A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
M ARIO B ENEDICTY
Sopra una trasformazione cremoniana collegata con la teoria delle funzioni quasi abeliane
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 4, n
o1-2 (1950), p. 27-33
<http://www.numdam.org/item?id=ASNSP_1950_3_4_1-2_27_0>
© Scuola Normale Superiore, Pisa, 1950, tous droits réservés.
L’accès aux archives de la revue « Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze » (http://www.sns.it/it/edizioni/riviste/annaliscienze/) implique l’accord avec les conditions générales d’utilisation (http://www.numdam.org/conditions). Toute utilisa- tion commerciale ou impression systématique est constitutive d’une infraction pénale.
Toute copie ou impression de ce fichier doit contenir la présente mention de copyright.
Article numérisé dans le cadre du programme Numérisation de documents anciens mathématiques
http://www.numdam.org/
COLLEGATA CON LA TEORIA DELLE FUNZIONI
QUASI ABELIANE
di MARIO BENEDICTY
(Roma)
Scopo
diquesta
nota(1)
è lo studio di unaparticolare
trasformazione cremoniana tra duespazi
lineari a odimensioni,
laquale può presentare
uncerto interesse
perchè
strettamentecollegata
con la teoria delle funzioniquasi
abeliane
(2);
da talepunto
di vista i dueSò
di cui trattasi saranno due mo- delli della varietàquasi
abeliana- diJACOBI
relativa ad an campo neutro d genere effettivo nullo e genere virtualeà.
Uno dei due modelli è usato si- stematicamente da SEVERI(3),
llaltro da CONFORTO(4).
Nello studio dellatrasformazione,
oltre a considerare i relativi sistemiomaloidici,
mioccuperò
delle varietà eccezionali della
corrispondenza, soprattutto
in considerazione del lorosignificato
nella teoria delle funzioniquasi
abeliane:1. INTRODUZIONE. - In
un 83 proiettivo
siano fissate(5) ~1 « ó)
cop-pie
diiperpiani
distintiBj ( j = 1,..., ~~)
e,(j2 (=
5 -ó,) coppie
diiperpiani
coincidentiAl ; Al (l
=~1-~--1 ~
... ,o)
-ossia 52 iperpiaui Al
esopra ciascuno di essi un
~a~2 ,
staccatodall’iperpiano 13z
- con la sola condizione che óiperpiaui generici,
uno in ciascuno dei fasciRí
= costante(i =1 ~
... ,~)
determinati dallesingole coppie,
siano tra loroindipendenti.
Indicato con
Rí (P)
il valore assunto dallaRi quando
alposto
delle varia-(i) Il cui argomento è stato oggetto di una comunicazione al II Congresso della So-
cietà Matematica Austriaca (Innsbruck, 1949).
(2) Teoria costruita da SEVERI nella Memoria Funzioni qua8i abeliane, « Pontificia e Aca- demiae Scientiarum Scripta Varia » n. 4 (1947), cui si rimanda per le nozioni qui presup-
e che sarà citata nel seguito con F. Q. A.
(3) F. Q. A., p. es. n. 32.
(4) F. CONFORTO : Sopra le trasformazioni in 8e della varietà di Jacobi relativa ad una curva di diverso dal genere virtuale, in ispecie nel caso di genere effettivo
« Ann, di Mat. » (4) 27 (1948).
(5) ~’. Q. A., n. 48.
28
bili si pongano le coordinate ai uu
punto P,’
l’associare ad sd il gruppo F delle trasformazioni cremoniane:dipendenti
daiparametri ci (i = 1 ,
.. , ,5 ó),
10 rende una varietàquasi
abe-liana avente il i
carattere p
nullo. -Se r’ è un gruppo consiinile in distinto
da Si
o con esso coinci-dente, ottenuto a partire
dallecoppie
t(i =-1 , .
... ,~5),
e sianoRi
= co-stante i relativi
fasci,
leequazioni
di 7~~ sono:e la trasformazione cremoniana :
muta l’un gruppo nell’altro. -
Ciò
equivale a
dire che la(2)
muta l’uno nell’altro i duecorpi
di fun.zioni
quasi
abeliane cui dàluogo
l’associazione del gruppoF,
oI",
alla- ~ ~
varietà o
83.
