CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
LEZIONI DI STATISTICA Elaborazione dei dati
Rapporti statistici
Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
I RAPPORTI STATISTICI (FREQUENZA RELATIVA – QUOZIENTE - TASSO)
SERVONO A CONFRONTARE STATISTICAMENTE
L'«INTENSITÀ » (O LA «FREQUENZA »)DI FENOMENI TRA I QUALI INTERCORRE UN NESSO LOGICO DI
«DIPENDENZA» O DI «INTERDIPENDENZA »:
• POPOLAZIONE = Fenomeno Primario
• MALATI = Fenomeno Derivato di 1a Specie
• MORTI = Fenomeno Derivato di 2a Specie
Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
I “RAPPORTI STATISTICI” CONSENTONO DI
- VALUTARE L'ENTITA' DEL FENOMENO IN UN SINGOLO COLLETTIVO
- ACCERTARE COME IL FENOMENO SI DISTRIBUISCE NEL COLLETTIVO MEDESIMO
- CONFRONTARE TRA LORO COLLETTIVI DIVERSI.
Aritmeticamente si ottengono nediante una “Divisione” che
determina la proporzione tra le “Frequenze” o le “Intensità” dei fenomeni considerati:
• MALATI / POPOLAZIONE = QUOZIENTE DI «MORBOSITÀ»
• MORTI / POPOLAZIONE = QUOZIENTE DI «MORTALITÀ»
• MORTI / MALATI = QUOZIENTE DI « LETALITÀ »
Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
Vi sono diversi tipi di rapporti statistici ma ai fini sanitari interessano soprattutto
- i rapporti di composizione (o di parte al tutto)
- i rapporti di derivazione(o di causa ad effetto).
Talvolta questi due tipi di rapporti vengono impiegati in maniera impropria così da
determinare errate interpretazioni dei
fenomeni osservati.
Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
I rapporti di composizione si ottengono dividendo il numero delle osservazioni che presentano una determinata
caratteristica per il totale delle
osservazioni (es.numero dei ricoverati in ospedale per una determinata
malattia diviso totale dei ricoverati)
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici In una serie di dati si definisce
frequenza assoluta il numero delle
osservazioni corrispondenti ad una
determinate modalità o ad un singolo valore del fenomeno considerato
frequenza relativa il rapporto tra la
frequenza assoluta e il numero totale
delle osservazioni.
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
f
i= n i = frequenza assoluta = numero di
osservazioni corrispondente ad un singolo valore o modalità del fenomeno considerato
r
n
if
i= = frequenza relativa
N
dove N è il numero totale delle osservazioni
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
Si definisce frequenza assoluta cumulativa la somma di tutte le osservazioni fino ad un
determinato valore della serie considerata e frequenza relativa cumulativa la somma di tutte le frequenze relative fino ad un
determinato valore della serie considerata.
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
DISTRIBUZIONE SECONDO IL PESO DI 500 SOGGETTI ADULTI
Peso(in Kg) Frequenza Frequenza cumulativa assoluta relativa assoluta relativa
fino a 60 20 0,04 20 0,04 61 – 65 70 0,14 90 0,18 66 – 70 150 0,30 240 0,48 71 – 75 100 0,20 340 0,68 76 – 80 50 0,10 390 0,78 81 – 85 50 0,10 440 0,88 86 – 90 40 0,08 480 0,96 oltre 90 20 0,04 500 1,00
Totale 500 1,00 -- --
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
Il rapporto di composizione non fornisce
informazioni sulla reale frequenza di una determinata malattia;
infatti se ad esempio in un Ospedale il quoziente dei ricoverati per bronchite è elevato ciò può dipendere dal fatto che:
- vi sono molti ricoverati per bronchite oppure che
- i ricoverati per le altre malattie sono meno
numerosi.
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
Per evitare questo inconveniente si pone al denominatore il numero della popolazione che fa capo a quell’ospedale e si ottiene un quoziente che esprime la reale frequenza
della malattia in esame indipendentemente da quella delle altre malattie e si ottiene il
rapporto di derivazione
Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
Rapporti di Derivazione
Si definisce di “Derivazione” il Rapporto tra un fenomeno ed un altro che è il suo presupposto.
Esempio:si vuol misurare la relazione tra:
Popolazione (Fenomeno primario),
Malati (Fenomeno derivato di prima specie) , Morti (Fenomeno derivato di seconda specie).
Si determinano ponendo al Numeratore il fenomeno che interessa
Al Denominatore il “Collettivo” (Popolazione) da cui il fenomeno in esame “deriva”.
Elaborazione dei dati: rapporti statistici
Tra gli «Indicatori Biodemografici» ai quali si ricorre più frequentemente in “Statistica Sanitaria” merita ricordare in particolare i rapporti (o quozienti)di:
• Natalità
• Morbosità
• Mortalità
• Abortività
• Natimortalità
• Senilità
segue Elaborazione dei dati: rapporti statistici nati vivi
Quoziente di natalità = . 1.000 popolazione
nati morti
Quoziente di nati-mortalità = . 1.000 nati in totale
morti 0-1 anno
Quoziente di mortalità infantile = . 1.000 nati vivi
QUOZIENTI GENERICI DI MORTALITA’
Morti M
Q = . 100.000 = . 100.000
Popolazione P Morti per una singola causa
Q = . 100.000 = Popolazione
m
= .100.000 P
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
QUOZIENTI GENERICI DI MORBOSITA’
Malati M
Q = . 100.000 = . 100.000
Popolazione P Malati per una singola causa
Q = . 100.000 = Popolazione
m
= .100.000 P
segue Elaborazione dei dati: rapporti statistici QUOZIENTI SPECIFICI DI MORBOSITA’
Malati di un determinato sesso
Q = . 100.000 Popolazione del medesimo sesso
Malati di un determinata fascia di età
Q = . 100.000 Popolazione della medesima fascia di età
segue
Elaborazione dei dati: rapporti statistici
QUOZIENTI SPECIFICI DI MORTALITA’
Morti di un determinato sesso
Q = . 100.000 Popolazione del medesimo sesso
Morti di un determinata fascia di età
Q = . 100.000 Popolazione della medesima fascia di età
segue Elaborazione dei dati:
rapporti statistici
Per il calcolo dei quozienti (di natalità, di mortalità,di morbosità ecc..)
al denominatore si considera la popolazione residente media
cioè la somma della popolazione al
1° gennaio e della popolazione al
31 dicembre divisa per 2
Elaborazione dei dati: rapporti statistici Quozienti di mortalità
Italia – Mortalità per tutte le cause – Anno 2000
560.390
Quoz.generico = x 1.000 = 56.993.742
= 9,83 (n.morti ogni 1.000 ab.)
Elaborazione dei dati: rapporti statistici Quozienti di mortalità
Italia – Mortalità per tutte le cause nel sesso maschile – Anno 2000
279.296
Quoz.specifico = x 1.000 = 27.587.242
= 10,2 (n.morti ogni 1.000 ab. di
sesso maschile)
Elaborazione dei dati: rapporti statistici Quozienti di mortalità
Italia – Mortalità per tutte le cause nel sesso femminile
281.094
Quoz.specifico = x 1.000 =
29.406.500
= 9,5 (n.morti ogni 1.000 ab.di
sesso femminile)
Elaborazione dei dati: rapporti statistici Quozienti di mortalità
Italia – Mortalità per malattie del sistema circolatorio – Anno 2000
237.198
Quoz.generico = x 1.000 = 56.993.742
= 4,2 (n.morti ogni 1.000 ab.)
Elaborazione dei dati: rapporti statistici Quozienti di mortalità
Italia – Mortalità per malattie del sistema circolatorio nel sesso maschile
105.726
Quoz.specifico = x 1.000 = 27.587.242
= 3,8 (n.morti ogni 1.000 ab.di
sesso maschile)
Elaborazione dei dati: rapporti statistici Quozienti di mortalità
Italia – Mortalità per malattie del sistema circolatorio nel sesso femminile
131.472
Quoz.specifico = x 1.000 = 29.406.500
= 4,5 (n.morti ogni 1.000 ab.di
sesso femminile)
Elaborazione dei dati: rapporti statistici
Elaborazione dei dati: rapporti statistici
• MORBOSITA’ INCIDENTE( o INCIDENZA DELLA MALATTIA IN ESAME) = numero di nuovi casi di malattia che sono iniziati nel tempo t (in genere un anno) diviso per la popolazione residente media
• MORBOSITA’ PREVALENTE (o PREVALENZA
DELLA MALATTIA IN ESAME ) = numero di persone che sono state ammalate nel tempo t (in genere un anno) indipendentemente dall’epoca di insorgenza (nello stesso anno o in anni precedenti) diviso per la popolazione residente media;la prevalenza può
anche essere rilevata in un determinato momento (prevalenza istantanea)
Nel caso di malattie acute o di breve durata la
distinzione tra morbosità incidente e prevalente ha minore importanza
Lezioni di Statistica
RAPPORTI INDICE (o NUMERI INDICE)
Popolazione residente in Italia dal 1951 al 1991 (dati dei censimenti)
Anno di Pop.residente N.Indice a base N.Indice a base censimento ( in migliaia) fissa mobile 1951 47.516 100,0 100,0 1961 50.624 106,5 106,5 1971 54.137 113,9 106,9 1981 56.557 119,0 104,4
1991 56.778 119,5 100,4 ____________________________________________________
50.624 . 100
50.624 : 47.516 = x : 100; x =
---
= 106,547.516
Rapporti indice (o numeri indice)
N.indice 54.137 . 100
a base fissa 54.137 : 47.516 = x : 100 x = = 113,9 47.516
N.Indice 54.137 . 100
a base mobile 54.137 : 50.624 = x : 100 x = = 106,9 50.624
N.Indice Pn N.indice Pn
a base fissa = . 100; a base mobile = . 100 P0 Pn-1
Elaborazione dei dati: rapporti statistici
RAPPORTI INDICE (O NUMERI INDICE) esempio di applicazione
Mortalità in Italia per Tumori maligni ( anni 1955-1990) Anni N.morti Quoz.su 100.000ab. N.indice a base
fissa mobile 1955 64.082 131 100 100 1972 104.632 192 146 146 1990 147.000 260 198 136
segue Elaborazione dei dati: rapporti statistici
APPLICAZIONI DELLA FREQUENZA PERCENTUALE E DELLA FREQUENZA CUMULATIVA - I PERCENTILI
Peso alla nascita in grammi
Frequenza % Frequenza cumulativa % Fino a 2.500 10 10
2.501 - 3.000 15 25 limite primo quartile 3.001 - 3.500 25 50 limiti secondo quartile 3.501 – 4.000 25 75 limiti terzo quartile
4.001 – 4.500 10 85 4.501 – 5.000 10 95
Oltre 5.000 5 100 limite quarto quartile
APPLICAZIONI DELLA FREQUENZA PERCENTUALE E DELLA FREQUENZA CUMULATIVA - I PERCENTILI
• Se si divide il numero totale delle osservazioni in base alle frequenze percentuali cumulative in 4 gruppi
corrispondenti ciascuno al 25% del totale si ottengono i quartili ;
• se si divide in 5 gruppi corrispondenti
ciascuno al 20% del totale si definiscono quintili ;
• infine si possono dividere in 10 gruppi che vengono definiti decili.
Il termine generico per indicare una qualunque
di queste suddivisioni è percentili.
APPLICAZIONI DELLA FREQUENZA PERCENTUALE E DELLA FREQUENZA CUMULATIVA - I PERCENTILI segue APPLICAZIONI DEI QUARTILI
Peso alla nascita:
fino a 3.000 gr.(1° quartile) = peso basso
da 3.001 a 3.500 gr.(2° quartile) = peso medio-basso da 3.501 a 4.000 gr.(3° quartile) = peso medio-alto oltre 4.000 gr.(4° quartile) = peso alto