R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
T OMASO M ILLEVOI
Sulla classificazione cremoniana delle congruenze di curve razionali dello spazio
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 30 (1960), p. 194-214
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NIANA DELLE CONGRUENZE DI CURVE
RAZIONALI DELLO SPAZIO
i TOMASO MILLEVOI
(a )
Un fascio di curve razionali del
piano,
in base al teorema diNoether, é
sempre riducibile, mediante unaopportuna
tra-sformazione birazionale del
piano,
in un fascio di rette.Nello
spazio,
per le congruenze di curverazionali,
nonsussiste una
proprietà analoga.
Infattigià
Montesano1 )
diedeesempi
di congruenze di coniche nellospazio
non cremonianamente riducibili a stelle di rette.
S.
Iiantor,
nel corso di un suo lavoro~),
affermò che le congruenze di curve razionali dellospazio
sono cremonia-namente
equivalenti
o a congruenze di coniche o a stelle di rette ed abbozzò una dimostrazioneincompleta
di tale pro-posizione.
Avendo avuto il Kantor
più
di una ideageniale,
sipoteva
credere che la sua affermazione fosse
giusta;
in un articolodi Rohn - Berzolari
3)
sull’Encyklopädie
der Mathematischen Wissenschaften tale risultato si consideraappunto acquisito.
Questa proprietà
delle congruenze di curve dellospazio
risulterebbe molto utile in diversi casi: essa
permetterebbe.
ad
esempio,
di dimostrare lasupposta
irrazionalitàdell’iper- superf icie
cubicagenerica
(*) Pervenuta in Redazione il 1 Dicembre 1909.
Indirizzo dell’-%.: Istituto Vlatematico, Università, ’frieste.
1) MONTESANO D.. vari tipi di congruenze lineari di co iiehe dello spazio,. Rend. dell’Acc. di Napoli (1895), pagg. 92-110, 155-181.
’’1 KANTOR S., Die Typen der linearen Complexe i-ationaler im Amer. Jour. of Mathem. 23 ( 1901 ) , pa g. 1.
3) Vol. III, 2 parte, 2. A 1340.
Montesano aveva
provato l’impossibilità
di ridurre cremo-nianamente a stelle di rette certi
tipi
di congruenze di coniche di indice uno, con considerazioni sullaparità
delle interse- zioni variabili delle coniche della congruenza consuperficie
di un sistema che si possa
interpretare
comeimmagine
delsistema dei
piani
dellospazio
in unacorrispondenza
bira-zionale.
Un tal metodo
d’indagine
nonpuò però applicarsi
per sta- bilire se stelle di rette e congruenze di coniche sono i solitipi
birazionalmente distinti di congruenze di curve razio- nali dellospazio.
Visto che vari tentativi di dimostrare
questa proprietà
nonavevano dato alcun risultato
positivo,
si èpensato
che laproprietà
stessa nonsussistesse,
e si è cercato unesempio
contrario.
Nella
prima parte
diquesto
lavoro si stabilisce un lemma che rlà una condizione necessaria affinchè due varietà con-tenenti certe
famiglie
di coniche sicorrispondano
birazional- mente in modo che 1‘ miche di unafamiglia
siano le imma-gini
delle conichedell’altra;
condizione che fa riferimento alle coniche riducibili delle duefamiglie.
Nella seconda
parte
si dà unesempio
di una congruenza dicurve razionali dell’
S3 che
sidimostra,
mediante il lemma pre-cedente,
non esserriducibile,
con una trasformazione cremoniana dell’
S.,,
in una stella di rette o in una congruenza diconiche; esempio
che dimostra l’infondatezza dell’afferma- zione del Kantor.Nel
presente
lavoro sisviluppano
i metodi usati dalprof.
. Mor n nella sua Nota Sutte varietà
algebriche
checontengono
un di curve razionali
4)
e dalla sua allieva M. Mehle Nidito nella Memoria Sultaclassificazione
cremoniana delle eongruenze d i coniche d i indice 16 ).
4) Rend. dell’Univ. di Padova, Vol. IX (1938) pag. 123.
5) Rend. dell’Univ. di Padova, Vol. XX (1951) pag. 430.
