A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
L EONIDA T ONELLI Sulle funzioni di intervallo
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 8, n
o3-4 (1939), p. 309-321
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di LEONIDA TONELLI
(Pisa).
Nel
primo
volume dei miei « Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. »(1),
ho dato
(pp. 37-39),
per le funzioni d’intervallosubadditive,
unaproposizione generale
che ho chiamata lemma di Darbouxgeneralizzato, perchè
costituisceuna
generalizzazione
di un lemma stabilito da G. DARBOUX relativamenteagli integrali (di MENGOLI-CAUCHY)
inferiore esuperiore.
Considerata una fun- zione(reale
e ad unvalore) ~(8),
definita perogni
intervallo b contenuto inun intervallo base
(a, b),
e indicato con L il confine(o limite) superiore (finito
o+ (0)
delle sommecorrispondenti
a tutte lepossibili decomposizioni
dell’ intervallo(a, b)
inparti Oi, ó2y ....
9ón7
in numero finitoqualsiasi,
laproposizione generale
a cui ho allusosi enuncia nel
seguente
modo :A). Supposto
che la~(8)
sia una funzione d’intervallosubadditiva,
vale a
dire, supposto che,
perqualsiasi
intervallo b di(a, b)
e perqual-
siasi
decomposizione
di ó in due intervalliparziali Oi
eb2, valga
sempre ladisuguaglianza
preso ad arbitrio un numero
r~ > 0,
èpossibile
di determinarne un altro 6 >0, ’
tale
che,
se ciascunodegli
intervalli02,....,
in cui viendecomposto (a, b),
e tutte le loro
parti
rendono la 0 inferiore in valore assoluto a er, si abbia(1) Bologna, Zanichelli, 1921.
Da
questa proposizione
segue immediatamente(2):
B). Supposto
che la4Y(ô)
sia una funzione d’intervallo subadditivae
supposto, inoltre, che,
preso ad arbitrio un numero,u > o,
siapossibile
di determinarne un altro tale
che,
perogni
intervallo b di(a, b),
di
(3),
si abbiascelto ad arbitrio un numero ’Y) >
0,
èpossibile
di determinarne un altroA >
0 in modoche,
perqualsiasi
suddivisione di(a, b)
inparti ~2,....,
tuttedi
lunghezza
minore diA, valgano
le(2).
L’enunciato
B)
sipresta
a molteapplicazioni. Esso, infatti,
serve utilmentenella teoria
dell’ integrazione,
inquella
della variazione totale di una funzione continuaf(x),
inquella
della rettificazione delle curve, ecc. ecc.Nelle
pagine
che seguono mi propongo di stabilire un teorema che estende laproposizione B)
in due direzionidistinte;
vale adire,
chesussiste,
non soltantoper le funzioni d’ intervallo subadditive e soddisfacenti alla condizione espressa dalla
(3),
ma anche perquelle
che chiameròapprossimativamente
subadditivee che soddisfano ad una condizione meno restrittiva della
(3).
Del nuovo teorema(alla
cui dimostrazione siperviene
sfruttando ilragionamento
fatto nei miei«
Fondamenti.... »,
alluogo citato,
eintegrandolo opportunamente)
indicherò dueapplicazioni.
Una di esse si riferisce alla teoria della variazione totale delle funzionif(x) discontinue,
con discontinuità soltanto di 1aspecie
e tali chef(x)
risulti sempre compreso fra e
f(x+0);
e la seconda è relativa al notointegrale
diWeierstrass,
dal WEIERSTRASS stesso introdotto nel Calcolo delle Variazioni.1. - Sia
Ø( ~)
una funzione reale e ad unvalore,
definita perogni
inter-vallo
~,
contenuto in un dato intervallo base(a, b),
e soddisfacente alle dueseguenti
condizioni:a)
laØ()
èapprossimativamente subadditiva,
vale adire,
preso ad arbitrio un numeroE >0,
sipuò
determinarne un altro taleche,
se 6 èun
qualsiasi
intervallo di(a, b)
dilunghezza --A,,
perqualsiasi decomposizione
di ~ in intervalli
parziali,
in numero finitoqualunque, ó2y ....
y~n,
si abbia~)
preso ad arbitrio un numero6> o,
sipuò
determinarne un altro0,
in modo
che,
se ó è unqualsiasi
intervallo di(a, b)
dilunghezza 1,,
per~
(2)
Loc. cit. in(~),
p. 39.(3) La lunghezza di un intervallo ~ sarà sempre indicata
con lbi.
