R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
G IOVANNI Z ACHER
Sulle immagini dei sottogruppi normali nelle proiettività
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 67 (1982), p. 39-74
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immagini sottogruppi
nelle proiettività.
GIOVANNI ZACHER
(*)
1. Chiamasi
proiettività
di un gruppo G su un gruppo G un iso- morfismo del reticolo di tutti isottogruppi
di G suquello
diG.
S
ben noto che unsottogruppo
normale è unsottogruppo
di Dede-kind
[24],
cheperò P immagine
di unsottogruppo
normale in unaproiettività
non è detto che sia neppure unsottogruppo quasinor-
male
[22].
Un’analisi delle
proprietà
di una taleimmagine
è statacondotta, esplicitamente,
nel caso deigruppi finiti,
perprimo,
da Suzuki[21],
successivamente da Schmidt
[16]
epiù
recentemente daMenegazzo [6], [7]
e da Busetto[3]. Schmidt,
sfruttando i suoi risultati relativi aisottogruppi
di Dedekind neigruppi
finiti[13], [14]
fornisce in[16]
modulo la
quasinormalità
unaprecisa
descrizione sulla immersione del- leimmagini
deisottogruppi
normali nelleproiettività
tragruppi finiti,
chiarendo con ciò la deviazione di tali
immagini
dallaquasi-normalità.
Nel
presente
lavoro siamo ingrado
di estendere la descrizione data da Schmidt in tuttageneralità
aigruppi periodici
e, con unaipotesi limitativa,
aigruppi
nonperiodici.
Questo
è stato resopossibile
anzitutto in virtù di un recente ri- sultato diRips [11],
e di cui abbiamo dato una nostra dimostrazione in[23],
risultato che asserisce l’invarianzaproiettiva
della finitezza dell’indice di unsottogruppo
in un gruppo, sia usufruendo dello studio fatto in[19]
e[20]
da Stonehewer deisottogruppi
di Dedekind neigruppi infiniti,
sia di un risultato di Busetto[3].
(*)
Indirizzo dell’A. : Istituto diAlgebra
e Geometria, Università di Padova, Via Belzoni 7, 35 100 Padova.Il lavoro è suddiviso in 4 numeri. Nel n. 1 vengono anzitutto richiamati alcuni risultati da noi
esposti
in[23], indispensabili
per il nostrostudio;
inoltre vengono dati diversi criteri di conservazione della normalità e dellaquasinormalità
in unaproiettività ;
diparticolare
in-teresse teorema A e teorema B. Nel n. 2 si determinano in relazione alla normalità e
quasinormalità
una serie diproprietà
delleproiettività
checonservano, anche solo
parzialmente gli
indici(2.1,
teoremaC)
e ven-gono dati condizioni
perchè
ciò avvenga(2.6, 2.7, 2.10).
Il n. 3 con-tiene i risultati
principali
delpresente
lavoro. Essi concernonoprin- cipalmente,
data unaproiettività
a:G -+ 12
ed unsottogruppo
nor- male N di G con N_a nonquasi
normale inG,
la struttura diG/N
(teorema D),
diG/(N~,)d-~
e di(teorema E), confermando,
inparticolare,
la validità del teorema 3.4 in[16]
anche neigruppi
infi-niti nel caso almeno di
periodico. Vengono
inoltre messe in evi-denza una serie di conseguenze interessanti
(3.11, 3.12);
fral’altro,
un criterio di non conservazione dell’ascendenza nelle
proiettività (teo-
rema
F, 3.13).
Nel n. 4 infine sifa,
fral’altro,
vedere sottoquali
cir-costanze il radicale di Hirsch-Plotkin
(teorema G), quello
di Gruen-berg (4.9)
el’ipercentro (teorema H)
di un gruppo si conservano nelleproiettività.
Notazioni e convenzioni
terminologiche.
