R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
D OMENICO B OCCIONI
P -gruppoide dei quozienti di un gruppoide con operatori
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 25 (1956), p. 176-195
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DI UN GRUPPOIDE CON OPERATORI Nota(*)
di DOMENICO BOCCIONI( a Padova)
Nella
prima parte
diquesta
nota viene risolto unproblema
d’immersione per un
P-gruppoide (sinistro) (~,
cioè(n.° 1)
perun
gruppoide
G dotato di unopseudogruppo
P dioperatori
soddisfacenti alle consuete
condizioni, (sia
G che P possonoessere non
commutativi).
Precisamente si dimostra un teorema
(n.° 9)
che dà unacondizione necessaria e sufficiente affinchè esista un
g-grup- poide §
deiquozienti (a sinistra)
di Grispetto
adM »,
ossia un’estensione ~ dal dato(~, ogni elemento ~
dellaquale
siarappresentabile
nella v E G.(Qui
M denota un
sotto-pseudogruppo
di P costituito da elementisemplificabili, e 8
lopseudogruppo
deiquozienti
- a sini-stra - di P
rispetto
adM.)
In
particolare,
se P e (~ sonorispettivamente
laparte moltiplicativa
ed additiva di un anelloA,
ilP-gruppoide G
nonè altro
(a
meno diisomorfismi)
che l’anello deiquozienti (a sinistra)
di Arispetto
ad M(n.’ 8, 10).
Un secondo teorema
6)
risolve lo stessoproblema
d’im-mersione per un
R-gruppoide (sinistro) G, ( R anello),
e con-duce alla definizione
di « R-gruppoide
deiquozienti
diG », dove 8
è adesso l’anello deiquozienti
di R(a sinistra,
ri-spetto
adM).
Come corollario(n.o 6)
si riottiene un risul-( * ) Pervenuta in Redazione il 25 agosto 1955.
Indirizzo dell’A.: Seminario matematico, Università, Padova.
tato di Asano
( [1] 1)) riguardante
l’estensione di un R-mo- dulo(sinistro).
1. - Siano G un
gruppoide additivo,
cioè un insieme in cuiè definita
un’operazione (univoca)
binaria(non
necessaria- mentecommutativa)
che chiamiamoaddizione,
e P uno pseu-dogruppo ( [2],
n.°1) moltiplicativo.
Diremo
(cfr. [6],
p.148)
che G è unP-gruppoide
sinistrose è definita una
moltiplicazione (univoca)
a sinistra diogni
elemento di P per
ogni
elemento di (~ laquale goda
delleseguenti proprietà:
qualunque
siano a, a1 EP,
u, U1 E G.Dimostreremo
(n.i 2-5)
ilseguente
TEOREMA: Di uno
pseudogruppo
P si,a M unsotto-pseudo-
gruppo costituito da elementi
semplificabili
in P( [2],
n.O1),
ed esista lo
pseudogruppo 8
deiquozienti
a sinistra di P ri-spetto
ad M( [5],
p.1).
Se G è unP-gruppoide
sinistro taleche :
S~)
Da au = (Ju1( a
EM,
u, U~ EG)
segue sem pre u = èpossibile immergere
G inun P-gruppoide
tale chedenotandosi con-
PG
Vinsieme d-i tutti iprodotti
xu(x E 8,
1¿ E è univocamente determvnato da G ed M a meno di
isoniorfismi.
Il desiderio di realizzare un’immersione del
tipo
ora illu-strato nasce dalle considerazioni
seguenti.
È ben noto(si pensi
ad es.all’N-gruppoide N
dei numerinaturali) che,
se Gè il
P-gruppoide
sinistro di cui siparla
nell’enunciato delteorema, l’equazione nell’incognita ~
non è
generalmente
risolubile in (~. Puòperò
accadereche,
1) I numeri fra parentesi quadre rimandano alla bibliografia alla fine della nota.
per esista una
soluzione ~ =
v E (~ della( 1) ;
tale soluzione v
(necessariamente
unica in virtù dellaS~)) può
allora convenzionalmente indicarsi col simbolo
cioè
esprimersi (formalmente),
come ilprodotto
dell’elementodi 9
per l’elemento u di G.L’opportunità
diquesta
notazione risulta dall’osservare che =
in 8 (~~
EAl, implica
v =(infatti
-[5],
pp. 1.2 - se b E
~,
d E P son tali che5pi === d~,
daquesta, poichè _ ~ 1a,
segue =da,
=(da)1t implica
== a (a~u)
ossiaappunto,
per la0), ~~v
=dunque,
mediante
l’equazione (1),
resta effettivamente definita unamoltiplicazione (univoca)
di x =E 9
per u E G il citi ri- sultatoappartiene
a G.Distinguiamo
allora due casi.Se
l’equazione (1) è
risolubile in Gqualunque siano P
EJlf,
a E
P, u
EG,
equindi
lamoltiplicazione
suddetta è definjta perogni coppia x, u (x E 9,
u EG),
perquesta moltiplicazione valgono
leI), II), III) (ove
silegga x,
invecerisp.
