A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
G IANFRANCO C APRIZ
Sulla applicazione del metodo della trasformata parziale di Laplace ad intervallo di integrazione finito ad un problema di elasticità piana
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 7, n
o1-2 (1953), p. 17-41
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DELLA TRASFORMATA PARZIALE DI LAPLACE
AD INTERVALLO DI INTEGRAZIONE FINITO
AD UN PROBLEMA DI ELASTICITÀ PIANA(*)
di GIANFRANCO
CAPRIZ (Roma)
INTRODUZIONE .
Nella sua nota « Sul metodo della trasformata
parziale
di LAPLACE ad intervallo diintegrazione
finito »(1)
A.GHIZZE1.’ï’l, posti
iproblemi
di DI-RICHLET,
di NEUMANN equello
dellapiastra
incastrata in un dominio nor-male
rispetto
all’asse x e cercatane una soluzione formale sull’applicazione
della trasformata
parziale
diLAPLACE, seguendo
un’idea di M. PICÓNE(2),
giunge
a scrivere un sistema di infiniteequazioni integrali
deltipo
di FI-SCHER-RiESZ nei valori
incogniti
al contorno della derivata normale dellasoluzione,
nelproblema
diDIRICHLET,
della soluzione stessa nelproblema
di
NEUMANN, delle problema
dellapiastra
incastrata.Egli
invertepoi questo
risultato mentre dimostrache,
se certe funzionisoddisfano
agli
ottenuti sistemi diequazioni integrali,
esse si possono pen- sarequali
derivate normali sul contorno della soluzione cercata nelprimo problema,
eanalogamente
pergli
altri. Le soluzioni siottengono poi
a mezzodella classica formula di GREEN,
’
Per
giungere
aquesto
risultato deveprima
scrivere le funzioni di GREEN deiproblemi
indicatiposti
nella striscia e darne un interessantesviluppo’
in serie.
In
quanto
segue il metodo vieneapplicato
alproblema
dell’elasticitàpiana (assegnati
al contornogli spostamenti).
Il lavoro si divide in tre par- (») Lavoroeseguito
nell’Istitato Nazionale per le Applicazioni del Calcolo. Un rias- sunto è stato pubblicato nei Rendiconti dell’Accademia dei Lincei. Esso ha costituito l’ar-gomento della mia tesi di perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
Rend. Mat. e sue applicazioni, Roma, 1947.
(2) M. PtcoNx, Nuovi metodi di indagine per la teoria delle eqitazioni lineari a derivate, parziali (Rend. Sem. Mat. Fisico, Milano 1939).
2. Annali della Sauola Norm. Siip. - Pisa. °
ti. Nella
prima, coll’applicazione
della trasformataparziale
di LAPLACE ad intervallo diintegrazione
finito sigiunge
al sistema diequazioni integrali
del
tipo
diFISCHER RIESZ,
nellequali compaiono
comeincognite
le compo-nenti
degli
sforzi al contorno.Queste equazioni
si possonointerpretare
co-me formule di BETTI
applicate agli spostamenti
cercati e ad unparticolare
sistema di
spostamenti
fittizi. Nella seconda si costruisce la matrice di GREEN del nostroproblema posto
nella striscia e si dà una formula risolutiva in tale campo. ’Infine,
nella terzaparte,
sidimostra,
usufruendo di un risultato di G. FICHERA(3), l’equivalenza
tra ilsistema
diequazioni
delproblema
ela-stico
piano
ed il sistema diequazioni ilctegrali
trovato formalmente nellaprima parte.
Gli
sviluppi,
ingenerale laboriosi,
nov sóno che accennati. Nella secon-da
parte
siriporta
solo 1’enlrnciHtU di alcuni teoremi che sono la diretta ge- neralizzazione di altri dati da A. dato che la loro dimostrazione sipuò
otteneresuperando
difficoltà di carattere essenzialmentealgoritmico.
Saranno sovente richiamate le due
seguenti
note :(I)
« Sul metodo della trasformataparziale
di LAPLACE ad intervallo diintegrazione
finito » Pubblicazioni dell’Istituto Nazionale per leApplica-
zioni del Calcolo n.
