R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
A NGELO T ONOLO Annibale Comessatti
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 15 (1946), p. 1-7
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ANGELO TONOLO
(a Padova)
Il 13 Settembre 194ò un male inesorabile troncava l’esi- stenza del Prof. Annibale
Comessatti,
ordinario di Geometria analitica con elementi diproiettiva
e Geometria descrittiva condisegno
dell’ Uuiversità diPadova,
incaricato di Geometria supe-riore,
Direttore del Seminario matecuatico e dei suoi « Rendiconti » . Nato ad Udine il 30 Gennaio1886,
ivifrequentò
le scuoleclassiche
prendendo
la licenza liceale nel1904;
dal 1904 al 1908 fa iscritto all’ Università di Padova in matematica pura, ove con-segu
la lanrez nel 1908 col massimo dei voti e lalode,
discu-tendo una dissertazione il cui
argomento
Gli fuassegnato
dalsuo Maestro Francesco Severi - Sul!e curve
doppie
di generequalunque
eparticolarmente
sulle curve ellittichedoppie -
chefu
pubblicata
nelle Memorie dell’Accademia di Torino. Assistente dal 1908 al 1920 di Geometriadescrittiva,
analitica eproiettiva,
ebbe la libera docenza per titoli nel 1914 in Geometria descrit- tiva. Prestò servizio militare nella guerra italo-austriaca dal Lu-
glio
1915 al Gennaio1919, quasi
sempre in zona di guerra, Ufficiale diArtiglieria,
meritandosi due croci di guerra.In
seguito
a concorso ottenne nel 1920 la Cattedra di Ana-lisi
algebrica
e Geometria analitica dell’ Università diCagliari ;
nel 1922 riusc vincitore del concorso alla Cattedra di Geometria
proiettiva
e descrittiva per l’Università di Parma ed inquello
di Geometria analitica e
proiettiva
per 1’ Università di Modena.Nell’anno accademico 1922-23 fu chiamato all’ Università di Padova come
professore
straordinario di Geometria descrittiva,con
applicazioni. Nominato
ordinario diquesta disciplina
nel1924,
fu trasferito nello stesso anno alla Cattedra di Geometria analitica eproiettiva.
All’ Università d-i PadovaEgli
restò dev«-1 *
2
tamente fedele per. ventidue
anni, insegnandovi
ancoraGeometria descrittiva,
Matematichecomplementari
e Geometriasuperiore.
All’ Università di Ferrara
insegnò
per incarico nelperiodo
1924-27
la Geometriaanalitica,
le Matematichecomplementari
ela Geometria
superiore ; queste
due ultimediscipline,
conl’Analisi
superiore,
furono pure da Luiinsegnate
per incarico all’Università diBologna negli
anni1937, 38,
39. Dal 1930era Direttore dei « Rendiconti » del Seminario
matematico,
dal1931
Direttore delSeminario,
dal 1932 Presidente della Cassa scolastica.All’epoca
in cui il Comessatti studiava aPadova,
domina-vano nell’Ateneo di
questa
città lepersonalità
delLevi-Civita,
del
Ricci,
delSeveri,
del Veronese. La sua naturale inclinazione pergli
studigeometrici
loportò
verso ilSeveri,
le cuilezioni,
cos fervide di idee
geniali,
ebbero su di Lui un fascino par-ticolare,
determinando il suo orientamento scientifico che dovevapoi
dominare tutta la sua attività di ricercatore e di Maestro.Un considerevole numero di Memorie e di
Note,
tutte appar.tenenti alle
parti più
elevate e diverse della Geometriaalge- brica,
Gli hanno assicurato unposto
eminente fra igeometri contemporanei ;
a tale Geometria avrebbeportato
ancora duraturiapporti,
se la morte non avesse stroncato la sua attività chenon ebbe mai
tregua.
L’intera opera scientifica di Lui sarà og-getto
di dotta e accurata analisi inquesti
stessi « Rendiconti » daparte
del suo allievo Prof.Ugo Morin,
chegià
occupa all’ Università diPadova,
trasferito daquella
diFirenze,
la Cat-tedra del Maestro. Io
voglio qui
limitarmi a brevi cenni suquella
diprimo piano.