dia, E
P),
cioè G risulta unP-gruppoide sinistro,
che indi-cheremo
con ~,
che evidentemente è un’estensione delP-grup- poide
sinistro dato(ossia
-avendosi P -
uqualun-
que
sia ~
E M - il nuovoprodotto
xu di x = a E P per u E a coincide col vecchioau)
e per ilquale
si ha !9 =~G (ai
==
( ~-1~)~c). Infatti, quanto
allaII),
da segue
appunto (~(v -~- vl) = a(u -f- ui); quanto
allaIII),
se x =si ha
([5],
p.2)
con~a =
g~~ (y
EM,
9 EP),
equindi, posto
v’= xlu, 1t’ = daPlv’
= alu, = ga1u segueypw
= = donde(per
la
Q))
cioèappunto
Se
l’equazione (1)
non è sempre risolubile inG,
vien dapensare se esista un
P-gruppoide
sinistro~,
estensione(pro- pria)
del datoG,
in cui taleequazione
sia invece sempre riso- lubile. A talequesito
dàappunto risposta
affermativa il teo-rema sopra
enunciato,
di cui ora diamo la dimostrazione.2. - Sia i3 l’insieme delle terne ordinate di elementi
( ~,
a,
u), con ~
E EP, u
E G. Porremose esistono tre
elementi r, ri
EP, a
E M tali chePremettiamo il
seguente
LEMMA : Nelle
ipotesi
del teorema del n.°1,
leeguaglianze (4), (4’)
e laseguente
dove r, ~,
r’, rl’
EP, ~, ~1,
a EM, implicano
Dimostrazione: Posto
r’~ = rl’~1= a’,
seg E P, y E 3f
sontali che
( [5],
Th.1)
daquesta
e dalle(4), (5)
segue= = da cui
risp.
gr= ’~r’’~
9r1=quindi
=(v. (4’)) implica Yr’au
dondeappunto (per
la~))
la(5’).
La relazione
(3) è
evidentemente riflessiva e simmetrica.Essa è anche transitiva. Se infatti
ul) c~ ( ~2 ,
a2 ,u~), poichè
esistonor’, r/-, r2’
EP,
a’ E M tali che( [5),
Lemma1),
dal lemma ora dimostrato segue r’a,u =rl’alzcl r 2f a, U2, quindi appunto
o,u) c~ ( ~2 ,
a2 ,u~).
La relazione
3)
èdunque
una relazione diequivalenza
fragli
elementi di i3. La classe delle terneequivalenti
a( ~,
a, verrà denotata con
[ ( ~, a, u) 1
e l’insieme di tuttequeste classi con ~’. In ~’ si ha
dunque
laseguente defini-
zione di
eguaglianza :
se e soltanto se esistono tre elementi r, r~
P,
a E M per cuivalgono
le(4), (4’).
In ~’ si ha
dunque
inparticolare
qualunque sia li
E Infatti = À .yfi, À~J..
au = À . gau,qualunque
sia ~ E M.Si osservi inoltre
che,
se inparticolare B
=pi ,
la(6) è
vera se e soltanto se au ‘ a1u1.
Infatti,
se la(6)
è vera, dalle(5)
con r’ =r~’
= p E M segue, per ilprecedente lemma,
pau = donde
appunto (per
la~)) ~
au = qui ; il vice-versa è immediato. Ne segue ad es. che
( b
EP) :
Osserveremo infine
che,
se = a con r EP,
a EM,
si haInf atti,
è unqualsiasi
elemento diM,
si ha = , EM,
per. · au = ~J.. rau.3. - Diamo in G’ la
seguente definizione
di addzzione :dove a E
M,
r, ri E P son tre elementi per cuivalgono
le(4).
La somma a 2o membro della
(10)
nondipende
dalla sceltadegli
elementi(certo
esistenti:[5]~
Lemma1)
r,a E M,
soddisfacenti alle
(4). Infatti,
ser’, r~
EP,
a’ E ~i son tali cher’~
=ri ~1- a’, ed 8,
s’ EP,
v E M son tali che( [ 5 J,
Lemma1) :
da
questa
e dalle(4), (5)
si traes’a’r’,
sar1 =s’cz’r1’,
donde
che,
assieme alle(11),
provaappunto
l’asserto.La somma a 2~ membro della
(10)
nondipende
neppure dalla scelta deirappresentanti
delle due classi a 1° membro.Infatti,
se[ (~, a, u) ]
=[ ( ~’, a’, u’) ],
cioè se esistono c, e’E P,
b E M tali che .
e se inoltre al ,
ui) ]
=[( ~1’ , ttl’) 1,
cioè se esistonoe,,
P, 81
~E M tali cheassunti
( [ 5],
Lemma1) d, di
EP, X
E M tali che db = =À,
da
queste
e dalle(12)1, (13)1
si traedonde
risp.