167,
(II)
« Ricerclie analitiche sulproblema
dellapiastra
indefinita a forma distriscia,
incastrata su entrambi i lati ». Rendiconti di matematica e dellesue
applicazioni,
FascicoloI, 1947,
entranibe
di A. Ghizzetti. Ad esse si rimanda auclie per labibliografia
essenziale.
Ia PARTE. - Deduzione del sistema di
equazioni integrali
di Fischer,-Rieszequivalente al posto
al contorno.1. - Consideriamo il
problema degli spostamenti piaui idi componenti
1t , v]
di un corpo elasticoisotropo
ed omogeneo tradotto dal noto sistema diequazioni
differenziali a derivateparziali
(3) G. FICHERA, Sui problemi analitici della elasticità piana. Rend. Seni. Cagliari (1948).
G. FICHICRA, Sull’ equilibrio di un corpo elastico isoli-opo ed omogeneo. Rend. Sem. Mat.
Padova (1948).
’
Il
problema
si intendeposto
in un dominio T normalerispetto
all’assex, definito dalle
ove a
(,x) , ~ (~V)
sono funzioniassegnate
in(0 1)
e ivi soddisfacenti alla a(x) ~ (x) ~
non escludendo -che si possano verificare le ~rappresentano
lecomponenti
secondogli
assi x ed y della forza di massa e si intendonoassegnate
in T.Le. condizioni al contorno sono
assegnate
come segue :, Studieremo formalmente il
problema,
introducendo le trasformate par- ziali di LAPLACE delle soluzioniu (x ~ y) ~ v (x ~ y) :
per le
quali
le(1), quando
si suppongano lecite leoperazioni
di derivazionee di
integrazione
perparti necessarie, impongono
Si è
posto :
ove si è tenuto conto delle
(2), (3);
~i sono introdottele f * 9 q* ~
disignifi-
cato
ovvio,
e, alposto
delle derivate leseguenti
loro com- binazioni lineari1
che
rappresentano
lecomponenti degli
sforzisnperficiali
sui due tratti del contorno y = a(x) ,
y(x) .
Il sistema
(5)
vaaccompagnato
dalle condizioni ai limitiTenendo conto di tali condizioni la soluzione del sistema
(5)
si scrive :dove si è
posto :
Le
espressioni (10)
delle trasformateu~ (x , q) , r,~ (x , q) contengono
lequattro
funzioniincognite
z1 , z2,a , t2,,a ·Seguendo
un’idea di M.Pico- NEI
si cerca di determiuarle osservandoche,
mentre le(4)
ci assicurano che leu*, v* sono
funzioni intere diq , ]
esse ciappaiono
dalle(10)
come fun-zioni meromorfe con infiniti
poli,
che faremo vedere essere delprimo
ordi-ne, nei
punti
delpiano complesso
che sono soluzioni della ’rmpouendo
che in talipunti
si annullino i residui siottengono infinita equazioni integrali
deltipo
di FISCHER RIESZ nelle funzioniincognite
T1a .t’2,a , zz,~ . Si l~u cos un mezzo per la loro determinazione.
2. - Ricerchiamo le soluzioni
deirequazione
trascendente(12).
Pensia-mo variabile tra 1 e
3 ,
cioè valori dí xcompresi
tra 0Di conseguenza ci sono due sole soluzioni reali
semplici
di valore2
opposto ± m dell’equazione
mentre non ci sono radici reali
Oltre alle due radici
reali,
le(l3), (14)
hanno un’infinitànumerabile
di radicicomplesse semplici
la cuiparte
realek,
ed il cui coefficiente dell’im-magiuario k2
si ricavano dalleequazioni
1
Delle
(15), quelle
in cui n èpari
danno le soluzioni della(13) ; quelle
-
in cui n è
dispari
danno le soluzioni della(14).
Incorrispondenza
ad unvalore
assegnato
di n, i si hanno 4 radici : QI1, - qn, qn, - qn dove sijndica
con q il
complesso coniugato
di q.Gli indicati valori
di q,
soluzioni della(12),
sonogli
autovalori del sistema:colle condizioni ai limiti 1
Le autosoluzioni relative
agli
autovalori reali sono :quelle
relativeagli
autovaloricomplessi
ed
analoghe
sostituendo a qurispettivamente
- qn , qn , - qn .Per assicurarci che le
(10)
siano funzioni intere di q, dovremo ora im- porre che si annullino i residui neipoli
conn--192, 3,....