PARTE PRIMA
1. - Consideriamo una
ipersuperficie I’
di unospazio
lineare
Sr ,
dell’ordine n(n
>2)
e dotata di una retta 1 mul-tipla
per la F dimolteplicità ~20132;
ipiani per 1
segano la ~’(fuori
della retta1)
secondo un sistema di coniche C.Una tale
ipersuperficie
la diremo ditipo
« C o.L’equazione
dellaF,
ove la retta 1 si assuma come latoOo01
dellapiramide
delle coordinate nell’Br,
sarà allorain cui aoo , ao2, e a22 sono
forme,
nelle variabili ae 2’ 1 ~3 ’" ’ x,rispettivamente
deigradi n - 2, n -
1 e n.Indichiamo con lo
spazio
lineareSr_.~
checongiunge
ivertici
0., ,
... ,Or
dellapiramide
delle coordinate. TTnpunto generico Pc
dellospazio
i ndividua unpiano per l,
cioè una conica C della congruenza I1 6). Otteniamo cos una
corrispondenza
Q della F con x nellaquale
aipunti
di unagenerica
conica C di ~~corrisponde
un medesimopunto P~
di Alla varietà 7~ ad r 2 dimensioni formata dalle coni- che
degeneri
di gcorrisponde
nella Q in xun’ipersuperfi-
cie Cf, di ordine 3n 4 data
dall’equazione
2. - Consideriamo una trasformazione birazionale tra due
ipersuperficie
ditipo «C»,
trasformazione in cui si corri -spondano
le coniche dei relativi sistemi K.Per l’evidente
analogia
con le mappe traspazi
fibrati chia-meremo tali
corrispondenze
trasformazioni birazionali traiper- superficie
« fibrate » ditipo «C».
Vogliamo
studiare leproprietà
di siffattecorrispondenze
in relazione alle
varietà q rappresentative
delle coniche de-generi.
6) La (1) può interpretarsi nelle coordinate affini .ro , aJ~ i come
I"equazione della C nel piano (1, avente la 1 come retta impropria.
3. -
Procuriamoci,
pergli sviluppi successivi,
un oppor- tuno modello birazionale « normale » di taliipersuperficie
« fibrate ».
lIediante
opportune 7 )
trasformazioni birazionaliuna ~’
generale
ditipo
« C » si trasformadapprima
in unadi
equazione
c son forme
generiche,
nelle variabili y2 , 2/3 ? ... , y,.dei
gradi, rispettivamente,
n - 2+ j,
2n - 4-~- j e j
> 0 edove le forme
A22 ,
aoo ed A son scritte pure nelle variabili Y2’ Ys, 9 ... , yr ~Scegliendo opportunamente
le treforme a, b,
c sipuò
farc-in modo
(mediante semplificazione)
chel’equazione
si mutipoi
in una deltipo
che diremo « normale »dove
boo , b~1, b22
son forme a due a dueprive
di fattori comuni e dotate eventualmente di fattorimultipli
alpiù doppi.
La varietà ~,
rappresentativa
delle conichedegeneri
delsistema
ha,
perquesta ipersuperficie, equazione
Delle sue
componenti
chiameremo virtualiquelle doppie,
che possono eliminarsi per
semplificazione (introducendo
even-tualmente al loro
posto
delle altrecomponenti doppie
qua-lunque)
conopportuna
scelta delle forme a,b,
c ; tali compo- nentidoppie
sonoimmagini
di coniche di Ksemplicemente
) Cfr. U. 3IORIN, - Sulte varietà algebriche... - Rend. del Matem. dell’Univ. di Padova Vol. IX (1938) pagg. 127-128. Si può anzi, in questo caso, prescindere dalle considerazioni del N°. 5 della nota,
e supporre che tanto aoo quanto g2a non siano identicamente nulle, chè, altrimenti, l’ipersuperficie F sarebbe linearmente razionale.
degeneri;
chiameremo virtuali anche lecomponenti
che rap-presentano
sistemi di coniche riducibili in rette che descri-vono varietà distinte.
4. - Possiamo ora enunciare il
seguente:
LEMMA: Una
trasformazione
birazionale tra dueipersu- perficie fibrate
ditipo
c C o inf orm,a
normale subordina tra Zecomponenti effettive >>
delle varietàrappresentative
delleconiche
degeneri
unacorrispondenza
birazionale.Infatti: la
corrispondenza
birazionale tra coniche corri-spondenti
è unaproiettività
chepuò
estendersi ad una omo-grafia
tra irispettivi piani.
Lacorrispondenza
birazionale tra le coniche inquanto
enti subordina unacorrispondenza
birazionale tra le due stelle di
piani
su cuigiacciono
leconiche.
Siccome si
corrispondono
le retteimproprie
deipiani
delleconiche
(in quanto
intersezioni dipiani corrispondentisi)
laomografia
èun’affinità,
in cuiinoltre,
essendo scritte le coni- che in formacanonica,
sicorrispondono
le dueorigini
inquanto poli
di rettecorrispondentisi.
Le
equazioni
della trasformazione birazionale sarannoquin-
di del
tipo
dove 1,
m, n, ~ ;12,
... , q ed 8 sono forme nelle variabiliZ2’ ... , zr dei
gradi, rispettivamente, a, B, y,
le ultime r 1.
equazioni
sono razionalmenteinvertibili,
l, m, n,
p sonprivi
di fattoricomuni,
ed ove inoltreLa
ipersuperficie
trasformata avràequazione
Essendo
però
laipersuperficie
trasformata in forma « nor-male »,
q deve risultare unac~ostante,
oppureb22
dev’esseredivisibile per
q2 ; più propriamente l’equazione
dellaipersu- perficie
trasformata saràcon b22=
b22/q2 ; equazione
che sipuò
anchescrivere,
tenutoconto delle condizioni
(5)
Le medesime considerazioni di
prima portano
ad affermare che un eventuale fattore comune a due dei coefficientidev’essere fattore pure del terzo.
