A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
G IOVANNI D ANTONI
Sul diverso comportamento di una omografia rispetto alle quadriche che essa trasforma in sè
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 6, n
o1 (1937), p. 11-27
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RISPETTO ALLE QUADRICHE CHE ESSA TRASFORMA IN SÉ
di GIOVANNI DANTONI
(Pisa).
1. - Sia
una sostituzione lineare in
n + 1 variabili,
a determinante Il FROBENIUS(1)
ha dimostrato che:condizione necessaria e sufficiente affinchè la
(1)
trasformi in sè almenouna forma
quadratica
simmetrica ed a discriminante non nullo ,che i divisori elementari del determinante-siano a
coppie
diegual grado
ed annullantisi per valorireciproci di e,
eccettoquelli
che si annullano perQ=±1
ed hannoesponente dispari.
In forma geome-trica il teorema di FROBENIUS
può
enunciarsi nelseguente
modo :condizione necessaria e sufficiente affinchè
1’ omografia
trasformi in sè almeno una
quadrica
F=0 nonspecializzata
diSn (~), é
che(í) FROBENIUS : Ueber lineare Substitutionen und bilineare Formen, Crelle, 84, p. 41.
(2)
A meno che non sia detto espressamente, nel presente lavoro considereremo sempresostituzioni, forme, omografie e quadriche di Sn, a determinante # 0. Nelle (2), il simbolo =
indica che i numeri zn, xi""~’ Xn, sono eguali ai
numeri /
dai un fattore di proporzionalità non nullo. ~
a meno
esista un numero a tale che i divisori elementari della sostituzione:
soddisfino alle condizioni sopra dette.
Ricordiamo
che,
se la sostituzione(3)
trasforma in sè laforma F,
si hae la
(3)
si chiamapropria
oimpropria (3)
secondoche I abik i
vale + 1 o - l.Ora se n è
pari,
il segnodi i abik non
ha nessunaimportanza
perl’omografia (2).
Infatti insieme alla
(3)
anche la sostituzione che si ottiene daquesta
cambiando ain - Q,
trasforma la forma F in sè. Epoichè,
per npari, è 1= -1- abik I,
si hanno due sostituzioni
lineari,
unapropria
e l’ altraimpropria,
che trasformano la stessa forma in sè ecorrispondono
alla stessaomografia.
Cos non è se n è
dispari.
Inquesto
casol’omografia (2)
si chiama di laspecie
o di 2a
specie (4)
secondoche labiki I
vale+ 1 oppure -1.
C. SEGRE ha
dimostrato
cheun’ omografia
di laspecie
che trasforma in sè laquadrica
muta ciascuno dei due sistemi diSn-i
contenuti in F in sèstesso,
2
mentre
un’ omografia
di 2aspecie
che trasforma in sè Fpermuta
i due sistemi di(5).
2
La distinzione delle
omografie
diSn (n dispari)
in la e 2aspecie,
variferita alle
omografie
che trasformano in sè una data e non aquelle
che trasformano in sè almeno unaV,,2-,;
vedremo infatti che esistonoomografie
di,Sn
che trasformano in sè unaV.2_,
nonspecializzata
conservando ciascuno deisúoi
sistemi di e nello stessotempo
trasformano in sè una2
altra
V2n-1
nonspecializzata permutandone
i sistemi di esistono cioè omo- 2grafie
che sono di laspecie rispetto
ad unaquadrica
e di 2aspecie rispetto
adun’ altra.
Questo equivale
a dire che inSn (n dispari qualunque),
esistonoomografie (2)
per le
quali
èpossibile
determinare due numeri ai e CT2 tali che le sostituzioni(3) FROBENIUS,
loe. Cit., p. 35.(4) C. SEGRE: Ricerche suUe omografie e correlaaioni...., i Mem. Acc. Torino, 37 (2),
~88iJ p. 9.
(5~
C. SEGRE, IOC.Cit.,
p. 11.soddisfino alle condizioni del teorema di
FROBENIUS,
e tali. inoltre che siaUn
esempio
è dato dallaomografia
dis3:
la
quale
trasforma in sè lequadriche
e ed è diprima specie rispetto
alla 1a e di 2aspecie rispetto
alla seconda.Il §
1 delpresente
lavoro è dedicato alla determinazione delleomografie
chegodono
diquesta doppia proprietà (teor. A).
