A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
S ILVIO C INQUINI
Sopra i problemi variazionali in forma parametrica dipendenti dalle derivate di ordine superiore
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 13, n
o1-4 (1948), p. 19-49
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IN FORMA PARAMETRICA DIPENDENTI DALLE DERIVATE
DI
ORDINE SUPERIORE
di SILVIO
CINQUINI (Pavia).
Il
presente
lavoro si propone di arrecarequalche
nuovo contributo alla teoriadegli integrali
del Calcolo delleVariazioni,
in formaparametrica, dipendenti
dallederivate di ordine
superiore
A tale
argomento,
alcuni annifa,
N. BOGOLIOUBOFF ha dedicato un’ampia
Memoria
(1)
contenente numerosi e notevoli risultati : perquanto riguarda
ilproblema
dell’esistenzadell’estremo,
tale A. ha considerato un caso in cui 1’ inte-grale SJ$
non è semicontinuo e,ispirandosi
ad unprocedimento seguito
dalTONELLI per
gli integrali ge incompletamente regolari,
ha stabilito una condi-zione necessaria e
sufficiente, perchè,
nel casoconsiderato,
esista l’estremo.La nostra
ricerca, invece,
si attiene al metodo delle successioniminimizzanti,
che è basato sul concetto di semicontinuità e che il TONELLI ha
sviluppato
nellasua opera fondamentale
(2)
e in successivilavori,
e si propone di indicare inqual
modo si possacostruire,
per iproblemi
inquestione,
unateoria, che,
pur essendoorganica quanto quelle sviluppate
per altritipi
diproblemi variazionali, presenta alcune proprie originalità
che la Memoria del BOGOLIOUBOFF non lasciavaprevedere,
e che meritano di essereposte
in rilievo.È
ben noto che la teoria deiproblemi
delprimo
ordine(3)
in forma para- metrica ha comepunto
dipartenza
il fattoche,
al variare dellarappresentazione
(1) N. BOGOLIOUBOFF : Sur l’application des méthodes directes à quelques problèmes du Calcul des Variations. Annali di Matematica pura e applicata, S. Iv, T. ~x (1931~,pp. 195-241.
(2) L. TONELLI : Fondamenti di Calcolo delle Variazioni. Due volumi. N. Zanichelli, Bologna, 1921-1923.
(3) Come è noto, si intende per problema di ordine r quello in cui la funzione inte-
granda dipende, in modo effettivo, dalle derivate di ordine non superiore all’r-simo.
parametrica
dellacurva e,
il valore del relativointegrale ae
nonvari,
equindi
lo studio dei
problemi
di ordinesuperiore
in formaparametrica
vaimpostato
in modo che’ sussista
un’ analoga
invarianza: a tal finepreferiamo
modificarelievemente
l’impostazione
del BOGOLIOUBOFF. Limitandoci aconsiderare,
persemplicità
e come fa ilBOGOLIOUBOFF,
iproblemi
del secondoordine,
noi sup- porremo(vedi
n.2)
che la funzione .~ che compare sotto il segno diintegrale dipenda
soltanto dallecoordinate x, y
delpunto
corrente sulla curva, dalle loro derivate delprimo
ordine~ ~ rispetto
alparametro
e dallacurvatura,
e cheinoltre sia
positivamente
omogenea digrado
unorispetto
alle variabili x’ ey’.
Ciò premesso, scelto come
parametro s
lalunghezza
dell’ arcorettificato,
noiconsideriamo
(vedi
n.3)
le curve: 1
per le
quali
le funzionix(s), y(s)
sono assolutamente continue insieme con le loro derivate delprimo
ordine ed esiste finitol’integrale (nel
senso delLEBESGUE)
ove
O(s)
è1’a,ngolo
di direzione della curva, equindi d0(8)
dsrappresenta
la cur-.vatura. La classe di curve cos fissata coincide con
quella
considerata dal BOGOLIOUBOFF e, come tale A. harilevato,
non èpraticamente ampliabile, perchè
se si supponesse che le derivate
x’(s), y’(s) (od
anche fossero soltanto avariazione
limitata,
l’esistenza dell’estremo verrebbe ingenerale
esclusa « apriori
».Sempre
perquanto riguarda
legeneralità (che
nellequestioni
esistenziali hanno la massimaimportanza
e a cui è dedicatoil § 1)
va fattopresente
chela nostra trattazione tiene conto anche delle curve di
lunghezza nulla,
che il.BOGOLIOUBOFF non aveva considerate : è stato
quindi
necessarioprecisare
checosa si deve intendere come intorno del secondo ordine di una curva costituita
da
un solopunto.