Un fattore di che non divida nè p nè 1 dovrà
quindi
dividere o s2 o b22.Consideriamo ora il « discriminante » della conica otte-
nuta ;
esso risultaa meno dei fattori di
(lp - mn)
che non dividono nè p nè Z.Notiamo
quindi
che la varietàrappresentativa
delle coni-che
degeneri deli’ipersuperficie
trasformata èproprio
la tra-sformata birazionale della varietà (f, salvo
componenti
vir-tuali
doppie (q2, ¡p
e fattori di che dividono p od1)
ecomponenti
relative a fattori di(tp mn)
che nondividono p od
1; queste però
sono anch’esse virtuali inquanto
rappresentative
di coniche riducibili in rette razionalmenteseparabili:
p infatti per P 2 ~boo
risulta unquadrato
b 11
qperfetto,
ed ilprimo
membro della(8)
o della(3)
si spezza in duecomponenti
razionalmenteseparabili.
Il lemma è cos dimostrato.
5. - Si è trovata cos una condizione neeessaria affinchè due
ipersuperficie
ditipo
K C » in forma normale si corri-spondano
birazionalmente conservando le « fibiature » dei si- stemi di coniche.Una condizione del tutto
analoga (che
fa riferimento cioè direttamente alle varietà qrappresentative
delle coniche ridu-cibili)
valeperò
anche per leipersuperficie generali
ditipo
cc C ». Ciò
perchè
nelpassaggio
dalla formagenerale
aquella
normale si sono introdotti o
soppressi
nel « discriminante » della conica solo fattori relativi acomponenti
virtuali.Nel
passaggio
dalla(1)
alla(2)
si sono infatti introdottii nuovi fattori
cx2J b2,
c2rappresentativi
dicomponenti doppie
relative a coniche
semplicemente degeneri;
ed i fattori a o0ed
A22:
ma per aoo0, poichè A22
i~primo
membro della
(2)
si scinde in due fattori lineari in yo , y1 equindi
le duecomponenti
diqueste
coniche riducibili appar- tengono a due distintevarietà;
se, d’altraparte, A21=01
cioèrisulta
aooA = - (aOOa12
ilprimo
mem-bro della
(2)
si scindeugualmente
in due fattori lineari e le duecomponenti
descrivono due varietà distinte.Nel
passaggio
dalla(2)
alla(3), poi,
si sono trasformate lecomponenti doppie
relative a conichedoppiamente dege-
neri in
componenti semplici
relative a conichesemplicemente degeneri.
Se
quindi,
insieme con lecomponenti semplici
relative aconiche riducibili in rette non razionalmente
separabili,
con-sideriamo « effettive » anche le
componenti doppie
relativea coniche
doppiamente degeneri (contate però
conmoltepli-
cità
uno) possiamo
enunciare ilseguente :
Una
trasformazione
birazionale tra dueipersu- f ibrate di tipo « 0 »
subordina tra lecomponente
cc delle varietà
rappresentative
delle conichedege-
neri unac
corrispondenza
birazionale.PARTE SECOItIDA
1. - Consideriamo la
rete E2
dellesuperficie
razionali F 4con tacnodo in
0,
aventi ivi il medesimopiano tangente
6),passanti
tutte:a)
per una curva dell’ottavo ordine e di genere6, C8,
avente in O unpunto doppio; b)
perquattro
rette per Oappartenenti
alpiano tangente
6).Questa
reteE2
disuperficie
individua una congruenza diquartiche
razionalijcurve
caratteristiche dellarete).
Una F4 con tacnodo
può rappresentarsi
su di unpiano
tol sistema delle C-1, per sette
punti doppi A 1 ...1-17
equattro punti semplici A~ ... A11
situati sopra una medesima cubica ellittica2a; questa
èl’immagine
dell’intorno del tacnodo0,
ed i
quattro punti A ... Al1
sono leimmagini
dellequattro
rette in cui il
piano tangente
in O sega lasuperficie.
Lacurva C8 sia
rappresentata
da una perA ! ,
perA’...A"
(quadrupli)
e per As... ~.11 .
Una
generica superficie
F delquarto
ordine segaquesta
F’ in una curva che si
rappresenta
con una ~24 perA1... Å1 multipli
dimolteplicità 8 e
perAs". Å~~ quadrupli;
se laF passa per le
quattro
rette delpiano w la C 4
avrà iquat-
tro
punti quintupli;
se la F passa per laC8,
la conterrà la
811
perA i
perA~ r.. A7
e perAg ... Â~~;
se la F ha in O un tacnodo con
piano tangente «,
la~
conterrà la ea
quattro volte;
della~~4
-perA’ ... A’A5
...~.~!
rimane
quindi
variabile una01
1 perA ,
y cherappresenta appunto
unaquartica (razionale)
avente in O unppnto doppio.