Nel n.O 5 come corollario se ne de- duceche,
sen + 1 =-- 2r (r intero, positivo)
leomografie
di laspecie rispetto
aduna
quadrica
e di 2aspecie rispetto
adun’altra,
sono tutte e sole leomografie
cicliche di ordine
n + 1
con solin + 1 punti
uniti.Nel § 2,
osservato che lequadriche (non specializzate)
unite in unaomografia
di
S~ (n qualunque),
seesistono,
si distribuiscono in un numero finito di sistemilineari,
si caratterizzano leomografie
le cuiquadriche
unite e nonspecializzate
si distribuiscono in
più
di un sistema lineare(teor. B);
nel n.O 8 si determina il numero dei detti sistemi lineari e nel n.° 9 se ne deduceche,
sen + 1
è unnumero
primo
le unicheomografie
le cuiquadriche
unite e nonspecializzate
sidistribuiscono in
più
di un sistema lineare sono le cicliche di ordinen + 1
consolo
n+ 1 punti
uniti.2. - Sia
un’
omografia
di unospazio
ad n dimensioni con ndispari,
nondegenere,
chetrasformi in sè la
quadrica ,
nonspecializzata,
e sia di laspecie rispetto
ad ~’. Sarà allorapossibile
dare a p un valore tale che la sostituzione(4)
trasformi in sè la forma F. Senza per nulla limitare i nostri
ragionamenti
pos- siamo supporrep=1.
Saràallora
Supponiamo
ora che1’ omografia (4)
trasformi in sè anche un’ altra qua- drica nonspecializzata
diSn
e sia di 2aspecie rispetto
a~, IC=U
questa.
Esisterà allora un numero a tale che la sostituzione:trasformi in sè la
forma 4S ;
inoltresarà
equindi o~-==2013l.
Postersi vede subito che se
e’
è una radice diD(e) =0
e se a~O’ corrisponde
inD(g) =0>
il gruppo caratteristico
(ei,
e2,..,.,et),
alloraae’
è una radice di4(e) =0
e ad essacorrisponde
ind(O)=4
lo stesso gruppo caratteristico(ei,
e2,....,et).
Sia k il
più piccolo
interopositivo
per cui Qk= -1. Essendo a"+i= -1 edn + 1 pari
sarà1±- 1
kdispari
e kpari.
Possiamoquindi
porren + 1=2l + 1
k(1
intero> 0)
e k=2h(h
intero> 0),
cioèDalla definizione di k segue facilmente che 62 è una radice
primitiva
k-ma di+ 1..
a).
Consideriamo i numeriDalle cose dette segue che i numeri
(A)
sono tutte le radici k-me di+ 1
e il numeri(B)
sono le radici k-me di -1.Supponiamo
cheD(e)=0
ammetta uno dei numeri(A)
per radice e sia peresempio
62 col gruppo caratteristico :Per
quanto
si è detto ammetterà la radice col gruppo carat- teristico(6).
Per il teorema di FROBENIUSJ(p)==0
ammetterà anche la ra-dice
~O = 3
col gruppo caratteristico(6) ;
ma alloraD(e)=0
ammetterà la ra-dice
o= 4
col gruppo caratteristico(6).
Cos continuando si vede cheD(~o)=0
ammette per radici tutti i numeri
(A)
scritti a destra di (J2 ed a ciascuna di essercorrisponde
lo stesso gruppo caratteristicoe~, e(21), e3 ,....,
Inoltre,
semprenell’ ipotesi
chel’equazione D(e)-0
ammetta la radice 62 col gruppo caratteristico(6),
si ha che per il teorema di FROBENIUS essa ammette laradice i.
la col gruppo caratteristico(6). Allora,
per l’ osservazione fatta sopra, la ammette laradice i
i col gruppo caratteristico(6) ;
ne segue che la4(e)=0
ammette la radice a col gruppo caratteristico(6)
equindi
laammette la radice 1 col gruppo caratteristico
(6).
Resta cosprovato che,,
se
D(e)=0
ammette la radice a2 col gruppo caratteristico(6),
essa ammette per radici tutti i numeri(A)
scritti a sinistra di (]2 e ciascuna col gruppo caratte- ristico(6).
Si
può quindi
affermare che seD(e)=0
ammette una radice k-ma di+ 1,
essa le ammette tutte e con lo stesso gruppo caratteristico.
Si noti che
poichè
fra i numeri(A)
c’ è+ 1,
per il teorema diFROBENIUS,
i numeri
pari e(1)
i1(is =1, 2,...., t1)
debbonocomparire
acoppie.
b).
Consideriamo i numeri(B)
e(A) disposti
nelseguente
ordine :Con
ragionamento
identico aquello
fatto ina)
si provache,
seD(e) =0
am-mette una radice k-ma di -1 col gruppo caratteristico
(e( 2), e(2) 6~),
essa leammette tutte e con lo stesso gruppo caratteristico. Inoltre
A(Q)=--O
ammetteràtutte le radici k-me di
+ 1
col gruppo caratteristico(e (2) e(2) e(2»
epoichè
fraqueste
c’è la radice+ 1
i numeriparti
di detto gruppo debbonocomparire
acoppie.
c).
Sia ea un numero distinto dalle radici k-me di+ 1 e - 1 ;
conside-riamo i numeri :
I numeri
,della prima riga
sono le radicidell’equazione
e i numeri della seconda
riga
sono le radicidell’ equazione
Col solito
ragionamento
si prova che se ammette una radice dellaequazione (7)
col gruppo caratteristico(e~ e23~, e33~,...., et.),
essa le ammette tuttee con lo stesso gruppo caratteristico.