La sua tesi di laurea lo fece subito rivelare un
promettente geometra;
in essa vengonoassegnate,
sotto formaproiettiva,
invariantiva e
topologica,
le condizioni necessarie e sufficienti per F identità birazionale delle curvedoppie
di genere p, esami- nando in modospeciale
le curvedoppie
ellittiche.In una vasta
Memoria,
e in alcune Noteaffini,
è elaboratauna ricostruzione della teoria delle forme binarie ottenuta con un metodo
geometrico
di vero valorecostruttivo,
chegli
haconsentito di
trasportare
nel campo dellageometria iperspaziale
risultati che erano stati ottenuti mediante virtuosità
algoritmiche,
talora assai
complesse,
che non sembravano adatteall’interpre-
tazione
geometrica.
Un
problema
digeometria
sullesuperficie algebriche, già
ricondotto
all’ integrazione
di un sistema diequazioni
alle deri-vate
parziali,
riceve da Lui unaelegante interpretazione
geome- trica che lo riduce allo studio di un sistemadoppiamente
infinitodi rette di un
iperspazio appartenenti
apiù complessi
lineari.Sostanziali contributi
portano
alcune Men10rie dedicate alla teoria della uniformizzazione delle curvealgebriche
mediante f~~n-xioni
automorfe,
e al difficileproblema
della deter minazione delnumero di
famiglie
birazionalmente distinte disuperficie multiple
cicliche
irriducibili, rappresentate
sopra una datasuperficie
conassegnata
curva di diramazione.In tema di matrici
riemanniane, Egli
ha introdotto un nuovo carattere - l’ indice di simmetria - e ne ha indicato delleapplicazioni
alla teoria dellecorrispondenze
frapunti
d’ una curvaalgebrica.
Laquistione
dell’ esistenza di talimatrici,
conassegnati
valori di tale
indice, compatibile
conquelli
dei carattericlassici,
viene risolta in una
poderosa Memoria,
per le matrici non sin-golari
di generequalunque. maggiore
di 2 e coll’ indice 1 dimoltiplicabilità,
fino alla loro costruzioneeffettiva,
ecostituisce,
a suo
giudizio, esplicitamente
espresso nella Introduzione allaMemoria,
una delle costruzionipiù
elevate di tutta la sua opera scientifica.Le
qualità
critiche di Lui sono resepalesi
nella Nota suipostulati
della Geometriaproiettiva
e inquella
sulla Geometrianon staudtiana.
Ma dove
1’ opera
del Comessattiraggiunge
il suovertice, è
nelle
quistioni
di realitàdegli
entialgebrica ; qui
datempo
Gliè riconosciuta l’ autorità del
caposcuola.
In un campo ove si ave- vano benpochi risultati, Egli
hasaputo
orientarsi conpenetrante
intuito
geornetrico
e mirabile abilitàanalitica, procurandosi
tuttii mezzi che Gli
abbisognavano
perraggiungere
risultati aiquali
sarà sempre
legato
il suo nome.Questi
studi sono stati iniziatiancora nell’ età
giovanile -
laprima
Memoria è del1911 -
sullesuperficie
razionalireali,
considerate sia dalpunto
di vista delletrasformazioni birazionali i
reali,
sia daquello
delle trasformazioni4
topologiche. Egli perviene
ad una classificazione di tali isuperficie
e a molti
risultati,
fra iquali
mi limito asegnalare quello
relativoal numero delle falde bilatere o nnilatere delle
superficie
in di-scorso, e la
importantissima
relazione chelega
Perdine di con-nessione di tali
superficie,
il numero base reale e l’invariante di Zeuthen -Segre.
In successive ricercheEgli
ha estesoquesta relazione,
sotto forma didisuguagliauze,
allesuperfici algebriche
no-~~ razionali.
Seguono
lavori sulle varietàabeliane,
sempre dalplltlto
di vista dellarealità,
ove laoriginalità
e lapotenza
dei metodiimpiegati appariscono
inpiena
luce.Lo studioso che vorrà meditare su
questi lavori,
come delresto su tutti
quelli
cheEgli scrisse,
resterà indubbiamente col-pito,
oltre che dalla elevatezza e vastità dellevedute,
dalla do- vizia dellededuzioni,
dallapenetrante sagacia
perottenerle,
dallaesauriente
finitezza
diogni particolare,
anche dallasignorile
ele-ganza della
esposizione.
Edinvero,
allavigoria
delpensiero
co-struttivo e
critico,
si accompagnava in Lui untemperamento
scientificamente estetico. Una schietta manifestazione di tali qua- lità si ha nei suoi due Volumi « Lezioni di Geometria analitica
e
proiettiva » : questo
Trattato che destò ammirazione e riscosse ilplauso
di eminenti i»ateinatici italiani i e stranieri iquali
loposero in
primissimo piano
nella trattatistica del genere, ha unatale originalità
ditessitura, ispirata
a criteri didattici e scienti-fici,
una tale ricchezza dicontenuto,
ed è scritto in una formadi cos linda finezza e cristallina
limpidezza,
da costituire unvero modello di estetica scientifica. Sfortunatamente
queste
mira-bili c Lezioni resteranno
incompiute
per la mancanza delterzo
volume col
quale
era sua intenzionecompletarle.
Fu Maestro
àutorevole
einstancabile ;
seppeinsegnare
con artef ’iissima e
grande
abilità didattica.Agli insegnamenti
delprimo biennio,
comuniagli
allieviingegneri
eagli aspiranti
alle laureescientifiche,
dava unequilibrato
addattamento da soddisfare leesigenze degli
uni edegli altri,
essendo statoprofondamente
con-vinto,
e in varie occasioni validamentesostenuto,
che igiovani
si devono
presentare
alle Scuole d’Ingegneria
con una solidacultura
matematica,
affinchèqueste
siano nellapossibilità
diprospettare
i vari ecomplessi problemi
della tecnica in una formarazionale e chiara.
Egli
aveva presoperciò
nettaposizione
con-tro
quelle
correntiche, purtroppo,
daqualche tempo
si sono lan-ciate
all’ assalto
delle Università edegli
Istitutisuperiori,
conla
pretesa
chequesti
debbono rinunciare ai loro metodi e indi- rizziscientifici,
per sostituire esclusivamente lapreparazione
della
gioventù
allapratica
delle diverseprofessioni.
Nei corsi
superiori
destinati ai matematicipuri,
donava itesori della sua vasta
erudizioue ; ogni
anno cambiava argomeii- to, o modo ditrattarlo,
cercando di far conoscere ai suoi scolari i numerosi e s,asticampi
della Geometriaalgebrica
e di susci-tare in loro il desiderio del sapere e
quello
dellapersonale
con-q nista. Coglieva ogni
nuovoatteggiamento
delpensiero scientifico,
recando nella scuola ipiù
recentiapporti
dimetodi dopo
averlisottoposti
ad unaprofonda
rielaborazionepersonale.
Le lezionicos accuratamente
preparate,
dense dipensiero
e ricche di con-tenuto
yEgli
esponeva con nobiltà diforma,
che si sarebberopotuto raccogliere
epubblicare,
tanto eralimpido
ilconcetto, precisa
ladeduzione,
corretto ilperiodo (*).
Amava, la matematica per la
mateinatica,
poco curante dellasua
pratica
utilità di adattamento alla risoluzione diproblemi,
concreti. Alla domanda che con
petulante frequenza
viene rivolta ai matematici sul valorepratico
della loroscienza, Egli rispon-
deva con 1’ironiea
frase
diGalileo,
o conquella
austera diJacobi,
mapiù
spessorispondeva
con frasi sue, talvolta pronun- ciate conquell’ impeto vigoroso
e senza riserve che Gli era carat-teristico,
che lasciava poca volontà uell’ interlocutore di continuare l’oziosa discussione. La bussola di orientamento nella scelta delle(*) Dal 1925 ebbe contantemente l’ incarico della Geometria superiore : argomento dei Corsi furono : i Geometria differenziale classica. Funzioni
alge-
briche e
integrali
abeliani. Geometria non euclidea. Geometria delle forme binarie.Superficie
razionali.Topologia.
Icosaedro, funzioni modulari e trian-golari.
Geometria sopra una curva. Funzionipoliedriche
e modulari. Teoria della rappresentazione conforme. Geometriaiperspaziale
eprincipi
di trasporto.Capitoli
istituzionali di Geometriaalgebrica,
conapplicazioni
aiproblemi
di realità per le curv e e
superficie algebriche.
Teoria riemanniana delle fun- zionialgebriche
nell’ indirizzo trascendente :collegamenti
con la stessa teoria dal punto di vistaalgebrico-geometrico.
6
sue
meditazioni,
era sempre data dalla elevatezza delsoggetto,
dalla
possibilità
di dominare con leproprie
ricerchepiù
vastiorizzonti,
dal desiderio dicogliere
i nessiprofondi
e renderlilimpidamente
evidenti fra concetti apriori
meno vicini. Masopratutto
daquel
senso di armoniaestetica,
che è laqualità
essenziale della fantasia creatrice nella
Scienza,
come nell’Arte.La
gloriosa
Scuolageon1etrica
italianaperde pertanto
nelComessatti uno dei suoi
migliori
cultori. Il valore scientifico dellesue opere ebbe anche dal
punto
di vista accademicopieno
elusinghiero
riconoscimento. Ebbe nel 1926 lamedaglia
d’oroper la matematica della Società italiana dei
XL ;
nel 1933 divisecol
Fantappié
ilpremio
reale della matematica dell’Accademia deiLincei,
era socio diquesta Accademia,
dell’ Accademia delle Scienze diTorino,
dell’ Accademia diPadova,
dell’ Istituto Lom-bardo,
dell’ IstitutoVeneto,
della Sociétéroyale
des Sciences diLiegi ;
facevaparte
della Commissiooe scientifica dell’’ Unione matematieaitaliana,
del Circolo matematico diPalern1o,
dellaSocietà italiana per il progresso delle Scienze. ,
Le forti doti intellettuali del Comessatti erano
congiunte
adun sano
equilibrio
mentale e ad unagrande
dirittura morale.Ebbe una
propria personalità,
dellaquale
eranoespressioni
carat-teristiche la lealtà e la franchezza. Era vivace nel
pensiero, vigo-
roso nella
discussione,
facile al rimbrotto e allosdegno, pronto
al
perdono ;
nessuna traccia di risentimento restava inLui,
anche
dopo
discussioniviolente,
verso coloro che battessero altre vie conpari
sincerità di vedute. Amava la conversazioneelevata,
non
disdegnando, talvolta, quella
minuta o scherzosa. Lui stessoera un
garbato
conversatore dal facileeloquio. Pertanto, prima
che
Egli
fossecolpito
dal dolore per laperdita, pochi
anni orsono, della sua unica
figlia,
appenadiciottenne,
che era il suoorgoglio
el’ oggetto
delle sue cureaffettuose,
consuetudine gra- dita era la riunione dipochi
intimi amici nella sua casa, resa tantoospitale
dalla festosa cordialità dellaSignora
e dallagrazia
dellaFigliuola,
ove le serate siprolungavano lungamente
in cordiali
conveisari,
neiquali
era manifesta la sua erudi- zione anche suquistioni
lontane dallematematiche,
alternati daqualche
sinfonia di Beethoven da Luistesso eseguita
alpiano.
Trascorse la sua esistenza fra
gli studi,
le cure della Cat-tedra e
gli
affetti dellafamiglia.
Pieno di nobile fervore perl insegnamento,
che non considerava come undovere,
ma comeuna
missione,
un’ altissimamissione,
volleadempierlo
fino all’ ul-timo,
continuando a dar lezione di Geometriasuperiore
a casa,quando l’opera
nefasta del male lo costrinse a nonpoter più
venire all’ Università.
I vari
aspetti
delproprio
ufficio di Maestro consideròEgli
con la
più scrupolosa
serietà eimparzialità
digiudizio.
Siaqui
ricordata
l’opera
cheEgli prestò
nelle Commissioni di concorsoper cattedre nelle
Università,
o nelle Scuolemedie, quella
diPresidenza della Cássa scolastica dell’Università di Padova. Nei dodici anni nei
quali
fuPresidente, Egli
diede all’amministra- zione unapersonale impronta,
riordinandola consaggi
elungi-
miranti criteri che hanno permesso avanzi
notevolissimi,
pure trattando le domandedegli aspiranti
senzarigidezza
e,qualche volta,
con generosalarghezza.
Nellosciogliersi
tale Cassa perdisposizione
dilegge,
il suoConsiglio
di Amministrazione volle che la Memoria di Lui venisseperennemente
ricordata con l’Isti-tuzione di un
premio
secondo le vedute della Facoltà di Scienze.L’ Università di Padova - che tanto
Egli
amò ed onoròcon le sue ricerche - bandirà
pertanto ogni
tre anni unpremio
per la Geometria col nome di « Annibale
Comessatti». È questo
il
più degno omaggio
alla 3Iemoria dello Scienziato che con i suoiscritti,
sempreispirati
ad un’ altissima concezione del lavoroscientifico,
ha suscitato l’ammirazione dei matematici contem-poranei
e susciterà anchequella
dei matematici che verranno.Da
questi
« Rendiconti » cheEgli
diresse con tanto fervoreper
quindici
anni e checontengono
alcune delle sue medita.-zioni,
io mando al caro egrande
Amico scomparso un affettuosoe commosso