qualsiasi decomposizione
di ó in due intervalliparziali o
i e~2,
si abbiaCiò
posto,
dimostriamo che :C)
o esiste un numero(finito)
L taleche,
scelto ad arbitrio un nu- meror~o > 0,
si possa sempre determinarne un altrodo > 0
in modoche,
per tutte le
possibili decomposizioni
di(a, b)
in intervalliparziali,
innumero finito
qualunque, ~i, 82,...., ón,
tutti minori diAo,
si abbiaoppure, scelto ad arbitrio un numero r¡o
> 0,
sipuò
sempre determinarneun altro
da > 0
in modoche,
per tutte lepossibili decomposizioni
di(a, b)
in intervalli
parziali,
in numero finitoqualunque, ~i’ ~2,....,
i~n,
tutti nai- nori dido,
si abbiaDistinguiamo
due casi :1° CASO. - Esiste un numero
d > 0
tale che lecorrispon-
denti a tutte le
possibili decomposizioni
di(a, b)
in intervalliparziali
in numerofinito
qualunque,
tutti minori diA,
ammettano un confinesuperiore
finito.In
questo
caso,sia ii
un numeropositivo
arbitrariamente scelto e,posto
consideriamo il numero
positivo le
determinato in base alla condizionea),
cuisoddisfa
4>(~).
Indichiamo conAi’
il minore dei due numeri A ele,
econ S1
il confine
superiore (certamente finito)
dellesomme E ~(~r) corrispondenti
atutte le
possibili decomposizioni
di(a, b)
in intervalliparziali (in
numero finitoqualunque, maggiore
di1)
minori diJ/.
Sia
ó1’, ~2’,...., ó’~
unadecomposizione
di(a, b)
inparti
tutte minoridi
d1’
e tali che siam
Poniamo
determiniamo il numero
positivo t6
in base alla condizionef3),
cui soddisfae indichiamo con
4
1 il minore fra i numeriAnnali della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
Fatto
questo,
consideriamo unaqualsiasi decomposizione
di(a, b)
in inter-valli
parziali ~2,...., l5n,
tutti minori diL1 i,
e formiamo la sommaConsideriamo
poi
una terzadecomposizione
di(a, b)
inparti, ~i, ó2,...., ~""
1ottenute
prendendo
in(a, b)
comepunti
di suddivisione tuttigli
estremi dei~/
e tutti
quelli
dei~r,
eponiamo
La
decomposizione íó,~=íó,, ~2,....,
ypuò
ritenersi ottenuta suddividendo ulteriormentegli
intervalli delladecomposizione ~r’ ~ ;
epoichè gli
intervalli~r’
sono tutti di
lunghezza
minore diL1 i’
equindi
minore di1£,
neviene,
per la condizionea),
Se ora confrontiamo le due
decomposizioni e ~r ~,
vediamo che esse hanno un certo numero(eventualmente nullo)
di intervallicomuni,
iquali
dannoin s e s uno stesso contributo.
Inoltre, ogni
intervallodi
che nonfigura in
contiene nel suo interno un estremo di un~r’,
ed unosolo, perchè
i
~r
hanno tuttilunghezza
minore di41
equindi
minore dellapiù piccola
lun-ghezza
dei~r’ ; perciò
ognuno deió,
che nonfigura
sidecompone
indue intervalli
di
iquali,
per la(5),
danno in s un contributo minore di aaumentato del contributo che
porta
in s il6,
considerato. Epoichè
ib,
dellaspecie
ora indicata sono, almassimo, m-1,
si haRisulta
pertanto
e
perciò
onde
e
poichè
èsicuramente s Si,
siha, infine,
e ciò vale per tutte le somme s
corrispondenti
alledecomposizioni
di(a, b)
inintervalli
parziali,
in numerofinito,
tutti minori diJi.
Ripetiamo
ilragionamento
orafatto,
sostituendo a 4 e qrispettivamente
detto
d2
il numero chequi
viene a sostituireA, (onde J2013)
e2 2
2)
indicato
con S2
il confinesuperiore
delle sommes=E O(ó,) corrispondenti
atutte le
decomposizioni
di(a, b)
in intervalliparziali (in
numerofinito)
tutti mi-nori di avremo
che,
per tuttequeste
somme s, vale laE
poichè
sussiste necessariamente anche la(9)
ne viene che tutte le somme s or ora indicate sono contenute in un intervallo(i2, j2),
diampiezza
non supe- riorea 2 , contenuto,
a suavolta,
inSi).
