R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
D INO D AL M ASO
Studio di certe varietà collegate con un particolare problema non lineare
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 34 (1964), p. 411-426
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CON
UNPARTICOLARE
PROBLEMA NONLINEARE
Nota
*)
di DINO DAL MASOf a **)
La
presente
ricerca si propone come scopo dicompiere
unostudio
geometrico
su talune varietà non linearilegate
ad equa- zioni funzionali. Viene considerataqui l’equazione
differenziale:essendo
A (x) periodica
conperiodo Supponiamo
varia-bile nello
spazio
delle funzioni aquadrato
sommabile in un inter-vallo di
periodicità.
Ovviamentel’equazione
differenziale verrà considerata nel senso diCarathéodory.
La varietà di cui viene
compiuto
uno studio è la varietàcostituita dai coefficienti per cui
l’equazione possiede
solu-zioni
periodiche.
Lo studio che vienequi compiuto
ha carattereesclusivamente locale.
Viene
dapprima compiuto
uno studio della varietà W dei coefficienti a cuicorrisponde
una sola soluzioneperiodica. Questa
varietà si lasciarappresentare «cartesianamente »,
nell’intorno di.ogni
suopunto
su uniperpiano
chepuò
essere chiamatoiperpiano tangente
alla varietà stessa nelpunto A..
*)
Pervenuta in Redazione il 1 marzo 1964.Indirizzo dell’A.: Istituto Matematico, Università, Trieste.
**)
Lavoroeseguito
nell’ambito del gruppo di ricerca n. 24, del Comi- tato per la Matematica del C.N.R..La varietà V dei coefficienti a cui
corrispondono
due solu-zioni
periodiche può
essererappresentata
«cartesianamente »,
nel-l’intorno di
ogni
suopunto,
su una varietà lineare che ha codi- mensione tre e chepuò
essere considerata cometangente
ad essa.Viene da ultimo
compiuto
uno studio della varietà W nel- l’intorno di unpunto qualsiasi
della varietà V.Quest’ultima può
essere considerata come varietàsingolare
per la W. Man- dando perogni punto A o
della varietà V una varietà lineareortogonale (tridimensionale), questa taglia
yV secondo una su-perficie (bidimensionale),
che ha unasingolarità
ditipo
conicoin
A o.
Il
problema
dello studio delle soluzioniperiodiche dell’equa-
zione
predetta
è statooggetto
distudi,
ormaiclassici,
daparte
di
Hill, Poincaré, Floquet, Underwood,
....È
ben nota la con-dizione di esistenza di soluzioni
periodiche
consistente nell’annul- larsi del determinante infinito di Hill. Ho ritenuto di renderepiù espressiva questa
condizionecompiendo
uno studio geome- trico della varietà da essa individuata.Al di là del caso
particolare
di cui mi occupoqui,
mi pare che un metodogeometrico
diquesto tipo
possa essere utile in altriproblemi
non lineari(autovalori, comportamento degli
autovalori dei c oefficienti di una
equazione differenziale, ecc.)
1. - Si consideri
l’equazione
differenziale:con A
appartenente
allospazio
g delle funzioniperiodiche
conperiodo
aquadrato
sommabile nell’intervallo[0, 2n].
E sianox)
edB1(A; x)
i dueintegrali
della(1)
che verificano le condizioni iniziali :Si riconosce subito che condizione necessaria e sufficiente
perchè
la
(1)
ammetta inAo E H
uno ed uno solointegrale periodico
di
periodo
2n è che la matrice:abbia caratteristica 1.
Indicato con il determinante di
Q(A),
cheha,
per noteproprietà, l’espressione ~S’2 + 8~ - 2,
si consideri in H il fun- zionaleo)(A).
Per la continuità(rispetto
adA )
dei funzionali81(A ; 2~), ~S2~A ; 2n), 2n), ~’$(A ; 2n) possiamo
affermare che esiste un intorno T delpunto A o
in cui la caratteristica diS2(A. ) è ~ 1.
In
questa prima parte
ci si propone dieseguire
uno studiolocale,
nell’intornoT,
della varietà W definita dalla:cioè della varietà dei
punti
A di T per cui la(1)
ammette unoed uno solo
integrale periodico
diperiodo
2n.Compiremo
ora uno studio della differenziabilitàrispetto
ad A
(variabile
ing)
dei funzionalix), ~S’; (A. ; x) (i
=1, 2),
e,
quindi,
del funzionaleDa considerazioni elementari sulle
equazioni differenziali,
siottiene in
primo luogo:
Prop.