2. - Trasformiamo razionalmente in una
~’3
dell’8,
in modo che alle
quartiche
della congruenza,corrispondano
delle coniche: le sezioni
iperpiane
dellaP3
siano rappre- sentate inSa
dal si~tema~j
dellesuperficie
delquinto
ordineF5 aventi un
punto triplo
con rettadoppia
infinitesima nelpiano
6),passanti
per lequattro rette,
per la per duepunti
A e B su di una retta b per O e per altri duepunti
C e D su di una retta d per O nessuna dellequali
appartenga
ad 6).Una
generica superficie F
delquinto
ordine sega una F4 della rete in una curva cuicorrisponde,
nellarappresentazione piana
dellaF4,
una080
conA1 ... A7 multipli
dimolteplicità
10 e con
A8 ... A~~ quintupli ;
se la F passa per lequattro
rette di 6) ipunti Al1
risultanosestupli :
se la h’ contienela CI la
0’0
conterrà la se la F ha unpunto triplo
in 0,con retta
doppia
infinitesima su (ò, la e 30 conterràcinque
volte la cubica
es.
Della(R’0 per A!° ... A7
eA6 ... A:~
rimanequindi
variabile una ~4 conA~ doppio
epassante
perA 2 ...
A 7 . Il sistema di tali e4 ha dimensionee
quindi,
essendo tre le F linearmenteindipendenti
che con-tengono
la.F’4,
il sistema 2 delle F ha dimensione 3+ 5
= 8.Queste superficie F
possonointerpretarsi
come il sistemarappresentativo
delle sezioniiperpiane
di una varietàW.
di un
S8
trasformata razionale dell’S3
della congruenza. Inquesta
trasformazione razionale allequartiche
della congruen-za
corrispondono
delle coniche inquanto
una e4 incontra una01
perA1 (immagine
di unaquartica
dellacongruenza)
indue
punti variabili,
cioè una F del sistema E incontra unaquartica
della congruenza in duepunti.
Consideriamo, in Sa,
una retta per0,
nonappartenente
al
piano
6), e suquesta
fissiamo duepunti
A eB; poi
sudi un’altra retta per
0,
nongiacente
sulpiano
6), fissiamo un’altracoppia
dipunti
C eD ;
le ~’ di E che passano perquesti quattro punti
formano un sistema lineareE4
di dimen-sione 4 che
potremo interpretare
come il sistema rappresen- tativo delle sezioniiperpiane
di una varietàV.
di tra-sformata razionale
dell’ S3 . Questa Vg può pensarsi
comeproiezione
dellaW.
equindi
anche inV3
allequartiche
dellacongruenza
corrispondono
delle coniche.’
3. -
Vogliamo
studiarequesta V3
edeterminarne,
inparti- colare,
l’ordine che saràuguale
algrado
del sistema lineare~4.
Osserviamo intanto che esiste in~4
una rete di super- ficie che si spezzano nelpiano
OBD ed in una F4 di~2.
Prendiamo allora tre .F’~ e vediamo in
quanti punti
si interse-cano fuori dei
punti base;
una delle .F’J sispezzi
nelpiano
OBD ed in una
F4;
sulla F4 le rimanenti .F’5 segano curve che sirappresentano
con~4
perA ~ , A.> ... A 7
ed hanquindi
4-4-2-2-6=6
punti (variabili)
in comune; sulpiano
OBDle F5 di
14
segano dellequintiche
con 0triplo
aventi nel- l’intorno infinitesimo delprim’ordine
di0,
nella direzionedell’intersezione col
piano
6), unpunto
O’doppio,
e passano inoltre perA, B, C,
D e per i 6punti
intersezione delpiano
fuori di O con la
C8;
la dimensione del sistema di taliquin-
tiche è
si tratta
quindi
di un f ascio (D diquintiche
che avranno altridue
punti
base E ed F’(25 - 9 - 4 - 10 = 2) pei quali punti
base passano
quindi
tutte le l~’~ di~4’
1 che non hanno su OBDintersezioni variabili. Il
grado
del sistemaE4
èquindi
6: laV3
haquindi
ordine 6.Le
quintiche
di C sono curvesfondamentali,
che si trasfor-mano
quindi
inpunti;
alpiano
OBDcorrisponde quindi
unacurva
che,
dovendoappartenere
ad un sistema lineare oD2 di sezioniiperpiane (corrispondenti
di F5 che si spezzano in OBD ed in una I’4 di è una retta. Lequartiche
in-tersezione delle F4 col
piano
OBD segano lequintiche
di
1>,
fuori daipunti base,
in 20 6 4 6 4punti:
il
piano
OBD si trasformaquindi
in una retta 1quadrupla.
