A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
P ACIFICO M AZZONI
Ricerche sulla teoria dei gruppi d’ordine finito
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 1
resérie, tome 14 (1922), exp. n
o3, p. 1-86
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RICERCHE
SULLA
TEORIA DEI GRUPPI D’ORDINE FINITO
PACIFICO MAZZONI
INTRODUZIONE
Nel
presente
lavoro ciproponiamo
di esporre varieproprietà
dei
gruppi d’operazioni
d’ordine finito. Nellaprima parte
espo- niamoquelle
deigruppi isomorfi, che,
oltre a esserimportanti
di per
sè,
sono assaiutili,
come strumento diricerca,
e servonodi fondamento alle
parti seguenti.
Nella secondaparte
è svoltauna teoria dei
gruppi permutabili ;
nella terza ci siamo propo- sti disvolgere
una teoria dei cosiddettiprodotti
diretti di dueo
più gruppi.
Un teorema, dimostrato
nel § 13,
riconduce allo studio di essi lo studio delprodotto
diquei gruppi,
che hanno laproprietà
diessere ognuno
permutabile
con tutte leoperazioni
dell’altro.Que-
stiprodotti
diretti non pare che abbiano attirato sinora molta attenzione:poche
loroproprietà
si trovanonell’Opera
delsIDE :
Theory o f
ma, come avviene deigruppi abeliani, che,
per la limitazione di aver le lorooperazioni
a due a due per-mutabili,
si .studia,ào corpiù facilità,
egodono
di tanteimpor-
tanti
proprietà particolari,
cos avviene deiprodotti
diretti di due opiù gruppi,
il cui studio viene facilitato dalle limitazioniimposte
alla nàtura deigruppi
stessi.La ricerca
più importante
suiprodotti
diretti èquella
rela-tiva alla costruzione di tutti i
sottogruppi
contenuti nelprodotto
diretto di due
gruppi,
noti che siano tutti isottogruppi
di que- sti. Una notevoleapplicazione
ne abbiam fatta nei§§
24 e 25 sulmodo di costruire tutti i
gruppi
intransitivi disostituzioni,
noti chesieno i
gruppi
transitivi.Tutte
queste proprietà
ricevonoapplicazioni
einterpretazioni
nella teoria delle
equazioni algebriche.
Inquesto
lavoroperò
cisiamo limitati a studi di pura teoria dei
gruppi,
condotti con cri-teri
generali,
senza scendere alla trattazione di casi o ditipi
par- ticolari digruppi.
Perugia, febbraio 1917.
PARTE I.
SUI GRUPPI ISOMORFI
§ 1.
Considerazioni
preliminari
suigruppi permutabili.
Premettiamo alcune
poche
considerazioni suigruppi
permu-tabili,
che ci servirannosubito,
e che nonpotremo perciò
riman-dare al
capitolo speciale
dedicato ad essi.Questi gruppi
si tro-vano definiti
nell’opera
del BURNSIDE :Theory of Groups o f finite
order
(Crtmbridge, 1911),
dove si trovano pure svolte le loroprime proprietà,
cheesponiamo brevemente,. seguendo
unmetodo,
checi sarà fecondo di resulta,ti.