1. - 1funzionali Si(A ; x), S’i(A ; x) (i
=1, 2)
sono limi-tati, al
variare di x in[0, 2n]
e al variare di A in un insieme limitato di H.Nel
seguito
indicheremocon
la norma diH, con
lanorma
lagrangiana (cioè
il massimo modulo nell’intervallo[0, 2n]).
Si ha allora:
Prop.
2. - Perogni
xfissato
in[0, 2n]
ifunzionali ~’t(A ; x), S’i(A ; x) (i
=1, 2)
sonodifferenziabili rispetto
adA,
e i relatividifferenziale
hanno laseguente espressione, posto
8A = A -Ao :
27
Vate inoure la
seguente proprietà
didifferenziabilità uniforme:
posto x)
-S~(Åo; x)
-~8~(Åo; i aA i x)
=r(Åo; i ~~
si ha :
. dove h è una costante che non
dipende
da x,Åo, 8A, purchè
ipunti Ao
e A =Ao -~-
~A varino in un insieme limitato di H.Analoga proprietà
vat e perS~ , ~S$
·Poniamo infatti
cava ovviamente:
da cui:
Da
questa
si ricava:essendo .M ed N costanti
che,
in virtù della prop.1,
nondipen-
dono da x e nemmeno
~,
sequesti punti
descrivono un insieme limitato di H. La(6)
dà subito(applicando
il noto lemma diGronwall):
Perciò :
dove .K è una costante
indipendente da Ao
eA,
sequesti punti
varia,no in un insieme limitato di H.
Assunta per
dS1 l’espressione
data dallaprima
delle(3),
si ha:
Perciò:
E, applicando
la(7),
Ciò prova la differenziabilità
(rispetto
adA)
diSi (~ ; x)
e lavalidità della
(4). Analogamente
siprocede
per8~, 81, S;.
Si ottiene ora facilmente il
seguente
risultato di differenzia- bilità continua:Prop.
3. - Vale lamaggiorazione :
essendo k una costante
indipendente
daA’, A",
sequesti punti
variano in un insieme
limitato
di H.Infatti,
consideriamo la funzione che compare come nucleonell’integrale
cheesprime
cioè:La prop. 2 ci assicura che
questa
funzione soddisfa ad una con-dizione di
Lipschitz rispetto
adA.o (variabile
inH),
in modouniforme al variare di x e t in
[0, 2n]
e al variare diA o
in uninsieme limitato di H. Da ciò segue subito la
(8).
Dall’espressione
di co si deduce ora immediatamente la se-guente :
Prop.
4. - Ilfunzionale w(A)
ammette un6A)
che ha laseguente espressione:
Inoltre, posto
ha:essendo h costante al variare di
A o , A o --~-
dA in un insieme limi- tato di H.~Si ha
poi
essendo k una costante
indipendente
daA’,
A" al variare diquesti
in un insieme limitato di H.
2. - Osserviamo ora che
(ovviamente
come fun-zione di
c5A),
semprenell’ipotesi
cheAo E W,
non è identicamente nullo. Infatti se lo fosse si dovrebbe avere, dalla suaespressione (9).
e chiamando A il valore comune di e di
S2 (A o ; poichè :
si avrebbe A
= ::i:
1. Il caso ), = 1implica
cheQ(Ao)
ha caratte.ristica 0 e il caso k = - 1
implica
cheS2(Ao)
ha caratteristica 2-Dunque nell’ipotesi,
in cui ci siamomessi,
che abbia ca-ratteristica
1,
non è identicamente nullo.Quindi,
detta U la varietà lineare
(nella
variabileindipendente
~cc~(A,; 8A) - 0, ogni
varietà lineare ad essacomplementare
hadimensione 1. In
particolare,
la varietàortogonale
ad U saràindividuata da un versore, v,
ortogonale
alla varietà U. Con-venendo di
prendere
v in modo che siaóco(A,,; v)
>0,
v risultadeterminato.
L’equazione
della varietà W è(sempre ponendo
A =Ao ~-~A) :
e,
ponendo
8A = T+ lv,
con T E U e 1 numeroreale,
diventa:ossia, posto s
=&»(A.; v) :
Per lo studio di
questa equazione
dobbiamoprocurarci
ancorauna
maggiorazione.
