A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
P AOLO B ONAVENTURA
Sulle formule generali di moltiplicazione complessa delle funzioni ellittiche
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 1re série, tome 7 (1895), exp. no3, p. 1-56
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SULLE FORMULE GENERALI
DI
MOLTIPLICAZIONE COMPLESSA
DELLE
FUNZIONI ELLITTICHE
PAOLO
È
noto che il calcolo delle formule dimoltiplicazione
ordinaria dell’
argomento
nella funzione ellittica di Weier- strass~(~ , w ~~’ j
è stato daquesto
illustregeometra
resomolto facile e
spedito
mediante l’introduzione della funzionepoichè
infatti assumendo allora la formula in discorso la formaelegante:
il calcolo è ridotto a
quello
delle funzioni W n ilquale
sieffettua molto facilmente mediante 1’ uso delle
seguenti
re-lazioni ricorrenti :
(*) WIERSTRASS, le sue lezioni. KIEPERT Journal v. Crelle Bd 76 Wirk- liche Ausfuhrung der ganz. Mult. u. s. w.
.
Nel
presente
lavoro io ho estesoquesti risultati ,
nel casoche la funzione ellittica in discorso
goda
dellamoltiplica-
zione
complessa,
a talispeciali
formule dimoltiplicazione:
e in ciò ho
proceduto
nel modo che ora brevemente accen-nerò.
Affinchè la funzione
p(z) goda
dellamoltiplicazione complessa,
affinchè cioèp(zz)
siaesprimibile
razionalmente per anche per valori non interi delmoltiplicato"re E,
ènecessario e sufficiente che tra il
moltiplicatore
edi periodi
sussistano le relazioni
i
dalle
quali
si deduce che ilrapporto ? ==== 2013
è indice di(ù
una forma binaria
quadrativa primitiva (A
yB ,
3C)
di de-terminante
negativo
ed e è un numero
complesso
della forma(*) Cf. HALPHEN. Traité des fonctions elliptiques. lre Partie, pag. 100.
essendo y , x tutti e due numeri interi o tutti e due metà di numeri interi
dispari;
la stessa funzione ellittica corri-sponde
a tutte le della medesima classe di(A, B, C) ;
il
grado
della trasformazione(1)
è dato daIl
problema
di cui cioccupiamo
èquello
di trovare , data la forma( A ,
JB, C ),
la formula dimoltiplicazione complessa
per la funzione ellitticacorrispondente:
in ciò ba-sterebbe limitarsi
(*)
a considerare il caso che nelle rela- zioni(1)
i numeri interia, b, c, d
non avessero alcun divisore comune, il casogenerale potendosi
dedurre da questo mediante unamoltiplicazione
ordinaria. Ma per il mio scopo mi è stato invece necessario dai studiare la formulagenerale
di
moltiplicazione complessa supponendo
che nelle(1)
i nu-meri a,
b,
c , d siano interiqualunque.
Comincio dal cercare i
punti
di infinito dip( e z )
edimostro che sono in numero di N valendomi di 1 una dimo- strazione data dal
Sig.
I~. Weber nell’ operaElliptische
Functionen 1Jncl
algebraische Braunscl weí-g 1891 ;
e ne deduco la formula di
decomposizione
in elementi sem-plici
dellageneralizzazione
diquella
datada
Halphen
nella triernoria citata . Ciò è quanto è conte-nuto nei
primo paragrafo.
(*) Cfr. SYLOW Sur la multiplication complexe des fonctions elliptiques.
Journal de 3Iathématiques pures et appliquees 1887. HALPHEN Sur la mul-
tiplication complexe dans les fonctions elliptiques et en particulier sur la multiplication par ’~/-23. Nello stesso giornale 1889, oppure nella 3a par- te del suo des fonctions elliptiques ove questa memoria è riportata.