Incominciamo da
questi
ultimi. Tenendo conto delle(17)
ed osservando che si haassieme ad
analoghe
per+ qn ~
le condizioni daimporre
si possono scriverenella forma ’
Del tutto simili le condizioni nei
poli ± m .
Le funzioni
incognite (8) compaiono
nelle(18)
a mezzo delle.~ (~ , q) , G (~ , q) .
Sostituendo aF (~ , q) , G (~ , q)
le loroespressioni (6)
ed aai , a2 , b2
leespressioni (9)
edeseguendo
delleintegrazioni
perparti,
dalle(18)
si ricavano le : i
1
ed
analoghe
per -qn , ±
± m . Si notiperò
che le(18 a), (18 b)
nonsono
indipendenti :
anzi le seconde sono conseguenza delleprime.
Basteràdunque imporre
le condizioni(19)
equelle
che da loro siottengono
cani-biando segno ai q,,
[Cfr.
NotaI,
pug.21].
Di
queste
formule sipuò
dare unainterpretazione espressiva
osservan-do che esse trascrivono il teorema di
reciprocità
diapplicato
ai se-guenti
due sistemi di forze e dispostamenti :
I) Spostamento
dicomponenti u (x, y) , v (x, y) ;
forza di massa di com-ponenti f (x , y) ,
- g(x, y) ;
sforzosuperficiale
- dicomponenti
z, ,II) Spostamenti
dicomponenti
forze di massa
nulle ;
sforzisuperficiali
dicomponenti 03C31,03C32
che oraspeci-
ficheremo.
Le u
(x, y) ~ ~ (x, y)
al contorno del dominio T ci sono date dalle(2), (3);
gli
sforzisuperficiali
Q2 relativi al sistema II siottengono dagli sposta-
menti
U,
V a mezzodelle
relazioni note dalla teoria della elasti- cità. Con tali avvertenze si verifica facilmentequanto
asserito sulle(19).
Ila PARTE. - Risoluzione
-del problema
nella striscia.1. - In
questa
secondaparte
ciproponiamo
di risolvere ilproblema
dell’elasticità
piana posto
nella striscia~’ (0 x C 1,
-supposti
nulligli spostamenti
al contorno.Tale
problema
si riduce analiticamente inquello
di determinare in Suna
coppia
di funzioni u,(x, y) , v (x y)
soddisfacenti alleseguenti
condizioni :e
g (x , y)
funzioniassegnate.
Per
prima
cosa ciproponiamo
distabilire,
sottoipotesi restrittive,
unteorema di
unicità,
ricavando anche unaprobabile
formula risolutiva delproblema.
Supponiamo
clie laf (x , y)
e lag (x, y)
come funzioni di y ammettano perogni
x compreso tra zero e 1 la trasformata di FOURIER :con A
parametro
reale.Supponiamo
inoltre che del nostroproblema
esistauna soluzione u
(x ~ y) , v (x, y),, it
e v verificando leseguenti ipotesi :
’
a)
perogni x
di(0 ~ 1)
esse e le loro derivateparziali prime
e secon-de,
sono, come funzionidi y’,
dotate di trasformate diFOURIER,
espresseda un
integrale
deltipo (3)
uniformementeconvergente
in(0 ~ 1).
b)
perogni
0 C x c 1 si haPosto allora :
dalle
(1),
per leipotesi a)
eb),
seguono lementre dalle
(2)
siottengono
leLe
(5) (6)
determinano univocamente la trasformata(4), perchè
il pro-blema omogeneo associato :
.
ha come autovalori le radici non nulle
dell’equazione
trascendentee
queste
sono oimmaginarie
pure ocomplesse.
Eseguiti
i calcoli si trovano leavendo indicato con
H2, I~2
delleespressioni
del tuttoanaloghe
alle
(I, 11)
colla sostituzione di i A a q, Inparticolare
si avràSi
può
verificare che i edanalogamente
mentre per
gz
eK, valgono
le; inoltre è facile controllare che
H,
eK2
sono funzionipari,
e
K,
funzionidispari
Le
(9)
hanno senso ancheper ~,
- o. Si osservi che risulta :Si noti che la matrice è la matrice di GREEN del
problema (5), (6) perciò
sono funzioni continue di x , men- tré hanno per x- ~
un saltorispettivamente uguale
a -* Inoltre
H1, H2, K1, K,2
si annullano per x = 0 e x .= 1 . JULe
coppie H1,i .g2
e ig2
sono soluzioni del sistema(7).
