R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
F EDERICO M ENEGAZZO
Gruppi nei quali la relazione di quasi- normalità è transitiva. II
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 42 (1969), p. 389-399
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DI
QUASI-NORMALITÀ È TRANSITIVA.
II.FEDERICO MENEGAZZO
*)
Il gruppo G si dice
Q-gruppo
se la relazione diquasi-normalità
per isottogruppi
di G ètransitiva,
opiù precisamente
se daA c qB c qG
segue per
ogni coppia A,
B disottogruppi
di G([8];
per la nozione di sottogruppoquasi-normale
H di un gruppoG,
notatoH c qG,
e per alcune
proprietà
dell’insieme deisottogruppi quasi-normali
di ungruppo, vedasi
[ 5 ] , [1]).
La presente nota contiene nei teoremi 1.3e 2.3 una caratterizzazione dei
Q-gruppi
risolubilimisti,
neiquali
cioèesistono elementi
aperiodici
ed elementiperiodici
nonidentici;
in vistadei risultati ottenuti in
[8]
e[4],
èdunque completata
la determina- zione deigruppi
risolubili aventi laproprietà
inquestione.
Le notazioni sono
quelle
usuali della teoria deigruppi.
Se G èun gruppo, G è risolubile
(supersolubile)
seogni immagine
omomorfanon identica di G
possiede
unsottogruppo
normale abeliano(rispet-
tivamente :
ciclico)
non identico. Il gruppo G èsuperiormente (infe- riormente) nilpotente
se la sua serie centrale ascendente(discendente)
termina con G
(con
ilsottogruppo identico).
G è unT-gruppo
se dasegue Ai4 G. Se G è un gruppo
misto,
G è« separato »
se l’insieme
degli
elementiperiodici
di G è unsottogruppo;
in caso contrario G è « nonseparato ».
*) Lavoro eseguito nell’ambito dell’attività dei Gruppi di ricerca matematici del C.N.R.
Indirizzo dell’Autore: Seminario Matematico, Università, Padova.
1. Il caso « separato ».
È conveniente discutere
dapprima
alcuni casiparticolari.
LEMMA 1.1. Siano x un elemento ed H un
sottogruppo
del gruppoG,
tali cheG= (x, H); x
siaaperiodico,
H un p-gruppo risolubile e normale in G. G è unQ-gruppo
se e solo se H è abeliano e x inducesu H una potenza oc ---1
(mod. p) (a ---1 (mod. 4)
sep = 2
eH4?éIP).
Se G è un
Q-gruppo,
è un p-gruppo conproprietà Q;
inoltreA Q d H implica AçqG,
da cuiA = ( y, A j
perogni
ele-mento
aperiodico
y diG; H
èdunque
unT-gruppo
risolubile e isottogruppi
subnormali di H sono normali in G. Qualora siap ~ 2,
tanto basta per concludere che H è abeliano e che x induce su H una
potenza
(cioè x-1hx=ha.,
con a interop-adico indipendente
daheH);
esiste un numero naturale r tale che ar ---1
(mod. p),
e per un teorema di Iwasawa([7],
p.19) (xl, H)
èquasi-hamiltoniano.
Poichè in Gla
quasi-normalità
ètransitiva,
perogni
di ordine p si possonoquindi scegliere
due numeri interi u, v tali chee Cioè da cui u - 1
(mod. p),
v ---1(mod. r), (mod. p)
come volevasi. Sia orap=2,
e suppo- niamo che H non sia abeliano. H nonpuò
essere hamiltoniano: infatti in tal caso G sarebbe un grupponilpotente
equindi modulare;
ma ilsottogruppo
di torsione deigruppi
modulari misti è abeliano([7],
p.19).
Sepoi H
fosse unT-gruppo
non hamiltoniano[6]
sarebbeH=(z, C),
e inoltre C abelianoinfinito,
e perogni
c E C. Per
ogni
ceC siha (x2, C ) a G poichè (x2, C)
èquasi- hamiltoniano ;
maallora ~ z ) _ ~ z, x2c),
eil che è assurdo.
Dunque
H è abeliano e x induce su H unapotenza
a ---1
(mod. 2);
sepoi H4?élP
e a * 1(mod. 4)
il gruppoG/H4
avrebbeun
quoziente diedrale,
equindi
non sarebbe unQ-gruppo,
control’ipo- tesi,
il che stabilisce la necessità della condizione.Il viceversa è contenuto nel citato teorema di Iwasawa se
p ~ 2
o se
p = 2, (mod. 4); possiamo quindi
senza restrizione supporrep= 2, H4=I~,
oc --- -1(mod. 4).
SianoA,
Bsottogruppi
di G tali cheA c qB c qG;
se A èperiodico
risultaA d G; supponiamo
alloraA çt H
e
distinguiamo
due casi:i) A x2, H2 ~.
È alloraB= ( z,
con zaperiodico
e taleche,
perogni h E H,
con(mod. 4). Qualunque
siah E H,
da segue( z ) c q( z, h )
dove il sopras- segno indica la classe laterale modulo( z, h)
flB fl H,
epoichè
z-lhz=-h-1(mod. (h 4»
risultah~’ =1,
cioè Lo stessoragionamento
sipuò
fare per
A,
equindi H2cA;
maG/H2
èabeliano,
da cui A4 G.ii) H2).
Per concludere nel sensovoluto,
è sufficiente dimostrare che isottogruppi
ciclici di( x2, H2 ) sono quasi-normali
inG,
e anzi che risultaa )
perogni
potenzapari
di x eper
ogni Inoltre, poichè ( x, a )
ènilpotente,
non è restrittivo supporre Il gruppoH)
èquasi-hamiltoniano,
equindi gli
intervalli
[ ( x2, a )/( x2ka ) ]
e[ ( xz )/( aczka ) ~ ( x ~ ]
sono reticolarmenteisomorfi;
dimostriamo che( x2, a)
è l’unico sottogruppo massimo di~( x, a)
contenenteInfatti,
se r èpari, (x2ka, a);
se r è
dispari,
posto risulta(x2ka, Xra)
==(xai, am)
da cuix2ka=(xai)Uamv=xUai(a.U-l1-...
ma allorau = 2k,
... + a + 1 èpari, ( am ~ _ ( a )
equindi xraS)=
=(x, a ) .
Sipuò dunque
affermare chegli
intervalli[ ( x,
e
[ ( x ~ / ( x2ka ~ fl ( x ~ ]
sonoisomorf i;
è allora un elemento di Dedekind nel reticolo di( x, a )
che è un grupponilpotente,
e in definitivaa ~,
c.v.d.LEMMA 1.2. Sia G un gruppo risolubile non
abeliano,
misto e« separato », e il sottogruppo di torsione T di G sia
prodotto
diretto deisottogruppi
diSylow Tp .
G è unQ-gruppo
se e solo se T eG/T
sonoabeliani,
il rango diG/T
è uno, eogni
elementoaperiodico gEG
induce su
ogni Tp
una potenzaap(g) ---1 (mod. p) (a2(g) ---1 (mod. 4)
se
T24 ~ T22).
Dimostriamo la necessità della condizione.
G/T
è unQ-gruppo
risolubile
aperiodico
equindi
abeliano( [4],
teor.B); inoltre,
segeG
è un arbitrario elemento
aperiodico,
risulta( g, T p ) ~ ( g,
per
ogni
sottogruppo diSylow T p
di T(T p-
indica ilcomplemento
diT p
inT). ( g, Tp)
è allora unQ-gruppo,
e per il lemma 1.1T p (e quindi
T)
èabeliano;
inoltre g induce suT p
una potenzaap(g) =- 1 (mod. p)
(a2(g) ---1 (mod. 4)
seT24 gé T22).
Proviamo ora che se il rango diG/T
èmaggiore
di uno G è abeliano.Qualunque
siageG
eaperiodico,
esistein
queste ipotesi
un elementoaperiodico
h E G tale cheT)
èquasi-hamiltoniano
e normale inG;
segue che eche
(gf, h)
èaperiodico
equindi
abeliano. Sia ora x un arbitrarioelemento
aperiodico
diG;
se( x ) fl ( g~ ) =1
come sopra[x, g2]=1.
Nel caso contrario e ancora
[x, ~]==1:
infatti secon r, per un opportu-
no ed è facile vedere che una potenza non identica di h
apparterrebbe
a(g2).
Ma allora e, per l’arbitrarietà di g, da cui G ènilpotente
emodulare,
edunque [7]
abeliano.Viceversa,
G sia un gruppo soddisfacente la condizione assegnata.Dimostriamo che
ogni sottogruppo
di G2 èquasi-normale
in G: infattise xeG 2 è
periodico, ( x ) d G;
se x èaperiodico
e y è unqualunque
elemento di
G, ~ i (y) : ( x ) fl ( y ) ~
con mdispari; poichè G/T2
èquasi-hamiltoniano ( x, T2) C qG
epoichè GIT2,
è unQ-gruppo
a normadel lemma 1.1 e anche
(x, TZ- ) C qG. Segue
allora che!~):(~n(~r2~t=)~ ~ T2. ) : ( x, 1
èdispari,
da cui(y2t,
x,T2. ) _ ( z, T2,)
risultaquasi-hamiltoniano;
inparticolare ( x ) ( y2‘ ) _
=(y2‘)(x). Analogamente r2)!=!(~,
x,T2) :
:
( x, T2 ) ~ I
è una potenza di 2 e( ym,
x,T2 ) _ ( u, T2)
è unQ-gruppo;
ma
T2 )
equindi
x,T2 ) .
Risultadunque ( y ) ( x ) _
= C Ym ) ( Y2‘ ) ( x ) _ ( Ym ) ( x ) ( Y2‘W C x ) ( Ym ) ( Y2‘ ) _ ( x ) ( Y ),
> come volevasi.Siano ora
A,
Bsottogruppi
di G tali cheA c qB C qG;
senza introdurrerestrizioni
supponiamo
che G non siaquasi-hamiltoniano
e cheEsiste allora x E G tale che
B fl ( x, T22 ) ~ ( x2, T22 ),
mentre èc q( x, Ti2 );
e ilragionamento
del lemma 1.1i)
indica cheAnalogamente
esiste b E B tale cheA fl ( b, T22 ) ~ ( b2, T22 ) c B,
e ancorama
G/T2
è un gruppoquasi-hamiltoniano,
edunque AçqG,
c.v.d.
Siamo ora in
grado
di affrontare ilproblema,
limitatamente ai grup-pi
«separati
», nella suapiena generalità.
TEOREMA 1.3. Il gruppo G è un
Q-gruppo
risolubile misto « se- parato » se e solo se G contiene un sottogruppoperiodico
L tale chea) ogni sottogruppo
di L è normale inG;
b)
L è di Hall inG,
eprivo
di elementi diperiodo
2;c) GIL è
un gruppomisto,
ed èabeliano,
oppuregli
elementiperiodici
diG/L formano
un sottogruppoT/L
abeliano tale cheG/T
èabeliano di rango 1, e
ogni
elemento diG/L
induce suogni
sottogruppo diSylow (T/L)p
diT/L
una potenzaocp---1 (mod. p) (a,2---1 (mod. 4)
se
(T/L)i ~ (T/L)22);
d)
nessun elementoaperiodico
di G induce una potenza congrua ad 1(mod. p)
su di un p-gruppo diSylow
non identico di L.Sia G un
Q-gruppo
risolubile misto « separato », con sottogruppo di torsione P. Se P èprodotto
diretto dei suoisottogruppi
diSylow
L= 1soddisfa le condizioni richieste a norma del lemma 1.2; in caso con- trario
([4],
teor.D)
ilQ-gruppo
risolubileperiodico
P contiene unsottogruppo
Nogni
cui sottogruppo è normale inP;
inoltre N è di Hall in P eprivo
di elementi diperiodo
2, eP/N
èprodotto
direttodei suoi
sottogruppi
diSylow. Ogni
sottogruppo M di N èquasi-norma-
le in G e, per
ogni
elementoaperiodico x E G, M = ~ x, M),
da cui M 4 G. Sia allora L il sottogruppo di N riunione dei
sottogruppi
di
Sylow
di N che non sono fattori diretti diP;
L soddisfaa)
eb), P/L
è ancoraprodotto
diretto dei suoisottogruppi
diSylow,
eun’ap- plicazione
del lemma 1.2 aG/L
prova c).Supponiamo
ora, in con-traddizione con
d),
che esista un elementoaperiodico g E G
inducenteuna potenza congrua ad 1
(mod. p)
sulp-sottogruppo
diSylow
nonidentico S di L.
gode
della stessaproprietà; poichè hL E (G/L)2 risulta (h, L) c G
e ancora, se R è ilcomplementare
di S inL, (h, S ~ = ( h, L ~ /R
è un gruppoquasi-hamiltoniano.
Maallora, qualun-
que sia
s E S, ( hs,
e, sexeP, (x, hs,
_ ~ x, R ~ d ~ x, hs, R ~,
da cuiR ) ).
Quindi se(i x 1, p) =1 [x, R j =1 perchè (x, R ~
non contienep-elementi,
mentrese I x i
è una potenza di p la stessa conclusione si ottiene per la com-mutatività di S. In definitiva S è contenuto nel centro del gruppo lo- calmente finito
P,
edunque
ne è un fattorediretto,
control’ipotesi
fatta su
L;
ed L soddisfad).
Dimostriamo che la condizione è sufficiente. Per
a)
eb)
L è abe-liano, G/L
è metabeliano perc)
equindi
G èrisolubile;
G è mistoper
c)
ed è evidentemente « separato » con sottogruppo di torsioneT;
inoltre T è un
Q-gruppo ([4],
teor.D).
Sianopoi A,
Bsottogruppi
diG tali che
A c qB c qG; poichè A fl L Q G (il
che ci permette disegue
AçqT,
da cuiAjA n LçqTjA nL;
inparticolare A/A n L
èquasi-normale
e di Hall(e quindi caratteristico)
inAL/A f1
Lche è normale in
G/A fl L,
e anche in questo caso A d G. Non èdunque
restrittivo supporre cheA,
equindi B,
contenga un elementoaperiodico
a; dimostriamo che in questeipotesi
LcA.Infatti,
sia Sil
sottogruppo
diSylow
di L relativo ad un certo numeroprimo
p,e sia SES un elemento d’ordine p tale che
s ~ B; quindi [s,
e a induce su S una potenza a ---1(mod. p)
incontraddizione con
d); dunque
Ma e per il medesimoragionamento
ancheA ;2 S,
da cui la conclusione per l’arbitrarietà diS,
eA/L c qB/L c qG/L,
in vista del fatto cheGIL
è unQ-gruppo
per il lemma
1.2,
porgeA c qG,,
c.v.d.2. Il caso « non separato ».
Per la determinazione dei
Q-gruppi
diquesto tipo
sarà utile laseguente
generalizzazione
dellaproposizione
3.2 di[4].
LEMMA 2.1. Sia G un gruppo
inferiormente nilpotente.
Se Gè un
Q-gruppo, ogni
sottogruppo di G èquasi-normale
in G.Detto r« il termine a-esimo della serie centrale discendente di
G, proviamo
per induzione transfinita cheG/r« gode
dellaproprietà
enunciata. Se a =1 la cosa è
ovvia;
sepoi
a ammette unprecedente
a-1, tutti i
sottogruppi
diG/r«_1
risultanoquasi-normali
inG/r«_1,
e per
ogni
x E G(x,
è un gruppo abeliano in quanto ilquoziente
sopra il suo centro èciclico;
diqui
segue~ x, I’a_1 ) c qG,
da cui( x,
come volevasi. Sia alloraa un ordinale
limite,
e siano a, b due elementi di G tali che ar« ebr«
risultino
periodici
inG/r« .
Perogni
definiamo ilsottogruppo Ha = ~ a,
seH5cqG
perl’ipotesi induttiva,
e inoltre risultaH,,,= n H5 : infatti,
sexe con u > 0 eminimo,
perogni
esistono e un numero intero ra soddisfacente allatali che
x = h~ar~ ;
ed inoltreesiste ya
tale cheMa allora se da
(con
evidentesignificato
deisimboli)
seguee in definitiva f 1 e cioè
x e ( a, ra ) = Ha .
Per[4],
prop.ya
3.1 si ha
quindi Ha ,
da cuiquest’ulti-
mo gruppo è pertanto
periodico
edunque,
attesa l’arbitrarietà di ar(1e
bra , gli
elementiperiodici
diG /r (1
costituiscono unsottogruppo;
ricordando la
proposizione
3.2 di[4]
si ottiene la conclusione desiderata.Il risultato che segue
modifica,
adattandolo ad una situazione par-ticolare,
un noto teorema diCernikov ( [3 ], II,
p.234).
LEMMA 2.2. Sia G un gruppo
superiormente nilpotente,
e sia Til
sottogruppo degli
elementiperiodici
di G. Se il sottogruppo diSylow
S di G relativo al numero
primo
p è abeliano e(G/T)P=G/T,
alloraS è nel centro di G.
Sia a un arbitrario elemento di
S,
e sia a il minimo ordinale tale cheaEZa(G)
doveZ(1(G)
è il termine a-esimo della serie centrale ascendente diG;
la dimostrazione è per induzione su oc. Se a= 1e non c’è niente da
dimostrare; supponiamo
che oc ammettaun
precedente a -1;
perogni [x, a] E S fl Za_1(G)
e perl’ipotesi
induttiva
[x, a] E Z1(G);
ne consegue cheaeZ2(G)
e( x, a)
ènilpotente
di classe al
più 2,
da cui[ xP’, a ] _ [ x,
se Maogni
elemento
g E G
sipuò
rappresentare comeprodotto
... conteT,
epoichè S c Zi(T)
risulta[g, a] =1,
come volevasi. Sepoi
anon ha
precedente
ma UZS(G)
risultaaeZ5(G)
per un certoe ancora
a E Zi(G)
perl’ipotesi
induttiva.Dimostriamo ora il teorema, centrale di questa
sezione,
contenenteuna caratterizzazione dei
Q-gruppi
risolubili « nonseparati ».
TEOREMA 2.3 Il gruppo G è un
Q-gruppo
risolubile misto « nonseparato » se e solo se G contiene un sottogruppo abeliano C di indice 2 in G tale che
G = ( z, C ),
C=AXB con A gruppo abeliano misto2-divisibile,
B2-gruppo limitato,
z2-elemento,
z-iaz=a-1 perogni
a E A e inoltre
1)
Belementare,
z-lbz= bVbeB;
oppure2) ~~1, (zj fl A=1, B=BiXB2XB3 , B~=(z2),
B2 elementare,B3=(b3~
ciclico di ordine2,
z-lbz=bVbeB1XB2, Z-1b3Z=-b3 (mod.
( z4 ));
oppureIniziamo dimostrando che la condizione è necessaria. Consideriamo il
sottogruppo K
delQ-gruppo
G intersezione di tutti i termini della serie centrale discendente di G: K=n]P,,,(G). Ogni sottogruppo
diG/K
a
è
quasi-normale
inG/K (lemma 2.1);
inparticolare gli
elementiperio-
dici di
G/K
sono un sottogruppo, e se K fosseperiodico
G sarebbe« separato » contro
l’ipotesi.
Quindi K contienedegli
elementiaperio- dici ;
inoltre infatti sepoichè K/K2
èabeliano,
ri-sulterebbe {aK2)çqG/I(2
equindi ([4],
prop.1.1.) aKEZ2(G/K2)
eG/K’2
sarebbe inferiormentenilpotente,
da cui K2 = K. Poichè G è su-persolubile ([4],
teor.A )
K è unQ-gruppo superiormente nilpotente
eper il lemma
1.2,
tenendo conto del fatto cheK2 = K, ogni
sottogruppo di K èquasi-normale (in
K equindi)
inG;
indicato con P il sottogruppodegli
elementiperiodici
diK, poniamo K/P
è un sot-togruppo normale
aperiodico,
equindi abeliano,
diG/P;
ne consegue([4],
prop.1.2)
cheG :
eogni
elemento diG/P
induce suK/P
l’identità o l’inversione. C è « separato » :infatti, qualunque
sial’elemento
periodico
e per un arbitrario elementoaperiodico implica
conb E P,
r, s numeri interiopportuni;
ma
(6)c=~G,
dacui, b)
è un sottogruppoperiodico;
equindi kr-1=1,
@Per l’arbitrarietà di
k,
epoichè
K è generato dai suoi ele-menti
aperiodici,
tutti isottogruppi
periodici
di C sonoquasi-normali
inG,
da cui inparticolare
si con-clude che
gli
elementiperiodici
di C sono unsottogruppo
T che è ilprodotto
diretto dei suoisottogruppi
diSylow.
QuindiG ~ C,
G : C ~= 2,
G=(z, C)
dove z è un opportuno2-elemento, (mod. T)
per
ogni cec,
e inoltreperchè
in caso contrario G avreb- be unquoziente
diedrale. C è unQ-gruppo
e per il lemma 1.2 C è abeliano oppure il rango diG/T
è 1 e T èabeliano;
inoltre il lemma 2.2 assicura che il2-Sylow-gruppo
di T è contenuto nel centro di C:ma allora
ogni
sottogruppo di C èquasi-normale
inC,
e anzi in G(lemma
1.2 e[7],
p.21);
inparticolare
Dimostriamo orache C è
abeliano, supponendo dapprima
z2=1. In questo caso, sia xun
qualunque
elementoaperiodico
di C: da( x ) Q ( z, x)
eper un opportuno t E T risulta e questo per
ogni
tale x E C.Pertanto,
comunque siscelgano beC, b ~ T,
si hae cioè
bab-l=z-la-1z,
e anzi= z-2az2= a;
epoichè ogni
elementoaperiodico
ceC sipuò
scriverenella forma con
t E T,
ne segue per l’abelianità di Tc-1yc=y
perogni yeT
equindi TcZi(C) :
C èdunque
un gruppo localmente ci- clico sopra il suo centro, equindi
abeliano. Ingenerale
alloraC/(z2)
è
abeliano,
il2-gruppo
diSylow
di T è contenuto nel centro diC,
e perogni p-Sylow-gruppo
S di T conp#2
risulta[ c,
qualunque
siac E C,
e ancoraT c Zl(C)
e C è abeliano. Nelle conside- razioniprecedenti
èimplicito
che z induce sul’inversione,
equindi ( C/ ~ z2 } )4 = ( C/ ~ z2 } )2,
da cui conA2 = A, B1= ï,
altrimenti G avrebbe un
quoziente
diedrale. La parte ridotta B del2-sottogruppo
diSylow
di C èlimitata,
in quanto(B, z~ ) / ~ z2 }
è iso-morfo ad un
sottogruppo
diB;
B è allora un fattore diretto di C([2],
teor.
50.3),
e il suocomplementare
A è un gruppo 2-divisibile. Se z~=1non c’è
più
niente dadimostrare; supponiamo
edistinguiamo
due casi:
i)
OvviamenteB f 1 ( z2 ) =1,
da cui B =_ B è elemen- tare ; se z4 =1 si ha perogni
b E B(in
caso contrario( b )
nonsarebbe
quasi-normale in (b, z)),
mentre se risultaB=B1XB1,
z-lbz= b perogni beBi , B2=(b2), z2=ab2
conaEA,
e f= 1.ii) (z)
fl A =1.Scegliendo
B in manieraopportuna
sipuò
supporrepoichè
B è limitato risultaB=HXK,
con H2 =1 e Kprodotto
diretto di
gruppi
ciclici di ordine ~4. Se K =1 e come sopra perogni beB;
se sia un elemento d’ordine 2:per un conveniente l E K è e da segue che k è l’unico elemento di
( z~ )
che abbia ordine2,
equindi
K è ciclico e normale in G. Consideriamo ora ilgruppo ~ z, K } :
se essopossiede
un elementou di
periodo
2 non contenuto inK,
èG = ( u, C )
e siamo ricondotti adun caso studiato in
precedenza; anzi,
perquanto
visto sopra, sarebbe B= 1 in contraddizione con K ~ 1. Quindi( z, K )
ha un solo elemento diperiodo 2,
ed èciclico,
nelqual
casoH=BiXB2,
perogni
beB1, B2 = ~ b2 },
se2n=1 z I,
oppure( z, K )
è isomorfoal gruppo dei
quaternioni,
z’=1 e perogni
il che con-clude la dimostrazione che la condizione assegnata è necessaria.
Per quanto
riguarda
lasufficienza,
osserviamodapprima
che i sot-togruppi
di C sonoquasi-normali
in G: infatti se( c ) Q G;
se( c } f 1 A =1
non è restrittivo supporrec E B,
e se xc = cx mentrese
x ~ C risulta (x, B)===G/A
che è un2-gruppo modulare,
e ancora(x)(c)=(c)(x);
sec~A
ma e la conclusione si ottieneripetendo
ilragionamento precedente
in Siano oraH,
Ksottogruppi
di G tali cheH c qK c qG :
dimostriamo cheSe H c C l’affermazione è
già
stata provata; se sipuò
senz’altrosupporre zeH. Ma in
questo
caso perogni
CE A risultacon r numero intero e k E K
convenienti,
e cioè da cuic E K,
se r=2s è
pari,
e da cui ece K,
se r=2s+1 èdispari;
e inogni
caso A 2=Ac:K. Con la stessa tecnica si dimostra che A c H e in definitivaH C qG
per la modularità diG/A .
3. Osservazioni finali.
È noto
[8]
che per un gruppo finito G sonoequivalenti
le duecondizioni
M l’insieme
s(G)
deisottogruppi
subnormali di G coincide con l’in- siemeq(G)
deisottogruppi quasi-normali;
Q la relazione di
quasi-normalità
per isottogruppi
di G è transitiva.Tale
equivalenza
è ancora vera se G è un gruppo risolubileperio-
dico : infatti nel corso della dimostrazione del teorema D in
[4]
si èimplicitamente provato
che Qimplica M,
mentrel’implicazione
inversasi dimostra osservando che tutti i teoremi di
[4] rimangono
validi qua- loranegli
enunciati(e
nelledimostrazioni)
alla locuzione« Q-gruppo »
si sostituisca « gruppo verificante M », ad eccezione della
proposizione
3.2 nella
quale
occorreaggiungere l’ipotesi
che G siaperiodico.
Cospure avviene se G è un gruppo risolubile
aperiodico,
per motivi analo-ghi.
Per igruppi
risolubilimisti, invece,
Q nonimplica,
ingenerale, M,
come dimostra
l’esempio
seguente: sia H un p-gruppo abeliano divisi- bile( p ~ 2), G=(x, H )
con xhx-1=hrL perogni h E H,
a interop-adico
non
identico, (mod. p).
G è unQ-gruppo,
anzi un gruppoquasi-
hamiltoniano ;
inparticolare
D’altra parte, perogni heH, [x-1,
e nelle nostreipotesi (x)G;2(x,
_ ( x, H) = G,
equindi (x)
non è unsottogruppo
subnormale di G. E nemmeno, ingenerale,
Mimplica
Q: infatti sia G comenell’esempio precedente,
salvo che a èaperiodico
e(mod. p);
G soddisfa Mperchè,
come èagevole
dimostrare in modo sostanzialmente simile allaprima
parte del lemma 1.1, isottogruppi quasi-normali
di G sono con-tenuti in H o lo contengono, e sono
quindi
normali inG,
alpari
diquelli
subnormali(in particolare
G è unT-gruppo);
ma segue dal lemma 1.1 che G non è unQ-gruppo.
Ilproblema
della determinazione deigruppi
risolubili soddisfacenti la condizione M rimanedunque,
nel casodei
gruppi misti,
ancora aperto.BIBLIOGRAFIA
[1] DESKINS W. E.: On quasi-normal subgroups of finite groups, Math. Z. 28
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[2] FUCHS L.: Abelian groups, Publishing House of the Hungarian Academy of Sciences, 1958.
[3] KUROSH A. G.: The theory of groups, Chelsea, 1956.
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[5] ORE O.: Contribution to the theory of groups, Duke Math. J. 5 (1939), 431-460.
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[7] SUZUKI M.: Structure of a group and the structure of its lattice of subgroups, Erg. der Math. und ihrer Grenzgebiete, Heft 10, Springer Verlag, Berlin (1956).
[8] ZACHER G.: I gruppi risolubili finiti in cui i sottogruppi di composizione
coincidono con i sottogruppi quasi-normali, Rend. Accad. naz. Lincei Cl.
scienze, s. VIII, vol. XXXVII, fasc. 3-4 (1964).
Manoscritto pervenuto in redazione il 1° settembre 1968.