A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
E RNESTO P ADOVA
Sul moto di un ellissoide fluido ed omogeneo
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 1re série, tome 1 (1871), p. 1-87
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1
SUL MOTO
DI UN
ELLISSOIDE FLUIDO ED OMOGENEO
La determinazione della forma che
prende
una massafl"lid.-t
ornogenea, ellissoidica di cui leparticelle
siattrag-
gono secondo la
legge
di NEWTONquando
è abbandonataa se stessa
dopo
che forze esterne hannoagito
sovra diessa, costituisce una interessante
questione
diidrodinamica
la cui
importanza,
si famaggiorn1ente
sentirequando
sipensa che da
questa
determinazionedipende
la risolu- zione delimport,-tntissií io
pergli astronomi,
della determinazione della forma attuale
degli
sup-posto
chequesti originarian1ente
fossero allo stato i1uidoe
poscia
abbiano conservato la forma che inquello
statopossedevano.
La
dipendenza
che esiste traequesti
dueproblemi
diidrodinamica e eli astronom a non
sfugg
a e aMAGLAUP,IN,
equest’ tlltlnlo, supponendo
che ellissoide di rivoluzione fossefigura
diequilibrio
chepotesse
assumere un
ellissoide,
che ruota attorno ad uno dei suoi2
assi,
determinò ilrapporto
nelquale
deve stare l’asse disimmetria al
raggio
dell’equ3tore,
affinchè1’eqnilibl°io
siastabile.
Dopo
di esso moltigeoinetri
tra iquali
basticitare:
JACOBI, IYORY,
I,IOUVILLE e MEYERripre-
sero la ricerca delle condizioni necessarie per l’
equilibrio
massa iliii(1,a ellissoidica ed il
primo
diinostrò che anche l’ ellissoide a tre assipuò
esserefigura d. equilibrio qualora
fragli
assi stessi esista una certa relazione.I)IRICHLET
poi
in iiiia memoriapubblicata
dalsig..
DEDEKIND nel
giornale
diCrelle,
haripreso
a trattare laquestione
e non si è liinitato a considerarla come unasemplice questione
diequilibrio,
ma l’ha considerata inv ececome un
problema
di dinainica e detern>ina.ndo allora leequazioni generali
del moto delleparticelle fluide,
ha svoltocon somma chiarezza e
semplicità
il caso in cui F ellissoide sia dirivoluzione,
e finalmente aquesta
memoria tennerodietro altre dovute ai
Signori DEDEKIi-,-D,
BPioSCHi eMANN nelle
quali
laquestione
considerata sotto il mede- simopunto
di vistaacquista
un nuovo ed interessantesviluppo.
Scopo
dellapresente
memoria si è di coordinare in un sol corpo i risultati ottenutidagli insigni geoli-ietri
che hannostudiato la
questione
sotto ilpunto
di vistapiù generale,
edi
svolgere
il caso in cuiperiodicamente
l’ellissoideriprende
la stessa forma. Perciò
partendo
dalprincipio
di(1)
lzo determinato con un nuovo metodo leequazioni
differenziali che han
luogo
fra le funzioniincognite
del pro- blema. Poscia considerandoquei
moti in cui non vi è rotazio-ne che attorno
agli
assiprincipale
oppure solamente attorno ad un sistema di assi che sipresenta
nello studio della que- stione per la continuità delliquido
ne determino alcuneproprietà
notevoli e passo a stu larequei
moti dell’ellis- soide di rivoluzione neiquali
esso conserva la stia forma(~)
IACOBI. Übe1’Dynal1Ûk.
pag. 58.simmetrica. Per
quanto
fossesemplice
e chiara la discns- sione diquesto
caso, che nella memoria di DIRICHLET si trovava, ho creduto di doverla rendere anchepiù
sem-plice sopprimendo
la introduzione di due funzioni ausiliarie di cui DIRICHLET ha fatto uso; e ilprincipale vantaggio
cheottengo
daquesta seinplificazione
si è chequesto
metododi discussione
semplificato può poi applicarsi
senza verunamodificazione a tutti
quei
casi neiquali
l’ellissoide ruota attorno ad un solo asse.Una nuova dimostrazione di un teorema di
sulla necessità che si annullino almeno due
componenti
dellerotazioni
quando gli
assi dell’ ellissoide sonocostante
servedi introduzione allo studio di
quei
moti neiquali
l’ellissoidenon
forma,
eper
esclusionedetermino,
con un pro-cesso indicato da
RIEMANN,
inquali
casi la forma dell’ellis- soidepotrebbe
essere stabile.Continuando
queste
ricerche dimostro che mentre nelle vibrazionipiccolissiine
che hanluogo
attorno allaposizione
di
equilibrio stabile,
per 1’aggiunta
di nnapiccola
forzasi
può
an1n1ettere chegli
assicompiono
dellepiccolissime
oscillazioni
pendolari,
non possonoperò gli
assi subire unaserie di
oscillazioni
finite che sianosottoposte
alla stessalegge
di variabilità. Trovatoquindi
ingenerale
il modocol
quale
laperiodicità degli
assi sicollega
collaperiodicità
del
moto,
passo a considerare il casoparticolare
in cui due sole rotazionicomponenti
attorno a due assi dello stessonome in due sistemi siano diveres da zero, e
quel
caso am-piamente svolgo,
dimostrando anche uno teorema di cui unodi è caso
particolare.