°
Per
giungere
aquesti gruppi permutabili,
dobbiamopremet-
tere una
proprietà generale
deigruppi d’operazioni,
d’ordine finito.Siaro G e I’ due
gruppi
dioperazioni
di naturaqualunque,
di ordine m e n
rispettivamente,
e sia E il loro massimosottogrup-
po comune, di ordine r. Dimostriamo che
moltiplicando ognz
opera-zione di G per tutte
quelle
dir,
ossiaformando
tutti iprodotti
dellaforma g
y, si ottiene un sistema dioperazioni,
di cuiquelle
distinteaono in numero di
. mn
.r
Infatti
distribuiamo,
comepuò
farsi ingenerale,
le moperazioni
di G in un
quadro, rispetto
a1, prendendo
lemoltiplicatrici
di Ga
sinistra,
e lo stesso si facciapel
gruppor, prendendo
invecele
moltiplicatrici
a destra. Indichiamo con al, a2 , ... , ar le opera- zioni di1,
con gl, g2, ... , gia lemoltiplicatrici
diG,
e con ... ,l’
quelle
di;
avremocos
i duequadri seguenti :
r
Scriviamo
compendiosamente questi quadri,
come useremo di fare anche inseguito,
con la scrittura :Sarà g~, g2, ... , g~2 un sistema
completo
dioperazioni
diG,
. r
non
equivalenti
a destrarispetto a ,
..., un sistemal’
conipleto
dioperazioni
di r nonequivalenti
a sinistrarispetto
a E
s
Sia g una
qualunque operazione
di G : essa èuguale
a iincerto
prodotto
gi alt.Sia y
unaqualunque operazione
di ressa è
uguale
a un certoprodotto
o d ~L . Ilprodotto
sipotrà
scrivere
em,seiido 3,
t una certaoperazione
diE; dimodoché, percorrendo
1’ indice i tutt’ i valori l’ indice l tutti i valori
e l’indice t tutti i valori
1, 2,...,
$ r, siottengono
*) In generale due operazioni g e g’ di G si dicono equivalenti a
destra rispetto a I, quando sussista una relazione della forma g ==g’z,
con z operazione di E; equivalenti invece a sinistra, quando sia
V. BIANCHI. Teoria dei gruppi e delle algebriche secondo Galois, S 17. Nel nostro caso ... , g’!!2 è un sistema completo di operazioni
r-
non equivalenti a destra, rispetto a Y, poichè due operazioni distinte qualsiasi del sistema non sono mai equivalenti a destra, rispetto a ~,
mentre un’ altra qualunque operazione di G è sempre equivalente a
una, e a una sola operazione del sistema.
tutte
(e
naturalmente anchesole),
leoperazioni
dellaforma g 7.
Non
può
mai esserun’operazione g
at t ~~ Leguale
ad un’altrase non è
separatamente gi
= g , a t - a s - 7j Infattidall’uguaglianza
J~ ~} segue ~ altra~=
~ ~ ~ z-1 , onde ~
1 èun’operazione
comune a G e ar,
è cioè un’operazione
adi E ; quindi
si ha = c3 y, , dacui,
per la nonequivalenza rispetto
a delleoperazioni y
12’ ... , n , segue yj y, ; ;
analogamente
si deduceche gt
= gk,e
quindi
che c3, t - as.Dunque
leoperazioni
dellaforma gi
sono tuttedistinte, epperò
in numero dim r n . Questo
èdunque
il numero delle ope- razioni distinte deltipo g 7,
e il teorema enunciato è cos dimo- strato.In modo
analogo
si dimostra cheogni prodotto
della forma g sipuò
ridurre altipo ’
ajg‘,,
ove"2’
... ,y’n
è un si-l’
stema
completo
dioperazioni di y
nonequivalenti
adestra,
eg’~ g’2,
... ,g’-
è un sistemacompleto
dioperazioni
di G nonx
equivalenti
asinistra, rispetto
a E :questi prodotti 7’ ’3.i g’k
sonopure tutti
distinti,
equindi
deiprodotti
deltipo -(
g,quelli
di-stinti sono pure
in
numero r§2.
Gruppi permutabili.
Si osservi che in tutto ciò non si è fatta alcuna
ipotesi
sulla na-tura delle
operazioni g
e i , nè suquella
deigruppi
G e I’. Ora si faccial’ipotesi
cheogni operazione
deltipo y g
si possa porre anche sotto la formag’ y’.
Si consideri il gruppo cherisulta,
compo-nendo,
in tutti i modipossibili,
leoperazioni
di G conquelle
dir ; questo
gruppo lo indichiamo con(G, r),
e lochiamiamo,
comefaremo sempre in
seguito, prodotto
dei duegruppi
G e ~. Si vede subito cheogni operazione
del gruppo(G, r),
perl’ipotesi
fattache
ogni operazione
deltipo 7 g
si possa porre anche sotto la formag’ ;’,
sipuò
sempre ridurre alla forma g ~,*)
o se sivuole,
allaforma gi
1, L’ordine N del gruppo(G, r)
èdunque finito,
e al. L m n . - L
massimo
uguale
a e siccome inversamente tutte le opera- zioni diquesta
forma sono nel gruppo(G, r),
e sono tuttedistinte,
h N’ . L m n
segue che N è
proprio uguale
a rMa d’altra
parte
leoperazioni
distinte dellaforma 7 q
sonogià
in numero di~~ ~ ,
equindi
esse pure esauriscono tutto il gruppo(G, r),
e si conclude cheogni operazione
del gruppo(G, r)
si
può
porre pure sotto la e che inparticolare ogni operazione g 7 è
pureuguale
a unacerta 7’ g’.