Si continui cos fino ad esaurire tutte le radici
dell’equazione D(LO)
=0. Ilragio-
namento
fatto,
prova che:d).
Condizione necessaria affinchè unaomografia
trasformi in sè duequadriche F=0,
4>=0 e sia di 1aspecie rispetto
ad F e di 2arispetto
a4>,
è che:I) i
divisori elementari della suaequazione
caratteristica si possanodistribuire in
gruppi
dello stesso numero 2l +1 con 1 interopositivo
o
nullo,
tali chequelli
dello stesso gruppo sianodi eguale grado
e siannullino per valori di e
proporzionali
alle radici k-me di+ 1 ;
II)
igruppi
si possano distribuire incoppie
aventi perelementi
divisori elementari dello stessogrado
ed annullantisi per valorireciproci
di o, eccetto
quelli
checontengono
divisori elementari digrado impari
annullantisi per le radici k-me di
±
1(6).
3. - La condizione trovata al n.O
2, d)
è anche sufficiente. Infatti sia Q unaomografia
che vi soddisfi.Scegliamo
nelle sueequazioni
il fattore diproporzio-
nalità in modo che i divisori elementari della
equazione
caratteristica della corri-spondente
sostituzione : nsi possano distribuire in
gruppi
di k come è detto al n.°2, d).
Sia a una radice
primitiva
2k-ma di+ 1 ;
allora sarà(Jk= -1,
e 02 saràuna radice
primitiva
k-ma di+1. Inoltre, poichè n + 1
èpari,
dalla rela-zione
n + 1 ~ k(21 + 1)
segue chek è pari ; poniamo
k=2h con h interopositivo.
Per
l’ipotesi fatta,
i divisori elementaridell’ equazione
caratteristicaD(e)=0
della
(8)
si distribuiscono in unquadro
deltipo :
dove ~O3 indica una radice di
D(Lo) =-- 0,
diversa dalle radici k-meSempre per 1’ ipotesi fatta,
i numeriparti e21,
i1 1Z2 debbonocomparire
acoppie.
Ricordando che
a2k=1,
dall’ esame delquadro (9)
segue che i divisori elementari(6)
In questo enunciato è sottinteso che la distribuzione dei divisori elementari del- l’equazione caratteristicadell’omografia Q
in gruppi di k come è detto in I) e II), deve poter avvenire per un opportuno valore del fattore di proporzionalità ,u che compare nelleequazioni di ; 1
Noi abbiamo dimostrato che. una tale distribuzione si può fare quando si dà un valore ú tale che la sostituzione xi = P, trasformi in sè la forma F.
della
equazione
caratteristica della(8)
si possono distribuire incoppie
dello stessogrado
ed annullantisi per valorireciproci
di ~o, eccettoquelli
digrado impari
chesi annullano per
~o = ~ 1.
La(6)
soddisfa cioè alle condizioni del teorema di FROBENIUS equindi
trasforma in sè almeno una formaquadratica
F a deter-minante non nullo.
Sia E una
qualunque
radice 2k-ma di+ 1 ;
consideriamo la sostituzionePer un’ osservazione fatta in
principio
al n.O2,
i divisori elementari del deter- minante caratteristico della(10)
si possono ottenere dalquadro (9) moltiplicando
tutte le radici per E. Sono cioè i
seguenti:
Le radici che
compaiono
nellala, 2a, 3a, 4a,.... riga
delquadro (11)
sono,rispet- tivamente,
le radici k-me di+ 1, +1 k,....,
dove va scelto il segno supe-g3
riore se Ek= +
1,
l’inferiore se ~~_ -1.Ne segue che i divisori elementari della
prima riga
sono acoppie
diegual grado
ed annullantisi per valorireciproci di e,
eccettoquelli
che si annullanoper
e ~±1. Questi
ultimi esistono(nella la riga)
se+ 1,
non esistono se ~~== 20131.Supponiamo
cheesistano; allora, poichè
i numeripari e~~) (ii = 1, 2,...., fi)
sonoa
coppie,
si ha che i detti divisori elementari(della prima riga)
annullantisi perg=+ 1
sono acoppie
diegual grado
eccettoquelli
digrado impari.
Un
analogo ragionamento
vale per la 2ariga.
Infine ad
ogni
divisore elementare della 3ariga
se nepuò
farecorrispondere
uno della
4a,
dello stessogrado
ed annullantesi per il valorereciproco
della ra-dice per cui si annulla il
primo.
Continuando cos per le altrecoppie
dirighe
eventualmente
esistenti,
si prova che la sostituzione(10)
soddisfa alle condizionidel teorema di FROBENIUS e
quindi
trasforma in sè almeno una forma 0 a deter- minante non nullo. Inoltre se sisceglie
e in modo che siaEk= -1, poichè
si
ha ~ I
equindi 1’ omografia
D è dispecie
diversarispetto
ad F e 0.Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa. 2
4. - Il teorema dimostrato si
può
anche enunciare nellaseguente
forma : ,TEOREMA A. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè una omo-
7t
grafia aikxk’
di unSn,
con ndispari,
trasformi in sè almeno duek=O
non
specializzate
e sia dispecie
diversarispetto
ad esse, è che :i ..
