A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
A. T OGNOLI
Su una congettura di Nash
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 27, n
o1 (1973), p. 167-185
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A. TOGNOLI
(*)
Introduzione.
J. Nash ha
dimostrato, (vedi [11]),
cheogni
varietà differenziabilecompatta V
di1R11 può
essereapprossimata
da unavarietà,
ad essa diffeo-morfa,
che èluogo
di zeri di funzionialgebriche (una
funzionef (xj
si dicealgebrica
se è analitica e se suogni componente
connessa del campo didefinizione, (che
è unaperto
di1Rn),
soddisfa ad una relazione deltipo
q
I ove
ai (x)
sonopolinomi).
;=o
Le varietà che sono
luogo
di zeri di funzionialgebriche
sono compo- nenti analitiche di varietàalgebriche,
cioè di insiemi di che sonoluogo
di zeri di
polinomi.
J. Nash in
[11]
pone ilproblema
di vedere seogni
varietà differen- ziabilecompatta
i~ di’Rn può
essereapprossimata
da varietàalgebriche
adessa diffeomorfe.
A. H. Wallace in
[12]
dà unarisposta
affermativa a talequestione
nel caso in cui lT è cobordante a zero.
Scopo
diquesto
lavoro è provare cheogni
varietà differenziabile com-patta
V dimn può
essereapprossimata,
se n > 2dim V,
da varietàalgebriche regolari
che sono ad essa diffeomorfe.L’idea della dimostrazione è la
seguente :
si osserva cheogni
varietàdifferenziabile
compatta Vi
è cobordante ad una varietàalgebrica regolare V2.
Si dimostra
poi
che lacoppia Vi U Y2 é approssimabile
con varietàalgebriche regolari
W àVi
uY2
in cuiVi approssima Vi
eV2
è una-
varietà
algebrica regolare.
Da ciò si conclude che ancheV,
èalgebrica.
Pervenuto alla Redazione il 20 Dicembre 1971.
(i) Lavoro eseguito nell’ambito del GNSAGA del CNR.
La
parte più
delicata della dimostra~zione consiste evidentemente nel~l’approssimare Vi
uV2
in modo che laparte
cheapprossima V2
siaalge- brica ;
a tale scopo è essenziale un teorema diapprossimazione
ditipo
teorema di Weierstrass.
Tale teorema è dimostrato
nel §
1 edice,
insostanza,
che sef :
U--+ 1R
è una funzione di classe
0-,
definita su un intorno U di una varietàalgebrica regolare compatta
V di ed esiste unpolinomio P : 1Rn
-1R
tale che allora si
può approssimare f,
suogni compatto,
condei
polinomi
tali chePn
v =f ~
p .La dimostrazione di tale teorema ricalca
quella dell’analogo
teoremadi
Malgrange (vedi [1]).
L’autore
ringrazia
il dottor Fulvio Lazzeri per i numerosiconsigli
dalui avuti durante la
preparazione
diquesto
lavoro.§
1. Il teorema diWeierstrass relativo.
Con il termine varietà
algebrica
di intenderemo u n i n s i e m e V di1R11
per cui esistono deipolinomi Pi E 1R
... ,X,]
i=1, ... ,
q tali cheE
(x)
= ... =~ (X)
=O -
Analoga
definizione si da per le varietàalgebriche
dien.
Nel
seguito
intenderemo sempre1RII
canonicamente immerso inen.
Dato un
germe V,,
di una varietàalgebrica
Y dilRn
diremocomplessifica-
"’V - z
zione analitica
(algebrica)
diVx
il germe(Vx)
delpiù piccolo
insieme analitico di unaperto
dien
contenenteITx (della più piccola
varietàalgebrica
di(tn
contenente
V).
Data una varietà
algebriea V
di(o
diCI)
diremo che ilpunto
x E T~ é
regolare
se esistono q = n - dim Vpolinomi P,, ..., Pq
tali che :2°)
il rango della matriceDiremo che la varietà
algebrica
Y di1Rn (o
diCn)
èregolare
se èregolare
inogni
suopunto.
Diremo che la varietà
algebrica
V di èquasi regolare
nelpunto
- z
x se
Vx = Vx,
cioè se lacomplessificazione algebrica
diV,
coincide conquella
analitica. Si osservi cheogni punto regolare
è anchequasi regolare.
La varietà
algebrica
reale V si dicequasi regolare
se èquasi regolare
in
ogni punto.
Diremo che la varietà
algebrica
reale coerente se tale è lospazio
analitico reale ad essa associato.
Scopo
diquesto paragrafo è
provare ilseguente.
TEOREMA. 1. Sia V una varietà
algebrica
realecompatta, quasi regolare
e coerente di
mn
ed U un2 intornoaperto
di V.(Ogni
varietàregolare
èquasi regolare
ècoerente).
