A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
L ANDOLINO G IULIANO
Sulle trasformazioni assolutamente continue
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 12, n
o3-4 (1947), p. 161-172
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di LANDOLINO GIULIANO
(Pisa).
È
noto(~)
che se~/===/’(~)~ ~.c~
è una funzione continua a variazionelimitata,
condizione necessaria e sufficiente affinchè essa sia assolutamente con-tinua è che
ogni
insieme dipunti
di(a, b)
di misura nulla sia trasformato dallaf(x)
in un insieme dipunti
di(c, d) (dove
c = minf(x), d ==
maxf(x»
pure di misura nulla.
S. BANACH
(2)
e G. VITALI(3), quasi contemporaneamente
eindipendente-
mente hanno introdotto i concetti di trasformazione
continua 0:
Iy=y(u, v), (u, v)
EQ, essendo Q
ilquadrato
chiuso(0, 0~; 1, 1), ~
a variazionelimitata » e « assolutamente continua ». Si dimostra facilmente
che,
considerata la trasformazioney= y(u, v), (u, v)
EQ, che
sia avariazione limitata secondo BANACH e
VITALI;
condizione necessaria e sufficiente affinchè essa risulti assolutamente continua secondoquesti AA.,
è che trasformiogni
insieme dipunti
di misura nulla diQ
in un insieme dipunti
di misuranulla.
A
proposito
delle sue fondamentali ricerche sullaquadratura
dellesuperficie
in forma
parametrica,
L. CESARI ha introdotto(4)
i concetti di trasformazione continua « a variazione limitata » e « assolutamentecontinua », più generali
diquelli corrispondenti
di BANACH e VITALI. Dietrosuggerimento
delprof.
CESARI- al
quale rivolgo qui
il mioringraziamento
- mi sonoproposto
di ricercarese la
proprietà
sopra notata relativamente alle trasformazioni assolutamente con-tinue secondo BANACH e VITALI continui a sussistere per le trasformazioni assolutamente continue nel senso del CESARI. Ho trovato che la
proprietà
in(*) Lavoro eseguito nel Seminario Matematico della Scuola Normale Superiore di Pisa.
(1) B. LEVI : Ricerche sulle funzioni derivate. Rend. Ace. Lincei, vol. XV (1906) pp. 674-
684, p. 679.
(2)
S. BANACH : Sur les lígnes rectifiables et les surfaces dont l’aire est finie. Funda- menta Mathematicae. Tomo VII (1925) pp. 225-236.(3)
G. VITALI : Sulle funzioni continue. Ibidem Tomo VIII (1926) pp. 175-188.(4) L. CESARI : Sulla quadratura delle superficie in forma parametrica. Bollettino del- 1’ Un. Mat. It., Serie II (1942) pp. 109-117.
questione
non sussiste ingenerale
per tali trasformazioni(5).
Piùprecisamente,
servendomi di un
esempio
costruito dal CESARI per altro scopo, mostro che esiste una trasformazione assolutamente continua definita in un cerchio C e nonbiunivoca che trasforma un insieme di
punti
interni a C di misura nulla inun insieme di
punti
di misurapositiva.
Inoltre un altrosemplice esempio
favedere che esiste una trasformazione assolutamente continua e biunivoca definita in un cerchio C che trasforma la circonferenza C* del cerchio in un insieme di misura
positiva.
Passo
quindi
a dimostrare i dueseguenti
teoremi :TEOREMA I. - Siano A una
regione
di JORDAN delpiano (u, v),
A* lafrontiera di A e
A =A + A*.
Perchè la trasformazione continua a varia- zione limitatasia assolutamente
continua,
è sufficiente che essa trasformiogni
insiemedi
punti (interni)
di A di misura nulla in un insieme dipunti
pure dimisura nulla.