Abbiamo cosil
seguente
risultata :Se i due
gruppi
G e~,
di ordine rra e nrispettivamente,
hannola
proprietà
cheogni operazione
deltipo
1. g è pureuguale
aqual-
cuna del
tipo
g. 7, allora inversamenteogni operazione
g 7 è pureuguale a
g, e del gruppo(G, I")
è = - r dove, r è Z’ordzne del massimosottogruppo
comurte a G e a; infine
leoperazioni
deltipo
g. ~~{o ; . g)
esau1’iscono allora tutto il gruppo(G, ~)..
"Ora dati due
gruppi
G e 1’d’operazioni,
di ordine mrispet- tivamente,
essi si diconopermutabili, quando,
detta g iun’ opera-
zione di
G (dove
i =1, 2,..., m),
e 7, unadir (do ve &== 1,2,...~),
*) Infatti ogni operazione del gruppo (G, , si ottiene, combinando
in un certo modo delle operazioni di G con altre di ~; essa sarà, po-
niamo, della forma g. ~. g’. -~’. g", ... ; ma ad ogni combinazione del tipo
-íg in questo prodotto, si può sostituire un’operazione del tipo g~ ll1 sicché associando tra loro le operazioni di G che si trovano riunite,
e quelle di ~, che si trovano pure riunite, si avrà infine l’operazione considerata, ridotta alla forma
voluta g-í.
le
operazioni
del sistema g? 1 y, nondifleriseoiso’
(,he per il loro ordine daquelle
del sistema 7~ g,. Sedunque
leoperazioni
deltipo
q. 7 esauriscono tutto il gruppo(G, I"),
allora G e r saranno permu-tabili,
secondo la definizione,pichè
alloraogni prodotto
r. g sarà pureuguale
a unprodotto
glDalle considerazioni
precedenti
risulta che se duegruppi
G e r sc no
permutabili,
l’ordine del loroprodotto (G, ~)
èuguale
al
prodotto
dei loroordini,
diviso perquello
del loro massimosottogruppo
comune ; e pervedere ~se
G e r sonopermutabili,
ba-sta assicurarsi che
ogni operazione
deltipo
q 7 ~iauguale
aqual-
cuna del
tipo.
g(o viceversa), perchè
allora ne risulterà an chela
proprietà inversa,
e perdefinizione,
i duegruppi
saranno per-o
mutabili ;
oppure basta assicurarsi ,che
.N - m r n ,
rperchè
allorale sole
operazioni
g y esauriranno tutto il gruppo(G, 11),
equindi
G e F saranno
permutabili.
Possiamo cos enunciare ilseguente
teorema :
TEOREMA I. - Dati due
gruppi
G e I’ dioperazioni
di ordinem e n
rispettivamente,
se r è L’ordine del loro massimosottogruppo
,il
prodotto (G, 1 ")
ha se,tnpre l’ oJ’dineN
equest’or-
dine N è
uguale
a~~r
,n , ,
allora e allora soltanto che rz d~uegruppi
Ge r siano
permutabili.
Poniamo subito in rilievo alcune
proprietà
deigruppi
per- mutabili. Dimostriamointanto,
stando alle notazioniprecedenti,
chl3 se le
operazioni
deltipo
g. -,,f ormano
un gruppo, alloraogni opeïarion(;
deltipo
-(. g è pureuguale
aqualcuna
deltipo
g. , equindi
i duegruppi
G e r sonoInfatti il
prodotto (g y). (g’ ~,’), qualsiansi
leoperazioni
g, 7,g’, 1’,
èuguale
a ~ una certaoperazione q" y",
e inparticolare,
seg
= 1,
e"(’
==1,
siavrà, qualsian,--i y
eq’,
che roperazione
7
g
-gli C.
d. d.Dimostriamo che se G e I° sono
permutafJil ,
detto gh g2, ... gmr
un
qualunque
sistemacompleto
dioperazioni
diG,
nonequivalenti rispetto a £ (a
destra o asinistra),
esso è pure nellostesso tempo
unsistema
completo
dioperazioni
di(G, r),
nonequivalenti rispetto
a h : e
similmente,
se 11’ 12’ ... , 1 è un ststemacompleto
di ope-r
razioni di
J’,
nortequivalenti rispetto a ~,
esso é pure un sistemacompleto
~?ioperazioni
di(G, 1’),
nonequigalenti
a G.Infatti due
operazioni qualsiansi
~, i e g, non possono essereequivalenti rispetto
a~’,
se non lo sonorispetto a E ; perchè,
sup-posto
peresempio
che si tratti diequivalenza
asinistra,
ove fosseg = si
avrebbe g
1 = 7, laquale operazione,
essendocomune a G e a F, sarebbe di
5,
equindi q, sarebbe equiva ente
ag~,
rispetto
aE,
il che è assurdo(e questa
considerazione vale anchese G e r non sono
permutabili
traloro).
