A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E DGARDO C IANI
Una nuova forma canonica della ternaria cubica
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 1, n
o3 (1932), p. 215-228
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di EDGARDO CIANI
(Firenze).
... « non v’ è campo si bene mietuto che nulla offra all’ opera delle spigolatrici, non v’ è argomento cos trito che non permetta, a chi lo ricontempli con
sguardo fresco ed acuto, di arricchirlo di qualche ulte- riore osservazione »... G. SCORZA: La matematica come arte. Congresso delle Scienze. Trento, Settembre 1930.
1. - Chiamerò brevemente
« triangolo tangenziale »
di una cubicapiana, ogni triangolo
che si possa ordinare inguisa
che ciascun vertice sia iltangen-
ziale di
quello
che loprecede.
Ammessa la esistenza di un taltriangolo
e assu-mendolo come
fondamentale,
è ovvioche, disponendo opportunamente
delpunto unità, 1’ equazione
della curva possa scriversi nella formaseguente
dove le xi sono coordinate omogenee di
punto
e t è una costante.« 2~ questa
la forma canonica alla
quale
allude il titolo diquesto
modesto scritto.Per
stabilirla,
tutto si riduce a dimostrare chequalsiasi
cubicagenerica possiede
almeno un
triangolo tangenziale. Intanto,
la invarianza della(1) rispetto
allacollineazione
(XtX2X3)
chepermuta
circolarmente ~1~3, dice che se untriangolo tangenziale esiste,
i suoi vertici debbono esserepermutati
circolarmente da una delle collineazioni aperiodo
3spettanti
alla cubica.2. - Ciò premesso, si osservi che la Hessiana della
(1)
è laseguente
Dalla coesistenza della
(1)
e della(2)
si rivela cos che i flessi della(1)
esistono anche sulla
la
quale
si spezza nelle 3 retteche sono i lati
(uniti)
deltriangolo
i cui vertici sono ipunti
uniti della colli- neazione aperiodo
3già segnalata
alla fine del numeroprecedente.
Questotriangolo
èdunque
untriangolo
inflessionale della cubica fondamentale(1).
Si èdunque
indotti a rite-nere, che mediante una trasformazione del
tipo seguente
si possa passare dalla forma
(1)
alla forma canonica consuetaPer comodità di calcolo è
più semplice
tentare ilpassaggio
inverso dalla(6)
alla
(1)
mediante le(5).
Si trovaallora,
con tuttafacilità,
che lo scopo è rag-giunto
se le a,b,
c vengonosottoposte
alleseguenti
condizioniadempiute
lequali,
la(6)
si trasforma nella(1)
con3. - In
questo modo,
lapossibilità
della trasformazione inparola dipende
daqnella
di 3 valori per a,b,
c(nessuno
deiquali
sianullo) capaci
di soddisfarele
(7). Ora,
se siriguardano
le a,b,
c suddettequali
coordinate omogenee dipunto,
in unpiano,
si vede che le(7) rappresentano
due cubiche(una generica
e una
equianarmonica)
dotate di un medesimotriangolo
inflessionale(il
fonda-mentale),
ma non dei medesimi flessi.Cos ,
adesempio, quelli
della la situati sopra c = 0 sonorappresentate
da a3 + b3 = 0 equelli
della 2a da a3a+b3=0.Non sono
dunque
due cubichesizigetiche,
che allora sipotrebbe
senz’ altro affer-mare la esistenza di 9
punti
comuni ad entrambe tutti distinti. Inogni
modosi
potrà
asserire chequesti punti comuni,
effettivamentedistinti,
sono in numerofinito non
superiore
a nove, il che assicura che Una almeno delle trasforma- zioni(5)
esiste equindi
esiste almeno untriangolo tangenziale
capace di fareassumere alla
equazione
della cubica fondamentale la forma(1)
chepuò quindi assumersi, manifestamente, quale
una nuovaequazione
canonica(1’ invariante
assoluto venendo cos a
dipendere
dall’ unicoparametro t).
Quanti sienopoi questi triangoli tangenziali
vedremo inseguito (n.°
7 eseguenti).