TEOREMA II. - Siano A una
regione
di JORDAN delpiano (u, v),
A* lafrontiera di A e A = A
+ A*. Ogni
trasformazione continuache sia biunivoca e assolutamente continua trasforma
ogni
insieme dipunti (interni)
di A di misura nulla in un insieme dipunti
pure di misura nulla.Da
questi
teoremi si deduce inparticolare
che condizione necessaria e suf- ficienteperchè
una trasformazione continua e biunivoca(che quindi
è a variazione limitata(v.
n.5))
sia assolutamente continua è che trasformiogni
insieme dipunti (interni)
di A di misura nulla in un insieme dipunti
pure di misura nulla.Generalità - Definizioni.
1. - Detta A una
regione
di JORDAN delpiano (u, v),
A* la sua frontiera(curva
continuasemplice
echiusa)
eposto A =A + A*,
sianox(u, v), y(u, v)
funzioni continue
(ad
unvalore)
in A e sia 0 la trasformazione continua(univoca)
-
(5) D’ ora in poi intenderò parlare di trasformazioni a variazione limitata e assolu- tamente continue secondo CESARI.
Ad
ogni punto
P di Acorrisponde
nelpiano (x, y)
unpunto Q---
che diremo
immagine
del-punto
P. DiciamoB== O(A)
l’insieme deipunti
delpiano (x, y)
che sonoimmagini
diqualche punto
di A. L’ insieme B è limitatoe chiuso. Sia K un
quadrato
delpiano (x, y)
a latiparalleli agli
assi conte-nente nel suo interno tutti i
punti
di B.Se
Q
è unpunto
diB,
esiste in A un insieme non vuoto dipunti P,
chediremo i modelli del
punto Q,
la cuiimmagine
coincide conQ.
Indicheremo tale
insieme,
che risultachiuso,
con~-1 ( Q).
_Se E è un insieme di
punti
diA,
diremoØ(E)
l’ insieme deipunti
di Bche sono
immagini
dipunti
di E. Se 6 è un insieme dipunti
diB,
diremoØ-i (0)
l’insieme deipunti
di A la cuiimmagine
cade in 0. Se E èchiuso,
anche è
chiuso ;
se 6 èchiuso,
anche1>-i(0)
è chiuso.Se,
perogni punto
diB, P-’(Q)
è formato da un solopunto,
diremo che la trasformazione 0 è biunivoca.Sia r una
regione
di JORDAN(aperta)
contenuta in A e sia r* la ’curva continuasemplice
e chiusa costituente la frontiera di r. La trasformazione 0 facorrispondere
alla curva r* una curva continua e chiusa c(non
necessaria- mentesemplice)
che diremol’immagine
di r*. Indicheremo sempre con c anche l’insiemee== «>(r*) occupato
daipunti
di c sulpiano (x, y).
Fissato sulpiano (u, v)
un versopositivo
per lerotazioni,
la curva r* risulteràorientata.
Fis-siamo
ora anche sulpiano (x, y)
un versopositivo
per le rotazioni(indipen-
dente dal
precedente).
Sia0(x, y ; e)
l’indicetopologico (di KRONECKER)
rela-tivo alla curva c
(e
che risulta nullo fuori diK).
Si dimostra facilmente che la funzione0(x,
y ;c)
è di BAIRE equindi quasi
continua. Esisteperciò (finito
oinfinito) l’integrale
di LEBESGUESia
ora ~ ri, i=1,..., n }
una suddivisione di A inregioni
di JORDAN. Sia cil’immagine
della frontierar*i
di ri(i=::: 1, .... n).
Poniamo :per tutte
l~ possibili
di A inregioni
di JORDAN.In
ogni punto Q= (x, y)
di K si ponga :-
per tutte le
possibili
di A inregioni
di JORDAN.La funzione
Q(z, ~) (che
assume solo valori interi~0,
nonescluso + 00)
si dirà la funzione caratteristica della trasformazione ~P.
Si prova che la funzione
y)
è semicontinua inferiormente in K eperciò
è una funzione di classe 1 di
BAIRE, dunque
èquasi
continua. Epoichè y)
è una funzione non
negativa,
ne viene che esiste(finito
oinfinito) 1’ integrale
di LEBESGUE
Se è
W( ~)
+ 00, si dirà che la trasformazione 0 è a variazione limitata(secondo CESARI).
