R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
M ARIO D OLCHER
Su un criterio di convergenza uniforme per le successioni monotone di funzioni quasi-periodiche
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 34 (1964), p. 191-199
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PER LE
SUCCESSIONI MONOTONE
DIFUNZIONI QUASI-PERIODICHE
Nota
( *)
di MARIO DOLCHER(ac Trieste) (**)
A
guisa~
di lemma per ilraggiungimento
di risultati sulle so--luzioni
quasi-periodiche
di certeequazioni
alle derivateparziali,
L. Amerio
[2]
ha dimostrato un interessante teorema sulle suc-cessioni monotone di funzioni
quasi-periodiche.
La dimostra-zione,
del tuttodiretta,
cheegli
ne dà e ilcontroesempio
checostruisce mi hanno indotto ad
indagare
sulsignificato
del teo-rema, ridimostrandolo per una, via
più «
naturale ».. Trattandosi di un teorema. che
genericamente può
dirsi« del
tipo
del Dini »(dalla
convergenza monotona di una succes-sione di funzioni se ne deduce la. convergenza
uniforme),
la viapiù
naturale mi è parsa1’applicazione
del teorema delDini, profittando
del fatto che un ambientecompatto
è aportata
dimano,
potendosi
utilizzare la, cosiddettacompattizzazione
diBohr della retta reale. L’ambientare le funzioni
quasi-periodiche
in tale
spazio compatto
renderagione
delsignificato
di alcuneproprietà
che limitatamente alla, retta reale sipresentano
fintroppo riposte.
Per lo studio della
questione
mi è stato utile un recente lavoro di E. 3I. AVsen e P. Holm[1],
nelquale appaiono
rielaborati egeneralizzati
i fondamentitopologici
della dettaeompattiz-
z azione.
~
(*) Pervenuta in redazione il 30
luglio
1963.; Indirizzo dell’A.: Istituto matemàtico, Università, Trieste.
(**)
Lavoroeseguito
nell’ambito deigruppi
di ricerca del Comitato razionale per la Matematica del C.N.R.192
Aggiungo
che il teorema di Amerio ha attirato l’a,ttenzione di S. Bochner[3],
ilquale,
con intendimento tutto diverso daquello
dellapresente Nota,
lo ha ravvicinato al teorema del Dini1).
Nelle Premesse ho indicato per esteso tutte e sole le propo- sizioni che servono come
ingredienti
per la dimostrazione del Teorema : si tratta diproposizioni
banali o bennote,
ad eccezioneforse della prop.
5,
dellaquale
dò dimostrazione.PREMESSE
1. - Sia
1
una funzione definita in un insiemeE,
con valorin uno
spazio
di HausdorffE’ ; detto ~
un filtro suE, limg 1
== y
(E E’ ) significa
che perogni
intorno ~ídi y
esisteF e g
tale che V.
PROP. 1: Siano
E, E’, ~, f quali
ora si èdetto,
e sia F E~~.
Allora,
se esistelim,9, f 1, 2) ,
esiste anchelimF 1
ed èuguale
aquello.
PROP. 2: Sia
f un’applicazione
continua di unospazio topolo- gico E in
unospazio
diHausdorff E’ ;
unfiltro
suE,
ed esistalimg f
= y.Allora,
perogni punto a(E E)
aderente(ossia
tale che sia per
ogni
intorno U di a e perogni F e i )
si ha
f(a)
= y.Ad
ogni
successione a - di elementi di un insieme E resta associato un filtro suE 3)@
che indicheremo con lo stesso simbolo a. Se E èspazio topologico
e se1
è una suaapplicazione
in uno
spazio
di HausdorffE’,
l’esiatenza diequivale
k - oo
all’esistenza di
lim, f,
e i due limiti coincidono.1) Più
precisamente,
il BOCHNER stabilisce, in condizioni molto ge- nerali, e cioè perquelle
che chiamafunzione quasi-automorfe,
un risultatoche contiene come casi
particolari
tanto il teorema del DINI quantoquello
di AMERIO: siprescinde
del tutto - per laparte
cheriguarda
il teorema di AMEftIO - dalla
topologia
dell’insieme dove le funzioni isono definite, e si fanno invece opportune
ipotesi
sul comportamento delle funzionirispetto
a un gruppo di sostituzioni operante sull’insieme.I) Con
IL,
indichiamorisp.
la restrizione della1
ad F e la_ traccia di ~ su F.
