A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
G IULIO L AZZERI
Sulla rappresentazione piana delle superfici sviluppabili razionali
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 1re série, tome 3 (1883), p. 79-170
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SULLA RAPPRESENTAZIONE PIANA
DELLE
SUPERFICI SVILUPPABILI RAZIONALI
TESI DI LAUREA
GIULIO LAZZERI
DELLE
SUPERFICI SVILUPPABILI RAZIONALI
.
delle
Rappre-
sentazione
piana
dellesuperfici sviluppabili
ra-zionali.
§.
I.Sappiamo
che lesingolarità
ordinarie di unasuperficie sviluppabile
si possonoesprirner
tutte in fun-zione di tre di esse e delle
singolarità
straordinarie. Per fare uno studio snllarappresentazione piana
delle super- ficiesviluppabili razionali,
ci converrà classificarle rela- tivamente al loro ordine e aquello
del lorospigolo
diregresso . Cominciamo
perciò
a cercare delle formuleanaloghe
aquelle
diCayley-Salmon,
ma cheesprimano
tutte le
singolarità
ordinarie in funzione delle due sud-dette,
del genere e dellesingolarità
straordinarie.Sia
dunque
C una curva lasviluppabile
for-mata dalle sue
tangenti,
echiamiamo ;
p il genere di C
e 1
3n la classe ’°
~yz 1’
ordine,
numero deipunti
in un piano ;r il rango, numero delle
tangenti
che incontranouna retta
arbitraria,
cherappresenta
la classe della curvaC e 1’ ordine della
sviluppabile 2;
« il numero dei
piani
osculatoristazionari,
cioè checontengono
4puuti
consecutivi della curvaC;
p
Il numero deipunti stazionari ;
x il numero dei
punti
di unpiano, pei quali
passan duetangenti
distinte diC ,
cioè 1’ ordine della curvadoppia;
.y il numero dei
piani
per unpunto
checontengono
due
tangenti distinte,
cioè la classe dellasviluppabile inviluppo
deipiani tangenti doppi;
~a il numero dei
punti doppi apparenti‘,
cioè dellerette per un
punto
checontengon
duepunti C;
g il numero delle rette in un
piano
per lequali
passan due
piani
osculatori diC;
V il numero delle
tangenti
alla curva che la incon- trano in un’ altropunto.
Oltre a
queste singolarità
ordinariesupponian1o
che lacurva C
abbia;
H
punti doppi;
G
piani biosculatori,
cioètangenti doppi
a~;
v
tangenti stazionarie,
che cioècontengono
trepunti
consecutivi di
C;
c~
tangenti
in duepunti
distinti.Sappiamo
chechiamando;
p. 1’
ordine;
w la
classe;
(j il numero dei
nodi;
k » delle
cuspidi;
T » delle
tangenti doppie
~ » dei
flessi;
di una curva
piana,
si haSe ora
tagliamo
lasviluppabile
con unpiano
qua-,
lunque,
lesingolarità
della sezione sonoper cui si avrà
Se invece
proiettiamo
la curva C da unpunto
qua-lunque,
lesingolarità
del conoproiettante
sonoAnche per esso
valgon
le formuleprecedenti
di Plù-cher, quindi
abbiamoDa
queste
s ricava84
E per le
svituppabi i
di genere 0 e senzasingolarità
straordinarie si trova,
ponendo
nelle formule
precedente
Cos abbiamo espresso tutte le
singolarità
ordinariedi una
sviluppabile
razionale in funzione di r e Questi due numeriperò
non possonoprendersi
affatto ad arbi-trio,
ma scelto per es. r, 1n deve restare fra certi limiti.Infatti nessuno dei numeri
precedenti,
ed inparticolare
«
e fi, può
essernegativo; quindi
,
.
2. Zeuthen nella sua memoria « Szco lessinJuhx-
« r1’tés ordinaires d’une courbe et d’ une
(Aana i
di Mat,einatica. SerieII,
To-mo
111, 1870 )
ha determinato molte altresingolarità
delle curve
goLbe .
Fra le altre trova il nU1Hero da noi indicato con 7, dato da
Nel caso delle
sviluppabili razionali ,
senza altresingolarità
straordinario che vtangenti stazionarie,
saràdunque
Conservando sempre
I’ipotesi
che oltre alle vtangenti
stazionarie di C non esistano altre
singolarità
straordina- rie, econtrassegnando
con n2~ , n2 .... lesinbolarità
della curva
doppia
e dellasviluppabile
formata dalle suetangenti,
lo stesso Zeuthen(I.
c. p.194)
ha trovatoe
queste formule, quando
sia)
in virtù delle prece-Lib. VI. S. N.