Facciamo ora l’ulteriore
ipotesi
che lacoppia
di funzioni u(x, y),
v(x, y)
soluzioni
delproblema (1), (2)
possa dedursi dallacoppia
delle trasformatedi FOURIER
(4),
mediante la formula. di inversioneAllora
possiamo
concludereche,
se il nostroproblema
ammette unasoluzione soddisfacente alle
ipotesi dette,
essa è necessariamente unica e data dalle(10)
ove sipensino
leu~ , v~
sostituite colleespressioni (9).
2. - Ci si
può
ora chiedere se le(10)
effettivamente forniscono unasoluzione del
problema.
Larisposta
èaffermativa ;
i noi faremo laverifica,
non direttamente sulle
(10)
ma sulleespressioni
che da esse siottengono,
ammettendo lecita una inversione
dell’ordine
delleintegrazioni.
Tali
espressioni
sono :ove 8 si intende
ra,ppresenti
lastriscia,
e le sono date dalla :e
analoghe ;
i oppure,poicliè g2
sono funzionipari di A, H2
eK,
fuii-zioni
dispari
di A(4) L’asterisco accanto al simbolo di integrale sta ad indicare che si tratta di un in-
tograle
principale
di CAUCHY.Ammesso che le
(13)
abbiano senso, la matriceè la matrice di i GREEN del
problema (1) (2),
e per i suoi elementivalgono lé
relazioni di simmetria evidenti. Per
giungere
alia dimostrazione diquanto
asserito sulle(11), premet-
tiamo un esame delle
proprietà
delle funzioni(13).
Allo scopo si seguono dei criteri del tutto
analoghi
aquelli
indicatinella nota II e si
ottengono
iseguenti
teoremi :TEOREMA I. - Le funzioni
Ghk (x, ,y ;03BE, q)
sono continue in S esclu-so il si annullano per x-
O
x _-_ 1 .Inoltre le derivate del I e del II ordine sono continue nell’interno di S
esclnso Q.
Tali i derivale si possono ottenereeseguendo
le derivazioni sot- to segno diintegrale
nelle(17), purchè
siax ± 03BE.
I termini
singolari
nelpunto
sono iseguenti :
per 1
’
TEOREMA II. - Le funzioni
Ghk
soddisfano come funzioni di x , y , neipunti
interni a /S diversi dal al sistema :Quest’ultima
affermazione segue perx ~ ~ ~
dallapossibilità
di deriva-re sotto segno
d’integrale,
per il teoremaprecedente,
e dal fatto che le cop-pie
e i~2
soddisfano al sistema(7).
Per continuità essa vale anche se ,x- ~ ~ purché
TEOREMA III. - La maatrice
gode
di tutte leproprietà
ca-ratteristiche della
matrice
di GREEN delproblema (1), (2).
3. -
Vogliamo
ora studiare ilcomportamento
all’infinito delleG..
Allo scopo si
procede
come nella nota II.Hi (x, ~, A) [e
cosHz , ,1~~~
sipuò
pensare come funzione meromorfadella variabile
complessa ~, = ~i -~- 2 ~2
con intuitipoli
del 1° ordine neipunti
cherappresentano gli
autovalori delproblema
ai limiti(7),
ossia leradici
dell’equazione
trascendentediverse da 0.
Quanto
alle radici di taleequazione
sipuò ripetere quanto
si è detto nellaprima parte
per le radicidell’equazione (1, 12).
Le soluzioni della(8)
si
ottengono
daquelle
della(1, 12)
colsemplice
scambio dellaparte
realecol coefficiente dell’
immaginario.