Si dice che la trasformazione continua 0 è assolutamente continua
(secondo CESARI)
se :a)
adogni
numeroE > 0
arbitrariopuò
farsicorrispondere
un nu-mero
o>0
taleche,
perogni
gruppoi~=1,..., n}
dipoligoni semplici aperti
diA,
a due a due senzapunti
a comune e tali chesi ha :
--
i
f3)
perogni poligono 7r
di A e perogni i = 1,..., n ~
di n in
poligoni aperti semplici,
a due a due senzapunti
a comune si ha :2. -
Esempio
di una trasformazioneassolutamente
continua che trasforma un insieme dipunti
interni di A di misura nulla in un insieme dipunti
dimisura
positiva.
Per altro scopo il CESARI aveva costruito
($)
una trasformazione continua(non biunivoca)
rappresentata
da funzionix(u, v), y(u, v)
assolutamente continue secondo To- NELLI dotate di derivateparziali prime integrabili
L2 che trasforma un insieme dipunti
interni al cerchio é di misura nulla in un insieme di misurapositiva.
~
(6) Dato un insieme E, indicheremo
con i E i
la sua misura esterna. Se E è misurabile,1 E ~ i
indicherà la misura di E.(7)
Il CESARI ha dimostrato che le condizioni a) e ~) sono indipendenti (v. CESARI : Sulconcetto di trasformazione assolutamente continua. Bollettino dell’ Un. Mat. It. (1943) pp. 5-10.
(8) L. CESARI : Sulle trasformazioni continue. Annali di Matematica pura e applicata.
Serie IV, Tomo XXI’ (1942) pp. 157-188, n. 19.
Ora,
secondo un risultato dovuto a MORREY(9), ogni
trasformazione 0 siffattarappresenta
unasuperficie (piatta)
di area finita secondo LEBESGUE la cuiarea
L(S)
è datadall’integrale
classico. Per un teorema di CESARI(i°)
si deduceche la trasformazione 0 è assolutamente continua.
Dunque
esiste una trasfor-mazione continua e assolutamente continua che trasforma un insieme di
punti
interni a è di misura nulla in un insieme di misura
positiva.
3. -
Esempio
di una trasformazione assolutamente continua e biunivoca defi- nita in un cerchio C che trasforma la circonferenza C* del cerchio inun insieme di misura
positiva.
Sia r~ una curva continua
semplice
e chiusa delpiano (x, y)
di misurapositiva.
Sia r laregione aperta
di JORDAN definita da r* e sia~=~y+7**. È
noto che la
regione y
sipuò rappresentare
con funzioni continue biunivoca- mente e conformemente in un cerchio in modo che la curva r~‘ sia rappresen- tata biunivocamente sulla circonferenza del cerchio. Poichèogni rappresentazione
conforme è assolutamente
continua,
ne viene che esiste una trasformazione con-tinua,
biunivoca e assolutamente continua che trasforma il contorno di uncerchio nel contorno di una
regione
di JORDAN di misurasuperficiale positiva.
4. - Dimostrazione del teorema I.
a) Supponiamo
che il teorema siafalso ; supponiamo
cioè che la trasfor- mazione 4S che è a variazionelimitata,
non sia assolutamentecontinua,
pur trasformandoogni
insieme dipunti
di A di misura nulla in un insieme dipunti
di misura nulla.
Si supponga che
esista,
sepossibile,
unnumero e>0
e una successione digruppi
dipoligoni semplici aperti,
ciascun gruppo essendo costituito di unnumero finito di
poligoni
interamenteappartenenti
ad A e a due a due senzapunti
a comunePoichè la trasformazione 0 è a variazione
limitata,
dettaP(x, y; Ø)
la suafunzione
caratteristica, questa
risultaintegrabile,
secondoLEBESGUE,
e sipotrà
(9) C. B. MORREY : A class of representations of manifolds. Part I, American Journal
of Mathematics, vol. LV (1933) pp. 683-707.