7
denti posson
porsi
sotto la forn>aE
queste
sono sufficienti per determinare tutte le al- tresingolarità
della curvadoppia.
Similmente indicando con ... le
singolarità
della
sviluppabile inviluppo
deipiani tangenti doppi ,
siha sempre nell’
ipotesi
suddetta(I.
c. p.193)
che nel caso in cui
sia p=0, divengono
E da queste si posson dedurre le altre
singolarità.
Possiamo calcolare il genere P2 della curva
doppia
mediante la formula
e il genere P~ della
sviluppabile inviluppo
deipiani
tan-genti doppia
coll’ altroe ti-ovlamo
Questa
ci mostra che il genere della curvadoppia
edella
sviluppabile inviluppo
deipiani tangenti doppi
diC, dipende
sol’amente dall’ ordine dellasviliippabile 1
data.In
particolare
il genere è 0 soloquando 1n==5,
o r=--6cioè se la
sviluppabile 2:
è di 5.° o 6.° ordine.§.
3.Applicando
le formule trovate allesviluppagli
dei
primi
7ordini potremo
costruire I’ unita tabella inparte già
calcolata da Scbwarz(*) .
Le
superfici sviluppabili
deiprimi
7 ordini che pos-sono
esistere,
sonodunque
comprese nella tabella stessa.Che
poi
esistano effetti vamentetutte,
si d,mostrerà in se-guito, qnalido
studianJole ad una ad una, ne troveremole
equazioni
e leproprietà.
(8) Schwarz. De superfic bus in planum explicabil bus prtmorum septeyn ordinurn (Crelle. Bd. 64, 1864).
Lo stesso Schwarz
poi (i. c.)
dimostra che le super- ficismluppabil
deiprimi
7 ordini so.no ttitte raziunal i.1fa fra breve d niost,rer;mo che tutte le
sviluppabili
razionali sono
rappresentabili
univocamente su di unpia-
no ; per cui vediamo subito
l’importanza
dello studio dellarappresentazione
diqueste superf cie poichè,
arrestandocia considerare le
sviluppa,bil
i di ordine nonsuperiore
a7, possianio
per rnezo di essa studiare leproprietà
di tuttee non di una classe
speciale
di i esse.La tabella costruita ci mostra che mentre non vi è che una sola
specie
disviluppabili
del 4.° e 5.1 ordinereciproche
di se stesse,quelle
del 6. o e 7. o ordine si di- vidono in 3gruppi
c asciiia.Quella
del c.° ordine si.
distinguono
in tregruppi,
di cuiquelle
delprimo
hannolo
spigolo
di regresso di 4. oordine, quelle
del secondo lo hanno del5. o,
equelle
del terzo del 6.° ordine.Quelle
del 2.° gruppo son
reciproche
di sestesse, quelle
del 1.°son
reciproche
diquelle
del 3.°. Lesviluppabili
del 7.1ordine si
distinguono
pure in tregruppi,
di cui ilprimo
ha
lo, spigolo
di regresso del 5.°ordine, quette
del se-condo del 6.0 e
quelle
del terzo del ’1.° ordine.Quelle
del 2.° gruppo sonreciproche
di sestesse, quelle
del l.°son
reciproche
diquelle
del 3.°.Per le
sviluppabili
di 6.1 ordinepossiamo
enunciare i due teoremiseguenti.
Le
tangenti
alla curva Lasviluppabile iiiviluii- doppia sviluppabile
po deipi’ani tangenti doppi generale
del 6. o del dellospigolo
(ti di1.°,
2.° o 3.° gruppo costi- unas1?iluppabile
ti el 6.0 or_tuisc;cono
sviluppabile
dine del1.°,
2. o o 3.odel 6.° o ’fline del
3. o,
2. o è del 6. o eo (Let
3. o,
2. o o 1.° re-I
t~. 4.
Premessequeste generalità
sullesingolarità
dellesviluppagli
ingenerale
e inparticolare
diquelle
razio-nali,
vediamo comequeste
si possanrappresentare
can1ente su di un
piano.
