R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
R OSA B IANCA A NCORA
Problemi analitici connessi alla teoria della piastra elastica appoggiata
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 20 (1951), p. 99-134
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(*)
di ROSA BIANCA ANCORA(a Roina).
È
noto che ilproblema dell’ equilibrio
di unapiastra
elasticasottile,
che nella suaposizione
iniziale sia schematizzabile in iindominio litvitato
piano
D a latirettilinei, appoggiata lungo
ilsuo bordo e
sottoposta
ad un caricoassegnato
di cui indicheròcon la densità nel
punto P,
si traduce nelseguente
pro- blema analitico:rappreseutando w(P) 1’ abbassamento
delpunto
1’ dellapiastra
sotto ~ azione del carico.
Scopo
del presente lavoro è una teoriacompleta,
sia dalpunto
di vistaquantitativo,
che daquello esistenziale,
del pro- blema al contorno(A)
relativo ad un dominioregolare
liniitatoD,
non necessariawente a lati rettilinei.Se I~D è costituita da una o
più
curve chiuse dotate ditangente
e curvaturacontinue,
come ènoto,
il teorema di esi-stenza si i ottiene col metodo di ]1’R)i~DHOLM
dell’ equazioni integrali,
ricavandolo da
quello pel problema
di DIRICIIIB,T per1’ equazione
di Ma a tale
procedimento sfugge
il caso in cui I’Dsia dotata di
angoli
equindi,
inparticolare,
il caso di unapiastra
a lati rettiliiiei, Inoltre tale
procedin~ento
non sipresta
a fornireil calcolo numerico della soluzione.
(*) Pervenuta
in Redazione il 31luglio
1950.Basandon1~ su
procedimenti
introdotti dalprof. PicoNic ne~la
teoria neiproblemi
al contorno perequazioni
lineari alle derivateparziali,
e successivamentesviluppati
daipiofi.
AYER10 eFICIIEIZA,
verrò a dare teoremi che consentono il calcolo della soluzione del
problema
indiscorso,
in un dominio limitatoqualsivoglia.
Inoltreispirandomi
aprocedimeuti già seguiti
dalprof.
~"lCHI£HA darò uninetodu per la
maggiorazione
dell’ errore diapprossin ~azione
com-n~esso
impiegando
uno dei detti metodi dicalcolo,
nonché ilteorema di
esistenza,
in un’opportuna
classefnnzionale,
per un don~inio la cui frontierapresenti qualsivoglia tipo
disingolarità.
Alla fine del lavoro
(nn.
6e 7)
illustrerò numericamente i risultati teoricistabiliti,
considerando il caso di unapiastra qnadrata.
I risultati numerici ottenuti in
questo
caso sonopieuamente
soddisfacenti
perchè,
oltre a confern~areqnelli già
inprecedenza
ottenuti da altri
autori,
rivelano 1’ ePficacia deiprocedimenti
diintegrazione approssimata sviluppati
nellaprima parte
dellavoro,
dato che
l’ applicazione
delle formule dimaggiorazione
dell’ er-rore dimostra che
già
fin dalleprime approssimazioni questa
è di un ordine digrandezza
da ritenersi trascurabile.1. - Un teorema
preliminare
dicompletezza.
Dedicheremo
questi
dueprimi
iiii. allo studio di un pro- blema al contorno per le funzionibi-iperarmoniche,
alquale
siriconduce il
problema precedenteruente
enunciato.Il
problema,
a cui ciriferian~o,
èquello
che consiste nel ricercare una funzionebi-iperarmonica 2c
iu un dominioregolare
e limitato
D,
avendoprescritto
sulla frontiera diD,
i va-lori di it e di Si tratta cioè di costruire una funzione 2c , la
quale,
dette1
e c~ dueassegmte
funzioni dell’ aico R diFD,
verificl~i le
seguenti
coudiziotii :Verremu a seconda dei casi a
preeisare
la classe delle funzionibi.iperarmoniche,
nellaqnale
si ricerca la soluzione delsoprascritto problema.