(io) L. CESARI : Sui fondamenti geometrici dell’integrale classico per l’area delle super- ticie in forma parametrica. Memorie Acc. d’ Italia (1943) pp. 1323-1481, p. 1480.
perciò
determinare un numero tale che perogni
insieme E dipunti
di Kdi misura C Q si ha :
Si dica N
l’insieme,
di misuranulla,
deipunti (x, y)
di K neiquali
èy ;
fl) =
+ 00.b)
Si osservi che se unapoligonale A
divide unpoligono semplice n
indue
poligoni semplici
03C0’ en",
alloral’immagine
di 03BBè,
perl’ipotesi
in cui cisiamo
posti,
una curva continua di misurasuperficiale
nulla e si ha :Suddividendo
dunque
ipoligoni
indue,
equindi
anche inpiù poligoni semplici,
laprima
delle somme(1)
rimaneinvariata
e la seconda non dimi-nuisce. Si
può perciò
fare in modo che ipoligoni (e
le loroimmagini 4S(ni’n)))
abbiano tutti diametro1t .
c)
Dalla successione deigruppi
dipoligoni (i =1, 2,...,
sipuò
dedurre una nuova successione di
gruppi
dipoligoni (i= 1, 2,..., vn), ogni
gruppo
(~==1,2,...,~)
essendo formato di un numero finito dipoligoni,
ognuno di diametro
1/2’
2nsemplici, aperti,
a due a due senzapunti
a comune, in modo che per la nuova successione siano soddisfatte le(1),
e in modo cheogni poligono (i=1,..., vn)
siacompletamente
contenuto in uno deipoligoni
nj(n’) (~’=1, 2,..., ’J’n’)
conn’ n,
oppure siacompletamente
esterno a tutti ipoligoni ( j =1, 2,..., v7t-), n’ =1, 2,...,
Infatti,
se la successione deigruppi
dipoligoni (i =1, 2,..., ’J’r:)
ha essastessa la
proprietà enunciata,
l’assumeremo come successione(i =z» 1, - - -, vn)
richîesta. In casocontrario,
si consideri il gruppo deipoligoni nj’(’) ( j =1, 2,...,
e si ponga :
Consideriamo ora il gruppo dei
poligoni ni’ (2) (i=1, 2,...,
Se nessunodi essi ha
punti
a comune conqualche poligono
del gruppo( j =1, 2,...,
si ponga :
altrimenti,
sia~v~j~
uno deipoligoni ~del
gruppo(i= 1, 2,..., V2/)
che hapunti
a comune conqualche poligono
del grupponj(l) ( j =1, 2,..., Vi). Siano, precisamente,
J103C0cn ,...,
z w(v v1) quei poligoni
del gruppo.7r/(==12..i)
.che si sovrappongono a
.7 .
L’ insieme ~’_~Z~ v j~ è la somma di un numero finito di
poligoni
ognunodei
quali
ècompletamente
contenuto in j1 L’insieme(ii)
è la somma di un numero finito
di poligoni
ognuno deiquali
ècompletamente
esterno a Ne segue che
gli
elementi diqueste
due somme ci danno com-plessivameute
un’gruppo
di un numero finito dipoligoni (semplici, aperti,
edue a due senza
punti
acomune)
ciascuno deiquali
o ècompletamente
con-tenuto in oppure è
completamente
esterno aRagioniamo
ora su cia-scuno dei
poligoni
dell’insieme Hrispetto
a comeprima
si èragionato
su~v~2~ rispetto
a Otterremo cos per ciascunpoligono
di H duegruppi
diun numero finito di
poligoni
di cui ilprimo
è formato dipoligoni
ognuno deiquali
ècompletamente
contenuto in e il secondo è formato dipoligoni
ognuno dei
quali
ècompletamente
esterno a2r~i).
Cos continuando fino a con-siderare il
poligono
si otterrà un numero finito ao dipoligoni (semplici,
w
aperti
e due a due senzapunti
acomune)
ciascuno deiquali o
ècompleta-
mente contenuto in
qualche poligono
del gruppo( j =1, 2,..., v1)
o è com-pletamente
esterno a tutti ipoligoni
di tale gruppo. Si noti ancora che l’insiemesomma di tutti
questi
aopoligoni
differisce da 7r~ per un numero finito disegmenti
che costituisconoperciò
un insieme dipunti
di misurasuperficiale
nulla.
Il
ragionamento
sipuò ripetere
per ognuno deipoligoni
del gruppo che hanno la stessaproprietà
di vale a dire che hannopunti
a comunecon
qualche poligono
del gruppo( j =1, 2,...,
Otterremo coscomplessi-
vamente un numero finito di
poligoni
che insieme aquei poligoni
del gruppozi’(2)
che non abbiamo consideratoperchè completamente
esterni a tutti ipoli- goni
del gruppo(~=1,2,...,~)
ci daranno un gruppo dipoligoni ni (2) (i=1, 2,..., V2)
ognuno deiquali
o ècompletamente
contenuto inqualche poligono
del gruppo( j =1, 2,..., v1)
oppure ècompletamente
esterno a tuttiV2
i
poligoni
di tale gruppo. Notiamo ancora che l’insieme03A3 ni(2)
differisce dal-v2
i = 1F insieme
03A3
per un numero finito disegmenti
che costituisconoperciò
i=1
un insieme di
punti
di misurasuperficiale
nulla.Passando
poi
al gruppo~h 3~ (h =1, 2,..., v3’) e
confrontandolo con igruppi (~’=1,2~~)
eni(2) V2)
epoi
al gruppon’ k (4) (~==1,2,...~/)
e cos via otterremo la successione di
gruppi
dipoligoni n(-) (y==l,2,...,~),
(11) Se p è un poligono aperto tutto appartenente ad A, insieme alla sua frontiera, indi-
cheremo sempre con
p*
la sua frontiera.n =1, 2,... (ogni
gruppo essendo costituito dipoligoni semplici, aperti
e due adue senza
punti
acomune).
Se si osserva infine che :1°)
ipoligoni
del gruppo r(r=1, 2,..., vn)
hanno tutti diametroi
2tperchè questa proprietà possedevano
ipoligoni
del gruppos‘ n (s =1, 2,..., rnl)
della successione di
partenza.
2°)
1’ insieme differiscedall’ insieme ~
per un numero finito disegmenti
che costituisconoperciò
un insieme dipunti
di misurasuperficiale
nulla e
quindi,
tenendopresente
1’ osservazione fatta inb)
sideduce,
per le(1) :
si conclude che la successione ottenuta
gode
di tutte leproprietà
enunciate.d)
Poniamo ora :Si ponga
poi
F= limFn .
Gli insiemisono misurabili.
Abbiamo e
perciò I
Si dica
Hn
l’ insieme misurabile di tutti ipunti (x, y)
di K neiquali
è :dove
cjn)
è la curva continua e chiusaimmagine
dellapoligonale njn)*
costi-tuente la frontiera di L’ insieme
Hn
ha misura > g.Infatti,
sefosse
si avrebbe :
Si ponga :
Gli insiemi
Jn,
J sono misurabili.Dimostriamo ora che :
Sia infatti
yo)
unpunto
di J- N. AlloraQ(xo , yo) appartiene
a J eperciò
a tuttigli Jn
equindi
a infinitiHn.
Esistonoperciò
infinitipoligoni
Pj == di indice n comunque elevato per i
quali 0(xo ,
yo ;c(n»
=~= 0.Poniamo :
È : 0~o+~).
Pensiamo ordinati talipoligoni
in una succes-sione P2 ,..., p,;,.., in modo che la successione dei
corrispondenti
indici sia monotona non decrescente. Ciascunpoligono
ècompletamente
esterno a tuttii
poligoni precedenti,
oppure ècompletamente
contenuto in unpoligono
p;,, conj’ j.
Diciamo ci la curva continua e chiusa
immagine
dellapoligonale
costi-tuente la frontiera di p; . Non possono esistere
poligoni
a due a dueesterni l’uno
all’ altro,
altrimenti si avrebbe :I
poligoni
debbonoperciò
distribuirsi in mo successioni dipoligoni :
ognuno contenente il successivo.
Per ognuna di
queste mo’
successioni esisteperciò
almeno unpunto
P(8)(s=1,..., mo’)
contenuto inogni poligono
dellasuccessione,
oppure, se ciò fossepossibile,
sulla frontiera diogni poligono,
apartire
da un certo indicejo
inpoi.
Ma proveremo subito chequest’ ultima
eventualità non si verifica.Infatti,
si noti che yo ; =f: 0
(dove
si è indicata conc(s)
la curva continua echiusa
immagine
della frontierap(s)*
J dipls))
J perogni j
eperciò
per un lemmadi RADÒ
(12),
inogni poligono
esiste un modelloPj(s)
diQ,
cioè unpunto
tale che
Q.
Ne segue che è
punto
di accumulazione di infinitipunti
eperciò,
essendo la 4S una trasformazionecontinua, T>(P(-,» =--Q. Inoltre,
essendo0(xa,
yo ;c~~s~) ~ 0,
P(s) nonpuò appartenere
apj(s)*
eperciò
esso èpunto
interno di tutti i
poligoni pj(s)
a cuiappartiene.
Ciò prova cheappartiene
a infiniti
poligoni
con indice n comunqueelevato,
cioè ad infiniti insiemiE~,
e
quindi
a tuttigli
insiemiFn
ed infine a F. Perciò F è un insieme dipunti
~
(í2) T. Ranò : On continuous transformations in the plane. Fundamenta Mathematicae,
Tomo XXVII. (1936) pp. 201-211.
di A non
vuoto,
di misuranulla,
per cui l’insiemecorrispondente 4S(F)
ètale che :
- , - . .. . - --.. , -1 - _ . _ . _. , . - -- I I_I _
Ciò contraddice
l’ipotesi
ammessa ed èperciò
soddisfatta la condizionea)
di cui alla definizione di trasformazione assolutamente continua.
Ripetendo
considerazionianaloghe
aquelle
svolte da CESARI in un suolavoro
(13), dall’ ipotesi
che Ia 4S trasformaogni
insieme dipunti
di A di misuranulla in un insieme di
punti
di misuranulla,
segue che perogni poligono z
diA e per
ogni
suddivisionei=1, 2,..., n }
di n inpoligoni aperti semplici,
a due a due senza
punti
a comune, si ha :La condizione
~B)
di cui alla definizione di trasformazione assolutamente continua èperciò
anch’ essa soddisfatta e il teorema restapertanto provato.
5. - Prima di dimostrare il teorema
II, proviamo
ilseguente :
TEOREMA. -
Ogni
trasformazione 0 biunivoca e continua è a variazione limitata insieme alla sua inversa «>-’.Si noti intanto che la
è,
come laø,
biunivoca e continua. Ciò segue subito se si osservache,
essendo 0 continua ebiunivoca,
adogni E > 0
sipuò
farcorrispondere
un numeroo>0
tale che seQ
eQ’
sono duepunti
di Btali che allora la distanza dei
punti
P e P’ di Acorrispondenti
aQ
e
Q’
risulta 8. Sipotrà perciò
limitarsi a dimostrare laproprietà
enunciataper la trasformazione 0.
