R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
L AMBERTO C ATTABRIGA
Osservazioni sul problema generalizzato di Dirichlet
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 24 (1955), p. 45-52
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GENERALIZZATO DI DIRICHLET
No ta
(*)
di LAMBERTO CATTABRIGA(a Bologna)
l. - Sia D un
dominio 1)
limitato di tale che la suafrontiera consti di un numero finito di
superficie semplici
chiuse
prive
a due a due dipunti comuni;
ammetta una rap-presentazione parametrica
di dominio base
T,
avente la frontiera costituita da un nu- mero finito di insiemi chiusi econnessi,
tale ches), y ( r, s), s)
e le loro derivate deiprimi
due ordini siano continue in T e ilquadrato
della matricejacobiana
sia ivi sempre
positivo;
inoltre abbia inogni punto
curvatureprincipali 11R,,,
variabili con continuità.Il
problema
di Dirichlet per le funzioniarmoniche,
gene- ralizzato al modo di G.Cimmino,
si pone allora nel dominio D al modoseguente:
Assegnata
lafunzione f (r, s)
diqua~dra~to
80mmabile il~y,
determinare unaf ~nxzone u (o, y, z)
armonica in DFD, quale
converga in medi,a 8U FD verso i va~tori dettacf (r, s).
Per definire ciò che si intende nell’enunciato del
problema
per convergenza in
media,
il modopiù semplice
e naturaleè,
(*) Pervenuta in Redazione il 3 novembre 1954.
La presente Nota è stata argomento di una breve comunicazione al Congresso dei Matematici tenuto ad Amsterdam dal 2 al 9 Settem- bre 1954.
z) Secondo la definizione datane da M. Picone, intendiamo qui per dominio un insieme chiuso, tale che ogni suo punto frontiera sia punto di accumulazione di punti interni.
46
in
questo
caso, di considerare il sistema disuperficie
con rap-presentazione parametrica
di dominio base T8), t(r, s)
indicano i coseni direttori della normale interna su e t è unparametro
variabile in un intorno dèstro( o, b)
sufficientementepiccolo
dello zero.Ciascuna di
queste superficie
èparallela
ad F’D e costitui-sce la frontiera
FD=
di un dominioDt
tutto interno a P ; inoltreper t
-- o esseapprossimano
uniformemente FD. ~~eora
f (r,
unaf nnzione
diquadrato
sommabileremo che una
funzione u (x, y, z)
D - FD converges in valors dif (r, s)
su FD od anche brevemente che la u media i vatorif
su FDquando
è: tNotiamo
peraltro,
che la convergenza in media sipuò
de-finire a
partire
da altri sistemi disuperficie approssimanti,
la scelta essendo
possibile
conlarga
arbitrarietà senza che la soluzione delproblema
enunciatodipenda
effettivTamente daquesta
scelta. Infatti daquanto è
dimostrato nei lavori di G. Cimmino[ 1 ] , [2],
si trae inparticolare
che ilproblema
cos
posto
ammette una e una solasoluzione,
laquale,
al-meno sotto
ipotesi
abbastanzalarghe,
risultaindipendente
dalla scelta delle
superficie approssimanti.
Ciò è ottenutocon metodi di analisi
funzionale, ispirati
ad un’idea diR.
Caccioppoli [3],
iquali,
come è stato recentemente pre- cisato dallo stesso Cimmino[4],
richiedono soltanto la co- noscenza dellepiù semplici proposizioni
relative allo spa- zio hilbertiano.Seguendo
il metodo diCaccioppoli,
C. Mi-randa
[5]
hapoi
mostrato 1’esistenza della soluzione del pro- blema ordinario di Dirichlet per le funzioniarmoniche,
nelcaso di domini sufficientemente
regolari, applicando
il teo-rema di Hahn-Banach allo
spazio
delle funzioni continue sulla frontiera dei domini considerati.Vediamo
qui
invece come, fondandosi sull’esistenza della soluzione delproblema generalizzato enunciato,
si possa mo- straresemplicemente,
senza far uso del teorema di Hahn-Banach,
l’esistenza della soluzione delcorrispondente
pro- blemaordinario,
e diproblemi
in cui la condizione al con- torno sia inparte assegnata
in modo classico e inparte
inmodo
generalizzato.