Sia infatti wo
(P)
una funzione tale chead
esempio
la funzionePosto per
ogni punto
di F D :se ii è la soluzione del
problema ( 1 )
con1
e g , cosidefinite,
la funzione
è la soluzione di
quello
enunciatonell’ introduzione.
Ci occuperemo
prima
di alcuniprocedimenti
per il calcolo della soluzionesupposta già
esistente. Aquesto proposito
stabili-remo
preliminarmente
un teorema dicompletezza
per un si- stema di vettori a duecomponenti,
definiti su FD . Pren~et- tiamoche,
persemplicità,
supporremo il dominio Dsemplice-
mente connesso. Indicheremo con una successione di
poli-
nomi
omogenei bi-iperarinonici,
linearmenteindipendenti,
le cuicombinazioni lineari forniscono tutti i
polinomi bi-iperarmonici.
Una successione siffatta
può
otte~~ersiprendendo
per ciascun va-lore
intero h~ 0 ,
iseguenti polinomi :
Dimostriamo il
seguente
teorema :I. - Il di
å2 ~
è ~ilbertiariamentecornpleto
su F D .I~a dimostrazioue del teorema consiste nel far vedere
che,
se tp~
( P)
e cpq( P)
sono dne funzioniquasi
contin ue su F D edivi di
quadrato somnabile, verificanti, qualunque
siak ,
le equa-zioni :
avviene che qj
(p)
e ~2(p)
sonoquasi
ovunque vulle su F D . Cominciamo intanto col far vedere che il verificarsi delle infiniteequazioni (2) equivale
allaseguente equazione,
laquale
sussiste per
ogni punto
M esterno al dominio D :Infatti,
assunto un sistema di coordinatepolari
conpolo
nelpunto 0 ,
interno aD ,
e dette pe {}-,
le coordinatepolari
di l~/e po,
30 quelle
di P eposto
= r , si ha :Si ottiene
allora,
per Lseguente sviluppo che,
fis-sato
P,
riesce uniformementeconvergente
al variare di ai-l’esterno del cerchio di centro 0 e
raggio
po, eviceversa,
fissatoM ,
riesce uniformen~enteconvergente
al variare di P nell’ interno del cerchio di centro 0 eraggio
p :Se C è una curva
regolare
sullaquale
è definita la funzionep
(P) ,
consideriamo ilpotenziale logaritmico :
nell’ipotesi
che la riesca su C funzione sommabile del- 1’ arco s .Detto 1’ un cerchio con centro in
0 ,
a cui C siainterno,
è subito
visto, n~oltip1ica~~do
i due o~en~bri della(3)
per ~J.(I»
eintegrando poi
suC , che,
v all’ esterno diC ,
vale losviluppo
uniformeinente
convergente
al variare di .2tT :con
Dalln
sviluppo (3)
di tenendopresente
che.se ne deduce il
seguente
di r’log
r , valevole per po p :R1~ionando
come per ipote ziali
armoniciprecedentemente considerati,
vediamo che ilpotenziale bi-iporarmonico :
ha all’ esterno di ~.’ il
seguente sviluppo
in serie uniformementeconvergente
al variare dicon
ed
espressioni analoghe, facilmente ottenibili,
hanno le altre co-stanti
a",’ , b ~ , b~s
checompaiono
al secondo membro :e
considerazioni
svoltepermettono
diaffermare l’equivalenza
delle
(2)
con la(2’).
Applicando l’operatore ât
alla funzione di ~1 che compare alprimo
membro della(2’),
si deduce che lafunzione
di M:è
identicameute
nulla all’ esterlio deldominio D.
Tale funzione inoltre è continua in
ogni punto àlo
deipiano -
la cosa è evidente se non sta sii
FD ,
laddove dimostrerenio taleproprietà
perl’ipotesi
cheJ10
sia unpu~~to
di FD.Infatti,
ove si
tenga
contoche cp, (P)
è una funzionehilbertiana, appli-
cando la
disuguaglianza
diSCHWARZ :
da cui si deduce l’asserita continuità nel
punto
Ne viene che la funzione(4)
è continua sul dominioD ,
armonica. nell’interno,
laddove è nulla suFD ,
onde ilpotenziale
di sem-plice
strato(4)
è ideuticamente nullo in tutto ilpiano,
ciò cheimplica (P) quasi
ovunque nulla. La(2’)
allora diventa :Ripetendo
per la T,(P)
ilragionamento
testèfatto,
si deduceche la r.p2
(P)
èquasi
ovunque nulla. Il teoreina è coscomple-
tamente dimostrato.
2. - Primo
metodo
di calcolo.Snppooiamo
che ilproblema (1)
ammetta una soluzionecontinua in D assieme alle sue derivate
parziali
terze.e detta
G (P, Q)
la funzione di re-lativa al
problema
diDIRICHL~:T, per 1’ operato~’e
di LAPLACK con-siderato t1C’1 dominio
D ,
si haogni punto
P interno a D :Posto
si deduce
facilmente,
perogni punto
interno aD,
Tale formula ci consente di dimostrare il teorema :
II. - Fissato co~n?c~aque l’i ztero
positivo
~n , èpossibile
c~eter~rzinar-e ni
+
1 costantiin
guisa
taleche, posto
le
successioni ~
e~ å2 ~
co~ai·ergonorispettivamente
i~zmedia su FD verso
f
e g ,laddove,
indicato L unaqual- operaxio~ae
di derivaxioneparxiale
di co~a~i ~ 0 ,
la srcccessio~ie ~icni for~ne~ne~zte
versoL II in
ogni
chiusoC,
interno a D .la virt i del teorema I. co segue la
possibilità
di costruire le costanti l’~’’~~ di cui all’enunciato del teor~~na. Esse si otterranno rei dei do B~in~~~~o ilpolino~uio quadratico
nellec;"’~
9
A tale scopo occorre risolvere il
seguente
sistema di m+
1equazioni
in m+
1incognite :
Detto C un arbitrario insieme chiuso interno a
D ,
diciamoA
(C)
un numero nonsuperato,
al variare di P inC ,
da nes-suna delle due funzioni :
In virtù della
(5)
si haSupposto
P in C edapplicando
ladisuguaglianza
diScHw~RZ,
si ha :
da cui segue la
dimostrazione
del teorema.3. - Secondo procedimet~tu
diintegrazione
e calcolo delle funzioniincognite lungo
il contorno.Richiamiamo alcuni risultati
appartenenti
alla teoria delpotenzialo
disemplice
edoppio
stratologaritmico (1) .
Sia C una curva dotata in
ogni
suopunto
1t~ ditangente
variabile con continuità al variare del
punto
e tale che la cur-vatnra in Jl sia funzione continua di
questo punto.
Si tiauclo i teoremi :
III. - Se la a
(Q)
è soot»iabile sllC,
J wcjmne de-Ull Z~asien2e di
punti
(li 0 di lineareche,
se iiiC - ~’1T ,
laf rc~axio~ae
diQ :
è su
C ,
essendo inoltre(per
VIC C N)
~v. -- .sootrraabile sll
C,
rioaaue sll essa deter-rcn irtsW j2e N di uzisrcra lineare
nulla,
taleche,
perQ:
è som:~arcbile sii
C ,
risultando inoltre(per J1
C C -1B1) :
(’) Per la dirnostrazione di L~li teoremi efr. G. Teoremi di
eonzpletexxa
sullafi~ontiera
di un dom2inio per taluiii di[lnnali
di ~uate~natic~l s. IV - t. XXVII(1948),
e TeorE~ni di co~uplete~xo- f , s. 7 ~ ( 1 ~4 î)].