Ma ora, siccome le ope-sono in numero
uguale
all’indice d E inG,
1
esse sono pure in numero
uguale
all’indice di r in(G, F) (poichè
G e I’ sono
permutabili)
equindi
formano un sistemacompleto
di
operazioni
di(G, F),
nonequivalenti rispetto
a I’. C. d. d.In
generale,
se G e 1’ non sonopei-mulabil ,
avviene sempre che dueoperazioni qualsiansi gi
e g,~ non sonoequivalenti rispetto
a
r ;
ma non avvieneperò
che unaqualunque operazione
di Gsia
equivalente
aqualcuna
delleoperazioni
gl, gz, ... ,rispetto
x
a r,
perchè
inquesto
caso l’indice di r in(G, r)
èinvece maggiore
di
quello
di E in G.Dunque
inquesto
caso gi, z... , g., formanor
pure un sistema di
operazioni
di(G, r),
nonequivalenti rispetto
a r, ma non
completo.
Osserviamo infine la
seguente proprietà:
Se un gruppo H con- tiene duesottogruppi
G er,
deiquali
uno sia invariante inH,
i duegruppi
G e I~’ sonoSupposto infatti,
adesempio,
cheG sia invariante in
H,
si ha che G è trasformato in sè stesso da tutte leoperazioni
dih, poichè
lo è da tuttequelle
diH,
ondeogni operazione uguale
a una certaoperazione q’
diG;
valea dire che
ogni prodotto
èuguale
a un altroprodotto
7.g’,
epperò
i duegruppi
G e r sonopermutabili.
C. d. d.§ 3.
iPrime
proprietà
deigruppi
isomorfi.Se G e G’ sono due
gruppi
isomorfi traloro,
oloedricamenteo
meriedricamente,
e se per fissar leidee,
il gruppo G ha l’ordinemaggiore
ouguale
aquello
diG’,
è noto che adogni operazione
di G ne
corrisponde
una e una sola diG’,
e adogni operazione
di G’
corrisponde
un numerofisso q
dioperazioni
diG,
equesto .
numero fisso è
precisamente
l’ordine diquel sottogruppo 1,
in-variante in
G, formàto
da tutte e solequelle operazioni
diG,
checorrispondono
all’identità in G’ : vuol dire che se l’isomorfismo considerato tra G e G’ èoloedrico,
allora v- si riduce all’identità.D’altra
parte
anche il gruppocom p lementare G -
G F è isomorfo al gruppoG,
e all’identità in Fcorrispondono
in G tutte e sole leoperazioni di £;
sicchè i duegruppi
i G’ e 1’t-
G sono oloedrica- mente isomorfi tra loro.*)
Insomma siottengono già
tutti itipi possibili
digruppi
isonmorfi aG,
considerando igruppi comple-
mentari di G
rispetto
a’ suoi varisottogruppi.
~) Ricordiamo che in generale, se G è un gruppo, e L un suo sot-
togruppo, il gruppo complementare o quoziente (che prenderemo
sempre a
destra) G
è meriedricamente isomorfo a G, all’identità~ inr
corrispondendo in G il massimo sottogruppo comune 2:, a E eai suoi affini in G. Aggiungiamo *che a due operazioni di G cor- risponde
in ~
una stessa operazione, allora e allora soltanto che esse siano equivalenti rispetto E~ (equivalenza che qui e in seguito, inten-diamo a sinistra). Ora nel nostro caso
che"!’
è invariante in G, ilmassimo sottog ruppo comune a E e ai suoi affini in G è E sterso, e quindi a due operazioni di G corrispondono
in G
una stessa opera-zione, allora e allora soltanto che esse sieno equivalenti rispetto a I.