Consideriamo un
piano generico
x per1;
esso sega ulterior- mente laV~
in una conica che èl’immagine
di unaquartica.
della congruenza; infatti il
piano x potendosi
pensare comel’intersezione di due
iperpiani per l,
la conica sarà l’imma-gine
dell’intersezione di due F 5 per OBD fuori delpiano
stesso
(e
delle curvebasi),
cioè dell’intersezione di due F 4 che èappunto
unaquartica
della congruenza.4. - Il sistema
E4
èsemplice,
infatti:Fissiamo un
punto P
inposizione generica
e consideriamotutte le F5 per
P ;
traqueste
ci sonoquelle
che si spezzano nelpiano
OBD ed in una F4 perP, (tali
F4 si seganolungo
una
quartica
dellacongruenza),
c’è la F5 che si spezza nelpiano
CDP e nella F4 per A e B equella
che si spezza nelpiano
ABP e nella .~’4 per C e D ;queste
ultime due F5 si seganolungo
unaquartica Q4
sulpiano CDP,
ed un’altra sulpiano ABP, lungo
la retta OP elungo
laquartica
L4 dellacongruenza intersezione delle due F4 ;
passando
la L4 per E ed F{la
F5 che si spezza nelpiano
CDP e nella F4 per Ae B passa
per E ed F,
e siccome ilpiam
CDP non vi passa essiappartengono
allaF4; analogamente
per la F4 per re
D)
essa interseca ilpiano
ABP solo inpunti
base e nonha
(fuori
diO )
intersezioni con un’altraquartica
della con-gruenza ; la
quartica Q4
incontra ilpiano
OBP solo inpunti
base
{0~, C, D),
cos pure laquartica
delpiano
ABP e laretta
OP ; quindi
un eventualepunto
P’ comune a tutteF5 per P dovrebbe trovarsi sulla
quartica
della congruenza che passa per P. Ora la F4 per A e B(e quella
per C eD)
se contiene un
punto
diquesta quartica,
la contiene tutta equindi
contiene P eontro1’ipotesi
che P siagenerico;
ilpiano
ABP sega la
quartica
per P(fuori
di-O )
in un ulteriorepunto Pl ,
2 ilpiano
CDP in un ulteriorepunto P2’ quindi
-dovrebbeessere allineato con
OP ;
ciò èirapossibil.e
inquanto
sipuò imporre
alle Fj diE,
di passare per duepunti qualunque
allineati con 0 senza che perquesto contengano
la loro
congiungente. (Inoltre
laquartica generica
della con-gruenza dovrebbe esser
piana poiché
unpiano
per P edR,
non- allineato con O e P la
segherebbe
in seipunti 0~, P, P’, R, R’ ).
Essendo il sistema~4 semplice,
lacorrispondenza
razionale tra
1’ S3
e laV’
3 è inparticolare
birazionale.5. - Consideriamo le F5 di
E4
che si spezzano -nella F4 per A e B ed in unpiano
per C e D. Esse formano unfascio;
aquesto corrisponde
in84
un fascio disuperficie segate
da un fascio diiperpiani (che
ha persostegno
unpiano
Ad unpiano
per C e Dcorrisponde
unasuperficie
di
quart’ordine,
infatti due si incontrano sulpiano
in 4punti
variabili[25-9 (assorbiti
daO)
4(dal punto dop
pio
O’ nell’intorno infinitesimo di O nella direzione dell’inter- sezione colpiano w)
- 2(C, D) - 6 (C8
fuori diO)] ;
allaF4 per A e B
corrisponde
unasuperficie
di ordinedue, poiché
due F3 vi si incontrano in due
punti
variabili(su
una F4generica
in6,
daquesti bisogna togliere A; B
ed anche Eed F, poichè
la F4più
unpiano
per CD segano ilpiano
OB I~in una
quintica
di O che si spezza nella retta OD ed inuna
quartica
che passaquindi
per E edF).
Comme la F4 per A e B è parte comune (telle F5 delfascio,
cos laquadrica
in cui si trasforma la F4 de~-’essere
parte
comune delle super- ficiesegate
sullaV~
3 dal fascio diiperpiani
e nonpuò
esserquindi
che ilpiano a
contato due volte.Che la p"4 per A e B si trasformi inf un
piano doppio
losi
può
vedere anche dal fatto che le F~ dil:4
vi induconouna involuzione
12
dicoppie
dipunti:
nellarappresentazione piana
della F4 le curve íntersezioni delle F3 hanno per imma-gine
delle C4 conA
1doppio
epassanti
perA2 ... A7
e per ipunti A’, B’, E’,
.~’’.corrispondenti, rispettivamente,
diA,
B,E,
F. Sembrerebbe trattarsi di un fascio(14-3 - 10=1),
invece
appartenendo
E, F ad unaquartica
della congruenza(anche
la .I’4 per C e D passa perE, F)
E’ sono alli-neati con
~41,
ed essendoA, B
allineati con0,
esiste unfascio di sezioni
piane
per 0, A, t3 equindi
un fascio d i cubiche perA ,. ~.2 ,
... ,A7, A’,
B’ una dellequali (in
cor-rispondenza
alla sezione colpiano
OBD) passa perE’,
F’.Potendosi
quindi
trovare tre curve linearmenteindipendenti,
due che si spezzano nella retta ed in due cubiche df ~ fascio ed una nella cuhica per
E’,
F’ ed in una retta peut il sistema dellequartiche
è (almeno) una rete : e nonpuò
aver dimensionemaggiore
di due chè essendoci due F5 del sistema~4
diverse checontengono
laF4, questo
avrebbedimensione
maggiore
diquattro.
