A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
S ANDRO F AEDO
Sulla sommabilità per linee e per colonne delle serie doppie di Fourier
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 7, n
o3-4 (1938), p. 249-278
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DELLE SERIE DOPPIE DI FOURIER (*)
di SANDRO FAEDO
(Roma).
Introduzione.
Il criterio di DIRICHLET-JORDAN sulla convergenza della serie di FOURIER di
una funzione di una variabile a variazione
limitata
è stato esteso da vari Autori alla convergenza delle seriedoppie,
nel senso di STOLZ ePRINGSHEIM,
in corri-spondenza
a varie definizioni di funzioni di due variabili a variazione limitata.Fra
queste
estensioni lepiù importanti
sonoquelle
date dall’ HARDY(1)
edal TONELLI
(2), rispettivamente
per le funzioni di due variabili a variazione limi- tata secondo HARDY e secondo la definizionepiù generale
del TONELLI(vedi § 2).
Il criterio del DE LA VALLÉE POUSSIN
(3)
è stato invece esteso da W. H.YOUNG
(4)
soltanto aquelle
funzioni di due variabili per cui lacorrispondente
(*) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della R. Scuola Normale Superiore di Pisa.
(1) C. H. HARDY : On double
Fourier
series. Quart. Journ., vol. XXXVII (1906), pp. 53-79.(2)
L. TONELLI : Sulla convergenza delle serie doppie di Fourier. Annali di Matematica,s. IV, t. IV (1927), pp. 29-72.
(3) CH. J. DE LA V ALLÉE POUSSIN: Un nouveau cas de convergence des séries de Fourier.
Rend. Circ. Matem. di Palermo, t. XXXI (1911), pp. 296-299.
c In ogni punto x, per il quale -
è a variazione limitata per h in (- 3, ~), la serie di Fourier di f(x) converge verso g(+ 0) » - (4) W. H. YOUNG : On multiple Fourier series. Proc. London Math. Soc., s. 2, vol. XI (1912), pp. 133-184.
In questa forma è stato dato più tardi da J. J. GERGEN (Trans. of Americ. Math. Soc. 1933).
YOUNG supponeva invece che fosse a variazione limitata secondo HARDY la funzione
è a variazione limitata secondo HARDY in
(O, 0 ; n, n)
e ancora non è nota l’estensione aquelle
funzioni la cuig(u, v)
sia a variazione limitata secondo TONELLI.Quanto
alla sommabilità per linee e per colonne il TONELLI hadato,
nella Memoria
citata,
alcuni criteri(per
le funzioni a variazione limitata nel suosenso)
checorrispondono
aquello
di DIRICHLET-JORDAN per le seriesemplici.
.
Scopo
delpresente
lavoro è di estendere il criterio del DE LA VALLÉE POUSSIN alla sommabilità per linee e per colonne delle seriedoppie
di FOURIER :Data una funzione
f(x, y) integrabile
eperiodica
diperiodo
2arispetto
a xe a y,
poniamo
rispettivamente
per tuttii v e gIi u
in0, 2
per cui esistono finitiIndicata con
V(u)(u, v) [ V(v)(u, v)]
la variazione totale dig(u)(u, v) [g(v)(u, v)]
in
(0, u) [(0, v)]
come funzione della sola u[v]
otteniamo ilseguente
teorema :« Se in un
punto (x, y)
lav) [g(v)(u, v)]
ha la[ V(v>(u, 2
inte-grabile (5) rispetto
a v[u]
in0, 2
ed esiste un8 > 0
tale che inquasi
tutto
(0, ~) g(u)(+0, v) [g(v)(u, +0)]
coincida con una funzione[y~(u)]
avariazione
limitata,
la seriedoppia
di Fourier dif(x, y)
è inquel punto
sommabile per linee
[colonne]
e la sua somma è data daq;( +0) [V(+ 0)]
».Come caso
particolare
diquesto
teorema siottengono
igià
rammentati delTONELLI ;
esso èquindi
da considerarsi comecorrispondente
aquello
del DE LA VALLÉE POUSSIN nella sommabilità per linee e per colonne..