I) gli spazi
dipunti
uniti si distribuiscano ingruppi
dicon L intero
positivo
onullo,
tali chequelli
dello stesso gruppo abbiano la stessa caratteristica edappartengano
ad unospazio
su cui L’ omo-grafia
subordinata sia ciclica di ordine k.II)
Igruppi
si distribuiscano incoppie corrispondenti
a radici re-ciproche
e diegual
caratteristica(7).
III)
Nelle caratteristiche(ei,
e2,....,er), (e1’, e2’,...., e,’) degli spazi
deidue
gruppi corrispondenti
alle radici le-me di± 1,
i numeri epari
deb-bono
comparire
acoppie.
In
particolare,
sel’omografia
ègenerale
la condizioneIII)
si elimina auto-maticamente, perchè
tutti i divisori elementari sono lineari. Inoltre la condizione chegli spazi
di ciascun gruppo e lecoppie
dispazi corrispondenti
a radici reci-proche
abbianoeguale caratteristica,
sipuò
sostituire con la condizione che dettispazi
abbiano la stessa dimensione. Si ha cioè :Corollario 1°. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè
un’ omografia
ge-nera di uno
spazio Sn
di dimensionedispari
trasformi in sè al-meno due non
specializzate
e sia dispecie
diversarispetto
ad esse, è che :I’) gli spazi
dipunti
uniti si distribuiscano ingruppi
di k=n + 1,
2l + 1 1 con 1,
intero
positivo
onullo,
tali chequelli
dello stesso gruppo siano della stessa di- mensione edappartengano
ad unospazio
su cuil’ omografia
subordinata sia ciclica di ordine k.II’)
Igruppi
si distribuiscano incoppie
formate dispazi
della stessa di-mensione e
corrispondenti
a radicireciproche.
Se
poi l’ omografia
trasformagià
in sè una nonspecializzata,
dal teo-rema A si elimina la condizione
II),
equella
relativa alla caratteristicadegli spazi
del gruppo
corrispondente
alle radici k-me di+ 1,
inquanto l’ omografia
soddisfagià
al teorema diFROBENIUS ;
si ha cioè :Corollario 20. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè
un’ omografia
n
xi E aikxk’
diSn (n dispari)
che trasforma in sè almeno unaquadrica
F nonk=o
(7)
Eccetto, si capisce, i gruppi corrispondenti alle radici k-me di -~-1 e di -1 i quali coincidono con quelli corrispondenti alle radici reciproche. Vedi anche la nota (6).specializzata,
trasformi in sè anche un’ altraquadrica 4$
e sia dispecie
diversarispetto
ad F e 4S è che :I") gli spazi
dipunti
uniti si possano distribuire ingruppi
dicon L intero
positivo
onullo,
tali chequelli
dello stesso gruppo abbiano la stessa caratteristica edappartengano
ad unospazio
su cuil’ omografia
subordinata sia ciclica di ordine k.II")
Nella caratteristica(e~, e2’,...., e,’) degli spazi
del gruppocorrispondente
alle radici k-me di -1 i numeri e
pari
debbonocomparire
acoppie.
Infine riunendo i risultati del corollario 1° e 2° si ha :
Corollario 3°. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè nn’ omo-
grafia generale
Q diSn (n dispari)
che trasforma in sè una nonspecializzata,
ne trasformi in sè anche nn’ altra e sia dispecie
diversarispetto
ad esse, è chegli spazi
dipunti
uniti si possano distribuire ingruppi
dik = n + 1,
con L interopositivo
onullo,
della stessa dimensionee tali che nello
spazio congiungente
ciascun gruppo la Q subordini unaomografia
ciclica di ordine k.5. - Dal teorema
A,
per L=0 equindi k= n+1
si ha chel’omograf a
è ci-clica di ordine
n + 1
con soli n + 1punti
uniti.Viceversa,
scritte leequazioni
di2n
una tale
omografia
nella forma(r,j=O, 1, 2,...., n),
si vede che perk=n+1
sono verificate le condizioni del teorema A.Quindi :
a)
leomografie
cicliche di ordinen+ 1
di unSn (n dispari
qua-lunque)
con solin + 1 punti uniti,
trasformano ixa sè almeno due qua- driche F e 0 nonspecializzate,
e sono dispecie
diversarispetto
adesse.