4. - Ma
prima
diprocedere
oltre èindispensabile
eliminare unparadosso
sulquale potrebbe
fermarsi 1’ attenzione di chi osservasse che dal fasciosizigetico
siamo
passati,
mediante la trasformazione(5),
al fascioche evidentemente non è
più sizigetico
avendo raccolto i suoipunti
base nei trenuovi
punti
fondamentali. La contraddizione sitoglie
subito considerando che i coefficienti a,b,
c chefigurano
nella trasformazione suddettadipendono
da Amediante le
equazioni (7),
allequali
debbonosoddisfare,
equindi
variano alvariare di A. Non esiste
dunque
una trasformazione « unica » che faccia passarecontemporaneamente
da tutte le curve dell’ un fascio aquelle
dell’altro equindi
non accade che i
punti-base
del 1° si trasformino inquelli
del 2°.5. - Occorre anche ricordare
rapidamente quali
equante
sieno le collineazionispettanti
a una cubicapiana (rispetto
allequali
essa èinvariante),
allo scopo dirappresentarle
analiticamente nel modo ilpiù
adatto perstabilire,
anche nei casiparticolari più consueti,
il numero deitriangoli tangenziali.
Dunque,
nel casogenerico,
assumendo la consueta forma canonicasi
può
osservare,che
le collineazioni che la lasciano invariata siottengono
sosti-tuendo successivamente a
dove i, h, k
è unaqualunque permutazione
di1, 2,
3(identità compresa)
e a3 =1.Siccome tali
permutazioni
sono6,
siottengono
in talguisa
le 18 collineazioni del casogenerico.
Nel caso
equinarmonico
è noto che sipuò
fare À=0 e vengono cos adaggiungersi
le altre 36seguenti
le
quali,
con le 18già esistenti, completano
le 54 del casoequianarmonico.
Nel caso
armonico,
siaggiunga
alle 18 del casogenerico
laseguente
e si
imponga
alla(8) precedente
di rimanere invariata per effetto diquest’ ultima.
Si è cos condotti alla condizione
adempiuta
laquale
la cubica è armonicagiacchè
la nota condizione per 1’ ar- monia è(1)
che si
può
scriveredi cui il lo fattore è il 1° membro della
(10).
Per vedere
poi quante
diqueste
nuove collineazioni siaggiungono,
si osservi che ilquadrato
della(9)
èossia è
1’ omologia
armonica che ha il centro nel flesso(1, -1, 0)
e per asse lapolare
armonica~12013~2=0.
Ne segue che ilperiodo
della(9)
è 4 e che il suocubo
(equivalente
alla suainversa)
si ottienescambiando,
nella(9),
a con a2.Dunque,
nel caso armonicoattuale,
si vengono adaggiungere,
perogni flesso,
due tali collineazioni e si trovano cos le 18 da
aggiungere
per ottenere le 36spettanti,
intotale,
aquesto
casoparticolare.
Finalmente se la cubica ha un
punto doppio,
atangenti distinte,
la formacanonica nota è
(2)
e le collineazioni relative si possono
rappresentare
tenendo fisso y3 e sostituendoa Y~, Y2 successivamente
’
Se si
aggiunge
la identità si ha il gruppo relativo che è del 60 ordine.Tralasciamo il caso della cubica
cuspidale perchè
vedremo che essa nonpossiede triangoli tangenziali (n ° 15).
6. -
È
ancheindispensabile aggiungere
leseguenti
osservazioni.Se la cubica fondamentale non ha
punti doppi,
itriangoli
inflessionali sonoi
seguenti
Allora,
dalle formule del numeroprecedente,
risulta subitoche,
nel caso gene-rico,
ciascuno di essi è invarianterispetto
alCig
formato dalle collineazionispettanti
alla cubica.(i) Veggasi ad es. CIANI: Il metodo delle coordinate proiettive omogenee, Sten, 2a edi-
zione. Torino, 1928, n.O 131.
(z) id. id. n.O 144.
’
Nel caso
equianarmonico
c’ è uno solo di talitriangoli
che è invariante : è ilfondamentale,
cioèquello
checostituisce,
in tal caso, 1’ Hessiana della cubica.Nel caso armonico nessuno di tali
triangoli
è invariante. Adesempio
la colli-neazione
(9)
che viene adaggiungersi,
inquesto
caso(n ° 5),
scambia il 1° col 2°dei
triangoli precedenti
e il 3° col 4°.Finalmente nel caso della cubica nodale c’ è di nuovo
un triangolo
invarianteche è il fondamentale della forma canonica
(n.O 5).