Ho creduto dover dare cos
ampio svolgimento
allostudio di
questo
genere di motiperchè ritengo che,
oltreinteresse ch’ esso di per se
presenta perchè
contienecome caso
speciale quello
in cuigli
assi sono dilunghezza costante,
se nepotrebbe
fare unaelegante applicazione
nellaFisica
Matenlatiea, quando
si volessero ricercare le foi-iiieche assumono le
goccie
che costittiiscono una sottile venafluida.
Ben poco mi restava a
spigolare
in un c,,,,mpo in cui ave-vano
largamente
mietuto tantiegregi matematica
ma spero che lache
110 cercato di dare aqueste
ricerche ela considerazione dei moti
periodici
varranno a dare unaqualche
aquesto
lavoro.1 Alla 1--’cerca delle
equazioni
diiferenziali del moto diun ellissoide fluido
giova pl’ee1ettere
leseguenti
considera-zioni sulla f;;nzione
potenziale
di un ellissoide non riferito ai suoi assiprincipale quando
le sue molecole siattraggono
secondo la
legge
newtoniana.Sia
r
equazione
di un ellissoide a tre assi riferito ad fin sisteinaqualunque
di assi coordinati collaorigine
al centro e de-duciamo la
espressione
clic alloraprende
la funzionepoten-
ziale dalla nota
espressione
che sipel
caso in cui esso èriferito
agli
assiprincipali (*)
b_,
c, sono i semi assi delF le coor-dinate del attratto
agli
assistessi,
e(*)
Vedi i « La teorica delle forze che agiscono seconclo lalegge.
di del eh. Prof. E. BETTI.
Riferiamo il nostro ellissoide ai suoi assi
principali
i ecerchiamo le
espressioni
dei semiassij
è noto che le treradici reali
della equazione
di terzogrado
Ü~ 5~sono ~ inverse dei
quadrati
dei semi assicercata
talché siavrà ~ identità
clle
moltipllcata
e in -- daraOra *iidic,-tiíclo 7;
a, ,
,..J
,V"
i cosenidegli angoli
chegli
assiprincipali
fannocogli
assi r, y, zavremmo
e sostituendo nella
equazione
ed osservando che il risultato deve essere identico alla
(1)
si avrà
Sostituendo ora nella
espressione
di Vper ~, n, 1
i lorovalori e
ponendo
per brevitàed indicando con i coefficienti di
respetti-
vamente nello
sviluppo
di~ 2,
cioèponendo
sarà
che è ~
espressione
data da DIRICHLET alla cercata funzionepotenziale
dell’ellissoide non riferitoagli
assiprincipali.
2. Ciò premesso osserviamo che siccome per la deter- minazione della forma dell’ ellissoide e del moto delle sue
particelle
basta considerare il moto relativo delleparti
stesse,
cosipotremo
riferire ipunti
dell’ ellissoide ad un sistema di assi che abbia semprel’ origine
al centro dell’el-lissoide e si ri-iuova
parallelamente
a se stesso e non tenereconto che
degli spostamenti
che hanluogo
relativamente aquesti
assi. Allora indicando con le coordinate diun elemento fluido nel
tempo
zero, chepossiamo
anche sup-porre coincidente coll’
origine
del e con lecoordinate della stessa molecola
dopo
untenipo citi,--tluncilie t,
le relazioni che
legano
le coordinate x y y z, ad se noiponiamo
la condizione che lasuperficie
esternarimanga
sempre della stessa classe durante il n1oto e che le molecole che si trovavano nel
tempo
zero sopra un ellissoide omoteti o alFesterno anchedopo
untempo qualunque
si trovino sopraun ellissoide omotetico a
quello
che costituisce allora lasuperf cie esterna,
saranno lineari e si avrà:ove
~, ~~z, 3z.,
ecc. sono funzioniqualunque
deltempo
sotto-poste però
alla condizione di essere continue.Ora,
per la condizione d’incompressibilità
dovendo es-sere
(*)
si
avrà,
indicandocon À,
t1, V, cc.gli
elementireciproci
adi
1J ec.respettivai-neiite l)re,-eOtento determinante,
Potendo
prendere
ad arbitrio laposizione degli
assi(.r~~~)
lasceglieren10
per modo che alprincipio
deltempo
essi coincidano
cogli
assiprincipali del!’ ellissoide,
cosicché~
equazione
dell’ ellissoitle neltempo
zerosarà,
essendoi semi assi in
quel
(*) Vedi Seconde Partie
XI, 7. pag.
per cui
dopo
iltempo t, l’equazione
dell’ ellissoide saràQuindi
ingenerale dopo
iltempo t, gli
assi dell’ellissoidenon coincideranno con
quelli
delle coordinate.Se nella
(3)
sostituiamo ora per r, y, z, i loro valori dati dalle(4) l’ espi%essione
della funzionepotenziale
diverràuna funzione
pari
di secondogrado
in per cuipotremo
darle la forma .3.
