni
A Mdi
tipo finito,
indicato conM-v
il fascio costante su V a fibra iso-morfa ad
M,
sipuò
definire un fascio di.9’Í v -moduli
Se si pone, per
ogni omomorfismo g
di A[ V] - moduli,
6t(p)
=(9 p, r 1’operatore (g)
risulta un funtore covariante esatto sullacategoria degli
AV ] -
moduli ditipo finito,
con valori nellacategoria
dei fascialgebrici
coerenti su varietà affini V.Viceversa associando ad
ogni
fascioalgebrico
coerente suuna varietà affine
TT,
delle sue sezioniglo-
bali su V
(per
cui è anche A[ V]
=1’(V,
e adogni
omomor-fismo ga
fra ifasci,
1’omomorósmo-r(99)
indotto fra i moduliassociati,
resta definito un funtore
I’ ( )
covariante esatto sullacategoria
deifasci
algebrici
coerenti su varietà affini V con valori nellaeategoria
dei moduli di
tipo
finito.Tenuto conto di
quanto
detto alla fine del n° prec., e dei fun-tori 61 ( )
er ( ),
che inducono fra lacategoria
dei fascialgebrici
coerenti su varietà amni Vela
categoria
dei r(V, A v)
moduli ditipo
finito due biiezioni una inversa all’altra(a
menod’isomorfismi),
ci
riferiremo,
senzaspeciale avvertimento,
aquella
delle due cate-gorie
nellaquale
ci riuscirà di volta in voltapiù
comodo opiù
si-gnificativo
operare.4. Diremo che un fascio
9£
su una varietàalgebrica
V è liscioo
privo
ditorsione,
se perogni
sezione s E9N)
sopra unaperto
U diV,
per laquale
sia 8xo = 0 in unpunto (xo)
EU,
risulti anches = 0 in tutto U.
Indicando con
.KP
il fascioalgebrico
costante e liscio delle fun- zioni razionalisu V,
si vede che adogni
fascio9N algebrico
coe-rente
su Y,
resta associato il fascioalgebrico
il
quale
è costante liscio ed isomorfo ad un fascio deltipo K’
Se
9X
èliscio,
dall’iniezione canonicaK v,
tensorializ- zando con9N,
si ottiene ancora un’iniezionese
9X
non è liscio il nucleo dell’omomorfismo y vien detto il sotto- fascio di torsione di L’intero r ~ 0 si dice inogni
caso il ran-go di
9k.
Notiamo che il funtore
I’ ( )
del n° prec.,applicato
aquanto
sopra, ci
riporta
alla nozione di rango di un modulo .M~ ditipo
fi-nito e
privo
di torsione su un dominiod’integrità A,
come dimen-sione dello
spazio
vettoriale dedotto da hVl per estensione dell’anellodegli
scalari al corpo l~ deiquozienti
di~1.,
mediante l’iniezione canonica di A in K.Ricordiamo infine che : i un fascio
algebrico
coerente e liscio suuna varietà affine
TT,
ha rango r se e solo se esso è isomorfo ad unsottofascio
9k’
del fascio tale che siaquesto supporto
vien detto il chiuso delfascio
Si ha, cioè nelle nostreipotesi
una iniezionela
quale
mediante I’( ),
conduce allanota, ([6],
pag.131),
per i moduli ditipo
finitoprivi
di torsione sudomini
d’integrità.
5. Sia ora V = ed
9X
un fascioalgebrico
coerente e lisciodi rango r su Sn . posto M
=1-’ (Sn , 9N)
ed A =~X1, ...
... ,
Xn],
in virtù dell’iniezioneconsiderata al n° prec.,
possiamo
pensare M come sottomodulo di 9 per cui un elemento s E Mpuò rappresentarsi
medianteSe indichiamo con
~3 = ~s1, s2, ... , sh~
c A’’ un sistema digeneratori
di
M,
saràcerto h> r, poiché
inqualunque punto (x)
di Sn deve esistere unar-upla
digermi sx E
linearmenteindipendenti
sue d’altra
parte,
essendo9X algebrico
coerente modulo9Xz
ègenerato
da elementi diM,
cioè dagermi appartenenti
a sezioniglobali.
Gli
elementi sj, ( j
=1, 2~ ... , h) di ~
sianorappresentati
dae
consideriamo,
nella matricele colonne come elementi di Ah :
Questi elementi ai
sono tutti diversi da0,
altrimenti M sarebbe sot- tomodulo di Ar-t con0 ~
t e il rango di M sarebbe minoredi
4).
Potremo usare in Ah una notazione
(di prodotto scalare)
deltipo:
per
cui, poichè
un elemento s di M è dato dae
quindi
risultasi ha
dove
Jbt
èdunque
una combinazione lineare delle i-esime compo- nenti deigeneratori si
diM,
equindi componente i
esima di s E M.Inoltre l’insieme
è un ideale di A che
dipende
dalla iniezione(1)
del n°5,
equindi
dall’immersione del fascio
9N
in e risulta canonicamentese
A~
è il sottoinsieme diA’’
costituitodagli
elementi che hannodiversa da zero solo la i-esima
componente.
6.
Vogliamo
oraimmergere
lospazio
in unospazio proiet-
tivo
Ricordiamo
perciò
che unospazio proiettivo
di dimen sione n su kpuò
esser definito nelseguente
modo :Sia Y l’insieme
aperto
kn+1 -(0)
dellospazio
affine(n -- 1 )-di-
mensionale dotato della
topologia
di Zariski.L’appartenenza
didue
punti
di Y ad un medesimosottospazio
lineare di dimensione 1 di contenente ilpunto 0,
definisce in Y una relazioned’equiva-
lenza Diciamo
spazio proiettivo Pn (k)
o P n di dimensione nsu k,
l’insieme
quoziente
Per cui se unpunto (x)
di Y ha le coordi- nate(xo, x1 , ... , xn), queste
costituiscono un « insieme di coordinate omogenee » per il« punto »
di P’~corrispondente
di(x)
nellaproie-
zione canonica
può
inoltre esser munito dellatopologia quoziente
diquella
diY : un sottoinsieme chiuso di pn è
dunque l’immagine
mediante via di un cono chiuso diPer
immergere
ora il nostro S n in un 9 sipotrà
considerare l’insie-me Y = kn+1 -
(0) 3
e se(Xi’ x2’
... ,zn) é
unpunto generico
diiniettare 8 n in Y mediante la
e
quindi
usare laproiezione
canonica n di Y in P’2.Risulterà che i coni C di dimensione
r -~-
1 di ~’’i+1=Y+ (0),
con vertice in
0,
definiranno i chiusi W di dimensione r dipn,
in modo che un insieme di
equazioni
omogenee per il cono C si dirà «un insieme diequazioni
omogenee per W » in pn.Da
quanto
sopra si deduce inparticolare
che il chiuso di unaipersuperficie
V di Sn èrappresentato
in pndall’equazione
omogenea cherappresenta
nello di cui sopra, il conoproiettante
V daO,
equindi
sef (Xi,
... ,Xn)
= 0 èl’equazione
digrado m
di Vin si
può
ottenere unarappresentazione
di TT in Pn mediantel’equazione
omogenea7. Sia ora A’ - k
[Xo ,
... ,Xn]
l’anello deipolinomi
inXo
...X.
su k ;
se perogni
intero 1 ~ 0 indichiamo conAi
ilsottospazio
vettoriale di A’ formato dai
polinomi omogenei
digrado 1, (O
EAi per
~ si ha : O O
ed cioè A’ è
un’algebra graduata
su lc.Osserviamo
che,
detta A° la totalità deipolinomi omogenei
diA’, l’applicazione V
di A =X2 , ... ,
in A° che manda unpolinomio f = , f (X1, X2 , ... , Xn)
E A digrado
m~ nelpolinomio f °
_=
Xom x2/Xo , ... , Xnl Xo)
E A° èiniettiva,
ed indichiamo(riprendendo
le notazioni del n°5)
cono/
l’elemento(s°1, so2,...,
h
t i i
corrispondente,
pmediante ®
, dell’elemento o; =(si y... sh)
E Ah.i
t i i
Scegliamo (AO )h
con la condizioneche,
seè il
grado
fissato un intero m tale che sia ni - > () perogni j = 1, 2 , ... , h,
risulti :’
Cos abbiamo
Sia
~~,° o° ~~0
l’insieme delle forme~
di ?» 9 che si
ottengono
per tutti i,° (. 1 ,° 2 ...
% , 19 , 2 1, h(A°)h,
scelti come ora
detto ; queste forme À202
si possono pensare comeespressioni
del con egli
linear-t m
mente
indipendenti
sopra k.8. Sia ora
(x)
unpunto generico
di _P Ilsu k,
esupponiamo
d’ora in
poi n
> 1. Con le forme(4)
del n° prec., considerate in(x)~
si
può
definire unsottospazio
vettoriale L(m) del corpo delle fun- zioni suP’2 ,
ilquale
è di dimensionefinita,
equindi
i divisori(di zero)
dellefunzioni A? aÌ
costituiscono un sistema lineare(«
de-finito da
») ([11]
pag.270).