Si ha:e,
applicando
la(10)
e(11):
Si ottiene cos :
avendo indicato con k’ una costante che
dipende
dall’insieme limitato in cui varianoA o , 5A, A o +
aB.Consideriamo ora un intorno T di
Ao
cos definito:posto
A =
Ao
+ T -~- l’V(con
ilsignificato
attribuito sopra aquesti simboli)
sia T =~A : Il
til C ~O’, Il [ (e’ e e"
>0).
See’
ee"
sonopresi
abbastanzapiccoli, assegnato
r, il secondo membro della(12) rappresenta un’applicazione
contraente che mutal’intervallo |l| p"
in sè. Pertanto la(12)
ammette unaunica soluzione 1 =
Y7(T).
E dalla(10)
si ottiene per la soluzione lamaggiorazione:
da cui si ricava:
essendo k una costante
opportuna.
Possiamodunque
enunciareil
seguente
TEOREMA 1: Preso un
qualunque Âo
E yP s-i,può
trovare unintorno di
Ao
ed uniperpiano passante,
perÂo,
tale eiae tutti e 80lii
punti
di W che si i nquesto
intorno sonorap presentabili
cartesianamente
sull’iperpiano stesso;
larappresentazione
è dataappunto,
in unriferimento
cartesianolocale,
dalla 1 =Dalla
proprietà
sopraesposta
della si deduce chel’iper- piano può
essere consideratotangente
a W inAo.
OSSERVAZIONE. Le dimensioni
e’, e"
dell’intornoT,
comepure la costante k che compare nella
(14) dipendono
daÅo,
ma si riconosce facilmente che
questi
numeri si possonoscegliere
in modo
indipendente
daA 8 ,
seA o
varia in unopportuno
intornodi un
punto
di W. Giova osservare che s =v),
cheè,
come abbiamo
visto, positivo
perogni Ao
EW,
è funzionale con-tinuo di
Ao.
Ladisuguaglianza (14),
con leprecisazioni
oraesposte, permette
di ottenerequesto
risultato(di cui,
perbrevità,
omet-tiamo la
dimostrazione ) :
Esiste un
funzionale positivo
continuod(A0) definito
su W taleche, riportando
perogni punto Ao
EW, lungo
la normale v, unsegmento
con centro inAo
esemiampiezza d(A0),
isegmenti
cosottenuti
ricoprono
in modosemplice
un intorno di ffT.3. - Sia ora
Ao
unpunto
della varietà 1-7. caratteristica diQ(Ao)
sarà allora 0 e tuttigli integrali
della(1 ) (posto
A =Ao)
saranno
periodici
diperiodo
2n.Si supponga
che,
in A =Ao
+dA, Q(A)
abbia ancora carat-teristica
0,
cioè che:Si vede subito che la terza delle
(15)
risulta automaticamente soddisfatta non appena siano soddisfatte lerimanenti,
attesoche il wronskiano di
x)
ed81(.Å; x)
èuguale
a -1. Pertantoogni
soluzione del sistemafornisce un
punto
della varietà V.Le formule
(3)
forniscono leseguenti espressioni
per i diffe- renziali :Tali differenziali sono funzionali
(lineari
in(lA)
linearmenteindipendenti,
dal momento che i vettorisono, come è facile
riconoscere,
essi stessi linearmente indi-pendenti.
Per la differenziabilità dei funzionali
2n), 2n), 8’(A; 2n)
si ha che condizione necessaria e suffieiente affinchèun
Ao appartenga
alla varietà V è che siaessendo
~(~o;~;2y~
i resti di2yr), 81(A; 2n), ~~(.~ ; 2n) rispettivamente;
iquali,
in virtùdella
(4)
e delledisuguaglianze analoghe,
soddisfano ad unalimitazione del
tipo:
essendo h costante al variare di
A o e
diA o
in un insiemelimita~to di H.
Per le
(17)
il sistema(18) può
scriversi:Imitando il
procedimento seguito
nellaprima parte, poniamo
dove l,
m, n sono num-eri reali ei(x)
è un vettoreortogonale
a cia-scuno dei tre vettori
(indipendenti) x), x),
cioè un vettoregiacente
sulla varietà ottenutaannullando i tre differenziali
~A ; 2n), óA; 2n),
~5A; 2n).
