R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
T ULLIO V ALENT
Proprietà dello stress minimizzante l’energia potenziale elastica in un insieme di stress « staticamente ammissibili »
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 53 (1975), p. 87-95
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Proprietà
minimizzante l’energia potenziale elastica
in
uninsieme di
stress «staticamente ammissibili
».TULLIO VALENT
(*)
SUM11ZARY - First we
investigate
about the mechanicalmeaning
of the stresses of the convex set r considered in [5](concerning
a variational formu- lation of the elastostaticproblem
when a unilateralsupporting
constraintis present). Then we show how the
displacement,
that we obtain from the stressminimizing
the elasticpotential
energy in 1, satisfies the « am-biguous
»boundary
conditionsexpressing
thesupporting
constraint.In
[5],
studiando una formulazione variazionale - espressa nello stress delproblema
elastostatico in presenza di un vincolo di ap-poggio
unilateraleliscio,
ho considerato un insieme convesso r di stress« staticamente ammissibili >> e,
dopo
aver trovato una condizione sulle forze attiveassegnate
assicurante che T non èvuoto,
ho dimostrato(tra l’altro)
che cr E T’ rende minimo in T’ il funzionale reale Yespri-
mente
l’energia potenziale
elastica in funzione dello stress se e solo se 6è «
conguente >>
in un sensogeneralizzato
e dàluogo
aspostamenti
dicui almeno uno soddisfa in un senso debole alle condizioni richieste dal vincolo di
appoggio
unilaterale liscio.Nella
presente Nota, innanzitutto,
si chiarisce ilsignificato
mecca-nico
degli
stress di 7: in condizioni di succientegeneralità
perquanto riguarda
leproprietà
analitiche egeometriche
dellaconfigurazione
(*)
Indirizzo dell’A.: Seminario Matematico dell’Università di Padova.Lavoro
eseguito
nell’ambito delGruppo
Nazionale per la Fisica Matema- tica del C.N.R.88
di riferimento
(e
dellasuperficie d’appoggio), gli
stress di.h
sonoquelli
che hanno le
componenti
cartesianeortogonali
diquadrato
sommabilee che sono « in
equilibrio »
con le forze attiveassegnate
e con una rea-zione del vincolo di cui l’intensità è
esprimibile
mediante una misuradi Borel sulla
superficie d’appoggio ~,
non necessariamente assoluta- mente continuarispetto
alla misurasuperficiale
diLebesgue
su 1:.Detto v il versore della normale « interna » a Z in
ogni
suopunto regolare,
simostra, successivamente,
che almeno uno - sia u -degli spostamenti
che siottengono
dallo stress a minimizzante Y in T è tale che(quasi ovunque)
suZ,
nonchè(quasi
ovun-que)
sullaparte
di 1 ove èpositiva
la derivata diLebesgue
della misuraesprimente
l’intensità della reazione del vincolocorrispondente
allostress ~, almeno
quando
tale derivata è una funzione diquadrato
sommabile
(oltre
chesommabile)
su 27.Ricordo che in
[4], prendendo
in considerazione un insiemepiù
ristretto di stress « staticamente
ammissibili », (precisamente
l’insiemedegli
stress che hanno lecomponenti
cartesianeortogonali
diquadrato
sommabile e che sono in
equilibrio
con le forze attiveassegnate
e conuna reazione del vincolo di intensità
esprimibile
mediante una funzionedi
quadrato
sommabile su1:),
ho dimostrato che l’eventuale stress minimizzante Y in tale insieme di stress non solo è «conguente »
ma,essendo soddisfatta una condizione di natura
geometrica
suL,
esso dàluogo
aspostamenti
di cui almeno unorispetta, quasi
ovunque su1:,
le condizioni
imposte
dal vincolo diappoggio.
1. Preliminari. Notazioni.
L’aperto
connesso e limitato D di R3rappresenti
laconfigurazione
di riferimento - che
supponiamo
diequilibrio
naturale - di un corpo elasticosoggetto
a un vincolo diappoggio
unilaterale liscio.La frontiera 2,Q di D sia unione di un numero finito di
superficie regolari
aventi in comune, due adue,
alpiù punti
del loro bordo.Sia 27 la
parte
di 3Dche,
nellaconfigurazione
diriferimento,
sitrova a contatto
dell’appoggio;
non escludiamo il caso 27 = 2D.I sia unione di alcune
(o
ditutte)
lesuperficie regolari
di cui ècostituito 3D.
_
Indicheremo con x =
(xi)
ilpunto generico
di D(chiusura
diD)
e con v =
(vi)
il versore della normale « interna » inogni punto
rego- lare di2D,
Sia 8 lo
spazio
hilbertiano delle matriciquadrate
simmetriche del terz’ordine suLi(Q) (1)
con ilprodotto
scalare(2)
e sia H lo
spazio
di Hilbert che si ottiene percompletamento
funzionaledi
rispetto
alla normaessendo
I vettori di H
appartengono
a e per essi èdefinito,
nel sensoforte di Friedrichs
(3), l’operatore
differenziale e risultandoe(v)
E SIl nucleo diciamolo A -
dell’operatore e:
H - Sè,
com’ènoto,
l’insieme dei vettori del
tipo degli spostamenti rigidi infinitesimi,
cioèdel
tipo c -
c+
yx, ove c E R3 e y è una matrice emisimmetrica di ordine 3 su R.Facciamo
l’ipotesi
che D sia tale per cui sussistano leseguenti
mag-giorazioni :
(1 )
denota 1’insieme delle funzioni reali definite in S e ivi di qua- drato sommabile secondoLebesgue.
Nel
seguito
useremo, inoltre, leseguenti
notazioni.Si indicherà con
L~(aS~), L~(~), L~(aS~ -
27)gli
insiemi delle funzionireali definite
rispettivamente
su aQ, su 27, su òQ - E e ivi diquadrato
som-mabile per la misura
superficiale
diLebesgue;
conOh(Q)
l’insieme delle fun- zioni reali definite in ti e ivi continue con le derivateparziali prime;
conL~$(a,S~),
27),gli
insiemi delle funzioni (vet-toriali)
a valori in R3 di cui le funzionicomponenti
appartengonorispetti-
vamente a
(2) É sott’inteso il segno di somma su
ogni
indiceripetuto;
tale conven-zione sarà adottata in tutto il presente lavoro.
(3) Cfr. [5], Nota I.
90
valide per
ogni (4)
equindi
perogni v E H,
essendoki, k2
numeri
positivi dipendenti
solo da Q e che esistaqualche
vettore v° EH,
continuo in Q U
~,
tale che su£,
essendok°
un convenientenumero
positivo.
Tali
ipotesi
lasciano(e
alla suafrontiera)
unalarga generalità:
esse sono senz’altro
soddisfatte,
adesempio,
se S~ è un « campo pro-priamente regolare » ( 5 ) .
2. Stress staticaxnente amtniseibili.
Siano
f
la densità di forza di massa, g la densità della forzasuperfi-
ciale
assegnata
su aS~ - ~(nel
caso che 2D -,E abbia misurasuperfi-
ciale non
nulla)
ela
legge
costitutiva nel caso - chequi
viene considerato - di «pic-
cole trasformazioni » isoterme.
Supponiamo f
ELitl(Q),
g E1).
Sulle funzioni aijhk,
(aijhk
= ajikh =ahkij),
facciamo solol’ipotesi
chesiano misurabili e
quasi
ovunque limitate in D eche,
naturalmente(6),
per
quasi
tuttigli x
di S2 si abbia 0qualunque
sia lamatrice y =
(yr8) ~ 0
su R simmetrica di ordine 3.Dicendo « ammissibile »
ogni
vettorespostamento
che siacompati-
bile - nel senso della teoria linearizzata - con il vincolo di
appoggio
unilaterale liscio su
Il
l’insiemedegli spostamenti
ammissibili di H è ilseguente
cono convesso di H :Il
principio
dei lavori virtualionrey
in manieranaturale,
l’avvioad una
impostazione debole,
espressa nellostress,
delproblema
del-l’equilibrio
elastico.(4)
Lamaggiorazione
(2) consente di definire la traccia su ôD diogni
vettore risultando continuo
l’operatore
di traccia di .H in Cfr. [5], Nota I.(5) Cfr. [1], pp. 109, 110, 112, 115, 121.
(6)
In accordo con l’ammissione, fatta inpartenza,
dell’esistenza di unaconfigurazione
diequilibrio
naturale e con l’assunzione diquest’ultima
comeconfigurazione
di riferimento.Detto « staticamente
ammissibile
»ogni
stress che soddisfa alprin- cipio
dei lavorivirtuali, allora,
nella classedegli
stress concomponenti
cartesiane
ortogonali
diquadrato
sommabile inQ,
l’insieme Tdegli
stress staticamente ammissibili resta cos definito :
Affinchè T non sia vuoto è
necessario,
come si riconosce immedia-tamente, che f, g
soddisfino alla condizioneSe
l’uguaglianza,
nelle(5),
si verifica se e solo sequasi
ovunque su
~,
allora le(5)
stesse sono sufficienti affinchè T non siavuoto,
come ho dimostrato in[5],
Nota I.Nel
seguito
supporremo soddisfatta(5)
nel senso « forte » appenaprecisato.
Le
proposizioni
I e IIseguenti
servono a chiarire ilsignificato
meccanico
degli
stress di T.I. Per
ogni T
E T esiste una misura di Borel nonitegativa
flT tale chePer la dimostrazione di
questa proposizione
si confronti[1],
p. 120ove è dimostrato un fatto
analogo
e sitenga presente
la definizione diI’,
e
l’ipotesi,
che abbiamo fattoprecedentemente,
dell’esistenza diqualche
v° E H n
C¡a(Q
uZ)
tale che suZ,
conko
numeropositivo
conveniente.
Da
(6)
appare chiaro ilsignificato
meccanico della misura ,u~ : se B è un boreliano diZ, esprime
l’intensità della reazioneglobale
(1)
u~)
denota l’insieme delle funzioni(vettoriali)
a valori in R3definite e continue in S2
92
esplicata
dal vincolo diappoggio sulljintero
sottoinsieme B di~
incorrispondenza
dello stress e delle forze attiveassegnate f,
g.Supponiamo, viceversa,
che- assegnata
una misura di Borel nonnegativa v
su Z - esista c- 8 tale cheDa
quest’ultima
segueSe V n
UE)
è denso in V con latopologia
di H(8), (7)
sus-siste per
ogni v
EV,
come si riconosce immediatamente avendo pre- sente(2): dunque T
E .T.Possiamo
pertanto
affermare cheII. Se V r1 u
2:)
é denso in V latopologia
diH,
un ele-mento T c- 8
appartiene
a r se e solo se esiste una misura di Borel nonnegativa
su 2: per cui sussiste(6)
Vv E H r1 u2:).
Si noti che
agli
stress z E T(staticamente ammissibili)
non si chiededi essere derivabili nel senso ordinario
(cosa, peraltro,
non richiesta dal fattofisico),
nè siesige
che la reazione vincolare ad essicorrispondente
sia
esprimibile
mediante una funzione dipunto - potendo, invece,
l’intensità della reazione del vincolo essere espressa da una misura di Borel su
2:,
come risulta dallaproposizione
I.La
proposizione
IIprecisa
ulteriormentequest’ultima
circostanza.3.
Proprietà
dello stress minimizzantel’energia potenziale
elastica in .1~.Consideriamo il funzionale reale Y definito in 8 nel modo
seguente :
(8) In [1], p. 129, è data una condizione sufficiente affinchè, essendo S~ un
« campo
propriamente regolare
», Y n [equindi
anche Y r1C£s(Q
u27)],
sia denso in V con la
topologia
di H.Y
(í) esprimel’energia potenziale
elastica incorrispondenza
dello stress í.In
[5],
NotaII,
ho dimostrato che 6 E r rende in r se e solo se esistequalche u
E V tale che = - nonchéNello stesso lavoro ho anche indicato una condizione sulle fun- zioni sufficiente aflinchè Y abbia minimo in 11.
In
[5],
NotaI,
ho fatto vedere che la condizione(8)
- nel casoche D sia sufficientemente
regolare
e che aij E- equivale
esat-tamente alla circostanza che lo
spostamento u
E Vverifica,
su~,
lacondizione
imposta
dal vincolo diappoggio
unilateraleliscio,
cioè lacondizione di aversi
(quasi ovunque)
sullaparte
di 27 overisulta
Mostreremo,
tra poco, come(8) implichi
che u soddisfa su 27 alla condizioneimposta
dalvincolo,
in condizioni moltogenerali
per lo stress cr minimizzante Y in 1-’(9),
almenoquando
S~ e I sono tali cheV r1
C¡a(Q
~J~)
è denso in V con latopologia
di H.Se a E r rende minimo Y i1~ r sia p la misura di Borel
(non negativa)
sw I associata a a tramite
(6).
Siano ,u1 la misura assolutamente continua
rispetto
alla misurasuperficiale
diLebesgue
su I e po la misurasingolare rispetto
aquella superficiale
diLebesgue
su I tali che ~C1 esistono esono univocamente determinate
da p
in base al noto « Teorema didecomposizione
diLebesgue » (10).
po è concentrata in un sottoinsieme - diciamolo N
( 11 )
- di 27avente misura
superficiale
nulla secondoLebesgue:
si ha cioè,uo(B)
= 0per
ogni
boreliano B di I tale che B n N sia vuoto.~
(9) E non solo
quando
Cfr. laproposizione
I I Iseguente.
(lo)
Cfr., adesempio,
[3], p. 134.(11)
Da un teorema dimostrato da G. Fichera in [2], p. 415, si deduce(in
condizioni di notevolegeneralità
suil)
che, almenoquando
le funzioni ai;hksono sufficientemente
regolari,
l’insiensesingolare
N della è contenutonell’unione dei bordi delle
superficie regolari
di cui è composta ~;quindi
nellevicinanze di
ogni punto regolare
di 27 non si ha concentrazione di reazione vincolare.94
Detta 0 la
f unzione (12)
reale(non negativa)
sommabile taleche
,ul(B)
perogni
boreliano B diE,
si hap(B) = Po(B) + +
perogni
boreliano B diE,
nonchèp(B) = I0 da
se B e Nsono
disgiunti.
Di conseguenza risulta
Supposto
che Q e 2: siano tali per cui V r’1 U2:)
sia densoin V con la
topologia
di H(13),
dimostriamo cheIII. Se 0 si ha ui vi = 0
(quasi ovunque)
sullaparte
di 10.
Se
~vn~
è una successione in V r1convergente
a 2c conla
topologia
diH,
si verifica senzadifficoltà,
tenendopresente (2 ),
cheEssendo v" é
V,
risultaqualunque
(12)
Tale funzione(detta
derivata diLebesgue
della misura p) esiste ed è univocamente determinata nel senso diLR(Z), (cioè quando
si identifichino due funzioni che differiscono solo in un insieme di misura nulla suZ),
in baseal « Teorema di
Radon-Nikodym
». Cfr.[3],
p. 128 e [2], p. 415.(13)
Vedi (8).Pertanto da
(9),
scritta per e da(8), (10), (11)
seguedonde 0
(quasi ovunque)
sullaparte
di 27 ove 0 >0,
dato che(quasi ovunque)
su I siDalla
proposizione
III discende che se lo stress di T rende minimo Y inr,
a è lo « stressreale »,
nel senso che esso è «congruente
» in sensogeneralizzato (cioè
incorrispondenza
di esso le(4)
sonointegrabili
in
H)
e dàluogo (tramite (4))
aspostamenti
di cui almeno uno sod-disfa,
su~,
almenoquando 0
E alle condizioniimposte
dal vin-colo di
appoggio
unilaterale liscio.BIBLIOGRAFIA
[1] G. FICHERA, Problemi elastostatici con vincoli unilaterali: il
problema
diSignorini
conambigue
condizioni al contorno, Mem. Acc. Naz. Lincei », serie VIII, 7, fasc. 5 (1964).[2] G. FICHERA,
Boundary
valueproblems of elasticity
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», Bd. VIa/2, Springer-Verlag
(1972).[3] P. R. HALMOS, Measure
Theory,
van NostrandCompany
(1950).[4] T. VALENT,
Questioni
di esistenza e di unicità per ilproblema
elastostaticocon un vincolo di
appoggio
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nel caso dipiccole deformazioni,
Rend. Sem. Mat. Univ. Padova, 50 (1973).[5] T. VALENT, Sulla
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variazionale 2014 espressa nello stress 2014 delproblema dell’equilibrio
deicorpi
elastici con un vincolo diappoggio
uni-laterale liscio, Note I e II, Rend. Acc. Naz. Lincei S. VIII,
56,
fasc. 5e 6 (1974).
Manoscritto pervenuto in redazione il 14