Dimostriamo che vale il
seguente :
TEOREMA 1 : Il divisore
generico
del sistema lineare nonè
con&posto
di varietàappartenenti
ad un sistemaa,lgebrico
di dimen-sione 1 ed indice 1.
(Con
laterminologia
del caso classico : non ècomposto
conun
«fascio »).
Infatti al nO 5 abbiamo osservato chea~=(sz ,
è diverso da zero
qualunque sia i,
1C i eperciò qualche poli-
nomio si
E A non ènullo,
e di conseguenzaneanche sgj ;
sia peresempio siol
diverso dalpolinomio
nullo. AlloraA(m)
contiene il si- stema lineare~l’,
dei divisori di tutte le funzioni dell’insieme(A9 1,1 E AO m-mi, L
i , cioè di tutti i divisoripositivi
digrado
z dix,1
P"
che,
hanno div comecomponente
fissa. Prescindendo daquesta componente,
da 11’ si ottiene un sistema lineare11,
non ri-dotto a
(0),
ilquale
non è certocomposto
con un sistemaalgebrico
di dimensione
1,
e indice1,
equindi
non lo è neanche A’.(Infatti
nelle nostreipotesi, n >
1 ed m - è dim.11 > 1,
ed il
grado
di trascendenza del corpo Q(Lm), generato
da Lm sopraQ,
èmaggiore
di 1 su Q([2]
pag.33)).
Da ciò segue che il sistema lineare verifica il teorema enunciato come volevasi.
9. Osserviamo che se è lo
spazio
vettoriale su k di definizione per e se p è la caratteristicadi k,
nelle nostreipo-
tesi esiste
qualche
elemento di che non èpotenza p-esima
diun elemento di
k (x),
cioè k non è contenuto in(k (s)) °~;
è dun-que valido per
11i~~ ~ ([9]
e[1]),
il teorema di BERTINI :« Se un sistema lineare
privo
dicomponenti fisse,
non ècomposto
oon un
« fascio aZgebrico », generico
delsistema
lineare èassolutamente
irriducibile, purchè
non siak (Zk’~~)
c~k (x)~ p ».
Perciò visto anche il teorema 1 del n°
precedente,
sipuò qui
affermare che :
Il lineare
privato
delle eventualicomponenti fisse,
ha il divisore
generico
irriducibile.Ricordiamo inoltre che un sistema lineare vien detto riducibile
se
ogni
elemento del sistema è riducibile k.10. Torniamo ora al modulo M ed alla
(3)
del nO 5 :Se
s~ ,
... , è uno deigeneratori
dilVl,
cioè unariga
dellamatrice
(2)
del n°5,
in conformità con le notazioni del n°7,
ope- rando inpn, pensiamo dapprima
le =1, 2 ,
y... ~r) moltiplicate
ciascuna per la minima
potenza
diXo
occorrenteperché
risultinotutte dello stesso
(il polinomio
nulloappartiene
adA~
perqualunque
indichiamo consi
le forme .coo ottenute e sias’~ _ (si , ... , sr ).
Se m è il
più grande degli
=1, 2 ,
... ,h),
scelto unconsideriamo in
(A O)h
tutti i l’ =(~,i , ~,2 ,
... ,Àh)
in cui ilgrado
di~
sia m - mj, se m~ è ilgrado
dis~~ (i
=1, 2 ,
... ,r),
cioèlj
EFissato m, al variare di A’ in
(A°)h,
con la condizionedetta, gli
elementi di M del
tipo
considerati in un
punto generico (x)
di pnsu k,
hanno allora lecomponenti 2’ o! (i
=1, 2 ,
... ,r)
che descrivono(v.
n°8) r
sistemilineari
(i
=1, 2 ,
... ,r)
di divisori tutti dello stessogrado
m.11. Diciamo chiuso
.H (s)
in d un elementol’insieme
algebrico sopra k
definito dae,
quindi,
il chiuso di un elemento deltipo s’
_(l’ ci ~~2 ?