Nei
seguenti prendo
a studiare la funzione :dove è
Riguardo
aquesta
costante dimostro laproprietà
cu-riosa che essa é
eguale
alla metà della somma dei valoriche assume la funzione
p(z)
neipunti
di infinito della fun- zionep(ez)
eccettuato lo zero.Per la funzione
0,(z)
ho trovato leseguenti espressio-
ni dove è y =
~(z) :
seè
ed i
coefficienti
ai sonofunzioni
razionali{~) Nel caso particolare D=3 era stata già introdotta da DANTSCHER nella memoria : Bemerkungen zum analytischen Beweise des cubischen Recipro- c tatsgesetzes Math. Annalen XII.
con
coefficienti
nitmeric contenenti la sola irrazíonalità iV 15;
seed è
è
dove le ai sono della stessa,
spec e
diquelle
del caso pre-cedente.
Se invece non è
risulta :
dove è
ed i
coefficíentí
ai sono (li lJ2 g3e ot
con
coefficienti
nuiiierici contenenti la sola iVD .
l’er 1’ introduzione della funzione
E) F, (--)
la formula ge- nerale dimoltiplicazione complessa prende
la forma :perfettamente analoga
aquella
dimoltiplicazione
ordinaria.Ricerco la natura dei coefficienti delle potenze di
p(z)
nel secondo membro e
dimostro
servendomi di un metodo dato dalsig.
Prof.Luigi
Bianchi in alcune sue lezioni sullamoltiplicazione complessa,
che essi sono funzioni razionali di g2 g3 con coefficienti numerici contenenti la sola irra- zionalità iV D;
e per i valori elementari delmoltiplicatore (
e =i V D,
ovvero secondo che la forma( A , B, C )
è diprima
o di secondaspecie )
dimostro colprof.
Bianchi che essidipendono
soltanto dal determinante D e dallaspecie
della forma eprecisamente contengono
ono 1’ irrazionalità secondo che la forma
( A , B , C)
è di
prima
o di secondaspecie .
Come casoparticolare
diquesta
ricerca ho dedotto che ilrapporto
se la forma
( A , B ,
yC )
è diprima specie,
èuguale
alprodotto
diJ)5
per una funzione razionale di g2 g, concoeft cienti numerici
razionali ;
se laforina ( A , B , C )
èdi seconda
specie,
è unafunzione,
razionale di g2 93 con coefficienti numerici contenenti la sola irrazionalitàFinalmeute nell’ ultimo
paragrafo
ho stabilito delle re, lazioni ricorrenti tra le funzioni8g
con diversiindici,
= che possono nel calcolo delle formule dimoltiplicazione
corn-plessa
renderegli
stessiservigi
che rendonoquelle
indicateper le
W n
nel calcolo delle formule dimo1tiplicazjone
or-dinaria.
. I.
E noto che per
ogni
funzione ellittica1 w, w’)
sussistela
proprietà
che èesprimibile
razionalmenteper p(z) quando e
un numerointero;
ed ora noi dimostreremo che finchè, iperiodi 2 ú) , 2
restano arbitrarii solo perquesti
valori di e sussiste l’ indicata
proprietà.
Infattipoiché
è :la condizione necessaria e sufficiente affinchè
p(e z)
sia ra-zionalmente
esprimibile
per è che tra iperiodi
ed ilmoltiplicatore e
sussistano le relazioni:con a,
b , c , d
numeri interi; e daqueste
resulta imme-diatamente che se i
periodi 2 w , 2 w’ rimangono arbitrarii,
deve essere necessariamente
quindi e è
un numero intero e la formula cercata non è altro che una formula dimoltiplicazione
ordinaria. Ricer- chiamo adesso se, per relazionispeciali
sussistenti tra i pe-r riodi,
possa valere il teorema enunciato anche per valorinon interi del
moltiplicatore.
Eliminando dalle
(1)
si ha 1’eguaglianza
,
il
rapporto! = -
deiperiodi
devedunque
essere radicew
dell’
equazione
di 2°grado
a coefficienti
interi,
ed a determinante necessariamente ne-gativo perché
T nonpuò
esser reale. Inversamente se ilrapporto
T deiperiodi
di una funzione ellitticaè radice di una
equazione
di secondogrado
a coefficienti interi ed a determinantenegativo
basterà porre nelle
(1)
affinchè esse risultino soddisfatte.