Il §
2 è dedicato alla teoria della semicontinuitàdegli integrali C7 (2)(2)
@ laquale,
almeno perquanto riguarda
le condizionisufficienti, presenta
una certaanalogia
conquella degli integrali
in forma ordinaria.,Nel §
3 vengono stabiliti alcuni teoremi di esistenza dell’estremo incampi
limitati. Lo
sviluppo
della materia offreparticolare interesse, perchè
si devonosuperare talvolta sia difficoltà
proprie
della formaparameirica,
siadifficoltà
chesi. trovano nella forma
ordinaria,
equindi
occorre farappello
aprocedimenti
svariati. Viene dato un
primo
teorema esistenziale valevole soltanto per classi di curve dilunghezza
inferiore ad un numerofisso,
ma da esso e da una suaestensione si deducono alcuni
espressivi
teoremi pergli integrali quasi-regolari
seminormali.
Un secondo teoremaesistenziale,
dedicatoagli integrali
soltantoquasi-regolari, presenta maggiore originalità,
e la sua dimostrazioneappare particolarmente
delicata e laboriosa.Il lavoro termina con
il §
4 nelquale
vengono indicati alcuni criteri che per mettono di estendere i teoremi esistenzialidel §
3 al caso dicampi
illimitati : ilprimo fornisce,
anche per iproblemi
delprimo ordine,
un’ estensione di uncriterio
già noto,
mentre il terzo sipresenta
del tutto nuovo.§
1. -Generalità.
1. - Il campo A. _
Ricordiamo
(4)
che dicesi campo A un insieme dipunti
delpiano (x, y)
contenente tutti i suoi
punti
di accumulazioneposti
al finito.2. - La funzione y,
x’, y’, B~).
c~) È
noto(5) che, quando
si abbia una curvae: o
affinchè ~
integrale
sia
indipendente
dalparametro t,
occorre e basta che4Y(z, y, x’, y’, x",
siauna funzione
positivamente
omogenea digrado
uno nelcomplesso
dellequantità
3
x’, y’, t~~"~~
vale adire,
perogni valga l’uguaglianza
A
questa
condizionepossiamo
sostituirequella
che la funzione~(~ ~ ~ ~ 0’),
ove si è
posto 0’== sia positivamente
omogenea digrado
unorispetto
- ’
alle variabili
x’, y’, cioè,
perogni k > o,
sia(.~.) Vedi L. TONELLI, opera cit. in (2}, Voi. I, Cap. V, n. 72, p. 201.
(5) Vedi, p. es. G. VIVANTI : Elementz del Calcolo delle Variazioni. Principato, Messina1 T
1923, Cap. VI, p. 110 e segg., e in particolare, n. 40, pp. 115-117.
’
’ ’
Ciò è evidente :
infatti, posto
è
ovviamente,
perogni k > o,
Se è verificata la
(a),
sostituendo nei suoi due membri leespressioni
fornitedalle
(d)
e(c),
risultaeioè a dire la
(b) ;
e in modoanalogo
dalla(b)
segue la(a).
b)
Ciò premesso, supporremo sempre, salvo avvisocontrario,
chex’, y’, 0’)
sia una funzione :1°)
definita e continua insieme con la sua derivataparziale Fg,
inogni punto (x, y)
del campoA,
perogni cóppia
dinumeri x’, y’
non entrambi nulli e per
ogni
valore finitodi 0’ ; 2°) positivamente
omogenea digrado
1rispetto
alle variabilix’, y’,
tale cioèche,
perogni
>0, valga
1’
uguaglianza
Poniamo
poi F(x, y, 0, 0, 0’) ~O,
in modo che la funzione ~’ risulta continua anche inogni punto (x, y, 0, 0, 0’)
con(x, y) appartenente
ad A(6).
, Diremo
coppia
normalizzataogni coppia x’, y’,
per laquale
èx’2 + y’~=1.
3. - Le curve ordinarie e (2). - L’
integrale ~~~~~ .
a)
Sia e una curvarettificabile,
e siae: o
una sua
rappresentazione parametrica prendendo
comeparametro
l’arco retti- ficato.(~) Il BocoLiouBOFF (luogo cit. in (1), ~ 1 p. 197), assunto come parametro l’arco s, indicato con 0 1’ angolo di direzione e posto
~’ = ~-e ,
considera la funzione f(x, y, 8, 0’) e supponeds
che sia periodica di periodo 2n rispetto a 8 : in tal caso 1’ integrale risulta indipendente dal parametro scelto, se si assume come funzione integranda il prodotto f(x, y, 0, 8’)
t’~+y~’
·Diremo
angolo
di direzione 8 della curvae,
in un suopunto
in cui esista latangente, l’ angolo,
determinato a meno dimultipli
di di cui deveruotare,
nel senso delle rotazioni
positive,
1’ asse delle x per divenireparallelo
a taletangente
e avere lo stesso verso. Intenderemo inoltreche, quando
la curvaconsiderata sia dotata in
ogni punto
ditangente
la cui direzione e il cui verso varino in modo continuo al variaredi s,
l’arbitrarietà di 03B8 sia subordinata al fatto cheO(s)
risulti funzione continua di slungo
tutta la curva, sequesta
èaperta,
o possa alpiù presentare
una sola discontinuità nelpunto
che si assumecome
punto
iniziale epunto
terminale della curva sequesta
è chiusa.b)
Osserviamo ora che se le funzionix(s)
ey(s)
di cui al capoversoa)
sono assolutamente continue insieme con le loro derivate del
primo
ordinex’(s), y’(s),
anchel’angolo
di direzioneO(s)
risulta funzione assolutamente continua.Infatti,
perquanto
si è detto ina), possiamo
determinare un in modo.che,
perogni coppia
si, s2 di valori di~ s soddisfacenti alladisuguaglianza
~o,
risultiM,
se lpi e sono due numeri reali tali cheI CP2 - CPi ~ 4 ,
abbiamo(7)
Ora,
essendo perogni s
di(0, L) x’(s)
= cos0(.g), y’(s)
= sen0(8),
preso~
>0
adarbitrio,
in virtù dell’ assoluta continuità dellex’(s), y’(s) possiamo
deter-minare
un ~ > 0
in modo che se(ai, bi), (i ~ 1, 2,..., n)
è un gruppo di intervalli di(0, L),
a due a due distinti e dilunghezza complessiva
minore di ò risultie
quindi
ne segue, se èanche 03B403B40,
Il nostro asserto è cos
provato.
Viceversa,
seO(s)
è assolutamentecontinua,
ne segue immediatamente l’ as-(") Basta rilevare che è
ove 0,0
1 e / sono rispettivamente il minimo valore assoluto del coseno e del seno, quando 1’ argomento varia nell’ intervallo (~fi, 992).4
soluta continuità delle
x’(s), y’(s),
in virtù del fatto che le funzioni seno "e coseno- sono a
rapporto
incrementale limitato.c)
Ciò premesso, diremo curva ordinaria e (2)ogni
curva rettificabilee (2) :
o oessendo s la
lunghezza
dell’ arcorettificato,
per laquale
le funzionix(s), y(s)
sono assolutamente continue insieme con le loro derivate del
primo
ordinex’(s), y’(s), ogni punto (x(s), y(s» appartiene
al campo A ed esiste finitol’integrale
(del LEBESGUE)
ove
0’(s)
è la curvatura della curva C(2) equindi 6’(s) _ - x’’(s) y,(8).
Converremo inoltre che
ogni
curva costituita di un solopunto
sia una curva ordinaria ~~2~ per laquale
risulta~~~2) =o.
OSSERVAZIONE. - Per
quanto
abbiamo detto inb)
la classe delle curveordinarie e(2) coincide con
quella
considerata dalBOGOLIOUBOFF, quando,
natu-ralmente,
siscelga
la stessa funzione F.4. - Varie
speci
diintegrali C1~(2) .
Diremo che
l’integrale ~~~tz~
èquasi - regolare positivo,
se per tutti ipunti
(x, y)
del campoA,
per tutte lecoppie x’, y’
di numeri reali non ambedue nulli e per tutti i valori reali di 0’ la derivataparziale
y,x’, y’, 0’) è,
come funzione della sola
0’,
sempre non decrescente.Se
inoltre,
per nessuna dellequaterne (x, y, x’, y’)
sopraindicate,
laFj,
ècostante per tutti i valori di
0’,
diremo che1’ integrale ~~~~z)
èquasi - regolare positivo
seminormale. Se perogni quaterna
sopraindicata,
laFj,
è funzionesempre crescente della 03B8’ diremo che
l’ integrale
èquasi-regolare posi-
tivo normale.
Se
poi,
oltre alleipotesi
fatte al n.2, b), supponiamo
che la funzione Fammetta,
finita econtinua,
anche la derivataparziale Fe-~-,
diremo che 1’ inte-grale e(2)
èregolare positivo,
se per tutte lequaterne (x,
y,x’, y’)
sopra indi- cate e perogni
valore di 0’ è verificata ladisuguaglianza F6,,,9,
> 0.Diremo infine che
l’ integrale ~~~z)
è definitopositivo [semi-
definitoposi- tivo]
se in tutti ipunti (x, y)
del campoA,
pertutte’le coppie x’, y’
di numeri reali non ambedue nulli e per tutti i valori di 0’ èF > 0 [F > 0] .
