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e al neonato con patologie che richiedono Terapia Intensiva -

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Academic year: 2022

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(1)

Costa Marta

Coordinatore Infermieristico

U.O Anestesia e Rianimazione Neonatale e Pediatrica IRCCS G.Gaslini

“Assistenza al neonato sano (I livello)

e al neonato con patologie che richiedono

Terapia Intensiva -Sub intensiva (II livello)”

(2)

COMPARATIVA DEI PROFILI

Evidenza della competenza distintiva dell’infermiere pediatrico nella fascia di età evolutiva che comprende neonato, bambino,

adolescente e famiglia.

D.M. 17 gennaio 1997, n°70:

 Art .1 comma 2 è individuata la fascia di età (evolutiva)

 Art.1 comma 3 sono evidenziati i problemi prioritari di

salute rispetto al soggetto in età evolutiva

(3)

PROFILO COMPETENZE INFERMIERE PEDIATRICO

ASSISTENZA INFERMIERISTICA NEONATALE

1. Prendere in carico /accogliere: l’infermiere dell’area neonatale è il professionista responsabile dell’accoglienza del neonato dopo la nascita e della famiglia.

2. Accertare /diagnosticare in collaborazione con i diversi professionisti dell’equipe, la situazione assistenziale del neonato proveniente dalla sala operatoria o dalla sala parto o da altra struttura.

3. Pianificare l’assistenza, a seconda del livello di cure richiesto dal neonato in collaborazione con i diversi professionisti dell’equipe.

4. Attuare piano di assistenza del neonato con impostazione di intensità di cura e complessità assistenziale utilizzando protocolli, procedure ed istruzioni

operative.

(4)

5

.

Valutare:

l’infermiere di neonatologia è in grado di valutare l’assistenza infermieristica erogata:

- piano di assistenza infermieristica neonatologica

- esiti dell’assistenza erogata e grado di soddisfazione della famiglia.

6. Educazione terapeutica:

L’infermiere di neonatologia gestisce l’educazione e la relazione dei genitori/care giver.

7. Promozione e prevenzione:

- promozione allattamento al seno e corretta alimentazione del bambino e della mamma, educazione e promozione a stili di vita adeguati

- attuazione di programmi di screening precoci delle malattie dell’infanzia.

(5)

L’infermiere dell’area neonatale è in grado, in collaborazione con i diversi professionisti dell’equipe di lavoro, di prestare la prime cure in sala parto:

Neonato sano (I° liv.)

•Effettua profilassi neonatale (antiemorragica IM ed oculare)

•Favorisce allattamento al seno

•Favorisce la presenza del papà

•Esegue prelievi ematici....

ASSISTENZA INFERMIERISTICA NEONATOLOGICA IN STRUTTURE DI TERAPIA SUB INTENSIVA

Neonato patologico (II °liv.)

•Controlla isola neonatale secondo criteri stabiliti

•Pratica manovre di rianimazione neonatale se necessarie

•Monitorizza i parametri vitali

•Collabora al posizionamento di catetere venoso centrale,

•Collabora alla procedura di intubazione endotracheale

•Esegue tecniche di aspirazione endotracheale

•Posiziona se necessario sonda gastrica

•Controlla corretto funzionamento ventilatore, apparecchio CPAP….

(6)

 Liberare delicatamente le vie aeree

da secrezioni e detriti mediante aspiratore.

 Il primo respiro avviene spontaneamente.

 Legare e recidere il cordone ombelicale subito dopo il primo respiro;

sulla superficie tagliata di fresco devono essere visibili la vena e le due arterie ombelicali.

 Asciugare delicatamente il bambino posizionarlo su un telo asciutto e sul ventre materno; è indispensabile il mantenimento della temperatura corporea.

 Adeguate tecniche di lavaggio delle mani, poiché i meccanismi di difesa dei neonati nei confronti delle infezioni non sono pienamente sviluppati.

 Adottare precauzioni universali e toccare il neonato con guanti finché non ha eseguito il primo bagnetto.