,Ci sono due radici
immaginarie
pure della(8) (le
indicheremo con± i rrz)
ed infinite soluzioni
complesse ;
se À è una di esse, lo sono anche- 03BB ,
yÀ,
-À.Limitiamoci a considerare
quelle
aparte
reale e coefficiente dell’imma-ginario positivi,
le indicheremo con .in modo che sia
Si riconosce
che Al ~3 ,
... verificano la -sh Â,
Vale inoltre la limitazione
j n
e le formule asin- toticheConverrà anche di rilevare che l’autosoluzione del
problema (7),
relativaall’autovalore
Ån
è data dallacoppia
di funzioniCiò premesso, come Ho pag, 15 della nota, II
più
voltecitata,,
si osserva,che si
può
scrivereConsideriamo ora nel
piano
della variabilecomplessa rettangolo Rk
cos definito : ,Esso
contiene
ipoli 9 í m
eperciò
indicando
con ~ (x ~ ~) , o~ (x ~ ~)
i residui neipoli
e con lafrontiera~ del
rettangolo Rk,
si haossia
Vogliamo
ora vedere cheper k -
oo il secondo e ilquarto integrale
tendono a zero uniformemente. Basterà far vedere che
(Nota II,
pag.17).
Tutti i termini diH1
sipossono maggiorare
in valoreassoluto con funzioni ad
intégrale
infinitesimoper k -
oo , 2seguendo
le in-dicazioni della nota
lI,
esclusi iseguenti (a
meno di un comune fattorecostante) :’
Basta
però
osservare chevalgono
leseguenti disuguaglianze :
perché rimanga
dimostratoquanto
asserito dalla(17).
In base alle
precedenti
considerazioni la(13’)
diventa(5) 1 sta ad indicare il coefficiente dell’ immaginario, R la parte reale del numero che segue.
3. Annali della Souola Norm. Sup.. Piea.
dalla
quale
. Si
può
ora osservare chel’integrale
a secondo membro si mantiene li-mitato nel dominio
, J
Precisamente,
con mezzi simili aquelli
indicati nella nota Ila a pag.19,
si ottiene la
maggiorazione,
con costantiindipendenti da x,03BE,
di tutti itermini derivanti dall’
integrazione
della all’ nfuori deiseguenti :
e
degli analoghi
ove si ponga 1- x,1 - ~
alposto
dix ~ ~ ; gli integrali
relativi
perdono
senso perx = $ = 0 (rispettivamente
perx _-_ ~ -1 ).
Peròil loro valore
quando x , ~
non sianocontemporaneamente
iiiilli(o
contem-poraneamente uguali
ad1)
sipuò
ancoramaggiorare
con costantiindipen-
denti
da x, 03BE . Quando
inpiù
si osservi che 11l203C0,
m03BB2,1
sipuò
in de- finitiva affermare che la funzioneè continua in
S8, è
infinitesmaper |y - ~| ->.
oo in modo uniformerispet-
to ad ,v,
perciò
è limitata inS~
e tale sarà pure In funzioneIn modo
analogo
sipuò ragionare
per le derivateprime
eseconde ; poichè
è sufficiente limitarsi alla considerazione deipunti
interni al dominio~’E
sipuò
allo scoposeguire quanto
indicato nella nota II a pag. 20 per ottenere ilseguente :
-
TEOREMA IV. - Dato un 8
>
0 e minoredi i
la funzione 2,si mantiene limitata nel
dominio S. [rispettivamente
nell’interno di8a].
.È
chiaro che conragionamenti analoghi
sipuò giungere
anche al ,TEOREMA V. - ~~e
proprietà,
espresse dal Teorema IV per la funzioneGI1
e le suederivate, valgono
anche per le funzioni°12’ G21
eG22 (e
leloro
derivate).
Anzi ci si sipuò
addirittura assicurare della limitatezza diG12 ~21
in tutto S.4. - Anche nel nostro caso si
può
infine dare unosviluppo délle
fun-zioni costituenti la matrice di GREEN in serie delle autosoluzioni 9
T~ (x , ~,~) .
Riferiamoci al solito allaConsideriamo ora al
posto
delrettangolo Rk, quello più generale -1~ C
interopositivo maggiore
di1, k > ~l,n),
che con-tiene nel suo interno i 2 N
+ 1 poli i
m ,Â1 ,
-Â2 , - À2 , ...
della fnn-zione
H1;
con lo stessoprocedimento prima esposto
sigiunge
alla formula :e
quando
sitenga
conto che ilresidao gn (x , ~)
sipuò
porre nella forma(g) Analogamente si ottegono le formule
[Si
noti che è sipuò
mostrare chedalla
(19)
segue losviluppo
in serie :precisamente
facendo vedere che si La uniformemente inNon siamo riusciti ad ottenere ciò in
tutto 8 ,
ma solo nella strisciaprivata
deipunti y 2013 ~ (e positivo).
