R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G ABRIELE D ARBO
Grado topologico e teoremi di esistenza di punti uniti per trasformazioni plurivalenti di bicelle
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 19 (1950), p. 371-395
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GRADO TOPOLOGICO E TEOREMI DI ESISTENZA
DI PUNTI UNITI PER TRASFORMAZIONI PLURI-
VALENTI DI BICELLE
i~lemoria
(*)
di GABRIELE DARBO(a Pisa).
Sono ormai celebri i risultati di BROUWER sull’ esistenza di almeno un
punto
unito in una trasformazione continua univalente di una bicella in sè(1).
J. voN NEUMANN(2)
ha messo in rilievoper
primo,
1’ interesse chepresenta
ilproblema
dell’ esistenza dipunti
uniti in trasformazioniplurivalenti
semicontinue supe- riormente(s).
Più recenti sono le ricerche e i risultati
conseguiti
da S. Ei-LEMBERG e D. MONTGOMERY e da 0. H. HAMILTON
(~ )
nel caso ditrasformazioni semicontinue di ~a - celle in sè e in
genera e
taliche
l’immagine
di unpunto
sia un insieme chiuso costituito da (*) Pervenuta in Redazione il 2 giugno 1950.’
(1) Per la bibliografia sul1’ argo~nento si veda: G. SCORZA DRAGONI: Cri- teri per l’ esistenxa di punti u-niti in trasformazioni topologiche del cerchio
e loro applicax,ioni [Ann. di Mat. pura e appl., (4) - XXV - 1946, pp. 43-65].
( ~) J. VON NEUMANN - 0. MORGENSTERN : I 1Jheory o f games and econo- inie behaviour - Princeton 1947. , pag. 154 ; J. voN NEUMANN, Ueb er ~in
«konomisehes C~leichu~agsa~iste~r~ u td eine T~erallge~yr~ei7terung des Brouwer-
sehen I’ixpunktsatx.es [Erg. Math. Kolloqu., vol. 8 (19:37) J_
. (3) Una trasformazione T tra punti P di un insieme chiuso E e insiemi li- mitati e chiusi di uno spazio 8(n) (n-dimensionale) dicesi semicontinua
superior-
mente in E se per ogni punto P~~ di accumulazione di E e per ogni s ~> 0 si ha
de~lniti.varrtente al tendere di P a Po in E . Si è indicato
con ~ e - intorno n - di mensionale aperto di
T (Po) .
(4) S. EILEMBERGt -- D. MONTGOMERY: Fi-xed point theorems for multi-
caalued tr-asfornnc~tions [American Journ. of Math. - LXVIII - ] 94f3, pp.
214-222J ; O. H. HAMILTON : A point theoreni upper semiconti-
nuous trasformatioti o f í cells for rv‘a-ielr, tlte iinages o f poirats are
- a.cyclio continua: [Duke Math. J ourn. - 14 - 194 ~ , pp.
689-693J.
un solo
com~onente (5).
E. MAGENES(s),
studiando unproblema proposto
da R. CACCIOPPOLI e di cui si è interessato anche G.ScoRZ.~ DRAGONI
(7)
@ è statoportato
ageneralizzare
ilproblema impostandolo
neiseguenti
termini :Sia E (5) una n -- cella di uno
spazio
s(n)reale, euclideo,
n -dimensionale ;
T una trasformazione deipunti
di E(") soddisfa-cente alle
seguenti
condizioni :a’)
perogni
P EE(f~), T (P)
è un insiPme chiuso conte- I221t0 ina")
T è setnicontinuasuperiormente;
a"’)
sePo
e E(f~) e r è unaporzione chiusa,
non vuota eisolata di
T ( Po) (cioè
tale che sia chiuso ancheT(Po) -t) la
d istanxa di T tende azero pei-
P --+ Po in
E(n).Quali
ulteriori condizioni convieneimporre
alla T affinchèammetta in almeno un
punto unito,
cioè unpunto
P* E E(n)e tale che
P* e T (P~‘) ?
Le
ipotesi a’j, a’")
conducono all’ esistenza di almenoun
punto
unito nel caso che E(") sia di dimensione n = 1(8);
si dimostrano
però
insufficienti non appena ~~"~ ha dimensionen >
1 come risulta da unesempio
costruito da HAMILTON(9)
nelcaso n = 2 e facilmente estendibile per n
>
2 .Ulteriori condizioni di « acicli~;ità ~
degli
insiemiT (P)
considerate da EILEMBERG e MONTGOMERY
(10)
nel caso cheT {P)
(s) Dicesi componente (secondo HAUSDORFF) di un insieme chiuso X,
~ insieme somma di tutte le parti connesse di X che contengono un medesimo punto P di X.