Pertanto
laproprietà
enunciata ha
luogo
solo perquelle
funzionip(z I (~) , (~)’)
nellequali
il rapporto deiperiodi
soddisfa ad unaequazione
disecondo
grado
a coefficienti interi e a determinantenegati-
vo. Eliminando dalle
equazioni (1)
ilrapporto
7= 2013-
otte-()
niamo per e l
equazione
il determinante della
quale
comune alla
(2)
essendonegativo
perquanto
abbiamogià detto,
risulta che g è un numerocomplesso
della forma:E per ciò che le
speciali
formule dimoltiplicazione
del-~
argomento
per le funzioni ellittichequi
considerate diconsi formule dimoltipl1’cazione coyaplessa.
Ilgrado
della tras-formazione
(1)
cioè ilgrado
della funzione razionale dip(z)
che
eguaglia p( e z )
è dato daSe
è 1’
equazione
soddisfatta daiperiodi
di una funzione ellit- ticap(z)
amoltiplicazione complessa possiamo
evidentemente, supporre che i numeri interiP , Q ,
R non abbiano alcun divisore comune; epoichè Q 2 .- 4
P R ènegativo, potremo
anche, supporre che P ed R siano
positivi.
Se Q èpari,
allora
posto Q
= 2(~’,
ilprimo
membro dell’equazione precedente
non è altro che la forma binariaquadratica
diprima specie
se Q è
dispari ,
allora considereremo comecorrispondente
alla
equazione (3)
la forma di secondaspecie (2 P , Q ,
2R).
In tal modo alla
equazione (3)
facciamo inogni
caso cor-rispondere
una formaprimitiva positiva
di determinante
negativo.
Dallaproprietà
fondamentale delladi rimanere invariata per una trasformazione cli
primo
or-dine,
risulta che adogni
forma della medesima classe di( A , B , C ) corrisponde
la stessa funzione ellittica a mol-tÌpÌiCaZi0ne complessa;
e noi adesso ciproponiamo
di sta-bilire nel modo
più generale
le formule dimoltiplicazione complessa
per una funzione ellitticaw cò’) corrispondente
ad una data classe di forme di un dato determinante ne-
gativo
- Drappresentata
da una data forma(A , B , C).
Paragonando
1’equazione
colla
(2)
risulta che dovremo porre:dove r è un fattore di
proporzionalità
che nel caso di unaforma di
prima specie,
essendoA , 2 B ,
C senza divisorecomune ed a, 2
b,
c, 2d,
numeriinteri,
dovrà essere di ne-cessità
intero;
e nel caso di una forma di secondaspecie potrà
essere o un numero intero o la metà di un numerodispari.
Sedunqne
noiponiamo :
y sarà anche esso un numero intero nel
primo
caso, -e nel secondoquando x
sia la metà di un numerodispari
saràparimente
la metà di un numerodispari .
Dalle
precedenti espressioni di a , b,
e , d segnono per ilgrado
della trasformazione e per ilmoltiplicatore
le altre:è
quindi:
dove il simbolo indica la norma del numero com-
plesso s.
I
più semplici
valori che possano avere x ed y sono evidentemente iseguenti:
x = +
1 ,
per una forma diprima specie,
L
? -- L
er una forma d. seconda s ecie.
x =
-± 2 .
Per Una forma di secondap
I valori
corrispondenti
di N ed e sono(«)
per una forma diprima specie:
per una forma di seconda
specie:
Ora è da notare che note le forme di
moltiplicazione complessa
relative aquesti
casi elementari le altre si po- tranno dedurre daqueste
per mezzo del teorema di addi- zione e dimoltiplicazione
ordinaria come dimostrano le con-siderazioni
seguenti (*).