Ripetendo
ancora ilragionamento fatto,
sostituendo a A e 17rispettivamente
2-
e2,
e cosproseguendo indefinitamente,
si vengono a costruire una successione di numeripositivi Al, d2, d3,.,..,
decrescenti e tendenti a zero, ed una successione di intervalliSi), j2), (i3, j3),....,
1 ciascuno contenuto nelprecedente
e diampiezza
tendente a zero, in modoche,
per tutte le somme~==~ 4$(ôr)
corri-spondenti
a suddivisioni di(a, b)
in intervalliparziali
tutti minori didp,
risultiDetto L il
punto
comune a tuttigli
intervalli(ip,
e preso ad arbitrioun si
può
allora determinare un numero in modoche,
per tutte ledecomposizioni
di(a, b)
inparti
in numero finito e minori di40 ,
si abbia2° CASO. -
Comunque
siprenda
il numero le sommes= ~ O(ó,)
cor-rispondenti
a tutte lepossibili decomposizioni
di(a, b)
in intervalliparziali,
innumero finito
qualunque,
tutti minori diA,
ammettono come confine supe- riore + 00.Scelto arbitrariamente un numero
r~ > 0,
si pongae sia
d~, ~2~....~ 6’,, (con m> 1),
unadecomposizione
di(a, b)
in intervalli par-ziali,
tutti minoridel 18
determinato in base alla condizionea)
cui soddisfae tale che risulti
- m
Annali della Scuola Norm. Sup. - Pisa.
Si ponga
poi
e,
determinato 1,
in base alla condizioneP)
cui soddisfa la~(~),
si indichi conA,
il minore fra i numeri~.
9 .Allora, ripetendo
conside-razioni
già
fatte nel 1°Caso,
sigiunge
alladisuguaglianza
valida per tutte le somme
s = ~ O(ó,) corrispondenti
alledecomposizioni
di(a, b)
in
parti (in
numerofinito)
tutte minori di e ciò provacompletamente
la pro-posizione
enunciata. ’2. -
Se,
invece della condizionea)
del n°.1,
siha, più restrittivamente,
per
ogni
intervallo ò di(a, b)
equalsiasi decomposizione
di ~ in intervalli par- ziali~i, ~2,...., ~n,
in numero finitoqualsiasi,
vale adire,
se, invece di supporre laq(d) approssimativamente subadditiva,
lasupponiamo subadditiva,
nel10 caso della dimostrazione del n.° 1 il numero L ivi considerato risulta mag-
giore
ouguale
a tutte lepossibili somme E ~(8r). Infatti,
preso ad arbitrioun
r~ > 0, è,
nel casodetto,
3. - Come
applicazione
di ciò che abbiamo stabilito or ora,consideriamo,
definita in tutto l’intervallo
(a, b),
una funzione reale e ad unvalore, f(x),
laquale
ammetta soltanto discontinuità di laspecie
e soddisfi ovunque, in(a, b),
alla condizione che
f(x)
sia sempre compreso traf(x-0)
e(intendendo
che sia
f(a-O)=f(a), f(b +0) =f(b)).
Formiamo,
incorrispondenza
adogni
suddivisione di(a, b)
inparti,
in nu-mero finito
qualunque, ~1, ~2 ,...., ~n,
la sommadove ar e br
sono,rispettivamente,
ilprimo
ed il secondo estremo diór,
e indi-chiamo con V il confine
superiore (finito o +00)
di tutte lepossibili
somme v.Posto,
perogni
intervallo ó di(a, b),
di estremi ala funzione d’ intervallo cos definita è
subadditiva,
e, in virtù delleproprietà
ammesse per la
f(x),
soddisfa alla condizione~8)
del n.° 1. E siccome èdalla
proposizione D)
segue senz’altro il ben noto risultato :Se
f(x)
è una funzione soddisfacente alle condizioni sopraindicate,
preso ad arbitrio un è
possibile
di trovarne unaltro
tale che si
abbia,
perogni decomposizione
di(a, b)
inparti,
in numerofinito,
tutte minori di1,
4. - Sia ora
F(x,
y,x’, y’)
unafunzione,
reale e ad unvalore,
definita perogni punto (x, y)
di un campo(reale)
limitato A e perogni coppia (x’, y’)
dinumeri
(reali) x’, y’, qualsiasi,
e tale che sia sempreF(x,
y,0, 0)
=0 e che risul-tino soddisfatte le
seguenti
condizioni :1~)
laF(x,
y,x’, y’)
èpositivamente
omogenea dagrado
1 nellex’, y’,
vale a
dire, è,
perogni k > 0
e perogni punto (x, y)
delcampo A
edogni coppia (reale) (x’, y’),
2°)
laF(x,
y,x’, y’) è,
perogni coppia (reale) (x’, y’),
funzione continuadi
(x, y)
nel campoA ;
3°)
perogni (x, y)
diA,
laF(x,
y,x’, y’)
è funzione dellacoppia (reale) (x’, y’)
concava versol’alto,
vale adire,
comunque siscelgano
lecoppie (reali) (x1’, y1’)
e(X2’, Y2’),
risultaDa
(12)
e(13)
seguee,
più
ingenerale,
sequalsiasi,
)
sono ncoppie
di numeri(reali)
Osserviamo
poi che,
per laF(x,
y,0, 0) =0
e per la condizione3°),
laF(x,
y,x’, y’) è,
in tutti ipunti (x, y)
del campoA,
una funzione continua di(x’, y’). Inoltre,
laF(x,
y,x’, y’)
risulta funzione continua ancherispetto
atla
quaterna (x,
y,x’, y’),
e ciò perogni (x, y)
di A e perqualsiasi coppia (reale) (x’, y’).
Consideriamo,
nelcampo A,
una curva continuaC,
sullaquale
intendiamoche sia fissato un verso
positivo ;
e sianoPo, P1,.·.., Pn
deipunti
dellaC,
sus-seguentisi
sulla curva, secondo il versopositivo
di essa, nell’ ordinescritto,
etali che
Po
coincida colprimo
estremo della C ePn
col secondoestremo,
essendointeso che
Pn
coincida conPo
se la curva è chiusa. Per ciascun arcoC(Pr, Pr+i)
della curva
C,
indichiamocon dr
la massima distanza fra duepunti qualunque
dell’ arco
stesso,
e indichiamopoi
conPi ,...., Pn) il maggiore
dei nu-meri
do, dl,....,
Formata la somma
dove xr
e yr sono,rispettivamente,
le coordinate x e y delpunto Pr,
se, altendere comunque di
~ir"~ ~)
allo zero,questa
somma tende ad un limitefinito,
tale limite è il ben notointegrale
di WeierstrassWo(F)
della funzioneF(x,
y,x’, y’),
relativo alla curvaC,
considerata nel suo versopositivo.
Si sa
che,
se la curva C èrettificabile, l’integrale
esiste(finito) ;
e noi
vogliamo
mostrare come ciò discenda immediatamente dal teoremaC).
Sia 1 la
lunghezza
della curva C e consideriamo larappresentazione
para-metrica di tale curva
dove s indica la
lunghezza
dell’ arcogenerico
della curva che dalprimo
estremodi essa
(o
da unpunto
fissato comunque su di essa, se la curva èchiusa)
vaal
punto
corrente P. Chiamati si, s2,...., i valori di scorrispon-
denti
rispettivamente
aipunti Po, P ,...., Pn,
si hadove
~r
è l’intervalloparziale (sr, s,+,),
contenuto nell’ intervallo base(0, l),
eØ(~)
è la funzione dell’ intervallo8 = (s’, s")
definita dallauguaglianza
Poiché è
(18)
con
dalle
proprietà
ammesse per la funzioney’)
segue che la funzione d’ intervallo definita dalla(17)
verifica le condizionia)
e~8)
del n.° 1. Ciò èsenz’ altro
evidente,
in base alla(18),
perquanto riguarda
la condizione~8).
Perla
a),
si osserveràche,
se ècon
si
ha,
per la(14),
e
quindi,
fissato unE >0
e per ~’ sufficientementepiccolo,
la
quale disuguaglianza
mostraprecisamente che,
per la4Y(ò)
definita dalla(17),
vale la condizione
a)
del n.° 1.Alla funzione d’intervallo
4Y(ò)
definita dalla(17)
èdunque applicabile
ilteorema
C) ;
e siccome da(18)
segue/ -1
M essendo un numero
positivo, indipendente
dalladecomposizione
dell’ inter- vallo(O, 1)
nelleparti ~i, ó2,...., ~n,
ne viene che nonpuò
valere la(7).
Valeperciò
la(6);
equesto
prova che esiste finitol’ integrale
di WEIERSTRASSWO(F)
della F relativo alla curva continua e rettificabile
C,
considerata nel fissatoverso
positivo.
5. -
a).
Se la funzioneF(x,
y,x’, y’)
soddisfa a tutte le condizioni per essaindicate nel n.°
4,
eccettuata la30),
e se esiste un’altra funzioneG(x,
y,x’, y’)
la
quale
verifichi tutte le condizioni enunciate per laF(x,
y,x’, y’)
nel n.O°
detto e
che,
dipiù,
sia tale da rendere la sommaF(x,
y,x , ’ y’)
+G(x, y, x’ y’)
soddisfacente alla indicata condizione
3°), allora, supposto
che C sia una curvacontinua e rettificabile avente determinato verso
positivo
eappartenente
alcampo
A,
anchel’integrale
di WEIERSTRASS diquesta F,
relativo alla curva C considerata nel fissato versopositivo,
esiste finito.Infatti,
dal n.° 4 segue che esiste finitol’integrale
di WEIERSTRASSWO(F+ G)
ed anchequello
epoichè,
considerando le somme(15)
relative alle funzioniF, F+
G eG,
si hane viene che esiste finito anche
l’integrale Wa(F).
b).
Se laF(x,
y,x’, y’)
verifica tutte le condizioni per essa indicate nel n.°4,
eccettuata la30),
e se, dipiù,
essaammette, finite,
le derivateparziali
dei
primi
due ordinirispetto
a x’ ey’,
perogni (x, y)
del campo A e perogni coppia (reale) (x’, y’)
tale cheX’2 + y’2 = 1,
e tali derivate risultano limitate(per gli (x, y)
e(x’, y’) detti),
allora esiste sicuramente la funzioneG(x,
y,x’, y’)
indicata in
~): basta, infatti, prendere
con I~ costante
positiva
sufficientementegrande.
c). Se, infine, supponiamo
che la y,x’, y’)
sia continuarispetto
alla
quaterna (x,
y,x’, y’),
perogni (x, y)
del campo A equalsiasi coppia
(reale) (x’, y’),
e,inoltre,
chesia,
per tuttigli (x, y)
diA, positivamente
omo-genea di
grado 1, rispetto
a(x’, y’),
conF(x,
y,0, 0) =0,
preso ad arbitrioun
E > 0
si possono determinare(come
facilmente sivede)
una costanteposi-
tiva K ed una funzione
F(x, y, x’, y’),
avente le stesseproprietà
dellaF(x,
y,x’, y’),
in modo che la somma
risulti,
perogni (x, y)
diA,
funzione di(x’, y’)
concava versol’alto,
epure
in modo
che,
perogni (x, y)
di A edogni coppia (reale) (x’, y’)
tale che X’2+ y’2 == l@
risulti
Allora,
scrivendoe considerando una curva
C,
continua erettificabile,
avente determinato versopositivo
eappartenente
al campoA,
si ha che esistono finitigli integrali
diWEIERSTRASS
e che le somme
(15)
relative allafunzione F-F1
risultano in valore assoluto sempre minori di EL(1
essendo lalunghezza
dellaC); perciò
le somme(15)
relative alla F
risultano,
per tutti iA(Po, Ps,...., Pn)
minori di uncerto A>O,
tra loro differenti al massimo per
2~(~+1).
E ciò basta perpoter
asserireche,
nelle condizioni indicate per la
F(x,
y,x’, y’), l’integrale
di WEIERSTRASS esiste finito.Questo risultato,
da me dato -indipendentemente
dalla condizione3°)
deln.°
4,
ma conqualche maggiore
restrizione relativamente alla derivabilità dellaF(x,
y,x’, y’)
- nel 1912(4),
risulta ancheprovato
per altravia,
e in tutta lasua
generalità,
dall’osservazioneposta
apiè
di p. 450 della mia Nota or oracitata e da un mio teorema di convergenza
(5).
L’osservazione ed il teorema ora rammentati mostrano pure
che,
nelleipotesi generali qui poste, l’integrale
di WEIERSTRASSWC(F)
coincide conl’integrale
del LEBESGUE considerato nel senso da me indicato nel Vol.
I,
pp.217-218,
dei miei « Fondamenti.... ».
6. - Ritornando alle condizioni
poste
per laF(x,
y,x’, y’)
nel n.O4,
le consi-derazioni svolte in tale n.° mostrano
che,
preso ad arbitrio unnumero e> O,
(4) Sugli integrali curvilinei del Calcolo delle Variazioni. Rend. R. Accad. dei Lincei Vol. XXI, serie 5a, 1912, pp. 448-453.
(5) Vedi, per esempio, i miei « Fondamenti.... », Vol. I, pp. 227-229.
è
possibile
determinarne un altro~> O,
in modoche,
se C è unaqualsiasi
curva continua e rettificabile del
campo A,
dilunghezza 1
e di fissato versopositivo,
la somma(15),
ad essarelativa, verifica,
sotto la sola condizioned(Po,, Pi ,...., P~) ~,,
ladisuguaglianza
Questa disuguaglianza semplifica
notevolmente ilragionamento
da me fattonel n.° 27 della mia Memoria : Sui massimi e minimi assoluti del Calcolo delle Variazioni
(6),
ilquale
prova che :1°)
nelleipotesi poste
per laF(x,
y,x’, y’)
nel n.°4,
il funzionaleWg(F)
è semicontinuo inferiormente in
ogni
classe di curve continue e rettificabili delcampo A,
aventi tutte determinato versopositivo
elunghezza
sempre inferiore ad un numerofisso ;
2°)
nelleipotesi poste
per laF(x, y, x’, y’)
nel n.°4,
esupponendo
inpiù che,
perogni coppia (reale) (x’, y’)
di numeri non ambeduenulli,
sia sempre, in tutto ilcampo A, F(x,
y,x’, y’) > o,
il funzionale è semicontinuo infe- riormente inogni
classe di curve continue e rettificabili delcampo A,
aventitutte determinato verso
positivo.
7. - La
proposizione C),
dimostrata nel n.°1,
sussiste anche se, restando immutata la condizione(J),
iviconsiderata,
la condizionea)
cessa,invece,
divalere nell’ intorno di un numero finito di
punti
di(a, b),
21 , a2,...., ap, che diremoeccezionali, purchè
per ciascuno diquesti punti esista,
incorrispondenza
ad
ogni
un intorno taleche,
perogni
intervalloói,
o gruppo di intervalliconsecutivi,
in numerofinito, 01, d2,...., Oq, appartenenti
ad esso,valga
la disu-guaglianza
Ammessa
questa condizione,
relativa aipunti eccezionali,
si intenderàche,
racchiusi i
punti
ai, a2,...., ap in intorni comunquepiccoli,
e tolti da(a, b)
ipunti
interni aquesti intorni,
in tuttigli
intervalli rimanentivalga
sempre la condizionea)
del n.° 1.Per dimostrare il teorema
C)
inqueste
nuoveipotesi, supponiamo,
a scopo disemplicità,
che siap= 1
ea,= b ;
ed esaminiamo i due casi considerati nel n.° 1.Nel
primo
caso,detto n
un numeropositivo
arbitrariamentescelto,
eposto
(6)
Rendiconti del Circolo Matematico di Palermo, t. XXXII (2° sem. 1911), pp. 297-337.scegliamo
un numero b’ in modo che sia e chevalga
la(19)
perqualsiasi
gruppo di intervalli consecutivi5i, b2,...., (q > 1) appartenenti
all’ in-tervallo base
(b’, b).
Poi consideriamo il numeropositivo A,
determinato in base alla condizionea)
del n.°1,
relativamente nongià
all’intervallo(a, b),
ma all’ inter- vallo(a, 2 ).
2Indichiamo, infine,
cond 1’
il minore dei tre numeriA, lEI b -; b’ ,
2e
con Si
il confinesuperiore (certamente finito)
dellesomme
corri-spondenti
a tutte ledecomposizioni
di(a, b)
in intervalliparziali (in
numerofinito
qualunque, maggiore
di1) più piccoli
diAllora, procedendo
come neln °
1,
si ottiene(invece
della(8))
.,e
poi,
senza altricambiamenti,
la(6).
Nel secondo dei casi considerati nella dimostrazione del n.°
1,
modificando ilragionamento
come si è fatto or ora per ilprimo
caso, sigiunge
senza dif-ficoltà alla
(7).
°
8. -
Quanto
si èprovato
nel n.°precedente permette
di dare con facilità delle condizioni sufficienti affinchè esista finitol’integrale
di WEIERSTRASSWO(F)
dellafunzione
F(x, y, x’, y’)
e relativo alla curva continua C(del
campoA),
di fissatoverso
positivo,
anchequando
la C non siarettificabile,
epiù precisamente quando
la C risulti non rettificabile soltanto nell’ intorno di un numero finito di suoi
punti.
Inquesto
caso, si ha ancora la coincidenzadell’integrale
di WEIERSTRASScon
l’integrale
del LEBESGUE esteso(al
modo diCAUCHY) agli
intervalliinfiniti;
e