OSSERVAZIONE. - Come è noto le definizioni di
integrale quasi-regolare
quasi-regolare
semi-normale equasi-regolare
normale si possono dare in modoindipendente
dall’ esistenza e continuità della derivataparziale
5. - Intorno
(e)2
di una curva ordinaria e(2).a)
Data unacurva
ordinariae(2)
dilunghezza L,, >0,
diremo che un’altracurva ordinaria
~~~~
dilunghezza
Lappartiene
all’intorno(e)2,
con0é 1,
della
G~4 ~, quando,
indicate con s e a lelunghezze degli
archi delle econtate a
partire
dai loroprimi estremi,
se le curve sonoaperte
o dapunti
~
convenientemente
scelti,
se le curve sonochiuse,
èpossibile
determinare unafunzione o(s), (0 s L,,),
cona(O) =0, o(L,,) =--- L,
laquale
sia continua insieme,con la
propria
derivata delprimo
ordine6’(s),
e per laquale valga
ladoppia disuguaglianza
in modo
che,
essendoeÒ2): (0 s ‘Lo) ~
e(2):(0o L),
si abbia perogni s
di(0, Lo)
~b)
Se la curva ordinaria è costituita da un solopunto (xo, yo),
diremoche una curva ordinaria di
lunghezza
L>0 e(2):appartiene
all’ intorno(Q)2
dellaCo2~,
se è perogni
a di(0, L)
e se per
ogni coppia
di valori distinti oi e 62 di(0, L)
sono verificate ledisu-;
guaglianze
Inoltre
ogni
curva ordinariae(2),
costituita di un solopunto (x, y),
appar- tiene all’intorno(é)2
dellaGo2~, quando
sono verificate ledisuguaglianze
c)
OSSERVAZIONE I. -È
benerilevare,
per ilseguito, che,
se il numero (t-è V2
dalle(2)
segue che èpossibile
usufruire dell’ arbitrarietàdegli angoli
(8) Questa definizione non differisce da quella data dal TONELLI al n. 54, p. 171, del V,61. II dell’opera cit. in (~).Ai direzione
00(s)
eO(o)
delle curvee¿2)
e e (2) in modo che in tutto(O, Z$)
siaverificata la
disuguaglianza
A tal uopo basta osservare che dalle
(2),
cioè a dire dalle,segue
immediatamente,
perwe k è un intero
positivo,
nullo onegativo
che non cambia al variare di sin
(O, Lo). Infatti,
siccome la differenza è funzione continua di s, non èpossibile
che per s=sivalga
la(4’)
conk-k,,
e perS=S2 =t=
s,valga
la(4’)
conk=k2 * k~, perchè
la differenzaA(s) passerebbe
dal valore4(si)
al valoreA(s,)
senza assumere tutti i valori intermedi.Quindi, giovandosi
dell’arbitrarietà di
00(s)
eO(o),
dalla(4’)
segue la(4).
Viceversa,
seè ;
ne seguono immediatamente le(2).
Inoltre,
dalla(1)
segue cheogni
curva cheappartiene
alI’ intorno(0)2
dellaha
lunghezza
nonsuperiore
a(1+L» Lo.
OSSERVAZIONE II. - Se per
ogni coppia
ai, 02 di(O, L)
sono verificatele
(3),
e seè 9 - ,
è sempre verificata anche ladisuguaglianza
~2
Ne segue, tenendo conto di un caso
particolare
di un risultato del TONELLI(9), che,
sempre perO C I , ogni
curva ordinaria e(2) di cui al capoversob)
del~2
-presente
num. halunghezza
nonsuperiore
a 42
é.presente
num. halunghezza
nonsuperiore
a 43
0.6. - Semicontinuità e continuità dell’
integrale JC(2).
Si dice che
l’ integrale
è una funzione semicontinuainferiormente,
se, preso ad arbitrio un numero e >
0,
èpossibile
determinare un e>0,
in modo-che,
se è unaqualunque
curva ordinariae(2),
sia verificata ladisuguaglianza
per tutte le curve C (2) che
appartengono
all’intorno(e) 2della e¿2).
---- --
Vedi L. TONELLI, opera cit. in
(2),
Voi. II, n. 9. pp 17-18.Dalla definizione
precedente
si deduconorispettivamente quelle
dilinuità
superiore
e di continuità sostituendo alladisuguaglianza (6) rispet-
tivamente le
seguenti
7. - Classe
completa
di curve di ordine 2.Considerato un insieme J di infinite curve ordinarie
e(2>,
diremo che lacurva
e¿2)
è una sua curva di accumulazione di ordine2,
se adogni
intorno(g)2 della e¿2) appartengono
sempre infinite curve dell’ insieme.Ciò premesso diremo che un insieme J di curve ordinarie e(2) costituisce
una classe
completa
di ordine2, quando ogni
sua curva di accumulazione di ordine2,
se è una curva ordinariae(2), appartiene
alI’ insieme J.§
2. -La semicontinuità.
8. - Un lemma del Tonelli.
Se
j (2)
è un unintegrale quasi-regolare positivo seminormale,
preso ad arbitrio un E >0,
perogni punto yo)
di A e perogni
ternaxo’, yo’, 80’
con
XO’2 +Yo’2= 1
èpossibile
determinare almeno una terna di numeri p, q, e, con modoche,
in tutti ipunti (x, y)
d A cone per tutte le
coppie x’, y’
normalizzate e tali che siarisulti
per tutti i
0’,
eper tutti i 0’ tali
che 1 o, - 00’ 1 e.
Questa
lieve estensione del lemma del TONELLI si dimostra in modo per- fettamente identicoall’ originale (~°).
(10) Vedi L. TON ELLI : Su gli integrali del Calcolo delle Variazioni in forma ordinaria.
Annali Scuola Normale Superiore di Pisa, Vol. 111 (1934), pp. 401-450 ; n. 2, p. 406.
9. - Teorema di semicontinuità
(integrali quasi - regolari seminormali).