In conclusione
dunque,
soltanto nel caso armonico non esistonotriangoli
invarianti.
7. - Siamo adesso in
grado
dideterminare,
inogni
caso, il numero deitriangoli tangenziali
della cubica fondamentale. A tale scopo osserveremo, che risolvendo le(5) rispetto
a ~2~3, si trova facilmenteche, quali
formuleinverse,
si hannole
seguenti
di
guisa
che iltriangolo x1x2x3 = 0 [tangenziale
della cubica secondo la(1)]
sirappresenta,
nelle yi, mediante laequazione
ossia
Adesso,
nel caso della cubicagenerica, applicando
a(A,)
le collineazioni del n.° 5 si trovano iseguenti
nuovitriangoli
inflessionaliDue
qualunque
diquesti
seitriangoli Ai
non possonocoincidere,
altrimenti biso-gnerebbe
che due dei tre cubi-1 1.. -
fossero
uguali. Ma,
adesempio,
pera3=a3,
la 2a delle(7)
dà anche ~3=c3 equindi ponendo
a3 = b3 = 03 = m e osservando che la la delle(7) può
scriversine
seguirebbe (essendo ~=~0)
ma allora la cubica fondamentale si
spezzerebbe
in 3 rette(3)
e ilproblema
deitriangoli tangenziali
non avrebbepiù
senso.Dunque
« Ogni triangolo inflessionale,
comeYiY2Y3=0,
individua seitriangoli tangenziali
».8. - Osserveremo adesso che i
triangoli d1
eA2
sonocorrispondenti
nelle3
omologie
armonicheseguenti
che
spettano
alla cubicafondamentale,
che hanno i centri nei tre flessisituati sopra la retta inflessionale
yi=0
e che hanno per assi le trepolari
armoniche relative
convergenti
in(1, 0, 0). Dunque questi
duetriangoli
sono iscritti in una mede-sima
conica,
formano un esagono di Steiner e sulla conica si distribuiscono in tre involuzionicostituendo, ivi,
unaconfigurazione proiettivamente
identica aquella
dei 6punti doppi
in unpiano doppio
di unasuperficie
di Kummer trevolte tetraedroidale
(4).
Due talitriangoli tangenziali
li chiameremo« coniugati
».9. - Un facile calcolo conduce a trovare le
seguenti espressioni
per i vertici deitriangoli tangenziali Ai
del n.° 7ed è ovvio constatare la esistenza delle
seguenti
9coppie
ditriangoli tangen-
ziali
coniugati :
(3) CIANI: loc. cit., ri.° 126.
(4) Veggasi ad es. CIANI: Alcune osservazioni sopra la configurazione di Kummer.
Giorn. di Matematica, vol. XXXVI.
Si conclude
dunque :
« I sei
triangoli tangenziali,
, individuati da un medesimotriangolo inflessionale,
si distribuiscono in novecoppie
ditriangoli coniugati,
inguisa
chequelli
diogni coppia
sono iscritti in una medesima conica sullaquale
i sei vertici sicorrispondono
secondo treinvoluzioni, componendo
cos una
configurazione proiettivamente
identica aquella
di seipunti doppi
in un
piano doppio
di unasuperficie
di Kummer tre volte tetraedroidale.10. - Circa alle nove coniche del numero
precedente,
sipuò
osservare che esseappartengono
atre,
atre,
ad altrettanti fasci-schiera nelseguente
modoÈ poi
manifesto che ciascuna diqueste coniche,
di ognuno diquesti fasci-schiera, taglia
la cubica fondamentale secondo un esagono di Steiner(n.° 8),
ma soltantoper tre di esse
(in
ciascunfascio-schiera)
accade che1’ esagono
suddetto sia costi- tuito da unacoppia
ditriangoli tangenziali coniugati
nel senso stabilito nel n.° 8.Si
può
ancheaggiungere
che le coniche inparola
possono distribuirsi neiseguenti sistemi,
invarianticiascuno, rispetto
alGi8
di collineazionispettanti
allacubica
generica
11. - Siamo cos
pervenuti
alle nove conicheprecedenti partendo
daltriangolo
inflessionale
y1y2y3=o. Ebbene, partendo
da un altro dei tre rimanentitriangoli
inflessionali della cubica
generica
eripetendo
lo stessoprocedimento,
si troveranno altre nove coniche. Osserveremo adesso che nessuna delleprime può
coinciderecon alcuna delle seconde.