Le curi-e della rete si incontrano in 4.4- 4 - 10 = 2
punti
variabili e generano cosuna involuzione
12
Il
piano
a ha in comune con 1 un(solo) punto (corrispon-
dente della
quintica
di t’D che la F4più
unpiano
per CD segano sulpiano OBD).
Analoghi ragionamenti
si possono fare ariguardo
dellaF* per C e D che si trasforma
quindi
in unpiano doppio
2 della
V3
che è incidente in unpunto
la retta 1.Queste
due F 4 si incontranolungo
laquartica
della con-gruenza che passa per E ed ~’. Essa è una curva fondamen- tale per il sistema delle
F5,
infatti una F5 sega unaquartica generica
della congruenza in duepunti (fuori
daipunti base);
ora,
passando
laquartica
per E ed .F’questi
assorbono le due intersezioni e non nerimangono
divariabili;
laquartica
in
questione
si trasformaquindi
in unpunto
T. Prendiamo tre F5 chepassino
perquesta quartica:
una sia la F4 perA,
Bpiù
unpiano
perC, D ;
sulla F4 le altre due F5 si incontrano solo sullaquartica (fuori
daipunti base),
sulpiano
si incontrano(fuori
daipunti base)
in25-9(0)- -4(O’)-6(C8)-2(C, D)=4 punti
due deiquali
appar-tengono
allaquartica:
le tresuperficie
si incontranoquindi,
fuori della
quartica
in duepunti
variabili. Ciò vuol dire che ilpunto
T èquadruplo.
6. - Il
piano
(~) si trasforma in unaretta m ;
inf atti : unaF5 di
14
chepassi
per unpunto
P contiene di conse-guenza la retta
OP,
il fascio di rette per O su (~) èquindi
un fascio di curve
fondamentali,
ed ilpiano
C~) si trasformain una curva m; ora una F5 ha in comune col fascio una
sola retta e
quindi
una sezioneiperpiana
incontra 1n inun solo
punto
ed m èquindi
unaretta;
la retta in èsemplice
in
quanto
una F5 che contiene (~) ha unaparte
residua che èuna
superficie
delquarto
ordine con Odoppio
etangente
ivi ad (~), e
questa superficie
incontra una retta del fascio(fuori
diO )
in un solpunto.
Che la retta siasemplice
1 o sipuò
vedere anche nelseguente
modo:prendiamo
tre ~’S di14
chepassino
per una retta OP di w e vediamo inquanti punti
si intersecano fuori daipunti
base e daOP ;
diqueste
F5 una si
spezzi
nella ~’4 per A e B e nelpiano OPD,
suquesto piano
una per P sega unaquintica
che contienela retta
OP,
laquartica
residua avràperciò
Odoppio
ed 0’(punto
dell’intorno infinitesimo di O nella direzione OP)semplice;
le duequartiche
residuesegate
dalle due F5 sulpiano
si incontreranno intre
punti
fuori daipunti base;
sulla I’4 le due I’~ si incon-trano,
come si ègià visto,
in duepunti (fuori
daipunti base); quindi
fuori di OP(e
deipunti base)
tre F5 per la retta si incontrano incinque punti,
e la retta si trasformaperciò
in unpunto semplice.