Ora se H è un
qualunque sottogruppo
diG,
alle sue opera- zionicorrispondono
inG’,
nel considerato isomorfismo tra G eG’,
un sistema dioperazioni,
costituenti unsottogruppo
H’ diG’,
che diremocorrispondente
a H. Se H è invariante inG,
alloraanche H’ lo è in G’.
Consideriamo le
operazioni
di H : ognuna di essecorrisponde
a q
operazioni
diG,
e tutte leoperazioni possibili
di G cuicorrispondano quelle
diH~’,
costituiscono un altrosottogruppo
K di G.
Questo
gruppo Kpotrà
coincidere conH,
mapotrà
an-che essere
più ampio
diquesto,
e contenerlo comesottogruppo.
Cerchiamo
quando
avverrà che il gruppo K coincida conH,
vale a dire che leoperazioni di
H sfano tutte lepossibili
opera- zioni diG,
cuicorrispondano quelle
di H’ : dimostriamo che la condizzone necessaria esufficiente affinchè questo
avvenga, è che il gruppo Hcontenga E
comesottogruppo.
La condizione è
necessaria, perchè
ove esistessequalche
ope- razione a di1,
non contenuta inH,
siccome a acorrisponde
l’iden-tità in
G’,
il gruppo H non sarebbe costituito da tutíe le opera- zioni diG,
cuicorrispondano quelle
di H’.Ma la condizione è anche suf&ciente : infatti se h’ indica una
qualunque operazione
diH’,
vi è certamentequalche operazione
h di
H,
laquale corrisponda
ah’, perchè
peripotesi
H’ è il sot-togruppo
delleoperazioni
diG’,
checorrispondono
aquelle
diH.
Sia g
unaqualunque
altraoperazione
di G, cuicorrisponda quella operazione :
si tratta di dimostrareche g
si trova ne-cessariamente in H. Infatti a ciascuna delle due
operazioni
h e g Allora se si scrive il quadro di G rispetto e ~, tutte le operazionidi una riga di questo quadro corrispondono a una stessa operazione
di e pure a una stessa operazione di G’, sicchè fatte corrispon-
dere tra loro due tali operazioni di r e di G’, si avrà tra le opera- zioni di h e quelle di G’ una corrispondenza biunivoca, e tale che al
prodotto di due qualunque operazioni di T corrisponde il prodotto delle
due rispettivamente corrispondenti di G’: essa è dunque una relazione
d’ isomorfismo oloedrico tra 1° e G’. ,
di G
corrisponde h’,
eperciò
alprodotto h. g
1 di Gcorrisponde
l’identità in
G’,
onde h.g-1
è una -certaoperazione
a di ~.Si ha cos h.
g-1
= a, dacui g
=h a ;
e siccome i si trova peripotesi
inH,
segue cheanche g
si trova in H. C. d. d.Osserviamo
poi
che se H conviene1,
allora se H’ è invariantezn
G’,
H lo è inG ; perchè
se g è unaqualunque operazio-
ne di
G, h
una diH,
eg~~. g’,
h ~h’, *)
allora si hag.-1
h. g -L h’.g’,
laquale
è ancora diH’ ;
sicchèI’ operazione g-1 h
g,corrispondendo
a una diH’,
si trova inH,
ilquale
èdunque
in-variante in G.
Osserviamo ancora che se H contiene
1,
essocorrisponde
aH’ in
quella
stessacorrispondenza
che esiste tra G eG’,
e in modoche all’identità in H’
corrisponde
in H lo stessosottogruppo
I.Si
può
direquindi
che se H convieneI,
allora il gruppo H’ è oloe- dricamentezsomoro
nello stesso modo come il gruppo G’lo è al
gruppo - .
G Se invece H non contienev’
e i’ è il massimosottogruppo
comune a H e a,
allora H’corrisponde
ancora aH,
inquella
stessacorrispondenza
che è data tra G eG’,
ma all’iden-tità in H’
corrisponde
inquesto
caso in H soltarto ilsottogruppo
~’ ;
sicchè inquesto
caso il gruppo H’ è oloedricamenteisomorfo
al
quoziente
quozientH .
j Se inpMticolare:E’
p è1’identità,
cioè se i duegruppi
H e X non hannooperazioni comuni,
oltrel’identità,
allora 1’isomorfi,sm.o tra H e H’ è oloedrico.§4.