Sia
f:
~l ~1R
unafunzione
di classeC°°,
tale che esista unpolinomio
P E
1R [Xt ,
..., per cui si abbia :fi
v =In
queste ipotesi,
comunque sifissi
uncoinpatto
:~eU,
un e>
0 eq E N esiste un
polinomio Q
E1R
...,Xn]
tale cheProveremo il teorema 1 mediante alcuni lemmi a cui
premettiamo
alcune osservazioni e richiami.
Noteremo con
1R
... ,1R
... ,rispettivamente :
l’anellodelle serie di
potenze convergenti nell’origine
e l’anello delle serie formali.Si hanno le inclusioni naturali.
Dicesi anello analitico
(anello for1uale)
ditipo
reale un anello deltipo
Gli anelli
analitici, formali,
sono anelli locali noetheriani ed in essi considereremo latopologia
avente per sistema fondamentale di intorni dellozero la
famiglia
dei sottoinsiemi9NP, p E N,
ove9N
è l’ideale massimale.La
topologia
sopra definita è dettatopologia
M adica.Per
gli
anelli analitici o formalivalgono
i fattiseguenti :
a)
inogni
anello analitico o formale A latopologia
M-adica è diHausdorff
(da
cui si deduce cheogni
ideale9
di A è chiuso(infatti A/9
è ancora un anello analitico o
formale)).
b;
Se A è un anello analitico oformale,
N è un A modulo edun sotto
A~modulo,
allora latopologia
naturale di N’ coincide conquella indottagli
da N.Per la dimostrazione di
questi
due fatti vedasi adesempio [2]
-
Dato un anello locale A noteremo con A il suo
completato (nella topologia Madica).
Vale
evidentemente :
Sia 9
un ideale di un anello analitico o formaleA,
vale allora :infatti è denso in
9 ’ed
essendo un ideale esso è chiuso(vedi a))
/ B
e
quindi
èuguale
adJ.
Sia ora IT un
aperto
dimn
contenentel’origine 0,
un insiemecontenente 0 nella sua chiusura.
Sia 9
una funzione di classe C" definita in un intorno di 0.Diremo
che g (o meglio
il suo germeall’origine)
ha uno zero di ordineinfinito
su E zn 0 se perogni
p E N esiste una costantepositiva
cp ed un intornoJ5p
di 0 inlRn
tale che su E(1.Bp
si abbia :Osserviamo che la
proprietà
di avere uno zero di ordine infinito su Eall’origine dipende
solo dallosviluppo
formaledi g all’origine.
Ricordiamo infine che
ogni
elemento di ... , è la serie formale di una funzione C°° definita su un intorno di 0(vedi [4]).
L’insieme delle serie formali
provenienti
da funzioni C°° aventi zerodi ordine infinito su E in 0 formano un ideale
J (.Eo) di 1R [[ X1,
..., chesarà detto ideale
formale
del germeEo (Eo
è il germe di .Enell’origine).
Sia ora .E un insieme analitico reale contenente
0,
noteremo con9 (Eo)
l’ideale di
tR (~’1... , X,,)
formato daigermi
di funzioni analitiche nulle suj~o.
Sia ora E una varietà
algebrica
dilRn
contenente0,
noteremo con9) (E0)
l’ideale di1R
... , formato daipolinomi
nulli su E .Naturalmente in tutto
quanto
detto sopral’origine
sipuò
sostituirecon un
punto qualsiasi
e sipuò sostituire C
adIR
nelle definizioni di9 (~’o)~ 9> (E)~
LMMA 1. Sia V una varietà
algebrica
dimn,
x EV;
si ha allora : l con-dizione necessaria e
suf f iciente affinché V
siaquasi regolare
in x è che9 (Vx)
siagenerato,
come modulo sull’anello deigermi
difunzioni
analitichedi
lRn
N -
PROVA.
Supponiamo
V siaquasi regolare in x,
cioèVx = Vx.
Inquesta ipotesi
se ~...)~ sono deipolinomi
che dettegi
le estensionidi gi
a(In, i = 1, ... ,
q, risulta gq generanol’ideale 9)(V)
associatoa V.
Per
quanto provato
in[2] ogni
germe 99 di funzione olomorfa nulla su7
è della forma :(che
si possono considerare a coefficientireali).
Ne segue che
ogni
germe di funzione analiticareale y
nulla suYx
sipuò
mettere nella forma : ’e
questo
prova 1’affermazione(basta estendere ’’
ad un intorno diC-,
N N N
l’estesa di ’’
sarà nullasu Yx
dacui y-
si mette nella forma(1)
cheristretta alla
parte
reale dà la(2)).
Viceversa
supponiamo 9 (V x)
siagenerato da 9 (V).