... , l’o§)
sarà
determinato, (nelle
coordinate omogenee di daVogliamo
dimostrare ilseguente
TEOREMA 2. Se A = k
[Xi’ x2 ,
... ,Xn],
con n >1,
è un anello dipolinomi
sopra un corpo kalgebricamente chiuso,
perogni
A-modulo Mdi
tipo finito, privo
di torsione e rango r> 1,
esiste unmonomorfismo
tale che i
(M) possiede qualche
elemento s il cui chiuso ha le compo- nenti di codim ensione minimamaggiore
di 1 insn, (cioè
di dimensione aln-2).
Per il rango 1 laproprietà
è ancoraverificata
se M è libero.Infatti :
Se il teorema non è
già
verificato dall’iniezione(1)
del n°5,
finoraconsiderata,
allora perogni possibile
m, e perqualunque
scelta
dei Â.; E ( j = 1, 2 , ... , h),
dobbiamo avere, nelle(6) :
dove ~~,- , massimo fattore
indipendente da i,
è digrado ’~
0. Cioètutte le
componenti
diogni
elemento di M deltipo (5),
hanno unfattore comune di
grado positivo,
che dà per siffatto elemento il divisore dellospazio appartenente
al suo chiuso.In tal caso si
presenta
una delleseguenti
alternative :a) Qualcuno
dei sistemi lineari è nonriducibile,
e alloraper
l’ipotesi
che nelle(7)
siagrado
~0 ,
saràgeneralmente
e, di conseguenza, essendo per un fissato m, tutte le forme
~,’ ~i , ... , ~,’ ar
dello stessogrado,
sarà anche perogni i (1 e i e r),
e non
riducibile ;
ovvero :
b)
Perogni n possibile
e,(per quanto
detto ina)),
perogni i,
èriducibile,
ma allora per il teorema diBertini,
visto il teo-rema 1 del n°
8,
i ammettonocomponenti
fisse. Inquesto
casonella
decomposizione
di in fattoriprimi (su k),
sipotranno
mettere in evidenza due insiemi di
fattori,
uno, sia rpi, che dà lecomponenti
di definite su k(le quali
evidentementedipende-
ranno solo dalle cioè dall’ iniezione
(1),
equindi
saranno indi-pendenti
anche dam),
e l’altro cherappresenta
un sistema lineareridotto,
associato aNotiamo intanto che basta che per
qualche
m, sia riduci-bile, perchè
lo siano i perogni
m, equindi
nel casoa),
ènon riducibile anche per
ogni
m.Inoltre,
nel casob),
se 9Ji è fattore di ~~,, , esso èindipendente
anche
da i,
indichiamolo con cp, e anzipoichè dipende
dalles~ , ogni
elemento s di
.M~ può
scriversi come seguecioè M 9 e l’omomorfismo
individua un sottomodulo di Ar isomorfo ad
M,
per ilquale,
o il teo-rema è
verificato,
oppure ci si trova nel caso a).Se
invece,
ancora nel casob),
rpi è fattore di ,ui, ~. , cioè ,u~, ~~ _9 allora
y~~,f . ~C~, ~,~
ègeneralmente
irriducibile e per le consi- derazionigià
fatte in eperciò qui
è,ui, ~,~
=1 ;
e,poichè
come
già detto,
pidipende
solo dallesl’
equindi
compare nelle i-esimecomponenti
di tuttigli
elementi di.1~1,
e non soltanto diquelli
deltipo (5),
risultaNe segue che l’omomorfismo
individua un sottomodulo di Ar isomorfo ad M.
Il
possibile impiego degli
omomorfismi(8)
e(9),
cipermette
comunque
(sia
nel casoa)
che nel casob)),
di considerare un’inie- zione i di M inAr ,
taleche,
se il teorema voluto non è per essaverificato,
alloraogni
elemento s di M haimmagine i (s)
=(si7 s2
,...,sr)
in Ar con
componenti
tutteeguali si
=s2
= ... = Sr. Ma se ciò ac- cade esiste anche un’iniezione i’ di M inAl,
ed M risulta di rango1,
e inquesto
caso seV (i (M))
era un divisore di8 n,
èi’(.1V1 )
N Aed il teorema è ancora verificato
(dalla
sezione unitaria diA).
Riassumendo, quando
M è di rango r >1,
dalla dimostrazione del teorema(2),
segueche,
se tutte lecomponenti A’ oi (i
=1 2
... ,r)
di
ogni
elemento di M deltipo (5)
hanno un fattore comune 1p)/ digrado positivo, questo
fattore èindipendente (oltre
che da ianche)
da 1’ e compare inogni
elemento s di~,
cioè perogni s
E M èe il sottomodulo di Ar isomorfo ad M ottenuto mediante 1’omo- morfismo
rende vera l~affermazione enunciata.