Inogni
caso la formolagenerale
dimoltiplicazione complessa
consiste ne!1’espressione
di(*) Queste sono tolte da alcune lezioni sulla moltiplicazione comples-
sa del sig. prof. Luigi Bianchi.
sono interi
qualunque
ed e, ha il valore(a)
o(~3),
in funzione razionale dip(z);
ora se si conosce la for-*
mula di
moltiplicazione complessa
elementaredove è il simbolo di una funzione
razionale,
le formule dimoltiplicazione
ordinaria danno altres :con W ;
. funzionirazionali;
epoichè
derivando segue:colla formola d’ -addizione:
si
esprimerà
razionalmente perDi
qui
segue che secondo che la forma( t~ , B , C ) è
diprima
o di secondaspecie
ci potremmo limitare nell’esaine delle formule dimoltiplicazione complessa corrispondenti
allerelazioni
( 1 )
ai casiseguenti:
per le forme di
prima specie ;
per le forme di seconda
specie.
Le formule dimoltiplica-
zione
complessa corrispondenti
diconsiformule
elementariper il dato determinante D .
Ma noi invece
vogliamo
stabilire la formula di molti-plicazione complessa partendo
dalle relazionisupponendovi
ingenerale a , b ,
5 c , p c~ interiqualunque.
A tale scopo osserviamo che i
punti
di infinito della funzionesono nei
punti:
che non sono altro che i numeri del modulo
(*)
è
quindi
ora da ricercarequanti
siano i numeri di un si- stemacompleto
di numeri del modulo i~incongrui rispetto
al modulo
Indichiamo
perciò
con e il massimo comun divisore dei nu-meri b d
eponiamo
e consideriamo i numeri
(*) Cfr. 1’ ultimo supplemento di Dedekind alla 3.~ edizione delle le- zioni di teoria dei numeri di Dirichlet.
S. N. 2
dove
per ~ , ~’
siprendano
i valoriseguenti:
Fra
questi
N numerir
ve ne ha uno solo congruo allo zerorispetto
alniodulo [ 2 co , 2 m’ ] ;
eprecisamente
Infatti dalla congruenza
risulta:
con h, h’
numeriinteri;
e per le(1):
Da
questa uguaglianza
si ricava:quindi:
cioè
ed indicando con a. un numero intero sarà:
quindi
ossia
Prendiarno ora a considerare due
qualunque punti
dim6nho della funzione
e sla:
sarà:
con numeri interi. Determiniamo ora due numeri in-
per modo che sia: .
e
poniamo :
avremo :
sostituendo
queste espressioni
dih, h’
nelle(4)
esse diien.tano : .
Da ciò risulta che dati comunque r , s
potremo
deter-minare
prima >
epoi v
inguisa
che u assuma uno dei valori’
e t uno deivalori i ;
e ciò in un modo solo. Cos rimane dimostrato chegli
N numeri formano un si-stema
completo
di numeri del modulo mincongrui rispetto
al modulo I’~
(*).
G1’ infiniti della funzione
E ~ ~ ( E z )
sonodunque
neipunti:
ed essendo tutti di secondo ordine coi termini di infinito
(*) Cfr. WEBER Elliptische funetionen und algebraische Zahlen.
Braunschweig 1891 .
avremo
dove l’
apice
al segno sommatorio indica che va esclusa la combinazionej=0 0.
Per determinare la costante C bastasviluppare
per lepotenze
di z ciell’ intorno delpunto
z=u, e paragonare i termini noti : si ottieneSostituendo nell’
eguaglianza precedente
otteniamo la formula didecomposizione
in elementisemplici :
con
(*) Cf~". HALPHEN, men1. cit.
~. I I.