Neonato sano alla nascita:

il personale tutto deve adottare:

Manuale Merck Pediatria

(7)

Dopo 10 min di vita può essere introdotto un sondino per verificare la pervietà delle narici e dell'esofago.

 Valutazione del punteggio di Apgar

 Non usare sonde (tranne che nelle manovre rianimatorie), per

valutare la pervietà delle vie digestive fino a che il bambino non si è adattato (un minimo di 5-10 min dopo la nascita)

La manovra può determinare, in un neonato sano, una grave apnea da riflesso vaso-vagale.

(8)

Deve essere identificata qualunque malformazione pericolosa per la vita o malformazione maggiore, come :

 grosse deformità (onfalocele, mielomeningocele, labio e palatoschisi)

 anomalie ortopediche (piede equino, anomalie del numero delle dita delle mani e dei piedi).

Altre possibili anomalie sono

 addome a barca, come si verifica nell'ernia diaframmatica

 asimmetrie o aumento del diametro antero-posteriore del torace,

come si verifica in caso di ernia diaframmatica e di pneumotorace spontaneo.

(9)

Neonato sano I° livello

Alcuni punti essenziali della Circolare 24 ottobre 2000, n 16 del Ministro della Sanità (Veronesi)

“Promozione e tutela dell’allattamento al seno

1. Attuazione nei reparti di maternità dei modelli organizzativi più efficaci nel promuovere l’allattamento al seno

2. Acquisto di sostituti del latte materno al pari delle altre forniture di beni 3. Eliminazione di omaggi o materiale che alla dimissione possa interferire 4. Eliminazione di uno spazio predefinito nei fogli-lettere di dimissione

dall’ospedale con l’indicazione di un latte artificiale

5. Organizzazione di un sistema di monitoraggio sull’avvio dell’allattamento al seno

(10)

Promozione e sostegno dell’allattamento al seno nel percorso nascita

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(11)

FATTORI CHE OSTACOLANO L’ALLATTAMENTO AL SENO IN UNA STRUTTURA OSPEDALIERA CONVENZIONALE

 Ritardato contatto tra madre e neonato dopo il parto.

 Mancanza di aiuto durante le prime poppate.

 Orari fissi e poppate poco frequenti

 Doppia pesata per ogni poppata.

 Separazione della madre dal neonato

 Aggiunte di acqua, glucosata e latte artificiale.

 Mancanza di aiuto su come spremere il latte.

 Consegna di campioni di latte alla dimissione.

1. Perdita di fiducia 2. Stress

3. Insufficiente produzione di latte

ALLATTAMENTO ARTIFICIALE

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(12)

L'UNICEF e l'OMS hanno redatto un decalogo di misure che ogni struttura sanitaria deve dimostrare di rispettare prima di poter essere riconosciuta

I 10 passi per allattare con successo

1. Definire una linea di condotta scritta per l’allattamento al seno e farla conoscere a tutto il personale sanitario

2. Fornire a tutto il personale sanitario le competenze necessarie per l’attuazione completa di questa linea di condotta

3. Informare tutte le donne in gravidanza sui vantaggi e le tecniche dell’allattamento al seno 4. Aiutare le madri ad iniziare l’allattamento al seno entro mezz’ora dal parto

5. Mostrare alle madri come allattare e mantenere la secrezione lattea anche nel caso di separazione dal neonato

6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne su precisa prescrizione medica

7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre in modo che stiano assieme 24 ore su 24 durante la permanenza in ospedale

8. Incoraggiare l’allattamento al seno tutte le volte che il neonato sollecita di essere nutrito 9. Non usare tettarelle artificiali o succhiotti durante il periodo dell’allattamento al seno 10. Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell’allattamento al seno in modo

che le madri vi si possano rivolgere dopo la dimissione

(13)

Organizzazione tradizionale

Privilegia l’aspetto di efficienza

Organizzazione

“rooming-in”

Privilegia l’aspetto relazionale

PERCHE’ IL ROOMING-IN?

Passo 7

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(14)

Rooming-in per favorire:

L’allattamento al seno

L’armonia e la stabilità del neonato

Il legame fra bambino/madre/

famiglia

La competenza genitoriale

La prevenzione delle infezioni

ospedaliere

I parametri vitali, gli aspetti biofisiologici alla nascita tendono a migliorare con il contatto materno.

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(15)

Quindi rooming-in come strumento di continuità in un percorso nascita visto come

EVENTO NATURALE

 Bonding: contatto “pelle a pelle”

- aiuta nell’adattamento alla vita extrauterina - riduce il pianto del neonato

 Allattamento precoce in sala parto

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(16)

Mutamenti extra-uterini anatomo fisici:

1) Respirazione

2) Termoregolazione

(Bimbi sani: T rettale da 37,5 C° a 36C° in 30’ dalla

nascita parametro fondamentale nel neonato pretermine).

3) App. cardiocircolatorio

Autoregolazione:

4) Fuori dall’utero 5) Contatto materno

*Assistenza infermieristica al neonato prematuro, Luisa List; Professione infermiere Dicembre 2007Thoresen - Clin Perinatol 35 (2008) 749–763Dahm LS - Pediatrics 1972;49:504–13.Burnard EE - BMJ 1958;ii:1197–9.

(17)

Il ruolo materno da passivo diventa attivo

Ruolo infermieristico da presa a carico totale del neonato a supporto educativo/relazionale con la madre/padre/famiglia

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(18)

ACCOGLIENZA DELLA MADRE/BAMBINO/PADRE

Rooming-in diurno e notturno associato al “Nido aperto”

 Presenza libera del padre

 Dimostrazioni pratiche:

- tecniche di allattamento - gestione del neonato

- informazioni scritte e con video per i genitori

 Rispetto delle diversità culturali

Trasferire la propria competenza ai genitori realizzando la qualità

dell’assistenza infermieristica che è tecnica, relazionale ed educativa (profilo professionale dell’infermiere pediatrico – DM n° 70/1997)

Asprea T. Coordinatore infermieristico Assistenza Neonatale IRCCS G.Galini

(19)

Rianimazione neonatale in sala parto:

DIMENSIONE DEL PROBLEMA

Circa il 10% dei neonati

necessita di rianimazione alla nascita.

Circa l’80% dei neonati con peso alla nascita <1500 g deve essere rianimato.

La necessità di rianimazione può essere prevista circa nel 60% dei casi.

Encefalopatia ipossico-ischemica:

2- 6 casi /1000 nati vivi

American Academy of Pediatrics

(20)

ASSISTENZA INFERMIERISTICA NEONATALE ,

COMPETENZE SPECIFICHE RIFERITE A:

(21)

< 1000 < 28 2-2.5

1000-2000 28-34 3

2000-3000 34-38 3.5

> 3000 > 38 3.5-4

Peso (gr) Età Gestazionale (sett) Calibro Tubo Endotracheale (mm)

Profondità inserzione TET = Peso in kg + 6 cm

* Società Italiana di Neonatologia –Gruppo di Studio di Pneumologia Neonatale

INTUBAZIONE

(22)

GESTIONE DEL TUBO ENDOTRACHEALE (TET)

ASPIRAZIONE CIRCUITO CHIUSO

LABIALE

INDICAZIONI CLINICHE : 1) Desaturazione

2) Bradicardia/ Tachicardia

3) Assenza movimento toracico 4) Secrezioni visibili

5) Incremento PC02

6) Rumori respiratori auscultabili

Endotracheal Suctioning of Mechanically Ventilated Patients With Artificial Airways 2010; RESPIRATORY CARE JUNE 2010

FISSAGGIO

NASALE

(23)

ASPIRAZIONE TET

Raccomandazioni secondo il G.R.A.D.E

(Grading of Recomendations Assessment Development and Evaluation )

1) Eseguita solo se presenti secrezioni

2) Pre ossigenazione solo in paziente con desaturazioni evidenti durante la procedura (max FiO2 10% in più) 3) Utilizzo di sistema chiuso

4) Non uso routinario instillazioni S.F.

5) Diametro del catetere deve occludere il lume del TET meno del 70%

6) Inserimento catetere repere + 5 cm

SECONDI* Endotracheal Suctioning of Mechanically Ventilated Patients With Artificial Airways 2010; RESPIRATORY CARE JUNE 2010* Debra A. Ridling, Lynn D. Martin and Susan L. Bratton, Endotracheal Suctioning with or without Instillation of Isotonic Sodium Chloride Solution in Critically Ill Children, Am J Crit Care 2003, 12: 212-219*

(24)

Attenzione pressione negativa:

non deve superare 100 mmHg

* EndotrachealSuctioning of Mechanically Ventilated Patients WithArtificialAirways2010; RESPIRATORY CARE JUNE 2010

* KollefMH, PrenticeD, ShapiroSD, Fraser VJ, Silver P, TrovillonE, et al. Mechanical ventilation with or without daily changes of in-line suction catheters. Am J RespirCritCare Med 1997;156(2):466-472.Repere + 5 cmCalibro 5 -6 -8 FC

(25)

ASPIRAZIONE TET COMPLICAZIONI

Ipossia

Atelettasia

Minor compliance Iper/ipo tensione Broncospasmi

Trauma tissutale trachea/bronchi Colonizzazioni batteriche

Evans JC. Reducing the hypoxemia, bradycardia, and apnea associated with suctioning in low birthweight infants.

J Perinatol1992;12(2):137-142

Lasocki S, Lu Q, Sartorius A, Foulliat D, Remerand F, Rouby JJ. Open and closed-circuit endotracheal suctioning in acute lung injury:

efficiency and effects on gas exchange. Anesthesiology 2006; 104(1):39-47NEJM –PEEP or NO PEEP

47NEJM –PEEP or NO PEEP

(26)

TECNICA INSURE

1 IN...tubazione 2 SUR…factante

Cordero, L., Sananes, M. and Avers, L.W. (2000). Comparison of a closed (Trach Care MAC) with an open endotracheal suction system in small premature infant. Journal of Perinatology, Volume 20, Number 3, Pages 151-156

3 E…stubazione

(27)

OSSIGENOTERAPIA

 Rianimare con miscela aria/O2

 Uso del pulsiossimetro per evitare anche iperossia.

 Mantenere SaO2 tra 90% e 95% con la FiO2 minima erogata

 Incremento della FiO2 se assenza di miglioramento entro 90”

Obiettivo: Ridurre i danni da radicali liberi dell’ossigeno

Organi colpiti: Encefalo, polmone, occhio, intestino, rene.

Tan A, Schulze A, O’Donnell CP, Davis PG. Air versus oxygen for resuscitation of infants at birth. Cochrane Database Syst Rev.

2005:CD002273. Davis PG, Tan A, O’Donnell CP, Schulze A. Resuscitation of newborn infants with 100% oxygen or air: a systematic review and meta-analysis. Lancet. 2004;364:1329–1333.

La somministrazione di ossigeno deve essere attentamente

monitorata anche durante la ventilazione spontanea del neonato e/o meccanica

(28)

Catetere Venoso Ombelicale (CVO)

Diametro:

2,5 – 3,5 – 5 Fr.

Uno, due o tre lumi

ACCESSO VENOSO IN EMERGENZA/URGENZA

Exanguino trasfusione

• somministrazione farmaci

• Terapia infusionale

• Misurazione PVC

Non mantenere in situ oltre 7-10 gg, sostituire prima possibile con catetere venoso centrale ad accesso periferico (PICC) *

Butler-O'Hara, M., et al., A randomized trial comparing long-term and short-term use of umbilical venous catheters in premature infants with birth weights of less than 1251 grams. Pediatrics, 2006. 118(1): p. e25-35.

* Kim, J.H., et al., Does umbilical vein catheterization lead to portal venous thrombosis? Prospective US evaluation in 100neonates.

Radiology, 2001. 219(3): p. 645-50

(29)

CVO Competenze infermieristiche

GESTIONE DI : MEDICAZIONE:

• Parametri vitali

• Procedure sterili

• Manovre di inserzione

• Segni sofferenza epatica

Prima medicazione cerotto con compressa centrale

Seconda medicazione con film trasparente

FISSAGGIO: applicazione punti di sutura dall’inserzione, tra moncone ombelicale e catetere

Centres for Disease Control. Linee guida per la prevenzione delle infezioni associate a catetere intravascolare. Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere 2002; 9:110-37.* Procedura CIO

(30)

Complicanze CVO

 Infezione

 Emorragia del moncone (fissaggio non corretto del catetere)

 Malposizionamento…

 Rottura del catetere nel vaso

 Ipertensione portale tardiva e/o necrosi epatica

 Embolizzazione polmonare

 Necrosi e perforazione intestinale

 Aritmie cardiache

Centres for Disease Control. Linee guida per la prevenzione delle infezioni associate a catetere intravascolare.

Giornale Italiano delle Infezioni Ospedaliere 2002; 9:110-37.

Evidence based practice in infection control. Guidelines for preventing infection associated with the insertion and manteniance of central venous catheter. Journal of Hospital Infection 2001;47:47-67.

www.gavecelt.info/uploads/linee_guida_epic.pdf

(31)

P.I.C.C. (Catetere Centrale Inserimento Periferico) Presidio neonatale 27G lunghezza 30cm:

Complicanze Gestione infermieristica

 Infezioni

 Emorragie locali

 Ematomi

 Rottura catetere

 Incarcerazione

 Kinking

Annotare giorni di permanenza, max 29 gg

 Usare solo siringhe da almeno10ml

 Mantenere sterilità nei punti di connessione

 No alcool, danneggia il catetere

 No cerotto sul catetere

 Monitoraggio parametri vitali, per i rischi da inserzione

 Controllo decorso del catetere

(32)

Farmaci e diluizioni

Dopamina: in vena periferica non superare i 6 µg/kg/minuto  necrosi UTILIZZARE SEMPRE VENA CENTRALE (C.V.O. P.I.C.C.)

(33)

Adrenalina

Fiala da 1ml (1mg/ml) Concentrazione 1:1000

Somministrare ad una concentrazione di 1:10000

Come si diluisce?

Diluire una fiala in una siringa con 9 ml di soluzione

fisiologica

Quale dosaggio ? 0,1-0,3 ml/Kg della soluzione 1:10000 (dose ripetibile ogni 3-5 minuti)

Diluire una fiala in una siringa con 9 ml di soluzione fisiologica

0,1- 0,3 ml/Kg della

soluzione 1:10000 (dose ripetibile ogni

3-5 minuti)

Endovenosa

(vena ombelicale).

Possibile via endotracheale.

Endovenosa

(vena ombelicale).

Possibile via endotracheale.

Via di somministrazione?

(34)

Altri farmaci

Diluizioni particolari devono essere considerate per la somministrazione di farmaci al neonato

Teofillina f. 240 mg/10 ml 9 mg

Diluizione 240 mg 10 ml 24 mg. 1 ml 24 mg 2.4 ml s.f.

10 mg 1 ml 1 mg 0,1 ml

9 mg = 0.9 ml

della diluizione ricostituita

Prostin f.500 / 1ml 12 

Diluizione:

500  10 ml s.f.

50  1ml

50  5 ml s.f.

10  1ml 1  0,1ml

12  = 1,2 ml

della diluizione ricostituita

(35)

Care e management del neonato

Develomental Care

programma assistenziale mirato, efficace,personalizzato

(modifiche organizzative e ambientali, a “misura di neonato“)

CANGURO MATHER CARE

Cura posturale Wrapping

(no posizionamento passivo, facilitazione all’autoregolazione)

(36)

Holding

(contenimento cutaneo)

Handling

(spostamenti dolci e graduali)

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