2. - Fondamentale è il
seguente lemma, già
enunciato nelcaso di due variabili da G.
Cimmino,
con un cenno di dimo-strazione
peraltro
non sufficiente.Se la
f nnzsone f(P)
diq~uacdrato
sommabik suFD é iv~
quasi dappertutto f unzione
n-ica in
D FD,
che assurrze in media 8u FD i vatorif l P),
8i mantiene
positzva vn
tutto D FD.Basta mostrare che la u non
può
esserenegativa
inD FD.
Supponiamo
allora che la u assuma- valorinegativi
in
D-FD;
l’insieme deipunti
per cui ciò accade è certa- mente aperto equindi
se non è connesso, sarà la somma diun numero finito o di una infinità numerabile di insiemi
aperti
e connessi. Sulla frontiera diquesti,
almeno neipunti
non
a
anche adFD,
la u Sarà nulla e vien. versa un
punto
interno a D in cui la u sia nullaapparterrà
alla frontiera di uno almeno di tali insiemi. In D Fn il
luogo u
= 0 è costituito daporzioni
disuperficie regolari
~ analitiche),
nonpuò
averepunti
di bordo interni a D ed inoltre nonpuò
costituire lacompleta
frontiera di un in- sieme tutto contenuto in D altrimenti la ~, identi- camente nulla in taleinsieme,
lo sarebbe anche in tuttoe non
potrebbe
assumere in media su FD valoriquasi dappertutto positivi.
Sedunque
A è unoqualunque
deicomponenti
connessi dell’insieme in cui la it ènegativa,
essorisulta
aperto
esemplicemente
connesso e la sua frontiera hapunti
in comune con FD. Ne segueche,
almeno per t suf- ficientementepiccolo,
esso avràpunti
in comune conFD,,
i
quali corrisponderanno
aipunti
di un insiemeE,
contenuto48
in
T ,
y secondo lacorrispondenza
continua stabilita perogni
t dalle
(1). E,
risultaaperto,
se siprescinde
daeventuali porzioni
diFT,
ed inogni
casomisurabile,
ed allora per lasupposta
convergenza in mediadella ~t,
è pure-
anzi, poichè
la u è semprenegativa
inEt,
Il lemma sarà stabilito se mostriamo che
questa
relazionenon
può
sussistere per ~c non identicamente nulla in A. Ciòequivale
a mostrare l’unicità di soluzione delproblema
gene- ralizzato per l’insiemeA,
usando come insiemiapprossimanti gli
insiemiA. D t.
Per stabilire un’identità fondamentale deltipo
diquelle
usate da G. Cimmino in[ 1 ] , [ 2 ] , [4] ,
introdu-ciamo la funzione v cos definita in D :
e tramite le
(1)
la funzioneche per le
ipotesi fatte, è
definita e continua per(r, 8)
in Te t in
( 0, 8)~
ed ivi semprepositiva.
Riesce allora perogni
t :Qualunque
sia t interno a(0, b),
derivandoperciò
il se-condo membro di
(3)
sotto al segno diintegrale,
si ottiene:tenendo
presente
chegli
unicipunti
frontiera diA.Dt
su cuinon si annulla la it sono
quelli corrispondenti
aipunti
diEt . L’ultimo integrale
sipuò
trasformare mediante le formule di Green in unintegrale
di volume equindi:
Se ora la u non è identicamente nulla in
,A., l’integrale
divolume al secondo membro sarà
positivo
e crescente al decre-scere
di t,
mentre dalla(2)
segue la convergenza a zero, per t --0,
anche dei dueintegrali doppi
a secondo membro. Siconclude
che,
per t abbastanzaprossimo
a zero il secondo membro di(4)
dovrebbe esserenegativo,
cioèl’integrale
aprimo
membro dovrebbe crescere al decrescere di t ed essendopositivo
perogni t,
nonpuò
convergere a zeroper t
---0,
comeseguirebbe
dalla(2).
Il lemma resta cos
provato.
50
3. - Si
può
ora stabilire ilseguente
Se
limitato
suFD,
eventu~ctmente adi un insieme
dt
~rtisuranulla,
e se essa è continua mun
punto Po
diFD,
laf unzzone it (P)
armonzc~c in DFD,
a~~-su~nente in media su FD i valori della
f (P),
tenderc al va~toredi f
inPo, q1tando
il P tende aPo.
La dimostrazione
è,
conopportune varianti, quella
espo- sta da G. Cimmino per ilproblema piano
in[1].
Fissato un numero
positivo e arbitrario,
sia Q una por-zione d i FD contenente
Pf)
tale che iriogni
suopunto
P risultiSe u1
(P), U2(P)
sono le due funzioni armoniche in D FI_~assumenti in media su I’D
rispettivamente
i valori:risulta di conseguenza in tutto D - FD :
Sia ora O un
punto
esterno a D tale che la sfera di centra O eraggio OP,,
noncontenga punti
di D diversi daPo,
mentrela sfera a
questa
concentrica e diraggio k
con k >1,
non
contenga
alcunpunto
di PD 0. Ciò èpossibile, qualun-
que sia
Po
su per leipotesi
diregolarità
fatte all’inizio.La funzione
con N >
f (P) ~ i quasi dappertutto
suFD.,
risulta allora ar-monica in
D FD, uguale
a zero perP Po, positiva
su 0e
maggiore
dii
su In base al lemmaprovato valgono
allora in tutto D FD lediseguaglianze
dalle
quali
per P -Po
si trae l’asserto.Il teorema
permette
cos di concludere inparticolare
chese la funzione
f ( P) assegnata
è continua su tutto la solu- zione delproblema generalizzato enunciato,
di cui conosciamol’esistenza,
assumeràpunto
perpunto,
cioè come richiesto dalproblema ordinario,
i;alori f(P)
equindi
sarà pure la solu- zione delcorrispondente problema
ordinario. Nel casopoi
incui la
f ( P)
sia continua solo su unaporzione,
eventualmente in un unicopunto,
di FD la soluzione delproblema generaliz-
zato riesce pure soluzione del
problema
in cui la condizione al contorno sia intesa in senso ordinario suquesta porzione
e nel senso
generalizzato
introdotto su tutta la parte rima- nente di FD.4. - Da ultimo osserviamo che
quanto
si è mostrato vale anche in casi in cui non siano soddisfatte tutte leipotesi
indicate all’inizio. Ad
esempio
sipuò ammettere,
con oppor- tunelimitazioni,
che PD sia costituita daporzioni
di super- ficie secantesi a due adue,
ciascuna soddisfacente alleipotesi
indicate in I. per PD. Un
semplice esempio
diquesto
si hanel caso in cui D sia un cilindro: 1’esistenza della soluzione del
problema generalizzato
si mostrascegliendo
ancora super- ficie cilindriche e, comeproverò altrove,
è facile vedere che continuano a valere i risultati che si sono oraconseguiti.
Con
procedimenti analoghi
aquelli qui
si dovrebbe inoltrepotere
stabilire, l’esistenza della soluzione delproblema
ordinario di
Dirichlet,
anchequando
si considerino dominidell’8.
o, anzichè il casoarmonico,
si trattiquello
di una equa- zione lineare omogenea ditipo
ellittico a coefficienti analitici.BIBLIOGRAFIA
[1] G. CIMMINO: Nuovo tipo di condizione al contorno e nuovo metodo di trattazione del problema generalizzato di Dirichlet. «Rend. del Circ. Mat. di Palermo», voL LXI, (1987).
[2] G. CIMMINO: sul problema generalizzato di Dirichlet per l’equa- zione di Poisson. «Rend. del Sem. Mat. dell’Univ. di Padova», vol. XI, (1940).
52
[3] R. CACCIOPPOLI: Sui teoremi di esistenza di Riemann. « Rend. Accad.
Sc. Fis. Mat., Napoli », (4), 4 - (1934) e « Ann. Scuola Norm. Sup., Pisa », (2), 7 - (1938).
[4] G. CIMMINO: Sulle equazioni lineari alle derivate parziali di tipo ellittico. «Rend. del Sem. Mat. Fis. di Milano », vol. XXIII, (1952).
[5] C. MIRANDA : Sul principio di Dirichlet per le funzioni armoniche.
« Atti Accad. Naz. Linc., Rend. Cl. Sc. Fis. Mat. e Nat. (8), 3, (1947).