In
particolare,
se costruito apartire
dallecoppie
xí =O,
xy = 0(i
=1 ,
... ,d),
essendo xi .... , coordinateproiettive
omogenee inb’a ,
le(2)
si riducono alle :ed è evidente che
ogni
trasformazione deltipo (2)
è ilprodotto
di due tra-sformazioni del
tipo (3),
diretta e l’altra inversaOsservo
appena : o)
che l’associazione del gruppo h allo83
dàluogo
ad un corpo (~1 funzioni
quasi
abeliane nelquale uj
=log Rj,
Ri( j == 1 ,
... ,Õt ;
1 =~l + 1, ... , c5)
sonointegrali invarianti,
virtualmente diprima
ed effettivamente di terza erispettivamente
di secondaspecie; b) che
la
(3)
si ottiene anche assumendo(v.
nota(4))
comeimmagine della.
varietàquasi
abeliana lospazio sd
affine le cuicoordinate (non omogenee) Ei ( = xi/x) X0)
sono definite
ponendo (i,j ,
1 assumono sempre i valoripiù
volte
precisati); c) che, qualora
il corpo di funzioniquasi
abeliane di cui si tratta sia ottenuto apartire
da una curva C di genere effettivo nullo(v.
nota
(5)),
sll cui sia fissato un campo neutro medianted1 coppie
neutre dipunti
distinti ecS2 coppie
neutre dipunti coincidente
unmodello 83
dellarelativa varietà
quasi
abeliana di JACOBI si ottiene assumendo come coor-dinate
(non omogenee)
le funzioni simmetriche elementari deigruppi
di ópunti
delia cnrva, e comeintegrali
virtualmente diprima specie :
(ts
sono le ascisse di ópunti
variabili sopra una rettaimmagine
diC;
~’
e x~ sono le ascisse deipunti
dellecoppie neutre).
La
trasformazione,
sia essaT,
che inquesto
lavoro mi propongo distudiare,
èappunto
la(3);
essa intercorre tragli spazi 83
e in cui sono coordinate le x e le y sopra considerate. Previa un’eventualeomografia,
sivedrà
(n. 2)
che i sistemi lineari omaloidicicollegati
conquesta
trasformazione sono: in
83 quello
delle forme d’ordine dpassanti
pergli 81-2
coor-dinati per
1’origine
eper ó
uno in ciascunodegli iperpiani
coordi-nati ;
inS(j,
il sistema delle forme d’ordine dpassanti
pergli St-2 impro- pri degli iperpiani
coordinati e per una certaV(j-2 di
ordine ó2 - 3 ò-~--
3. ~Tra le eccezioni alla
corrispondenza (n. 3)
haparticolare importanza
lai cui
punti
si mutano nelle rette diSb appoggiate agli ~’a ~2 , le quali,
neimodello di cui a,ll’osservazioi e
c), rappresentano
legl
neutrespeciali
ciellacurva C.
~.
’
2. I SISTEMI OMALOIDICI - Si suppongano
gli iperpiani Ai Rz (i =1 ~
~...~)
di8"
del tuttogenerici,
tali i cioè da essereindipendenti
ad + 1 a 3-}-1.
Sipotrà perciò ottenere, previa un’ omografia
di insè,
che
lti
sial’iperpiano Yi
= 0 e(portalcdo l’ipel’piano’ improprio
inquello
in- dividuato daipunti
d’incontro dei nuovi assi con irispettivi
che iBi
abbiano leequazioni :
’
Le
(3) divengono
allona(in
coordinate nonoinoget ee Ei, ni
e con ovviosignificato
deie le loro inverse sono :
30
con:
(ggi
è ottenuto da go sostituendo - ... , -bòo agli
elementi della colon-na
i-esima).
JÈ
evidente chel’iperpi-, no
F3 di
8ò :
si muta nella forma
rnentue
l perpiano
si n~uta nella formaÈ
immediato Il sono forme diteplicità
kgli =npk
= 0 e conmolteplicita
sono combinazioni
degli
indiciSi osservi
che, imponendo
ad una forma d’ordine ó di~a
ni conteneregli
egli (cioè
facendo solo k =2, la
=~)
si ottiene una F.Per
quanto riguarda
il sistema delleø,
siano~~
le forme =0,
~i = 0 [cfr. (6)~;
si notiche, passando
in forma omogenea, le vengono acontenere x«
afattore;
tuttaviaøi
sarà la formagià privata dell’iperpiano improprio.