( f ) E. MAGENES: Proprietà topologiche di certi insiemi di punti e
teoremi di esistenxa di punti uniti in trasformazioni
plurivalenti
di unar-cella in sè : [Giornale di Mat. di Battaglini - S. N., vol. 78 (1948-49)
pp 168-181].
(7)
C1. SCORZA DeA(~ONI : Su una questione topologica [Giorn. di Mat. diBattaglini -
S. N. , voi. 78 (1948-49) pp. 121-l 27] ; nonchè : dl,cune pro-prietà di struttura per certi insiemi di punti di Mat. pura e appl., (IV) - vol. XXVIII (1949) pp. 221-229].
(8) ~i. loc. cit. in (6), pag. 175.
( 9)
Y: loc. cit. in (4) per secondo, pag. 692.(10)
V. cit. in (4) per primo.sia costituito da un solo
componente
e da E. MAGENES(11)
nelcaso di un numero
finito,
costante, dicomponenti,
conducono al-I’ esistenza di almeno un
punto
unito-A
dissipare
il dubbio che le condizioniec’), a"), x’"),
asso-ciate ad una
opportuna
condizione di aciclicità diT (P) potes-
sero esser sufficienti a
garantire
l’esistenza di almeno. unpunto unito,
inquesto
lavoro verrà dato nnesempio
di trasformazione continua(12)
di una bicella E insè,
tale da farcorrispondere
ad
ogni
punto di E un insieme di alpiù
trepunti distinti, priva
di
punti
uniti.Successivamente
si stabilirannoopportune ipotesi
che
permetteranno
di estendere alle trasformazioniplurivalenti
di un certo
tipo,
la nozionedi ~ grado topologico »
relativo aun
ciclo, già
introdotta per le trasformazioni continue univalenti.Infine si darà un teorema d’esistenza di
punti
uniti per certe trasformazioni semicontinuesuperiormente
di una bicella. In par-ticolare,
se perogni punto
P l’insieme trasformatoT (P)
con-tiene al
più
duepunti,
e la trasformazione ècontinua, questa possiede
almeuo unpunto
unito.1. -
Esempio
di una trasformazione Tplurivalente
e con-.tinua,
di una bicella insè, priva
dipunti
uniti. - La bicella .E siarappresentata
dal cerchio x2-~- y2
1. Definial~10 la tra- sformazione T nelprimo quadrante
di h~ : x0 g
~ 0 facendocorrispondere
alpunto P w (x, y)
l’insiemeT (P)
deipunti Q~, Q2 ,
1Q. rispettivamente
di coordinate :( ~ i) V. loc. cit. in (6), nonchè : E MAOENES: teo- re7ni di di punti uniti itl trasfor~raa~.ioyai plurivalenti di una
n-cella. (Questi Rendiconti pp. 108-113).
Qui la continuità va intesa nel 8enso usuale della teoria degli insiemi; vale a dire, per ogni punto Pe E Èl’°l sia T (P) -_ 0
chiaro che una trasformazione continua è anche semicontinua superiormente.
Si noti che i tré
punti
iQ2, Qs
sono,separatamente
con-siderati,
funzioni definite e continue in tutto ilprimo quadrante
di E. Estendiamo ora la definizione di
T(P)
in tutto il cerchio E in modoche,
se P e P’ sonopunti
di E simmetricirispetto
all’ asse delle x
(oppure y), gli
insiemiT (P)
eT (P’)
stianonella stessa
relazione
di simmetriarispetto
all’asse delle x(o
ri-spettivamente y).
Tale estensione èpossibile
e risulta continuasu tutto il cerchio
E, poichè
aipunti
di E~appartenenti agli
assi
corrispondono
insiemiT(P)
simmetricirispetto , ai
medesimiassi. Infatti per
y = 0
e0~:cl~
le(1)
danno:e per x ~
0 ,
0 y.
1 danno invece :e le
(2)
e( 2’) rappresentano
insiemi simmetricirispetto agli
assix e y
rispettivamente (naturalmente punti
coincidenti vanno con-siderati come un sol
punto).
La trasformazione T cos definita è
priva
dipunti
uniti.Osserviamo infatti che 1’ insieme
T ( P)
variando P inE,
statutto sulla
frontiera
diE, poichè
dalle(1) segue x;
+yi =
=
z2 2 + y2 2 = xp~ 3 + yp- 3
=1; quindi,
se vi fosseropunti uniti,
do-vrebbe trovarsene almeno uno con le coordinate soddisfacenti alle x2
+ y2
= 1 ; X ~0 ;
y h 0 . E ciò per il modo stesso con cui si è definita laT (P) .
Si vede subito chequesto
non èpossibile;
infatti,
sull’arcodi y
contenuto nelprimo quadrante
risulta~2~0; e gli
unicipunti
che pos-sono essere uniti sono
quindi (1, 0)
e(0 , 1) ;
ora sia alprimo
che al secondo
corrisponde
1’ unicopunto (- 1, 0) .
La T cos
definita,
come del restoogni
trasformazione con-tinua,
soddisfa alle condizionia’), a")
ea’").
Si noti che l’in-sieme T
(P)
variando P in E è costituito da un numero limitato dipunti (non superiore
atre)
e come tale è un insieme aciclico.Si vedrà in
seguito
che una trasformazione continua alpiù
bi-valente di una bicella in sè ammette sempre almeno un
punto
unito.
2. - Considerazioni
preliminari. -
Prima di fissare le con-dizioni da
imporre
ad una trasformazioneplurivalente T,
nel-l’intento di definirne il
grado
relativo a unciclo,
convieneprender
le mosse da unesempio particolarmente semplice
iiquale giustificherà
unaipotesi
che altrimentipotrebbe apparire
artifi-ciosa.
Si abbia una
equazione algebrica
nel campocomplesso
i cui coeificienti
aj (p) ( j = 1, 2, ... , n)
siano funzioni continuedel
parametro complesso p.
Facciamocorrispondere
a p l’in- siemeT (p)
delle radici della(3).
La T risulta allora una tra-sformazione continua
plurivalente.
Se A è un insiemeaperto
delpiano’x
dei numericomplessi,
la cui frontiera non abbiapunti
comuni conT (po) (po
E 11:,prefissato arbitrario)
esiste unintorno a di po , tale che
variando p
i n a , la somma delle mol-teplicità
delle radiciTp)
che cadono in ~1 rimane costante.Ebbene,
èproprio
di una taleproprietà
che ciserviremo,
tra-sportandola
in casipiù generali.
In
questo
lavoro cilimiteremo,
perbrevità,
alla considera-zione di trasformazioni di celle o
complessi
di celle bidimen- sionaii nelpiano
L’estensione al caso M - dimensionale saràoggetto
di unaprossima
nota.3, - Nel
seguito
considereremo esclosivameute una trasfor- mazioneplurivalente
T deipunti
P di una bicella o di un com-plesso
di celle bidimensionale Eappartenente
alpiano
reale,euclideo per cui siano soddisfatte le
seguenti i potesi :
I.
l’ i~ncycaagirce
T(P)
di Psia,
perogni
P FE,
un in-sie~ie limitato e chiuso del
piano
,~’ ‘v’ .II. il
cornplemecatare,
-T (7’)
d i T( P) ,
per qua.P e E sia connesso ;
III. T sia
supe~~iorme~cte
semicoccti.~r2ca in tutto E(tale
cioè che per
ogni
P, E E e perqualunque ;
> 0 esista un in-torno a di
I ó
per cui si abbiaT(P) C [T(Po)]e
allorchèPe o -
E’).
Se
P ~: E ,
chiameremo pe~zo diT ( P)
unaparte
chiusa rdi
T ( P)
tale che sia chiusa anche laparte complementare potendo
z inparticolare
coincidere conT(P)
o conl’insieme vuoto. Ciò
posto,
supporremo ancora cheIV. ad
ogni punto
P E ELorris~po~ada
unafic~~zione
rica
additiva,
deipezzi z
di T( P ) ,
talequindi
che sec’ e ’e" sono d ue
pexxi T(P) si
abbia.FP (t’ --f- t")
=- ~i p l’C~1 --~ Z~-,Y l’C~ ~ ) .
.°
Osserviamo che se
Po
E L’ ed A è un insiemeaperto
di 8(2;la cui frontiera non ha
punti
comuni conT (Po)
e se e è unnnmero
positivo
minore della distanza tra e la frontiera di A , ’I per laipotesi
111 esiste un intorno a diPo
tale che perReo E si
È
allora chiaro che(~3) Se X è un insieme di punti di b’~~~ (o anche un punto) c,.)1 sim-
bolo [x a essendo s un numero positivo, indichiamo 1’ e - intorno bidimen- sionale aperto di X, ossia l’insieme dei punti di ~S ~~~ che distano da X
meno di a
. ~1 -
T (P)
è un diT (P)
e avrà senso laespressione
·
Noi supporremo
quindi
chevalga
unaproprietà analoga
aquella
messa in rilievo nel numeroprecedente
eprecisamente:
V. se A è
q~caltc~cq2ce
iizsienae di la cuifrontiera
è!lis,gi2c~tta
da T(Po) ,
esista un int01.no a diPo
tale;h.e per
ogni
P E a - E .siaFp [A -
T( ~ ~ ) J = ~ p. [A . T (PO)
4. - Se P è un punto di E, e y è un ciclo continuo
(1’)
1 - dimensionate
appartenente
a S~=~ - T(;~~) ~
1’ insiemeaperto - 1 ( 15)
costituito da alpiù
una infinità numerabile dicomponenti aperti,
connessi edisgiunti Ak ~ .
Ipunti
diT (P)
appartenenti a un medesimo componente
A~,
formeranno untlt =- ¿4k . di
7’(P) . Dimostriamo
che ipezzi ~rlt
non vuotisono in numero
fiuito ;
infatti se 9 e la distanza(certamente
po-sitiva)
diT (P)
daT,
i ~-intorniaperti [’t~J~
sonoprivi
dipunti
comuni a due adue,
sonocomplessivamente
limitatipoichè
la loro sonima coincide con
(1’ ( P)J~; ,
e ciascunodi
essi hamisura
superficiale
non inferiore aquella
di un cerchio di rag-gio
3. Il L loro numero nonpuò superare quindi
~nis[ ~’ ( P)Ia .
,g~o
ò. Il loro numero nonpuò
superarequindi
~1t å2 ..
~ S2L’ iusienie dei
pezzi t~,
non vuoto in cui vienedecomposto T (P)
dal ciclo ~~ èdunque
finito.Inoltre,
l’ordine(16)
di un(11) Qui e nei , seguito considereremo catene eontiilue e eicli continui che
saranno intesi esclusivamente nel senso di e e Geschlossene singuläre Kette» sec;ondo il 8~(FERT’-
THRELFALL,
Lehrbuch der Topologie -- Leipzig, 1934, pp. 94-97.(15) è una continua (combinazione lineare dei confinui Zj linearmente
indipendenti),
colla notazione o indiehe-remo il di 2 ~ ir~sien~e dei punti appartenenti ai simplessi
continui *j i cui coefficienti i,,; sono diversi da zero. È chiaro che il soste- gno x di e è sempre un insieme ;hiuso e liinitato.
( i ‘’) Cfr. P. ALEXANDROFF - H. HoPF -
Topolugie -
Berlin 1935, pp. 419.423, 4~8 e segg. - Per quanto il concetto di ivi definito
non coincida; a I’là0r d~ termini, con yuello da noi usato, il lettore noterà che la definizione di di un punto rispetto u un ciclo può esser tra-
sportata integralmente alle nostre c l~eschlos~·ene singuliire
punto Q e rispetto
alciclo y
nondipende poichè
ètk, C
A~,
eAh.
è uncomponente
connesso delcomplementare
Indicato con v detto ordine porremo .
dove la somma va estesa a tutti i della menzionata de-
composizione
diT (P) operata
dalciclo y
..Il numero mp
(-~)
non varia se P vien fatto variare su uncontinuo K
C E
la cuiimmagine (17) -T(K)
non hapunti
co-muni
cono Infatti,
sia K eAk
ilcomponente
connesso diS(2) -- 7
che contiene il pexzot~
di si abbiadunque Tk T ( Po) .
Per la condizione V esiste un intorno a diPo
percui,
se P e a - si haossia, posto z,
=A, - T ( P) ,
ancheFP
=IPpo (’t~)
equindi
di un insieme X C E che indichiamo con T (X) è
1’ insieme descritto da T ( P) variando P in X . Se X è limitato e chiuso
T (X) è pure limitato e chiuso.
Dimostriamo intanto che T(X} è limitato. Fissato un e ] 0 per la semicontinuità superiore di T ad ogni punto P E X corrisponde almeno un
intorno aP tale che 2’(ap . X) C [T(1~JE . Per il teorema di PtNCHERLE-BoREL potremo scegliere in X un numero finito di punti P1, P. tali
che i corrispondenti intorni
~
ricoprano tutto X . Si avrà allora :m
limitata la somma E [T
(Pj)
di un numero finito di insieuai limitati,~ ~i
tale sarà pure T (X) ..
Sia ora Q’~ un punto di accumulazione di T (X) . Nell’ intorno
n
(n = 1, 2, .... ) vi sano punti di T (X) ; non è vuoto quindi ~ insieme ~3"
dei punti P di X , per i quali T (P) [ Q*] i .t- 0 . Detto P* un punto di X
R
tale che ogni intorno
[P*]p
(p > 0) abbia punti comuni con infiniti ~.., po-dove v4è
di unqualunque punto
diAlt rispetto
a y.Concludendo,
perogni punto Po e K,
esiste un intorno adi) Po
tale
che
variando P in o X il numero (op(~)
rimanecostante ;
ma essendo .K un cop
(y)
dovrà esser costante su tutto~K come si riconosce facilmente
applicando
il teorema di PiN-CHERLE -- BOREL.
5. - Siano
Po e E , 7’ e y"
due cicli continui 1 - dimen-sionali, appartenenti
aS~~~ - T (Po) . Vogliamo
dimostrare la relazione :Se chiamiamo
~ ’C/t ~, ~ t; ~, ~i~~ ~
i sistemi di in cuiresta
decomposto
daicicli y’
+y", y’, y" rispettivamente, v;’ gli
ordini deipunti
di’C~, ’t~’
relativi ai ciclicorrispondenti, sarà,
secondo la definizionetremo determinare in corrispondenza ad un e > O arbitrario, un po > 0 tale che per
I P* 1 p
siaT (P)
C [T ( P* )] ~ e un intero no tale che:~o 2
tima relazione equivale a Q* E [T ( P*) ] ~ che colla precedente ci dà :
no
Per l’ aibitrarietà di E , tenendo presente che T (P* t è un insieme chiuso, dovrà essere T ( P* ) C T(X) . Perciò T(X), contenendo ogni
suo punto d’ accumulazione, è chiuso.
~ Posto
T~, ~ ~ = ~k - ~s ~ ~ci~,
sarà l un pezzo diT (Po)
einoltre ’
per
cui,
tenendopresente
1’ additività diFyo (c)
le somme essendo estese a tutte le terne di
indici k, i, L
per cui Sommando membro a membro le ultime due delle(6)
edessendo,
per 1’ additività dell’ ordine di unpunto rispetto
ad un ciclo
(18)
Vit= v: -j- v~ (dove
perogni k , i
ed 1 sonogli
indici per cui :~
0 )
dal confronto con laprima
delle(6)
sitrae la
(5~ .
È
immediato pureche,
se 7 è un ciclo ine Y è il ciclo
opposto
èe
più
ingenerale
se 11’ ~Z , ... , 7", sono cicli in S (2) - T(Po)
e
a~ , a~ , ... , À",
interi relativi( 18) V. loc. cit. in tle) pag. 418 formula (2) e pp. ~ 19 -423.
’
6. - Se H è un insieme limitato e chiuso di
S(2),
ilcomplemen-
tare S (2) -- I~ è costituito dalla somma di
regioni aperte,
connessee
disgiunte,
dellequali
una ed unasola, A ,
è illimitata. Unpunto
o un insieme contenuto in A lo diremo circondato da H ».
Indicheremo con l’insieme dei
punti
uniti di E nellaT,
cioè dei
punti
P =- E tali i che P(T ( I’) .
Ciòposto,
dimostriamo il 1seguente
LEMMA I. - Se ati di E .- E o , esiste un p - in- torno di
Po (p
>0) ,
tale cheogni
insieme chiuso K C E -[Po ]
pè non circondato dalla
propria irnma,~i~ae
T(K) .
Per la condizione II esisterà una
poligonale 7r - T(Po) collegante
ilpunto P,,
con unpunto
O non circondato daT (E ).
Se 8 è la distanza
(8 > 0)
traT(PO)
e ir, per la condizione III esisterà un p -- intorno diP ,
o con 0p 2013, ~ 2
a tale che perpogni pnnto [PO]p
siaT( ’’)
Se K è un qua- 2lunque
insieme chiuso contenuto in E.Polp
saràT (X )
C Preso unpunto
Pqualunque
di.K,
essopotrà
2"
congiungersi
con O mediante lapoligonale
1t’ == 1t +Po P
otte-nuta da 1t
aggiungendovi
ilsegmento
rettilineoPo
I). Ipunti
diP
0 P distano daPo ,
0~ i equindi
q da 1t meno di - Lapoli-
2 p
gonale 1t’
èperciò
esterna all’insieme[T(Po)] $
e amaggior
T
ragione
esterna aT(K ) .
Ma 0 essendo non cir~~ondato daT(E)
sarà non circondato da
T (K ) poichè
CT (E) .
L’ altroestremo P della
poligonale
~¡r’ dovendoquindi appartenere
allostesso
componente
connesso di che contieneO,
saràesso pure non circondato da
T(K).
Dall’ esser P arbitrario in K segue 1 ’ asserto .7. - Sia z
= 2 7~~
z, una r - catena continua(r
=1, 2)
appartenente
a E --E?o ’
Diremo che x è una catena normalequando ogni punto
soddisfa allaseguente proprietà :
[3)
c la sommaHp
deisostegni zi
deisimplessi apparte-
nenti ad x che
contengono
P non è circondata dallapropria immagine
T(Hp) :t:
Dimostriamo ora il
seguente
LEMMA III. -- 8e z è una r - catena continua
(r 1, 2) appartenente
aE .E° ,
esiste una suddioisione bopicen- tpica(19)
di o(di
rango abbastanzaelevato)
che è una catena Dette z =°z , lz ,
... ,nz , ...
le successive suddivisioni bari- centriche di z , chiamiamo conG.
l’insieme deipunti
P di llzper i
quali
laproprietà (j3)
non è soddisfatta.Se per
qualche n
èG" =
0 allora "z è una catena normale.Basterà
quindi
dimostrare che nonpuò
essere perogni
n, 0.Supponiamo,,
se èpossibile, G" ~ 0
perogni
i n . Esisterà al- lora almeno unpunto
P* tale cheogni
suo intorno abbiapunti
comuni con infiniti
G" .
Determiniamo in conformità del lemma I(n. 6),
un p - intorno diP*,
tale cheogni
insieme chiuso con- tenuto in E .[ P*)P
sia non circondato dallapropria immagine.
Se
diciamo 3,,
il massimo diametro(20)
deisostegni
deisimplessi
costituenti la r - catena
’z ,
saràòn
= 0 .n
Potremo
quindi scegliere
un intero no in modo che siaC P
e che nell’ intoruo cadaqualche punto
diG .
2
Sia
[ P*) P ,
seHp.
è la somma deisostegni
dei2
simplessi
di "x checontengono il punto Po,
saràHpo
un in-sieme chiuso di diametro minore
di ~
2 epoichè
èP P* ~
° ’ 2sarà Ne segue che
Hpo
è non circondatodalla
propria immagine
ePo
soddisfacendo alla con-dizione non dovrebbe
appartenere
aG..
contrariamente al-l’ipotesi.
(19) V. opera citata in ( 14), pag. 105 (è usato il termine ~ ll~orm,alun-
terteilung ~).
(20) Diametro di un insieme di punti è 1’ estremo superiore delle distanze
aall~; coppie di punti appartenenti all’ insieme.
8. - Grado della trasformazione T relativo a un cielo normale. - Sia 1~ una 1- catena normale di frontiera
nulla, appartenente
ad E -Eo, brevemente,
un ciclo normale(21).
N
Posto 1~
- ~ 1’k,
dove iÌ~
sonogli 1- simplessi
continuim
’
di r
(non
necessariamente tuttidistinti) ;
se, come di consueto, indichiamo con unpunto sovrapposto
ilpassaggio
da una catenaalla
propria
frontiera eponiamo t k
=P,i
-P"’,2
essendo eP lt.2
i vertici dir 1t,
dovrà essereF
ossia
l’una o l’altra delle somme
(7) rappresenta
la 0 - catena dei vertici di r.Consideriamo un vertice
P~,,~ (k = 1, 2 , ... , N; i = 1 , 2)
di r e indichiamo con 1’ insieme
(chiuso),
somma dei so-dei
simplessi I ~
checontengono P~,,~ , poniamo
cioèHk,i = ~ r; .
Ciascun insieme per la definizione di ciclonormale,
sarà non circondato da T(.~1~,,;)
equindi
se 0 è unpunto
circondato daT(r) potremo
farcorrispondere
adogni
verticeP~,,~
una 1 - catenagodente
delleseguenti
pro-prietà :
Un insieme di catene
come ~
lo chiameremo un sistema di catene a.ssociato al ciclo normale r. Sarà bene tenerpresente
(21) I cicli considerati qui e nel seguito saranno supposti sempre cicli continui 1 - dimensionali, anche senza dichiararlo esplicitamente.
che se
Ck,.
eC~j
sono due catene di un sistema associato ar,
supporremo
C~,,~ = C,~,_; , qualora
siaPk,; = P~j.
Con un sistema
~
associato a rpotremo
costruire i cicliper i
quali,
osservando cheLa
(9)
ci dice che ~espressione
ha senso perogni punto P,
EIB
e nondipende
dalparticolare P,
scelto nel conti-nuo
rk
perquanto
s’è detto al n. 4.Definiamo ora il
grado
dellatras forma~ione
al ciclo normale r
ponendo
Il
grado
2(r)
nondipende
dalla scelta delpunto
0 e delsistema di
catene L
associato a r ..Infatti
se ~ ~
è un altro sistema di catene associato a 1’sarà
~ ~.i
= 0’P~"~,
con O’ non circoiidato da2’ (r) .
Esisteràquindi
una 1- catena C tale che~
= O’- 0,
C C S(2) -~--- T
(f);
allora,posto 1~
= -E- saràossia
da cui segue
dei cicli
appartenenti
Per ~ arbitrarietà di
P~
tr 1t
avremosi riconosce facilmente che le somme ai secondi membri delle
(12) contengono gli
stessi terminipoichè
se indichiamo conla 0 - catena dei vertici di
1’ ,
dove
i Q~
). sonopunti
a due a due distinti e ~,~ lerispettive molteplicità,
il valore comune delle due somme risultauguale
aavendo indicato con
C;
la catenaCk,l
perQj
eanaloga-
Si ha
quindi
per la(11)
cioè ~
indipendenza
{}~ data sceltaparticolare
dei sistema~ Ck,, ;
~li eatene associato a 1’ .9. - Teorema di addizione. - Dimostriamo il 1
seguente
teo-rema fondamentale :
Se
r~’~, ~(2),.... ~(fI)
sono cicli normali(appartenenti quindi
è pure
Potremo,
mediante un sistema disimplessi
continui z1, z2, ..., zN liuearmenteindipendenti rappresentare
i ciclirestando cos determinati
gli
interi(relativi) (k - 1, 2, ... , 1V ; v = 1, 2,..., n).
Avremo
anzitutto,
seP,;,i
e sono i vertici di Zit inmodo che -
da
cui, Queste
sommerappresentato
la 0 - catena dei vertici di
~ev); rappresentiamule
anche medianteun
opportuno
sistema dipunti
a due a due distintiPQ , ...
... , Pf ponendo
in tal mc~du i
tLJv)
saranno interni detertuinati.Se O è un
punto
non circondato da nessun insieme T(1’w~~ , potremo
perogni v = 1, 2, ... , n scegliere
un sistema~ C~~ ~
dicatene associato al ciclo normale e tale che
e ciò per
ogni
k percui z,,
è contenutoe f fettivamente
in ~v)ossia per cui i è
a~V) ~ O.
Perogni
altro valore di k intenderemo perO-I(kv )
la 1 catena nulla.~ L
grado
~~(1°v))
sarà(essendo P,
unpunto
abitrario inzk)
e
quindi
perchè
dalla(13)
segueed essendo
gli
Zkindipendenti:
,
U~serviamu
che
.,
per i --
1,2,
solo cicliapparte-
nenti a S(~) - per cui
potremo
scindere la somma( 14)
in due
parti
come segue:ma le due somme a secondo membro della
(15)
sonouguali perchè, posto P~, = P,i
nellaprima
eP,
=Pk,,2
nella seconda,possiamo
inqueste
raggruppare i termini i cui indici k sonorispettivamente
tali chePk,, =
e = ottenendodove è
Per
quei
k per cuiPk,;
=p!,
le per un fissato v ,sono tutte coincidenti con una catena che
possiamo
chiamareperciò potremo
scrivere :e
poichè
la nondipende
da i(i== I, 2) ,
per la(16)
le due somme a secondo membro della(15)
sonoeguali
edn
è
quindi E 2 (r("»
==0. Rimane con ciò dimostrato il teorema.V-I
389 10. - Facciamo alcune brevi considerazioni :
a)
s’e r è uit ciclonormale,
tale è pure - r ed essendo F+ (- r) -
0 siha,
per il teorema di addizione 2(r)
+-A- 2 (- r)
= 0quindi :
b)
5’e r è utz ciclo normale somma di cicli ~aor~nali rN
e)
Se Ì -E r,
è un ciclo normale ef
è non c~o~~~oda T
(r) potremo scegliere
un sistema di catene~
associatoa
r,
taleche Cit., C 5(1) - T (r) (k = 1, 2,.., N; i = 1,2).
Intal caso, poichè
non varia se P variasu
r,
saràdove P è un
punto
arbitrario dir.
Se inoltre r è
omologo
a zero in 5~~~T (r) ,
cioè se r è’frontiera di una 2 catena continua
appartenente
asarà .
come si riconosce facilmente osservando che nella formula
(4)
n. 4 d-efineute
(y)
tutti i Y/t sono nulliquando
7 èomologo
azero in 8(2) -
T ( p~
.N
d)
Sia ancora F= ~F~
un ciclonormale ; la p-esima
~-i
bariceiitríca di r e
PIP,
lap-esima
suddivisione baricentrica delsimplesso
continuor~(~=l,2,...~~V),
saràN
p-r = 1:
equindi,
essendo anche r - Pr un ciclonormale,
k-1 i -
-
sono cicli nor-
----. -
mali non circondati dalla
propria immagine
datol-k
e
r,
è unsimplesso
di un ciclo normale. Inoltre essendor~, --- pFk omologo
a zero in S(2) T per le considerazionifatte in
(c)
sarà da ciò segueQues~
ultimaproprietà
cipermette
di estendere la l’io e (li.qrado
di Trispetto
ad ciclo 1- di~neotsio»ale~aor~nale 3
appartenente
aE -- Eo , ponendo
dove
p3
è una suddivisione baricentrica di 3 , ran.qo p tale sia Zcn ciclo ~ior~rtalc. In tal caso Q(’3)
IluIldipende
dap e la definizione è
dunque legittima.
11. - Abbiamo definito il
grado
della trasformazione T perun
qualunque
ciclo 1- dimensionale 3appartenente
aE - Eo.
Il
grado
cos definito rimane invariato per le successive suddivisioni baricentriche di3 ..Evidentemente
anche il teoremadi addizione dimostrato al n. 9 per i cicli normali continua a sussistere per i cicli normali di E -
-E,.
Dimostriamo ora 1’ invaria~aza del
grado
di T relativo a cicliomologhi.
Supponiamo
che ilcielo 3
siaumologo
a zero inE -- Eo ,
vale a dire esista- una 2 -catena z
appartenente
aE-- Eo
per cui sia3 = z ;
scriveremo allora colla notazioneusuale 3 -0 ,
Per il lemma II
(n. 7)
esisterà una suddivisione barice~atriccz~ di z che sarà ima catena
normale.
La frontiera Px di -"z coinciderà collap --esiina
suddivisione baricentrica di 3 .h
Se
poniamo Pz
dovegli --zj
sono isimplessi
con-j=1
tinui
(bidimensionali)
costituenti "z saranno le frontierePij
diquesti,
dei cicli normaliomologhi
a zero in e noncircondati dalle
proprie immagini
perqtianto
s’ è dimo-strato al n. 10 in
(c)
si avrà - 0 equindi
Se’ infine
3 e 3’
sono cicliomologhi
inE ~Eo
da3 -
3’
1 0 in E -Eo
segue 52(3 --- 3’)
= 0 ossia12. - Teorema di esistenza di
punti
uniti in trasforma.zioni
plurivalenti
di una. bicella. - Comeapplicazione
della teoriaesposta
nei numeriprecedenti,
diamo un teorema di esistenza dipunti
uniti per una trasformazioneplurivalente
T deipunti
diE,
soddisfacente alle condizioniI, II, III, IV,
V del n. 3 , nelcaso che E sia una bicella. In tale
ipotesi
E sarà. il sostegno diun
simplesso topologico (22) ~
e la frontiera di E coinciderà colsostegno
della frontiera di z. Se x non contienepunti uniti,
sarà ~ un ciclo
appartenente
aQualora
si abbiaS~ ( x) ~ 0
esiste almeno unpunto
unito interno ad E . Infatti seEo
fossevuoto,
sarebbe £ --~ 0 inE -- E,, =
E da cuiseguí rebbe S2 ( ~)
=0 perquanto
s’è dimostrato al numeroprecedente,
e ciòcontrariamente
all’ ipotesi.
(22) Cfr. SEIH’ENT -TEittrLFALL, Lckrbuch der Topologie - LeipZtg (1934)
pag. 41; i simplessi topologiJ~ si possouo considerare come particolari sim- plessi continui in corrispondenza biunivoca con un proprio « Urbild».
Calcoliamo ora il
grado
relativo a z nel caso che si abbiaSe
T ( z)
è totalmente interno adE, £
è un ciclonormale,
non circondato da
T ( x)
e per la(17) n.
1 U si haS~ ( ~,)
con P e z . Essendo 1’ordine di
qualunque punto
interno ad Erispetto ad ~ ,
+ 1 a seconda dell’ orientazionedi :~. ,
saràSe ha
qualche punto
sulla frontiera di E pur valendo la(18), potremo
ricondurci al casoprecedente
colseguente
arti-fiZio : sia ~7 uu
si~nples.so
euclideo orientato delpiano
~(2). Detto~ un tra ~(2) e S(2) per cui si abbia z = 4>
( H)
ed H* un
simplesso
in 21’> o~~zotetico ad H con centro di omo- tetia nel baricentro di Il e contenente H nel suointerno,
saràz* = 16 (H*)
nnsimplesso topologico
il cuisostegno
l3* = 5*conterrà internamente E ~- ~ . Definiamo la trasformazione T*
dei
punti
della bicella E*ponendo
dove
Pl
èquel punto
della frontiera di E per cui(P1)
èla
proiezione
di tP-1(P ~
dal baricentro di H sulla frontiera di H.La trasformazione T* è definita in E* e soddisfa evidentemente alle condizioni
I, II, III, IV,
Vqualora
si pongaMa essendo T*
(~*) 2013 C E
ed E inte1.noad E* ci siamo ricondotti al casoprecedente
percui,
indicando con 9*(...)
il