Potremo allora scrivere il, sistema(19)
nelm odo
seguente:
avendo
posto
28
Ora il determinante di Gram:
è,
per laindipendenza
lineare dei vettori8,,’,(A,; x), B~(.Åo; x), x), maggiore
di zero.Risolto, quindi,
il sistema(20) in 1,
m, n, ritenendoperò
noti i secondi
membri,
si ottiene:Con considerazioni
analoghe
aquelle
fatte inquesta
circostanza nello studio della varietàW,
sipuò
afferm.areche, assegnato
T, in norma abbastanzapiccolo,
il sistema(21)
ammette localmenteuna ed una sola soluzione in
1,
m, n. Possiamo indicarequesta
soluzione conY’1(T),
Anche inquesto-casa
abbiamo:essendo k una costante da fissarsi localmente. Sussiate
dunque
ilPreso un
qualunque punto A,
E V sipuò
trovareun intorno di
~4.o
ed 1ma varietà linearepassante
perA.,
avente codimensione
3,
tale che laporzione
di V contenuta inquesto
intorno si
può rappresentare
cartesianamente su La rappre_sentarione è in un
riferimento-
cartesianoZ«cate,
mediantele
proprietà
diqueste funzioni
si deduce che laU.1%
può
essexe consideratatangente a
V inA0.
OSSERVAZIONE. Tenuto conto della
(22)
sipuò
enunciare unrisultato
analogo
aquello
contenuto nell’osservazioneposta
allafine del
§
2. Precisamente:Esiste un
funzionale positivo
continuob * (A o ) definito
su Vtale
che,
considerato sullospazio
tridimensionaleortogonale
a Vin
Ao
l’insieme deipunti
che distano nonpiù
di8*(A~)
daAo, gli
insiemi cosottenuti,
al variare diAo, ricoprono semplicemente
un intorno di V.
4. - La varietà W è stata finora studiata nell’intorno di
ogni
suo
punto;
epertanto
lo studio diquesta
varietà non risultaancora
completo.
Percompletarlo
occorre studiare la varietà W nell’intorno diogni punto A o
della varietàV;
aquesto
scopotaglieremo
W con lospazio
tridimensionaleortogonale
a ~’ nelpunto Ao. Questo procedimento
ègiustificato
dalla osservazione fatta a conclusionedel § precedente,.
Sia
dunque
A =A o
+ 8A con:(1,
m, nparametri reali).
Fattaquesta sostituzione,
si riconosce cheSi(Ao; 8A ; 2n), ~~1; 2n) (i
=1, 2)
sono in un intornodell’origine
dellospazio
euclideo(l,
m,n)
funzioni analitichedi 1,
m, n..Avendosi :risulta, semplificando
le notazioni:Possiamo
decomporre w(Åo
+«5A)
nella somma diquattro
deter-minanti nel modo
seguente:
Essendo nel caso
attuale,
come si deduce dalla(3),
risulta
è una forma
quadratica in 1,
xn, n, formaquadratica
che indicheremo conX(l,
m,n).
Tenuto conto delle
proprietà degli
ri(i
=1, 2, 3, 4) possiamo
dire che
dove:
è
(per
valoridi 1,
m, n abbastanzapiccoli
in valoreassoluto)
una funzione analitica
di l,
m, n, infinitesima di ordinesuperiore
rispetto l2 + m2
+ n2. Oral’equazione :
rappresenta
lasuperficie
dellospazio
ordinario a tre dimensionisecondo cui la varietà
ortogonale
a TT perA o taglia
la varietà Ik’.Questa equazione
mediante la trasformazione affine(non degenere
perl’indipendenza
dei vettori8182, Sfl)
realizzatadalle
viene mutata
nell’equazione
Si osserva ora che
rappresenta
un cono reale nondegenere
e chetagliando
la su-perficie (23)
mediante ilpiano E2
= 0 si trova una curva chepresenta
due rami realipassanti
perl’origine.
Sussistedunque
il
seguente
TEOREMA 3: Mandando per
Ao
E V la varietàlineare,
tridi-mensionale, ortogonale
aV, questa taglia
~~ secondo unasuperficie (bidimensionale),
laquale presenta
inAo
unasingolarità
conica.Il cono, cui
questa superficie
è «tangente
», è reale e nondegenere.
Inoltre,
inogni
intorno diÅo,
cadonopunti
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