(5)
In questo lavoro si considera sempre l’integrabilità nel senso del LEBESGUE.Analogamente
aquanto
è stato fatto da W. H.Y OUNG, consideriamo,
relati-vamente a un
punto (x, y),
la mediadi una funzione
f(x, y) integrabile
e otteniamo il teorema(~ 11) :
°
« Se la funzione
f(x, y) integrabile
eperiodica
diperiodo
2nrispetto
ad x e a y è tale che in un
punto (x, y)
la funzioneg(u, v)
siasuperficialmente integrabile
sulquadrato 0, o; 11, 2
e abbiav(u~ 2, v) 2 integrabile rispetto a y [u] in 0, 2
con2
finita eg(+0, v) [g(u, +0)~
coincidente per
quasi
tutti i v[u]
con una funzione[y~(u)]
assolutamente continua in(0,03C0/2)
B 2 e in modo che 2 B 2 [ 2 2,+o)],
/J la seriedoppia
di Fourier dellaf(x, y)
è inquel punto
sommabile per linee[colonne]
ed ha per somme
[1p(0)]
».Questo
teorema noncomprende quelli
del TONELLI ma è di natura diversa.Segue
da esso che la seriedoppia
di FOURIER di una funzione che soddisfa al criterio di convergenza di W. H.YOUNG,
è anche sommabile per linee e per colonne.Diamo infine delle condizioni che
garantiscono
la sommabilità per linee e per colonnequando
sisappia
che la seriedoppia
converge in sensoordinario,
alcune dellequali
estendono altregià
date dal TONELLI.Preliminari.
1. - Richiamiamo alcune definizioni di cui faremo
frequente
uso inseguito.
Consideriamo un
piano
riferito ad un sistema di assi cartesianiortogonali z
e y. Diremo
quadrato
fondamentale ilquadrato
definito da0 x 2~, 0 y 2~
e lo indicheremo sempre con
Q.
Sia definita in
Q
una funzionef(x, y).
a). f(x, y)
si dice a variazione limitata secondo Tonelli(6)
inQ quando:
1~). -
Perquasi
tutti i valori di x’ ey’
dell’intervallo(O, 2n)
lef(x’, y),
e
f(x, y’)
sonofunzioni, rispettivamente di y
e x, a variazione limitata in(O, 2~c).
2a). -
Indicata conJl(x)(x, y)
la variazionetotale,
nell’ intervallo(O, x)~
della
f(x, y)
considerata come funzione dellasola x,
e conV(y)(x, y)
la variazione(6) L. TONELLI : Sulla quadratura delle superficie. Rend. R. Accad. Lincei, vol. 111 (1926),
pp. 357-362. - Sur la quadrature des surfaces. Comptes Rendus, t. 182 (1926), pp. 1198-1200. - Serie trigonometriche. Zanichelli (1928), p. 443.
totale,
nell’intervallo(0, y)
dellaf(x, y)
considerata come funzione dellasola y,
esistono finiti
gli integrali
b). f(x, y)
si dice a variazione limitata secondo HARDY(")
inQ quando : lb). - È
a variazionedoppia
finita inQ,
ossia se perqualsiasi
suddi-visione dell’intervallo
(o, 2~)
dell’asse delle x inparti
mediante ipunti 0 =xs
~2....~m~2.7r
e perqualsiasi
suddivisione dell’intervallo(0, 2n)
dell’assedelle y
mediante ipunti 0=~i~....~=2~
la sommaestesa a tutti i valori
r =1, 2,....,
m,s =1, 2,....,
n resta sempre inferiore a un nu- mero fissoindipendente
dalla suddivisione considerata.2b). -
Perogni
x eogni y
di(O,
si hacon L costante
positiva.
Si dimostra
che,
se vale1b),
basta che sia2n) L’, 0) L’
affinchè
valga 2b).
In
seguito
le funzioni a variazione limitata secondo TONELLI le chiameremosemplicemente
funzioni di due variabili a variazione limitata.2. - Data in
Q
una funzione continuaf(x, y),
essa si dice assolutamente con-tinua secondo
Carathéodory (8)
inQ
se :le). - È doppiamente
assolutamente continu inQ,
ossia se preso adarbitrio B>
O,
sipuò
determinare incorrispondenza
un ~ tale che perogni
gruppo direttangoli,
a lati-paralleli agli
assi x e y, in numerofinito,
non sovrapponen-tesi,
contenuti inQ
e di areacomplessiva
minore diy,
siadove
(x’, y’) e (x", y")
indicano i vertici di coordinate minime e massime delrettangolo generico
del gruppo. ,2,). -
Per tutti i valori di x’e y’
dell’intervallo(0, 2~c)
lef(x’, y), f(x, y’)
sono
funzioni, rispettivamente di y
e x, assolutamente continue in(0,
Si dimostra
che,
se vale1e)
affinchèvalga 2J
basta chef(x, 0)
ef(0, y)
sianoassolutamente continue in
(O, 2~z)
come funzioni di x e yrispettivamente.