V. - Se ~1
(Q)
è somrrtabile sitC ,
su essarrainato un irasierne N di misura lirrea~~e
nulla,
taleche,
per MC G -- N,
lcz ’ diQ
è sommabile sTC
C ,
risultando(per
M CC N)
VI. - Se è somm~xbile Slt
C,
1’ilnane sll di essadeterrnificr.to in.sieoae N di misura lineare
nulla,
taleche,
assunto M in C -
N ,
lad i f j‘eren za
tra le derii;ate delpoten-
xiale di
doppio
strato :secoo~io lo
~l,
calcolate in due1t.u,
sit~imetr~ici M ,
tende a zero ipunti,
tendono a ~tl.
Notianmo il
seguente
corollaiio ai teoremiprecedenti :
VII. -
e nei
punto
sulla JI e P’ ilotetric~u
rispetto a JI,
si haquasi
ovunque su C :VIII. - 9
(Q)
e ~1(Q)
sonof cc~ax~o~ai
som~~2abili suC ,
ibi-ipenar»aonici
dise»iplice
edoppio
sti-atosono
/~~~0/~
del in tutto loConsideriamo 1,-t
ciasse j ~
delle fu~~zionj dotate 11l D 2013 fD di derivatepai-zi,-tli
fino alquarto ordine~
chesoddisfano,
inogni punto
diD - FD , ~ equazione ==-=/’ (essendo I"(P)
una funzione holderiana nel dominio
D)
e verifiea o leseguenti
iproprietà :
a)
detta la normale a FD inJI,
di cui supporremo3 *
sempre
positivo
il verso che vn dall’ esterno all’ interno di D e, assunto sll essa ilpunto
P interno aD ,
esistono perquasi
tuttii
punti
M di FD i limiti :fi)
le funzioni~.~ (M) , ô~ (~/), Ô2 (~T j
50110 solii-mabili su FD e, comunque si assume il
punto
P intero aD,
si ha:
mente per
ogni punto
Y esterno aD ,
si ha :Dai teoremi
III , IV, V, VII,
VIII segue il :IX. - Se 1-11
(Q~ , ((J) ,
112( Q) , Ô2 (Q)
sonofunzioni
so n-oaahili sii
FD , Z~eoi~cccctti
le( 10) ,
laficct~iocze
it(P) definita
dalla
(9) appartiene a t (2) .
Indicata infatti con G
(P) 1’ espressio~~e
a secondo membro della(9)
e detto P’ il simnetrico di Prispetto
a M sulla nor-~l~ale
supposto
P interno aD,
e P’ esterno aD,
si ha:e
applicando
ai due membridell’ uguaglianza
successivamentegli operatori
e
passando ogni
volta al l t iite per seguono le(8),
cioè la dimostrazione dell’
appartenenza
dili (P) alla
.L’equazione (10) equivale
alseguente
sistema di infiniteequazioni :
(2)
Cfr. L. ÅMERIO :~S’ull’ ~ntegrazio~Ze
411t u = f .[Anna li
di Matematica, s. t. XXIiT- 1944 - 4f.)].
8
Proponiamoci
di calcolare la soluzione delproblema
alcontoriio : ,
appartenente
alla classe essendof,
~1 , ~L.! funzioni note.Per
ogni
i k la costanterisulta nota.
’
Possiamo cosi scrivere il sistema
(11)
1: questo
un sistema siFIScHER-Rr~~sz,
nel vettoreincognito
di
componenti (61, 8,).
Poichè il sistema di vettori(Cù1~,
è
completo
suFD, posto
,e sostituendo in
(12)
e deter~ninate le in modo da verificare il sistema,le
duesuccessioni òb"1 , 3:"~
convergono in media verso8,
e~.
Una volta
calcolate Òl e Ô2
la soluzione delproblenia
neipunti
interni a D è fornita dalla(9).
4. -
Maggiorazione dell’ errore
dia,pprossimazione (3).