Ma
poichè
dalle( 12)2 , ( 13)2
discendeper un’osservazione del n.o 2
(penult. capov.)
èprovato
l’as-serto.
Si osservi
che,
se in ~t haInfatti dalle
(4), r - r1= p,
segue[ (~, a, u)] -f - + [(P,
ai~i)] = ~2~ +
=[(~4:,
au-~-
_=
[(~2, ~,
au+
avendo tenuto conto delpenult.
capov.del n.° 2 e della
(7).
Se l’addizione in
associativa,
tale è pure la(10)
in~}’.
Infatti,
incorrispondenza
a trequalsiasi
addendi[(P, a, u)], [ ( ~ , [(~2.
a2 , 1 esistono( [ 5],
Lemma1)
r, ria, r2 EP,
a E M tali cher~
=rl ~1= r202
= a. In relazione a que- steeguaglianze,
basta allora scrivere ciascun addendo nella forma(9)
edapplicare quindi
la(14) (ricordando
la(7)).
6
poi
evidente che se l’addizione in Q~ ècommutativa,
taleè pure la
(10)
inSe il
gruppoide
unsemigruppo ([2],
n.°1),
ancheè un
semigruppo. Infatti, posto a, u) ], ç~== [(~t,
ai,(i =1, 2)
esupponendo,
com’è lecito(cfr.
ilpenult. capov.)
~
=~1 = ~2’
da~’ + E~ == ç’ + Ç~’,
cioè( v. (14)
epenult.
capov.del n.o
2)
da+ alul) + a2u’2),
segue(per
la0»
au
+
= au+
a2u2 , donde( Q~ semigruppo)
alul = 1ossia
appunto (penult.
capov. del n.o2) ~1’ _ e2’. Analoga-
mente, + 1’
=e2’ + ~
seguee~
=~2"
Se il
gruppoide
dotato di zero 0(u + 0 = 0 + u = u
per
ogni u
E (~ - cfr.[3],
p. 34-)
tale che[(Ø,
a,0) ] E M, a E P)
è lo zero di~’ , (v. (14), (7)
epenult.
capov. del n.O
2).
La(15)
è inparticolare
soddisfatta se G èun
semigruppo
dotato di zero( inf atti
= au = 0
+
auimplica appunto
a0~= 0).
Xelle
ipotesi
delprecedente
capov., se u’ è unopposte
diu in G
(~-)-~==~+~==0), [ (~, a, u’)]
è unopposto
di[ ( ~, a, u) ]
in~’ (v. ( 14)). Dunque
inparticolare
se G è ungruppo anche
~’
è un gruppo.4. - Diamo ora la
seguente definizione di moltiplicazione
di b E P per
[(P,
a,u) ] E ~’ :
dove v E
M,
q E P son due elementi tali cheIl
prodotto
a 20 membro della(16)
nondipende
dalla sceltadegli
elementi v EM,
q E P soddisfacenti alla(16’) (i quali
esistono certamente:
[5],
Th.1).
Se infatti si ha v’b =q’p,
con
v’ E M, q’ E P, ed s, s’ E P
son tali che( [5],
Lemma1) :
segue svb =
s’v’b, 8qfi
= donde sq =s’q’
equindi
sqau ==
s’q’au, che,
insieme alla(17),
provaappunto
che[(v,
qa,u)]=
- [ ( v,~ u) ] .
Inoltre da
b = b’, [(P,
a,u) ]
=[ ( a’, a’, ~’) ]
segueb [ ( a,
a,
u) ] = b’ [ ( ~’, a’, u’ ) ] . Infatti,
se son tali chevib’
= assunti r, 1"1 EP,
y E ~f tali che rv ~ - y, daQuindi, poichè
plicano (lemma
del n.°2)
rqau = si è dimostrato l’as- serto( penult.
capov. del n.o2).
Verifichiamo adesso che
rispetto all’eguaglianza (6),
all’ad-dizione
(10)
e allamoltiplicazione ( 16)) §’ è
unP-gruppoide sinistro,
cioè chevalgono
leII), III)
del 1(ove
silegga
~’, ~~
E t§l’ invecedi u, ul E G). Infatti, quanto
allaII), posto
e
supponendo,
com’è lecito(cfr.