3 ) Cfr. N.
BOURBAKI,
[4],chap. 1, §
6.5e
{«,}
è una successione dipunti
di unospazio topologieo E,
diremo che
a(E E)
è aderente alla successione se e solo se è aderente al relativo filtro. Essendo che lacompattezza 4)
di unospa~zio topologico
Eequivale
all’esistenza, di unpunto
aderente perogni
filtro su
E,
siha,
inparticolare,
che in unospazio compatto ogni
Huccessione ammette almeno un
punto aderente;
cosa che pe- raltro nonimplica,
l’esistenza di una sottosuccessione c·,onver-gente.
PROP. 3:
Un’applicazione
continua di un,ospazio topologico
Euno
spazio
diHausdorff
resta individua-ta dalla sua restrizioneun insieme D denso in E.
PRop. 4:
Sia {fn}
una successione dif unzioni continue,
a valorireali,
in uno.spazio topologico
E. Se ladelle loro restrizioni ad un insieme D denso in E è
monotona,
peresempio non.-crescente,
lo stesso è per laPROP. 5 : Sia q una
f unzione
a valori real isemicontin ua,
persuperior-mente, definita
in. unospazio topologico E;
dettauna
f amiglia
di sottoinsiemi densi in, Ericoprente E,
sisupponga che per
ogni
a E I larestrizione 99
siaprolungabile
ad una
f unzion e
con,tinuade finita
iu E. Inqueste ipotesi,
la g~f,
continua,
edè p =
q« perogni
a E I.DIM. :
Suppongansi
esistere a,{3
E I con sia peresempio
> Dalla continuità delle due funzioni segue allora l’esistenza di un intorno U di x,, tale che per
x’,
x" E U è>
+ n
conopportuno n
> 0. Inogni punto
xfJ di~,i ha =
pp(xp); inoltre,
per lasupposta
semicontinuità(in della.
q, siha~,
in unopportuno
intornoU)
diil che contraddice all’esistenza in V di
punti
diD«,
neiquali
ilvalore
della p
coincide peripotesi
conquello
della4) Parlando di
spazi compatti,
non intendiamo limitarciagli spazi
di Hausdorff
(anche
sepoi quello
che interviene nel Teorema loè).
194
Le funzioni
continue pa (a
EI )
coincidonodunque
tutte e, tenuto conto del fatto che èla 99
coincide con esse.La
proposizione
ora dimostrata verrà utilizzata nelle condi- zioniseguenti:
E è un gruppo abelianotopologico, Do
è un suosottogruppo
denso inE, Da (per ogni a
EE)
sono le classi la,terali di Erispetto
aDo (cfr.
prop.7).
PROP. 6
(Teorema
delDini): ~S~e ~ f n}
è una sua successione monotona difunzioni
continue a walori realidefinite
in uno8pazio compatto
econvergente puntualmente
verso unaf unzione f continua,
la convergenza della successione verso la
f
èuniforme.
2. - Detto G un gruppo abeliano
topologico
eGo
un suo sot-togruppo,
indicheremo conG«(a
EG)
le classi lateralirispetto
aGo;
ossiaG«
= a +Go .