Inquesto
caso lemaggiorazioni
necessarie si
semplificauo
notevolmente. Basta infatti dimostrare che l’iii-tegrale
o anche
è in modulo minore di un
polinomio
in Nn.Non insistiamo su
queste maggiorazione
del resto non eccessivamentedelicate ; vogliamo
a conclusione solo osservare che losviluppo (21)
nsu-fruendo delle autofunzioni
U (x , qn) , V (x , q") e
dei relativi autovalori di cui alla Iparte (quando
si ricordi chegn _-_ i ~,,~) ,
sipuò
anche mettere nel-la forma :
Simili calcoli ed
analoghe proprietà
si possono ricavare per le altreGhk.
Adesempio
G22 , G2t
siottengono poi
dalleprecedenti espressioni
diG11’ °12
colloscambio della funzione
U (x, qn)
colla V(x ~ q,,).
5. - Possiamo infine dare un teorema di esistenza per il
problema (1), (2),
sottoopportune ipotesi
per le funzionif (x , y) ~ g (x ~ y) .
Leipotesi
chesi fanno su
f
e g sono leseguenti :
le funzioni
f
e g siano funzioni continue che verifichino ad unacondizione di
Hólder ;
nel sensoche,
per ciascnna di esse si debbono tro-vare tre numeri
positivi
c,.L ,
a tali che perogni coppia
dipunti P, Q
diS per
cui siale funzioni I siano sommabili in S.
Si dimostra allora che le
funzioni u ~ v
date dalle(11)
sono continue in~S ~
9 si annullano sui lati di~S ~
ammettono le derivateparziali prime
e se-conde richieste e soddisfano al sistema
(1).
Le
prime
affermazioni seguono da unragionamento
simile aquello
innota II pag. 22. L’ultima si
può
provarecome
segue.Indichiamo con
G21, G22 quello
chedivengono
leG;~
quan- do sisottraggono
i terminisingolari (14).
Si verifica facilmente che lesoddisfano
[per
alsistema
(15).
La stessaproprietà
hannoquindi
le(~~,2 ,
Leespressioni
Ni possono derivare due volte sotto il segno di
integrale.
Ne segueÈ
notopoi
che le u - u, v - vrappresen tano
una soluzionepartico-
lare del sistema
(1) [vedi
ad es. Fichera - Suiproblemi
analitici dell’ela- sticitàpiana, ...
Teor.XIII0] nell’ipotesi
enunciate dell’hòlderianità delle/’, g . ~
vero che nel teorema citato è inteso che il dominio Dsia limitato,
ma tale difficoltà si
può agevolmente
superare conragionamenti analoghi
aquelli
della nota II pag. 23.Rimane cos
acquisito
il teorema di esistenza che era lo scopo di que- sta Parte IIa. Acomplemento
facciamo osservare che nella linea delle di- mostrazioni in notaIl,
pag. 24-25 sipuò
anche provare cheIIIa Di>1o8trazione
dell’equivalenza
tra il_problema (1), (2), (3)
dellaprima parte
ed il sistema diinfinite equazioni integrali (19, I).
. Concludiamo in
quest’ultima parte
il nostro lavoro dimostrando laequivalenza
delproblemna [(1), (2), (3),
IParte]
conquello
della risoluzione del sistema diequazioni integrali (19, I)..
Per assicurare la necessità delle
(19, I)
abbiamoseguito
ancora i pro- cedimenti della notaIa~
mentre per la sufficienza ci riferiamo ad un risul- tato di G. FICHERA(7).
Precisiamo anzitutto la
ipotesi
sul dominio T[O
C x1 ~ a (x) y
03B2(x)]
considerato nella Iaparte
e sulle funzionif (x,y) , g (x,y) . Suppor-
remo le a
(x),03B2 (x)
continue nell’intervallo 0 C x 1(con
a(x) fl (x)
per0 x
1),
y ivi dotate di derivateprime
e secondecontinue,
fatta eccezione per un numero finito dipunti
in cui tali derivate possonopresentare
di- scontinuità diprima specie
opunti
diinfinito;
ammetteremoperò
chea’ (x) ,
riescano sommabili in(0 1)
ed inoltre chele f (x , y),
g(x , y)
siano hòlderiane in T.(’7)
Vedi le note citate sotto (3) nell’Introduzione..