Infatti,
nellaipotesi contraria,
dovrebbe una delleprime
passare per due vertici del secondo
triangolo
inflessionale suddetto e non per il terzo vertice. Questo èimpossibile : giacchè
i vertici dei tre rimanentitriangoli
inflessionali hanno per coordinate
e se si
impone
ilpassaggio
di una delleprime
9 conichesuddette,
adesempio
dellaper uno solo dei vertici
suddetti,
si vede subito che ne consegue ilpassaggio
per i due rimanenti.
Dunque
si conclude che le coniche circoscritte acoppie
ditriangoli tangen-
ziali
coniugati,
sono nove perogni triangolo
inflessionale equindi,
intotale,
36« tutte distinte ». Ne segue che due
qualunque
diqueste coniche, provenienti
dadue diversi
triangoli inflessionali,
non possono essere circoscritte ad un mede- simotriangolo tangenziale, giacchè
sequesto fosse,
peresempio, Ai
1 del n.°9, applicando
a41
unaqualunque
delleomologie
armonicherispetto
a cui la cubica fondamentale èinvariante,
iltriangolo 41
si trasformerebbe ind2,
o4~,
o A,(n.° 9)
equindi
le due conichesuddette,
dovendo contenere i vertici diAi
eA2,
o di
Ai
eLl3,
o finalmente did1
ed4,
dovrebbero coincidere il che abbiamo visto dianzi essereimpossibile.
Quindi niuno dei 6triangoli tangenziali
prove- nienti daltriangolo
inflessionaley iY2Y3 =0
secondo il n.O7, può
coincidere conalcuno dei 6
triangoli
diuguale specie provenienti
da uno dei tre rimanentitriangoli
inflessionali. Si concludedunque
che« La cubica
generica possiede
24triangoli tangenziali
».E come ciascuno
appartiene
a 3coppie
ditriangoli coniugati (n.° 9),
cos ne. h t L.. 24 - 3 36 ." t t t L . h..
viene che tali
coppie
sono20132013 -36,
cioè tantequante
le conicheprima
consi-derate. Si
può dunque aggiungere
che« I 24
triangoli
suddetti si distribuiscono in 36coppie
ditriangoli coniugati (e quelli
diogni coppia
sono iscritti in una medesimaconica)
».12. -
È
pure utile di osservare(n.° 6)
come non esista alcunacollineazione, spettante
alla cubicagenerica,
capace ditrasportare
untriangolo
inflessionale inun
altro ;
da cui segue che altrettanto accade per le coniche circoscritte acoppie
di
triangoli tangenziali coniugati
inerenti ad un medesimotriangolo inflessionale,
da
trasportarsi
inquelle
inerenti ad altrotriangolo
inflessionale. Sedunque
sivogliono
trovare leequazioni
di tutte taliconiche,
non bastaapplicare
ad essele collineazioni
spettanti
alla cubicagenerica,
ma occorreaggiungere quelle già
considerate nel n.O 6 e destinate a
permutare
fra loro itriangoli
inflessionali.13. -
Quest’ ultima
considerazione dimostra che « nel caso della cubica armo-nica non si trovano altri
triangoli tangenziali,
nè altre coniche circoscrittea
coppie
di talitriangoli » giacchè
le collineazioni che vengono adaggiungersi
a
quelle
del casogenerico,
non fànno altro che scambiare fra loro itriangoli
inflessionali e
quindi
altrettanto faranno sopra i relativitriangoli tangenziali (da quelli
dell’ untriangolo
inflessionale equelli dell’altro)
e anche sopra le relative coniche circoscritte acoppie
di talitriangoli.
14. - Nel caso
equianarmonico, riprendendo
la(6)
del n.°2,
è noto che sipuò
farez==0,
il cheequivale
ad assumere cometriangolo
di riferimentoquello
che costituisce 1’ Hessiana della cubica fondamentale. Allora le
(7) divengono
da cui
e
quindi
e
perciò
dopo
di che i 6triangoli tangenziali
del n.° 7divengono
adesso iseguenti
Tenendo conto adesso delle collineazioni che vengono ad
aggiungersi (n.O 5),
sivede che ad ognuno dei
triangoli precedenti
vengono adaggiungersi
i dueseguenti
dove A
rappresenta
la somma deiprimi
3 termini. Cos pure a ciascuna delle 9 coniche del n.° 9 se neaggiungono
adesso altre due. Adesempio,
alla conicasi
aggiungono
orae, per tal
guisa,
si vede che iltriangolo
inflessionale individua 18triangoli tangenziali
e 27 coniche circoscritte ad altrettantecoppie
di talitriangoli coniugati.
Quanto ai rimanenti 3
triangoli inflessionali,
è da osservare che le collineazioni lequali
vengono adaggiungersi (nel
casoattuale)
non fànno altro che permu- tarli fra loro(n.° 6)
equindi,
relativamente aquesti,
non vengono adaggiungersi
nè nuovi
triangoli inflessionali,
nè altre coniche circoscritte acoppie
di talitriangoli coniugati.
Nèquesta
condizioneprivilegiata
deltriangolo
inflessionaleysy2y3=0
di fronte ai 3 rimanenti deve
meravigliare: dipende
dal fatto che iltriangolo
suddetto compone 1’ Hessiana della cubica fondamentale
(come
dianzi abbiamoosservato).
In conclusionedunque
« Nel caso
equianarmonico
esistono 36triangoli tangenziali
distribuiti in 54coppie
ditriangoli coniugati.
15. -
Rimangono
a considerarsi le cubiche dotate di unpunto doppio. Ripren-
diamo
perciò
la(1)
Al variare del
parametro t
si ha un fascio di cubiche i cuipunti-base
sonotutti assorbiti dai vertici del
triangolo
fondamentale che ètangenziale
perogni
cubica del fascio. Ne segue
dunque
che nel fascio non esiste alcuna cubica costituita da una retta e da una conicapropria chè, evidentemente,
una tal curvacos
composta
nonpuò
ammetteretriangoli tangenziali.
L’ unica curva riduttibile del fascio è iltriangolo
fondamentalegiacchè,
dal calcolo dellaHessiana,
risulta
(n.° 2)
che essa è 1’ unica curva del fascio capace di coincidere con lapropria
Hessiana. Ciò premesso, siccomeogni
cubica del fascio è invarianterispetto
alla collineazione aperiodo
3 cheproduce
il ciclo cos ne segue che se esiste nel fascio una cubica irriduttibile dotata di unpunto doppio, questo (dovendo
essere unico per talcurva)
dovrà coincidere con uno dei trepunti
uniti della collineazione
suddetta,
cioè con uno dei trepunti seguenti
Allora,
annullando le 3 derivateprime
del 1° membro della(12) precedente
si trovae sostituendo in
questi
i valori dati dalle(13)
si trovache individuano cos le
seguenti
tre cubiche del fascioche ha un
punto doppio
in(1,1,1) ;
che ha un
punto doppio
in(a, a2,1) ;
con un
punto doppio
in(a2, a, 1).
Le coniche
polari
di ciascuno diquesti punti doppi
sono,rispettivamente
cioè sono le
congiungenti
delpunto doppio
con i 2 rimanentipunti
uniti della collineazione in discorso.Dunque
ciascuna di talicoppie
dirette,
costituenti letangenti nodali,
è formata da due rette distinte. Quindi niuno di talipunti doppi
è
cuspide,
ossia« La cubica
cuspidale
nonpossiede triangoli tangenziali
».16. - Per vedere
poi quanti
sienoquesti triangoli (nel
caso della cubicanodale) ripeteremo
ilprocedimento
del n.° 2 che consiste nelpartire
dalla nota e consuetaforma canonica
e nel cercare di
portarla
alla formamediante una trasformazione del
tipo (5).
Si è cosi condotti alleseguenti
condizioniche
però
si riducono a due soleindipendenti, giacchè
dallaprima
si ricavail
qual
valore sostituito nellaterza,
la rende identica alla seconda.Anche
adesso,
come nel casogenerico,
iltriangolo tangenziale
viene
trasformato,
mediante le(11),
neltriangolo Ll~
del n,° 7 cioèdove
però
lea, b,
c debbono soddisfare le(14) precedenti
e le collineazionispettanti
alla cubica nodale sonoquelle
descritte alla fine del no. 5. Si osservi adesso che ~3 ~ b3 in forza della seconda delle(14). Dunque
iltriangolo
è diverso da
(15)
e allora è manifesto che lecollineazioni spettanti
alla cubicanodale,
dianziindicate,
o lasciano invariati ciascuno deitriangoli (15)
e(16)
oli
permutano
1’ uno nell’ altro. Si hannodunque
cos duetriangoli tangenziali
eprecisamente,
con le notazioni del n.O7,
essi sonoAl
ed4
circoscritti alla conicae siccome adesso la cubica non
possiede
altritriangoli
come cos siconclude che
« La cubica nodale
possiede
due solitriangoli tangenziali (che
sonoconiugati
nel senso stabilito nel n.O8)
».17. - Cos la ricerca inerente alla
posizione
e al numero deitriangoli tangen-
ziali è esaurita in tutti i casi
possibili.
Maperò
non posso chiuderequesta
breveesposizione,
senzaprevenire
una osservazione che sipresenterà spontanea
allettore e che si
compendia
nellaseguente
domanda :perchè
nonservirsi,
nellaricerca
attuale,
dellarappresentazione parametrica
della cubica ? Ecco larisposta.
Dalle considerazioni
svolte, apparisce quale
intimolegame
vincoli itriangoli tangenziali
aitriangoli
inflessionali.Ebbene,
nel caso della cubicaellittica,
larappresentazione parametrica,
mediante funzioniellittiche,
si ottiene riferendosi adun
triangolo
che hatroppo
scarsa attinenza aqualsiasi triangolo
inflessionale(5)
ed è
quindi
naturale ilprevedere
che laricerca,
tentata perquesta via,
si pre- senti menosemplice
diquella
dianziesposta. È
diverso il caso delle cubiche razionali: inqueste si,
larappresentazione parametrica
risolverapidamente
ilproblema
confermando subito i resultati dei n.~ 15 e 16.Infatti la forma canonica consueta della cubica nodale
consente di assumere la
seguente rappresentazione parametrica
di
guisa
che latangente
nelpunto .Pi = (li)
è(5) Veggasi ad esempio BIANCHI: Funzioni di variabile complessa, la edizione, p. 371.
(Pisa, Spoerri, 1901).
Cercando le intersezioni di
questa
retta con la cubica si trovaDunque
iltangenziale
P2 diPi
è individuato del valore delparametro A pel quale
si hacioè da
Ciò premesso, ecco i successivi
tangenziali
a cominciare da PPer ottenere un
triangolo tangenziale bisogna
che P~ coincida conP1
ossiabisogna
che siacioè
che
equivale
ama per
si trovano i 3 flessi della cubica i
quali
costituiscono tre soluzioni da escludere.Rimane
dunque
la
quale
serve a individuare i duetriangoli tangenziali
del n.O 16.Per la cubica
cuspidale
la forma canonica ècon la
rappresentazione parametrica
Ebbene,
i latangente
inJ~i == (~i)
èe
quindi
le sue intersezioni con la cubica sono date dae per conseguenza il
tangenziale
P2 di P1 è individuato dae
quindi
Ecco
quindi
i successivitangenziali
apartire
da PCome
dianzi,
occorre che si abbia~,~_ -8~,1,
ossiaÀi=0
che fornisce la sola soluzionepossibile
che è il flesso della cubica(la quale
però è dascartare).
Dunque
la cubicacuspidale
nonpossiede triangoli tangenziali (n.° 15).
18. - Riunendo varie osservazioni fatte
precedentemente quà
e là in variipunti
dellapresente
nota intorno al fascio(dove t
è ilparametro
delfascio),
sipuò
dire che i 9punti-base
sono tuttiassorbiti dai tre
punti
fondamentali diguisa
che ognuno di essi conta per tree
quindi
due cubichequalunque
del fascio si osculano neipunti
suddetti. Se vale la pena di proporre un nome, sipuò dunque
chiamarlo un fascio di cubiche osculanti : brevemente « fascio osculante »(da contrapporre
al « fasciosizige-
tico
»).
Essopossiede
un solotriangolo
che è il fondamentale(n.° 15)
ilquale
costituisce la sola cubica riduttibile del fascio. Vi sono tre cubiche irriduttibili
con un
nodo,
perciascuna,
nei trepunti
uniti della collineazione aperiodo
trerispetto
allaquale
è invarianteogni
curva del fascio(n.° 15).
Non vi sono cubichecuspidali.
Iltriangolo
fondamentale costituisce anche illuogo geometrico
di tuttii flessi delle cubiche del fascio ecc. ecc.