Inoltre se
n + 1=2’n (m > o)
si ha necessariamentek=n + 1
equindi : b) Negli spazi
di dimensione 2~ -1(m>O)
leomografie
che trasfor-mano in sè almeno due
quadriche
nonspecializzate
F e 0 e sono dispecie
diversarispetto
ad esse, sono tutte e solequelle
cicliche di or-dine 2m con soli 2m
punti
uniti.In
particolare
nella retta(n=1)
le detteomografie
sono tutte e sole le invo-luzioni ;
nellospazio
ordinario(n = 3)
sono tutte e solequelle
cicliche di 40 or-dine con soli 4
punti uniti ;
ecc.6. - La determinazione delle nostre
omografie
nonpresenta
difficoltà alcuna.Per
esempio
sia n = 5.I valori
possibili
di L sono : 0 ed1;
si haquindi
k=6 oppure k=2.Per k=6 si
ottengono
leomografie
cicliche di 60 ordine con 6 solipunti
uniti.
’
Per k= 2 si hanno i casi :
Nel
primo
caso si hanno i divisori elementari :e
quindi
siottengono omografie
ditipo (g) [(11)(11)11].
Nel secondo caso :
oppure:
e si
ottengono, rispettivamente, omografie
dei duetipi [33], [(111)(111)].
Nel terzo caso :
e
quindi
siottengono omografie
ditipo [111111].
~2.
7. -
Ripetendo
ilragionamento
dei n.~2,
3 con lievissime modifiche si trovano interessantiproprietà
dei sistemi diquadriche
trasformate in sè daun’ omografia
di
un Sn (n qualunque).
Osserviamo anzitutto
che,
mentre le formequadratiche (a
determinante diversó da zero oppurenullo)
trasformate in sè da una sostituzione lineare formano unun unico sistema
lineare,
lequadriche (specializzate
ono)
trasformate in sè dauna
omografia
si distribuiscono in uno opiù
sistemi linearicompleti.
Basta
interpretare
lequadriche
diSn
comepunti
di unopportuno Sm ;
unaomografia
D dis~2
sipuò
allora pensare comeun’ omografia
Q’ diSm,
e ipunti
uniti di Q’ sono le
quadriche
trasformate in sè da D.Per
esempio
nelpiano
le coniche(degeneri
ono)
trasformate in sèdall’omografia:
sono tutte e sole
quelle
del fascio í(a)
Notazione di C. SEGRE.mentre
quelle
trasformate in sè
dall’ omografia :
sono tutte e sole
quelle
dei tre fasci :Proponiamoci
di caratterizzare leomografie
diun Sn (n qualunque)
le cuiquadriche
unite nonspecializzate
si distribuiscono inpiù
sistemi lineari com-pleti : Zi, ~2,....
a)
Siano :~
le
equazioni
di una taleomografia
r. Determiniamo il fattore diproporzionalità
~C in modo che lacorrispondente
sostituzione trasformi in sè una forma F di21;
per
semplicità
indichiamo ancora con aik i coefficienti diquesta
sostituzione:La
(12’)
trasforma in sè tutte le forme del sistema lineare21.
Infatti sia G = 0una
quadrica
di~i
distinta da la(12’)
trasformerà la forma G in 7:G(7:
fattore costante nonnullo), perchè 1’ omografia (12)
trasforma in sè le qua- driche del sistema~1
e G=0appartiene
a21.
Allora la sostituzione(12’)
trasformerà
ogni
forma nella formaqualunque
sia ilvalore del
parametro
A. Epoichè
laquadrica
H =0appartiene
al sistema lineareIi,
le
quadriche
H=0 e H’=0 debbono coincidereper A qualunque.
Ne segue che deve esserez=1,
equindi
la(12’)
trasforma in sè la forma G.Poichè
1’ omografia (12)
trasforma in sè anche lequadriche
del sistemalineare
I2,
esisterà un numero o tale che la sostituzione:trasformi in sè una forma di
~2
equindi,
per ~ osservazione fatta sopra, tutte le forme di~2 .
Ricordando che i determinanti
i e Qaik assumono
ivalori + 1 o - 1 (indipen- dentemente),
dallarelazione I aaik = dn+1 aik 1
si ha an+1 . + 1 oppure an+i = -1.Sia k il minimo intero
positivo
per cui 6k=+ 1 oppure -1;
ne segue facil- mente che k è un divisore din + 1 (9).
(9) Poichè
o’a+i = -~-1
si ha k n + 1 ; dividendo n + 1 per k e chiamando q il quozienteed r il resto, si ha n -~- i =kq -~-r, Ne segue da cui ar= -f-1 oppure ar= -1 ;
e poichè r k, per la definizione di k deve essere r = 4.
Se fosse
k=1,
sarebbe oppure (J= -1 equindi
la sostituzione(12’~
trasformerebbe in sè tanto le forme di
~~
chequelle
di:¿2.
Maallora,
dettaF~
una
qualunque
forma diZi
ed~’2
unaqualunque
forma di:¿2,
la sostituzione(12’)
trasformerebbe in sè tutte le forme del fascio Cioè la nostra omo-
grafia (12)
trasformerebbe in sè lequadriche
del sistema linearecongiungente :¿~
e
-Y2;
e ciò è assurdoperchè,
peripotesi,
i sistemi lineari diquadriche ~~
e~2
sono distinti e
completi.
Infine dalla definizione di k segue facilmente che 62 è una radice
primi-
tiva k-ma di
-~-1.