La retta m si
appoggia
alla retta 1 in unpunto,
ed ècomponente semplice
di una conica(semplicemente) dege-
nere della congruenza sulla
V6 3
Infatti la retta intersezione col
piano
OBD è unaretta fondamentale del fascio C di
quintiche
e si trasformaquindi
in unpunto
di1;
non ci sono d’altraparte
altripunti
di 6) che possano avere il
corrispondente
su L La curva inter-sezione della
V63
con ilpiano per 1,
mproviene
dall’interse- zione di due F5 checontengono
co ed ilpiano OBD ;
esse sispezzano
quindi
nei duepiani
ed in due F 3tangenti
in Oad w che passano per la
C8 ;
le due F3 si incontrano ulterior- mentelungo
unaretta n,
retta che è curva fondamentale per il sistema delleF4,
inquanto
faparte
dell’intersezione di dueparticolari
F4 di~2’
le due F3più
ilpiano
6). Le due F3 segano wlungo
due cubiche con Odoppio,
che passano inoltre per iquattro punti
che la C8 ha a comune con C~) fuori diO ;
le due cubiche si incontrano ulteriormente in un
punto
1Vche è
quindi
l’intersezione di (~) con la retta n. La retta nincontra una F 4 in
quattro punti
cheappartengono,
inquanto
essa è curva fondamentale di
~2
alla C8: le I’~ incontranquindi
la retta n in un solopunto
variabile e la suaimmagine
sulla
V~
èquindi
ancora una retta che incontra la m in unpunto
che è ilcorrispondente
diN,
e la retta 1 nelpunto corrispondente
dell’intersezione di n colpiano
OBD.7. - Scriviamo ora
l’equazione
dellaV3
assumendo comelato
O0O1
dellapiramide
fondamentale delle coordinate la retta L Si ottiene cosl’equazione:
con aoo , all forme omogenee di
quarto grado
nelle vari- bili ~2 , ~3, x4 ; aco2 , a12 forme diquinto grado
ea22 forma
di sesto
grado,
sempre nelle variabili x2, X3 1 $4.Sia inoltre a il
piano
x0 == ae2 0 e z ilpiano x1
w30,
di modo che T risulta essere
04 .
..L’equazione (1)
risultaquindi
con le
bij
forme di secondogrado
nelle variabili x2 , x, -8. - Il discriminante A
dell’equazione (2)
perrispetto
allesole variabili 1 risulta
L’equazione
A 0rappresenta
la curva 1 delpiano
in
corrispondenza
biunivoca colle conichedegeneri segate
sulla
V’
daipiani
per 7. Essa, come sivede,
è una curva delquattordicesimo
ordine. Da essa si staccano, come si verificacon facili
calcoli,
le due rette~.~ 0,
~3 fl ciascuna conmolteplicità quattro,
e rimane una curva y di sesto ordine.Si vede facilmente come
queste
due rette non faccianoparte
della curva
immagine
dellequartiche degeneri
della congruenza del?S 3;
infatti: le conichedegeneri
per laretta l,
le cuiimmagini
nelpiano
sonopunti
di una diqueste
duerette,
non sonocorrispondenti
diquartiche degeneri
dellacongruenza, ma bens delle ool
quartiche
nondegeneri
chaappartengono
allasuperficie
F 4 per A e B o aquella
per C e D.La curva y viene ad aver
equazione
Un
punto doppio
U della curva î,può provenire
o da unpunto doppio (fuori
di1)
dellaV’,
se le sue coordinate nonannullano
~22 ?
oppure, e ciò sipuò
vederedirettamente 8),
se per esso
d22 0,
ma non tuttigli Ali
sonnulli,
da unaretta
doppia
infinitesima nell’intorno di unpunto di l,
con-8) Consideriamo una
V 3
di 84 con retta 1 ( n -- 2 ) -upla (retta A0A1)e sia U un punto doppio di ~. Poniamo in U il vertice A 4. Se, essendo d ( o, 0, 1) = 0 è anche 0, 1) = 0, la conica degenere segata dal piano lU ha il punto doppio su L Poniamo in questo punto il vertice Ao.
Si avrà quindi aoo(0, 0, 1) = aai (o, 0, 1)= 002(0. O, 1) = 0. Ora
4 -=- aooÅoo + aO~Ao~ + a02Å02’ ed indicando con l’apice una derivata
parziale rispetto a una qualunque variabile,
Calcolando A’ in (0, 0. 1) esso risulta = a’oo(0, 0, 1) 0, 1).
Quindi se punto doppio o a’o (0, 0, 1) = 0 oppure Aoo(0, 09 1) = 0.
Nella seconda ipotesi la conica segata è doppiamente degenere. Se la supponiamo semplicemente degenere A oo ( 0. 0, 1)
=~=
0 e quindi si an-nullano le derivate parziali ~’oot~~ 0, 1). Introduciamo coordinate non omogenee in modo che Ao risulti l’origine. L’equazione della V" diventa
dove le t} son forme omogenee di grado k nelle variabili zi , ti · Consideriamo una trasformazione per raggi vettori reciproci; la F diventa
Se interseco la F1 = 0 che ha ordine n + 2 con una retta parallela al
tenuta nel
piano per 1
cheproietta
ilpunto U,
oppure dauna conica
doppiamente degenere segata
sullaV3
dalpiano
se tutti
gli Aij
sono nulli.Ora un
punto doppio
isolato per la1’: proviene
da unacoppia
neutra per lesuperficie
di~4 .