il 5° - ult. capov. del n.° pre-= se vo E
M,
qo E P son tali che vob = ricor- dando le(14), (7), (8)
risultaappunto ( b E P) :
Quanto
allaIII),
datibi ,
b EP, t’
E~’,
se v EM,
q E P sod- disfano alla(16’)
ev’~, q*
son tali chev*bi
=q*v,
si haappunto
poichè
LEMMA: I simboli P ed M abbiano il
significato
detto nel-l’enunciato del teorema del n.>
1,
ed esista lopseudogruppo
dei
quozienti
a sinistra di Prispetto
ad M.Allora,
secon b E
P, P
EM,
esiste un a E P tale che ab E M.Dimostrazione: nelle fatte
ipotesi
esistono( [5],
th.1)
a E
P, X
tali che a ·bB
==?,P,
dondeappunto, semplifi-
cando
per P,
ab = k.Il
P-gruppoide
sinistro ~’ soddisfa alla condizioneQ)
deln. 1
(ove
silegga t, e~
E~’
invecedi u,
ui E(~). Inf atti,
datoa E M e
supponendo
ancora nelle(18) ~
=~~, M, q2 E P
son tali che
da
a~’=
segue(v.
la(16)
e ilpenult.
capov. del n.o2)
Q2a’U =
quindi
pure, dato che(per
la(19)) q2Ø E M :
cq2a1’U1’ con c E P tale che
(lemma preced.) cq2E
M.Per la
C)
del n ~ 1 ne segue allora au = ossiaappunto (penult.
capov. del n.,-2) t’= E~.
Verifichiamo ora che
l’equazione (1),
ove silegga E~
EG’
invece di u E
G,
ammette sempre unasoluzione E = E0’
EG’.
Se
E~ = [(~1’ u~,) ],
si haprecisamente
con v E
M,
q E P tali che va =qPi. Infatti,
per la(16)
=si ha
appunto j 1
Resta
perciò
definita(n.o 1,
terzult.capov.)
unacazione di x = B-1a E P per
E’1 = [(B1,
2 al , p E epreci-
samente si ha la
regola:
dove v E
~,
q E P son due elementi tali che(Naturalmente questa moltiplicazione
avrebbepotuto
ancheesser definita direttamente mediante le
(20), (20’).)
Rispetto allleguaglianza (6),
all’addizione(10)
e alla mol-tiplicazione (20),
t’vnsieme(n.O 2)
delle classi diequiva-
lenza
[ ( ~3,
a,u) ] (fi E M,
a EP,
u EG)
è un~-gru p poide
sini-stro
(n.0 1, penult. capov.).
Inquesto
si ha inparticolare
1 denotando l’elemento unità di
~, (infatti,
per laC)
- v.qui
sopra ; da
fio’
= segueappunto ~ó = E~).
S. - Consideriamo la
corrispondenza
fra il dato
P-gruppoide
sinistro G e il sottinsieme G’ di~’
cos def inito :
La
(22),
che è manifestazione biunivoca(si
ricordi laQ)),
è un P-isomorfismo
(cfr. [6],
p.149). Infatti, posto
Inoltre,
se b EP,
scelti v EM,
q E P tali che vb = per lePosto allora
detta ~’ la
corrispondenza
biunivoca fra !0e ~’
che subor- dina l’identità in ~’ ’- G’ e il P-isomorfismo(22)
fra G eG’, definiti,
eÇ2 -+ E2’
in ~’(ç~, Ç2’
Ela
in 9
e ilprodotto
di xE ~
risp.
come icorrispondenti
in ~’ diE~ + ~2
ed3)e~,
l’insieme~
risulta ung-gruppoide
sinistro~-isomorfo (mediante
laT)
a ~’.
È chiaro che
questo g-gruppoide sinistro G è
un’estensione del latoP-gruppoide
sinistro G.Inoltre, se 9
ed in W si hadato
che,
per la(20),
in !9*’ è(infatti questo prodotto,
sev E M, q E P
son tali che va -qP,
vale
appunto
va,~) ] -- 9’),
in ~ risùltacioè si
SG.
Supponiamo
adessoche G
sia unqualsiasi P-gruppoide sinistro,
estensione del datoP-gruppoide
sinistroG,
tale che9 =
facile allora vedere che 0 èi-isomorfo
alpoide
sinistro 11 sopra costruito. Basta infatti considerarefrà 0 e é
lacorrispondenza
che si ottiene associandogli
ele-menti che ammettono una medesima
rappresentazione
1
Affinchè sia =
B1-1a1u1 in G (in
è necessario e suf- ficiente(come
subito siverifica)
che estano r, r, EP,
~s E 3fsoddisfacenti alle
(4), (4’); perciò
la(25)
è biunivoca. Inol-tre,
se r, r’1 EP,
a E M soddisfano alle(4),
sia in !3 cheín 9
si ha
( a2) 1 a (rau -~- rlalul),
e se v EM, q E P
soddisfano alla(20’),
si hadonde l’asserto.
Il teorema enunciato al n.o 1 è
quindi completamente
di-mostrato.