Eseguendo
effettivamente le sostituzioni troveremo perL, N,
ec. i valoriseguenti
nei
quali
4. Il
proble--iia
della determinazione del inotodegli
ele-nxenti delFellissoideiluido i-nanifestamente
potrà
dirsi risolu- toquando
si conosceranno le funzioniincognite
deltempo 1, »1, 7z,
ec. che entrano nelle relazioni tra X,-,Y-,z, ede che per
prendono
i valoriparticolari:
Per trovare le
equazioni
dii erenziali che debbono essere sodisfatte daquelle
funzioniincognite applichiamo
ilprinci- pio
di che è espresso dallaeqnazione
dove
P è il
potenziale
del corpo sovra sestesso, v
la velocitàdella molecola ed e F attrazione di due
uguali
aduno e
poste
all’unità di distanza. eÀ,Ia,
se a,b,
c, sono i semi assidopo
il si avrà10
ove i~2 è la massa, dell’ ellissoide. Notiamo fin d’ora che la densità del
fluido,
di’ècostante,
laprenderemo
persempli-
cità
uguale
ad uno. Calcolando ora il valoreespresso per mezzo delle derivate
rispetto di l,
1~ ec.e di i
integrando
col ricordare cheall’origine
del
tempo gli
assi delle coordinate sonogli
assiprincipali
di inerzia e che
quindi
si haed
analogan1ente
si avrà
e
quindi l’equazione
di diverrà laseguente:
11
5. Se
prendiamo
la variazione tenendo conto della equa- zione dellaincompressibilità,
e con unaintegrazione
perparti, decomponiamo
la variazione indue,
unafi;ori,
el’altra sotto il segno
d’integrazione,
le 9equazioni
cheotterrerno
uguagliando
a zero i coefficienti diain,
ec. sotto il segno
d’integrazione,
saranno le 9 equa- zioni differenziali che determinare ci devono le 9 funzionidel
tempo
ec.La
prima
diqueste
9equazioni
saràessendo 0 il determinante
primo
membro dellaequazione
della
incompressibilità
e a uii,-tquantità
finitaindipendente
da
~~~....~ introdotta
secondole regole
del calcolo dellevariazioni.
Ponendo:
ed
le 9
equazioni prenderaiiiio
la forma canonica loro asse-gnata
dalSig.
BRioscHi:ma noi a
queste equazioni
una forn1aPer
questo
csse,1,verei io che si ha(n° 1)
ossia, ponendo
perS,S’ ,S"
ec. i loro valori trovati(2),
ove
P, Q, R,
hanno i valori(8).
Ora per un noto teoreina dei determinanti si ha senza aver
bisogno
di fare losviluppo
pQ-R’2==V2+V’2--1-9112 @
,QR-P/2=),2+À’2+À"2
e
quindi
sostituendoper cli
13
ric3r(1,-in(lo che per la
(5)
si hasi dedui,rà dalle
(8)
e analmente sostituendo
questi
valori nellaprecedente
espres-sione,
epoi
sostittieniloquesta
nella(9)
si avràossia
Analogamente
si avràVolendo finatliiienie dar loro ancora un’ altra fornna
nxoltiplichiaixxo
l. a per1,
la 2.a perL’,
la 3.a perI", poscia
perrespettivarnente
e per ~~,~a,’ n",
esommia,nio
ogni volta;
allora per la(5)
avendoríliardo
alle note
proprietà
dei detei--rriiii,-tnti si ottériàed
analogamente
troverenioe
queste equazioni
uniteall’altra
formano un sistema di 10
equazioni
che possono servire a determinare le 10 funzioniincognite
6. Vediamo ora
quale signi6cato
fisicamente abbia laquantità ~,
che noi abbiamo introdotta coll’unica condizione che fosse finita edindipendente
dal,r~z,n,...~".
Osser-viamo
perciò
che leequazioni
date dal LAGRANGE per il moto dei fluidiquando
le forze cheagiscono
sopra ciascun elemento hanno una funzionepotenziale sV, e p è
la pres-sione sul
punto (x,y,z),
sono15
sostituendo
qui
per i lorovalori tolti dalle
(4)
e sommando si ha unaequazione
cheha per
primo
membroquello
dellaequazione
che si ottieneinoltiplicando
laprima
terna delleequazioni (a)
per la seconda per ~o, la terza per Zo edunque
anchei secondi membri dovranno essere
uguali
fra di loro e dovràaversi per la
(7)
equazione
alle derivateparziali
di cui unintegrale
finito èove P che é costante o soltanto funzione del
tempo indica
la
pressione
che haluogo
allasuperficie
libera.Questa equazione
ci dà subito ilsignificato
fisico che sipuò
dare aa, poiché
si vede che esso indica il modo con cui lapressione
varia da strato a strato nell’interno delliquido.
Ora nei
liquidi
lapressione
nonpuò
assumere valorinegati- vi ;
per cuiP=o,
siccome laquantità
traparentesi
va da zero ad uno ne F interno del
licluido,
nonpotrà prendere
valorinegativi,
e se P è diverso da zero a nonpotrà prendere
valorinegativi
se nonquando questi
sianoin valore a>soluto m’iiori di P.
7. Sin
qui
abbiamo fattodipendere
la risoluzione del nostroproblema
dalla determilmzione diquei coefficenti l)
~t~, ~~ ec. che servir possono ad indicarci il
luogo
ove sitroverà
dopo
untempo qualunque
una datamolecola;
~na aqueste 9 incognite possiamo
sosti-tuirne altre 9 checonsiderare il
problema
sotto un nuovopunto
di vista.Indichiamo c i semi assi delF ellissoide in un
teinpo t
e scriviamo leequazioni
chelegno
XO-’.r, sotto la torma
Indichiamo inoltre
~E, ~’~ ~’ ; e~j3~/~
i co-seni
degli angoli
chegli
assiprincipali
dell’ellissoide fannocogli
assi e con~~
le coordinate preselungo gli
assi
principali,
si l1ainoltre s;.ccoine le molecole che si trovano sulla
superficie
dell’ ellissoide vie r.ii-,iarr,-,iino sempre per la
continuità,
cesisi deve avere
l~
quale equazione
viene soddisfatta se siprende
purchè
s abbiaQueste
quantità (3,1, .../1’"
devonodunque
sodisfarea tutte le condizioni cui necessariamente sodisfano i coseni
degli angoli
che un sistema di tre retteortogonali
facogli
assi
coordinati,
per cui affine di dare aqueste quantità
unsignificato geometrico possiamo
suppori e che lecc/j3~....~
rappresentino
effettivalnente i cosenidegli -iligoli
che unsistema d’assi fa
cogli
assi Ricavando dalle(12)
i valori di e sostituendoli nelle( 11 )
si devonoriprodurre
identicamente le(10)
per cuiuguagliando
icoefficienti avremo 9
equazioni
lineariFispetto
a tutte lequantità
che vi entrano.Ora le
quantità a,p...7"
sonolegate
da 6 relazioni che necessariamente devono sempre essere verificate equindi
3 .sole diquelle
9quantità
sonoarbitrarie,
cosi pure 3 sole sono arbitrariedelle 9 quantità 3.../.
Cosic-chè
queste
6 variabiliindipendenti
unite ai 3 assia,b,c
formeranno un sistema di 9
incognite
che determineranno per mezzo delle suddetteequazioni
i valori di1,
112" ~2...n’’.Geometricamente abbiamo ricondotto la determinazione del moto di ciascuna
particella
alla determinazione della forma dell’ellissoidedopo
untempo qualunque
e dellaposi-
zione di due sistemi di assi
ortogonali ji,x, É)
e(~1,Y ~,’~)
chehanno
l’ origine
al centro dell’ ellissoide.8.
Bisogna
ora trovare leequazioni
(tui devono sodi- sfarequeste quantità,
od in altreparole
leequazioni corrispondenti
al sistema(a)
che hanluogo
traqueste quantità.
Perseguire
un metodoanalogo
aquello
tenu-to per stabilire le
(a)
corninceremo dal determinare la forma cheprende l’equazione
di Hainíltoi?,quando
vieneespressa per mezzo di
queste
9incognite ;
essapotrebbe
direttamente
stabilirsi,
ma èpiù semplice
ricavarla daquella
h. L 4 ... i d L (11n .
che si aveva nel n. 4 sostituendo L
per - ,
dt 20132013 dt ec. i loro valoriespressi
per mezzo delle nuovequantità
a,b, c, a.... y’l
«1, .... y""
coll’avvei?tenzaperò
che nelle formole( 10)
sono2
18
state chiamate ec. le
quantità
che nel n .° 2 eranostate chiamate
a.I,
c’n, ec.Osservando che si ha:
e
ponendo
per brevità:ossia chiamando le velocità
angolari
del sistema at- tornoagli
assi~, ~, y respettivamente,
indicando inoltre conquantità analoghe
a p,q,r pergli
assie finalmente
ponendo
la
forza
viva Tdopo
un calcolo un poco laborioso masetnplice, prenderà
la forma :19
Alla funzione
potenziale
dell’ ellissoide neltempo t possiamo
ora dare la forma:ove
che è
quella
dallaquale
cipartiti
nel TI..l,
dove èfacile vedere che H
rappresenta
ilpotenziale
P dell’ ellis- soide sopra se stesso a meno di un fattore costante.9. Per ottenere dalla
equazione
dile
equazioni
differenziali che unite alFequazione
dellaincompressibilità
debbono servire alla risoluzione del pro- blemaprenderemo prima
le variazioni soltantorispetto
ad e tenendo conto della
equazione
dellaincompres- sibilità,
che ora diviene ,avremo
ove d è una
quantità indipendente
da che è stata intro-dotta per le
regole
del calcolo delle variazioni e di cui ilsignificato
fisicopotrebbe
essere determinato in modo ana-logo
1 aquello
tenuto nel n. ° 6.Ora
prendiamo
successivamente le variazionirispetto
a p,q,r. Osservando che H è
indipendente
daqueste quantità,
avremo:Ponendo:
abbiamo
(*)
Quindi
sostituendoquesti valori,
edopo
effettuata unaintegrazione
perparti, ponendo
a zero i coefficienti diaP,
òQ e aR sotto il
segno integrale,
si ottiene:(*)
Vedi LAGRANGEuécanigue Analytique
T. II pag. 200.dalle
quali
si deducono le treequazioni seguenti (*):
dove
Uo,ho,ko,
sono le tre costanti dell’ aree, eponendo:
si ottiene:
Prendendo finalmente le variazioni
rispetto
acon un processo
uguale
siottengono
leequazioni :
*
ove
e sono costanti.
Sostituendo nelle
(15)
il valore delle derivate tolto dalla(14),
avreino ,°
(*)
Vedi LAGRANGBMécanique Analytique
T. II pag. 375.donde ricavasi
talchè la funzione M diviene
Dalle
equazioni (16)
e(17) possiamo
eliminare le co-stanti che vi entrano per mezzo
della
derivazione. Avrenio infatti23 donde si ricava
Ma dalle
(16)
si hae dalle
(17)
si ricaverebbero treequazioni analoghe
per talchè otteniamoe per conseguenza
24
ed
analogamente
tro;eremmo le altre 4equazioni
Il sistema
(ex)
che si compone di 10equazioni
sarà ilsistema che deve servire a deteriiiinare le 9
incognite
delproblema
e laquantità ~
che ci determina il modo colquale
varia la
pressione
nell’ interno delliquido.
10.
L’integrazione completa
di uno dei sistemid’ equa-
zioni differenziali
(a)
ed(a)
testè trovati ci darebbe la solu- zionegenerale
delproblema,
ma essapresenta
dellegravi
difficoltà e
bisognerà
limitarci a considerare alcuni casi par- ticolari. Ciò nonpertanto
come in tutti iproblemi
di meccanicain cui le forze acceleratrici son dovute ad azioni
reciproche degli elementi,
si possono ancorquÌ
assegnare alcune equa- zioniintegrali
ingenerale.
Ed inprimo lnogo
abbiamo ’ Btanto nel caso in cui si adottino le funzioni che entrano nelle
(a) quanto quelle
che entrano nel sistema(«),
l’inte-grale
delle forze vive:Le
equazioni (16)
e(17)
ci darannopoi
due altriintegrali
delle
(a)
e sarannoPer le
equazioni (a)
abbiamo seiintegrali primi
nel25
seguente
modo: tre vengono dati dalprincipio
delle areepel quale
si haove d1n è ~ elemento di massa e
gli integrali
sono estesi atutta la massa; sostituiamo per x, y, z i loro valori in ed osservando come nel n . ° 4 che al
principio
deltempo gli
assi sono assiprincipali
di inerzia si avrà :Tre altri
integrali
sipotrebbero
ottenere dalprincipio
della conservazione della rotazione di HELMHOl/rz
(*),
ma sipossono anche direttamente ricavare dalle
(a);
sottraendodue a due le
equazioni
che hanno i secondi membringuali ,
osservando che(*) V ed i DI Integrale der
liydrodynamiselicii
VoI. 55
26
edintegrando
avremo11. Giunti a
questo punto
dellasoluzione, volgiamoci
aconsiderare
quale
dei due sistemi(«)
ed(a)
oEfiemaggiori vantaggi
per laintegrazione.
Ilprimo («)
è dell’ordine 10 ed ha 3integrali primi,
il secondo è invece dell’ordine 16 ed ha 7integrali primi, peraltro
notiamo che mentre il sistema(a)
ci dà direttamente tutte leincognite
del pro-blema,
il sistema(x)
invece ci dà lequantità p,
q, r, dallequali
dovremo passarepoi
alle vereincognite
«, ~, y, . , . , , y~’’ .
Vediamo ora come si possa effettuarequesto passaggio.
È
noto dalla Meccanica(*)
che ledevono sodisfare alle
equazioni
diíferenziali della formae le altre
y,"...,~1’’
alleanaloghe
(*)
Vedi Lezioni di Meccanica Razio zale » §. 164.Quindi
conoscendo per avere«,a’,«" ; ().. 1’)’ ~IB . ;/?7~/~
basta conoscere tre sistemi
particolari
diintegrali
delle(22)
che per t = o
divengano respettivam. 1,0,0 ; 0,1, 0 ; 0;0, 1 ;
ed
analogamente
per le tre soluzioniparticolari
delle
(23)
che per t- odivengano 1,0,0 ; 0,1,0 ; 0,0,1.
Ora per avere la soluzione
generale
delleequazioni
diffe-renziali lineari ed omogenee
(22)
basta corioscerne tre sistemi diintegrali particolari;
e conosciuta la soluzionegenerale,
convenienti valori delle costanti arbitrarle ci da-ranno le
« , fi, 7 .... 7" .
Una soluzioneparticolare
l’avremoconsiderando che cJ, sodisfano le
(22).
Infatti si ha:d’altra
parte
abbiainoquindi:
ed
analogamente
dimostreremmo che si haquindi
intanto unrt soluzioneparticolare
delle(22);
ad avere le altre duemoltipllchiamo
laprima
delle(22)
per9,
la 2. & per 0’ la 3. per 0" e sommiamo ed inte-griamo,
otterretmo cosl’equazione
"
Moltiplichiamo poscia
laprima
delle(24)
per 0 la 2."per 0’ la 3. a. per 0" e sommiamo le
equazioni
che ne risul-tano con
quelle
che si ricavano dalle(22) moltiplicando
la1.a per g, la 2. a per
h,
la 3.a per~;
alloraintegrando
siavrà
Ora,
non cercando che soluzioniparticolari, potremo
dare valori
particolari
alle costanti arbitrarie che entrano nelleprecedenti equazioni
e persemplicità
leprenderemo uguali
a zero; e conquesto aggiungendo
alquadrato
dellaequazione:
l’equazione
moltipllcata
per avrò:e
sostituendo
nella 3. & delle(22)
si avràUn
terzo sistemad’integrali particolari
siotterrebbe
29
cangiando
inquesta equazione i
in -i. Abbiamo cos conuna sola
quadratura
il mezzo di aver tre soluzionidell’equa-
zioni
(22),
collequali potremo
formaregli integrali
gene- rali diquelle equazioni.
Lo stesso processo di calcolo si
può applicare
alle(23) per la
determinazione di«, , ~, , . · ... ~,".
Alla
integrazione
dei due sistemi diequazioni (22)
e(23)
abbiamodunque
sostituito duequadrature; quindi
adottando il sistema si avrà un sistema
d’equazioni
dif-ferenziali
del
7. o ordine con duequadrature
daeseguire,
mentre col sistema
(a)
invece si ha daintegrare
un siste-mai
d’equazioni
differenziali del 9. o ordine.12. Osserviamo che variando i
segni
dellequantità
vv’, equazioni
che compongono il sistema(a)
restanoinvariate se la mutazione dei
segni
è tale cherimangano
inalterati i
segni
dellequantità
Quindi possiamo cangiare
isegni
delle 3quantità
ed allora
cangiano
e vice-versa,
cónseguentemente
lex,p, ... 711
sicangiano
ina, , ~1, ... y ~" ; ma
dallasemplice ispezion e
delleequazioni
che
hanluoo tra 1,
ed c,b,
02 xp, .... 7,,I
5che nel n° 7 abbiamo indicato come si possono
trovare,
e che sono:
30
si vede che
questo cangiamento
fapermntare
fra loro lequantità:
e ciò ci mostra che ad
ogni
moto espresso dalleequazioni :
corrisponde
un’ altro moto cuiappartengono
leequazioni:
vale a
dire,
leequazioni (a)
mentre ci stanno a definire unmoto capace di
portare
nelteinpo t
la ii-iolecola drn dalpunto
alpunto
di cui le coordinate sonodate dalle
( 10),
possono anche definirci un moto che por- terebbe una molecola dalpunto
alpunto
di cui le coordinate sono
date
dalle Ev iden- temente ilseguire
1’una o l’altravia,
ilgiungere
all’uno odall’altro
punto dipenderà
dalle forze cheagiranno
sull’ellis- soide alprincipio
deltempo, peraltro
leequazioni
differenziali dei due moti rimanendo sempre le stesse si vede che i valori che esse daranno pera,b,c
alla fine deltempo t
sarannosempre
gli
stessi tanto nell’ un moto comenell’altro;
cioètanto se le
particelle
seà uono le vie date dalle(10) quanto quelle
determinate dalle(~~),
alla fine del medesimotempo,
l’ellissoide
prende
la stessa forma. Se noidunque
suppo- niamo di avere due ellissoidiuguali
e che uno di essi sianxesso in
moto, potremo
sempre dare un moto all’ altro31
per mòdo che mentre i moti di due
particelle corrispondenti
dei due ellissoidi sono diversi pure nell’istesso istante i due ellissoidi abbiano la stessa forma. In ciò consiste il teorema detto di
reciprocità
delsig.
R. DEDEKIND.Possiamo anche per le
ragioni
suddette variare isegni
di due delle
coppie
diquantità
se per es. sicangiano
isegni
ad si viene acangiare il
segno allequantità
~ e per ciò bastacangiare
il segno alle quan- tità~’y~’~3t"//’
ossiaagli quindi
leequazioni
differenziali del moto non cambiano se noi
cangiamo
ilsegno a due assi dell’ istesso nome dei due sistemi
13.
Prendiamo ora a studiare alcuni casiparticolari
delmoto. Ed in
primo luogo supponiamo
che si abbia:vale a dire che non vi sia rotazione attorno
agli
e
quindi
la loroposizione
siafissa,
talchè leequazioni (17)
ci daranno
ossia per le
poste condizioni,
od
anche, poichè
ora u, v, w non sono altro che la metà delle velocitàangolari
attornoagli
assi~,
che abbiamo chia- mate p, q, r, avreino:donde si
ricava,
a causa dellaequazione
dellacoiitinuità,
32
che,
detti i valori iniziali di p, q, r, si ha:quindi
inquesto
caso la velocitàangolare
attorno a ciascunasse è
proporzionale
allalunghezza
delibasse stesso.I moti che secondo il teorema del
sjg.
DEDEKIND sonoreciproci
aquesti
ora considerati si otterrannocaiigiaiido
isegni
dellev’ , w’
nelleprecedenti equazioni, ponendo cioè,
,per cui ora saranno nulle le rotazioni attorno
agli
assiprincipali
e detti P~,o, ~~, ~, valori iniziali di 1J1, C~~ ~ ~~~avremo: .
gli
assiprincipali
rimanendo fissi coincidono costante- mentecogli
assi delle coordinate coiquali
coinci-devano al
principio
delmoto,
per cui avremo: ,e le
(12)
del n° 7 diverrannoquindi:
Ora
queste
devomo essere identiche alle(6)
del 11°2,
talchési vede che
pei
moti neiquali gli
assiprincipali
coincidonosenipre
cogli
assi coordinati i coefficenti delle equa- zioni(6)
sodisfano alle condizioniseguenti:
14 Prendiamo adesso
particolarmente
a studiare il moto di -iin ellissoide di rotazione che ruota solan>ente attorno all’asse disin1n1etria,
che supporremo esserequello
delle x.Allora detta 5a la velocità
angolare
attorno aquesto
asse., la terza delle(26)
daràossia c’ indicherà che in
questo
caso la velocitàangolare
eproporzionale
allalunghezza.
delibasse di simmetria,. Stantopoi
la simmetria diquesto
moto attornoall’asse,
è manifestoche se l’ ellissoiàe al
principio
era di rotazione tale selnpre si manterrà durante il moto.Determiniamo ora la torma che
prendono
leequazioni
differenziali
(a)
inquesto
casoparticolare
in cui si haLe ultiine 6 sono identicamente verificate e le due
prime
si riducono a una
sola,
talchè leequazioni
differenziali di- stinte che hanluogo
traqueste quantità
sono34
le
quali
unite alle dueequazioni
finiteci
determineranno
le 4incognite
funzioni deltempo:
a, c, ~~, ~.queste equazioni però
sipuò
dare una forma diversa chia- ilrapporto - ;
C, si ha infatti allorae
so nmando
le dieprin1û
si hagiacchè
L’equazione poi
delle forze vive diviene35 ossia
e finalmente
poi
eliminando ò tra le trovateequazioni
si hadonde
Le tre
equazioni (28) (29) (30)
ci daranno le 3 In-cognite n",c,’ò
dallequali
f,,xcilissimamente si passa alle 4incognite
delproblema
Notiamo
però
che l’ ultiina delle(10) prende
inquesto
caso la forma donde si vede che se la rotazione è variabile essa genera nelle
particelle liquide
un motoparallelo
all’asse wche,
per essere simmetrico attorno aquest’ asse,
conserverebbe esso pure, anche se fossesolo,
all’ ellissoide la sua forma simmetrica. Le formole che con-
verrebbero a
questo
moto preso isolatamente si otterrebberocon facilità dalle
precedenti supponendovi
nullo il valore di ’}’~.15. Alla discussione
però
diquesti
moti che conservanoad un ellissoide di rivoluzione la sua forrna simmeiri,-,a
giova premettere
lo studio delle variazioni che siibisce ilpotenziale
di un’ellissoide
quando
variano lelunghezze
dei suoi semi assi.Indicando con H il
potenziale
di un ellissoide di cui i semi assi sono a,ò, c,
e con h ilprodotto
costantea,b,c, sarà,
ti?alasciando il fattorecostante
lI:Ora affinchè la
quantità h
resti costante e finita è ne-cessario che se uno
degli
assi diviene infinitesimo un’altrodivenga
infinito eviceversa,
talchè il caso in cui unodegli
assi diviene infinito non è distinto essenzialmente da
quello
in cui uno diviene
infinitesimo~
oraquando
un’asse divieneinfinitamente
grande gli
elementidell’integrale
si annullanoe
quindi
inquesto
caso H - o. Siccomepoi
tuttigli
elementidell’ integrale
sonopositivi
H diverrà un massimoquando
la funzione ’
’
diviene 1111
minimo;
ora se difrerenziamoquesta equazione
tenendo conto della condizione
d’incompressibilità
che dàtra le c la relazione
-ivrei io denotando con A un coe fficiento indeterminato :
onde
e
quindi:
Quindi
la funzione H diviene tin massimoquando
si hacioè
quando
l’ellissoide diviene sfera.Pel caso
speciale
di un ellissoide di rotazione si vede che ilpotenziale
crescequando gli
assi cc e c tendono a divenireuguali
e si annullaquando
1’ ellissoide si schiaccia o siallunga
indefinitamente. Per cui volendo considerarlo comefunzione di ~z’’ si vede che mentre si annulla con
n",
crescefino a divenire massimo per il valore di n" che rende
gli
assi
uguali
cioè per e decresce fino ad annui- larsi nuovamentequando n", oltrepassando questo valore,
cresce al di là
d’ogni
limite.16. Cominciamo dal considerare il caso in cui non vi è rotazione allora la
(29)
daràavendo determinato la costante col valore che
prende
ilpri-
mo membro nel
tempo
zero e coll’osservare che n’’ neltempo
zero è1; I-Io
indica il valore di H altempo
zero.Se al
principio
delteinpo
non vi fosse stato moto allora sarebbe statoe in
questo
caso affinchèpotesse
essere realebisogne-
38
rebbe che H fosse
maggiore
diHo:
seqnindi
alprincipio
del
tempo
l’ ellissoide fosse stato una sfera tale sernpre si sarebbeconservato,
se invece fosse stato di forma diversa dalla sfera allora per due valori distinti di n" sarebbe statoH=H,,
talchè ~2"potrebbe
oscillare traquesti
due v aloriestrema
e mentre n’’ va da un valore all’ altroglio
assitendono a divenire
uguali
edoltrepassando questo
stato dieguaglianza divengono disuguali
in sensoiuverso,
vale adire per modo che se
prima
era a > cdopo
è a ~ c, finchègiunto
?2’’ aquel
valorepel quale
è torna a re-trocedere,
e si hannoquindi
nell’ellissoi]e delle oscilla-zioni,
e tanto n811’ andataquanto
nel ritorno ~ ellissoide passa per lo stato sferico. Ilperiodo
diqueste
oscillazioni si ricava dalla stessa detton~
il 2. o valore di r"pel quale
è e detto T iltempo
dell’ oscil-lazione,
si ha,e non ostante che la funzione sotto il segno
integrale
di-venti infinita ai
limiti, colFapplicazione
di un tenrernanoto,
si
potrebbe
vedere chel’ integrale
è finito.Supponiazno
invece sia diverso da zero, allora dovrà essereDue casi ora si
presentano,
o il 2." membro diquesta
disuguaglianza
èpositivo
oppure ènegativo
o nullo. Se il secondo membro èpositivo
dovrà l ’l inantenersi dentro dati39
limiti e
quindi
si hanno delle oscillazioni corneprina,
ed ilperiodo
facilmente si troverebbe esseree per il valore di
questo integrale valgono
le stesse osser-vazioni fatte
precedentemente.
Se il 2.° membro invece è
negativo
onullo,
alloraqualunque
sia il valore di 1lB ‘ sarà sempre v criccata ladn," ,
disuguaglianza ;
sequindi 2013.r è negativo
ossia se F ellis-soide tende a schiacciarsi allora
questo
schiacciamentopotrà
avere continuamenteluogo
fino a che F asse e di-venga
nullo,
e se invecepositivo
si avrà nell’ ellissoideun
allungamento indefinito,
ed iltempo
necessario a que- stoallungamento
o aquesto
schiacciamento izidefinito verrà dato daove K indica brevemen te la costante del 2. o membro del-
l’eqiiazione
delle forzevive, e il
limitesuperiore
saràzero od ce a seconda che si avr-à uno schiacciamento od un
allungamento indefinito;
e in ambedue icasi, applicando
dei teoremi
noti,
si riscontra che il valore dell’integrale
è infinito.
17. Considerian1o adesso il caso in cui vi sia rotazione
ma che
questa
siacostante;
allora sarà pure costante n" e la ibrma esterna dell’ellissoide nonmuterà,
e si vede cos veri- ficarsi in un casoparticolare
un teorema che dimostreremo inseguito
in modogenerale,
che cioè ad un moto uniformeè
collegata
l’invariabllítà della forma. Però affinchè il moto sia reale è necessario che tragli
assi abbialuogo
unacondizione, poichè
allora essendo~a’’ 1
durante tutto ilmoto si avrà dalla
30)
e
quindi
affinchè sia reale la rotazione dovrà essere e,, ossia l’ell ssolde nonpuò
conservare la sua forma altro che se è schiacciato.18. Consideriamo finalmente il caso
più generale
di unarotazione
variabile;
allora dalla(29)
abbiamoindicando per brevità con
1(0 gli
ultimi duetermini; quindi
affinchè il moto sia reale
bisogna
che si abbiaPer vedere da