(7)
Loc. cit. in(i).
(8)
C. CARATHÉODORY: Vorlesungen úber Reelle Functionen. Ediz. 1918, p. 653.3. - Data in
Q
una funzionef(x, y) integrabile
secondoLEBESGUE,
dicesi seriedoppia
di FOURIER di tale funzione la seriedoppia
dove è
Posto
si
dice,
con STOLZ ePRINGSHEIM,
che nelpunto (x, y)
la seriedoppia (1)
èconvergente
ed ha per somma il numeroS(x, y)
se, preso ad arbitrios>0,
èsempre
possibile
di determinare unN>
0 tale che per tutte le di numeriinteri,
entrambimaggiori
diN,
siaÈ
noto checon
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
Si dice che la
(1)
è sommabile per linee in unpunto (x, y)
se in talepunto
00
tutte le serie
03A3 Am, n(X, y), (n=0, 1, 2,....)
sonoconvergenti
e se inoltre è conver-m=O 00 00
gente
la serie~ (E y)~.
La somma diquesta
serie dicesi somma pern=0 m=0
linee della serie
(1).
, In
modoanalogo
si definisce la somma per colonne della(1).
È
noto che una seriedoppia :
può
essereconvergente
nel senso di STOLZ e PRINGSHEIM senza essere somma-bile per linee o per
colonne ;
può
essere sommabile per linee e per colonne alla stessa somma senza essereconvergente ;
può
essere sommabile per linee e per colonne ed avere le due sommediverse.
Però se ~ la serie
(1)
èconvergente (nel
senso di STOLZ ePRINGSHEIM)
a00 00
somma
S(x, y)
e se la serie~ Am, n(x, y) y)]
èconvergente
perm=0 n=0
ogni n [m],
allora la(1)
è pure sommabile per linee[colonne]
aS(x, y).
§
1. - Lemmi.Data una funzione
f(x, y) integrabile
secondo LEBESGUE inQ
eperiodica
diperiodo
2~rispetto
ad x e y,definiamo,
relativamente a unpunto (x, y)
la fun-zione
g(u)(u, v)
nelseguente
modo :per
0 2c 2
e per tutti i valori di v in0, 2
per cui esiste finito2 B 2/
ossia per
quasi
tutti i v ;v) = o,
per0 u 2
e perquei v
di0, 2
percui
l’integrale
sopra scritto non esiste finito.Per u=0 si possono dare alla
v)
valori arbitrari. Ne segue chev)
è per tutti i v di
0, Ì 2Ì 2
assolutamente continuarispetto
ad u in(s, Ì 2 03C0/2)
concomunque
piccolo.
La
v)
èquasi
continua come funzione di(u, v)
in0, 0; 2, 2 :
infattiu
essa è il
quoziente
della funzionequasi
continua(9)
perla funzione continua 4u. o
Inoltre
[per quasi
tutti ipunti (u, v)]
è pure una funzionequasi
continua di(u, v)
in
0, 0; 2, 2)..
Se la funzione
v)
è tale che la suaV(.) (2,v)
siaintegrabile rispetto
a vin
0, 2
allorag(.)(+0, v)
esiste finito perquasi
tutti i v ed èintegrabile
comefunzione di v in
U, 2 ( 10).
In
questo
casoponiamo v)= g(.)(+ 0, v).
LEMMA I. - In
ogni punto (x, y)
in cui 00 laV(u) (2, v)
div)
èintegra-
2
bile
rispetto
a v in0, 2 ,
tutte le seriey)
convergono e si ham~O
in cui
~o, n
è definita dalla(2).
Infatti, integrando
perparti,
abbiamo perquasi
tutti i v,posto 1,
Poichè
v) Sen u
Sen U 2è,
perquasi
tutti i v, a variazione limitata in0, "i)
e asso-lutamente continua in
E, 2
come funzione della sola u e abbiamoposto + 0, v)
===g(u)(0, v),
per un noto teoremag(u)(u, v) u/sen u
è assolutamente continua come senu(9)
L. TONELLI: Sull’integrazione per parti. Rend. R. Accad. Lincei (5), vol. XVIII, 1909,pp. 246-253.
(io) L. TONELLI: Serie
trigonometriche,
p. 448.funzione di u per
quasi
tutti i v. Perquesti v
si haquindi, integrando
perparti,
Essendo
v) e É v) quasi
continuerispetto
a(u, v)
ein cui i secondi membri sono
integrabili rispetto
a v,segue
immediatamente perun noto teorema del TONELLI
(11),
che leespressioni
chefigurano
sotto il segnodi
integrale
nel secondo membro di(7)
sonosuperficialmente integrabili
comefunzioni di
(u, v)
in(°’ 0> §§’ ~).
°Abbiamo
perciò, posto h = 2n ~ 1,
(H)
Loc. cit. in (9).Fissiamo
h=2n+1.
Avendosi(12)
col secondo membro
integrabile rispetto
a v inÚ, 2 , integrando
per serie si haIndicando una
quantità
che si annulla perpossiamo
scrivereOra
e, se
esiste,
è(s2)
Si ha infatti per u in :e per n > 0
e, se
esiste,
èPer la
(9)
abbiamoPer
quasi
tutti i vpossiamo
porrecon
P(.)(u, v) ->- 0, N(u)(u, v) >0,
non decrescenti come funzioni di u e tali che siaP(.)(u, v) + N(u)(u, v)= V(u)(u, v).
Sostituendo con la
(11)
abbiamoquindi
e
applicando
il secondo teorema dellamedia,
essendosen U crescente,
con 1
Essendo,
perne segue
in cui il secondo membro è
integrabile rispetto
a v in0, 2 .
Integrando quindi
perserie,
dalla(10)
abbiamoed
essendo,
perquasi
tutti i v,si conclude che è
e la
(6)
èprovata
per n=0.Consideriamo ora
e, ricordando che è sen
(2n+1)v-sen (2n-1)v=2
cos 2nv sen v, ècos 2nv dudv + ~~.
Come
l’integrale
della(10)
anchequesto può integrarsi
perserie;
si haquindi
e la
(6)
èprovata
perogni n >0.
00
OSSERVAZIONE: Si
può
anche dimostrare che la convergenza delleE A y)
m=0
è uniforme
rispetto
ad n, ossiache,
fissatoe> 0
arbitrario sipuò
determinareun M tale che per
sia,
perogni n
ossia
Dalla
(8)
abbiamo :Per un noto
teorema,
presoE > 0 arbitrario,
sipuò
trovare un N tale cheper
p> f n>N
siaIn
corrispondenza
an=0, 1, 2,....,
N determiniamo i numeriMo, M2,....
MN
tali che per siaIndicando con M il
maggiore
fra i numeriMo, Mi, M2,...., MN, N
si ha cheper e per
qualunque n
èConsideriamo ora
È già
stato dimostrato dal TONELLI(’3)
chequesta espressione
tende a zeroper
k - o,
uniformementerispetto
ad n. -Allo stesso
modo, posto
con convenzioni
analoghe
aquelle
fatte perv) quando
non esista
finito,
sipuò
dimostrare ilLEMMA II. - In
ogni punto (x, y)
in cui la div)
è inte-grabile rispetto
a u in0, ~)
i tutte le serieconvergono e si ha
in cui è definita dalla
(2).
E
qui
vale evidentemente un’osservazioneanaloga
aquella
fatta al lemma I.’(13) L. TONELLI: Serie trigonometriche, p. 477.
~
2. - I° Teorema di Sommabilità.TEOREMA : Se la funzione
f(x, y), periodica
diperiodo
2nrispetto
a xed a y e
superficialmente integrabile
è tale che la suav) v)]
relativa a un
punto (x, y)
abbia laV(u) v) integrabile rispetto
a v
[u]
in0, 2
e se la sua seriedoppia
di Fourier inquel punto
converge,essa è anche somn2abile per linee
[colonne]
e la somma cos ottenuta coincidecon la somma della serie stessa.
Questo
teorema segue immediatamente daiprecedenti
lemmi e da una pro-prietà
rammentata nei Preliminari(n.O 3).
~
3. - 11° Teorema di Sommabilità.TEOREMA : Se la funzione
f(x, x)
èintegrabile
inQ
eperiodica
diperiodo
2nrispetto
ad x ed a y e se in unpunto (x, y)
la suag(u)(u, v) [g(v)(u, v)]
hala
(
2v) [V(v)(u,03C0/2)] 1 ["(")(U" 2) integrabile integrabile rispetto rispetto
a v a v[u] [u]
in in0, 2 (0,
2 e la serie diFourier di
g(u)(+0, v) +0)]
èconvergente
per v=0[u=0]
ed ha persomma si
[s2],
la seriedoppia
di Fourier dif(x, y)
è inquel punto
somma-bile per linee
[colonne]
e la sua somma è data da si[s2].
Premettiamo la
seguente
osservazione : Siase esiste lim s,,
n(x, y) =sn(x, y)
e se esiste limsn(x, y) = S(x, y),
03BC ~ ~
è sommabile per linee ad
S(x, y).
Infatti
ogni
linea converge e si hainoltre
e
La
(9),
che sussiste nelle nostreipotesi,
dà che èdove
ê~, -- O
per p - oc.Fissiamo
h = 2n + 1.
Conprocedimento analogo
aquello
usato per dimostrare la(13)
si vede che è(14) Questa osservazione mette in evidenza il seguente fatto :
Sulla sommabilità per linee [colonne] della serie doppia di Fourier di una funzione f(x, y) integrabile, in un punto (x, y), influiscono soltanto i valori della funzione nei punti aventi t’ascissa [ordinata] prossima a x [y].
Per la (3) e per l’osservazione fatta basta dimostrare che, comunque si
prenda 3
> 0, èInfatti, fissato v, è
in cui il secondo membro è integrabile rispetto a v. Possiamo quindi sostituire al limite interno alla parentesi 1’ integrale del limite e quindi
perchè il limite interno è nullo per quasi tutti i v di
0, i 03C0/2), 2’
essendo per questiintegrabile rispetto ad u
in (03B4,03C0/2). (
2Ì 2
ossia
sn(x, y)
è la sommaparziale
n~na della serie di FOURIER della funzioneg( + 0, v)
per
Quindi
lim’"-m
Nello stesso modo si dimostra la convergenza per colonne. Si ha immedia- tamente il
COROLLARIO : Se la funzione
f(x, y)
èintegrabile
eperiodica
diperiodo
2nrispetto
ad x ed y e se in unpunto (x, y)
la suag(u)(u, v) [g(,,)(u, v)]
hala
u) integrabile rispetto a
v[u]
in0, 2
ed esiste unó > 0
tale che inquasi
tutto(0, ~) g(.)(+0, v) +0)]
coincida con una fun-zione
[y~(n)]
a variazionelimitata,
la seriedoppia
di Fourier dif(x, y)
è in
quel punto
sommabile per linee[colonne]
e ha per somma99(+ 0) [~~( + 0) ].
§
4. - Relazioni fra iprecedenti
teoremi di sommabilità equelli
dati dal Tonelli.Supponiamo
ora di avere una funzionef(x, y) integrabile periodica
diperiodo
2nrispetto
a x ed y, che sia inoltre a variazione limitata.La sua
g(U)(u, v),
relativa a unpunto (x, y),
ha laV(.) (2 v) integrabile (15).
Sono
quindi
verificate leipotesi
dei lemmiprecedenti.
A cosa si riducono le(6), (6’)
inquesto
casoparticolare ?
-
Essendo
si ha
o anche
eseguendo
nellaprima espressione
il cambiamento di variabile nella secondax + 2u = a
e tenuto conto dellaperiodicità
dif(x, y)
~
(i5)
S. FAEDO : Sulle medie delle funzioni a variazione limitata di due variabili, § 7.Rend. R. Istituto Lombardo, 1938.
Come caso
particolare
dei lemmi dati e delprimo -
teorema di sommabilità abbiamoquindi
leproposizioni seguenti, già
date dal TONELLI nella Memoria citata in(2):
.« Se
f(x, y)
èintegrabile, periodica
diperiodo
2nrispetto
ad x e a ye a variazione
limitata,
tutte le serieconvergono
(le prime
uniformementerispetto
ad n, le seconde uniforme- menterispetto
adm)
ed èSe
f(x, y)
èintegrabile, periodica
diperiodo
2nrispetto
ad x e a y e a variazionelimitata,
inogni punto
in cui la sua seriedoppia
di Fourierconverge,
questa
serie è anche sommabile per linee e per colonne e le sommecos ottenute coincidono con
quelle
della serie ».Se si osserva
poi
che se esisteun ~>
0 tale che inquasi
tutto(yo
-~, yo + ~)
l’espressione 1/2 [f(x + 0, v) + f(x -* 0, v)]
coincida con unafunzione
a varia- zionelimitata,
èguj(+0, v)
perquasi
tutti i v in(0, ~)
coincidente condal II teorema di sommabilità segue il criterio pure
già
dato dal TONELLI :Se
f(x, y)
èintegrabile
eperiodica
diperiodo
2nrispetto
a x e a y, a variazione limitata e se per unpunto (x, y)
esisteun ~ >
0 tale che inquasi
tutto
(yo - 8, y,,+ó) l’espressione 1/2 [f(xo + o, y)
+f(xo
-0, y)]
coincida con unafunzione a variazione
limitata,
allora la seriedoppia
di Fourierdella
f(x, y)
è nelpunto (xo, yo)
sommabile per linee e la sua somma è datada
(e analogo
per lecolonne).
~
5 - Lemmi.Data in
Q
una funzionef(x, y) integrabile
eperiodica
diperiodo
2nrispetto
ad x e y, si ponga, relativamente a un
punto (x, y),
con
0~~~
in cuiF(x + 2u, y + 2v)
è definita dalla(4).
Per u = 0e cos pure per v=0 si possono dare alla
g(u, v)
valori arbitrari.Dalla
(14)
si hache, qualunque
sia la funzionef(x, y) integrabile
da cui siparta
equalunque
sia ilpunto (x, y)
che siconsideri,
lag(u, v)
è assolutamente continua secondo CARATHÉODORY inE,
E;2, 2 ,
perogni
e tale che siaed inoltre
quasi
continua in0, ~~ Ù~’ Ù~Ì ’
Consideriamo ora una funzione
f(x, y)
tale che lag(u, v)
relativa a unpunto (x, y)
sia la variazione limitata in0, 0; 2, 2).
Inquesto
casog(u, + 0)
e
g( + 0, v)
esistono finite perquasi
tuttigli
u e vrispettivamente
e sono inte-grabili
in0, 2
come funzioni di u e v. Abbiamo inoltre ilseguente :
LEMMA III. - In tutti i
punti (x, y)
in cuig(u, v)
èsuperficialmente
inte-grabile
in0, 0 ; ~, §§)
ed ha lav) integrabile rispetto
a v in0, 2
con
V(.) (2,2
finita e in cuivg( + 0, v)
coincide perquasi
tutti i v con unacon
vu
2, 2funzione assolutamente continua in
0, 2
e tale che sia99 (2) = 2 9 (+ 02 03C0/2),
00
tutte le serie
y)
sonoconvergenti
e si ham=O
in cui
10, n
è definita dalla(2).
Per la dimostrazione di
questo
lemma è necessario trasformareopportuna-
mente
l’espressione
che dà la sommaparziale
Posto
2/~+1-=~ 2n + 1=h,
per la(3)
si haMediante
un’integrazione
perparti, essendo,
perquasi
tutti i v,abbiamo,
perquesti v,
e
quindi
Essendo
si ha
integrando
perparti
e sostituendo nell’ultima
espressione
diy)
otteniamoSi fissi
h = 2n + 1. Integrando
perparti
si hacos ku cos hv dudv=
in cui
Eu’, 8,,", 8,,’"
tendono a zero per*
Infatti se si pone, come è
lecito, g 0, 2 = g + o, 2 , g(u,03C0/2)
risulta assoluta- mente continua in0, ~)
ed ammettequindi
derivatagu’ u, ~ integrabile
in(0, )) ;
,ne segue immediatamente che è pure
integrabile,
° ’ in0, ),
B ’ 2f,
2/sen uu e quindi
che
Eu’-0,
per ,u - .Quanto
a8,,"
si osservi che è ’e, per la nota
( (li)
,in cui il secondo membro è
integrabile rispetto
a v in(O, 2 . Integrando quindi
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa. 20
per serie abbiamo
nello stesso modo si vede che è lim
e,,"’ -- 0.
u --> oo
Posto
~/+~/’+~/"==~,
sostituendo nella(16)
leespressioni trovate,
otteniamo
Per n = 0 è
ed essendo
g u,
,r/2) u
sen u cos u a variazione limitata in0, 2
èe cos la
(15)
èprovata
per n=0.Consideriamo ora, per
n>0,
È
e utilizzando le formule di
prostaferesi,
si ottieneProcedendo
come si è fatto per la(12)
siottiene, qualunque
sia kin cui il secondo membro è
integrabile rispetto
a v in0, 2 ;
;perciò integrando
-
,
2Ì
per serie e ricordando che
quasi dappertutto
in0, ")
2 èg(v) =vg( + 0, v), otteniamo’
’Dalla
(18)
abbiamo allorae
integrando
perparti,
osservando che è~(0)=0 (16),
Sostituendo l’ultima
espressione
nella(19)
e tenendo conto che peripotesi
è
cp 2 = 2 g( +0, 2)~
concludiamo cheLa
(15)
sussistequindi
anche pern > 0
e il lemma è coscompletamente
dimostrato.
