A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E UGENIO B AZZI
Sullo spostamento delle linee di livello che si osserva in un disco metallico ruotante traversato da correnti voltaiche
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 1re série, tome 5 (1888), p. 49-75
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IN UN DISCO METALLICO RUOTANTE
TRAVERSATO DA CORRENTI VOLTAICHE
EUGENIO BAZZI
ruotare un corpo
conduttore,
il sistema di correnti in- dotte che vi sisvilappano,
e il sistema di linee di livellocorrispondenti
vengonospostati
nel senso dellarotazione,
e t’~,nto
più quanto maggiore
è la velocità di rotazione.Questo
trasporto
fucotistatato ,
successivamente e in modidiversi,
daNobili, Matteucci,
Verdet eFelici,
e siritiene che sia dovuto all’’ effetto di correnti indotte di ordine
superiore, piuttosto
che a un ritardo della indu- zione stessa(*) .
Prendendo occasione da
questo fatto,
hointrapreso
a’
stabilire se un
trasporto analogo
si verifica anche in und sco conduttore traversato da correnti
voltaiche, quando
vien fatto ruotare.
C) WIFDIRMANN - Die Lehre von der Elektricitát, IV. vol. pago.
308-309, 1885.
A
questo
scopo mi sono servito di un disco circolare di rame del diametro di 3-1 cm e dello spessore di2-m, girevole
attorno ad un assecentrale ,
normale al suopiano.
Duescandagli trasporiabili
ponevano duepunti
del disco in comunicazione con i due
poli
dipila,
edue altri
scandagli ,
puretiasportabili ,
ponevano in co- municazione altri duepunti
del disco col filo di ungal-
vanorrletro .
Tenendo fermo il
disco, disponevo gli scandagli
delgalvanometro
in modo che venissero a trovarsi sopra una linea di livello deldisco, seguendo
il processonoto;
indiruotavo il disco in un senso o
nell’altro, gli scandaglí
rimanendo
fissi,
e osservavo algalvanometro.
I resultati delle
prime
ricerche riuscirono incerti edinfruttuosi,
mapostomi
in condizionipiù
favorevolipotei
constatare decisamente 1’ effetto della rotazione. A tal uopo modificai
l’apparecchio
in modo dapotere
appog-giare
iqnattro scandagli
sul contorno esterno del discoben
amalgamato,
e ridussi la resistenza del circuito finoa
portare
la corrente che traversa il disco ad una ven-tina di
ampère.
Inoltredisposi
iquattro scandagli
in modoche mentre
quelli
dellapila
toccavano il contorno deldisco all’ estremità di un
diametro, quelli
delgalvano-
metro si trovassero all’ estremità del diametro normale.
I fili adduttori della corrente erano sorretti in modo che andassero dal disco alla
pila
mantenendosiperpendicolari
a
questo
fino ad una cortadistanza,
oltre laquale
1’azioneinduttiva
potesse
trascurarsi .Postomi in
queste condizioni, portati gli scandagli
adessere esattameente sopra una linea di
livello, quando
ilDunque le
linee di livello sispostano
per la rotazione del disco.Cercando di ridurre
gli scandagli
delgalvanometro
sopra una medesima linea di livello
(in
modo cioè che la deviazione delgalvanometro
fossenulla)
mentre il discoruotava,
trovai chebisognava spostarli
in sensoopposto
alla rotazione.
- Quindi :
lospostarnento
delle linee di haluogo
in senso°lJposto
al niov ii ento di ro-Anche
disponendo
laparte
fissa del circuito inposi-
zioni diverse
rispetto
al disco ruotante ho riscontrato che si verifica sempre il medesimo fenomeno. ’ -Nella misura
dell’ampiezza
diquesto spostamento
misono limitato a
quello
della linea di livello diametrale eprocedevo
nelseguente
modo . Tenuto fermo unodegli scandagli
all’estremità diquesta linea,
e mentre il discoruotava in un determinato senso e con una determinata
velocità, spostavo
1’ alt,roscandaglio
mercè un cursore avite,
fino a che la corrente delgalvanometro
fosse nulla.Qalndi invertivo il senso della velocità del disco e deter- minavo la nuova
posizione
da darsi alloscandaglio
peravere di nuovo una corrente zero al
galvanometro.
Ladistanza fra le due
posizioni ,
dedotta da una scala amillimetri tracciata sul
sosteg no
delloscandaglio,
mi davalo
spostamento
fatto subire aquesto.
Se lo
scandaglio
fisso fosse stato al centro deldisco,
lo
spostamento
osservato sarebbe stato ildoppio
dell’arcodi cui si era
spostata
la l nea diametrale per la rota- zione in un determinato senso, ma trovandosi all’ altra estremità deldiametro,
lospostamento
osservato i-isiiltava ilquadruplo
dell’ arco medesimo(*).
Con tal processo
ampliai
ilfenomeno,
ed eliminai la difScoItà che sipresenta,
per le inevitabilidisuguaglianze
del
disco ,
nel determinare conprecisione
una linea dilivello
quando
il disco stesso è fermo .Ecco i resultati ottenuti in due
esperienze ~
elativea due velocità differenti. Indico con m la velocità an-
golare
del disco espressa col nuinero digiri
al minutosecondo,
5 con D lospostamento
delloscandaglio
e conD 1’ arco di
spostamento
della linea di livello dia- 4metrale ,
misurato sul contorno deldisco;
i valori osser-’vati sono
(**) :
(’) Supposto che le linee di livello terminanti al tratto esplorato
possano considerarsi come rettilinee.
(") Mi sono limitato a queste sole determinazioni, perchè lo
scopo prefissomi non era quello di determinare la leàge del fenorreno ,
ma solo di mostrare 1’ esistenza , 1’ ampiezza , e il senso dello sposta-
mento delle linee di livello. E se questo spostamento era in massima
prevedibile a priori, non lo erano egualmente i limiti entro cui si ma- nifesta, e tanto meno il senso , che risulta opposto al movimento del disco , cioè contrario a quello che si verifica nelle esperienze analoghe
dl Nobili, Felici ec.
Queste
cifre oltre a dare un’ idea dell’ ordine di gran- dezza dellospostamento,
e delle velocità a cui èsensibile,
indicano con molta
approssimazione che, probabilmente
enei limiti
dell’ esperienze eseguite,
lospostamento è
pro-porzionale
alla velocità di rotazione.Resta ora a vedersi se il fenomeno si
può spiegare sempliceniente
come un effetto dell’induzione, esercjtata
sul disco ruotante dalle correnti che lo
traversano.
PARTE SECONDA
I.
Immaginiamo
il disco D riferito ad un sistema di assiortogonali,
1’ uno 0 Z normale alle suefaccie, gl
altriox
y OY situati nelparal lelo
di rnezzo P P’ ° e coll’ori-gine
nel centro.-
Lungo
duegeneratrici
e e,
e’ e’
situate nelpiano XOZ,
il disco sia -posto
in comunicazione coipoli
di unapila M,
inercè una circuito filifor-
me
e Q Q‘ e’,
di cui due trattie Q , e‘ Q’
si sten-dano
parallelamente
al-l ’ asse
0 Z ,
ed il 1 trattoQ’ Q
sia sufficientemente lontano dal disco perpoterne
trascurare 1’ a-zione induttiva su que- sto.
Se indichiamo con
U"0 u~o le
componenti
secondo
gli
assi 0X ,
y OZ della corrente che at-traversa il
punto qualsi voglia (x , y , z)
delcircuito,
conwo
ilpotenziale
nelpunto
medesimo della elet,tricitàlibera,
e con K la conducibilitàspeci6ca
delcircuito ;
avremo per le formule del
Kirchhofi:
colle condizioni :
in tutto lo
spazio occupato
dalcircuito,
ealla
superficie libera,
essentlo(3 ,
ygli angoli
che lanormale fa coi tre assi
coordinati, più quelle
relativa allesuperficie
di contatto(*).
- Se si supponed’imprimere
aldisco un movimento rotatorio attorno
l’asse 0 2,
lasciandofissa la
parte filiforme,
inogni punto
del disco si sve-glierà
una forza elettromotrice dovuta al movimento re-lativo di
questo punto rispetto
al sistema di correnti che traversa il disco mobile e allaparte
fissa del circuíto . Neseguirà quindi
una nuova distribuzione delle correntie del
potenziale
della elettricità libera nell’ interno del disco. Ma se il moto di rotazione huniforme, questa
C’> Se s’ indicano con a (1’ le superficie di contatto fra il disco e
i fili adduttori della corrente, con p la normale a questa superficie, di-
retta verso 1«’interno del disco, e con Q la intensità della corrente che lo traversa, queste condizioni saranno :
distribuzione
raggiungerà
uno statostazionario,
epotremo
considerare il nuovo sistema di correnti come fisso nello
spazio.
Sieno u , , z , W i valori che in
questo
stato sta-zionario assumono nel
punto ( ,
y ,z )
lecomponenti
della corrente, e il
potenziale
della elettricità libera:u’, v’ ,
5w’ , W’
i valori delle medesime variabili in unaltro
punto qualunque (.a’ , y’ , z’ ),
e a,b , e
le coln-ponenti
della velocità delpunto ( x,
y , z).
Ammattendo la
legge
d’induzione diWeber,
le com-ponenti
della forza elettromotrice indott,-t dal sistema dicorrenti,
in rnisureelettrostatiche,
nelpunto (x ,
y ,z)
del disco possono
esprimersi
come ha fatto Jochmann(*),
sotto la forma: -
(’) E. JOCHMANN. - Ueber die durch einen Magnet in einem ro-
tirenden Stromleiter inducirten elecktrischen Stróme . - Borchardt ’s Journal. LXIII, Bde. 1864.
C«) Adotto, come fa Weber, la convenzione che sia positiva la
forza elettro-motrice che tende a muovere la elettrie tà positiva nel
senso della retta che va dall’ elemento fisso inducente, a quello mobile indotto, e perciò il segno delle componenti X , Y , Z è contrario a quello che i, sulta a Jochmann.
avendo
posto
e
l’integrazione
essendo estesa a tutti ipunti
del circuito.Le
componenti
della corrente xlelpunto
sa-ranno quindi
determinate dall’equazioni
insieme alle altre due di condizione
analoghe
alle(2)
e«
(3),
e aquelle
da soddisfarsi allasuperiicie
d contatto.M
Avendo
supposto
che la modificazione del sistema di(’) w’ espresse in unità elettromagnetiche.
Jochmann 1. s e. I
correnti uo , ~~o sia dovuto ad un fenomeno d’ indu- zione ne segue che i nuovi valori
incogniti u,
v, w dellecomponenti
della corrente, nonpotranno
ditferire dai valori iniziali che perquantità
dell’ordine diÀ,
e cheqnindi,
trascurando termini del secondo ordine)*n ),, potre-
mo sostituire vo , wo a u , v , w nelle
espressioni
diA , ~ ,
2C,
che entrano nelleequazioni (4),
cioè porre:D’ altra
parte,
se m è la velocitàangolare
deldisco,
le velocità
componenti a, b,
c delpunto
x , 9 y , zsaranno
contando
positiva
la rotazione diretta dallaparte positiva
di
0 X ,
allaparte positiva di ó Y,
attraverso ilprimo quadrante.
Sostituendo
questi
valori nella(4)
si avrà:Supponiamo
che lo spessore del disco sia taIn>ente sottile che in virtù delle condizioniw 0 , MO-0
> lequali,
devono verificarsi sulle due faccie deldisco,
si possa porre in tutto lospazio
de1 discocioè che la
corrente
circoliparallelamente
allé due faccie.La distribuzione iniziale delle correnti coinciderà con
quella
studiata dal Kirchhoff nel caso di un disco circo-lare,
e il sistema diequazioni (14)
daintegrarsi,
si ri-durrà alle
prime
due.Avremo
quind
inprimo luogo
y per ciascuna sezione del cilindroparallela
alle faccie :essendo: le distanze del
punto
x, yrespettivatiiento
dalle due
generatrici e’ e’ ,
e e, ~~ unacostante, Q
laquantità
di elettricitàpositiva ( in
unitàelettrostaliche ),
che attraversa il
disco ,
andando da e e, a e’ e’ nella unità di lo spessore del disco.i~..
AU’espressione ’
checomparisce
nelleprime
due
equazioni (14), può
darsi una forma assaisemplice.
Infatti, poichè
nei tratti si annullano i valori dellecomponenti
uo , vo, e iltratto Q Q’
vienetrascurato, l’espressioni (11)
di A e B si ridurranno aessendo S’ lo
spazio occupato
unicamente dal disco. Co- sicchèA,e
B possonoriguardarsi
come le funzionipoten-
ziali di due niasse elistribiiite nello
spazio
S’ colle densità~o’ evo’.
Avremoquindi,
per un noto teorema sulle de- rivateprime
delle funzionipotenziali :
essendo d’ la
superficie
deldisco ,
e « ,e 0 gli angoli
che la normale verso l’interno fa
cogl assi,
epoichè
per si ha:_
avremo
e
poichè
sulle due faccie del disco coscos j3
sononulli,
~integrazione
rimane estesa alla solasuperficie
dicontorno. Riferiamola ad un sistema di coordinate cilin- driche
z’ , p’ ,
0’ definito dalle relazioniSe R è U
raggio
del disco si avrà:O V. Nota (A),
Quindi
1’ eSprESSione (.20)
si trasformerà nell’altra:ma la
(16)
ci dàonde
Si
potrebbe
effettuare unaprima integrazione rispetto
a .’ per funzioui
loàaritmiche,
od unaprima integrazione rispetto
a 0’ per funzioniellittiche,
ma per lo scopo pro-postomi
è solo necessario di conoscere il segno diquesta espressione.
- Se si associano due a duegli
elernentidell’
integrale
checorrispondono
a duepunti
simmetricirispetto
alpiano
X OZ,
si vede facilmente che il segno dell’integrale
èprecisamente quello
dell’ordinata y
delpunto ( x , y , z )
a cuiquell’ integrale
siriferisce,
cioèpositivo
nella metà del disco X YZ’,
enegativo
nell’al-tra metà X Y’ Z’.
Per
semplicità
di calcoloponiamo
oraPoniamo :
per le condizioni
(9)
e(10)
avremoessendo p
la normale interna dellasuperficie di
contorno deldisco,
e R ilraggio
del disco medesimo.Se si ritiene che W’ sia costante per tutto lo spessore del
disco,
cioè sia :e. N.
66
allora
potremo
considerare W’ coi e una funzione delle due variabili x e y, di cui è dato il suo àl nell’interno di nn cerchio diraggio R,
e i valori della derivata al contornorispetto
allanormale; quindi potremo
determi-nare la
~W’,
se sarà soddisfatte la nota condizione:essendo a la
super&cie
delcerchio, s
la circonferenza.Ora se riferiamo i
punti
del disco al sistema di coor-dinate
(21)
cioèponiamo :
le
(29)
e(30) divengono
e
e
poiché
hanno valorieguali
e di segno oppo- sto neipunti
simmetrici all’ asse0 X,
lacondizione (32)
è soddisfatta.
Quindi per un teorema
d’analisi,
avremo, a meno diuna
costante, pel
valore di ~~’ nelpunto p’,
0 :e sostituendo i valori
(34)
e(35)
integrando
perparti
il secondoterrnine,
restama s ha:
(39)
e
onde:
e per la
.~2b)
Sostituendo
per P la s.uaespressione (26)
avremoin fine
Ma per
p’=R
ossiapei punti
situati sul contornodel
disco,
è sempre
positivo.
Sedunque
si suppone che p. cs. m e Q sienopositiva quando
il disco ruota secondo la freccia indic,9 ta nellafigura (2),
e la corrente va da e e aallora 1’
espressione
avrà il segno di
P,
cioè saràpositiva
per ipunti
deiSe,Mi-contorno e e Y e’
e",
enegativa
perquelli
del semi-contorno ee Y e’ e° . Quindi avremo per
primi
potenziale BV o
dovendo decrescerequando
si va da ee ae~ e’, queste disuguaglianze
ci dimostrano chegli
ilelle inee di livello
risultano spostati
nel sensoal movirnento del disco.
Il termine
(45)
cherappresenterebbe
la variazione delpotenziale
dell’elettricità libera del disco per effetto dellarotazione,
nelleipotesi supposte ,
nonpermette
un con-fronto numerico colla
esperienza
acagione
dell’integrale
che vi
comparisce.
Tuttavia è interessante notare che il coef8ciente di
quel
termine è dell’ ordine digrandezza
delle variazioni dipotenziali
che si verificanospostando gli scandagli
invicinanza
degli
estremi della lineadiametrale,
come nellamia
esperienza.
~Infatti, quel
coefficiente èove Q è espresso in nnità
elettromagnetiche,
e dalla(24)
si ha..
ove Q
e K sono espresse in unitàelettrostatiche,
ossiaavremo in unità
elettromagnetiche
quindi
ilrapporto,
in valoreassoluto,
fraquesti
due coef-ncienti sarà
nel nostro caso
perciò
ossia il coefBciente della
(45) è
ilsestuplo
della varia- zioneche,
nel nostro caso, si avrebbespostando
di un, centimetro
gli scandagli
delgalvanometro .
La
(45)
mostra inoltre che la variazione dipotenziale
in
questione,
risultaproporzionale
allavélocità
di rota-zione e alla intensità della
corrente ,
ed éindipendente
dalla conducibilità
specifica
deldisco.
’1)
Se siapplicano
i due reofori di unapila
sul con-torno di un disco
conduttore,
alle estremità di un mede- simodiametro,
e si fa ruotare ildisco,
rimanendo fissi ireofori della
pila;
le linee di livello nel disco medesimo vengonospostate
in sensoopposto
alla rotaxione. Ciò si verifica cercando le linee di livello deldisco, cogli
scan-dagli
di ungalvanometro seguendo
il metodo di chhoff.2)
Se si tien conto dell’ azione induttiva esercitata dal sistema di correnti che traversano ildisco,
sul discostesso in
movimento,
si trova chequesta ind.uzione,
haappunto
per effetto di far deviare le linee di livello nelsenso
opposto
alla rotazione deldisco,
conformeall’espe-
rienza. Perciò si
può
ritenere che la causa del fenomeno siaquella stessa ,
che si ammette perspiegare
il tra-sporto,
nel senso dellarotazione,
y delle linee di livello nelleesperienze analoghe
di Matteucci Nobili ec. e da cuipresi
occasione perqceste
mie ricerche .Nota
(A)
~ae
espressioni
di u’ e v’presentano
unasingolarità lungo
legeneratrici
e e, e’ e’. Pernon intralciare con minuti calcoli il processo
analitico,
dimostro aparte
che non ostantequella
sin-golarità,
leespressioni (19)
sonoapplicabili
nel nostro caso. -Escludiamo due intorni ss’ di
quelle generatrici ee, e’ e’
con duesuperficie c lindriche,
che abbiano per direttrici due linee di livello deldisco,
o in o 2 o’ in’ o’. Indichiamo concr ~,
ciò cheresta di 7’
dopo quella esclusione;
con e ,e’
lesuperficie
a direttrici o , o’
o’;
e con w cú’ leporzioni
dicontorno a direttrici
o (e e) o ,
o’(e’ e’)
o’.Allora,
nellospazio
S’ s s’ le duefunzioni u’ , v’
nonpresentano singolarità,
eponendo
avremo
1Ia
poiché
sulle due faccie del disco cos o: ecos j3
sono--
nulli, lungo
lesuperficie F- ,
’ è nullal’espressione
perche
sonosuperficie
dilivello,
ne segue che avremo:indicando con F la
superficie
dicontorno
del disco ®Adottando le coordinate
polari,
eprocedendo
come perla
(25)
-si haRimane ora a calcolarsi il limite dei secondi iii-
iegrali .
.Perciò osservo che se s’ indicano con 1"~ , 3 r£ i valori di r
corrispondenti
a duepunti
simmetrici del contorno( K ,
i51 ) ( R ,
6’),
S1 i h ama
onde
(~) quindi
Per
y--0,
il valore diquesto integrale
è0,
e per0
dei e dueespressioni
il, , í. solo una sipuò
an-iiiillare nell’intervallo
d’integrazione,
eprecisamente
quan- do il y si trovi siil contorno;perciò
il denomi-natui-e delta
espressione
sotto I’integrate
nonpuò
dive-nire itifinites mo che di
primo
ordine equindi,
avremo inogni
caso:Quindi passando
al lirnite nell’equazione (6)
si avrà:le
espressioni
sono finite e continue in tutto lo
spazio occupato
daldisco,
tranne
lungo
legeneratrici
e e,e’ e’, perchè
le funzioni~/ ~ vq’
nondivengono infinite, lungo queste generatrici,
che del
primo ordine, perciò
dalla(12) potremo
porre ,eccetto tutto al