6. - Se nello
pseudogruppo
P di cui siparla
nell’enunciato del teor. n ° 1 èdefinita,
oltre allamoltiplicazione,
ancheun’addizione in modo
che, rispetto
aqueste
dueoperazioni,
P sia un
anello,
è noto(cfr. [5],
p.4)
che nellopseudo- gruppo 8 (dei quozienti
a sinistra di Prispetto
adM)
sipuò
allora definire un’addizione in modo che
anche 8
diventi unanello: l’anello dei
quozienti
a sinistra di Prispetto
ad M.In
questa ipotesi ( P anello),
dicendo che G è unP-gru p- poidc
sinistro(cfr.
n.O1)
intenderemoche,
oltre alleI), II), III)
del n.°1, valga
pure la:IV) (a -~-
= au+
Si vede allora facilmente che nel
penult.
capov. del n.° 1 sipuò
concludere inoltre(se
P è unanello)
che vale anche laIV).
Infattida w
= au, = a1u, se r, ria EP,
a E M sontali che
valgono
le(4),
segue av = rau, donde(per
le
II), IV)) a(v -~-
=(ra +
Maquesta, posto
x =y -- i’1 1~1 ~
dato chein 8
siha ~ -~- ~1 ‘ ocm ( a~r. -~- -~- -E-
dimostraappunto
che v-f-
V~ = xu+ -f - (x +
Anche nel 30 capov. del n.O 4 si
può
inoltre concludere(se
P è un
anello)
che vale laIV). Infatti, posto ~’ _ [ (~, a, u)],
se b, b~
EP,
scelti v, vi EM, q,
q, E P tali chesi ha
b ~’
=[ ( v,
qa,u) ],
=[ ( vi ,
qia,u) ], donde,
se 8, 81 EP,
T E 111 son tali che sv --- s1v1 =y, risulta
appunto (ricordando
le
(8), (7» :
l’ultimo
passaggio conseguendo
dall’osservare che dalle( 26)
discende
-,b
=yb~ == y(b
-~b1)
=(sq -~
Ne consegue che la conclusione dell’ultimo capov. del n.O 4 si
può
ora intendere nel senso che è unP-gruppoide
sini-stro secondo la definizione di
questo
n.O;quindi
v ale ilTEOREMA: I Di un anello R sia M un sottinsieme
1noltipli-
cativamente chiuso e costituito da elementi non divisori dello
zero
(cfr. [2],
n.8),
ed esista. l’anello~
deiquozienti
a si-nistra di R
rispetto
ad M(cfr. [1],
p.73).
Se G è unpoide
sinistrosoddis f acente
alla condizioneQ)
del n.O1,
èpossibile immergere
G in un sinistro univo-camente determinato a meno di.
isomorfismi,
taleche !9
=RG.
Se
supponiamo
inoltre che ilgruppoide
G sia un gruppo commutativo(ossia
unmodulo -
cfr.[6],
p. 23-),
dal pre- cedenteteorema,
perquanto
osservato al n.° 3( ult.
e 4° - ult.capov.),
segue ilCOROLLARIO:
R, M
edcm
avendo ilsignificato
detto net-l’enunciato del teorema
precedente,
se G è un R-modulo sini- stro tale che da av = 0(oc
EM,
v EG)
segue sempre v =0,
è pos- sibileimmergere
G in un sinistro univocamente determinato a meno diisomorfismi,
tale che 9; =OLG.
Questo risultato, qui
ritrovato per altravia,
e dovuto adAsano
([1],
Satz 7 a p.76).
7. - È chiaro
(cfr. [4],
p.163)
cosa debba intendersi per unP-gruppoide
destro(n.° 1)
oppure per unR-gruppoide
destro(n.o 6),
P ed R essendorisp.
unopseudogruppo
ed un anello.Vale il teorema che si deduce da
quello
del n.O 1leggendo
destra
(-o)
invece di sinistra(-o),
ed ua, u1 «,GS,
u~ invecerisp.
di au,~G,
xu.Inf atti,
se P’ è lopseudogruppo
cheha
gli
stessi elementi di P maquesta
nuova definizione di mol-tiplicazione (a’,
b’ EP’,
a, b EP) :
a’b’ =ba,
con b --_b’,
a =a’,
e se G’ è il
P’-gruppoide
sinistro che hagli
stessi elementi e lastessa definizione di addizione di G ma la
seguente
definizione dimoltiplicazione
di a’ E P’per u’
E G’ : a’u’ = ua, con u -ic’,
a = a’
( u
EG, a
EP), allora,
per il teorema del n.°1,
G’ è im-mergibile
inun P’-gruppoide
sinistroG’
taleche G’
=P’ G’, dove 8’
è lopseudogruppo
deiquozienti
a sinistra di P’rispetto
ad
M;
ne segue che il#-gruppoide destro ig
che si deduce da~’
conprocedimento analogo
aquello seguito
per dedurre G’da G è
appunto quello
la cui esistenza è affermata dal teorema in discorso.Inoltre,
considerato unqualsiasi P-gruppoide
de-stro
~,
estensione del datoP-gruppoide
destroG,
tale che~
=GS,
il~’-gruppoide
sinistro0’
dedottoda ~
come sopra G’ da G èP’-isomorfo (per
il teor. del n.O1)
aG’; quindi G
risulta
appunto ~ ~isomorf o a ~ .