Una
superf cie sviluppabile può
considerarsi come illuogo
delletangenti
a ui:a curvagobba
C che è il suospigolo
di regresso. Se lasviluppabde,
equindi
annohe laC è
razionale,
le coordinate di unpunto qualunque y
diquesta
curvapotranno porsi
sotto la formadove le
8i
son funzioni razionali intere digrado iii (or-
dine di
C)
del parattietro î, .Le
coordinate di unpunto z
di C iiifinitamente vicinoa y saranno
e
quindi
le coordinate di unpunto x
dellaretta ( y z )
saranno
ove si trascurino le
potenze superiori quindi
ossia
90
e
ponendo
I secondi membri di
queste eguaglianze
si possano ridur-re funzioni omogenee di
grado
rn d~ trevariabili, ponendo
e
mo tipticandoli
per Si ha cosdove le 0 vanno considerate ora, come fl1nz;onÎ omogenee di
grado m
dellevariabili; , Y . Queste
sonodunque
leequazioni
che cirappresentano
le coordinate deipunti
della
sviluppabile 1
fbrmata dalletangend
alla curva Ccome funzioni omogenee di
grado m
di tre variabili~ ,
Y ,~ ,
e sono le stesse a cui Clebsch ègiunto
per altravia, (*)
considerando lesviluppabili
come un casospeciale
dellesuperfici rigate.
Considerando
le ~ ,
n , , 1 come coordinate omogenee deipunti
di unpiano,
lequnzioni
stesse stabiliscono unacorrispondenza
univoca fra ipunti
di unpiano
equelli
della
sviluppabile 2~
ossia danno larappresentazione piana
della
superficie
stessa. Studiamo ora leprincipali proprietà
di i
questa rappresen tazione.
§.
5. Nell’equazione (2) ponendo 0
si hache sono
l’ equazioni
della curvaC, dunque
{’) Clebsch. Ueber Abbildung der g,-,radlinigon (M. An- iialen, Bd. 4 ).
Lo di C (Iella senta to
L.
irnagine
dellapiana
ottetiutatagliando ¿
con un
piano
qualunque,
si ottiene sostituendo alle x i loro valori(2),
cioè saràQuesta equazione
essendo ordinata per lepotenze
di,
e il tli nimo esponerte a c,,ii i sjoi coefficienticontengono
le essendo ne resulta che le curve(3)
di ordine m hanno ilpunto (~:::=a 0 2 n === 0 )
comeplo.
E facile vedere che le
im ’{gi ni
delle sezionipiane
de-vono avere ancora altri
punti
a comune di cui sipuò
determinare il numero. Polebe infatti una retta
ta-lia 1
in r
punti,
due delle curve suddette dovrannotagliarsi
in r
punti
variabilisotamente;
chiamandodunque x
ilnumero di
punti
oltre( ~ --- 0 , >1=0 )
che hanno a co-mune
tutte,
saràQuesti punti
devon esser tuttipoichè
unacurva di ordine rn che ha un
punto (1n-l)plo
nonpuò
avere nessun altro
punto niuitiplo
a meno che sispezzi.
Chiamando
punti
dellarappresentazione
i
punti
comuni a ttitte le delle sezionipiane,
abbiamo
dunque
che.Le delle sezioni
piane
di :5 sono curve cliordine na con un
fonda1n.entale
e--1 (ondarnentali sernplici.
~.
6. Per iP+1 punti
fondamentalisemplici,
notiamo che dovendo le loro c,)ordinate soddisfare le
(3), qualu que
siano le u, esse dovranno sodlisfare alleqnattro
condizioni,
Siccome
queste
possono scriversisi vede immediatamente che
sarà un
punto
fondannetitale. Pergli altri P
si avràQueste condizioni,
sostituendo alrapport(i --
il para-metro
)~
possono scriversiessendo a un fattore di
proporzionala; ossia,
tralasciando
gl’
infinitesimi di ordinesuperiore,
ossia
Adunque
perquei
valoridi À, pei quali
le8i(À)
sonoproporzionali
alle loroderivate ,
leE)i(?.)
stesse sun pro-porzionali
anche alle@i( h+1). ) corrispondenti
a unvalore consecutivo del
parametro ). ;
equindi
abbiamoun
punto
stazionario ocuspidale
dellospigolo
di regresso per ognuno diquesti
valori.Se )., 9 ?,2 . - - )B~
sono i valori di 5,corrispondenti alle P cuspidi
diC,
su ciascuna delle rettesi troverà un
piinto
fondamentale neipunti
oye esse soiirespettivamente
dalle altres.
7. Vediamo ora ciò cherappresentano
ipunti
fon-damentali.
Le coordinate di un
punto
fl>ndamentale annullando tiitte le x,questi pnnti
non possonpiù rappresentare punti,
ma linee di Y- . Difatti abbiamo il noto teorema relativo allarappresentazione
di unasuperficie
razionalequalunque (*) .
Un
punto fondamentale rappresenta
unacurva di ordine r della
superficie
cjaegode
della pi-o- che le coordinate dei suoipunti
sonoespritrnibili
come
funzioni
1"azionali di unpa1"a1netro.
Clebsch - Ueber Abbildung algebraischen Fldchen (M. Annalen
Bd. 1 seite ~66).
Cos i
punti
fondarnentalisemplici
rappresentano
tutti ipunti
dellasuperficie pei quali
è~==~~73~
ossia tutte ipunti
dellegeneratrici
che passanopei ptititi cuspidali À s .
Simi mente il
punto
rappresenta
lageneratrice
che passapel punto
di C cor-rispondente
al valore 00 di 7..Per trovare
poi
la curvarappresentata
dalpunto (~~0 , r =0),
osserviamo che dividendo i secondi membri delle(2)
per ym- epoi ponendo ===0 n=0,
si annul-lano le
8i
senza annullarsiquindi
la curva dicui è
imagine
il y y?===0 saràNei
punti
in cuiquesta
curva è incontrata dallaC,
le O
divengono proporzionali
alle loroderivate, quindi.
. La dal
punto
(~2013~2013p~(~===.0
3nei suoi
punti
stazionari.Si noti analmente che le rette
che
proiettano
ipunti
fondamentalisemplici
daquello
rappresentano
ipunti
diq corrispondenti
ai valori , Co del
parametro
~.. Infatti le coordinate di un loropunto qualunque
rendono le Xiproporzionali
alle
81.
ealle _i
e senza annullarle.§.
8. Dal modo tenuto per trovare leequazioni
rap-presentative (2)
dellasuperficie,
risulta immediatamente che dando alrapporto T
un valore fissoqualunque
elasciando variare
l’altro -
si otterranno tutti ipunti
dellaz
generatrice
che passapel punto
di Ccorrispondente a i.,
dunque :
.Il delle
co’
rappresen-tato di ha il cer2tno nel
(r~z -- 1)-plo (~===0 , ~==0).
Anche
geometricamente
è evidente che le rette diquesto
fascio devonrappresentare
rette dellasuperficie, poichè
esse incontrano leimagini
delle sezionipiane
in unsol
punto
variabile.Cosr una retta
qualunque
che nonpassi
per nessunpunto fondamentale
incontra leimagini
delle sezionipiane
in ntpunti, ’~ quindi rappresenta
unacurva
di C di ordine Invece una retta chepassi
per uno o per duepunti
fondamentalisemplice
incontra leimagini
dellesezioni
piane
in ni-1 o m-2punti variabile
equindi
rappresenta
una curva di Y, di ordine m-lo m-2.Anche analiticamente si
giunge
allo stesso resultato.Infatti colla trasformazione
le
(2) divengono
Ponendo
~’==0 ,
si 1>adunque
rette del
p1.ano
le
Dando
poi ad a, b
i valorispeciali
che devono avere, onde la rettapassi
per uno o duepunti fondamentale
troveremmo che le x verrebbero ad avere uno o due fattori lineari co- muni chepotremmo togliere
equindi
le curve rappre- sentate daquelle
rette sonorespettivamente degli
ordinim 20132 . v
§. 9.
Leimagini
delle sezionipiane
essendo date daquelle
che passano per unpunto
dellaretta ~==0
di coor- dinate( ~’ ,
5 ~O )
dovranno soddisfare all’equazione
ossia
ove con
0’i
è stato indicato ciò che divieneQi
iqiianlo
alle coordinate correnti si sostituiscono le n’.
L’ equazioiie
dellatangente
alieimagini
snddette nelpunto (~’, ~’, 0)
èossia per la condizione
precedente
Questa
equazione
essendoindipendente
dalle i-t, risul- ta cheTutte le
à*1aginà
delle sezionipiane passanti
perun
punto ( ’ , r’ , Ù)
della retta hanno inquel punto
la stessa
tangente.
I útte letangenti
che siottengono
facendo
ilpunto
sulla~’_~
costituiscono unfascio
col centro nelpunto i+1=0 , n==0.
Se ai è il coefficiente di
Çm
in@i
è facile vedere che:Il centro lel
fascio
sudrletto èl’imagine
delpunto
Infatti sostituendo nelle
(2)
i valori1, 0,
--1si trova ossia
La
ragione
delprimo
teorema dimostrato inquesto
.
sta inquesto.
Una curva
doppia
sullasujJerficie
ha ognuno dei suoipunti
determinato da due valori distinti delparametro ?,,
per cui sul
piano
adogni punto
della curvadoppia
necorrispondono
due . Ora lospigolo
di regresso f’aparte
della curva
doppia perchè
per ognuno dei suoipunti
passan due
tangenti;
ma essendoqueste tangetiticonse- cutive,
adogni punto
dellospigolo
di regresso dovrannocorrispondere
sulpiano
duepunti
infinitamente vicini.Infatti le
equazioni
si riducono a
non solo
ponendo =0
rna ancheponendo
invece di,
---d .
Ne viene che leirú,,Aginí
dellesezioni ottenute coi
piani
che passano per unpunto (~’ , n’ , O) di C,
devon tutte passarepei
duepunti
infini-tamente vicini
corrispondenti
ad esso(~’ , n’ , 0) (~’-~-c~ ~’, Y)’ , -- d ç’)
ossia nelpunto ( ~’
~’0 )
toccano la stessaretta
ossia
§.
10. Leimagini
delle sezionipiane
sono, come ab-biamo
visto,
p curve di ordine 1n con unpunto (111-1) -PIO
in
(~=’0 ~ ~====0).
Però la sezioneprodotta
da unpiano
tangente
in nn di C sicomporrà
della ge-neratrice che passa per
quel punto
e di una curva di ordine r--l. Siinilmente la sezioneprodotta
in 2 dalpiano
osculatore in unpunto
~~7. ~ di C scomporrà
della
generatrice corrispondente
contata due volte e diuna curva di ordine r ~. E facile
poi
vedere chequeste
curve di ordine
r-1,
o 1"-2 toccano nelpunto i-2~ n
la
generatrice corrispondente,
se si considera chequeste
curve sono
l’inviluppo
delle rette di intersezione delpiano
secante coi
piani
osculatori diC,
equindi
lageneratrice pel punto
faparte
dell’inviluppo.
Da
quanto
abbiamo detto segue che 1’imagine
dellasezione
prodotta
da unpiano tangente
in unpunto ~=).
n di C si spezza nella n e in una curva di or-dine che passa m-2 volte
pel punto i-0 , n-0
e
semplicemente
pergli
altripunti
fondan1entali epel punto ( ~7=í. n ,
,~==a0).
Eanalogamente Fimagine
dellasezione
prodotta
da unpiano
esculatore nel punto~~==2À
y?di
C,
è formata dalla contata duevolte,
e dauna curva di ordine che passa volte
pel pnnto (~==0 , y?====0)
esemplicemente
pergli
altripunti
fon;larnentali e per il
pnnto (=))? ,
,===0).
Ciò
può
dedursi anche analiticainente cercando leequazioni
delleimagini
suddette.Preso un
punto qualunque
sulla curva C di coordi-nate y1,
Y2 ys, y, e denotando Z3’ Zj le coordi -nale di un altro
punto qualunque,
1’equazione
delpiano tangente
in y che passa per z, equella
delpiano
oscu-latore in y sono
respettivamente
ossia
ove con
~’~
è stato indicato al solito ciò chedivengono
le0;, quando
alle coordinate correnti si sostituiscono i valori~’ y/
checorrispondono
alpunto
y.Le
imagini
delle sezioniprodotte
daquesti piani
siotterranno sostituendo alle x i loro valori
(2),
ossiaavranno per
equazioni
È
facile verificare chaqueste equazioni contengono
il1’ una
linearmente,
raÌLra alla secon-da
potenza.
§.11.
Abbiamovisto
nel§. precedente
che la(7)
è1’
equazione
delpiano
osculatore alla curva C nelpunto ( ~’ , ~’ ),
ossia le coordinate delpiano
osculatore nelpunto ( ~ ,
,n)
sonodove le
Il
sono i determinanti minori della matricedai
quali
sono statisoppressi
i fattori comuni. Essendo n la classe dellasviluppabile,
le W saranno delgrado n.
Cos le coordinate dei
piani tangenti
dellasviluppa-
bile
1,
che costituiscono un sistemaco’
come ipunti
diC,
vengono espresse come funzioni omogenee di
grado n
didue
variabili Z , n,
o anche come funzioni razionali intere di-rado n
o delparametro . -.
72
VI. S. N. 8
102
Con metodo
analogo
aquello seguito
al§.
4. si tro-verebbe che le coordinate di un
piano
che passa per la intersezione di duepiani
osculatori consecutivi diC,
cioèdi un
piano tangente,
sonoConsiderando i , n , i
come coordinate omogenee deipunti
di unpiano,
avremo cos stabilita unacorrispon-
denza univoca fra i
piani tangenti
della curva C ed ipunti
delpiano.
Perquesta
nuovarappresentazione
si..
possono
svolgere
considerazionicompletamente analoghe
aquelle
relativa allarappresentazione
deipunti
di I. Leaccennerò brevemente.
§.
12. Ponendo nelleequazioni (9) ’::=~Q
si hadunque
.La
sviluppabile Y.
èrappresentata
dalla retta1-0 L’ equazione
di unpunto
èquindi Fimagine
del conotangente
alla curva,
5 che laproietta
dalpunto x,
ha perequazione
Colle considerazioni correlative a
quelle
dei~~. 5, 6,
e 7
possiam
ricavare i teoremiseguenti
relativi aquesta rappresentazione .
Le dei coni C son
o1’dine n con nn
punto fondantentale
acomune
(~=--O , r~~0)
e conpunti fondamentali semplici.
Gli ~c
piani
osculatori comuni delle duesviluppabili
-sono i
piani
osculatori stazionari della C.È
facile dimostrare anche cheIl
punto fondamentale ( ~-~-n ~ ~ , l1:::::::::~Q)
rappre- senta tutti ipiani che passan
per- lageneratrice
con-tenuta nel
piano
osculatore di Ccorrispondente
alinfinito
del Gli altri «punti f on-
.
danlentali
rappresentano respettivaniente
ifasci
deipiani
che passano per legeneratrici
contenutenegli
rxpiani
stazionari. ‘Le rette che
proiettano
ipunti fondamentali
sem-dal
punto (==0 , m=0) rappresentano respettiva-
niente i
piani tangenti
di 1:corrispondenti
al valo.re Op del e i suoi
piani
stazionari.>í
Il
fascio
diraggi
col centro nelpunto (=O , 7=O)
rappresenta
il sistema delleCC’ generatrici
Le rette del
piano,
?.appresentano
lesviluppabili tangent
della curva CQueste sviluppabili
son diclasse n
se la rettanon passa per nessun
punto
fondamentale. La necessità diquesto
fatto si vede anchegeometricaznente ,
osser-vando che una retta
taglia
leimagini
del conitangenti
alla C in n
punti;
equindi
aquelle sviluppabili
che sonrappresentate
dallerette,
nonpotranno
condursi che npiani tangenti
da unpunto qualunque.
Seperò
la retta passa per uno o duepunti
fonda,mentalisemplici,
si vede nello stesso modo cherappresenta
unasviluppabile
di classen- 1 o n 2 .
dei coni
tangenti
alla curvaC,
lequali
passano per unpunto
della hanno2n
questo punto
stessatangente.
Letangenti
chesi
ottengono in
talguisa facendo
sulla costituiscono un
fascio
col nelpunto ( ~ + ~===0 , 17=0).
È
facile vedere come iiel:
9. chequesto
corri-sponde
alpiano
se ,j è il coefficiente di in
Di.
§.
13. Ritorniamo allarappresentazione piana
dellasviluppabile 2
eriprendiamo
le coordinate deisuoi punti
sotto la forma
Affinchè due
generatrici corrispondenti
a duedel
parametro ).
s’íncontríno,.
devono esser simultanea- mente soddisfatte le 4equazioni
ossia dovrà essere
(’)
In
questa relazione,
chelega
iparametri 1 ,
p. di duepunti
di C tali che legeneratrici passanti
per essi s’ in-contrino, comparjscon
dei fattori chebisogna sopprimere.
Ponendo la
prima
colonna divieneformata da termini
proporzionali
aicorrispondenti
della se-conda,
oppure i termini della terzadivengon proporzionali
aquelli
dellaqiàiirta, dunque (ricordando B
n x / esisteranno due
fattori
, n’ nel determinantepreceden-
te. Se
poi
acorrisponde
unpunto cuspidale
diC,
per
questo
valore di le01 divengono proporzionali
allee.
,
equindi
il determinante contiene i fattori .().2013) (~2013~).
1faF equazione (11)
è digrado
2 tantorispetto a ~, quanto rispetto
a p., neliequali
è simmetria-ca ; i
punti ciispidali
sono in numeriper
cui, soppriinendo
i fattorisuddetti,
la(11)
resta digrado 2 in -
1 -- 1rispetto
a erispetto
a [x .
(.) Anche Clebsch trova una condiziono simile per ~ incontro d due generatrici di una superficie rigata qualunque.
Finalmente
bisognerà togliere
dalla(11)
i fattoriÀ-~..
Per determinarne il numerosviluppiamo
8i(p.), ø/ (~)
in serie diMaclaurin ;
avremoe sostituendo nella
~l 1 ~~
che per brevità indicheremo conavremo
ossia colle
opportune
riduzioni eprescindendo
dai fat-tori
numerici,
dove
è in
generale
diverso da zero.Soppriniendo
anche l fat- tore(À-p.)4 la (11)
si riduce a una relaz onedi i
grado
r 4 tanto in 5.quanto in F .
Potremo
quindi
enunciare il noto teorema:Ogni generatrice
disviluppabile
di ordine raltre 1~-4
generatrici
È
facile di riconoscere anchegeometricamente
lacausa per cui nella
( 11 )
debbono trovarsi i fattori enu-merati.
È
evidentepri ma
di tutto che il fattorestà a
rappresentare
che anche la curva C èdoppia
per lasviluppare 2.
Parimente ifattori * ,
, y/ si trovanoperchè
la retta~===’0 rappresenta
unpunto
della curva C.Finalmente i fattori
().2013cc,)
mostrano che le ge- neratricicuspidali
vanno considerate comedoppie, perchè
posson considerarsi come formate dalla riunione di due
generatrici
Infinitamente vicine.§
14. La relazione(12)
stabilisce unacorrisponden-
za
( r-4 , r-4 )
fra le rette del fascio col centro nelpunto (~~==~0 ~ ~~0)
che sonoimagini
dellegeneratrici,
come pure fra i
punti
della retta ~~0imagine
dellacurva C .
Per il
principio
di Chasles inqueste corrispondenze
dovranno esistere
2(>»-4)
elementi uniti.È
facile di ri-conoscere che
questi
elementi uniti son dati daquei
valori di ). che
corrispondono
alpunto
di contatto di unpiano
stazionario o a unpunto
stazionario della curva C.Osserviamo infatti
prima
di tutto che unpiano
sta-zionario di C contiene
quattro punti
consecutivi di essa1, 2, 3, 4; quindi
lageneratrice
12 è incontrata nonsolo dalla 23 in
2,
ma anche dalla 34 in unpunto
in- finitamentevicino ;
ne segue che la curvadoppia
di ztaglia
inquel punto
la curva (~ . Nello stesso modo os-servando che per un
punto
stazionario di C passano 4piani
oscula.toriconsecutivi ,
y sipuò
vedere che la curvadoppia taglia
la C inquesti punti. Dunque
108
La curva
doppia
dellataglia
la suacurva
cuspidale
C ’nei suoipunti
stazionari e neipunti
d contatto dei suoi
piani
osculatori.A ciascuno di
questi punti
della curvadoppia
c’i-spondono
duepunti
delpiano ,
ma infinitamentevicini
1dunque
Gli elernenti uniti della
(r-4, r-4)
stabilita dalla condizione di due
geneil>atrici
di
1,
son dati daquei
va lori di ~, cheai
punti
stazionari e aipunti
(li contatto deipiani
stazionari della C.
Difatti
Se
dunque Ct2
sono i valori suddetti di 1(i--1, 2,
..2(r-4) )
la(12) quando
vi si faccia>.#-1x
diverrà,§.
15. Abbiamogià
accennatonel §. precedente
chea un
punto
della curvadoppia
necorrispondono
due sulpiano rappresentativo,
essendo esso situato su due gene- ratrici distinte. Determiniamo ora un metodo per ricavare 1’equazione
dell’imagine
delta curvadoppia.
L’
equazione
delpiano
osculatore nelpunto è
Ponendo in
questa
~
equazione
che siottiene,
linearein ’1
darà il valore di
’1
che determina ilpunto
d’ incontro dellageneratrice pel punto ~
colpiano
osculatore nelpunto
p. d i C. Seporrò
la condizione che). , , F sienlegati
dalla relazione(12),
otterrò unpunto
della curvadoppia,
ossia eliminando p. frala (121
otterrò unarelazione in
). , i
che ridolta omo-et ea col ricordare che relazione inB , ’1
che ridotta n col rèordare che À= [ ’ =
non sarà altro chel’equazione
dell’ imê.1-x ,
gine
della curvadoppia.
Detarmineremo
geoinetricamente
ilgrado
diquesta equazione
Ricordianio
perciò
il teore., ia noto e di facilisslma dimostrazione :Una della
sviluppabíle
ne incontraaltre
r-4,
ad eccezione (tiquelle
che passano per unpunto stazionario,
o che in unpiano
stazio-della curva
C,
che ne incontrano altre r-5distinte solaiilente.. -
Questo
teorPrna sipuò
anche enunciare cos :Una
generatr/ce qualunque
(lellasvilip»abile
Y-taglia
la curvadoppia
di essa in r-4.punti,
ad ecce-zione delle che passano per un
punto
éu-spidale
ogiacciono
in unpiano
dellacurva
C,
che latagliano
soltanto t’it r - ~punti.
Ne segue che
I
punti fbnda»ùentali
dellarappresentanzione,
irna-gini
cLigeneratrici cuspidali,
5 sono(r-5)upti
pergine
della curvadoppia, quello
(lella110
ratrice che passa
pel punto
~=-oo è ~~rl’ irnagine
stessa.In virtù di
questi teoremi,
se k è 1’ ordine dell’i ma-gine
della curvadoppia,
M il numero delle volte che essapassa
pel punto
fondarnentale~,-0 , n=0
avremo evi-dentemente
ossia
dove per brevità si è
posto
Dalle
equazioni precedenti
si ricava,
Applicando
i resultati ottenuti allesviluppabili
deiprimi
7ordini ,
sechiamiamo
1’ ordine dimoltiplicità
per
1’imabine
della curvadoppia
delpunto
fondaitietitale(~-~-~~===0 , y?====0) ~ quello
di ciascunodegli
altripunti fondamentali, 1
il numero diquesti ,
abbiamo ilseguente prospetto
Da
quanto
abbiamo detto intorno all’imagine
dellacurva
doppia,
si deduce immediatamente un risultato În1-portante.
Essendo
questa imagine
di ordine k avrà a comunecon la retta
~==0,
oltre i~~r -4) punti corrispondenti
aivalori di 5, che danno i
punti
stazionari o ipunti
di con-tatto dei
piani
stazionari della curvaC,
ancorapunti. Questo
saràdunque
il numero y dellegeneratrici
d I che incontrano un’ altra volta la curva C e che era
stato determinato per altra via da
Zeuthen (V. §. 2).
,
16. Possiamo ora,riprendendo
a studiare la rap-presentazione
deipiani tangenti
della curva C per mezzo deipunti
di unpiano, ripetere
perFimagine
della svi-luppabile doppia ( sviluppabile inviluppo
dei suoipiani tangenti doppi)
considerazionianaloghe
aquelle
fatte per la curvadoppia
di 1Intanto la condizione
perché
duetangenti
di C siano in unpiano,
è evidentemente la stessaperchè passino
per un
punto;
cioè la(12) ( v~. ~. 15).
Del resto
potre mmo
arrivare allamedesima ,
anchepartendo
dallache
esprime
la condizione necessaria esnfflciente,
ondepossan coesistere le 4
equazioni
sopprimendo
in essa i 4 fattori).2013~
ifattori n ,
,i fattori
a - «~, dove ai
sono iparatnetri corrispondenti
aipiani
staz~onari di C.Colle considerazioni stesse
del S
16. sipuò
ricavareche
La
sviluppabile doppia
di C ha a con lai
piani
oscula-tori di C nei suoi
punti
Notando
poi
che tuttiquesti piani appartengono
allasviluppabile doppia perchè
legeneratrici giacent:
in essersono incontrate non solo da
quella consectit va,
ma an-che da una terza infinitamente
vicina ,
dedurremo che mentre a ciascunpiano
dellasviluppabile doppia
corri-spondono
ingenerale
duepunti
distinti delpiano
rappre-sentativo,
aipiani
suddetti necorrispondono invece
dueinfinitamente vicini della
retta )=0.
Torniamo cos a concludere che i2~r 4)
elementi uniti dellacorrispon-
denza
( r-4 , r - 4 )
definita dalla relazione(12)
sonoquelli
dati dai valori di 5, checorrispondono
aipiani
sta-zionari o ai
piani
osculatori neipunti
stazionari di (~.Ciò
posto,
essendo ’~
equazione
delpunto ~
diC,
ele coordinate di un
piano tangente
in ?. alla curvaC, l’equaz one
lineare in
’1’
darà il valore di~1
che determina ilpiano tangente
in 1 che passapel panto lx
di C. Sesupponia-
mo a, , p.
legati
dalla relazione(12),
avremo unpiano
della
sviluppabile
ossia il resultato dell’ elimina- zione di p. fra la(12)
e la(14), ridotto
ornopeueo in, Y]
, i èl’equazione
dell’imagine
dellasviluppabile doppia
stessa.Per determinarne 1’ ordine enuncianao il teorema:
Per una
tqeneratrice qualunque
di 1 si possono con- durre allasviluppabile doppia
di C r-4piani
tan-genti,
ad eccezione dellegeneratrici
neipiani
stazio-nari di
C,
o che passanpei punti
stazionari diC,
dallequali
se ne posson condurre soltanto r-5.Dal
quale
segue: ~I punti fondainentali
della>"appreseutazione, gini
diqeneratrici
in unpiano stazionario,
sonol’
iinaqine
dellasviluppabile doppia,
l’altro
punto (òndarnentale
èl’
imagine
stessa.In virtù di
questi teoremi,
indicando con k i l’ordinedell’ imagine
dellasviluppabile doppia
e con w’ l’ ordinedi
moltiplicità
per essa delpunto (~==0 , °r~-~..;:.4),
avremoossia
dove
Risolvendo avremo
Applicando
allesviluppabili
deiprimi
7 ordini i r~sul-tati ottenuti, se chiamiamo ao l’ ordine di
moltiplicità
per 1’imagine
dellasvíluppabile doppia
delpunto
fondamen- tale( ~-~.-n ~ =0 , *-0)
e «1 l’ ordine dimoltiplicità
di ciascuno
degli
altripunti
fondarnentalisemplici, 1
ilnumero di