Se g i , , ... , gq sono deipolinomi
chegenerano 9 (V)
alloraogni
della formaè della forma è un germe di varietà
algebrica
con-tenente V e
quindi
OSSERVAZIONE 1. La varietà
algebrica
Vpuò
essereregolare,
comespazio analitico,
ma nonquasi regolare
come mostra ilseguente esempio (*).
Si consideri la
famiglia
di curvepiane
diequazione :
ove
P4 (x, y)
è unpolinomio
omogeneo diquarto grado
tale che x(x2 + y2)
e
P4 (x, y)
non abbiano fattori a comune.Se i
è un numero reale tale che lacorrispondente
curvaCi
è irridu-cibile, (e
tale numero esiste certamente per un teorema diBertini),
alloraC~
è nonquasi regolare nell’origine.
InfattiCi
hanell’origine
tretangenti
(1) Questo esempio mi è stato comunicato dal professor A. Andreotti.
distinte
(di
cui duecomplesse coniugate) dunque
lacomplessificazione
N
algebrica (0-)0
è formata da tregermi
analiticiirriducibili,
mentre la com-plessificata
analitica da uno soltanto.Di
più O)..
è analiticamenteregolare all’origine perché C~
è una curvaavente tutte le
tangenti
distinteall’originea quindi ogni
ramo è analitica- menteregolare.
OSSERVAZIONE 2. Se la varietà
algebrica
reale V èpuramente
di-N
mensionale ed ha una
complessificazione algebrica
Y che è normale neipunti
di P allora V èquasi regolare.
LEMMA 2. Sia V un varietà
algebrica
di x E V sia unpunto quasi regolare
diV,
vale allora :PROVA. La
prima eguaglianza
è conseguenza del lemma1,
la secondaè
provata
dal teorema 2 di[1].
LEMMA 3. Sia V una varietà
algebrica
di1Rn
che siaquasi regolare
ecoerente in x, x E V.
Sia f : U (x)
-->1R
unafunzione
di classe C°°definita
sull’intorno U(x)
di x in
1R11,
tale chefi
v (x) n -v ====0 ;
inqueste ipotesi
esistono deipolinomi
g1, ... , gq nulli su V e dellefunzioui
a1, ... , 9 2q 7definite
su un intornoU’
(x),
di x in1Rn
taliche,
su U’(x) valga :
PROVA. Per le
ipotesi
fatte esiste un intorno D(x)
di x in V e deipolinomi
g,,... g. nulli su V tali che perogni y E D (x)
l’anello9 (Vy)
siagenerato
... ,Per
ogni y E U’ (x)
ilgerme fy
dif è,
per il lemma2,
combinazione lineare deigermi (gi)y,
a coefficienti serieformali,
ma allorafx
è anchecombinazione dei
(gi)x
a coefficienti funzioni di classe C°°(vedi [3]).
Il lemma è cos
provato.
,LEMMA 4. Sia V una varietà
algebrica compatta, quasi regolare
coerentedi
1Rn.
.Sia f :
unafunzione
di classe C°°definita
su un intornoaperto
U di
1Rn,
tale che 0 e sia K uncompatto
cTi U.In
queste ipotesi
esistono deipolinomi
nulli su V: 9, , ... ,gq e dellefunzioni
a~ , ... , aq di cla-ssec-definite
su un intorno di K tali che :PROVA. Essendo V
compatto
e coerente esistono deipolinomi g1 ,
i ... gq che sono nulli su V egenerano J (Vx)
perogni
x E V.Per
ogni x E
U esiste allora un intorno~Ix
e delle funzioni C°° :i
tali chevalga :
Infatti se x E T~ la
(1)
èprovata
dal lemma3,
se allora unaalmeno delle
gi (x)
è diversa da zero, sia adesempio g1 (x) ~
0. Bastaallora porre
Concludendo esiste un
ricoprimento finito
di g fatto conaperti
dilRn
per cui esistono delle funzioni di classe C°° definitesu Ui
e tali che suogni Ui valga :
~
Sia
{~;~~=,, ", , 8
unapartizione
dell’unità di classe C°° relativa al rico-primento (!7,~=~...,t.
·Vale allora :
ove si è
posto onde aj è
una funzione di classe C° definitasu un intorno di 2L
Il lemma è cos
provato.
DIMOSTRAZIONE DEL TEOREMA 1. Essendo per provare il teorema 1 basta dimostrare il teorema per una funzione
g = f - P
chesia nulla su V
(infatti
se happrossima g
allora h+
Papprossima f).
Per il lemma 4 esistono allora dei
polinomi
g1, ... , gt e delle funzioni C°° : al , ... , at definite su un intornoUk
diK,
tali che suUk valga: g (x)
===Basta ora
approssimare
le funzioni a’(e
le loro derivate fino all’ordinet
desiderato)
con deipolinomi hj perché
ilpolinomio E hjgj approssimi g
nelj=1 modo voluto.