Confronti tra i
sottogruppi
di G e icorrispondenti
di G’.Supponiamo
ancora che il gruppo G’ sia isomorfo aG,
e cheall’identità in G’
corrisponda
in G ilsottogruppo
E. Abbiamo laseguente proprietà :
*) Col segno (~) intendiamo di rappresentare la corrispondenza tra
due operazioni di G e di G’.
14
Se
H, H’, H",
... sonopiÙ sottogruppi qualunque
diG,
eK, K’, K",... sottogruppi rispettivamente corrispondenti
diG’, al
prodotto (H, H’, H", ...) corrisponde
ilprodotto (K, K’, K", ... ).
Limitiamoci,
persemplicità,
al caso di duegruppi
soli H e H’.Ogni operazione
di(H, H’) avrà, poniamo,
la forma h. h,’,h~. h’1... ,
essendoh, hi,
...operazioni
diH,
eh’, h’,,
...operazioni
di H’.Ora se
h-, k’. h’1-~~ k’ 1,
ecc., ilprodotto
- ... ;
dunque una qualunque operazione
di(H, H’)
ha per
corrispondente un’ operazione
di(K, l~’). Inversamente,
considerata una
qualunque operazione
di(K, K’), poniamo
dellaforma
k k’kl k’~
... , vi è semprequalche operazione h,
diH,
cui
corrisponda
k equalche operazione
h’ diH’,
cuicorrisponda k’,
ecc. : alloraall’ operazione
di(H H’) corrisponde appunto
k k’ki k’1 .... Dunque
ilgruppo (K,K’)
è costituito da tutte e solequelle operazioni
diG’,
checorrispondono
aquelle
di(H, H’).
C. d. d. Il teorema si estende subito al caso dipiù
sot-togruppi
di G.Se il gruppo G contiene due
sottogruppi permutabili,
H tH’,
anche i loro
corrisponilenti
K e K’ sonopermutabili. Infatti
se kè
un’operazione qualunque
diK,
e k’ una diK’,
detta hun*opera-
zione di
H,
cuicorrisponda k,
e h’ una diH’,
cuicorrisponda k’,
si ha h h’ =h’i
essendoh’1
una certaoperazione
diH’, e h,
una H. Eallora,
sehi ~ k~
eAB ~ k’i,
si k’ =k’~ ki,
dovek’1
èun’operazione
di K’ e k’ una diK ;
e sicconlequesto
ha
luogo, qualsiansi
k ek’,
i duegruppi
K e K’ sono pure per- mutabíli.Ora
aggiungiamo
che se H e H’ sono dueG,
deiquali
uno almenocontenga ,
se ad essicorrispondono in
G’rispet-
tivamente i
sottogruppi
K eK’,
al massimosottogruppo
comunea H e a H’
corrisponde
in G’ il massimosotiogruppo
comune a Ke a
K’,
e i dueprodotti (H, H’)
e(K, K’)
hanno laproprietà
reci-proca che le
operazioni
dell’unocorrispondono
a tutte e solequelle
dell,altro
L’ultima
parte
dell’enunciato èevidente, poichè (H, H’)
ha percorrispondente (K, K’)
e contiene ~. Diciamo ora A il massimosottogruppo
comure a H e aH’,
e A il ubassimosottogruppo
co-mune a K e a
K’,
e facciamo vedere che leoperazioni
di A sonotutte e sole
quelle
di G’ checorrispondono
alleoperazioni
diA,
nel considerato isomorfismo tra G e G’.
Infatti se ~ è
un’operazione
diA,
essa è comune a H e aH’,
e le deve
corrispondere
in G’un’operazione,
che devetrovarsi
sia in
K,
che inK’,
equindi
in á.Inversamente, supposto
chead
esempio
Hcontenga ~,
considerata un’operazione qualunque
di
A,
essendoquesta
oomune a K e aK’,
vi saràqualche
ope- razione h’ diH’,
cuicorrisponda : quest’operazione h’, corrispon-
dendo pure a una di
K,
deve trovarsi in H(che
contiene tutte leoperazioni
di G cuicorrispondono quelle
diK). Dunque
h’ ècomune a H e a
H’, epperò
è di A. Ilgruppo A
èdunque
costi-tuito da tutte e sole le
operazioni
diG’,
checorrispondono
aquelle
di A. C. d. d.