Ora se k è
pari (k= 2h),
saràQ~= -1
e sipuò ripetere
letteralmente ilragionamento
fatto al n.°2, a), b), e).
Se k èdispari (k==2h+l)
siripeta
ilragionamento
del n.°2, a)
per i numeri:ed il
ragionamento
del n.° 2b)
per i numeri :...
Procedendo
analogamente
perc)
si viene a provare che per la nostra omo-grafia (12)
sono verificate le condizioniI)
eII)
del n.°2, d),
in cuiperò k rappresenta
solo un divisore din+1, maggiore
di 1(10).
b).
Laproprietà
s’ inverteragionando
come al n.° 3. C’ è solo da osservareche
qui
il numero kpuò
esserepari
odispari;
nelprimo
caso(k=2h)
ilragio-
namento del n.° 3 si
può ripetere
letteralmente. Nel secondo caso(k = 2h + 1 )
ai divisori elementari del
quadro (9) bisogna aggiungere
la colonna :Cos si prova
che,
detta E unaqualunque
radice 2k-ma di+ 1,
le sostituzioniaikxk, a2kxk
soddisfano al teorema di FROBENIUS. Siano.~~
e
~2
ipiù ampi
sistemi lineari di forme(degeneri
ono)
trasformate in sè daqueste
due sostituzioni. La nostraomografia
.r trasforma in sè lequadriche
dei due sistemi lineari
.~~
e lequali quadriche
sonogeneralmente
nonspecializzate perchè
le due sostituzioni scritte sopra soddisfano al teorema di(i°) Cioè k non è soggetto alla limitazione
FROBENIUS. Inoltre è facile vedere
che,
se sisceglie E ~ ~ 1,
i sistemi lineari diquadriche Zi
e~2
non hanno alcun elemento in comune e tantoZi
che22,
non sono contenuti in sistemi lineari
più ampi
diquadriche
unite in rNe segue il:
TEOREMA B. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè le
quadriche
n
(non specializzate)
unite in unaomografia
xi= ~ aikxk
si distribuiscano inpiù
sistemi linearicompleti
è che: k=OI) gli spazi
dipunti
uniti si distribuiscano ingruppi
di k tali chequelli
dello stesso gruppo abbiano la stessa caratteristica edappartengano
ad uno
spazio
su cuil’omografia
subordinata sia ciclica di ordinek,
essendo k un divisore di n + 1
maggiore
di 1.II)
Igruppi
si distribuiscano incoppie corrispondenti
a radici reci-proche
e diegual
caratteristica(i2).
III)
Nelle caratteristiche(e,,
e2,e3,...., er), (e1’, e2’, e3’,...., es’) degli spazi
dei due
gruppi corrispondenti
alle radici k-medi + 1,
i numeri epari
debbono
comparire
acoppie.
Analogamente
aquanto
si è visto per il teoremaA,
se laomografia
ègenerale
si elimina la condizione
III);
sel’omografia
trasformagià
in sè unaquadrica
non
specializzata,
si elimina la condizioneII)
equella
relativa alla caratteristicadegli spazi
del gruppocorrispondente
alle radici k-me di+ 1 ;
infine si ha : Corollario. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè lequadriche (non specializzate)
unite in unaomografia, generale
e che trasforma al-meno una
quadrica (non specializzata)
insè,
si distribuiscano inpiù
sistemi lineari
completi
è chegli spazi
dipunti
uniti si possano distri-.buire in
gruppi
di k della stessa dimensione e tali che nellospazio congiungente
ciascun gruppol’ omografia
subordinata sia ciclica di or-dine
k ;
essendo k un divisore di n +1, maggiore
di 1.8. - Ritornando al caso
generale,
sia r unaomografia
che soddisfa alle condi- zioni del teorema B. Indichiamo con K ilpiù grande
divisore di n + 1 per cuisono soddisfatte le dette condizioni. Dico che :
(il) Se F= 0 fosse una quadrica (degenere o no) appartenente tanto a
Il
che aI2,
allorala forma F sarebbe trasformata in sè dalle due sostituzioni :
ma se la forma F è trasformata in sè dalla prima sostituzione, la seconda la trasforma in
e quindi dovrebbe essere
8 =.i: 1.
Se poi il sistema lineare
Il
di quadriche fosse contenuto in uno più ampioI~
formatodi quadriche unite nella omografia (12), allora la (12’) trasformerebbe in sè le forme di
~~’
e quindi
Il
non sarebbe il più ampio sistema lineare di forme trasformate in sè dalla sosti- tuzione (12’). Analogamente perI2.
(12)
Vedi notaO.
Le
quadriche (non specializzate)
trasformate in sè da r sidistribui-
scono in K sistemi lineari.
Infatti,
conservando le notazioni del numeroprecedente,
siano le(12)
le equa-zioni di r.