7*2 y..., una suddivisione di A in
regioni
di JORDAN e siano r1, Y2,...,yn le regioni
di JORDANimmagini
delleprecedenti
per la trasforma- zione 0. Laf y1,
y2,..., costituisce una suddivisione di B inregioni
diJORDAN e se Ciy c2 ,..., Cn sono le curve continue e chiuse costituenti la fron- tiera di yi , r2,..., yn, si ha
Poichè la 0 è una trasformazione biunivoca si ha
Tf(x, y; 4S)
1 se(x, y)
e
B, V(x,
y ;4S)=0
se(x, y)
non e B. D’altraparte,
essendo pern=1,
Ae
perciò
y ;0) >
1 se(x, y) e B, ’F(x,
y ;4Y) = 0
se(x, y)
non E B risulta’P(x,
y ;4Y) =1
se(x, y)
eB, fJF(x,
y ;~) =0
se(x, y)
non e B. In altreparole
è
’P(x. y;
eperciò
la 0 risulta a variazionelimitata. K
(13) L. CESARI : Sulle trasformazioni continue e sull’area delle superficie. Memorie Ace d’Italia (1941) pp. 1305-1395, p. 1314.
6. - Dimostrazione del teorema II.
Supponiamo
il teoremafalso; supponiamo
cioè che la trasformazione 03A6 biu- nivoca e continua eperciò
a variazionelimitata,
perquanto
abbiamoprovato
nel n.
5,
sia anche assolutamente continua ed esista un insieme E dipunti (interni)
di A di misura nulla che sia trasformato dalla 0 in un insieme di misura esterna(14) positiva.
Si abbia cioè :Si dica
Ai
l’insieme(chiuso)
deipunti
di A la cui distanza da A* è > z e,analogamente,
si dicaBi
l’insieme(chiuso)
deipunti
di B la cui distanzada B*
(15)
è > ~.È, evidentemente,
ed esiste
perciò
tale che :Poichè
Eo corrisponde (biunivocamente)
all’ insieme&0
cBj ,
y esisterà uni >
0 tale cheEo
cA- -
Si osservi ancora cheA-
è tutto costituito dipunti
interni di
Aj
2 e che l’ insieme chiusoO(A- )
ha unadistanza A’> 0,
O2’
À03C4/2 - 2
da B* ed è
perciò
interamente contenuto nell’ insieme chiusoB),,.
Perogni
intero n esiste una successione di
rettangoli aperti
a latiparalleli agli assi,
nonsovrapponentisi, 6 l (n) , ó 2 (n)
1 2appartenenti
interamente all’ insiemeA03C4/2 ,
x 2 tali cheil
plurirettangolo 4n
che essi costituisconoricopre
unaparte Eo’
diEo
per cuiI =0
e soddisfa alla condizione(16)
(14) Si tenga presente che non è detto che a un insieme E di A misurabile corrisponda
per un insieme misurabile.
(i5) Si osservi che la trasformazione W induce una corrispondenza biunivoca e continua
fra le frontiere A* e B* di A e di B.
(i6) Basta tener presente che, nelle nostre ipotesi, ogni poligonale semplice l tutta co- stituita di punti di A è trasformata da ~ in una curva continua (semplice) di misura su- perficiale nulla. Infatti, supposto, ciò che è possibile, completamente interna ad A, estremi inclusi, siano li e L2 due poligonali, aventi gli estremi in comune tra loro e con l e tali che il poligono semplice aperto r il cui contorno è l1 + l2 è completamente contenuto in A e
Per
ogni
intero nponiamo :
È, evidentemente,
e
inoltre,
tenendo conto della biunivocità della trasformazione 0 :Esiste
perciò
unindice vn
tale cheLa trasformazione (P fa
corrispondere (biunivocamente)
airettangoli aperti
3’n’, ~2~~,..., ó’n)
leregioni aperte
di JORDANr2n~,...,
edè,
com’ è noto :Si ponga :
e inoltre :
In altre
parole,
esiste una successione digruppi
dipoligoni semplici aperti
a due a due senza
punti
a comunetali che
e
questo
fatto contrasta con1’ ipotesi
che la trasformazione 0 sia assolutamente continua. Il teorema II è cosprovato.
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contiene interamente l. Allora 1 divide x in due poligoni semplici aperti n’i e r2. Detta A la curva continua e semplice immagine di 1 e y, Yi y2 le regioni di J ORDAN immagini di
all si ha. essendo la 0 biunivoca e assolutamente continua: