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Dolore fisico

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Academic year: 2022

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Texte intégral

(1)

Dolore fisico

• Quante volte si presenta

• Localizzazione

• Caratteristiche (pulsante, lancinante, fastidioso…)

• Intensità (da 0 a 10, moderato o forte)

• Se gli orari sono stati rispettati

• Presenza di fattori concomitanti (stress,

inquietudini…)

(2)

Dolore

• Neuropatico: coinvolgimento delle

terminazioni nervose (bruciore, parestesie, scosse) Adiuvanti (refrattario agli

oppiacei)

• Viscerale:organi viscerali (diaframma,

stomaco,intestino, vescica) o molli (cute, sottocute, muscoli, mucose).

• Somatico/osseo: presenza di metastasi ossee,

infiltrazione del midollo, localizzazione della

(3)

Steps

• Somministrare inizialmente una “loading dose”

• Seguire lo schema farmacologico suggerito dall’O.M.S.

• Preferire la via orale o sublinguale

• Impiegare dosi individualizzate

• Scegliere il farmaco in base all’intensità del dolore

• Prevenire ed individuare gli effetti collaterali

(4)

Dolore: via di somministrazione

• Orale, transdermica sottocutanea endovenosa

• No intramuscolo: massa muscolare ridotta

• Privilegiare anche trattamenti non

farmacologici

(5)

Dolore: trattamenti non farmacologici

• Giusto posizionamento del corpo

• Materassi comodi, cuscini adeguati

• Corpetti di sostegno

• Fisioterapia

• Tecniche di rilassamento

• Psicoterapia

• Radioterapia palliativa

(6)

Scopi fondamentali del trattamento del dolore

• Aumentare le ore di sonno senza dolore (goal principale)

• Alleviare il dolore a riposo

• Alleviare il dolore in posizione eretta e

durante le attività

(7)

Individuazione della dose

• Controllo del dolore per almeno 4 ore

• “Effetto tetto” (FANS e oppioidi minori)

“Il passaggio ad un farmaco posto sullo stesso

gradino, anche se di struttura diversa, non induce alcun beneficio analgesico per il paziente, ma

comporta solo ritardo nel controllo del dolore,

aumento del disagio del paziente ed incremento della sfiducia”.

(8)

Orari Fissi

Non solo abolizione del sintomo, ma anche perdita del ricordo del dolore

Costante analgesia (postulato della farmacocinetica)

Preferibilmente ore dei pasti, risveglio, andare a letto (evitare ore notturne)

Non gara di stoicismo

“Il risultato di uno schema terapeutico ad orari

regolari permette il miglior controllo del dolore, un risparmio di farmaco e uno minore incidenza di effetti collaterali”

.

(9)

Vie di somministrazione

Orale : sublinguale- buccale

Gastrica

Rettale

Sottocutanea

Transdermica

I.M.

E.V.

Spinale

Altre (lollipop, spray: mucosa nasale, ecc.)

(10)

No Placebo

• La causa del dolore neoplastico è sicuramente di origine somatica, anche se influenzata da componenti psichiche.

• Deontologicamente scorretto

• Perdita della fiducia del paziente

(11)

Cause di insuccesso nel controllo del dolore (pz-famiglia)

• Dolore: cosa utile

• Dolore da cancro inevitabile

• Inganna il medico con atteggiamento eroico

• Non accetta o non crede nelle compresse

• Si assumono i farmaci solo quando necessario

• Si teme la dipendenza

• Abbandono dei farmaci a causa degli effetti collaterali e non informa l’équipe

(12)

Cause di insuccesso nel controllo del dolore (medico-i.p.) (1)

• Informazioni non adeguate sull’uso ottimale degli analgesici

• Il medico non conosce gli esatti valori di equianalgesia

• Sottostima del dolore del malato

• Prescrizione di un farmaco troppo leggero

• Il medico prescrive solo se il malato lo richiede

• Teme la dipendenza

(13)

Cause di insuccesso nel controllo del dolore (medico-i.p.) (2)

• Pensa che la morfina sia utilizzare solo nelle fasi terminali

• Non utilizza i coanalgesici

• Non monitorizza il dolore

• Pensa che il dolore da cancro sia intrattabile

• Non ricorre ai mezzi non farmacologici (tecniche di rilassamento, massaggi, th. diversionale, supporti di vario genere)

• Non si rispettano gli orari

(14)

Come si valuta il dolore? (1)

Misure soggettive a dimensione singola:

- Scala analogica visiva (VAS) - Scala numerica verbale (VNS)

- Scala di valutazione verbale (VRS)

Relazioni descrittive multidimensionali:

- Diario del dolore - Mappe del dolore

- Scala delle espressioni facciali

(15)

Come si valuta il dolore? (2)

Caratteristiche del test:

• semplice

• comprensibile da parte del paziente

coerenza interna

• attendibile ripetibilità

attendibilità incrociata

• sensibile

(16)

Come si valuta il dolore? (3)

Scala Analogica Visiva (VAS)

rappresentazione visiva del dolore

linea lunga 10 cm

può essere ripetuta nel tempo

semplice

Svantaggio: monodimensionale

Variante:

nessun sollievo (0 %)……….sollievo (100%)

(17)

Come si valuta il dolore? (4)

Scala numerica verbale( VNS)

• simile alla VAS

• misurazione nell’immediato post-operatorio

(18)

Come si valuta il dolore? (5)

Scala di valutazione verbale (VRS)

definisce l’intensità del dolore come:

lieve, moderato, grave, assente

oppure:

assente, lieve, fastidioso, penoso, orribile, atroce,

più accurata nella valutazione degli analgesici sul dolore acuto

offre un numero ristretto di termini

(19)

Come si valuta il dolore? (6)

Diario del dolore

riportare le attività specifiche e per quanto tempo

metodo soddisfacente: valuta giornalmente i

mutamenti delle condizioni patologiche e la risposta alla terapia

Particolari comportamenti: attività quotidiane

(sedersi, alzarsi, distendersi), tipo di sonno, attività sessuale, compiti specifici, farmaci analgesici assunti, attività domestiche eseguite, attività ricreative svolte, pasti assunti.

(20)

Come si valuta il dolore? (7)

Mappe del dolore

segnare le parti di una figura umana o di un diagramma nelle quali viene avvertito il dolore in uno specifico

momento

bambini oltre gli 8 anni

non misurano la reale intensità

Scala delle espressioni facciali

prima dei 7 anni

espressioni facciali rappresentano le variazioni di gravità del dolore

(21)

Come si valuta il dolore? (8)

Autodescrizione: uso dei termini descrittivi

Mc Gill Pain Questionnaire (MPQ)

3 parti:

1) Intensità del dolore attuale (lieve, spiacevole, stressante, tremendo, insopportabile)

2) Corpo umano (sede)

3) Stima del dolore (selezionare aggettivi provenienti da 20 categorie che riflettono le componenti sensoriali, affettive e cognitive del dolore)

(22)

Sedazione terminale/palliativa

• Terminale: sia elemento prognostico riferito alla fase della malattia e sia definizione riferita alla irreversibilità dell’intervento sedativo

Palliativa: valorizza gli aspetti della terminalità

della malattia e della finalità di controllo dei

sintomi

(23)

Sedazione terminale/palliativa

• “La riduzione intenzionale della vigilanza con mezzi farmacologici, fino alla perdita di

coscienza, allo scopo di ridurre o abolire la percezione di un sintomo altrimenti

intollerabile per il paziente, nonostante siano stati messi in opera i mezzi più adeguati per il controllo del sintomo, che risulta, quindi,

refrattario”

(24)

Sedazione terminale/palliativa

• Società Spagnola di Cure Palliative:

- Sedazione Palliativa (SP) in generale: alleviare sintomi refrattari riducendo lo stato di coscienza in misura

adeguata e proporzionata alle necessità

- Sedazione Palliativa degli Ultimi Giorni (SILD:

Palliative Sedation in the Last Days): stessi obiettivi della SP, ma effettuata quando la morte è attesa in un lasso di tempo compreso tra poche ore e pochi giorni, secondo la valutazione del medico (Sedazione Terminale)

(25)

Sedazione terminale/palliativa

• “Il sintomo refrattario è un sintomo che non è controllato in modo adeguato, malgrado sforzi tesi a identificare un trattamento che sia

tollerabile, efficace, praticato da un esperto e

che non comprometta lo stato di coscienza”

(26)

Sedazione terminale/palliativa

Sintomo refrattario: sensazione soggettiva di sofferenza nel malato a fronte di determinate condizioni cliniche

• La refrattarietà del sintomo deve essere presente nel periodo che inizia quando l’aspettativa di vita del

malato viene giudicata compresa tra poche ore e pochi giorni, secondo la valutazione del medico d’intesa con l’èquipe curante.

• Sintomo refrattario VS Sintomo difficile

(27)

Sedazione terminale/palliativa

• Sintomi refrattari identificati come indicazioni più frequenti alla ST/SP, in campo oncologico:

- Dispnea (35-50%)

- Delirium iperattivo (30-45%) - Dolore (5%)

- Vomito incoercibile (25%) - Stato di male epilettico

- Sofferenza totale

(28)

Sedazione terminale/palliativa

Malattia neoplastica maligna più spesso associata a sintomi refrattari:

- Tumore del polmone

- Tumori del tratto gastro-enterico - Tumori del tratto testa-collo

- Tumori della mammella

(29)

Sedazione terminale/palliativa

Malattie non neoplastiche più spesso associate a sintomi refrattari:

- Malattie neuro-muscolari (sclerosi laterale

amiotrofica, sclerosi multipla, distrofie muscolari, demenze (fase evolutiva), morbo di Parkinson)

- Malattie non neurologiche (malattie respiratorie croniche, cardiomiopatie, nefropatie, patologie metaboliche)

(30)

Sedazione terminale/palliativa

• Distress psicologico= existential distress: angoscia, panico, ansia, terrore, agitazione

• Dovuto a:

- Perdita del senso e del valore della vita (61%)

- Sensazione di dipendenza e di essere di peso per altri (48%)

- Ansia, panico, paura della morte (33%)

- Desiderio di controllare il tempo della propria morte (24%)

- Senso di abbandono (22%)

(31)

Sedazione terminale/palliativa

• Situazioni cliniche in cui la morte è giudicata imminente:

- Distress respiratorio refrattario ingravescente

(sensazione di morte imminente per soffocamento, accompagnato da crisi di panico angosciante)

- Sanguinamenti massivi giudicati refrattari al

trattamento chirurgico o con altri mezzi e visibili, soprattutto a carico delle vie digestive e respiratorie

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