Essendo tale
approssimazione possibile
per il teorema di Weierstrass(vedi [4])
il teorema è cosprovato.
OSSERVAZIONE. Se nell’enunciato del teorema 1 la funzione P è razio- nale
(definita
eregolare
sull’intorno U di1’’ )
allora sipuò
concludere che esiste una funzione razionaleQ regolare
su IT che soddisfa alle condizionii)
ed
ii)
del teorema. Si consideri infattig = f -- P, g
è nulla su Vdunque
si
può approssimare
con unpolinomio G
nullo suV,
ondeQ =
G+
P èuna funzione
razionale, regolare
su tT cheapprossima f
e tale cheQ,
v =i’~
v.Vogliamo
ora dare una versione del teorema 1 per le funzionialge-
briche(ricordiamo
che una funzionef
èalgebrica
se è analitica e se esistono8
dei
polinomi
non nulli a~ tali che 1 ai0).
,i=0
Vale allora il
seguente :
TEOREMA 2. Sia V una varietà
algebrica quasi regolare compatta
ecoerente di
1Rn,
U un intorno di V in1Rn
e K uncompatto
di U.Sia
f :
U -1R
unafun~~ione di
classeC°°,
per cui esista unafunzione algebrica
B : IT --~1R
tale chef ~
v =B~
v.In
queste ipotesi,
comunque sifissi
8>
0 e q E N esiste unafunzione algebrica
A :U-+1R
tale che :PROVA. Si dimostra come il teorema 1.
§
2. Il teorema diapprossimazione.
a) Definizione
di e.approssimazione.
Siano
L,
L’ duespazi
lineari r-dimensionali contenuti in epassanti
per
1’origine.
x~. , Y1 , ... , 9 Yn-r un sistema di coordinate
ortogonali
in cui Lsia definito dalle
equazioni
Diremo che lo scarto fra L ed L’ è minore di e se L’ è definito dalle
equazioni y
Si osservi che la definizione data è inva,riante per cambiamenti orto-
gonali delle xi
e delle Se due varietà lineari noncontengono l’origine
si dice che il loro scarto è minore di e se tale
proprietà
è vera per due loro traslate contenenti1’or:gine.
Sia ora Y una varietà di di classe
Ca,
a EN,
a = oo, oppure OC = a~.Se dim T = r per
ogni punto
x E Y esiste un disco di dimensione n-rortogonale
a V epassante
per x. Se V ècompatta
esiste à>
0 tale che :1°)
L’insieme deidischi, n - r dimensionali, perpendicolari
a V e diraggio
o sono a due a duedisgiunti
e la loro unione è un intorno?7a (Y)
di Y in
2°) U3 (v) é
Ca isomorfo ad un intorno della sezione nulla del fibrato normale di v. In detto isomorfismo Y viene ad essere identificato alla sezione nulla e laproiezione
sulla sezione nullacorrisponde all’applicazione
che manda il disco
ortogonale ad x,
x EV,
su x.(Per
la dimostrazione diqueste proprietà
vedasi[11], [12]).
Nel
seguito
noteremo conP~ : U3 (V)
- Vquesta proiezione, P~
è diclasse C" se V è di classe Ca.
L’intorno
Uò (V)
à detto intorno diV,
diraggio
~.Sia Y una varietà
compatta
di classeCa , e > 0,
diremo cheY’,
FI e1Rn,
èuna
e-approssimazione
di V se :i)
esisteó~
tale cheU3
V’ e Y’ èidentificato,
nell’isomor- fismo sopradetto,
ad unasezione,
di classe Ca del fibrato normale di Y(e quindi
Y’ --~ Y è un isomorfismo delle struttureCI).
ii)
Perogni
lo scarto fra le varietà linearitangenti
aVi,
P~in x e
Pa (x) è
minore di e.Data una varietà
compatta
V di classe Ca di diremo che ~ ammetteapprossimazione algebrica
se perogni e >
0 esiste una varietàalgebrica regolare Ya
di1Rn
che è unae-approssimazione
di Y.Scopo
diquesto paragrafo è
provare ilseguente
TEOREMA 3.
Ogni
varietàdifferenziabile compatta
V di classe0«,
ex. ¿l,
di
lRn
ammettese n >
2 dim Vapprossimazione algebrica.
Da cui si ha :
COROLLARIO.
Ogni
varietàdifferenziabile compatta
di classeCa,
a~ 1,
è
isomorfa, rispetto
alla strutturaOã,
ad una varietàalgebrica regolare.
Il teorema 3 sarà
provato
nei numeriseguenti
tramiteripetute appli-
cazioni del teorema 1.
b)
La costruzione del toro.Siano
V, , V2
due varietàcompatte
di classe C°° cobordanti e sia Wuna varietà a bordo di classe C°° il cui bordo sia
esattamente Yi
UY2 .
Possiamo supporre
che V,
eV2
abbiano indegli
intorni-D2
diffeomorfi a
1(in
detti diffeomorfismi Yz si iden-L J L ..J
tifica a
7,x 1 o ).
~ ~
Sia r = dim dim
V2
esupponiamo Yi
eV2
realizzate inRn
evalga Vi n Y2
= 0. Si considerilRn
comesottospazio
di determi-nato da = 0.
Con
questa
convenzione si notino conDz
i chiusiconsideri come il
sottospazio
di
1R~
ove Xn+2 = ... = Xt = O e viceversa se t à n+ 1.
Si noti s = sup.
(t, n + 1).
Per il teorema 5 di
[10]
il diffeomorfismo fraDi U D2
eD~
siprolunga
ad un’immersione di classe C°° J : W-1R8.
Sia g : D2
-~1R l’applicazione
g ... , xn+i r ... ,xs)
= peril teorema 5 di
[10]
esisteun’applicazione
di classeC°° ~ : J(~)--~TR
tale che :
Si consideri 1’immersione h : W -t-
1Rs+l
definita da :h(x)
=(J (x)
X ’~P(x)).
Sia
1 2)
la varietà di classe C°° ottenuta unendo ad lt(W)
la suasimmetrica
rispetto all’iperpiano
x.,+1 = 0.La varietà
V2)
è detta toro costruito suy1
eY2
ed ha leseguenti proprietà :
è trasversale
all’iperpiano
x,+, = 0.Osserviamo che il toro costruito
V2
non è univocamente deter-minato,
neppure a meno di omeomorfismi.Notiamo infine che se
Uy,
è un intorno diVi
in ed n> 2r,
alloraesiste una varietà
V2’
diffeomorfa aY2
realizzata in ed un toroY2’ ),
realizzato in
1R8+1,
taleche,
detta n :1RS+l -+ 1Rn l’applicazione n (xí
...xn ... ,
9 xs+l)
=(x
... ,2 Xn),
si abbia n(T V-2»
CL’affermazione fatta si prova osservando che il teorema 5 di
[10]
valeanche per
c)
I_proiettori
associati ad una varietàalgebrica.
Sia una varietà
algebrica regolare
didimensione r ;
perogni
Xo E Y è definita una varietà lineare
Txo tangente
a Y ed una varietà lineareNxo ortogonale
ecomplementare
aTxo in xo
Notiamo con
K,,,, l’applicazione
affine definita sullospazio
affine1Rn,
centrato in che è l’identità ristretta ad
Nxo
edapplica n,,
su xQ .Assegnare equivale
a dare una matrice n X n ; identificheremoKxo
con tale matrice.Scopo
diquesto
numero è dimostrare che i coefficienti della matrice sono, al variare di delle funzioni razionali nelle coordinate dilRn .
. Basterà provare l’asserto localmente.
°
Siano
dunque
..., deipolinomi,
nulli su V e tali che il rango della matrice :If _ r B
sia n - r.
In
queste ipotesi
le varietàtangenti a V,
neipunti
x vicini ad xo ~ y sonodate, (vedi [7])
dalleequazioni :
12. Annali della Scuola Norm. Sup. di Pisa.
Dunque
i vettorisono una base della varietà
Nz .
I vettori
dipendono polinomialmente
dalle coordinate essendo lefi
deipolinomi.
Si noti
b ~
l’usualeprodotto
scalare fra vettori di e siavi (x) , ._. ~ v~_r (x)
la baseortogonale
ricavatada v1 (x),
..., Vn-r(x)
nel modo, altrimenti e cos
via).
È
immediato che~i ~ ... dipendono
razionalmente dalle coordinate.
Siano
w1 (x), ... , wr (x)
deicampi
di n-vettori che varino linearmente etali
che,
per x vicinoad xo , ~{ (x),...,
~Vi(x),
... , wr(x)
siano unabase.
Applicando
ancora ilprocedimento
diortogonalizzazione
siottengono
dei
campi
di vettorivi , ... , y ~-~y ~ ~... ~ w~,
chedipendono
razionalmente dalle coordinate ditRn
e sonoortogonali
fra loro.La matrice
Kx
è determinata dalle relazioni :I coefficienti di
gx
si ricavano dal sistema(1)
equindi dipendono
razionalmente dalle coordinate di
d )
ITn’osservacxione sacll e_proiezioni.
Sia 7 una varietà
algebrica regolare
di e 6 :1Rn+p -+ 1R?b
unaproiezione (non
necessariamenteortogonale)
tale cheo (°r )
sia una varietàanalitica di ed inoltre a : sia un isomorfismo analitico.
In
queste ipotesi vogliamo
provare che esiste una varietàalgebrica
- -
tale che sia una
componente
analitica di V e inoltre dim F2013 V.Supporremo
nelseguito,
cosa nonrestrittiva,
che V sia irriducibile.Consideriamo
1R"
canonicamente immerso inCI
edlRn, C"
comesottospazi degli spazi proiettivi Pn 1R>, (C).
Sia
V’
lacomplessificazione proiettiva
dellacompletata proiettiva
V’di V e o l’estensione di o a
Y’
È
noto(teorema
diChow)
è una varietàalgebrica
e V=la
più piccola
varietàalgebrica
affine contenente o(V).
Essendo a un isomorfismo analitico su Y esiste una varietà
algebrica
N N N
propria S c: 11’,
tale che :sia un rivestimento.
- - "’V "’V "’V
Se fosse dim
(f2013o(V))= ( Y )
esisterebbeed il
grado
di detto rivestimento sarebbepari (infatti x proviene
dacoppie
N N IV
di
punti complessi coniugati
diY’ quindi
Y’ - S ha un numeropari
difogli
a due a dueconiugati).
Se il
grado
di(1)
èpari ogni punto
dia (V)
-V )
deveprovenire
da almeno due
punti
reali equesto
non accadeperché
peripotesi
Y è laparte
reale diV = V i n (tn
e Q :Y - o (v) é
un isomorfismo analitico.2 esiste un
aperto
denso ~. diPn+p (t)
tale cheA il
Pn+p (’iR)
è denso inPn+p (1R)
ed inoltre perogni x
E A non esistonodue
punti
diV’
ad esso allineati nè x è contenuto in una varietà linearetangente
aY’
-F SU Un
lRn+p-I
Se
proiettiamo
V su un contenuto inlRn+P
da unpunto
allora
l’immagine
di V inlRn+P-1
è unavarietà
algebrica
isomorfa a V. InfattiV’
non hacoppie
dipunti complessi coniugati
allineati con xquindi
detta ox laproiezione,
l’insieme èuna varietà
algebrica
di il fatto che a~v sia un isomorfismo èprovato
adesempio
in « Foundation ofalgebraic geometry » (pagg. 99-100)
diI. R. Shafarevich.
Da
quanto
detto segue che se n > 2 alloraogni proiezione
a:
1Rn+p
-1Rn può
essereapprossimata
conproiezioni
an tali che Q~,(V)
èuna sottovarietà
algebrica
di1Rn
isomorfa a V.e)
Laprima approssimazione.
Nel
seguito
diquesto paragafo
per leapprossimazioni
useremo le con-venzioni introdotte da J. Nash in
[11].
Se s1 ,2
sono due interipositivi
nelseguito
supporremoSia
T~1
una varietà analiticacompatta
dilRn, JRO
una varietàalge-
brica
regolare compatta
cobordante conV1.
Sia = e un toro costruito su
V,, V2
erealizzato in = max
(s + 1,
2(r + 1) + 2).
Si
può
supporre,(applicando
eventualmente una traslazione ed una omo-tetia a che i
proiettori j6
definiti nelpunto c),
relativi aipunti
x E
V2,
sianoespressi
da funzioni razionaliregolari
su un intorno TI diT
Y2) (si tenga
conto diquanto
osservato alla fine delpunto b).
Osserviamo subito che se si prova il teorema 3 per
un’immagine
diYi
tramite
un’applicazione
che siacomposta
di una traslazione e di un’omotetia si dimostra immediatamente il teorema anche perVi,
Sia
NT
un intorno tabulare dil’applica-
cazione associata.
Per
ogni x
ENT
noteremo v(x)
== ,p(x)
- x ; v(x)
risulta essere un campo di vettorit-dimensionali,
di classeC°°,
definito suNT.
Sia u (x)
un campo di vettori t-dimensionali tale che :I) u (x) approssima
insieme alle derivateprime v (x)
suNT.
II)
lecomponenti
diu (x)
sono funzionipolinomiali.
III) u(x)=0
sexEV2.
Un campo siffatto esiste in virtù del teorema 1.
Per
ogni x E NT
sia.gx
ilproiettore Kp (x)
definito nelpunto c).
Siano
Lz
delle matricisimmetriche,
ditipo t X t,
tali che :I)
le.Lx approssimino,
insieme alle derivateprime ~x
suNT II)
i coefficenti diLx
siano funzioni razionali.III)
sex E -F2.
Tale
approssimazione
esiste perquanto provato
inc)
e per l’osservazione che segue il teorema 1.i
polinomi caratteristici,
aventiprimo
coefficienteeguale
ad uno, diKx,
I
polinomi ax (A),
ax(~)
hanno t -(r + 1)
radici vicine ad uno+ 1
radici vicine a zero.
Siano ax (À) = bx () ’
oz(A),
ax(À) () ’
yx(À)
ledecomposizioni
di 2,, ove sono leparti
checontengono
le radici vicine a zero.Poniamo Px (Zx), Px
risulta essere unafamiglia
di matrici di rango t -(r + 1)
i cui coefficentidipendono algebricamente (ma
ingenerale
nonrazionalmente)
dalle coordinate.Posto :
o (x)
=(x))
si ha :
1°)
la varietà analitica T’ definita da 0(x) =
0 èun’approssimazione
2°)
esiste una varietàalgebrica
T di cui T’ è unacomponente
anali- tica irriducibile., , 1, », »
4°)
la varietà T’ è un insiemealgebrico
nonsingolare
nel senso di[8].
Le
proprietà 1°)
e2°)
sono dimostrate in[11],
la3°)
valeperché
u
(x)
= 0 se x E-V2 ,
la4°)
è conseguenza del fatto che TV 2) è
una varietà,di classe C°° e le
equazioni
di T’ sono state ottenuteapprossimando,
insiemealle derivate
prime,
delleequazioni
diV2).
f)
La secondaapprossimazione.
Nel numero
precedente
la varietàcompatta Y2)
di dimensioner + 1,
contenuta in è stata
approssimata
con unacomponente
analitica T’ di di una varietàalgebrica
T e si ha: è trasversaleall’iperpiano ~xt
=0~.
Vogliamo
oracostruire, seguendo
il metodo di ,J.Nash,
in unavarietà
algebrica T,
taleche,
identificato1Rt
conla
proiezione canonica,
si abbia :Ti
ha unacomponente
analiticaTí
tale che è un isomor-fismo
analitico, T)
ha un intorno che non intersecaTi
-T 1.
Vogliamo
inoltre cheZ’1
siaregolare
inogni punto (come
varietàalge- brica)
e che n-1(V2)
nTt
=V’ 2
sia una varietaalgebrica isomorfa
av2 .
1-
Si
parametrizzi ’
con lecoppie (x, b ove x E JRI,
~===(~... ,
è il vettore associato alpolinomio é(À) = Àr+1 + bi Ar + -.. + b,+, - Dunque,
nella nostraconvenzione,
unpunto
di è lacoppia
formata da un
punto
di1Rt
e da unpolinomio
digrado r +
1(avente primo
coefficiente
eguale
aduno).
Sia
N T l’in torno
tubolare diT (VI, V 2)
in1Rt
sopra considerato ed-
il
polinomio
caratteristico della matrice 9 Perogni y = (x, b) E
ponenti
i coefficienti delpolinomio :
-
ó
(y) (A) = bi (y)
Â1’+
...+ (y)
= resto della divisione ax(,)b (A).
Sia
poi :
si osservi
che 99
è una funzione razionale nelle coordinate diVogliamo
dimostrare che la varietàalgebrica T,
aventeequazioni :
soddisfa alle condizioni da noi richieste.
In
[11]
è dimostrato chel’applicazione J: T’ -+ Ti
definita da J(x)=(x, ove fJx
è il fattore di ax contenente le radici vicine a zero, è un isomorfismo analitico(anzi
dispazi algebrici
nel senso di[8])
di T’ su una varietàanalitica
Tí
laquale possiede
un intorno che non interseca le altre com-ponenti
diT1.
Se x E
V2
alloraLx
=gx
equindi f3x
= Àr+1onde,
ristretta aV2, l’ap- plicazione
J ha la formaJ (x)
=(~x~, 0, ... , 0)
equesto
prova che J:V 2-+ J (V2)
è un isomorfismo di varietà
algebricbe.
Resta da dimostrare che non contiene
punti singolari (come
varietàalgebrica).
A tale scopo basta provare che il
complessificato algebrico Ti
diTi
è(analiticamente) regolare
neipunti
diTí.
Infatti inquesto
casoTi ,
5 equindi
i èalgebricamente regolare
neipunti
diT1.
Si osservi che T’ è uno
spazio
analitico nonsingolare (si
veda laN N N
proprietà
4° delpunto e))
e che seJ : T 2013 T1
è un’estensione di J a duecomplessificati
analitici diT’, T1
si prova,analogamente
aquanto
fatto in/V N
[11]
per leparti reali,
cheJ (T’)
è unacomponente
isolata delcomplessi-
ficato
algebrico
diTi.
Se ne deduce che neipunti
diTí
il germe diTi
N N N
coincide con
quello
diJ T’)
equindi T1
è analiticamenteregolare
neipunti
diTi.
La tesi è cos dimostrata.g)
La terzaapprossimazione.
Come al solito si identifichi
e
supponiamo,
persemplicità,
cheTi contenga l’origine.
Vogliamo dimostrare, (seguendo
il metodo diWallace, [12]) che,
comunquesi fissi un disco
D,
inIRt+r+2
9 di centro1’origine
eraggio Lo,
esiste unavarietà
algebrica T,
di tale che :T2
ha una sottovarietà analitica isolataT2 ,
yogni
cuipunto
è(algebricamente) regolare,
cheapprossima Tí
inproiezione naturale).