Se
poi
i duegruppi
H e H’contengono
entrambiE,
allora pure il loro massimosottogruppo
comune Acontiene £,
e alloraA
è co-stituito da tutte e sole le
operazioni
di G che hanno per corri-spondenti quelle
di à.Aggiungiamo
ancora che se uno almeno dei duegruppi.
H eH’ ;
contiene
1,
allora se igruppi corrispondenti
K e K’ sonopermuta- bili,
tali sono anche II e H’.Infatti sia h un’
operazione qualunque
diH,
e h’ una diH’,
e sia h - k e
h’ .~ l~’ ;
si ha k k’ =k’1 ki,
dove~’1
è una certaoperazior e
diK’,
eki
una di K.Supposto che,
adesempio,
Hcontenga 1,
dettaki
un’operazione
di H’ cuicorrisponda k’,,
8i ha che
alI’ operazione
h’corrisponde
k’ =k~, epperò
h h’ èun’operazione hi
di H(il quale
contiene tuttele
possibili operazioni
di G cuicorrisponda 1~1) ;
ne segue -che h h’ =h’~ h,,
equesto
assicura che H e H’ sono purepermuta-
bili. C. d. d.Rileviamo alcune altre utili
proprietà.
Vediamo che se Hè un
sottogruppo qualunque
di G e K è il suosottogruppo corrispon-
dente di
G’,
alsottogruppo (H, ~)
di Gcorrisponde
in G’ lo stessosottogruppo
K checorrisponde
a H. E infatti siccome a H corri-sponde K,
e a 1corrisponde 1’identitày
alprodotto (H, 1)
corri-sponde
ilprodotto (K, 1)
= K.Ora manifestamente se H e H’ sono due
sottogruppi
diG,
tali che i
prodotti (H, E)
e(H’, E) coincidano,
a H e aH’ corrispon-
derà in K un medesimo
sottogruppo. Inversamente,
se a duegruppi
H e H’corrisponde
in G’ un medesimosottogruppo K,
necessariamente i due
gruppi (H, ~)
e(H’, Y)
coincidono :perchè
a
questi
ultimi duegruppi corrisponderà
in G’ lo stesso sotto-gruppo
K,
e siccome entrambicontengono 1,
essicoincidono,
essendo essi costituiti da tutte le
possibili operazioni
diG,
cuicorrispondano quelle
di K. Abbiamodunque :
Se sue
gruppi
G e G’ sonoisomorti,
e all’identità in G corri.sponde in
G ilsottogruppo ~,
se H è unsottogruppo
c~2 G alquale
cor-risponda
in G’ ilsottogruppo K,
si ha che tutte lepossibili operazioni
di G cui
corrispondano quelle
diK, formano
ilsottogruppo (H, )
di G. E se H e H’ sono due
sottogruppi di G, la
condizione neces-saria e
sufficiente, affinchè
ad essicorrisponda
uno stessosottogruppo
zn G’ é che i due
prodotti (H, ~)
e(H’, ~)
coincidano.§
5.Ulteriori conf ronti tra i
sottogruppi,
di G equelli
di G’. Teorema fondamentale.
Continuiamo lo studio dei
gruppi isomorfi,
che abbiamo in- cominciato nei§§ precedenti.