Insieme con il teorema
2, qui
sopradimostrato,
vale anche ovviamente(nO 3)
ilseguente
TEOREMA 2’. Se è un
fascio algebrico
coerente e liscio di~rango r >
1,
sulla varietà V =sn, (n > 1)
esiste sempre una iniezionetale che i
(9N) possiede qualche
sezione con ilchiuso
di codimensione minimamaggiore
di 1.Siffatta propietà
vale anche per il rango 1 se il chiusodegli
zeridi in contiene solo
forme.
12. Sia ora V una varietà
algebrica
affine adalgebra fattoriale,
di dimensione d > 1 dello y
immergiamola
inPn ,
i e ricordiamon
che,
dettoX(p)
il divisorepositivo
di P’ diequazione 1
,uiFi (X)=0
t=o
(con
le 11" trascendentisopra k
e leFi (X)
forme dello stessogrado
sopra
k),
se lT non è contenuta in nessunX (,u), (cioè
se(x)
è unpunto generico di Y,
leFi (x)
siano linearmenteindipendenti
soprak),
allora ilprodotto-intersezione Y (,u) = x(~c) · V
è definito e dà unciclo
(d
-1)-dimensione
razionalesu k (11),
ilquale
è il divisoren
della funzione ~ su V.
i=0
Ne risulta che il sistema lineare di tutti i divisori
positivi
diP’1 di un certo
grado
m abbastanzagrande
sega su TT un sistema lineare di divisoripositivi,
ilquale
non è certamentecomposto
conun sistema
algebrico
di dimensione 1 e indice1,
e di conseguenza il teorema1)
del n° 8 rimane ancora valido su V(per m
abbastanzagrande).
Ne segue
poi
che nel caso in cui 1’anello A = k(x1, x2 ,
... ,Xn]
non sia un anello di
polinomi, purchè
esso resti a fattorizzazioneunica,
continua a valere il teorema(2)
del n° 11.Perciò se la varietà l~ _ Sn del teorema 2’ viene sostituita con una varietà TT ad
algebra fattoriale,
per cui un chiuso di condimen- sione 1 di Tr rimane sempre intersezionecompleta
di V con unaforma
dell’ambiente,
allora seogni
elemento s E M ha, nel suo chiusocomponenti
di codimensione1,
vale ancora ladecomposizione (7)
del n°
11,
con eperciò rimangono
valide tutte le consi- derazioni che costituiscono la dimostrazione del teorema 2.Possiamo
perciò
senz’altro effermare che vale ilseguente
TEOREMA 3.
Ogni fascio algebrico mZ
coerente e liscio di rangor
>
1 su di una varietàalgebrica af, fine
V adalgebra fattoriale
edi dimensione
ma,ggiore
di1,
èisomorfo
ad unsottofascio
di cheammette sezioni con chiuso di codimensione minima
maggiore
di 1in V. Ciò accade anche se r = 1 ed il chiuso
degli
zeri dicontiene solo divisioni di V.
(Il
chiuso di una sezione s risulta essere l’insieme deipunti
diV in cui i
germi rappresentati
dallecomponenti
di sappartengono
simultaneamente all’ideale massimale della fibra di
13. Ricordiamo ora che
([3]
n°4),
di un fasciocrtl privo
di tor-sione su una varietà
algebrica affine Y,
si dice che esso «appartiene
alla
proprietà
di estensione >> E P.E.),
seogni
sezione definita fuori di un chiuso «ammissibile »,
cioè di cdm > 1 inV5
si pro-lunga
a tuttaTl,
cioè è restrizioue di una sezioneglobale,
univo-camente determinata
([8] (5.21))
di su V.Ricordiamo inoltre che
([3]
teor.4)
se9N
ed9é
sono fasci al-gebrici
coerenti elisci,
e se il conucleo dell’omomorfismoè
privo
di torsioneammissibile,
cioè ha il sottofascio di torsioneprivo
di sezioni concentrate » su chiusi ammissibili.14. Dimostriamo ora il
seguente
TEOREMA. 4. ~Sia V una varietà
algebrica affine
aforme
inter-sezione
completa,
di dimensionemaggiore
di1,
ed un fascioa~lge-
brico coerente e liscio su V di rango r
>
1. Allora esiste sempre una sequenza esatta deltipo
di
fasci
lisci.Infatti abbiamo visto
(n° 12)
che nelle nostreipotesi
è iSo-morfo ad un sottofascio
gk’
di che ammette sezioni con chiuso ammissibile.Sia SO =
(s° , 90,
... ,s§)
una siffatta sezione di9M’,
e conside-riamo l’omomorfismo
che si ottiene associando
ad j
Esil v
la sezionefs°
di9K’.