G : N normale in
G ; N q
G : Nquasinormale
inG ;
N non
quasinormale
inG;
G : Nsottogruppo
di Dedekind inG;
N non
sottogruppo
di Dedekind inG ;
N ascendente inG;
non ascendente inG;
H G: Hsottogruppo
mas-simo di
G;
ordine di unelemento; p-elemento:
elemento diperiodo
unapotenza
delprimo
p ;Z(po,):
gruppo ciclico di ordine pa, se afinito,
il p-gruppoiperciclico
se oc = oo; Norm G : la normadi
G; ZZ(G) :
i-esimo termine della serie centraleascendente; Z~(G) : l’ipercentro
diG; ~’(G) :
ilsottogruppo generato
daisottogruppi
nor-mali
periodici;
gruppo misto: gruppo che contiene elementi di pe- riodo nonfinito;
grupposeparato: gli
elementiperiodici
formano unsottogruppo; prodotto
diretto digruppi: prodotto
diretto discreto(non cartesiano) ; g
fattore di Hall di G: G = con Gperiodico
edogni
elemento di H haperiodo
relativamenteprimo
conquello
di unqualunque
elemento di.K;
gruppo Hòlderiano: gruppoperiodico
asottogruppo
diSylow
d’ordineprimo; exp H: esponente
di.H;
ele-menti
indipendenti
a, b :~ac~ n b~ _ (1) e
- ~Ibl
=0 ;
G è un S-gruppo : G = P X T ove P è un
P-gruppo (1)
ed un fattore di Hall diG;
P sarà detto un S-fattore diG;
Hiperciclicamente
immersoin G : .Z~ è contenuto in un termine di una serie
ascendente
di sotto-gruppi
normali a fattoriciclici
-I«P(G) :
il gruppo delleautoproiettività
diG; [H/K]:
intervallo di estremi L-invariante in G ossia invariante perogni
auto-proiettività
di G. Sia J: G -+1Ì unaproiettività (sottinteso G,
Ggruppi);
se H G invece di H6 scriveremo ancheH;
inoltre perogni g poniamo
.’1. Incominciamo con il richiamare due
proposizioni
dellequali
sitrova una dimostrazione in
[23].
1.1 LEMMA. Sia a:
G - G
unaproiettività
ed N unsottogruppo
normale e d’indice
primo
in G. Allora l’indice diN
inG
è pure ~cn n~c- meroprimo.
1.2 TEOREMA.
proiettività
e sia H K G.Allora l’indice è
finito
se e solo se tale èquello [I~ ih].
Sia n un numero naturale o infinito con 2 n e p un numero
primo; seguendo
la notazione introdotta da Schmidt in[17], P(n, p)
è la classe
gruppale
cos definita: se e solo se G è unp-gruppo abeliano elementare d’ordine
~n
oppure un gruppo G ==
A, t),
con A un p-gruppo abeliano elementare d’ordinepn-~,
t unelemento d’ordine
primo q
e t-l at = ar, r un intero nondipendente
daa E A e tale che ra =1
mod p,
mentre r =1= 1mod p.
P(n, p)
è una classeproiettivamente
invariante[22]
e due qua-lunque
suoisottogruppi
sono tra loroproiettivi.
Useremo anche dire che G è unP-gruppo
relativo al numeroprimo
p se e solo seG c- -P(*, p)
con * un naturale o 00. Ciò premesso
passiamo
ageneralizzare
illemma 2 di
[23] ;
esso ci sarà utile molto spesso nelseguito.
1.3 LEMMA. Sia a: G - G una
proiettività, N-a G, G/N
un gruppod’ordine
primo
o unP-gruppo
ed Allora sonoverificati
iseguenti fatti:
i) (e questo
succede ovviamente anche seNaG),
ii)
se[G:N]
= r, unrorimo, appartengono
alla me-desima classe
P(2, p),
ove(1)
Per la definizione vedasi sotto.allora e
G/Nõ appartengono
alla medesima classeP(n -i-- 1, p)
oveancora p =
[N:NG]. È NG
=NH
per unqualunque
H con NH G, iii)
non è abeliano e si haiv) posto
T =/~ NT,
T è L-invariante e si haGIT
EP(*, p),
zEP(G)
v)
considerato non vuotoqualche
naturale*},
si ponga Allorag~
èL-invariacnte,
E
P(m, p)
ove n C 00. SeG/ Y
è abeliano per un Y EY,
allora tale è
Se
[G : N]
= r, unprimo,
èN à G
epoichè [G :N]
00(1.1 ),
per
[13]
concludiamo che[G:N]
= p è unprimo
e che0/.ffu
EP(2, p)
se
N+ G,
per cui l’intervallo[GINU]
contiene oltre N duegruppi H1, .H2
tali da aversi N =Nn.gl H1VH2
=G,
per cuie
dunque O/N’Q
EP(2, p)
ove r C p visto che Na G.Se
GI-Yc--P(n,p),
esistonosottogruppi ._l~Ca ~_G, N a_ NZ
cone Da =
Y Ni
=G
esegue cos pure
NG =
e
N~ N
visto cheMQ
ltl. Persemplicità potremo
ora supporreN~ _ ~1~-
Tenutopresente
che da segueNa G
nonappena N 0 e che
[G/N]
è un reticoloirriducibile,
usando th. 3.4 in[16]
non è difficile concludere che G e Gappartengono
aP(n + 1, p)
se n è finito e che
N~ _ {l}
perogni N
H. Sepoi n
èinfinito,
l’ana-logo
risultato siraggiunge
considerando ad es. in(7/.V
un sistemalocale di
P-gruppi
finiti. Laiii)
è conseguenza diN« a, iv) posto è,
peri)
eii)
e scelto 7:E P(G)
risulta(RT)a =
= =
i, ~1 E
P(G)
perquanto
visto inii); pertanto
T
= /B (RT)a
epoichè
perii)
èG/(RT)G E P(~, p),
si conclude cheG/T
T
è un gruppo
periodico metabeliano,
inparticolare
un gruppo local- mente finito ap-Sylow
gruppo normale e abeliano elementare. T ecos
T
sono L-invarianti per cui a induce unaproiettività
tra igruppi G/T
eG/T ;
essendoN~ > presenta
unasingolarità
a p suG/T ;
da
qui
e dalla teoria delleproiettività singolari [22 ],
non è difficile con-cludere che
G/T
è unS-gruppo
e in definitiva unP-gruppo
relativoa p.
v)
se X e Y e r EP(G),
peri)
eii)
si ha e(XT)G
== per cui
Kl’
è L-invariante e è un gruppo localmente finito ap-Sylow
gruppo normale e abeliano elementare e su esso hauna
singolarità.
Daqui,
come iniv),
si conclude che è unP-gruppo
relativo alprimo
p. Essendo unP-gruppo,
esistepoi
un con
G/ Y
abeliano se e solo se tale è//
1.4 PROPOSIZIONE.
[G : N] = r,
unprimo e P(G) il
gruppo delle
autoproiettività
di G. Allora il grupposoddisfa
ad una delle
seguenti
condizioni:i)
è unP-gruppo
relativo ad unprimo
p, con r C p ; è r = pse e solo se il gruppo è
abeliano,
ii)
è un gruppo i cuisottogruppi f initamente generati
sono cicliciHolderiani,
iii)
è un gruppo abeliano senza torsione di rango 1 e residualmentefinito.
DIM. Vedasi
[23].
Data una
proiettività
c~ : G --~G
edNa G, vogliamo
ora metterein evidenza alcune condizioni su
G/N
attea garantire
la normalitào per lo meno la
quasi-normalità
diN
inG. All’uopo,
perNa G,
diremo che
G/N appartiene
alla _classegruppale
Q se e solo se per unaqualunque proiettività
o~: G -G
risultaNvG. Raccogliamo
in unaproposizione
alcuneproprietà
elementari della classe Q.1.5. PROPOSIZIONE.
i)
X E 12 se e solo se esiste unafamiglia {Hi}i
di
sottogruppi
di X tale cheHi
E Q eV Hi
=X; ii)
Q è una classeresidualmente
chiusa; iii)
sia A una classe digruppi
tale che da G Eg,
la classe dei
gruppi finitamente gene1rati, Na G, G/N
E A e a : G ~G
una
proiettività,
seguaNa G;
allora A n 9 c Qiv)
sia A una classeproiettivamente
invariante e A çQ;
allora da NaG eG/.N E 11., posto
T =
A Nr,
T è L-invariante eG/T
è residualmenteA-gruppo.
t E P(G)
DIM.
i), ii)
eiv)
sono di facileverifica; iii)
siaG/N
E Y r1G;
saràda G = segue
GIN
c- 9 per~ui,
peripotesi,
sarà
(HxnN)6
=e
cosH N’(N)
per cui.NaHUN
=G. //
OSSERVAZIONE 1.
Seguendo
la notazione in~12),
y per la classe SZ siha,
inparticolare, ~Z, R, N~ S~ _ ,52.
Possiamo cos affermare che S~ contiene igruppi generati
dagruppi quadrinomi (1.3)
come pure igruppi generati
da elementiaperiodici,
inparticolare, dunque,
igruppi
localmente
nilpotenti misti,
se teniamopresente
laseguente proposi-
zione
già provata
in[23] quale
conseguenza di 1.1.1.6 PROPOSIZIONE. G --~
G
unaproiettività,
Na G eG/N
c2cl co
infinito.
AlloraNa G.
1.7 PROPOSIZIONE. Sia 6 : G --~ G una
proiettività
ed AlloraNa G se
èsoddisfatta
una delleseguenti
condizioni:i)
N è un gruppoperfetto,
ii)
N èprivo
disottogruppi
d’indicefinito, iii) G/N
è un gruppoperfetto finito.
DIM. Sia
g E G
che non normalizzaN.
Per 1.6 èper cui 00; cos per 1.2 sarà oo ed è pure
d .N’;
ciòporta
ad una contraddizione[13]
alleipotesi i) e ii).
iii)
per 1.2 èj1Ì:N]
oo e da segue che esiste unN C M G
e cos N M à G e
dunque
G" .Mi[13]. jj
dG -
0
è unaproiettività
e se Na G conG /N
un p-gruppoabeliano elementare non
ciclico,
allora perogni g
EG
si ha N9 a G eG/N
è isomorfo aGING-:
ciò discende da 1.3v). Vogliamo
unpò
gene- ralizzare talerisultato; all’uopo
incominciamo da unasemplice
con-statazione,
del restogià
usata nel provare 1.3. Il gruppo G con-tenga quattro sottogruppi N, H, H1, H2
soddisfacenti alle condizioniHIBHi=N, H1VH2=G.
Allora perogni
7:E P(G)
tale che H7:=H risulta NZa G se .ga G.Nei
p-gruppi
abeliani finiti non ciclici si riscontra una situazionequale qui considerata;
la sfrutteremo per provare1.8 PROPOSIZIONE. Dato il gruppo
G,
sia Na G eG/N
un p-gruppo abeliano tale cheG/N
=a, X H_ /N
ed exp Se a : G --~G
è una
proiettiviíà,
allora perogni h E H
risulta Nh a G.1.9 COROLLARIO. Sia a: G -
G
unaproiettività,
Na G eGIN
unp-gruppo abeliano.
i)
Se perogni
elemento bN esiste uno aN diuguale
ordine e con
a, N)
=N,
allora perogni g
EG
è 10«G.ii)
SeG/N
è un p-gruppoprodotto
diretto digruppi
ciclici congli
ordini nonsuperiormente limitati,
oppure seG/N
è un p-gruppo abeliano che con- tiene almeno duesottogruppi quasi-ciclici
ad intersezioneidentica,
allora.ff -:::10.
DIM.
i)
Posto =g~,
esiste inGIN
unafamiglia
i disottogruppi
che generaG/N
e tale cheKi/N== ai, N)/NxHdN, gN c- HIIN
ed exp per 1.8 sarà e cos.g2
= G.ii)
Dai)
segue che N9«G perogni g
EG;
cosG/Ng
sarà un p-gruppo localmente finito modulare diesponente
infinito edunque
abeliano[22].
Pertanto
GIN,,
e cos pureG/Nõ
èabeliano;
ma allora//
1.10 PROPOSIZIONE. e l’intervallo
[G/N]
sia un reti-colo di vale a dire
immagine proiettiva
di un gruppoin f inito
in cui tutti i
sottogruppi
non banali sono sia massimi che Se perogni X G, da
N X G segue[X N]
oo allora Na G.DIM. Per assurdo sia Sia X E
[G/N], X # N, G ;
sarà X C Ge
[X:N]
unprimo [13];
inoltre da[G:X]
oo segue[G:N]
oo ecos
I [G/N] I C oo
una contraddizione.Dunque
è pure[G : X]
= 00.Da
[X:N]
unprimo
e segue che N’Nx [13]
e al variaredi X in
[G/N]
conX #
G si haNa = 1B
N’ per cuiN/Na
è, , x
abeliano e cos per cui
X/Na
è unX-gruppo [20].
Per th. Bin
[20]
èG/XG
un gruppo di Tarski. Se ora per unXl =1=
X fossesarebbe una contraddizione
al fatto che
NG XO/BX1G
eX1/NG
gruppo risolubile. Pertanto da N =XAXI
segueNa
=XG;
ma è pure N X eXa C X
per cui daXG
=NG
N X segue N = una contraddizione.//
Per 1.1 e 1.10 è
dunque proiettivamente
invariante la classe deigruppi privi
di fattori di Tarski.TEOREMA A. sia
proiettività,
Na G eG/N
grupposemplice
non abeliano. AlloraNaG.
DIM.
Distinguiamo
3 casi.a) GIN
gruppo misto.G/N
ègenerato
da elementiaperiodici
e si conclude in base all’os-serv. 1.
b) G/N
èperiodico
ed esiste un N H G conH/N
ciclicod’ordine
p2,
p unprimo.
In virtù di
1.2,
per un g E G è un gruppo finito e per il lemma 3 in[13]
e cos se JV-LjEf sarà oraLG = G per cui
c)
èperiodico
aSylow gruppi
tutti diesponente primo
Sia r il minimo
degli
ordinidegli
elementi non identici diG/N.
Seper
ogni
elemento xN di ordine r risulta da(x,
= Gsi conclude
Na_G.
Peripotesi
assurdasupponiamo
che per un zN d’ordine r sia.A~~ N~a
=iÏ;
saràNH = H,
per cuiG
e cosper
ogni g
E G. Sia orayN
unqualunque
elemento d’ordineprimo,
diciamo p, distinto da zN e si ponga K =~y, N~.
Sarà H9 Cse per cui se = 00 sarà un
gruppo di
Tarski(cf.
th. B in[20])
edunque
tale è per-tanto in virtù di 1.1 e 1.10 e cos
N«fl
una contrad- dizione. Pertanto è un gruppo d’ordine rp,r C p,
per cui daqui
contro lasemplicità
di1/
g
Ci sarà utile un lemma che adatta
quello
2.3 in[20]
alla nostrasituazione.
1.11 LEMMA. Sia 6: G -
G
una K =(x)
~cngrupp o
JE’/B~~{1}.
Allora p erogni g E G
è{1}.
ma
allora
per1.6 ~
èNg N per cui
={1},
una contraddizioneÈ dunque
perogni g
EG, N /BKfi
={1},
ossiaN /BKfi
={1}. //
A
partire
da un H G definiamo ilseguente sottogruppo a(H)
di G mediante la
posizione: a(H) =
=00).
1.12 PROPOSIZIONE. In un gruppo G
valgono
iseguenti fatti:
i)
se MG,
se M èperiodico
e se{l}
allora Maa(.ltT)
a Ge.Mq G,
ii) periodico) = (X q GIX periodico) = (X ? GIX
pe-riodico) .
DIM.
i)
Seigi
=0, poichè .ltT V .Mg
èperiodico
si ha: M =MV
gi) _ (M,
per cui g EN(M);
sepoi
m EM,
da
~~gi/~1~~ ~-’’ [~g, M)/M]
= segueigmi
= o per cui m E(g, gm) a(M)
edunque .lVlaa(111)dG;
cosed essendo è
M q G (cf.
ad es. 1.7 in[20]). ii)
Sitenga presente
chesottogruppi
di Dedekindperiodici
generano sot-togruppi
di Dedekindperiodici. //
Da 1.12 segue facilmente il noto fatto
[10]
che(T~((7)
= perogni proiettività
a.TEOREMA B. Sia o’: una
proiettività, ~(~) 5~ {I}.
Allora sono
verificati i seguenti fatti:
DIM.
i) È
chiaro che =a(Na);
èpoi
in virtùdi 2.1
in ~18],
osservazione1, 1,12
e 1.11.ii) Segue
facilmente da 1.6 edi). //
OSSERVAZIONE 2. Dal teorema B si vede che l’eventualità che in
una proiettività
a: G - Gl’immagine
N di un non sia talein G
può presentarsi
solo se perogni g
E G sia[Cg~ :
o0vale a dire che l’intervallo
[G/.N]
èperiodico.
Ilproblema
di vederesotto
quali
condizioni da G segue è cos ricondotto alla situazione di[G/N]
intervalloperiodico.
Poichè G se e solo seN, g>a
perogni g
E G tale che[g,
sia una catena e ricor-dando che per 1.2 e
[13]
èN Q
non appena[N,
è unacatena di
lunghezza
diversa da 1possiamo
alla fine affermare cheN G
solo apatto
che nell’intervalloperiodico [GfN]
esistano atominon inseriti in catene di
lunghezza
2. Analizzeremo tale situazione nelprossimo
numero e vedremo che è strettamentelegata
al fatto che a conserva o meno certiindici, questione
che sarà trattata ivipiù
indettaglio.
2. Incominciamo con analizzare la
seguente
situazione:a:
G ~ G
unaproiettività
e G .- _ q
Da 1.3
sappiamo
che G se e solo se risulta a: oveè un
P-gruppo
d’ordine rp, r p mentreun P-gruppo
(non abeliano)
d’ ordine qp, q p ove = p =[G : N], [N :
= q ;in
particolare
a non conserva l’indicePer inciso
possiamo
allora constatare che laquasi-normalità
siconserva nelle
proiettività
suigruppi
localmentenilpotenti
e misti inquanto
tale classe èproiettivamente
invariante ed èpriva
di quo- zienti che sianoP-gruppi
non abeliani.Guardando ancora al gruppo
G/Nz
sopra consideratopossiamo
affermare che vi esistono due
sottogruppi
d’ordine r:g,
a, N~~/N~
tra loroconiugati
se r p,(cosa
che certamente si veri- fica se r =2)
conSarà a
questo punto
conveniente stabilire laseguente
nozione: Unaproiettività
cr:G - G
si dice che conserva debolmentel’indice r, r
unprimo,
se e solo se è verificata laseguente
condizione:Per
quanto
vistopossiamo
ora affermare :2.1 PROPOSIZIONE. Sia a : G -
G proiettività
ed N«G:i)
se a ristretto ad N conserva l’indiceprimo
sotto N(2),
alloraN q G,
ii)
se[G:N]
= r, unprimo
e se a conserva debolmente l’indice rallora
.Na G,
iii)
se[G : N]
= 2 e G =g, N)
con gperiodico
alloraNa G
nonappena la condizione
(*)
èsoddisfatta
per i 2-elementi di G.A
complemento
diquanto
affermato in 2.1ii)
eiii)
abbiamo laseguente
2.2 PROPOSIZIONE. G ~ G unac
proiettività,
sia N G con[G : N]
= 2. Se esiste un elemento g d’ordine 2a tale che G =N, g)
allora sono veri i
seguenti fatti: i)
se a > 1 alloraNa G,_ii)
se a = 1e se allora G è un
S-gruppo:
_G = P X T conP, P
inP(n, p ),
2 p, P contiene le involuzioni di
G, P
non è abeliano e a non conservagli
ordini dei2-gruppi.
_DIM. Se G non è un
S-gruppo
con P contenente leinvoluzioni,
e
questo
è certo il caso se oc >1,
allora leipotesi
di 2.1iii)
sono sod-disfatte
(cf.
Satz 1.6 in[17] ),
per cui N«G. E la conclusione è orafacile.
//
(2)
Ossia da segue2.3 COROLLARIO. Sia a: G -
G
unaproiettività
che conserva debol- mente l’indice perogni primo
r. Allora:i)
da H G segue HG,
ii)
da H G segue Ha CG.
a
DIM.
i)
segue da 2.1ii)
e daquanto
detto nell’osservazione 2.ii)
Si osservi che .H .gimplica
HC
K.2.4 COROLLARIO. Sia 0’: G - G
proiettività
ed N G. SeG = E
Glx
un2-elemento>
alloraN q G
a meno che G non siaun
S-gruppo,
con P contenente involuzioni e a non conservi i2-gruppi.
Seguendo
laterminologia
introdotta da Suzuki[22],
unaproiet-
tività a si dice che conserva l’indice se e solo se da
~a~ C ~b~
Gsegue
[b> : a>] = [b>d : a>d];
a si dice che conserva strettamente l’in- dice se e solo se da H C K G segue[.K : H] = [K :H].
Volendo loca- lizzare ad unparticolare primo
p tali nozioni diamo leseguenti
defi-nizioni. Sia p un
primo
e 0’: G -G
unaproiettività.
Si dice che a conserva ilp-indice
se e solo se daa~ C b~
e[b~ : a~]
= p segue[b~6 : ~a~~]
= p eviceversa;
si dice che a èp-regolare
se e solo se perogni
.Ha.~’ C G e[K:H]
= p segue e[.K :H]
= p e viceversa.2.5 PROPOSIZIONE. Sia 0’: G -~
G
unaproiettività.
Allora a con-serva il
p-indice
se e solo se a èp-regolare.
DIM.
Supponiamo
che a conservi ilp-indice ;
da.gv a, H)
= Ke segue
HaK
per2.1 ii) ;
ora[g : H] _ ~a~ : a~°~] _
=
[~a~6 : ap~a]
=[Ì~ :H].
Il viceversa è ovvio.f f
2.6 TEOREMA. Sia 0’: G -+
G
unaproiettività.
Sono alloraequiva-
lenti le
seguenti affermazioni: i)
a conservagli indici, ii) a
conservastrettamente
gli indici, iii)
6 èp-regolare
perogni primo
p coinvolto inG, iv)
da Hvg G e[K: H]
= p, unprimo,
segue[K :H]
= p.DIM.
i) implica ii) :
sia H C ~ C G e[.I~ H]
00; visto cheoo e
[g : H] _
non sarà restrittivo supporre sia H = = K una serie dicomposizione
da H a .g. Consideriamo se
HilHi-,
èsemplice
non abe-liano è
.Hi-laHi (1.7)
e cos[Hi :H_i-1_] _ [.Hi :.HZ-1] [22];
se[Hi : :.Hi_1]
= p, in virtù di 2.5 è pure =[.gz : gi_1] ;
in defini-tiva
[,K : H] _ [K:H]. ii ) implica iii):
infattiii) implica i)
ei)
im-plica iii)
per2.5;
chepoi iii) implichi iv)
eiv) implichi i)
è evi-dente.
/ /
2.7 TEOREMA. G -~ G una
proiettività
edN
G. Allora a~conserva
gli
indici su G se e solo se li conserva su N esugli
intervalliciclici
DIM. La necessità è ovvia. Per la
sufficienza,
in virtù di 2.1i)
e 2.6 è intanto N G. Sia ora g E
G ;
ora X H individua unaproiettività,
che conservagli indici,
su(g)
e X -- XA (g)d
una di su ne segue che per leipo-
tesi fatte o conserva
gli
indici suogni g>,
tenutopresente
che sug~
J conserva il
p-indice
se per almeno ung~
e[K: H]
= psegue
//
Vogliamo
ora descrivere alcune situazioni in cui unaproiettività
conserva
parzialmente
od anchecompletamente gli
indici.2.8
PROPOSIZIONE. Sia ~: G ~ G unaproiettività
e(g) 5
G.i) 8q
è misto allora a conserva
gli
indici su~g~. ii)
Seigi
= 0 e pun
primo
divisore dell’ordine diqualche
elementoperiodico
diG,
allorase
(r) # x~~,
risulta = p.iii)
Se è misto e seIgl
= 0 allora a conservagli
indici su G.DIM,
i)
Siaixl
= 0 eg~n x~ _ ~1~.
Allora contieneun elemento
aperiodico y
con~y~ n ~g~ _ {l} [18]
e la conclusione siraggiunge
usandoproprietà
note delleproiettività
suigruppi
abe-liani [22]. ii)
SiaIxl
= p, allorax, g)
ex, g>d
sono abeliani o die-drali e la conclusione si
raggiunge
come ini);
sepoi x>Vg> # {l}
poichè
ilp-indice
si conserva su~)y
ciò avverrà sudunque
pure su
~x~. iii)
Sia se si conclude usandoii);
esiste
Ix
= 0 con~x~/~ g~ _ {1},
per conservagli
indici su(g)
sul gruppo abeliano
X2>
X~g~
e sulsottogruppo periodico
dix, g~/
/x2~ ;
in conclusione a conserva l’indice sux~
e su~g~.
Sepoi (x)
n/~ ~g~ ~ (1) J
conservagli
indici su~x~
1B~g~
e allora anche su~x~. //
2.9 PROPOSIZIONE. Sia H
G,
H localmentefinito
ed esista un gdi G di
periodo in f inito.
Se a: G - G è unaproiettività
allora a su Hconserva
gli
indici.DIM. Non sarà restrittivo supporre
G = ~g, H~ ;
è Hv G[20].
Usando la teoria della
proiettività singolare
suigruppi
localmentefiniti
[22],
si avràper H
la fattorizzazione insottogruppi
diHall,
ove
Pi
è unP-gruppo
non abeliano mentreT contiene un
sottogruppo
normale .~ tale cheTIN
è abeliano acomponenti primarie gruppi
elementari abeliani o localmenteciclici,
con con c~ che su N conserva
gli
indici mentre èsingolare
a p i suPi E P(ni, Pi)
e sullecomponenti primarie
diT /N.
Sia
~Si
unpi-Sylow
diPi ; poichè Pi, g)
ègenerato
da elementiaperiodici,
saràg~~,
assurdo essendo Cos i = 0 eragionando
moduloN,
consideriamo~g, T~~ _
.K oveTp
è una com-ponente primaria
di T. SeTp
è localmenteciclico, guardando
il suosottogruppo
d’ordine p ed usando 2.8 si vede che 6 non èsingolare
su
T~_;
sepoi Tp
è abelianoelenxentare, Tp
èP-gruppo
non abelianoe se ~S è il suo
p-Sylow-gruppo
è e e su a ha unasingolarità
sul gruppo ciclico d’ordine p in contrasto conquanto
appena detto. In conclusione .g= N,
ossia J conservagli
indici su H.//
2.10 COROLLARIO. Sia G un gruppo localmente
policiclico
perfinito
G -
G
unaproiettività.
i)
Se G contiene 2 elementi(aperiodici) indipendenti
allora a con-serva
gli
indici su G.ii)
Se G è misto allora perogni primo
p divisore dell’ordine diqualche
elementoperiodico
di G risulta[~x~6: xp~ó]
= p se(lC) #
DIM.
i)
Non sarà restrittivo supporre Gpoliciclico
per finito e per2.9,
2.7 e 1.12 che sia identico. G conterrà cos unsottogruppo
normale N abeliano massimale senza torsione. Se N è
ciclico, G/N
sarà misto e la conclusione si
raggiunge
usando2.8 iii).
Se no N èun gruppo abeliano libero finitamente
generato
e nonciclico ;
ciò bastaper affermare che J su N è indotto da un isomorfismo. Sia ora x un elemento di G con
(x) IBN =F- {1};
allora J conservagli
indici sue
dunque
anche su x. Resta da esaminare il caso == (1).
Selxl
=0, posto
A = Np è =.K;
ora in.K/A
esiste un
sottogruppo
abelianoB/A
misto e su esso c~ conserva ilp-indice;
ma allora J conserva ilp-indice
sux>.
Infinepossiamo supporre |x|
= p. Posto A =Np",
è =.K
per 2.1i)
e è un p-gruppo finito non ciclico nè abeliano elementare per cuiK/A
è un p-gruppo
[22].
Daqui [x~6: {1~]
= p. Lai)
risulta oraprovata.
ii)
Sia x unp-elemento;
se~1~
si conclude per 2.9. SiaNIJ’(G)
unsottogruppo
normale ciclico di per 2.8i),
a con-serva il
p-indice
su~x~,
su equindi
anche suogni
gruppo ciclico infinito di G. Infine seixi
=0,
considerato un fattoreprin-
cipale
dicomposizione
di~~, J (G)~ _ .K
contenutoB/A,
saranno A e B normali in
K, B/A
un p-gruppo abeliano elementare finito isomorfo aB/A,
per cui ancora a dovrà conservare ilp-indice
su
(~. //
TEOREMA C. una
proiettività
ed N =No
>N~>
> ... > Ni > ...
una catena discendente disottogruppi
normali di Gcon
Ni/Ni+1, i
=0, 1, 2,
... gruppo localmentepoliciclico
perfinito.
SeN S G
alloraN/Ni
è un gruppoperiodico.
DIM. Per l’osservazione 2 non sarà restrittivo supporre = r,
un
primo.
Se NG
sarà per 1.3O/Nõ
unP-gruppo
d’ordine rp,r
p
mentreG/Nõ
è unP-gruppo
d’ordine pq, q p. Posto N =- g,
su~g~
mutaogni p-indice
in unq-indice ;
se r p allora esiste un x E G tale che~) 5~
= e a su~gl~
mutaogni
r-indice in un
q-indice;
se r = p allora esiste unsottogruppo
/NG
diO/NG
tale che a su~gl~
conserva ilp-indice.
Ciò premesso, per induzione su iproviamo
cheN/Ni
èperiodico.
Per i = 0 la cosaè banalmente vera. Sia ora i > 0 e sia
N/Ni_1 periodico
edNi-11Ni
misto. Nè
sarà restrittivo supporreN.> N~.
Sarà per il teorema BNi ;: G. È
= 00; infattialtrimenti,
essendoN1 Nz
per
cui per
un certo m ègm E NoBNi
mentregmp E
Ni
per cuiposto
H =~gm,
x,Ni~
con x ENi-~
e
lxyil
-0,
sarà ed ora per 2.10 J sug/Ni
conserva ilp-in- dice,
una contraddizione. Esiste cos un intero 1 tale cheè un
sottogruppo
infinito diNi-1/Ni
e su esso a mutail p-indice
inq-indice.
Passiamo ad esaminare
Se r p, da
g~) =
e ={l}
segue( 1.11 )
=-
{I}.
Cos per uncerto s, gi,
è unsottogruppo
die
Ni)
=Ni perchè
su c~ mutaogni
r-indicein un
q-indice
e suNi~/Ni ogni p-indice
pure in unq-indice.
Maora per 2.10 conserva
gli
indici su una contraddizione.Se r = p e 00, come sopra si vede che su
cr conserva il
p-indice,
una contraddizione. Di nuovo,dunque,
è-
Igf Nil
=0, Ni ~ = Ni
per cui ancora per 2.10i)
~ conserva
gli
indici suNi_1/Ni .
Equest’ultima
contraddizione con-clude la dimostrazione.
//
3. In
questo
numero verranno stabiliti i risultati centrali del pre- sente lavoro.3.1 PROPOSIZIONE. Sia a: G - G una
proiettività, N q
G e Gf ini-
tamente
generato
modulo N. Allora[NG/N] soddisfa
alla condizione mas-simale e minimale per i
sottogruppi.
DIM.
È N g G
edN
è normalizzato daogni elemento g
E G con[~g~ :N/~~g~]
= oo(1.6).
In virtù di th. 1 in[20]
è ora facile con-cludere.
//
3.2 LEMMA. G 19 una
proiettività,
11T a G e Gf i nitam ente generato
modulo N. AlloraNG/N
è un gruppofinito.
DIM.
Se N q G
si ha[NG IN]
oo(cf.
ad es.[2] )
edunque
per 1.2è
[N~’ : N]
oo; siadunque N G,
percui,
in virtù di teoremaA,
q
G/N
sarà un gruppoperiodico.
Per
3.1,
da N H NG segue che[H/N]
soddisfa alla condizione massimale eminimale;
inparticolare
H è finitamentegenerato
mo-nulo N. Posto NG = sia N = =
G1
una serie dicomposizione
da N a sarà 1 n.Proviamo che
[N~1:N]
oo. _ _ _ _In virtù di teorema A e 1.1 è oppure un
primo,
per
cui,
inogni
caso,[NN~ :N]
00. Sia ora 1i
n;posto
Tsupporremo
(T :N]
00.Distinguiamo
due casi:a)
Risulta e per cui
T q Ni [19]; pertanto,
es-sendo Ni finitamente generato modulo
T sarà = oo[2];
Sarà = p, un
primo, (teor. A)
epoichè
ab-biamo =
Ni
oppure= e
dunque
Supponiamo
allora =Ni-1.
_Per 1.3 sarà
p);
esistedunque
un xE Ni
il cui ordinePer assurda
ipotesi,
sia[B :.R]
= oo; in virtù del th. B in[20]
sarà un gruppo di Tarski e
dunque (teor. A)
avremo Npoichè
esiste ung E ,Ni
talee per la
semplicità
del gruppo di Tarski sarà AbbiamoPer convenienza del
lettore,
richiamiamo laseguente
utile defini- zione data da Stonehewer in[20].
DEFINIZIONE. Sia G un gruppo ed N un suo
sottogruppo.
Diremoche G ha la Schmidt-struttura