Analogamente
sipuò
dimostrare ilLEMMA IV: In tutti i
punti (x, y)
in cuig(u, v)
èsuperficialmente
inte-grabile
in0, 0 ; ), §§)
ed ha la2 integrabile rispetto
ad u in(O, ~)
con
2
finita e in cui+0)
coincide perquasi
tuttigli
u conuna funzione
y(u)
assolutamente continua e tale che siay 2 - 2 g 2 ,
y +0),
00
tutte le serie
y)
sonoconvergenti
e si han=O
(i6)
Infatti sefosse
con ~~>0~ si avrebbe, per la continuità di per 2 e quindi g(+0,v) non sarebbe integrabile in0,
B2
2 avendosiin (O, 8).
~
6. - 1110 Teorema di Sommabilità.TEOREMA : Se la funzione
f(x, y) integrabile
eperiodica
diperiodo
2nrispetto
ad x e a y è tale che in unpunto (x, y)
la funzioneg(u, v)
siasuperficialmente integrabile
inU, 0 ; 2, 2
ed abbia2 , v) [ fivj u, 2
integrabile rispetto
a v[uJ
in0,r/2),
2 con 2 2 (2r/2)]
2]
finita erenda
vg(+0, v) [ug(u, +0)]
coincidente perquasi
tutti i v[u]
con unafunzione assolutamente continua in
0, 2
e in modo che sia~ 2 - 2 g + U’ 2 - 2 ==2 - g 2 +0)];
se la seriedoppia
di Fourier dellaf(x, y)
inquel punto
converge, tale serie è anche sommabile per linee[colonne]
alla stessa somma.°
Questo
teorema segue immediatamente dai lemmi III e IV.Per stabilire il suo criterio di convergenza W. H. YOUNG
(~’)
hasupposto
che la funzione
g(u, v)
sia a variazione limitata secondo HARDY.Sappiamo
anche che in
E, 2),
con8>0, g(u, v)
è assolutamente continua secondoCARATHÉODORY ;
sipuò quindi
scrivereAvendo
posto + 0), g(0, v) =g( + 0, v), g(0, 0) =g( + 0, + 0),
ilprimo
membro della(20)
è una funzione continua per E -O ;
lo èquindi
ancheil
secondo,
ed essendog(a, fl)
continua e a variazione limitata secondo HARDY in tutto0, 0 ; 2 , 2 , ~(a, fl)
èintegrabile
in tutto(O, 0 ; 2 , 2 (18), perciò
passando
al limite per E --~ O èossia
g(u, v)
èdoppiamente
assolutamente continua in0, 0 ; 2 , §~) .
(i?)
Se î(x, y) è integrabile e secon g(u, 0)==~(~ -~- 0), g(0, v) =g(-~- 0, v), g(0, 0) =g(-~ 0, -~- 0), è a variazione limitata se-
condo HARDY in
0, 0; ~ , 2
la serie doppia di FOURIER di converge nel punto (~, y)a g(-~- 0, -~- 0). Cfr. nota (4).
(i8) W. H. YOUNG : Sur la dérivation des fonctions à variation bornée. Comptes rendus,
T. 164, 1917, p. 622.
Avendo
posto g(u, + 0) =g(u, 0), g(u, v)
è perogni u > 0
assolutamente con- tinuarispetto
a v in0, 2 .
Per unaproprietà
ricordata nei Preliminari(n.O 2) [che
del resto segue immediatamente dalla(21) qualora
si sostituiscano ai limitizero
dell’integrale
dei valoriuí=~=0, v1~0], g(u, v)
è assolutamente continuarispetto
a v per tutti
gli
u equindi g(0, v) =g( +0, v)
e cos pureg(u, 0) =g(2c, +0)
sono assolutamente continue come funzioni di v e di u in
0, ~).
Come corollario del III teorema si ha
quindi :
Se una funzione
f(x, y)
soddisfa in unpunto (x, y)
alle condizioni del criterio di convergenza di W. H.Young,
la sua seriedoppia
di Fourierè pure sommabile per linee e per colonne alla stessa somma.
~
’
§
7. - IVO Teorema di SomniabiHtà.TEOREMA: Se la funzione
f(x, y) integrabile
inQ
eperiodica
di pe- riodo 2nrispetto
ad x e a y è tale che in unpunto (x, y)
la funzioneg(u, v)
sia
superficialmente integrabile
in~0, 0; 2 2
ed abbiaYu) 2 v) [ V(V) (u, 2)
integrabile rispetto
a v[u]
in0,r/2
2 2 con 22 r/2)] r/2
finita eg(+0, v) [g(u, +0)]
coincidente perquasi
tutti i v[u]
con una fun-zione
[y~(u)]
assolutamente continua in(0, ~2!)
e in modo che siap ("-’) 2 = g ( + o , ’--’) 2
2 2[ v (,-T) 2 = = g ("-’ , 2 +0 1
2 2 la seriedoppia
di Fourier dellaf(x, y)
èin
quel punto
sommabile per linee[colonne]
ed ha per somma99(0) [y(o)].
Si fissi
h=2n+ 1.
Dobbiamo trovare il limite di per in cui8,, n(X, y)
è data dalla(17),
che sussiste inquesta ipotesi.
Quanto
aanalogamente
aquanto
si è visto per la(10)
èuguale all’ integrale
dellimite,
ossia a
Nello stesso modo si vede che la rimanente
parte
del secondo membrodella
(17) tende,
per aMa, integrando
perparti,
èquindi
da cui lim
s,,(x, y)
=n-·ao
.
Analogamente
siprocede
per dimostrare la convergenza per colonne.~
§
8. - Confronto fra i Teoremi III e IV equelli
del Tonelli.Vediamo ora in
quale
relazione stiano i risultati datinei §§ 5, 6,
7 conquelli
del TONELLI ricordati
nel §
4. ,Supponiamo quindi
di avere una funzionef(x, y) integrabile,
a variazionelimitata in
Q e
definita in tutto ilpiano
mediante laperiodicità rispetto
ad x e ad y. Posto al solito
per
0~~~ 0~~~
essendo(x, y)
unpunto qualsiasi,
per tuttigli
èe, per tutti i
v > 0,
Infatti è
Scelto v1
in0, 2
tale cheF(x + 2u, y + 2vi)
sia a variazione limitata in0, r/2)
rispetto
ad 2c equindi
siay+2v,) M,
e indicata conW(v)(x+2u, y+2v)
la variazione totale nell’ intervallo
(0, v)
dellaF(x + 2u, y + 2v)
considerata comefunzione della
sola v,
ècol secondo membro
integrabile rispetto
ad u. Ne viene che èe
perciò,
per un noto teorema diintegrazione
perserie, g(u, +0)
esiste per tuttigli u > 0
edè,
per la(23),
Nello stesso modo si dimostra la
(22’).
Perciò
vg(+0, v)
eug(u, +0)
coincidonorispettivamente
per tutti iv > 0
con la funzione
v
e per tutti
gli u >0
conche sono assolutamente continue in tutto
0, 2 B r/2
ed èInoltre
~)
e~)g, ~)
sono finite. Infatti2
è la variazionetotale
rispetto
ad u, nell’ intervallo0, 2 ,
della funzionePosto
4$(u)
è a variazione limitata in0, 2 .
Si vede infatti facilmente che la varia- zione totale di in0, 2
è alpiù uguale
ain cui
W(u)(x + n,
" ’ y+ 2v)
indica la variazionetotale,
nell’ intervallo0, ( ’ 2 , r/2 della
funzione
F(x + 2u, y + 2v),
considerata come funzione della sola u. Postoquindi
da cui
con non decrescenti e tali che sia
è
Essendo
~( + 0) finito,
non
decrescenti,
èUgualmente
si vede che è finita~).
°Abbiamo
quindi
dimostrato che sef(x, y)
èintegrabile
e a variazione limi- tata e definita in tutto ilpiano
mediante laperiodicità,
lag(u, v)
relativa adun
punto qualsiasi
soddisfa a tutte leipotesi
dei lemmiIII e IV,
salvo alpiù
alle condizioni di essere
integrabile
e a variazione limitata in0, 0 ; 2 , 2
.Dall’essere la
f(x, y) integrabile
e a variazione limitata inQ
non sipuò
ingenerale
dedurre che tale sia la suag(u, v)
relativa a unqualsiasi punto (x, y).
Però se per un indicate con le varia-
zioni totali
negli
intervalli(0, u), (0, v)
dellaF(x + 2u, y + 2v)
come funzionerispettivamente
della sola e della sola v,sono
integrabili rispettivamente
come funzionidi v e di u
in(0, e),
alloraè a variazione limitata in
(0, 0 ;2 , 2
In
queste ipotesi,
essendog(u, v) quasi
continua e a variazione limitata essaè anche
integrabile (2°),
equindi
la funzionef(x, y) soddisfa,
oltre che ai teoremidel TONELLI citati
nel § 4,
anche ai lemmi III e IV. ’Ciò
però
non accade ingenerale.
~i9) S. FAEDO, loc. cit. in
(15) §
6.’ ’
(z°) L. TONELLI: Serie trigonometrica, p. 448.