’
Passiamo a
precisare
la classe y delle funzioni u(x , y) v (x , y)
nellaquale vogliamo
cercare la soluzione delproblema
dell’elasticitàpiana
tra- dotto dalleequazioni [(1), (2), (3); 1].
Tali funzioni dovrannogodere
delleseguenti proprietà :
a)~
Sono continue in T - F T con le loro derivatedel primo
e delsecondo
ordine,
e risultano verificate le[(1), I] ;
,
b)
al tendere delpunto P,
interno aT,
ad unpunto
fissatoQ
della frontiera F T nel tratto y = a
(x)
o y(x), lungo
la normale n a F T uscente dalpunto,
si ha perquasi
tutte leposizioni di Q:
--(n
normale al contorno orientata versol’esterno)
le funzionirisultando sommabili in
(0 1).
c)
Al tendere di P(interno
aT)
ad unfissato Q
del tratto x = 0 o x-1
di F Tlungo
laretta y
= cost uscente daQ,
si ha perquasi
tuttele
posizioni di Q :
.’
d)
con le funzioni definite ina), b), valgono
le due formule di SOMIGLIANA :ove 6it
eG.,
sonogli
elementi dellaprima
colonna della matrice di GREEN della strisciaS,
definite dalle(1I,28)]
e le altre due che si otten- gono dalleprecedenti
sostituendo arispettivamente
~82 ~ (~) .
Si noti che l’aver fatto intervenire le funzioni di GREEN della striscia
.
S
anzichè
le soluzionifondamentali del
sistema(111)
nelle formuleprece-
denti
permette
di evitare che in esse sipresentino
lecomponenti degli
sforzi sui due tratti di contorno x =
0 , x
=1.Si
può
allora dimostrare ilseguente
TEOREMA I. - Se il
problema [(1), (2), (3), I°~
ammette una soluzioneu
(x, y) , v (x , y)
nella classe y ; allora lecorrispondenti
funzioni ’f2,a , t’2,p definite dalle(2)
verificano le infiniteequazioni integrali (I°, 26).
Per
le u, v valgono
laprima
delle(4)
e1’analoga
ottenuta collo scam-bio di
Gii , G21
conG121 °22.
Sostituiamo indifferentemente nell’una o nel- l’altra aG11, °21 (o
arispettivamente) gli sviluppi
in serie(II°- 28).
Supponiamo n
> M+
o con apositivo
e M massimo di y= 03B2 (x)
in(O, 1)
ed
integriamo
termine a termine. Si ottiene unaserie,
come in nota1~
pag. 60 si dimostra essere uniformementeconvergente;
essa nonpuò
aver somma nulla se i suoi termini non son
nulli (8).
Ma talitermini,
aprescindere
da fattori nonnulli,
sonoproprio
leespressioni
aprimo
mem-bro delle
(I°, 26).
Supponendo invece ii
~ ~ 2013 a con m minimo di oc(x)
in(0 ,1)
eripe-
tendo
gli sviluppi
indicati siottengono
le(I°, 26)
scritte pergli
autovalori-qn·
Per arrivare alla
dimostrazione ,
della sufficienza del sistema(I, 19)
ènecessario
premettere
ilseguente teorema, analogo
ad uno di G. FIOHERA[vedi
Teor. XIIIO dellaprima
nota citatanell’ Introduz ione].
TEOREMA II. - Se per certe funzioni ’~2,a , z2,,~ soddisfacenti alle condizioni di
sommabUità
di cui in6),
sussiste laprima
delle(4), [e l’analoga
nontrascritta]
perogni punto
P esterno a T ma internoad S,
allora la
coppia
di funzioni definita dalla seconda delle(4) appartiene
allaclasse y .
Facendo a ritroso i
passaggi
della dimostrazione del Teor. I si dimo- stra infine ilTEOREMA III. - Per
ogni quaterna
di funzioni Tl,, , ’t’2,a , che siano soluzioni del sistema(1, 19)
e tali da rendere sommabili la,esiste una ed una sola
coppia,
di fun-zioni u 7 v soluzioni del
problema (1, 1~ 25 3)
nella classe y, per laquale
sono verificate le
(41).
Tali funzioni sono espresse dalle(4~).
(8) Questa affermazione è fondata sulla constatazione del diverso ordine di
grandezza
dei vari termini