Voglian o
ora indicare unprocedimento
mediante ilquale
sirende
possibile maggiorare
1’ errure diapprossimazione
che sicommette
applicando
ilprimo pruceditlelto
di calcolo.A tal uopo consideriamo nella classe 1’ delle funzioni
bi.iperar.
inoniche M nel do1inio
D , rappresentabili
111ediante la formula(5) ,
ilseguente
funzionale :Dimostreremo che tale funzionale è dotato di estremo su-
periore
finito nella suddetta classe.Facciamo le
posizioni seguente :
(3)
Cfr. G. Sullamxggiora2ione
dell’ errore diapprossima-
nei procedi~ue~ati di
integraxione
numerica delle oquaxio~ii della fisica Rend. dell’ Ace. :~Tazionalo di Scienze e Lettere di llapoli - Serie 4a - Vol. XVII - 19f)O.Abbial110 :
da cui tenendo
presente
che sussistono lemaggiorazioni (avendo
indicato con A una
costante) :
si deduce
avendo
posto :
Poichè la matrice nucleare
è simmetrica e definita
positiva,
per un noto teoremaC&),
il fuu-zionale
I(ii)
avrà estremosuperiore
finito nella classer ;
indicatocon lf tale estremo
superiore,
resta cos dimostrata laseguente
formula di
maggiorazione globale :
Da essa dedurremo una formula di
maggiorazione puntuale.
Detto P un
punto
interno al dominioDe5(P)
la distanza di P dalla frontiera di D e indicato conp, a
un sistema di coordinate..
ò jpj
polari
dipolo P ,
’sussiste,
per p~ .2013 , ~2 )
ilseguente
teorema dimedia dovuto al
prof.
PicoxE(5):
(4) Cfr. 1.~. PtcohE : di pag. 647.
(5)
M. PiCONE : delle successio~ii difunzioni iper- [Bulletin Mathématique
de la Société Roumaine des SfJ~~Dces. -.t. XXXVIII
(2 ) - ( 1936) ] ..
da cui
moltiplicando
ambo i membri perp2
eintegrando
tra 0 eR,
essendo R S
3(~)
si deduce:
essendo
C
,2013 . si deduce:r2
1avendo indicato con
CR
erispettivamente
i due dominicircolari di centro ~’ e
ragg-i
R e R~2 .
Dalla
( 16’)
si deducee
quindi
laseguente
formula dimaggiorazione puntuale
valevoleper
ogni punto
~ interno a D.Per il calcolo della costante K si
può procedere
al modoseguente.
Considerato il solito sistema ~c~~, ~ ~
dipolinomi biperar-
monici,
indichiamo conKm
il massimo dellaseguente
funzionedelle iii
+
1 variabili c,,, cl , ... ?~,tale massimo si calcola elementarmente.
Dico che
Per dimostrare la
(17)
occorreportare
uncomplemento
alteorema II e cioè far vedere che la successione
g(m),
di cuiall’ enunciato del detto
teorema,
converge in media nel dominio Dverso la funzione
bi-iperarmonica
soluzione delproblema (1).
Infatti dalla
(15)
si deduceavendo
posto
da cui si deduce
l’ asserto,
dato cheCiò
posto,
dato s> 0 ,
sia una funzione dir,
tale chee detta
Qi"1
la successiune di cui al teoremaII,
relativa alla isarà,
perquanto
ora si èvisto,
Pertanto detto ~j?~ un indice tale che
sarà altres
ciò che dimostra la
(17),
essendo la successioneK,,,
nondecrescente.
È
da presumere che lamaggiorazione puntuale
fornitadalla
(16)
sia moltolarga.
Essa -qualora
ciò si rendessenecessario -
può
esseren1igliorata,
sfruttando leseguenti
consi.derazioni. Detto
Po
ilpunto
interno aD,
nelquale
occorreMigliorare
lamaggiorazione,
si consideri il funzionale :Tale fnnzionale è cert~meclte limitato al variare di 7l in r
e detto suo estremo
superiore,
saràIl calcolo di si consegue con un
procedimento
ana-logo
aquello
di I~ . Si vede subitoche, supposta -
cosa lecita -l’ origine
delle coordinate inPo ,
si haavendo indicato con
Aó~; ~
erispettivamente
ilcomplemento
algebrico
dell’ ele~nento di indici(0, 0)
e il determinante della matrice5. -- Dimostrazione del teoreina di esistenza.
Diinostreremo adesso il teorema di esistenza per il
proble-
n1a
(1)
di pago 100 senza far ricorso alla teoria delle funzioni iiite.grali
ed arnn~ettendo che il contorno possa averequalsiasi tipo
di
singolarità.
Tale teorema sarà dimostrato nella classe delle funzioni
bi-iperar~l1oniche
inD - F D,
aventi le derivateprime, il Lapla-
cia,~lo e le derivate
prime
delLaplzciano
diquadrato
sommabilenel dominio
D ,
e per lequali,
fissatoquasi
ovunque 31 suF D ,
esistono i due limiti :
Per diniostrare tale teorema faremo
1’ ipotesi
che le fun-zioni
e g siano le tracce su FD di due funzioni continue definite in tuttoD,
derivabili inogui punto
interno a D edaventi le derivate
prime
diquadrato
SOIIZIllablle in D . Tali funzioni definite in tutto Dseguiteremo
a chia~nare con le let-tere f
e g .Cominciamo col porre
con che si vede che la funzione v deve essere soluzione del pro- blema di DIHICHLET per
~ equazione O,
conassegnati
sulcontorno,
per la funzione ’l’, i valori della g .Per la risoluzione del~ anzidetto
problenla
di DnucHLEToccorre
conseguire
unlemma,
alla dimostrazione delquale
pre- mettiamo alcune definizioni e notazioni.Sia C‘ una aarvTa
regolare,
indicheremo conC)
la curvaparallela
a C ed avente da C distanza p, che si trova dallaparte
della normalepositiva
e conO-p quella
che si trova dallaparte opposta.
Se E t3 un insieme diC,
conE)
eEp
indi-cheremo i
corrispondenti
insiemi suC§
e suDiremo,
infitle,
s(E)
la misura lineare(nel
senso diL>~I3NSGL’~.)
di Ee s
(Tp ) quella
..LettZ»rtx
(6). Sia
D del lafrontiera
possa
decooaporsi
ijZ un di archi di diclasse 2 e sia X
(Q )
unafunzione i;erz~cattte
iiiogni
do~tairaiocompletamettte
interno a D una condizione di e diquadrato
sooatnabile in D . Perquasi
tutti ipunti
~I di F Dt~iescomo sona~nabilL in D le
fict2xiorti
diQ :
~ Poichè si ha :
e, dato che hilbertiana su
D,
segue la sommabilitàsu
D,
perquasi
tuttigli
M diF D ,
delle funzioni( 19) .
Sia C un arco di curva
regolare,
facenteparte
della fron- tiera di D e taleche,
si possa determinarepo > 0,
in modoche,
per l’ insieme descritto daC~ appartenga
a D .(6)
Cfr. G. FICHERA : e calcolo delle aoluxioni deiproble~ni
al contorno, relativi di un corpo elastico.[Anna1í
della Scuola Norm.
Sup.
di risa, s. v. IIT(~ 950)].
Si noti che tutti i
punti
diFD,
in cui è determinata la lor-~nale,
sono interni ad un tale arco di c~~rvaregolare.
Sia inoltre Luna costarltc
positiva
per laquale
siabbia,
al variare di p nel- l’ intervallo chiuso(0,p ),
Una tale oostante esiste certamente dato che è
essendo B una costante
positiva
e dato che 1’ ultimointegrale
scritto è limitato al variare di p .
Proveremo
che,
comunque si assuma su C l’insieme misu- rabileE,
si ha uniformementerispetto
aE,
Dato s
> 0 ,
siaT E
un dotninio interno a D tale cheEsiste un conveniente Pe
(che supponiamo C pò),
taleche,
per p
C
Pa, siha, qualunque
sia E in C :Abbiamo
allora, qualunque
sia E in C per p pa :Ciò prova il nostro asserto. Ne segue che la funzione del
punto
P diCP
converge in
rnisura, quando p - 0 ,
alla funzione delpurrto
~~Idi C
Per un noto teorema sulla convergenza in
111isura,
fissatoquasi
ovunque C esiste una successione dipunti ~
su tale che
(7)
e
per la quale
Siano i ~
~ ==yi(~)? ~2
-equazioni para~netriche
della C e
A"
il suo dominio base.Considerian1o,
per0p~po,
il sistema di l’oordinate curvilinee a curveparallele
dato dalla trasformazioneessendo 1~~ e n2 i coseni direttori ciella norm~le
positiva
a Cin M di coordinate
~2) .
Detto lo Jacobiano di taletl’aSfÙrn~azione,
sia (~0 abbastanzapiccolo
cla riuscire(7)
Cfr. G. lutornopassaggio
al Iiinite sotto il segno diintegrale. [PortugaJiao
~rat~H’f))atjea 4 pago 17, tuv.Diciamo S la
superficie
descritta daC§
al variare di p nel- l’intervallo chiuso(o, pa)
e,posto
consideriamo iil
S - FS
la funzionePoichè le derivate di H sono somnmbili in S
(8),
talerisulta
g; (P )
e si ha :Per la
(23)
ne segueche,
perquasi
tuttigli
D~T diC ,
èsonmabile nell’ intervallo
(0 , po )
la funzioneg= (llT , P ) .
Pertanto la funzione di p
è
convergente
per p -0 ,
ma tale funzione altro nonè,
a menodi una costante
addittiva,
che°
considerata per P su
(~) Cfr. II. O. theorem of Lichte~istez~i.
[Duke
Mathe-matical
Jourcml, v·ol. 14, n. 1(1947)].
In virtil dellu
(21 )
segue la(20)
relativa aut.
Allo stesso n~o(ln si din~ostra
quella
relativa aCome corollario del lernrna
dimostrato,
discende ilseguente
teorema di
inversione,
ditipo analogo
aquello già
dimostrato(9) :
X. -
.Se -.p (Q)
èficn~io~ze
cc~wzo~tien in D -FD,
tale che abbia oaoWclo di
quadrato
~~Ol)27)lab2le iiiD,
se ~..
(Q)
è so~jt ~jiocfolc SllP’D,
e .se perogni
I’esterno a D è
verificata SPt~lGPlLtf~
la
fecca~iorae
1l(P)
nel ryiodoseg1len te
verifica
laseguente
cor2~i~iorae al c~orrtorribin
quasi
tutti ilocc2ti
di FD .Infatti,
detti P e P’ dnepunti
Sllll~t normale simile- tricirispetto
a dalle(24)
e(25)
otteniamo :teorema IX.
r -1,1
Facendo tendere P
(e quindi P~)
adJ1,
111 virtù del teo-rema V e del lemma si trova la
(26).
La dimostrazione dell’ esisteuia di una funzione
armonica,
la
quale
su FD assuine i valori è cos l’ieondotta alla risoluzionedelI’equazione integrale (24 j neir incognita ,grad
cp(Q) .
A tale scopo osserviaiuo
che,
con llllragionamento analogo
a
quello seguito
nella dimostrazione del teoremaI,
si constatache la
(24) equivale
alseguente
sistema di iufiuiteequazioni integrali
di F~scHI£R-Rn:sz:avendo indicato con
~~, ~ ~
un sistemacompleto
dipolinomi
ar-~n o n i c i .
Supponiamo
altres - ciò che è ben lecito - che il sistema divettori S
sia ortonorn~ale in D .Sia H una funzione tale
che Il 12
sia sommabile e chesu FD coincida con ~1. Si
lia,
detta una successione di dominiregolari
che invade D :co
Segue
da ciò che la serie¿ (;:
èconvergente.
=i
Ne viene che la serie
converge in media iiel
dominio D,
~ e siccome lecomponenti
deisuoi teriniui sono funzioni
aru~onichr,
essa converge uniforme- mente inogni
dominio interno a D verso ilgradiente
di unafunzione armonica Poichè si ha :
si deduce che riescono verificate le
(2 î j .
In virtù del teorema
precedente
si ottiene la soluzione delprublenia
di DIRICHL~~Tposto.
Possiamo
pertanto
considerare la funzione armonica i, , laquale
sul contorno coincide conla g
equindi
la dimostrazione del nostro teorema di esistenza si riconduce aquello
della riso-luzioue del
seguente problema
al contorno:Poniamo
e le
posizioni
fatto riconducono la dimostrazione di esistenza della it aquella
della funzione ’1£’, soluzione delseguente
pro-blema armonico
Per affermare ~ esistenza della soluzioue di
qnesto problema
basterà dimustram che la funzione ha derivate
pr~J~~e
di9
quadrato
sommabile 111 ~ . In virtù di 1111 ben noto teorema di tale circostanza certo si velifica se1’ (Q)
è di qua-d~’ato sommabile in D
(lo).
D’altra
parte,
in virtù diquanto
sopradini>strato,
si haessendo il 1 vettore di norma sommabile in D.
Per dimostrare la sommabilità di
~u (Q) 12, posto
basterà far vedere che i due
seguenti integrali
hanno valore finito. Ma ciò si verifica
certamente,
avendosi :(10)
Cfr. H. 0. of FI)uko 1YIathe-Il~atical
Journal,
irol. 14, Il. 1 (1~i4 ~].6. - Caso di una
piastra quadrata: Calcolo
secondo ilprimo
metodo.
Sia D il
qnadrato
di centrol origine degli
assi e semilato 1 . Consideriamo ilseguente problema
al contorno :Sia wo una nota funzione la
qttale
in D - FD verificaprecisamente
noi assumeremo la funzione :Poniamo
Vedian10 iu tal modo che la cmto~~a funzione
i cicognita
ve-rifica le
segueiiti
condizioni :Il
metodo,
conforn~en~ente aqnalto
si è detto nelparagrafo 2,
consistelell’ approssimare
in media su i valori noti di iie per mezzo dei
polinomi
biiperarJ11onici,
il clie èpossibile
iii virtù di un teorema di
completezza
dimostrato inprecedenza,
°
e nell’ assumere i vari
polinomi
iapprossi manti
della ii e le deri-vate di tali
polinomi
comeapprossimazioni
delle derivate della itneli’ interno del dOfi~inio D . Abbiamo in tal modo dimostrato che si ha la convergenza u~~iforn~e neli’ interno di D.
Considerando i
pOlillOlll~ bi-iperarmonici
digrado
non supe-riore a
6 ,
si oltieue lasegueiite approssimazione
per la ?1 :e
quindi
la ftinzioiie a, che risolve il nostroproblema
Vedia~no~~e il valore in
(0, O) ,
cioè lospostamento
dellapia-
stra nel centro
Il risultato ottenuto è in
perfetto
accordo conquello
delNAI)AI
(11)
che ci dà il valore0, 0 6 4 9 6 .
Applicando poi
la formula(18)
del n.4 ,
si hacon che si riscontra che
W(0,0)~
fornisce un valoreapprossi-
mato a
quello
del~ effetti va soluzione a meno di0 , 0 0 0 2 . 7. - Caso
di unapiastra quadrata : Calcolo mediante
ilsecondo
metodo.L’ equazione (12)
del n.3,
nel caso inispecie
si scrive almodo
seguente :
cioè
avendo
posto
(11) Cfr. A. NADAI : Die Elast~’sche Platten.
[Ber1in, Verlag
von JuliusSpringer (1925)].
,Cons~dera~~rlo solan~ente i
polinomi
dirrado
nonsuperiore
a
6,
si ottiene un sistema diquattro equazioni
nellequattro incognite
CI C2’ ~a’ ~4’ 1 le cui soluzioni sono :V oglia~~~o
deter~ni nare 1’ abbassa~uento dellapiastra
nelpunto P (0,0) , applicando
il secondo metodo.Ricorrendo alla formula
(12) ;
e tenendo conto che
nell’ origine (0, 0)
abbiamo :(12) Cfr, con la