Si ègià
visto che seP,
P’ costituiscono unacoppia
neutra essi devono appar- tenere ad una medesimaquartica
della congruenza. Se laquartica
ègenerica,
il sistema delle F5 vi segauna g22
chenon
può
averecoppie
neutre. Se laquartica
è riducibile inuna C3 ed in una delle
quattro
rettetacnodali,
essa pro- viene(nella rappresentazione
di una ~’4 peressa)
da una rettaper uno
degli A , A10’ A~~;
inquesto
caso le I’S diE 4
segano sulla cubica unag2 ,
e posso trascurare la retta inquanto
è una curva base per le F5. Se laquartica
è ridu-cibile in una C2 ed in una delle coniche che provengono da
uno dei
punti A 2 ,
... ,A 7 ,
le F5 che passano per unpunto prefissato
di una delle due coniche segano l’altra inuna
g:,
e non ci sonoquindi coppie
neutre.Cos è esclusa pure l’eventualità di
coppie
neutrenegli
intorni della G’8.
L’eventualità che ci sia un
piano per 1
cheseghi
laV3
in una conica
doppiamente degenere
è da scartare inquanto questa conica, imagine
di unaquartica
della congruenza, essendodoppiamente degenere implicherebbe
o l’esistenza dipiano
per il fatto che aoo (0, 0, 1) = aoi (0, 0, 1) = aoa (0, °, 1) = 0, mancano,
nell’equazione F1= 0, i termini di grado massimo in ~4 , e da~ a’oo(0, 0, 1) = 0 segue che vi mancano i termini con
w"-8 ;
e quindi l’equazione risultante risulta di grado n in p e quindi la V3 ha nell’intorno di do , nel piano ae2 = ae3 == O una retta doppia infinitesima.infinite
coppie
neutre sullaquartica (ipotesi questa già
scar-tata)
o l’essere laquartica
stessadoppiamente degenere (una
C2 contata due
volte);
le F4 diE2 passanti
per la C2 dovreb- bero esser ivi tra lorotangenti.
Il
piano
diquesta
C2segherebbe
il fascio di tali F4(fuori
della
C2)
in un fascio di coniche cuiapparterrebbe
anch.~la C’.
I sei
punti (fuori
di0)
intersezione di questopiano
conla CI dovrebbero
appartenere
a tutte le F’4 equindi
a tuttele curve intersezione delle F4 col
piano,
e sarebberoquindi
situati sulla C2 stessa.
Essa C2 risulterebbe
quindi
una curva base per il sistema delle F4.9. - Abbiamo visto cos che la curva 5, non ha
punti
mul-tipli
fuori dalle due rette~=0? ~3 0, poichè
abbiamoescluso la
possibilità
dipunti multipli
per laV63
fuori daidue
piani a
e T (e dalla retta1)
e di conichedoppiamente degeneri. Quindi
la curva y non hapunti multipli
fuori d alle due rette. Possiamoperò
asserire che essa non hapunti
mul-tipli
neanche sulle duerette;
infatti:Consideriamo una
V3
che abbia in la rettamultipla
ed abbia- r come
piano doppio. Considerando x4 = 0
comeiperpiano improprio
ed introducendo coordinate non omogenee, la suaequazione
sarà deltipo
La curva a
rappresentativa
delle conichedegeneri
avrà eqa;i-zione,
sulpiano
zio,Se si considera la trasformazione
quadratica
diequazion
ila trasformata della sarà una del medesimo ordine.
di
equazione
Ai
piani
della stella disostegno
la rettaimpropria
delpiano
rycorrispondono
ipiani
della stella disostegno
laretta
impropria
delpiano m’1/;
alle conichesegate
sullaVg
dai
primi
le conichesegate
sulla daicorrispondenti.
Le coniche
degeneri
della sono incorrispondenza
biu-nivoca coi
punti
dellacurva ~
0. Unpunto multiplo
di
questa proviene
o da unpunto multiplo
della o da unaconica
doppiamente degenere. Qui
interessa inparticolare
ilcaso che il punto
multiplo
sullaI cil
= 0 si trovi sull’inter- sezione della curva con la retta zv’ o. Inquesto
caso ilpunto multiplo (o
laconica)
dellaVa’
sarà situatosull’iper piano
w’ 0 e saràquindi
ilcorrispondente (nella
trasfor-mazione
quadratica)
di unpunto multiplo
dellaVg
nell’in-torno infinitesimo di un
punto
delpiano ~==~=0~ piano
che
appunto
si trasformanell’iperpiano
w’ 0.Con riferimento alla
17: possiamo quindi
escludere lapossibilità
dipunti multipli
della curva y su una delle due rette inquestione (~=0; ~pg==0).
La curva y è
quindi
una sesticapriva
dipunti multipli.
Il suo genere
p è
10. - La congruenza di
quartiche
inquestione
non è cre.monianamente riducibile ad una stella di
rette, poichè,
altri-menti,
esisterebbe unasuperficie
unisecante lequartiche
stes-se
~~ ;
ciò non èpossibile poichè,
detto n l’ordine della super-ficie,
4n sarà il numero deipunti
intersezione della super-9) Cfr. A. COMESSATTI: Intorno ad, un classico problema di uni8e- canti. Boll. U.M.I. ( I I ) A. Il ( 1940 ) , n. 2, pag. 97.