Se
JC(2) è
unintegrale quasi - regolare positivo seminormale,
semicontinuo inferiormente.
Considerata una
qualsiasi
curva ordinariae¿2),
si tratta di dimostrare chel’ integrale ~~~2~
è semicontinuo inferiormente su tale curva.Cominciamo a
considerare
il caso in cui la curvae¿2)
è costituita da un solopunto (xfl, yo).
Se la funzione F è nonnegativa
il nostro asserto è evidente. Incaso contrario in virtù del lemma del n. 8 e con note considerazioni
possiamo decomporre
la circonferenza x’2+ y’2
=1 in un numero finito di archiTi, r2
,...,r m,
e determinare m terne di numeri p~, qr, (!r,
(~*===~ 2,..., m)
con in modoche risulti .
per tutti i valori di
()’,
perogni (x, y)
con e perogni coppia
normalizzatax’, y’,
laquale
disti di nonpiù
di (!r da unpunto
di rr.
-Indicati con p0 , qo, (lo
rispettivamente
i minori deinumeri pr, (r =1,2,..., m),
qr,
(r=1, 2,..., m),
o,,,(r=1, 2,..., m),
consideriamo una curva ordinaria C ~~’~ :x =x(s), y=y(s), (0 s L) appartenente
all’ intorno(p) 2
dellaG~z~,
conO ~2
minore di (lo e dell’ unità. Allora se è
L=0,
risultac ~(2)==0;
altrimentilungo
tutta la curva risulta
F>~~ ~ qj 8’, ove ,j
è uno dei valori1, 2,..., m,
equindi
tenuto conto dell’ osservazione II fatta al capoversoc)
del n.5,
abbiamoe ciò basta per concludere che
l’integrale ’,1(2)
è semicontinuo inferiormentesu
.ogni
curvae¿2)
costituita da un solopunto.
Sia ora
L° > 0
lalunghezza
della curvaCo‘~~ :
per provare, anche inquesta ipotesi,
la semicontinuità inferioredell’integrale JC(2)(2)
sullacurva C(2) basta ripe-
tere con
qualche complemento
una dimostrazione del TONELLI(ii)
tenendo conto dellaseguente
osservazione :La curva sia suddivisa in m archi
e(-),
- 8 :81’]’ (r=1, 2,...,
m ; so -0),
e siano fissate mcoppie
di numeri Pr, q7,,(r =1, 2,..., m) ; allora,
preso ad arbitrio un numeroe> 0,
èpossibile
determinare uné >0,
in modoche,
considerata una
qualunque
curva ordinariae(2), appartenente
all’intorno(e)2
(ii) Vedi L. TONELLI, luogo cit. in
(1°),
n. 3, p. 407 e segg.della
C0(2), indicato
conQ(S7._1 C Q(sr)]
l’arco di e(2)corrispondente
’a
~~)1. (ove 6(s)
è la funzione chefigura
nella definizione nel n.5, a)) e posto
risulti
Infatti è evidentemente
Osserviamo che
integrando
tutti i membri della(1)
del n. 5 fra e srrisulta ’
cioè
Pertanto,
indicato con P ilmaggiore
dei moduli dei numeri Pr e qr(r= 1, 2,...,1n)
e tenendo conto della(4)
risulta per1
~2
da cui immediatamente il nostro asserto se è anche
_
j >
10. - Corollario.
Ogni integrale quasi-regolare positivo
è semicontinuo infei-iorntente inogni
classe di curve ordinarie G ~‘y~ :x =-- x(s), y === y(s), (0 s L),
per lequali
le curve{ x’ ~ x’(s~, y‘ = y’(s~,
abbianolunghezza
inferiorea un numero fisso A.
Infatti,
fissata una curvaqualunque eÒ2)
di K (2) dilunghezza Lo,
presoe > 0
adarbitrio, e posto z = ~-2~~ -~ ,
se èLo > o, e ~_ ~ 3 ~ ~ ,
seè, Lo =U,
con-sideriamo 1’ integrale
il
quale
risultaregolare.
Siproceda poi
in modoanalogo
al TONELLI(i2)
tenendoconto del teorema del n. 9 e rilevando
che,
in virtù delle osservazioni fatte aln.
5, c)
’ e perg 1 ,
risulta secondochè èLo > o,
orispettivamente f2
11. - Teorema di continuità.
Se
P(x,
y,x’, y’), Q(x,
y,x’, y’)
sono due funzioni :1°)
definite e continueinsieme con le derivate
parziali Qy
inogni punto (x, y)
del campo Ae per
ogni coppia
di numerix’, y’
non ambeduenulli ; 2°) positivamente
omogenee di
grado
1rispetto
alle variabili x’ ey’ ; 3°)
tali che siaP(x,
y,0, 0) _ Q(x,
y,0, 0) =0 ;
alloral’ integrale
è una funzione continua.
Infatti,
considerata una curva ordinaria /~(6).lo .
sia :
una curva ordinaria e(2)
appartenente
all’intorno(e)2
dellaC~2~.