Sappiamo (n.O 7, b))
che le k sostituzioni linearirr:
soddisfano tutte alle condizioni del teorema di FROBENIUS. Consideriamo i
più ampi
sistemi lineari di formequadratiche 2o, 2~, ...
trasformate insè, rispettivamente,
da1’0, 1’~,...., L’ omografia
r trasforma in sè lequadriche
dei 1~ sistemi lineari definiti da
~o, ~i,...., -YK-J.
Le
quadriche
di unoqualunque .~r
diquesti
sistemi lineari non possono essere tuttespecializzate perchè 1’r
soddisfa alle condizioni del teorema diFROBENIUS;
inoltre due
qualunque
diessi, 03A3r
e possono avere unaquadrica
in comune,2n a2 i
altrimenti sarebbe
er =:+:r cioè e 2K = 1, e poiché
sa-rebbe r=s. Infine nessuno dei sistemi lineari
Zr
diquadriche può
essere conte-nuto in uno
più ampio
formato diquadriche
unite in r(cfr.
n.O7,
3anota).
Dopo ciò,
per provare la nostraproposizione,
basterà dimostrare che fuori dei K sistemi lineariIr
nonpuò
esistere alcunaquadrica F=o,
nonspecializ-
zata ed unita in r.
Infatti, supponiamo
cheesista ;
vi sarà allora un numero etale che la sostituzione
aikxk ,
trasforma in sè la forma F. Saràinoltre
En+1=±
1(cfr.
n.O7, a))
e dettoki
ilpiù piccolo
interopositivo
per cuioppure -1, sarà ki
un divisore di Dal n.° 7a)
segue che i divisori elementari della sostituzioneT’o
soddisfano alle condizioniI), II)
deln.°
2, d) rispetto
aki .
Dalla definizione di K segue
k1
Ora seki
è un divisore diK,
sarà s2k = 1 e la2n ,
sostituzione
F,
coincide con una delle1’r
oppure con una delle~
In entrambi i casi
però
la forma Fappartiene
ad uno dei I~ sistemi lineariZr
considerati.
Se
ki
non è un divisore diK,
chiamiamo m il m. c. d. dik~
e Siaun divisore elementare
dell’equazione
caratteristicaD(e) = 0
della sostituzionero.
In vi saranno i divisori elementari
ed insieme ad ognuno di
questi
vi saranno, per l’ osservazioneprecedente,
i divi-sori elementari
~ 2n - 2n:.B a
Ora, poichè moltiplicando
in tutti i modipossibili
le radici ~K-me di+ 1
perKk
le radici
ki-me
di+1
siottengono
le radici di ordine m di+ 1,
sipuò
dire che se, in
D(Q) =-- 0
c’è laradice e
ci sono tuttequelle dell’ equazione
ed a ciascuna di
queste corrisponde
lo stesso gruppo caratteristico.Inoltre, poichè Fo
soddisfa al teorema diFROBENIUS,
insieme ad essa, inD(e)=0,
c’ è laradice i
con lo stesso gruppo caratteristico equindi
ci sonoe i
anche tutte le radici di
=o,
ciascuna col gruppo caratteristico dig.
e e-
Sia
(e1,
e2,....,et)
il gruppo caratteristicocorrispondente
alle radici v-me di+ 1.
Poichè fra
queste
c’ è la radice+ 1
eTo
soddisfa al teorema diFROBENIUS,
inumeri
pari ej (j = 1, 2,...., t)
debbonocomparire
acoppie.
Sia
(e~, e2’,...., eu’)
il gruppo caratteristicocorrispondente
alle radici v-me di -1.Osserviamo che uno almeno dei due
numeri K
ek,
èdispari ;
siak1 = 2h+1.
r 2/H-l,
m m mFra le radici v-me di -1 c’ è che è radice K-ma di
--1; quindi
i numeri
pari
del gruppo(e~, e2’,....,
debbonocomparire
acoppie. Analoga-
mente
se k1
èpari e ![ è dispari (13).
m m B /
Questo ragionamento
prova che i divisori elementari diD(O)=0
soddisfanoalle condizioni
I)
eII)
del n.O2, d)
ancherispetto
al divisorev( > 1 )
diE
poichè questo
è assurdo per la definizione di K.9. - Dal numero
precedente
segue :a) le quadriche
nonspecializzate,
unite in unaomografia
diSn (n qualunque)
si distribuiscono alpiù
inn+ 1
sistemi lineari.b).
Tutte e sole leomografie
diSn
le cuiquadriche
unite nonspecia-
lizzate si distribuiscono in
n + 1
sistemilineari,
sono le cieliche di or- dinen + 1
con solon + 1 punti
uniti.Se è
K=n+ 1
si ha un solo gruppo din + 1 spazi
equindi questi spazi
sono
punti
e1’ omografia
è ciclica di ordinen+ 1; viceversa, ogni omografia
ciclica di ordine
n + 1
soddisfa alle condizioni del teoremaB,
perI~= n + 1.
c).
Sen+I é
un numeroprimo,
lequadriche
unite nonspecializzate
in una
qualunque omografia
diSn,
seesistono,
si distribuiscono in ununico sistema lineare oppure
l’ omografia
è ciclica di ordinen+ 1
con solon + 1 punti
uniti.Infatti in
questo
caso il solo valorepossibile
di 1~ èn + 1.
d).
Sian + 1
2cn numeropari ;
indichiamo ancora con K il numero dei(13) Poniamo fra le radici che è una ra-
dice ki-ma di -1. Ora i divisori elementari della equazione D(~) = 0 soddisfano alle condi- zioni I) e II) del n., 2, d), anche rispetto a ki, come si è osservato sopra. Ne segue che anche in questo caso i numeri pari del gruppo
(e1’, e2’,...., e,’)
debbono comparire a coppie.sistemi lineari in cui si distribuiscono le
quadriche
nonspecializzate,
unite inuna data
omografia
r diSn.
Si ha :1°)
r èpari,
la F è della stessaspecie
nrispetto
i . a tutte le qua- driche dei K sistemi lineari. Infatti si haL
20)
se èdispari
equindi
K èpari,
allora per lequadriche
di ’
9 sistemi lineari la r è di laspecie
e per lequadriche degli
_altri -
9sistemi lineari è di 2a
specie.
Infatti inquesto
caso si haoppure -1
secondo che r èpari
odispari.
10. - La determinazione delle
omografie
le cuiquadriche
unite nonspecia-
lizzate si distribuiscono in
più
di un sistema lineare nonpresenta
difficoltà. Peresempio
sen=1, 2,
4 si ricade nel casoc).
Se
n = 3,
si ha K= 4 oppureK = 2;
nel 1° caso si trovano le cicliche del 40 ordine con solo 4punti
uniti e nel 20 caso si trovanoquelle
aventi per divi- sori elementari :che sono del
tipo [1111];
e le biassiali armoniche.Se n=5 si ha:
k=6, 2,
3. Neiprimi
due casi si ritrovano leomografie
deln.°
6,
e nel caso k=3 si trovanoquelle
aventi per divisori elementari:che sono del
tipo [111111];
e leomografie
cicliche del 3° ordine con tre rette dipunti
uniti.11. - I teoremi A e B e relativi corollari si estendono immediatamente alle
omografie permutabili
con unareciprocità
nondegenere.
Basta ricordare che:1°)
unareciprocità
diSun
sipuò rappresentare
mediante una forma bili-neare R a discriminante diverso da zero, in due serie di n variabili.
2°)
Se la sostituzione)
trasforma in sè unaforma bilineare .R a discriminante non
nullo,
siha
3°)
Condizione necessaria e sufficiente affinchè una sostituzione trasformi in sè almeno una forma bilineare R è che i divisori elementari della sua equa- zione caratteristica siano acoppie
dieguale grado
ed annullantisi per valorireciproci,
eccettoquelli
che si annullanoper ~ 1 (14),
(l4)
FROBENIUS, IOC. cit., p. 34.Un’
omografia (12)
diSn (n dispari)
che trasforma in sè almeno una reci-procità
nondegenere
,R si chiama di laspecie
o di 2aspecie rispetto ad R,
se-condo
che,
scelto il fattore diproporzionalità
,u in modo che la sostituzione(12’)
trasformi in sè la
R,
risultaoppure -1 (15).
I teoremi A e B
divengono:
TEOREMA A’. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè
un’ omografia :
di
A9n (n dispari)
trasformi in sè almeno duereciprocità
e sia dispecie
diversarispetto
ad esse, è che :I) gli spazi
dipunti
uniti si distribuiscano ingruppi
di 21+1 con Lintero
positivo
onullo,
tali chequelli
dello stesso gruppo abbiano la stessa caratteristica edappartengano
ad unospazio
su cui1’ omografia
subordinata sia ciclica di ordine k.II)
Igruppi
si distribuiscano incoppie corrispondenti
a radicireciproche
e di
eguale
caratteristica(16).
TEOREMA B’. - Condizione necessaria e sufficiente affinchè le
reciprocità
nonn
degeneri permutabili
con una dataaikxk’
si distribuiscano ink=0
almeno due sistemi
lineari,
è che si possa determinare il fattore diproporzio-
nalità ed un divisore k
( > 1)
din + 1,
in modo che:I) gli spazi
dipunti
uniti si distribuiscano ingruppi
di k tali chequelli
dello stesso gruppo abbiano la stessa caratteristica ed
appartengano
ad unospazio
su cui
l’ omografia
subordinata sia ciclica diordine k,
essendo k un divisoredi
n + 1 maggiore
di 1.II)
Igruppi
si distribuiscano incoppie corrispondenti
a radicireciproche
e di
egual
caratteristica.’
È
da notareche,
data unaquadrica
nonspecializzata
diSn (n dispari)
esi-stono sempre
omografie
di la e di 2aspecie
che la trasformano insè,
mentre lostesso non si
può
dire per lereciprocità (17).
(15) In un prossimo lavoro esamineremo il significato geometrico di questa distinzione.
(16) Vedi nota