R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
B RUNO P INI
Sulla soluzione generalizzata di Wiener per il primo problema di valori al contorno nel caso parabolico
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 23 (1954), p. 422-434
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DI WIENER PER IL PRIMO PROBLEMA
DI VALORI AL CONTORNO NEL CASO
PARABOLICO
Nota
(*)
di BRUNO PINI( a
Siano 1~ e ~2 due archi di
~ ~ y . b,
con e continue e perindichiamo con
Ci
eCz
isegmenti
~IX2(a),
y = a e~ ~ ~ x2 ( b), y = b,
non escludendo che01
possa ridursi a unpunto;
indichiamopoi
con D il domi-nio limitato di frontiera Ti
+
y~+ C1 + C2 e poniamo
S = Yl
+ Cl +
12, 1 che brevemente diremo un contorno para- bolico. Com’ènoto,
esiste ed è unica la soluzione delproblema
se
f (P)
è una funzione continua delpunto
P variabile su Se se
x2 ( y)
sono funzionilipschitziane
su( o
anche soltanto hólderiane d’ordine >1/~).
Chiameremonormale un dominio D per cui Yi e i 2 soddisfano tale condizione. È ben noto che non per
ogni
dominio T dellospazio
euclideo ad n dimensioni(n h 2),
esiste una fun-zione armonica in T ~T la
quale
assuma in senso ordi-nario nei
punti
di~T assegnati
arbitrari valoricontinui ;
la presenza su
’6T
di certipunti irregolari (tipica
ad esem-pio
laspina
di LEBESGUE nel casodi n=3)
esclude l’esistenza della soluzione ordinaria delproblema
di DIRICHLET perl’equa-
zione di LAPLACB.
Nel caso
parabolico
è banale che se il dominioD,
anzichè es-sere del
tipo
indicatoall’inizio,
è adesempio quello
che ha per frontiera duesegmenti
di caratteristicaC,
eC2,
un arco deltipo
Yl e un arco di
(>X~(Y»
hera y c ( b)
(*) Pervenuta in Redazione il 9 agosto 1954.
(X~(C) )X2(C)-a’aeX2(C)
per(> X~(Y»
perc y ~ b
con non si possonopref issare
ad arbitrio i valoridi f
sux2 ( c) ó ~ ~ W x2 ( c),
y _- c.
Ma anche
supponendo
che le funzioni sianocontinue,
possono
presentarsi punti irregolari 1).
Tuttavia èpossibile
an-che nel caso
parabolico parlare
di soluzionegeneralizzata
deltipo
di WIENER2)
e di barriera per ipunti
del contorno pa-rabolico,
capace di discriminare ipunti regolari
daipunti irregolari,
essendo iprimi,
a differenza deisecondi,
tali chela soluzione
generalizzata prende
in essi nel senso ordinarioi valori
assegnati.
Per far ciò è sufficiente l’uso di una for- mola dimedia,
di unanalogo
del cosidetto secondo teorema di HARNACK e della nozione di funzione£-prevalente
ed2-sub-
valente
3),
lequali
sono delle super ed infer-funzioni relati- vamente alle soluzioni di£(u) = 0;
in possesso diciò,
bastaricalcare
ragionamenti
noti nel caso delproblema
di DIRICHLET.Noi
svolgeremo
percompletezza
anchequest’ultima parte
se-guendo l’esposizione
di KELLOGG’~),
e ci riserviamo di tornare in altroluogo sull’argomento.
Vogliamo però espressamente
rilevareche,
anzichè usare ilprocedimento
dellesuccessioni,
sipuò giungere
allo stessorisultato col
procedimento
di mediazione diZAREMBA, appli-
cato a una formola di media caratteristica delle soluzioni di
£ (u)
=0,
ciò chepermette
digiungere
a un risultato in tutto simile aquello
di LEBESGUE-PERKINS5).
1. -
Vogliamo qui
indicare unesempio
dipunto
la cui ir-regolarità,
sebbene deducibile dalle condizioni diirregolarità
x ) Un primo studio sui punti regolari e irregolari di un contorno parabolico è stato fatto da I. PETROWSKY, Lur ersten Randwertaufgabe der Wärmeleitungsgleichung, Compositio Mathematica, I (1935).
2) N. WIENER, Certain notions in potentlal theorli, Journal - of Math.
and Phys. Massachussetts Inst. of
Technológy,
1924.8) B. PINI, Maggioranti e minoranti delle soluzioni delle equazioni parabotiche, Annali di Mat. pura ed appl., s. 4, XXXVII (1954).
4) O. D. KELLOGG, Foundations of potential theory, Berlin 1929.
a) H. LEBESGUE, Sur le problème de Diriehtet, C. R. Paris, 154 (1912) ed F. W. PERKINS, Sur Za résotution du problème de Dirichlet par des mcdíations réitérées, C. R. Paris, 184 (1927).
stabilite da
PETROWSKY,
sipuò
provare in modo estremamentesemplice
e diretto usando unaopportuna
formola di media.Fissato un
punto yo),
indichiamocon @(Po, r)
la curva
che è una linea di livello della funzione
e
con 0 (P,,, r)
il dominio limitato cheha ~ ( Po , r)
per com-pleta
frontiera. Ricordiamo che condizione necessaria e suffi- ciente affinchè una funzione1t(P)
continua in un campo A sia ivi soluzionedi £ (u) - 0
è che perogni punto Po
di Ae per tutti
gli r (positivi)
abbastanzapiccoli
siaEbbene,
siaPo
unpunto,
peresempio
di 11’ tale che, perun certo valore
di r, r)
sia contenuto inD 7).
Allora Po è un puntoirregolare.
g) Cfr. 1. e. in 2).
7) Cioè per un certo valore di r sia
Infatti sia
f (P)
una funzione continua del punto Ppositiva
in tutti ipunti
di S ·( y «2~~, y,,),
escluso ilpunto
Po ove siannulla,
esupponiamo
che esista la soluzione ~c(P)
del
problema (1).
Per note
proprietà
estremali delle soluzioni di£(11)
=0,
il minimo della u è
raggiunto
su ~.~.Ora,
dettoD.,
il dominiD ·
( y
~r~),
la u èpositiva
inogni
dominio con s > O arbitrariamentepiccolo;
d’altra parte, perragioni
di conti-nuità,
èmentre è
!(Po)
= 0 eg (u,
Po ,r)
> 0.Di
qui
l’assurdo. Pertanto la presenza su Y1+
12 dipunti
del
tipo
Indicato esclude che ilproblem (1)
a,bbia soluzione(ordinaria)
per arbitrari valori continuiassegnati
su S.2. - Sia R il
rettangolo 0.r~l, 0 c y ~ 1/4
e sianouna funzione continua su
0 ~ ~ ~ 1,
e duefunzioni continue su 0
y 1/4,
tali chef (0)
=qi (0), f (1)
_noto
8)
chedove
se Po appartiene a yi, e
se Po o appartiene a 12-
8) G. DOETSCH, Theorie und (t iwendung der Laplace-Transformation,
Berlin 1937, Cap. 20.
è in R soluzione del
problema (1)
conu (P) = f (x), ~
~2 ( y) rispettivamente
su01,
11,12. È
immediato veríficare chey ; ~, 0),
y;0, 1),
y ;1, 10)
sono fun-zioni non
negative
al variare di( x, y)
in R ~S e di(t, YJ) rispettivamente
suCi ,
e y,.Infatti, supponiamo
per esem-pio
che in unpunto (x, y)
di R S e per un certo§(0 ~ 1)
sia
G(x, y; ~, 0) 0 ;
ciò avverrà anche per tuttigli ~
di uncerto intorno
di ~
contenuto in O~ 1 ; poniamo
== ’2 = 0 ed
f (x)
> 0 nel detto intorno di~,
= O neirestanti
punti
di 0 ~ x S 1(f(x)
continua inO ~!& ~ 1).
Riesce allora
y)0
mentre è noto che una soluzione continuadi £(u)=0
in un dominio Draggiunge
il minimo(attualmente
lozero)
inpunti
di S.Analogo ragionamento negli
altri casi.Fissato un 8 tale che
O ~ 1/8,
indichiamo conR ( ó)
il
8, ~ ~!I ~ 1/4
8 e conveniamo difar variare il
punto (x, y)
inR ( ó).
Si hamentre
Per verificare
quest’ultima,
osserviamo anzitutto cheonde
possiamo
limitarci a supporre che sia 0~ ~ 1/2.
Ora èIl termine
corrispondente
ad n = 0 sipuò
scriveree
questo
è nulloper 9
= 0 epositivo
per 0~ ~ 1/2 ;
infattisenh
3§/senh )
è funzione crescentedi ~
ed è senh(3/2)/senh ( 1 /2)
e2. Osserviamopoi
che la funzione exp[- (x - a)2 ]
-exp[ (x -f - a)2 ]
per x > 2 e è funzione decrescentedi ~ ;
sipuò perciò
affermare che anche tutti i restanti termini(nulli per 9
=0)
sonopositivi
per 0e
~1/2.
Si ha
poi
perché
Pertanto,
al variare di(o, y)
inR ( 8),
esiste finito e nonnegativo
ilpossiamo quindi
affermare che esiste una costantepositiva K~, dipendente
soloda a,
tale cheSi ha
poi
onde’
possiamo
limitarci ad esaminare soltanto il secondo ter- mine della(3).
La
è una funzione continua al variare di
(ø, y)
inR(3)
ee
questa
èpositiva
al variaredi 14
in 0r, ~ 1/4 - 1 ;
infatticome subito si ve ifica.
Esiste
perciò
una costantepositiva K2, dipendente
soloda 1,
tale cheConcludendo,
avendoriguardo
alla(3),
restaprovata
l’esi-stenza di una costante
positiva K, dipendente
soloda 1,
taleche,
sef (~), g~2 (y)
sono funzioni nonnegative,
èCiò premesso,
proviamo
laseguente proposizione :
Sia D un dominio normale ed
f(P)
unafunzione
non ne-gativa
continua del P su S. Siayo)
unpunto
diD-Ag e D* un domini,o normale interno a
DYQ.
Dettau(P)
la soluzione del
problema (1),
esiste una costantepositiva K, dipendente
8olo daD*,
tale cheChiamiamo
R a (P)
ily a/4 ~ r~ y,
essendo P unpunto
arbitrario e, indicatocon a un numero tale che 0 b sia
Ra8(P)
ilrettangolo
~ 2013 ~/2 -{- $ ~ .p -{- ~/2 2013 5,
Sia ancora D’ un dominio normale contenente nel suo in- terno D* e contenuto in
scegliamo a
in modoche,
comunque si
prenda
P inD’,
sia contenuto inD ;
sce-gliendo poi a
sufficientementepiccolo,
sipuò
trovare un nu-mero finito n di
punti P2’
..- . Pn di D’ in modo che D*riesca
completamente ricoperto
daRas ( Pl),
... ,Aggiungendo
ilpunto
0 ed eventualmente un nu-mero finito di
punti, possiamo
ammettere l’esistenza di mpunti,
sianoOz , O2,
... , tali cheOs+1
appartenga adSi ha
e in
generale
Di
qui
l’esisrenza di una costantepositiva
tale cheK
dipende
solo da D* e dalla scelta di a e di 3(quindi
in definitiva solo da
D*)
e nondipende
da u.Segue
ilteorema, analogo
al cosiddetto secondo teorema di HARNACK:Sia
1 u,.(P) }
una successione monotona di soluzioni di£(u)
= 0 in un dominioD;
se essa converge in unpzcnto yo)
dz- D - S, allora convergeuniformemente
inogni
dominio normate D’
com ptetacmente
interno aSupposta
la successione non decrescente (il che èlecito),
si
ha,
perquanto precede
da cui l’affermazione.
3. - Sia ora D il dominio
xt ( y) ~ x ~ x~ ( y), a ~ y ~ b,
con
xx ( y~ x2 ( y)
pera y ~ b,
essendo funzioni chesupponiamo
soltanto continue.Ampliamo
Dprolungando
11e Y2 ad
esempio
con due tratti rettilinei1l~
e12’
secondoy+,
di
eguale lunghezza 1,
e indichiamo con D il dominio rela- tivo al contornoparabolico 8
+1~ + 12’
= S. Siai
una successione di contorniparabolici
normali terminanti inpunti
di
C2 (x~ ( b) ~ x2 ( b), y = b + 1),
taliche,
detto D~~ il do-minio normale relativo a
S.,
sia perogni n
eDn
C Dt~+¡ - Sx.+1
per n= 1, 2,
... , einoltre,
fissato ad arbi-trio un c >
0,
esista un tale che per n >S.
sia con-tenuto nell’intorno di
raggio e
di S.Sia
assegnato
su D unpolinomio f (P) £-prevalente,
cioètale che
sia, ~ ( f )
-:::C, 0 inogni punto
di D9).
Consideriamo la successione di funzioni~ ti. ~.
cos definiteLe funzioni ’Il. sono tutte
£-prevalenti.
Infatti in unpunto
di si ha peripotesi
~( Pj - P, r) per
tuttigli
r abbastanzapiccoli ;
in
ogni punto
P diD D,~ S
si ha~,~(P) ~ li (u., P, r)
per tuttigli
r abbastanzapiccoli ;
mentre in
ogni punto
di si hase si tiene
presente
chef è ~-prevale_nte
_e suS. è f -
~,~ .Si ha
poi ~,c~ > uZ , poichè
in mentrein
Di
èuZ ~ f = ~1; analogamente
ecc. La succes-sione
~ t~.~
èperciò
monotona non crescente ed è limitata in- feriormente dal minimodi f (tenendo presente
che vxprende
il max. e il min. su
8.).
Pertantof u,~ ~
converge; siau ( P)
lafunzione limite.
Per il teorema del n. 2 la convergenza
è,
dipiù,
uniformein
ogni
dominio normale interno a D eu ~ P)
èconseguente-
mente soluzione di
£( u)
= 0.Se il
polinomio f (P)
non è£-prevalente,
si scriverà9) Cfr, L c. in 3).
perciò f(P) é
la differenza di duepolinomi £-prevalenti;
suciascuno di essi si
ragiona
comeprima.
Sia ora
assegnata su S
una funzione continua. Prolun-ghiamola
con continuità suS ;
da essa in infiniti modi(a
norma di un teorema di
LEBESGUE)
sipuò
dedurre per pro-lungamento
una funzionef ( P)
continua inD ; questa poi
si
può approssimare
uniformemente con una successione dipolinomi (in
base a un ben noto teorema diWElEBTRASs).
Sia
f*(P)
unpolinomio
tale cheSia
u,~ ~ ~
la successione dedotta daf (P)
e~ ’1/,: quella
de-dotta da
f ~ (P),
rel ativamente alla medesima successione~ 8- ~.
La1
eonverge uniformemente inogni
dominio nor-male interno a D verso la funzione
u* (P)
tale che£(u*)
= O.Tenendo
presenti
leproprietà
estremali delle soluzioni di2(u)
=0,
si haonde
per n ed rrz abbastanza
grandi. Dunque
anche ~lu.1 ~
convergeuniformemente e la funzione limite
u (P)
è soluzione di2 (u)
= 0. Lapoi indipendente
dalla successione{ D,_~ ~ i
impiegata
e dal modo come si èprolungata
laf (P)
in D.Si abbiano due diverse successioni
1 D.
e{D~} i
di domininormali
approssimanti
D. Partiamo dalla stessa funzione continua siano1 u,, 1
e~ u~} 1
le due suc-cessioni relative e
u, u’
le funzioni limiti. P_oichè le u» e leul
sono
~-prevalenti,
congli
stessi. valorisu S,
si hae
quindi
L’estensione al caso che
f (P)
sia un’arbitraria funzione continua è immediato.Supponiamo.
ora dipartire
da due funzioni continue eddistinte,
congli
stessi valori suS ;
ci sipuò
riferire alla stessa successione di domini
approssi-
manti D. Siano ed le successioni dedotte da
Il (P)
ed
u’,
u" i limiti. Se D’ è un dominio contenuto in D - S e tale che~~’,
congli
estremi suO2,
sia abbastanza pros- simoad S,
saràf ~ ( P) f Z ( P_) ~ I e
inD D’ ;
oraí5.,
per n abbastanzagrande,
conterràD’,
onde considerata inÉn
essendo ivi soluzione di£(ul
= 0 e avendo il max. e il min.su
(appartenente
aD -- D’),
fornirà intutto Dn e
quindi I u’ - u"
2e in tuttoDn,
perogni n,
e
perciò
in tuttoD ; quindi u’
= u".4. - Sia ora
Po
unpunto
dis ;
diciamo ehe Zafunzione V (P, Po), definita in D, è
una) barrieraper
D inPo se
essaè continua ed
D,
èpositiva in D Po
etende a zero per P -
Po.
’Condizione necessaria e
sufficiente
ilproblema (1)
abbia sotuzione ordinaria per arbitrario valori continuiè che esista una barriera per D in
ogni punto
di S.Supponiamo
che abbia soluzione ilproblema (1)
per unaarbitraria funzione continua
f .
PoniamoPertanto
V ( P, Po)
è£-subvalente; quindi
la funzioneu(P)
taleche £(u)=0
inD S,
u = Vsu S,
è> V ( P, Po).
Poichè u --- 0 per P --
Po ,
la u stessa costituisce una barriera.Supponiamo reciprocamente
che esista una barriera inogni punto
di S. Siaf ( P)
la funzione continua in D da cui è stata derivata colprocedimento
del n. 3 la soluzione u delproblema
che ci interessa.Assegnato
un e >0,
vi è un cerchioa di centro
Po
tale che in D a riesceIn D D o sarà
per una certa costante
positiva
é~. D’altrocanto,
in D - D . ala barriera V ha un estremo inferiore
positivo
equindi
lostesso sarà di
Y/PPo ;
sia b tale estremo. Allora dalla pre- cedente e da ~l segueQuindi, poichè V
>0,
sarà in tuttoD,
compreso D aLa funzione a secondo membro
è L-prevalente
alpari
diV;
perciò
sef
vienesostituita,
in unqualsiasi
dominio D’ appar- tenente a D - 8 con la soluzionedi £ (u)
= 0 che su 8’prende gli
stessi valoridi f,
ladiseguaglianza
sussiste ancora. Essasussiste
perciò
per tutti i termini delle successione{t~. ~
equindi
anche per il Se allora d è un cerchio di centroPo,
interno a a, in cui sia V in D S ésimilmente per un cerchio a" di centro è in D 0"
ciò prova
ehe u (P)
-f (Po)
per P -Po .
Alla
proposizione precedente
sipuò aggiungere
che:Lac
u (P), definita col procedimento
del n.3, appro88ima l’assegnato
valore alcontorno,
inogni punto regolare (tale
che per esso esiste una
Riservandoci di tornare in un’altra Nota sulle condizioni di
regolarità
eirregolarità
di un contornoparabolico,
vo-gliamo qui
indicare unasemplice
condizione sufficiente per laregolarità
di un contornoparabolico,
laquale
asserisce l’esi- atenza di una barriera deltipo
di POINCARÉ.Detto
_~( Q, r)
il dominio limitato che ha per frontierala
r) :
una condizione che assicura la
regolarità
del contorno pa-rabolico è che ad
ogni punto
si possa associare unr)
conV,,"
Yo eavente.
il 8010punto Po
incomune con D. Usando il sistema di coordinate p, 6 defi- nite da
costituisce una
barriera;
infatti2(1/r - 1/p) = 0, lim (1 /r - 2013l/p)=0
el/r>l/?
in D2013Po.Di
qui
segue che tutti ipunti
diC’1
sonoregolari
equindi
se
,Po è
unpunto
di i~, o di ~2, esso saràregolare
per D se lo è relativamente aD, 10).
10) Cfr. anche 1. c. in 1 ) .