Questo
omomortismo è evidentemente iniettivo e cos purequello
associatoe
poichè sil v
è il fasciodegli
anelli locali diV,
equindi
perl’ipo-
tesi fatta
T(Rv)
è a fattorizzazioneunica, AV E P. E. ([8] (5.22) b)).
Ne segue
(n° 13)
che il fascioquoziente (sil v) potrebbe
avere nel sottofascio di torsione solo sezioni tutte concentrate su
chiusi di cdm. 1 di V e nulle altrove. Ma
poiché,
il chiusodi s° è
privo
dicomponenti
di cdm1,
in non esistono sezioniglobali
che stianoin 99
fuori di chiusi di cdm. 1 e non sututta V.
Infatti
o f E 1’-’ { Y,
e allorafs°
E.1~ ( Y,
edfsOE
g(sfl ~)
sututta
V~,
ovvero,poichè RV
EP.E., f
è definita fuori di un chiuso di cdm. 1 diV,
ma allorapoichè s°
ha il chiusoammissibile,
la se-zione
fs°
di è definita solo fuori di un chi uso di cdm. L in V.Dovrà
dunque
essere :D’altra
parte
il conucleo di 99 ha rangor - 1, dunque
la tesi delteorema è
verificata,
comevolevasi,
dalla sequenza esatta1 ~5. Il risultato
precedente può
essercompletato
come segue : TEOREMA 5. Perogni fascio algebrico
di rango r >1,
coe-rente e liscio sulla varietà
algebrica affine
V adalgebra fattoriale
di di-mensione
maggiore
di1,
sussistono r - 1 sequenze esatte difasci
liscidel
tipo
Infatti, procedendo
per induzionesu h,
osserviamo anzitutto cheper h
= 1 l’esistenza dellaprima
delle sequenzequi volute,
è pro-vata dalla costruzione fatta nella dimostrazione del teorema 4.
Supponiamo
allorache,
nelle nostreipotesi,
esista una sequenzaesatta di fasci
lisci,
deltipo
con h = t C r -
1,
eproviamo
l’esistenza di una sequenzaanaloga
Allo scopo consideriamo il
diagramma
nel
quale, 1, ed l2
sonogli
omomorfismi canonici della sommadiretta,
la seconda
riga
è esatta per1’ipotosi
induttiva e l’ultima colonna è esatta per il teorema 4.Poiché flv é proiettivo
e g èsuriettivo,
esiste un isomorfismo m di in(tale
che 9 -M= j)
eallora, essendo l2 suriettivo, f = - m · t2
è un omomorfi smo di in i 1quale, poichè
ie j
sono
iniettivi,
risulta anch’esso iniettivo per il dei 5 »([5] I, (1.3.11)).
Il
diagramma precedente
sipuò quindi completare
nelseguente
diagramma
commutativo([5] (, (1.3.10)
dove 9*
è l’omomorfismo indottoda g,
e la colonna centrale diquesto diagramma
è la sequenza esatta cercata(On ( j)
=(1’)
èliscio di rango r -
t - 1) ;
cos il teorema ècompletamente
dimo-strato.
16. Per il teorema del n°
precedente
abbiamodunque
in par-ticolare,
nelle nostreipotesi,
una sequenza esatta-
con
9
fascio d’ideali suTr,
e sipuò
affermare(v.
anche[4]
prop.1),
che vale il
TEOREMA 6.
ipotesi
del teorema5,
il chiusodel fascio
è contenuto nel chiuso di
9.
Infatti localizzando la sequenza
(11)
suipunti
di iIr,
si hannole sequenze esatte
le
quali
inogni punto
in cui la fibra54 di 9
èlibera,
sono spez- zanti edunque
inquel punto
è libera anche la fibra9kt
diZ(r
ycome volevasi.
Più in
generale, anzi,
in ognuna delle sequenze(10)
del n° 15 :il chiuso di contenuto nel chiuso di
IX(r-h) ,
perogni
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O. ZARISKI, Pencils on an algebraic variety and a new proof of a theorem of Bertini, Trans. Amer. Math Soc., vol. 50, pp. 48-70, (1941).Manoscritto pervenuto in redazione il 26 marzo 1968.