Torniamo a supporre di avere un gruppoG’,
isomorfo aG,
e tale che all’identità in essocorrisponda
in G il
sottogruppo E (eventualmente E
=1). Supponiamo
cheG ammetta un
sottogruppo H,
contenenteE,
e diciamo H’ il sotto- gruppo diG’,
checorrisponde
a H. Diciamo gi, g2, ... , un si- stemacompleto
dioperazioni
diG,
nonequivalenti rispetto
aH,
e chiamiamog’1, g’2 ,
... ,9’,
leoperazioni
diG’,
checorrispondono rispettivamente
alleoperazioni
gl, g2, ... , 9 g.. Dimostriamo chedall’ipotesi
che Hcontenga ~,
segue chequeste g’~, b . , ,
costituiscono pure un sistema
completo
dioperazioni
diG’,
non e-quivalenti rispetto
ct H’.E infatti due
operazioni qualunque g‘Z
~ eg’>
non possono es-sere
equivalenti rispetto
a H’ :perchè
ove ciòfosse,
allora all’ o-perazione gi g,;,-1
di Gcorrisponderebbe l’operazione g’
diH’,
equindi g z g,£-1
sarebbe una certaoperazione
h diH,
e si a- vrebbe gi = h g~,, il che èassurdo,
nonessendo.gi
e g~equivalenti rispetto
a H. C. d. d.Ogni operazione g’
di G’ è,inversamente,
sempreequivalente
a una
(e
daquanto
si èvisto,
a unasola) operazione
del sistemag’i, g~2 , ... , g’g ; perchè
se g è una delleoperazioni
diG,
cui cor-risponda g’,
si hache g
èequivalente
aqúalcuna
delleoperazioni
gl, g2, ... , gq, e
posto
che siag = ~t g~,
con hoperazione
diH,
po- sto cheh--h’,
segue cheg = h’ gi ;
equesto
mostraappunto
cheg’
èequivalente
ag’i, rispetto
a H’.Dunque
effettivamente leoperazioni g’1, g’2, ... , g’q
costituiscono un sistemacompleto
dioperazioni
diG’,
nonequivalenti rispetto
a H’.Possiamo
prendere
allora leoperazioni g’,, g’2,
...,g’~~
comemoltiplicatrici
delquadro
di G’rispetto
aH’,
nello stesso modocome si possono
prendere
leoperazioni
gl, g2 ,... , g, come molti-plicatrici
delquadro
di Grispetto
a H : abbiamo cos i due qua- driseguenti :
Questi
duequadri, dimostriamo,
hanno laproprietà
che le o-perazioni
dellariga
i,esina delprimo
hanno percorrispondenti
tutte e sole
quelle
puredella riga
i. esima delsecondo,
e i,,nver- samente, tutte lepossibili operazioni
diG,
cuicorrispondano quelle
della
riga
i.esima del secondoquadro,
si trovano nellariga
i.ma.del
primo.
Infatti,
se g = i è ,unaqualudque operazione
diG,
seg’, h ~-h’,
siccomegi ~-g’i,
si ha che vale a direche g’
si trova nella
riga
del secondoquadro. Inversamente, se g’
- h’g’
i èun’operazione qualunque
diG’,
si hache g’ g’t ~~ = h’
2
è
un’operazione
din’;
talchè se g è unaqualunque
delleoperazioni
di G che
corrispondono
ag’, 1’operazione g gz-1, corrispondendo
a una di
H’,
si deve trovare inH,
ossiadev’essere g g2~1
=h,
eg = h
quindi g
si trova pure nellariga
1:.mai delprimo quadro.
C. d. d. ,
Da
questa corrispondenza
biunivoca che esiste tra lerighe
di
questi
duequadri,
trarremo oraprofitto,
per dimostrare un’ulterioreproprietà importante
deigruppi
isomorfi : facciamovedere,
sempre se ilsottogruppo
H contieneE,
che i duegruppi
:
L . G G’
L d. fi L
complementari 2013
p eG
sono oloedricamente isomorfi tralorc,
H li
anzi che essi
coincidono,
salvo il nome delle lettere su cui essiagiscono.
Consideriamo infatti i due
quadri.
Se r
rappresenta
il gruppocomplementare (a destra)§ ,
li essoè un gruppo di sostituzioni sopra le
righe
delprimo quadro,
ose si
vuole,
sulle lettere gi, g2, ... , g~ :precisamente,
se g è unaqualunque operazione
diG,
e simoltiplicano
gi, g2, ... , g~ a de- stra per g, se gi. g èequivalente
a gi~ ,rispetto
aH,
la sostitu- zione sulle lettere 9,1 g2, ... , g~~ cheporta
g z in(i= 1, 2,
...,q)
è
appunto quella
del gruppor,
checorrisponde
a g*).
E se sichiama r’ il gruppo G > altrettanto vale per 1". Vediamo ora
che le sostituzioni del gruppo r’ si
ottengono
daquelle
di r conun
semplice
cambiamento dellelettere, precisamente
cambiandole lettere gl, g2 , ... , g~, ordinatamente nelle
altre g’i, ~2,.... g’ ~.
Infatti se g è una
operazione qualunque
diG,
e siha gi g= h
gk,se
g-~g’
eh--h’,
si ha vale a dire chemoltiplicando
le
operazioni g’2,
... ,g’ ~
perg’, queste
lettere vengono a scam- biarsi tra loro nello stesso modo come si scambiano le lettere gi, ... , gq,moltiplicando
tuttequeste
a destra per g. Inversamente*) V.i BIANCHI, Teoria dei gruppi, § 17.