Vale
pure il
teorema che si deduce daquello
del 6leg- gendo
destra(-o)
invece di sinistra(-o),
ed ua, u1 a, invecerisp.
di au, a,u1.,3,G.
La dimostrazione èpressochè
identica aquella
delpreced.
capov.(si
considererà ora l’anello R’ avente lo stesso gruppo additivo di R ma il nuovopseudogruppo
mol-tiplicativo
dedotto daquello
di R comesopra G’
daG).
Se in
particolare
lopseudogruppo
P ècommutativo, ogni P-gruppoide
sinistro G sipuò
considerare(con
la convenzione che sia au = ua perogni coppia
di elementi a- EP,
u EG)
comeun
P-gruppoide destro,
e viceversa(cfr. [4],
p.164),
onde sipuò
in tal casosemplicemente parlare
di unP-gruppoide;
ana-logamente
siparlerà (se
l’anello R ècommutativo)
di un R-gruppoide.
Con referenza al teor. del n.°
1,
se P ècommutativo,
nel~-gruppoide ~ (ogni elemento ~
delquale
èrappresentabile
nella
forma E
=Plau, con P
EM, a
EP, u
EG) valgono
eviden-temente le
seguenti
usualiregole
di calcolo =a/p) :
~ se e soltanto se
p,,au
=Quindi, poichè Ig
èS-isomorfo (n.0 5),
mediante la corri-spondenza [(B, a, u) ],
alP-gruppoide
G’ delle classidi
equivalenza [ ( (~, a, ~) ] (n:~ 4),
se P ècommutativo,
ledefi-
nizioni
(6), (10), (20)
sonorkp, equivalenti
alteseguente :
se e soltanto se
kau
=Ciò
può
anche dedursi direttamente dalle(6), (10), (20) (as-
sumendo r -
B1,
r1=B,
a = = q = ac, e ricordando la(7)).
Naturalmente le osservazioni del
preced.
capov.valgono
pure,se l’anello R è
commutativo,
con referenza al teor. del n.° 6(e
al relativocorollorio).
Ad es.ogni
modulo a(cioè ogni
gruppo abeliano
additivo) può
notoriamente considerarsi(cfr.
[6],
p.45,
form.(2))
come unI-modulo,
I denotando l’anello dei numeriinteri; quindi
nel corollario del n ° 6 è contenuto inparticolare
il risultatoseguente (M
insiemedegli
interi po-sitivi) :
.Di un modulo
Q~,
non contenente elementi non nulli di or-dine
finito,
esiste unsopramodulo ~,
univocamente determi- nato a meno diisomorfismi, ogni elemento 9
delquale
è rap-presentabile
nella formaa num.
interi, u
EG),
cioè
(n.° 1)
è la soluzionedell’equazione ~ ‘ au.
In 9;valgono
le
regole
di calcolo(27), rispetto
allequali ig
è unK-modulo,
K denotando il corpo dei numeri razionali.
Per la costruzione di
questo modulo !9
si possonoappunto
sfruttare le classi di
equivalenza [ (~,
a,u) ] (~ > 0,
a numeriinteri, (n.° 2),
con leregole
di calcolo(6), (10).
Par-tendo,
adesempio,
dal gruppomoltiplicativo ( abeliano)
G deinumeri razionali
positivi,
il sopragruppo~,
alquale (in
nota-zione
moltiplicativa)
in tal modo siperviene,
non è altro(a
meuo di
isomorfismi)
che il gruppomoltiplicativo
dei numerialgebrici
realipositivi
deltipo
(u numero razionale
positivo, P
>0, a
numeriinteri),
solu-zioni cioè di
equazioni binomie EB
= ua.8. - A ben noto
(cfr. [6],
p.147,
oppure[4],
p.164)
cheun anello R
può considerarsi,
nel modopiù naturale,
comeun P-modulo sinistro
(o destro),
P denotando l opseudogruppo moltiplicativo
di R.Nella
prima
diqueste
dueaccezioni,
enell’ipotesi
che esi-sta lo
pseudogruppo 8
deiquozienti
a sinistra di Prispetto
ad un suo
sotto-pseudogruppo
lf di elementisemplificabili,
la condizione
Q)
essendo ora manifestatamentesoddisfatta, possiamo applicare
aquesto
P-modulo sinistro R il teor. del n.> 1(ricordando
le osservazioni del n:~ 3 - ult. equartult.
capov.
-). Detto A
un8-modulo sinistro,
estensione diR,
la cui esistenza è affermata dal detto
teorema,
si osservi cheogni
elemento xdi 8
sipuò rappresentare
nella forma x ==
con P
E~f,
a, it E P(x = y-iv,
con y EM,
v EP,
im-plica appunto x = (y2)-iyv), e
che lacorrispondenza fra é ed ~:
che associa cioè
gli
elementi che ammettono una medesimarappresentazione (si
ricordi che oraP = R,
nel sensodella teoria
degli insiemi),
è biunivoca(cfr.
ilpenult.
capov.del n.°
5)
e subordina in P ‘ R l’identità.Dunque (cfr. [~],
p.
38,
3~capov.),
mediante la(29),
sipuò
definire nel modulo5It
unamoltiplicazione, rispetto
allaquale 8
è un sopra-pseu-dogruppo
diP,
isomorfo(mediante
la(29) stessa) a 8,
colquale possiamo dunque identificare 8
stesso. Lamoltiplica- zione,
or ora definitacoincide,
come facilmente siverifica,
conquella
che eragià
definitafra 8
edR, perciò
(v.
laII)
del n.o1)
valein R,
laproprietà
distributiva:Ma anche l’altra
proprietà
distributiva:(e1 + ~2)~ ~ + e2E
è soddisfatta in
5J~.,
chedunque
risulta unsopraanello
deldato R.
Infatti, posto t = ti
=(i =1, 2)
e sup-ponendo,
com’è lecito(cfr.
il 5°-ult. capov. del n.O3), ~-~1l~~ , considerati vi
EM,
q, E R tali che =(i = 1, 2)
e inol-tre r2 E
R,
a E M tali che rlyl = r2v2 = a, di modoquindi
che risulta
(riql ~-
si haappunto ( ap- plicando
due volte la(30)) :
Questo anello 8 é
evidentemente un anello deiquozienti
asinistra di R
rispetto
ad M.Dunque (sfruttando
il teor. del n.o1)
si è ritrovato il notorisultato
(cfr. [5],
Th.2) che,
affinchè esista l’anello deiquozienti
a sinistrarispetto
ad Af dell’anelloR,
è(necessario e)
sufficiente che esista lopseudogruppo
deiquozienti
a sini-stra
rispetto
ad 3I dellopseudogruppo moltiplicativo
di R.Si osservi che d’altra
parte (ammesso questo
risultatocome
noto) ogni
anello deiquozienti
a sinistra di Rrispetto
ad M
può
evidentemente considerarsi come ili-modulo
sini-stro la cui esistenza è affermata dal teor. del
1,
equindi
che viceversa in
ogni
taleP-modulo R può
essere immediata.mente definita
(sfruttando
l’isomorfismo colprecedente:
~-.n.°
5, penult.
unamoltiplicazione
in modoche 8 (cioè
la sua
parte additiva)
diventi un anello deiquozienti
a sini-stra di I~
rispetto
ad M.9. - I simboli P ed M abbiano il
significato
detto nell’enun-ciato del teor. del n.O
1,
ed esista lopseudogruppo 8
dei quo-zienti a sinistra di P
rispetto
ad 3f.Se G è un
P-gruppoicle sinistro,
diremo che unpoide
sinistroG,
estensione diG,
èun P-gruppoide
deizie’nti a sinistra di G
rispetto
ad ~T seogni elemento ~
di ~ èrappresentabile
nella formaTale è evidentemente il
g-gruppoide sinistro 9
la cui esi- stenza è affermata dal teor. del1,
e viceversa(§-iv=
_ con
Y E M C P) ;
onde sipuò
enunciare senz’altro il TEOREMA: I simboliP,
Me 8
avendo ilsignificato
dettonell’enuniato del teor. del n.0
1,
affinchè esista ung-grup- poide 9;
deiquozienti
a sinistrarispetto
ad M di un datoP-gruppoide
sinistro (~ è necessario e sufficiente che sia sod- disfatta la condizioneQ)
del n.> 1.Se ~ esiste,
esso è univo-camente determinato a meno di isomorfismi.
Questo
teorema èdunque
un’immediata conseguenza diquello
del n.o 1( poiché
la necessità dellaQ)
èevidente).
Se in
particolare
M coincide coll’insiemedegli
elementisemplificabili
in si diràun ~-gruppoide
deiquozienti a
G.
Quanto
è stato detto finqui
inquesto
9può
evidente-mente
ripetersi parola
perparola (con
le uniche varianti:R invece di
P,
6 invece di n.°1, anello 8
invece di pseu-dogruppo ~)
con referenza al teor. del n.>6,
restandoquindi
in
particolare
stabilito cosa "debbaintendersi
per unpoide
deiquozienti a
sinistra di Grispetto
ad M(G
essendoadesso un dato
R-gruppoide sinistro).
10. - Le osservazioni del
precedente
n.° 9suggeriscono
un’altra dimostrazione del teorema
quivi
enunciato(cioè,
insostanza,
diquello
del n.°1),
concettualmente ancorapiù semplice
diquella esposta
nei n.i 2-5.Per la costruzione
di (3
sipuò
infattipartire (nell’ipotesi
che
valga
laQ))
dall’insieme 0 dellecoppie
ordinate(~, v) che,
mediante la relazione diequivalenza:
se
esistono r,
a E M soddisfacenti alle(4)
ed allaviene suddiviso in classi
disgiunte [ ( ~, v) ]
costituenti un nuo- vo insieme~’,
nelquale
si haquindi
laseguente definizione
di
se e soltanto se esistono tre
elementi r,
r, EP,
a per cuivalgono
le( 4), (32), In G’
si ha inparticolare [((B, v)]
== [(IJ.~, (11 E M).
la(33)
è vera se e soltantose v - v~ . si ha
[ ( ~3, v) J = [«%,r1’)].
(Cfr.
n.>2.)
Rispetto
allaseguente definizione di
dove a E
M, r,
~-~ E P soddisfano alle(4), ~’
è ungruppoide.
Se fi =
si ha inparticolare [ ( ~, v)] + [ (~, 171)]
=[(~, ~ + + vl) ] .
Se G è unopseudogruppo ( un semigruppo),
anche~’
è uno
pseudogruppo (risp.
unsemigruppo).
Se ilgruppoide
G è
commutativo,
tale è pure ~’. Se ilgruppoide
(~possiede
uno zero 0 per cui vale la
(15), [ ( ~, 0) ] ( ~ E M)
è lo zero di ~’.Se G è un gruppo, anche ~’ è un gruppo.
(Cfr.
n.o3.)
Diamo ora la
seguente moltiplicazione
diper
E~ = [(Ø~, v~)] E ~’ :
dove v E
M,
q E P son tali cheSi verifica
(cfr. [5],
pp.2-3)
che ilprodotto
a 20 membrodella
(35)
nondipende
dalla scelta dei due elementi q E P soddisfacenti alla(35’),
e che inoltre esso è univoca- mente determinato dai fattori[(~~,
yvl)].
Rispetto all’eguaglianza (33),
all’addizione(34)
e alla mol-tiplicazzorce (35),
delle classi diequivalenza [ (~, v)] v E G) è
un~-gruppoide
sinistro,.Valgono
cioèle
I), II), III)
del .n.O 1(ove
siE ~ e ~’, ~s’
invece
risp. di a, ai
E Ped u,
ui EG).
Einvero, quanto
allaII), posto
supponendo,
com’è lecito(v.
la fine del 2° capov. diquesto n.°),
P == ()~,
se v EM,
q E P soddisfano alla(35’),
si haappunto
Quanto
allaIII),
se si hadonde
appunto qualunque
siaX E M) :
Evidentemente vale anche adesso la
(21).
Osservato infine che la
corrispondenza
biunivocafra G e il sottinsieme G’
di ~’
costituito dalle classi deltipo [ ( ~, §u)] ( ~ E M, u
EG),
è unP-isomorf ismo,
si possono immedia- tamente definire(cfr.
n.>5)
in é =(~ -’- G’)
un’addizionee
fra 9 e ~
unamoltiplicazione
in modoche !9
risulti un8-gnlppoide
sinistro(~-isomorfo
a~’),
estensione del datoP-gruppoide
sinistro G.Questo 6 è appunto
un3-gruppoide
dei
quozienti
a sinistra di Grispetto
adM, poichè, se E
E 9e nel
P-isomorfismo
suddettofra !9
e G’ siha E - E’ =
= [(~, v)], in g
’
Questa
nuova dimostrazione vale naturalmente pure per il teor. del n.° 6(v.
ult. capov. del9),
con l’unicaaggiunta
della verifica della
IV)
aquelle
delleII), III),
fattequi
Pensando adesso che P sia un anello R
(e
G unpoide sinistro), questa
verifica si fa subito. Einfatti,
suppo- nendo(eom’è lecito)
a = ai , se y, p, son tali che~,b = p~,
=scelti s,
si EP, L
E M taliche 8v
=si ha
appunto
poiché
lk interessante notare
che,
se lopseudogruppo
P e il grup-poide
G sonorisp.
laparte moltiplicativa
ed additiva di undato
anello,
e son soddisfatte leipotesi
del n.° 8(inizio
2° ca-pov.), rispetto all’eguaglianza (33),
all’addizione(34)
e allaseguente moltiplicazione
dove
(v E M, q E P),
l’insieme !g’ delle classi[(~ v) ] (B E M, v
EG)
è unanello,
equindi G = (G’ G’) -E-
G è unanello dei
quozienti
a sinistrarispetto
ad M dell’anello dato.Ciò
perchè
la sostituzione della(35)
alla(35)
non alteraaffatto nella forma la dimostrazione svolta nel
presente
numero.
. BIBLIOGRAFIA
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