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ICTUS CEREBRALE: fisiopatologia e principali quadri clinici

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Academic year: 2022

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(1)

ICTUS CEREBRALE:

fisiopatologia e principali quadri clinici

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Stroke WHO definition

Rapidly developing clinical signs of focal or global disturbance of cerebral

function, lasting longer than 24 hours or leading to death, with no apparent cause other than that of vascular origin

This definition includes signs and symptoms suggestive of ischemic stroke and of intracerebral or subarachnoid

hemorrhage

Definition of Stroke

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Epidemiologia

Nei paesi industrializzati l’incidenza di ictus si attesta sui 2 casi per mille persone per

anno. In Italia circa 100.000 ictus all’anno.

L’ictus è la prima causa di invalidità cronica nei paesi industrializzati

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431-432 (13,5%) 430 (2,7%)436-437 (1,2%) 433-434 (82,6%)

Stroke

Nell’80% dei casi e’ provocato da ischemia cerebrale

Nel 20% dei casi da emorragie, a loro volta distinte in cerebrali (15%) e subaracnoidee (5%).

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INTRODUZIONE

L’ictus (stroke nella letteratura anglosassone) e’ una sindrome caratterizzata da esordio

improvviso di deficit neurologici, di origine vascolare, di durata superiore alle 24 ore.

L’attacco ischemico transitorio (TIA) è un

deficit neurologico focale con durata inferiore alle 24 ore, di origine embolica o trombotica.

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A transient ischemic attack is a brief episode of neurologic dysfunction caused by focal brain or retinal ischemia, with clinical symptoms

typically lasting less than one hour , and without evidence of acute infarction.

Proposed definition of TIA

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Fattori di Rischio

Il più importante in termini predittivi e’ sicuramente l’ETA’.

Infatti, il 75% degli eventi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni.

L’IPERTENSIONE rappresenta il principale fattore di rischio trattabile.

La cardiopatia ischemica, la valvulopatia mitralica e la fibrillazione atriale rappresentano importanti condizioni predisponenti allo stroke.

Ateromasia della carotide interna, soprattutto se superiore al 70%. Ispessimento medio intimale carotideo.

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SPESSORE MEDIO-INTIMALE

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Altri FdR sono:

il fumo

l’obesità

il diabete mellito

la iperlipidemia

l’iperomocisteinemia

la cronica assunzione di elevate quantità di alcool.

Altre condizioni di rischio

Interventi chirurgici

Fattori di Rischio

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Fattori di Rischio

Il TIA rappresenta un fattore di rischio per un ictus successivo.

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Genetica

Genetics of ischaemic stroke Lancet Neurol, 2007 www.slidetube.it

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Meccanismi steno-occlusivi o trombo embolici

Cardio-embolici

Meccanismi emodinamici

Ischemia Cerebrale: patogenesi

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Ischemia Cerebrale

Meccanismi Trombotico Embolico

Emodinamico

Categorie Cliniche

Atero-trombotico Cardio-embolico Lacunare

Criteri TOAST

ATL grandi arterie Cardio-embolico ATL piccoli vasi

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Tromboembolia aterosclerotica

Le complicazioni tromboemboliche delle lesioni aterosclerotiche dei vasi del collo sono una causa frequente di ischemia cerebrale.

La probabilità di formazione della placca è direttamente proporzionale al peso della

predisposizione genetica, dei fattori di rischio (tra cui l’età!!!) e maggiormente dalla combinazione di questi fattori.

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La placca inizia a formarsi con una deposizione lipidica intimale e prosegue con la proliferazione delle

fibrocellule muscolari lisce, l’invasione macrofagica, la

deposizione di colesterolo ed infine la fibrosi.

Tromboembolia aterosclerotica

Disfunzione endoteliale Fatty streak

N Engl J Med 1999;340:115-126 www.slidetube.it

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In seguito a fissurazione di una placca, la formazione di un trombo può portare alla

ischemia cerebrale con diverse modalità:

si accresce fino ad occludere completamente il vaso;

si propaga distalmente fino ad occludere i vasi che si

dipartono dal vaso trombotico;

si frammenta e da luogo ad emboli che occludono i vasi distali.

Tromboembolia aterosclerotica

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Tromboembolia aterosclerotica

L’artery-to-artery embolism è il più frequente

responsabile

dell’occlusione completa ed improvvisa dell’arteria

cerebrale media in presenza di una placca a livello della biforcazione carotidea o della carotide

interna complicata da trombosi.

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Ischemia Cerebrale

Meccanismi Trombotico Embolico

Emodinamico

Categorie Cliniche

Atero-trombotico Cardio-embolico Lacunare

Criteri TOAST

ATL grandi arterie Cardio-embolico ATL piccoli vasi

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Embolia cardiogena

Dopo le complicanze tromboemboliche

aterosclerotiche, le embolie cardiogene sono le cause più frequenti di ischemia cerebrale

focale. Responsabili nel 20%

circa del totale dei casi di ischemia.

Il comune denominatore è il rallentamento del flusso ematico nella cavità che porta

a formazione di trombi e successivo distacco di emboli

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Patologie cardiache emboligene

A basso rischio: FA isolata, malattia del nodo del seno, sindrome di WPW, tachicardia parossistica ventricolare, valvulopatie aortiche, placche calcifiche dell’aorta

ascendente, endocarditi, difetti atrio e ventricolo settali, pervietà del forame ovale, dilatazione atriale sinistra,

mixoma, aneurisma ventricolare sinistro, fistola AV polmonare.

Ad alto rischio: protesi valvolari, FA non isolata e parossistica, stenosi mitralica, endocardite batterica, IMA,

cardiopatia congenita, cardiomiopatia

dilatativa.

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Pervietà del forame ovale

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Ischemia Cerebrale

Meccanismi Trombotico Embolico

Emodinamico

Categorie Cliniche

Atero-trombotico Cardio-embolico Lacunare

Criteri TOAST

ATL grandi arterie Cardio-embolico ATL piccoli vasi

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Patologia delle piccole arterie cerebrali: infarti lacunari

La lipoialinosi o necrosi fibrinoide della parete arteriosa delle piccole

arterie, nei soggetti ipertesi, comporta la

sostituzione della membrana elastica,

muscolare e dell'avventizia con depositi omogenei di degenerazione ialina, che

conducono a stenosi ed occlusione del lume vasale.

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Patologia delle piccole arterie cerebrali: infarti lacunari

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Traumi e dissezioni vasali

Traumi non penetranti sono riportati, per dislocazioni o fratture delle vertebre cervicali, della base cranica, della clavicola, per manipolazioni fisioterapiche, per

brusche torsioni del collo.

Penetrazione parziale nella parete si può verificare accidentalmente per ferita della regione del collo o

per manipolazioni chirurgiche.

Si verificano anche dissezioni spontanee, in casi di arteriti e displasia fibromuscolare, e in

patologie dei tessuti connettivali, quali sindrome di Marfan, di

Ehlers-Danlos, pseudoxantoma elastico.

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Trombo si d ei seni ve nosi

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Spasmo cerebrale

Si riteneva potesse essere la causa dei TIA. Attualmente si è noto

che l’ischemia cerebrale può essere dovuta a spasmo in

seguito ad emorragia

subaracnoidea o a trombosi dei seni venosi, per la formazione di

prodotti di degradazione del sangue.

Un altro fenomeno analogo allo spasmo cerebrale è la

vasocostrizione prolungata che si può osservare nell’abuso di

cocaina.

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AUTOREGOLAZIONE CEREBRALE

0 20 40 60 80 100 120

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 PRESSIONE ARTERIOSA MEDIA

DIAMETRO ARTERIOLARE

perdita

autoregolazione

rottura barriera emato-encefalica

CBF (ml/100gr/min)

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Correlazioni tra CBF e funzione del tessuto cerebrale

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Edema Cerebrale Ischemico

Un'importante

complicazione in corso di ischemia è l'edema

cerebrale, cioè

l’aumento del volume di acqua nel parenchima.

L’edema cerebrale viene distinto in citotossico e

vasogenico.

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Edema cerebrale citotossico

La risoluzione

dell’edema, quando indicato adiuvata da

antiedemigeni osmotici, è responsabile del miglioramento clinico che si osserva nei primi

giorni dell’ischemia.

L'edema citotossico, si instaura sin dai primi minuti che seguono l'insulto ischemico e colpisce maggiormente le aree centrali del territorio colpito, ossia quelle con

ischemia più grave.

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Edema cerebrale vasogenico

Solitamente si manifesta dopo alcune ore ed è provocato dalla alterazione vasale e

della barriera

ematoencefalica e dalla vasodilatazione.

È più evidente, nelle zone periferiche del territorio

infartuato e nei casi di riperfusione.

Ha un ruolo fisiopatologico meno rilevante rispetto

all’edema citotossico

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Cecità monoculare transitoria o amaurosi

Macchia o tendina o ‘ombra’ che riduce la visione in un occhio.

Breve durata (<15 minuti).

Fattori scatenanti ( PA, luce solare).

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L’omuncolo motorio e sensitivo

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Stroke e TIA emisferici

Deficit motori, sensitivi e sensitivi controlaterali alla lesione.

Se nell’emisfero dominante: può esserci compromissione del linguaggio.

Se nell’emisfero non dominante: possono esserci alterazioni del comportamento.

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Territorio e diramazioni dell’arteria cerebrale media

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Ictus della Arteria Cerebrale Media (ACM)

Emiplegia controlaterale:

Deficit di forza della faccia di tipo centrale (più la parte inferiore del viso)

Deficit di forza del braccio e della mano più grave che per l’arto inferiore.

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Ictus della Arteria Cerebrale Media (ACM)

perdita della sensibilità

(emianestesia) controlaterale

afasia motoria, sensoriale o globale (emisfero dominante)

somatoagnosia (emisfero non dominante), neglect

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Disturbi del linguaggio

Emisfero dominante:

Afasia motoria: disturbi di PRODUZIONE del linguaggio

Afasia sensoriale: disturbi di COMPRENSIONE del linguaggio

Afasia di conduzione: disturbi nella RIPETIZIONE

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Ischemia corticale vs sottocorticale

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DENOMINAZIONE DI OGGETTI

Lesione dell’emisfero

destro o sinistro??

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Arteria cerebrale anteriore

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Caratteristiche cliniche

Disfunzioni motorie e sensitive (riguarda la discriminazione di 2 punti, localizzazione dello stimolo,

stereognosia, senso di posizione) dell’AI (piede e gamba)

Talora AS prossimale, ma sono risparmiate faccia e mano.

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Arteria cerebrale posteriore

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Infarti della ACP

Emianopsia omonima controlaterale

Anche quadrantanopsie (se colpiti solo il

margine inf o sup della corteccia calcarina).

Alterazioni della sensibilità controlaterale (interessamento del talamo)

Alterazioni cognitive (sindrome amnesica, confabulazioni, demenza talamica)

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EMIANOPSIA

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EMIANOPSIA

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EMIANOPSIA

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(50)

EMIANOPSIA

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(51)

Il circolo vertebrobasilare

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(52)

Circolo posteriore

ATTENZIONE ALLE DISSECAZIONI!!!

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Lesioni localizzate a livello del tronco encefalico

Segni centrali controlaterali alla sede lesionale per

compromissione dei sistemi sensitivi ascendenti e motori discendenti al di sopra delle decussazioni

Segni periferici omolaterali alla sede lesionale da lesione dei

nuclei o delle fibre dei nervi cranici

Sindromi alterne

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(55)

Risonanza Magnetica

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RISONANZA MAGNETICA DWI

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Ecolordoppler dei vasi epiaortici

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(58)

Ecolordoppler transcranico

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(59)

Accertamenti cardiologici

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Penombra ischemica

In queste aree il flusso raramente è ridotto in maniera drammatica e osservazioni sperimentali hanno stabilito che valori di flusso compresi tra 10-

20ml/100g/min non permettono l'attività, ma

consentono la vita della cellula nervosa.

1010 20 20 3030

1 2 3 4 5

1 2 3 4 5 permanentpermanent

hours of

hours ofMCAMCAocclusionocclusion nonoparalysisparalysis

ml/100g/

ml/100g/minmin

Infarction Infarction

acute

acutepenumbrapenumbra==paralysisparalysis

Il tessuto nervoso che si trova in queste labili

condizioni di flusso e di metabolismo è in penombra ischemica, caratterizzata da silenzio elettrico e

blocco delle trasmissioni sinaptiche; le cellule neuronali sono tuttavia ancora vitali.

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Penombra ischemica

Le aree in penombra ischemica, sono responsabili di sintomi

neurologici, ma restano vitali e teoricamente

recuperabili.

Il blocco delle trasmissioni sinaptiche è completamente

reversibile, almeno durante la fase acuta dell’ischemia, se si ristabilisce il flusso con

valori superiori alla soglia ischemica.

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Finestra Terapeutica:

time is brain!!

Intervallo di tempo entro il quale, se si riporta il flusso a valori normali, è possibile salvare zone di tessuto destinate altrimenti a danno ischemico irreversibile.

Il volume di tessuto restituibile ad una normale funzionalità è dipendente dalla tempestività e dall'efficacia con cui il flusso viene riportato a valori

compatibili con un normale metabolismo.

t

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(63)

Trombolisi i.v.: linee guida

Stroke. 2003;34:1056 –1083 Stroke. 2006;37:263-266

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Fattori prognostici negativi:

Iperglicemia

Incremento della temperatura corporea

Ipotensione, soprattutto nelle prime 24 ore dall’esordio dei sintomi

Complicanze internistiche (polmonite, UTI), ect.

Fattori prognostici positivi:

Mobilizzazione precoce

Gestione del paziente con ictus acuto

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(65)

Riperfusione

È strettamente legata a due fattori: il livello di CBF

residuo durante il periodo ischemico e la durata

dell'ischemia.

Rendendo possibile la perfusione del tessuto ischemico, l'apporto di

ossigeno e glucosio dovrebbe arrestare il processo

ischemico e recuperare le zone di tessuto non ancora irreversibilmente

danneggiate.

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(66)

la neuro-

protezione

Come arrestare questa cascata?

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(67)

Emorragia cerebrale

Sintomi improvvisi, senza prodromi in un soggetto in piena attività

Peggioramento rapido e progressivo.

Cefalea, vomito, perdita di coscienza frequenti (ma non la regola)

Sanguinamento dura alcune decine di

minuti, ma l’espansione dell’ematoma può proseguire per alcune ore.

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Emorragia cerebrale a sede tipica

L’emorragia cerebrale, è definita «a sede tipica»

o putaminale, quando è localizzata a livello

delle strutture

profonde, coinvolgendo il nucleo lenticolare, il

talamo e la capsula interna

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Emorragie cerebrali a sede atipica

Le emorragie a sede atipica non hanno una

vera e propria sede preferenziale e si

localizzano nella sostanza bianca frontale, parietale o occipitale, mentre le sedi sottotentoriali più frequenti sono il ponte e il nucleo dentato del

cervelletto.

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Emorragia subaracnoidea

Il 5% di tutti gli ictus cerebrali

Da rottura di aneurisma o MAV, che possono rimanere silenti tutta la vita.

Piccoli sanguinamenti che preludono la rottura (emorragia sentinella) possono passare inosservati attenzione alle cefalee violente ed improvvise dell’età adulta.

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Rottura dell’aneurisma o MAV

Torchio addominale o sforzo prolungato.

Cefalea intensa con dolore acuto e lancinante capo o nuca, può persistere diversi giorni.

Nausea e vomito a getto.

Rigidità nucale, papilla da stasi, anche tardivi.

Crisi comiziali o perdita di coscienza hanno valore prognostico sfavorevole.

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Complicanze

Risanguinamento: 2-3% durante le prime 24

ore, 1-2% al giorno nel primo mese; la mortalità in questi casi è doppia.

Vasospasmo (50%): arterie della base cranica

(Willis), da presenza di sostanze vasocostrittrici, prodotte dal coagulo. Nel 30% causa un infarto cerebrale

Idrocefalo:

precoce, entro 72 ore (ostruttivo nel 20-30%

dei casi) o tardivo nel 20% dei casi (comunicante, normoteso).

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