])~
più vogliamo
risultila
proiezione
naturale si abbia ; 1Sia D’ = D n
supponiamo
D’ ~1’~
e sia un intorno diTl
inD’ tale che n
(T1- Tl)
= 0.una funzione di classe C°° tale che
approssimi,
insieme alle derivateprime,
su la funzione nulla ed infineSi
approssimi,
su un intorno diD’,
la funzione q, e le sue derivateprime
con unpolinomio g
nullo sun-l (V2).
L’applicazione h : 1Rt+r+2
definita da h(x)
=(x, g (x))
definiscela varietà
algebrica T2 = h (T,)
laquale
contiene la varietà analiticaT2
= h(T()
che soddisfa alleproprietà
richiesteh)
Laquarta approssimazione.
Vogliamo
ora costruireun’approssimazione T3
diT2,
in1Rt+r+2,
taleche :
T3
sia una sottovarietà analitica isolata di una varietàalgebrica T.
laquale
èregolare
neipunti
diT’
ed è tale cheT3
-T3
siacompatto.
Chiediamo inoltre che esista un isomorfismo analitico i :
T3
- cheapprossimi
l’identità e trasformi sottovarietàalgebriche regolari
diT3
insottovarietà
algebriche regolari
diT2
e viceversa.L’approssimazione T3
diT2
si ottiene usando la trasformazione y=y o 99 definita nel lemma 2 di[12]
e tenendo conto diquanto
detto nelpunto d).
i)
La dimostraxione del teorema 3.Nel
prossimo
numero proveremo ilseguente
LEMMA.
Ogni
varietàdifferenziabile compatta
di classe1,
ècoborda,nte ad una varietà
algebrica compatta r e g o t a r e.
Osserviamo che a causa dei risultati di H.
Whitney ([10])
basta dimo- strare il teorema 3 per le varietà analitiche.Sia
y1
una varietà analitica r-dimensionalecompatta V2
una varietà
algebrica regolare
ad essa cobordante.Sia
V2)
un toro costruito suVi, V2
e una varietà analitica dilpl+r+1
costruita comedescritto
neipunti e), f), g), h).
l’applicazione
ottenutacomponendo
le mappet definite nei
punti h), g), f).
Per il teorema 1 di
[12~,
e perquanto provato
nelpunto d)
diquesto
paragrafo,
basta dimostrare il teorema 3 per la sottovarietà analiticaalgebrica
di che èregolare
neipunti
vicini aT3
etaglia T3
tra-sversalmente.
,
Per costruzione si ha che 1 è una varietà
algebrica regolare.
Sia q (x)
= 0un’equazione
di9’ (si
rimonti adesempio,
tramite a,l’equazione
xt =0).
Sia g’ : 1Rl+’r+2
-1R
una funzione di classe C°° tale che :g’ -
=0, g’
I V2
approssima,
insieme alle derivateprime, q
su un intorno diT3’
non inter-secante
T3
-T3
ed infineSia g : lRt+r+2
-1R
unpolinomio
taleche: g A 09 g approssima,,
j v, insieme alle derivate
prime, g’
su un intorno diT3 .
Dato
che g approssima q l’ipersuperficie 9"
=g (x)
=0)
è non sin-golare
vicino aT3
etaglia T3 trasversalmente,
èpoi
chiaro che5~
nn (T3 - T3) _ ~ .
Ne segue che w
= 9"
flT3
= una varietàalgebrica regolare
n v
ed inoltre W =
V 1
UV20ve Vi
èun’approssimazione
di 0-1 ,(in
-
particolare Y1
1 èisotopo
aV,).
,
-
Rimane da dimostrare che
Y1
è una varietàalgebrica regolare,
a-
tale scopo, essendo
V2
una varietàalgebrica regolare,
basta escludere che, , ,
- -
la minima varietà
algebrica Ví contenente Yi
abbia deipunti x
contenuti-
in
v 2
N - -
Sia
V2
ilcomplessificato algebrico
diV2 è regolare
inogni punto
x di
V2 ,
sefosse x E YI V2
dovrebbe contenere il germe delcomplessificato
di
Ví
in x ma allora>T1
eD2
avrebbero lo stesso germe delcomplessificato
in x e
qnesto
nonpuò
accadereperché
dimil
complessificato algebrico
diVi .
11 teorema è cos dimostrato.
l)
Suigeneratori
del cobordismo.Denotiamo con
Pn (m)
lospazio proiettivo
reale di dimensione n. Siano zo , ... , y wa , ... ~ delle coordinate omogenee inPn (1R)~ (’ÌR).
Notiamo :
t noto,
vedi adesempio ~13],
che le varietàcompatte
m E N generano l’anello del cobordismo non orientato.