Supponiamo, dapprima, Zo>0.
Allora bastaripetere,
in formasemplificata,
un
procedimento
di dimostrazione del TONELLI che noigià
abbiamo estesoagli integrali
in forma ordinariadipendenti
dalle derivate di ordinesuperiore (13)
tenendo
presenti
leseguenti
avvertenze :----
(12) Vedi L. TONELLI, luogo cit. in (1°), n. 4, pp. 410-411.
(13) Vedi S. CINQUINI : Sopra una condizione sufficiente per la semicontinuità degli integrali dei problemi variazionali di ordine n. Annali di Matematica pura e applicata, S. IV, T. XV (1936-37), n. 2, a). - A differenza da quanto avviene per la forma ordinaria,
nel caso in questione non c’ è bisogno di supporre che le funzioni P e Q siano definite in
un campo contenente A nel suo interno.
Nella differenza
all’ espressione
di~~(2) può sostituirsi,
in virtù del teorema diintegrazione
pe "sostituzione,
laseguente
ove è la funzione che
figura
nella definizione del n.5, a).
Lo
sviluppo
della dimostrazione è basato sulla considerazionedella
funzionela cui assoluta continuità si stabilisce osservando
che,
essendoo(s)
funzione non:decrescente,
le funzioniy(o(s», (oltrechè
la8o(s))
sono assolu--tamente continue.
Infine si terrà conto della
(4)
del n.5, c).
Se
poi
èLo=0,
ondeJC(2)=0
bastaripetere
unaparte
delragionamento
0
che si
sviluppa’
perLo
>0,
considerando la funzionee usufruendo della
(5)
del n.5, c)..
OSSERVAZIONE. - Si
può
ora porre in rilievol’ importanza
che ha la defi- nizione di intorno(e)2
che abbiamo data al n.5, ~)
eb).
Consideriamo la curva
e(2) .0 °
e la classe K(2) di curve ordinarie
e(2) .
n ·~
1’ integrale
Risulta
I/integrale
non risulta funzione continua sulla curva~2),
ma leurve
~;i~
considerate nonappartengono
all’ intorno(é)2
della12. - Teorema di semicontinuità
(integrali
soltantoquasi-regolari).
Supponiamo,
nelpresente
num., oltre alleipotesi
fatte al n.2, b),
che lafunzione F
ammetta,
per tutte lequintuple
indicate alluogo citato,
finite econtinue anche le derivate
parziali Fs,y .
Sotto
positivo é seyni-
,continuo inferiormente.
Infatti,
si consideri la funzionela
quale
è nonnegativa.
Allora,
seeó2)
è unaqualunque
curva ordinaria e(2) dilunghezza Lo
>0,
basta
ripetere
una dimostrazione del(14)
tenendopresente
le variantigià
da noi introdotte(~5)
e usufruendo dei risultati dei nn. 9 e 11 delpresente
lavoro.
Se
poi
è0,
la semicontinuità inferioredell’ integrale
sullae(2)
curva
G
èevidente,
e 1’ asserto scenc:e immediatamente dal risultato del 11. 11.13. - Estensione deha semicontinuità.
a)
Sia la curva rettificabilero : x = xo (s), y = yo (s), (0 -- s Lo),
conLo > o, appartenente
al campo A e tale che le funzionixo(s), yo(s)
sianoassolutamente continue insieme con le derivate del
primo
ordine.Allora se
l’integrale
èquasi-regolare positivo seminormalc,
sela funzione
F(xo(s), yo(s), xó (s), yó(s), oó(s))
non èintegrabile
sull’inter- vallo(0, Lo),
preso ad arbitrio un numero H >0,
sipuò
determinare un(14) Vedi L. TONELLI, opera
cit.
in(2),
Vol. I, n. 98, pp. 272-274.(15) Vedi S. CINQUINI, luogo cit. in (i3), n. 4.
>
0,
in modoche,
perogni
curva ordinaria e (2)appartenente
all’ intorno(Q)2
dellaro,
sia verificata ladisuguaglianza
Basta
ripetere
una dimostrazione del TONELLI(16),
tenendopresente quanto
abbiamo osservato al n. 9.b)
Il teorema dato ina)
è valido anche nel caso in cuil’integrale
~ ~t2~
non siaseminormale, purchè
si consideri una classe di curve ordi-narie e(2):
x=x(s), y=y(s), (0
sL),
per lequali
lecorrispondenti
curvex’ =x’(s), y’=y’(s), (0
sL)
abbiano tuttelunghezza
inferiore ad unnumero fisso.
c)
Sotto leipotesi
fatte all’inizio del n.12,
il teorema datonell’ a)
del
presente
n. si estende a tuttigli integrali quasi - regolari positivi.
S
3. -Esistenza dell’ estremo in campi limitati.
14. - Il cainpo
Ao .
In tutto il
presente paragrafo
supporremo che il campo A di cui al n. 1 sialimitato,
e lo indicheremo conAo .
Rileviamo che il campoA o
risulta chiuso.15. - Primo teorema di esistenza.
Sia supponga che :
1°) l’ integrale
siaquasi - regolare positivo, 2°)
esista 1tna ficnzione15(u), (0
u +(0)
inferiormentelimitata,
tale cheper sia
~(u) :
in modo che in tutto il campoAo
e perogni coppia
normalizzatax’, y’
siaA’llora
inogni
classeI~~2~, completa
di ordine2,
di curve ordinariee(2),
dilunghezza
inferiore ad un numero fissoL’,
esiste il minimo as-soluto di
cl(’) e (2) -
Infatti,
tenutopresente
che il limite inferiore i diêJ~(2)
nella classe èfinito,
consideriamo una successioneminimizzante,
estratta dal~~z~,
di curveordinarie e(2) e(2) .n :
Vedi L. TONELLI, luogo cit. in (iO), n. 6, p. 412.
Annali della Scuola Norm. Sup. - P sa.
tali cioè che
sia e!’(2)
nc i + 1 ,
n intendendosiche, qualora
sia iO,
si consi-derino soltanto le curve con n >
1ï,
ove n è il minimo numero intero per_ 2
cui è n > -2
i
Osserviamo,
innanzitutto,
che se è i = O e se fra le curve della succes-sione minimizzante ce n’ è almeno una di
lunghezza nulla,
essafornisce,
eviden-temente,
il minimo di8J~(2)
nella classe K(2).Altrimenti
possiamo
ritenere che perogni n
sia sempreLn
>O, perchè,
seè
~4=0,
le curve dilunghezza
nulla non interessano. Tenuto conto che èC 1~ 1,
le risultanoequiassolutamente
continue,
ed ancheugualmente limitate, perchè
il campoA o
è limitato ed èLn
L’.Inoltre,
in modoperfettamente
identico al TONELLI(17)
ed essendoLn ~ L’,
si prova che le funzioni( 0,1(s) ),
equindi
anchesono in
(O, Ln) equiassolutamente
continue.Ciò premesso
distinguiamo
due casi.Se il limite inferiore delle
lunghezze Ly~
è zero, dalla successione pos- siamo estrarre una successioneparziale
con lim
O, convergente
uniformemente verso una curva costituita da~
un solo
punto,
laquale
risulta una curva di accumulazione di ordine 2 della classeK~~~.
Infatti perl’equiassoluta
continuità delle( x~n(s) }, { ~ (~) }~
presoad arbitrio un
g’
>O, possiamo
determinare un ~’ > O in modoche,
perogni coppia
s1, s% di valori di(O,
con~’,
risultiQuindi, determinato‘ n’ in
modoche,
perogni
n >n’,
siaL~~ ó’,
le(7)
risul-tano verificate per
ogni coppia
SI, 82 di(0,
con n > n’.Perciò,
siccomela classe
I~~~~
ècompleta
di ordine2,
la curvaappartiene
a taleclasse,,
e fornisce il minimo di
~~2)
se è i = 0. Sepoi
èi#0,
il limite inferiore delleL11,
nonpuò
essere lo zero. Infatti o è i >0,
e allora saremmogiunti
adun
assurdo, perchè
alla classeapparterrebbe
la curvaeó2),
per laquale
risulterebbe
JC(2)
= 0. Sepoi
è i0, onde,
perquanto
abbiamo sopra conve-2
e o
i
’
nuto,
i+ 1 Z ,
indicato con4Su ( 0)
il limite inferiore diØ(u),
n ~z 2 ,
esisterebbe
qualche
n, per cui risulterebbeWo Ln > ~ ,
equindi,
essendo.JCp (2) ae L
si arriverebbe all’ assurdo >a (2)
·Cl
C(2) >
’:L’o n, si arriverebbe e a assurdo o CJe e (.2)
n n n
(’í1) Vedi L. TONELLI, luogo cito in (iO), n. 9, pp. 414-416.
Ci rimane
quindi
da esaminare soltanto il caso in cuisia,
perogni n, Ln ~
L* > 0. In taleipotesi possiamo
estrarre(18)
dalla successioneC ~2~
unasuccessione
parziale
in modo che le successioni
(s) ), { yv n (s) }, ~ xv n (s) ), ~ yv n (s) )
converganouniformemente verso
quattro
funzionixoo(s), x~(s) , Y’oo(s),
definitein
(O,
con L*L. L’,
assolutamentecontinue,
e tali che siax’~(s) ==
=
x°°s ) - a, y°s? z’2(s)
+y’2(s)
=1 perogni s
di(0, L ). Quindi,
=
,
dsX’2(8)
00 dss o )
00 +)
00 = 1 per perogni ogni
s s di diQuindi,, (0,
00siccome,
in virtùdell’ ipotési 2)
del nostroenunciato, l’ integrale CJ(2)
risultaseminormale,
tenuto conto dei n.13, cc)
e9,
la curvaG~~ : x
=(0
sLo) appartiene
alla classeK (2)
e fornisce il minimo di~~~~~
nellaclasse stessa.
" 16. - t;orollario I.
Se
L’ integrale g~ (2) @)
è definitopositivo,
nel del n. 15l’ipotesi
che le curve della classe K(2) abbiano
lunghezza
inferiore ad un nume -afisso
può
essere soppressa.Infatti,
premesso che ècertamente i >
0 e considerata una successione mini- mizzante di curve ordinariee(2)
estratta dalla classe dimostriamo che le lorolunghezze
sonougualmente
limitate. Determinato ui > 0 in modoche,
per sia~(u) ~ ~,
perogni
e perogni coppia
normalizzatax’, y’
risulta « a fortiori » in tutto il campo
A a
D’ altra
parte,
il minimo di F perogni (x, y)
diAo,
perogni coppia
norma-lizzata
~ y’
e perogni 0’
con8’ ;
U~ risulta un numero ,u > 0. Pertanto indicato con Al il minore dei duenumeri ui
e ,u, perogni
curvat9§?>
appar- tenente alla successione minimizzante considerata e aventelunghezza L,,,
>0,
abbiamo
e quindi
(18) Cfr. il procedimento seguito dal ToNELLI nell’opera. cit. in
(2),
I, n. 25, pp. 87-89,e~e va completato secondo le presenti esigenae.
17. - Corollario 11.
Se esiste una costante A >
0,
in modo che perogni
u > 0 risultiallora,
ferme restando le altreipotesi
del teorema del n.15,
la condizione che le curve della classe abbianolunghezza
inferiore ad un numerofisso essere soppressa.
Infatti,
premesso che risulta certamente i > 0 ed estratta dalla classeuna successione minimizzante di curve ordinarie =
xn(s),
y =Yu(s), (0
sL~~),
se èL1l
> 0 risultacioè a dire le variazioni totali delle funzioni
0n(s)
relative alle curve della successione minimizzante considerata risultanougualmente
limitate.Sia 9 il lato d un
quadrato
delpiano (x, y)
a latiparalleli agli
assi coor-dinati nel
quale
è contenuto il campoAo,
e si indichicon ~
il minimo numerointero
positivo
tale chei+1
In base ad un risultato del TONELLI(19),
,2 /
quando l’angolo
di direzione di una curva, soddisfacente alle condizioni deln.
3, c)
e contenuta in unquadrato
di latoQ,
varia in un intervallo diampiezza
non
superiore
a2 , la lunghezza
delcorrispondente
arcó di curva nonpuò
esseresuperiore a il ~2 :
= 2 Q. Ne segue evidentemente25~~, (n =1, 2, ...);
vale a’ dire le
lunghezze
delle curve della successione minimizzante considerata risultanougualmente
limitate.1,8. - Osservazione.
-
È importante
mettere in rilievoche, quando
si considera una classe di curvele cui
lunghezze
non sonougualmente limitate,
il teorema del n. 15può
caderein difetto. Ciò risulta dal
seguente esempio
nelquale
si considera unintegrale regolare
semidefinitopositivo.
Sia
(19) Vedi L. TONELLI, opera cit. in
(2),
Vol. II, n. 9, pp. 17-18.si consideri la classe di curve
Sono verificate le
ipotesi 1)
e2)
del n.15,
ma non la condizione~~~c) ~
Audi cui al corollario del n.
17,
e la classe considerata ècompleta
di ordine 2.Essendo
il limite inferiore di
~~~2~
nella classe considerata è zero, ma nella classe nonesiste alcuna curva che fornisca il minimo.
19. - Un’ estensione del teorema del n. 15.
Il del n. 15 continua ad valido anche
quando le lunghezze
delle curve della classe considerata non siano
ugualmente limitate, purchè
tutte le curve ordinarie e(2)
per le quali
ègr~(2)
O abbianolunghezza
inferiore ad 2cn fisso L
(2°).
Infatti,
indicato con uo il limite inferiore di4Y(u),
risulta sempre- L . Pertanto il limite inferiore i di
JC:)
nella classeK2)
considerata èfinito,
e per provare il nostro asserto basta dimostrareche,
estratta da K(2)una successione
minimizzante,
tutte le curve di tale successione hannolunghezza
inferiore a un numero fisso. A tal uopo,
posto i
+ 1 =M, riprendiamo
conopportuni complementi
unprocedimento
del TONELLI(2i).
Se il nostro asserto non fosse vero,
potremmo
estrarre dalla successione minimizzante considerata una successioneparziale
di archi di curve ordinarieche indicheremo con
per i
quali
siano verificate entrambe ledisuguaglianze
.(~ò) È ovvio (cfr. l’esempio dato al n.
18),
che non basta supporre che abbiano lun-ghezza inferiore ad un numero fisso le curve della classe considerata per le quali è
~~Q) ~
0.Vedi L. TONELLI : Sull’ esistenza del minimo in problemi di Calcolo delle Varia-
zioni. Annali Scuola Normale Superiore di Pisa, Voi. I (1932), pp. 89-99, n. 6, p. 95. ,