PR,oP. 7:
~
nelle condizioni oradette, Go è
denso inG 5),
«ncheogni
classeGa
è densa in G.Se ~
è un filtro su un gruppo abelianotopologico G,
indichiamocon a
+ 9~ (quale
chesia a E G )
ilfiltro {a -~- ~’ : ~’ E ~ } ;
ovviosarà
poi
ilsignificato
del simbolo -(~. Evidentemente,
l’esserefl
aderentead F equivale
all’essere- p
aderentea - F
e all’esserea
-~- ~
aderente ad a +g.
Inparticolare,
se a è il filtro associato ad una successione dipunti
di sono i filtriassociati
rispettivamente
alle successioni{x
+ e{-
un’applicazione
di un gruppo abelianotopologie
Gin un insieme E’
(in particolare,
~ma funzione a valorireali),
per
ogni
a e G chiamiamo a-traslata dellaf
la,f «
definita daLa
proposizione seguente
è un corollario immediato delleprop. 3
e 7.8: Siano
f,
g dueapplicazioni
continue di un gruppo abelianotopologico
G in unospa,zzo
diHausdorff E’ ;
sia00
unsottogruppo
denso di G e si supponga che la restrizione9 160
sia5)
ossia se èGo
= G; non usiamoqui
laparola
colsignificato
del ~
relati,v6Zy
t.la
c-traslata,
con c E00,
dellat 190’
Allora anche la g è la c-traslata dellat.
3. - Richiamo infine alcune
proposizioni
sulle funzioniquasi- periodiche.
Detto G un gruppo abeliano
topologico g),
sia T l’insieme delle f unzioni(a
valorireali) quasi-periodiche
definite inG,
e comedistanza di’ due funzioni
f, g (E T)
si assuma sup-f (x)
-.
Nello
spazio
metrico cosottenuto,
perogni f
ilsottospazio T,= { f x :
a E6’}
èprecompatto (= totally
Diciamoche una successione di elementi di G è
regolare rispetto
allaf
se la è una successione di
Cauchy.
Essendo che in unospazio
metrico
precompatto ogni
successione ammette una sottosuc- cessione diCauchy, possiamo
formulare laseguente
fondamentale constatazione.PR,oP. 9: Se
f
èquasi-periodica, ogni
successione di elementi di G ammette una sottosuccessioneregolare
per lat.
Mediante un
procedimento
ditipo
«diagonale *
sigiunge poi
al
seguente (apparente)
rafforzamento della prop. 9.PROP. 10: Se
{/’
i EI} è
unafamiglia
numerabile difunzioni qua,si-periodiche
suG, ogni
successione di elementi di Gammette
una sottosuccessione la
quale
èregolare
per ciascuna dellef i.
È poi
ben noto il fattoseguente.
PROP. 11: Lo
spazio
T ècompleto 8); dunque,
sel
èquasi- periodica
e se{a,~~ è regolare
per essa, anche lafunzione-limite
delle sue è
quasi-periodica.
Ogni
gruppotopologico G
ammette una «rappresentazione compatta
massimale »(G,
esiste cioè un gruppotopologico compatto
l~ ed unarappresentazione ( =
omomorfismocontinuo)
8) Che il gruppo
topologico
G sia abeliano è inessenziale ai fini di tutti i risultatiqui
richiamati e dello stesso teorema di senonchè ilprescindere dall’ipotesi
commutativa darebbequalche
fastidio conl’obbligare,
almeno apriori,
adistinguere
fraquasi-periodicità
a destrae a sinistra. Cfr. ad es. E. M. ALFSEN e P. HOLM [1].
7)
Questaproprietà
è contenuta nella definizione (o criterio) di Bo-CHNER. Cfr. ad es. L. H. LOOMIS [5], pag. 165.
8)
Vedi ad eg. L. H. Loomis [5], pag. 166.196
Q :
G -~ G tale cheogni rappresentazione $ :
G-+ G’ con G’gruppo
topologico compatto
si fattorizzi in unico modo attraverso la ~O(ossia,
esista una e una sola~’ : G ~
G’ taleche ~’ o ~).
L’importanza
diquesto
risultato ai nostri fini appare dalla PROP. 12 :f unzione f
a valori realidefivita
in un grup potopologico
G èquasi-periodica
se e solo se esiste unaf unzion.e f
continua
definita
inG
tale che sia1 o
e =f 8).
Se il gruppo
topologico
G è tale che perogni coppia
x,, x, di suoi elementi distinti esiste una funzionequasi-periodica f
per la
quale
èf (x2),
allora è manifesto chel’applicazione
e è biunivoca fra G e
e(G).
Tale è il caso del gruppo addit vo - R dei numeri reali dotato della,topologia
ordinaria:posto C(R)
==
Ro c R, Ro
come gruppo è isomorfo ad1~,
ed è dotato di unatopologia più
grossa diquella
di R. Piùprecisamente 10),
la strut-tura uniforme del gruppo
topologico Ro
èprecompatta,
ed Rne è il
completamento.
TEOREMA
,Sia una ’non-crescente di
f unzioni quasi-perio-
diche
equilimitate in f eriormente, 1
la suaf unzione-limite. ogni
8uceessione a =
{ak~
di numeri realiregolare
per tutte leIn, posto
=
f n(x
-ax),
si indichi conM,a
lafunzione-limite (che
Pquasi-periodica)
dellal’n
questa
se perogni
successione aregolare
pert.utte le
f n
laf unzione f a definita
daè
quasi-periodica,
allora la convergenza di{ f n,a }
versof a
èuniforme
per
ogni
aregolare.
Inparticolare
- essendo che la successione nullaè,
inogni
caso,regolare
- la convergeuniformemente
verso la
f .
l) Questi risultati
risalgono
sostanzialmente, almeno per il caso deigruppi
abeliani localmentecompatti,
a A. WEIL [6]. Per una loro espo- sizione nelleipotesi più larghe
vedi ancora F . M. ALFSEN e P. HOLM[ 1 ].
1°)
Vedasi E . M. ÅLFSEN e P. HOLM [ 1 ].DIMOSTRAZIONE.
La
quasi-periodieità
delle funzionif n, f, In,tJ&k’ f-,a, f a
im-(prop.
12 e osservazione che lasegue)
l’esistenza di funzionifizg fi f n,a, f a
che leprolungano
con continuità adR 11).
Le sono le
ak-traslate delle f n poichè
le loro restrizioni adRo
lo sono dellef n (prop. 8).
Indichiamo con
A,, (n.
-1, 2, ...)
l’insieme delle successioni di numeri reali che sonoregolari
per laIn,
e sia JOgni
successione di numeri reali ammette una sottosuccessione ap-
partenente
ad A(prop. 10).
Per
ogni
successione a, lacompattezza
diR
assicura l’esi- stenza di almeno unpunto a (in generale
nonreale)
aderentead a ; allora,
quale
che sia t ER,
ilpunto
t - a è aderente alla successione t - a.Indicando con per
ogni a di 2~,
la a-trasla,ta della,/~,
proviamo
che se è a eAn,
perogni
a aderente ad a si ha =-
All’uopo,
accertiamo cheogni In
sitrova,
in relazionead
ogni a E An ,
nelle condizionipreviste
dalla prop. 2. Peripo-
tesi
esiste,
perogn i
~~reale, lim.~--afn,
che èIn,a(x); dunque
ancheesiRte
(prop. 1)
edInoltre, la f"
è continua. Ne viene
(prop. 2)
perogni
x ER,, .
J)al1a densità di
Ro
in R e dalla continuità delle due funzioni si deducepoi (prop. 3)
chel’uguaglianza
stessa sussiste in tutto R.La
è,
alpari
non-crescente(prop. 4)
e inferiormente limitata da. una costante. Lo stesso vale manife- stamente per la, che si
ottiene,
come si è visto.da,lla {/.)
mediante una. a-traslazione.Esistono
dunque
in R le funzioni-limite11) Data la
corrispondenza
biunivoca(che
è anche isomorfismo di gruppo) fra R edRo
(~ R), indichiamo col medesimo simbolo una fun- zione definita in 1~ e t la medesima pensata suRo
s. Poichè tuttavia latopologia
di R è (strettamente)più
fine diquella
diRo,
il termine pro-lungamento
che usiamo èalquanto improprio;
comunque, ilsignificato
ne è chiaro e non
può
nascerneequivoco.
198
le
quali,
inquanto
limiti di successioninon-crescenti,
sono semi- continuesuperiormente.
Essendosiprovato
cheogni In a (con
a E
A)
è la a-traslata di1ft (per ogni
a aderente ada),
lo stessofatto sussiste per le
f unzioni-limite ;
si ha =q(t
-a )
perogni
t E 1~.Passiamo ora ad accertare la continuità della ~; ne
seguirà
facilmente la tesi.
All’uopo proviamo dapprima
che la restrizionedella p
adR-«
coincide con la restrizione della(la)-.,
ossia che si ha[con
la solita notazione per le traslate:Si ha infatti per
ogni
xreale,
ossia perDunque:
suogni
classe lateralela p
ha una. restrizioneprolungabile
con continuità ad 1~. In virtù dellaprop. 5 possiamo
concludere che
la p
ècontinua;
edessendo 99 IRO
= a,ttesala densità di
Ro
in 1~ si haAlla successione monotona
{ f A}
di funzioni continue sulcompatto,
avente come limite la funzione continua q, èapplica-
bile il teorema del Dini
(prop. 6) :
la convergenza della successione è unif orme in R.Restringendoci, infine,
al campo realeRo
e tenuto conto che è=
/~, lplBo
=f,
si ha che la{ /~}
converge uniformemente allaf .
E ancora, dall’essere lef,,,,
e la ~a le of-traslaterispettiva-
mente delle
f,~
edella q
si deduce la convergenza uniforme diverso la qa; in
particolare, re8tringendoci
adRo,
verso la
1"0).
OsssRvAzloNs.
L’enunciato e la dimostrazione del Teorema conservano va-
lidità per il caso di funzioni
quasi-periodiche
definite su un gruppotopologico
affatto arbitrario: nel caso abeliano la. dimostrazionenon
abbisogna
di alcunamodifica,
mentre nel casogenerale
oc-corrono
leggere modifiche,
comunque ovvie e di natura esclusiva- menteespositiva.
Va comunque notato che anche la dimostra- zione data da Amerio è sostanzialmente valida. per il detto casogenerale.
BIBLIOGRAFIA
[1] E. M. ALFSEN e P. HOLM: A note on compact
representations
andalmost
periodicity
intopological
groups. Math. Scandinavica 10, p. 127-136 (1962).[2] L. AMERIO:
Quasi-periodicità degli integrali
adenergia
limitata del-l’equazione
delle onde, con termine notoquasi-periodico
(Note I, II, III).Rend. Accad. Naz. Lincei, serie VIII, vol. XXVIII (1960), fasc. 2, p. 147-152; fasc. 3, p. 1-6; fasc. 4, p. 1-6.
(Per i nostri
scopi,
interessa esclusivamente la Nota II).[3] S. BOCHNER:
Uniform.
convergenceof
monotone sequencesof functions.
Proc. Nat. Acad. Sci. USA, 47 (1961),
p. 582-585.
[4] N. BOURBAKI :
Topologie générale, chap.
I, II. 3ème édition. Hermann, Act. Scient. Ind. n. 1142. Paris, 1951.[5] L. H. LOOMIS : An introduction to Abstract Harmonic
Analysis.
Van Nostrand, New York, 1953.[6] A. WEIL: Sur les
fonctions
presquepériodiques
de von Neumann.C. R. Acad. Sci. Paris, t. 200 (1935), p. 38.
[7] A. WEIL: