Il dolore oncologico
• 14 milioni di persone sono affette da cancro nel mondo
• Ogni anno vengono diagnosticati 7 milioni di nuovi casi
• Il tasso standardizzato di mortalita’ per cancro in Italia e’
327.5 per 100.000 negli uomini e 219 per le donne (circa 170.000 persone/anno)
• Il 30-40% di esse necessita di antidolorifici quando il cancro non è associato a metastasi
• Il 90% ne ha bisogno quando esso è associato a metastasi
Dati epidemiologici
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Barriere all’effettiva cura del dolore nel cancro
Mancanza di conoscenze mediche
Paura ingiustificata di dipendenza e tolleranza, depressione respiratoria, paura nell’uso di trattamenti adiuvanti (antidepressivi e anticonvulsivanti).
Convinzioni sorpassate
-Che il dolore è una inevitabile conseguenza del cancro
-Che il dolore è difficile da gestire, e va sopportato il piu’ possibile -Che l’uso di oppioidi ad alte dosi è l’equivalente dell’eutanasia
-Che gli oppioidi dovrebbero essere riservati a pazienti in fase terminale
Incertezza del sistema sanitario
-Frammentazione della cura dovuta alla molteplicità degli specialisti -Mancanza di referenze circa la gestione del dolore
-Incapacità a distingure tra l’uso medico della sostanza e l’ uso illecito -Limitazioni nella prescrizione
Cosa è il dolore da cancro?
E’ un fenomeno duplice:
-Percezione della sensazione del dolore da parte del paziente -Reazione emozionale che da essa scaturisce.
Nella sua complessità viene altrimenti definito
“DOLORE TOTALE”
L’interpretazione e la risposta che il malato di cancro ha in conseguenza dello stimolo doloroso varia con la cultura, con la morale, con l’umore, con le precedenti esperienze dolorose e con l’aspettativa di guarigione.
La sofferenza dipende dal contesto sociale, culturale, familiare e dal significato che viene attribuito al dolore
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Dolore totale
Ansia
Origine somatica
Rabbia Depressione
Paura del dolore Paura della morte Paura del ricovero Problemi finanziari Incertezza del futuro
Debolezza
Effetti collaterali delle cure
Malattie non cancerose
Cancro
Difficoltà burocratiche Fallimento delle
cure
Mancanza di visite di amici Perdita del ruolo
in famiglia Perdita di posizione sociale
Perdita dei guadagni Alterazioni dell’aspetto
Stanchezza Insonnia
Irreperibilità dei medici
Ritardi diagnostici
Cause fisiche di dolore nei pazienti oncologici
Dovute al tessuto
neoplastico Legate al tumore Legate alla terapia
Non dipendenti da tumore o terapia
Infiltrazione dei tessuti ossei Compressione e/o infiltrazione
dei tessuti nervosi
Interessamento viscerale
Ulcerazione e/o infezione
Ipertenzione endocranica
Contratture muscolari
Decubiti Stitichezza
Candidosi Linfedema
Nevralgia posterpetica Trombosi venosa
profonda Embolia polmonare
Artriti ed artrosi Cefalea
(muscolotensiva, emicranica,
psicogena) Dolore miofasciale
Origine cardiovascolare
Nevriti Dolore post
intervento chirurgico Infiammazioni e/o fibrosi post- radioterapiche Neuropatia post-
radioterapica Necrosi asettica
dell’osso
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Metodi di classificazione del dolore da cancro
Tipo Valutazione
Cronicità Intensità
Fisiopatologia Stato di disagio Caratteristiche Responsività
Acuto, Cronico Moderata, alta
Nocicettivo viscerale, Somatico, Neuropatico Appena diagnosticato, curabile
Costante, intermittente, misto
Alta, media e bassa responsività agli oppioidi
Servono a stabilire la potenza del farmaco, a predire uno specifico trattamento o la risposta alla terapia, aiutano a stabilire un modello per la
Terapia farmacologica
La terapia con farmaci resta la modalità principale per il trattamento del dolore
oncologico purchè vengano seguiti alcuni principi base:
1) Somministrazione iniziale di una “loading dose”
2) Seguire lo schema farmacologico suggerito dall’OMS o Approccio Sequenziale
3) Preferire la via orale o sublinguale (e transdermica) 4) Impiegare dosi individualizzate; eliminare l’insonnia
5) Se necessario, prescrivere due analgesici con meccanismo d’azione differente
6) Scegliere il farmaco in base all’intensità del dolore 7) Evitare somministrazione di placebo
8) Prevenire ed individuare gli effetti collaterali
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5%
10-20%
75-85%
Blocchi neurolitici, impianti intratecali
3° scalino
2° scalino
1° scalino
Switching o cambio via di somministrazione
switching degli oppiacei
Terapia del dolore l'attuale piramide OMS
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Approccio sequenziale
1) Alla comparsa del dolore vanno somministrati i FANS che possono essere associati eventualmente e secondo i casi ai cosiddetti farmaci adiuvanti
2) Quando i FANS non sono più sufficienti a controllare il dolore si introducono gli oppioidi minori, che possono essere associati agli stessi FANS e/o agli adiuvanti
3) Quando, in una successiva fase, gli oppioidi minori non sono più sufficienti si utilizzano gli oppioidi maggiori associati o no ai FANS e/o agli adiuvanti
Quando un farmaco della classe iniziale o intermedia perde la sua efficacia è obbigatorio ricorrere ad un farmaco appartenente alla classe superiore nella scala
antalgica a tre gradini dell’OMS
Individuazione della dose
La dose analgesica efficace deve permettere il controllo del dolore per almeno quattro ore.
I FANS vanno somministrati in dosi di poco superiori a quelle che si consigliano per il i dolori cronici benigni
I FANS e gli oppioidi minori (codeina) presentano il
cosiddetto “effetto tetto”. Appena si raggiunge la dose limite, ogni ulteriore aumento del dosaggio non aumenta l’effetto analgesico. Si consiglia quindi di passare ad un farmaco del gradino seguente, da solo o in associazione agli adiuvanti
Il passaggio ad un farmaco posto sullo stesso gradino, anche se di struttura diversa, non induce alcun beneficio analgesico per il paziente, ma comporta solo ritardo nel controllo del
dolore
www.slidetube.itOrari fissi
Lo scopo della terapia del dolore da cancro non è solo quello di
eliminare il sintomo, ma anche quello di inibire il ricordo del dolore
“ a richiesta”
“ ad orari fissi”
Il risultato di uno schema terapeutico ”ad intervalli regolari” permette un miglior controllo del dolore, un risparmio di farmaco ed una minore incidenza di effetti
collaterali. IL DOLORE SI PREVIENE.
L’analgesico
Vie di somministrazione
Via orale
Cerotto medicato
Cannula intrarachide
Facile da gestire
L’efficacia degli analgesici dati per via orale differisce poco da quelli dati per via
parenterale
Rilascio graduale del farmaco nel tempo
Via peridurale
Non sempre efficaci, richiedono l’intervento di specialisti
Via subaracnoidea
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Somministrazione transdermica
Consente
- la dismissione lenta e programmata del farmaco - l’utilizzo di minori dosaggi- la diradazione delle somministrazioni - di evitare il primo passaggio epatico,
aumentando la biodisponibilità del farmaco - di migliorare la gestione “amministrativa”
Forme farmaceutiche
Cerotti a serbatoio Cerotti a matrice Gel idroalcolico
Non dare placebo
La causa del dolore neoplastico è sicuramente di origine somatica, anche se influenzata da componenti psichiche. Somministrare placebo
significa compiere un atto deontologicamente scorretto, sprecare tempo e far perdere fiducia
al paziente
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I farmaci
L’analgesico ideale deve avere le seguenti caratteristiche:
-Efficacia
-Lunga durata d’azione
-Rapida insorgenza dell’azione analgesica -Facilità di somministrazione
-Maneggevolezza e ridotta quantità di effetti collaterali
-Buon rapporto costo/beneficio
FANS
Effetti:
Antidolorifico
(azione periferica a livello dei nocicettori)Antipiretico
(inibizione della biosintesi delle PG nel centro termoregolatore ipotalamico)Antiflogistico
(PG hanno attività pro-flogogena e aumentano l’azione dei mediatori biologicidell’infiammazione, come istamina e leucotrieni)
Usi:
Controllo dei dolori da compressione meccanica dei muscoli, tendini, periostio, tessuti sottocutanei, tessuto osseo. Hanno ridotto effetto sul doloreviscerale, tranne che nella neoplasia pancreatica.
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FANS
Denominazione Nome commerciale Dose media in mg/24h
Acetilsalicilato di lisina Acido Acetilsalicilico Acido mefenamico Diclofenac
Diflunisal Ibuprofene Ketoprofene
Ketorolac Trometamina Metamizolo
Naprossene Nimesulide Paracetamolo
Flectadol Aspirina Lysalgo Voltaren Dolobit Brufen Orudis Tora-dol Novalgina Naprosyn Aulin
Efferalgan
900x4 1000x4 250x3 50x3 500x3 300x4 100x3 30x4 500x3 500x2 200x2 500x4
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Interferendo con l’aggregazione piastrinica essi dovrebbero essere somministrati con cautela nei pazienti oncologici con problemi di coagulazione o con un numero ridotto di piastrine
FANS
(Effetti Collaterali)
Gastriti e ulcere
Disturbi della coagulazione Insufficienza renale funzionale
Granulocitopenia
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Farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore
L’ Italia è uno dei paesi europei nel quale si usa meno morfina
Consumo dei farmaci oppiacei in Europa (% sul totale spesa farmaceutica)
0 0,5 1 1,5 2 2,5
1
%
Austria Belgio Finlandia Francia Germania Grecia Inghilterra Irlanda Italia
Portogallo Spagna
Oppiacei disponibili sul mercato italiano
• Codeina
• Tramadolo
• Buprenorfina
• Morfina
• Ossicodone
• Fentanyl
• Metadone
Deboli (4<VAS<6)
Forti (VAS ≥ 7)
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Oppiacei
Controindicazioni
Insufficienza epatica grave Insufficienza renale
Insufficienza respiratoria
Costipazione intestinale
E’ la necessità di una quantità crescente di farmaco per ottenere un eguale effetto
analgesico
E’ una alterazione delle condizioni
fisiologiche caratterizzata da comparsa di sintomi da astinenza di oppioidi quando si interrompe la somministrazione cronica o si somministrano antagonisti
Oppiacei
E’ l’uso di analgesici per fini non medici
Tolleranza
Dipendenza fisica
Abuso
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Morfina: pregiudizi comuni e miti da sfatare
La morfina è il capostipite degli oppioidi e rappresenta il punto di riferimento nella valutazione dell’attività analgesica degli altri suoi congeneri.
L’ Italia è uno dei paesi europei nel quale si usa meno morfina per il persistere dei pregiudizi infondati.
- La morfina non comporta necessariamente depressione respiratoria
- La morfina non genera sempre una dipendenza psichica, specie se data con protocollo corretto
- La morfina non instaura una rapida ed incontrollata tolleranza
- La somministrazione di morfina non comporta fenomeni disforici
- La morfina non compromette, ma migliora la qualità della vita
Morfina: vie di somministrazione
Via orale (preferita), via endovenosa, via peridurale Morfina a cessione controllata per os
Assicura una concentrazione plasmatica quasi costante di morfina. Il 40% della morfina contenuta nel discoide si rende disponibile nell’arco di un’ora dall’assunzione e il restante 60% in circa 4 ore. I vantaggi della formulazione sono:
È agevole da somministrare
Elimina il disagio della dose notturna E’ bene accetta dal personale infermieristico
Il paziente può assumerla senza l’intervento di altre persone
Non presenta effetto tetto per cui è possibile aumentare la posologia fin quando c’è bisogno
Dosi: 10-20 mg ogni 12h fino a 200 mg e oltre al giorno
Morfina: effetti collaterali
La prevenzione ed il dominio degli effetti collaterali sono fondamentali per il successo della terapia.
Stipsi Nausea
Sedazione e sonnolenza Depressione respiratoria
Intossicazione acuta
Depressione respiratoria BradicardiaMiosi puntiforme Coma
I risultati della terapia con naloxone sono immediati,
ma di breve durata
Altri oppiacei
Farmaco Specialità Via Dose media
Tramadolo Codeina
Morfina a cessione controllata
Morfina Morfina
Morfina
Buprenorfina Buprenorfina Buprenorfina
Contramal
Temgesic Temgesic Temgesic
MS-Contin- Skenan
Os, im, ev Os
Os Os Sc, im
ev continua sl
im ev
100 mg/6h 30-60 mg/4-6h 20-200 mg/12h 5-40 mg/4h 1/3 1/4 dosi os
0,04-0,07 mg/Kg/h 0,2-0,4 mg/6-8h 0,3-0,6 mg/6-8h idem
-
- - -
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Tramadolo
Analgesico ad azione centrale, sintetico, farmaco di seconda scelta. Dà minore incidenza di depressione
cardiorespiratoria e poca dipendenza.
Può essere associato ai FANS
Codeina
Bassa incidenza di dipendenza fisica, farmaco di seconda scelta. Si
somministra in associazione col
paracetamolo quando un Fans da solo non è più efficace: 500mg paracetamolo + 30mg codeina 4 volte al giorno
Buprenorfina
Derivato semisintetico della tebaina. E’
20-30 volte più potente della morfina e la durata media d’azione è di circa 6/8 ore. Dà effetti collaterali molto simili a quelli della morfina
Gli oppiacei per via transdermica
L’oppiaceo che meglio si presta a questo tipo di somministrazione è il FENTANYL per tre motivi:
- ha una lunga emivita plasmatica
- dà effetti collaterali di lieve entità (secchezza delle fauci e stipsi, talvolta depressione respiratoria)
- non si presta ad abusi
DOSAGGIO
25 g/ora, 50 g/ora, 100 g/ora per 72 ore
Devono essere sostituiti ogni 3 giorni
www.slidetube.itChe cosa è il BTP?
Il breakthrough pain consiste
in un aumento transitorio dell’intensità del dolore, in un paziente con un dolore di base ben controllato
da una terapia analgesica somministrata in modo continuativo
(mediante farmaci oppioidi)
Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1)
Controllo costante del dolore
Dolore Cronico - Trattamento
ATC - 1° somministrazione
Dose fissa a orari fissi
ATC - Around The Clock Medication
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DEI – non controllato
Dolore Episodico Intenso - Trattamento
ATC - 1° somministrazione
Dose fissa a orari fissi
Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1)
DEI
Over Medication
Terapia analgesica di base - ATC
Over Medication: trattamento inadeguato
Controllo del dolore con effetti iatrogeni e tossici
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25% rapid OT absorption
Fentanyl moves across the blood brain barrier in 3-5 minute
Short onset
Coluzzi PH. American Journal Hospice Palliative Care.1998 Jan-Feb:15(1)
DEI - Trattamento corretto
Trattamento “al bisogno”
Terapia di base e terapia al bisogno
Terapia analgesica di base - ATC
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Farmaci adiuvanti
Benzodiazepine
Effetti: Miorilassanti
Anticonvulasivanti Sedativi
Ansiolitici
Vantaggi: Costanza dei risultati clinici Grande maneggevolezza Effetti
collaterali:
Debolezza Cefalea
Visione alterata Vertigini
Disturbi gastro intestinali
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Antidepressivi triciclici
Farmaci adiuvanti
Effetti:
Elevazione dell’umoreAttività analgesica nelle neoplasie con danno dei nervi
Sedazione
Effetti
collaterali
: Secchezza delle fauci TachicardiaAlterazione della visione Ritenzione urinaria
Dosaggio
: 10-25 mg fino a 50-75 mg die (amitriptilina- laroxyl)www.slidetube.it
Farmaci adiuvanti
Corticosteroidi
Attività:
AnalgesicaAntinfiammatoria Stimolanti appetito
Innalzamento tono unore
Usi clinici: Compressione del midollo spinale
Cefalea da incremento della pressione intracranica
Aumento della distensione del fegato nei tumori epatici
Controllo dell’anoressia Controllo del malessere
Controllo della sudorazione notturna
Farmaci adiuvanti
Corticosteroidi
Dosaggio:
4 mg 3xdie (desametazone) o 10 mg 3xdie (prednisolone) che vanno ridotti dopo una settimana ad una dose di mantenimento.Effetti
collaterali:
Aumento del peso corporeo Gonfiore
Ulcerazioni gastriche
Iperglicemia nei pazienti diabetici Candidosi orofaringea
Insonnia
I corticosteroidi non vanno mai associati ai FANS
Cautela nella associazione con oppioidi
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Farmaci adiuvanti
Anticonvulsivanti
Usi clinici:
Trattamento del dolore associato ad invasione neoplastica dei nervi, neuropatia, sindromi di dolore centrale, sindromi di dolore post-amputazione
Dosaggio:
100 mg die (carbamazepina) proseguendo con incrementi fino ad un massimo di 400 mg.Effetti
collaterali:
Nausea Vomito Vertigini
Altre modalità terapeutiche
Analgesia peridurale continua
Vantaggi:
- I farmaci sono somministrati, in quantità ridotte, direttamente sulle vie del dolore - Si tratta di una tecnica reversibile- E’ un procedimento semplice, pur se riservato allo specialista in terapia antalgica