Dal fatto che nelleequazioni
=U ,
g~i .--_ 0le ~
noncompaiono
ciascuna con
grado superiore
alprimo,
e che anzi inla ~i
non compareaffatto,
segue immediatamente cheimpropri
= o(con
simbolismo evidente e con k=1,...,
o- 1)
sono dimolteplicità k
per la03A6;
inoltre la 03A6geiierica
nonpossiede
altripunti impropri
fuori di talispazi.
,Sia V la varietà costituita dai
punti propri
neiquali
si annulla la matrice :e dai loro
punti
1 diaccumulazione; proverò
ora che essa è unaV-2
,dire si
può ottenere,
alfinito,
come interferenza di due delle forme p. es.ø
1 e e ne indicherò alcuni caratteriproiettivi.
Si osservi anzitutto
clie,
se i b sonogenerici,
laOi
è una forma(cilin- drica)
di ordine o- 1,
irriducibile erazionale, perché
se ne ricava subitodall’equazione
unarappresentazione parametrica
razionale. Inoltre nelpunto generico (proprio)
di ~1= = 0 non si annulla evidenteiiiente il minore :della
(9);
annullandosi in talepunto
e flJ2, la,(9)
risulta in esso nulla.L’inverso è evidente.
Segue che,
a,lfinito,
la varietà = Q2 = O coincidecon V ;
e su tale varietà è ovviamente verificata cioè per essapassano
le 4Y ;
yanzi
la 4Ygenerica
ci passasemplicemente,
come l~~ chesi ottiene
particolarizzando
leki.
Lah
è irriducibile erazionale
per lamedesima
ragione
per cui lo sono le4S; .
Per determinarnel’ordine,
la siconcepisca
come interferenza(incompleta,
nellospazio proiettivo)
diqueste
hanno in comune, oltre allaV,
il cuipunto generico
è ovviamente intersezionesemplice,
i 8 - 2 Xo = xí, = 0(i’ = 3,..., d),
e il Ipunto generico
di ciascuno diquesti
è anch’esso intersezionesemplice,
come siverifica
ininiediataiuente ;
I’ordine diVd-2 è perciò (ó
-1)2
-(5
-2)
_Per determinare la
molteplicità
di T~ nelpunto generico
delloXO = ...
h-1
= 0
(li
=2,...,
à-.--1)
sipuò
supporre, .per la sim.metria formale della V
rispetto
alle xz , che Pl , - - -, l)h-1 siano úiversi da152;
si determinaquindi
con facili calcoli che esso è(h -1)-plo
per leø 1 ,
e che i conitangenti
sono irridncibili edistinti;
scartatigli
St-2
per ilpunto,
esso risulta per V dimolteplicità (h - 1? - (h -1) _
32
===(~20131~20132). Analogamente
sidetermina
lamolteplicità.
deipunti
im-propri degli
assicoordinata
che risulta(o - 2)~.
Dopo
di ciò sipuò enunciare;
Le
di S/j
claepe1’ la (4)
si iniperyiani
di sonoforin e
di
pa.ssnnti
conmolteplicita
k - 1 pergli impropri (k = 2 , ... , d)
esemplicemente
per la su cui si la(9),
lagita le è
unn raziona le contenente conmolteplicita (h
-1) ()z- 2) gli (h = 2, 1) e molteplicità (d
-2)2
ipunti
degli
assi.È
da notare che una forma d’orcline d diSd,
ypassante
per pergli 8:-2 è
una 4Y.3. GLI ELEMENTI ECCEZIONALI. - Dalle
equazioni (4)
e(5)
de lal’9
scritte in formna omogenea e, dove occorra, con considerazioni di
limite,
sideduce facilmente che in T si
c.orrispondono :
o)
l’intornodell’origine
di8~
e1’iperpiano improprio
di~;
o) gli iperpiani yi
= 0 di8/j
egli
intorni deipunti impropri degli
assi di
8/j;’
° ’
,
.
_
c) gli iperpiani fli
= 0 di8/j
egli iperpiani
i x; = 0 di~;
d) gli
intorni deipunti degli Sf--2
di8,5
e legeneratrici
dei cilindri4Si
di -e)
l’intorno di ciascunpunto degli
i di el’a,sse yi
diSd
iinfine,
come subitopreciserò:
- - .f) gli
intorni deipunti
della rette di°8ò appoggiate agli
ik8tf .
Infatti le rette di
SI) appoggiate agli Sr -*2
sono eriempiono,
comeluogo
dipunti,
una formarigata
l il cui ordine è ò - 1(6). È
d’al-tronde evidente che la condizione per F di passare per un
punto -generico
di una delle rette suddette èindipendente
dalpunto
e chequindi
a tutti ipunti
di una tal rettacorrisponde
inSd
il medesimopunto;
e segue dalle formule che talepunto (fondamentale
in83)
sta alfinito,
equindi
sulla V., 4. LE DELLE - Come immediata conseguenza
delle
proprietà
considerate si determinano le curve che per leT, T-1
simutano in rette. , ,
Una retta di
8~
incontra in bpunti
leF,
in unpunto
ciascunodegli iperpiani yi
=0,
in d - 1punti
laEó-, , quindi
una mutain curva razionale di i di
passante
pe1’ ipunti
de-(6) Cfr. F, Q. A., n. 31.
assi e
appoggiata
in b - 1punti
allaVd,-2;
edogni
tale curvauna
retta, perché
incontra in unpunto
lagenerica ø,
e come sipuò
verificare anche mediante
computo
d costanti.,Una retta di
kvò
incontra in opunti
le~
in unpunto l’iperpiano
im-proprio,
in b - 1punti
ciascunaquindi
uno, fretta diSa si
inrazionale di ordine b di
~~~,5 ,
’9 per eappoggiata
-1°
punti
adegli
edogni
taleproviene
dy, unaretta,,
per-chè incontra in un
punto
ingenerica F,
e come sipuò
verificare mediantecomputo
di costanti. ’Per
esemplifica,re:
nel caso 9=3 le F sonosuperficie
cubiche conpunto doppio nell’origine,
contenentigli
assi coordinati e tre rettegiacenti
nei
piani coordinati ;
si mutano in rette le cubicbesghembe
perl’origine
eappoggiate
11t duepunti
a ciascuna delie rette suddette. le 03A6 sono super- ficie cubiche contenenti le retteimproprie
deipiani coordinati doppiamente
i
punti impropri degli
assi esemplicemente
una cubicasghemba Vi passante
per
questi
ultimipunti;
si mutano in rette le cubicbesghembe
per talipunti
eappoggiate
in altri duepunti (variabili)
1’.5. OSSERVAZIONI. - Se lo
~~~~
è il modello di cui al n.1, e)
della va-rietà
quasi
abeliana di JACOBI di un campo neutro dicaratteri p
=0 ,
27 _=. d = d1+d2, gli iperpiani Aj, Bj, Ai
sono osculatori ad una curvarazionale e normale di
isò ;
iB1,
che intersecano irispettivi Al
l secondoSd-2
oscnlatori alla curva(nel punto
di osculazione di si possono see-gliere
del restogenericamente~
s dapoter ragionare
come nei nn.2, 3,
4.Si noti che ora i
punti
di sonoimmagini
i digruppi
neutri spe- ciali e legeneratrici
dirappresentano le. g~
neutrespeciali;
e la TInutn In 1 in
jT~_2 , 1
cuipunti rappresentano pertanto
leg~
neutrespeciali.
Lo kl~,5 è
dunque
unmodello,
nonprivo
dieccezioni,
delle g~ del campo neutroconsiderato,
ma in esso le varietà di infinitodegli integrali u; (la
trasformazione delle
quali
è messa in evidenza al n.3)
non sono tutte di-stinte,
come avveniva inquesto
eraperò
u1 modello senza eccezionedei
gruppi
di opunti
della curva.’
Come ha osservato il
prof.
CONFORTO alCongresso
diInnsbruck,
sipone
qui
ilproblema
dell’esistenza ed eventualmente della costruzione di nii, modelloproiettivo
cherappresenti
senza eccezione la varietàdelle gá
neutre del campo
considerato,
tale inoltre che le varietà di infinitodegli integrali
siano tutte distinte.Termino osservando ove non
valgano
leipotesi
digeneralità
fatteal n.
2,
pur continuando a sussistere la trasformazioneT,
le conclusioni tratte possonoalterarsi ; può
ad es. abbassarsi l’ordine dellaT, che,
in ovvicasi
estremi, può
essere ancheun’omografia.
’
[Pervenuta
alla Redazione il24-1-1950]
8. Annali dellà Squola Norm. Sup. - Pisa.