A stabilire la formula di
decomposizione
or ora trovatapossiamo giungere
anche mediante le considerazioni seguen-ti. Esaminiamo la funzione
essa ha, come facilmente risulta da
quanto
abbiamo dettoal
paragrafo precedente,
N 1 infinitesimi diprimo
ordinenei
purlti -Q
escluso il valore ed N 1poli
diprimo
ordine nella
oribinej
ne segue che ilprodotto
differisce dal
quadrato
della funzione in discorso solo perun fattore
esponenziale: potremo
porrePer determinare
1’ es p onenziale e ’
osserv ai-no che usando della nota formola fonclamentale per la funzionea(z)
e delle relazioni fondamentali
si
ottengono
facilmente leseguenti e-tiaglianze:
dove è
Dovrà essere
pertanto,
tralascianao imultipli
di ~ ~ ~c:queste eguaglianze
derivate due volte ci mostrano che la funzione èdoppiamente periodica;
saràdunque
G~
essendo una costante;quindi
G2 , G3
essendo altri caeffic;ienti costanti. Possiamodunque
scrivere:
ora il
primo
membro diquesta eguaglianza
ed il coefficientedell’esponenziaie
nel 2° membro sono due funzionipari
di z:dovrà
quindi
esserepari
anche 1’esponenziale
e saràPer determinare il coefficiente costante
eG3 moltipli-
chiamo i due membri della
(6)
per z2N-l procedendo
co-me è indicato dalla
seguente eguaglianza
e
passiamo
al limite per z=0 ricordando le formule:Con ciò troviamo:
e la
(6)
diviene:dove resta solo da determinare
°1.
Partendo dalle identi- tà(A)
otteniamo facilmente :quindi :
moltiplicando
laprima
diqueste
dueeguaglianze
per n’ e la seconda per n e sottraendo laprima
di esse dalla secon-da,
mercé la relazione :otteniamo :
ossia avuto
riguardo
alle(3;:Y,-):
D»imostreremo
oral’ eguaglianza:
Basta
perciò moltiplicare
i due membri dell’equazione (7)
per
a Z derivare logaritmicamente
epoi
derivare di1
nuovo
l’ eguaglianza
cos ottenuta: edapplicare
la formula:con ciò si ottiene:
ed osservando che
gli numeri n zl che compariscono
in
questa eguaglianza
si scindono incoppie
di numeri op-posti rispetto
al modulo[ 2 w , ~ ú~ ],
tali cioè che la som- ma sia congrua allo zerorispetto
al modulo[ ~ c~ , ~ ~’ ]
potremo
scrivere :Risulta
quindi
dalle cose dette in fine del§.
I. che èe ad un
tempo
ritroviamo la formula didecomposizione g à
data
(5):
Abbiamo cos dimostrato 1’
eguaglianza
della
quale
faremo uso nelseguito.
Notiamo ora che sa-rebbe facile usando della formula:
trasformare il secondo membro della
(7*)
in una funzione razionale dip(z)
per modo da ottenere cosl la formula ge- nerale dimoltiplicazione ;
ma non essendoquella
la formasotto la
quale
noi lavogliamo studiare,
noi noneseguire-
mo
questa trasfortnaz;oi e,
eprocederemo
invece nella ri-cerca incominciata in
questo paragrafo.
Riprendiamo l’equazione (7)
che orapotremo
scriverenel modo
seguente:
Il
primo
membro diquesta eguaglianza
è ilquadrato
dellafunzione
per
laquale
si trovano facilmente usando della formula fon- damentale della0-( z)
leseguenti eg(iagliat ze
Pertanto se è:
essendo :
è una funzione
doppiamente periodica
coiperiodi
2 c~ ,
2 ~ ;
ed essendopari è
una funzione razionale dise:
potranno
darsi i casiseguenti:
Nel
primo
caso risulta dalle(10)
che O(z)
è una fun-zione
doppiarnente periodica
coiperiodi 2
w , 2c~’;
ed essendodispari,
èuguale
alprodotto
della derivataprima
dip(z)
per una funzione razionale di
~(z) . Corrispondentemente agli
altri tre casiprendiamo
a considerare ordinatamente le funzionied i
prodotti :
e vedremo facilmente che nel caso
corrispondente
ciascunodi
questi prodotti è
una funzione razionale di~(~).
Aven-do
pertanto riguardo
al secondo membro della(9)
e allenote
eguaglianze:
potremo
dare nei diversi casi leseguenti espressioni
dellafunzione nelle
quali
abbiamoposto:
dove è:
~.
111. -I,a funzione
C)~(z~
che abbiamo definito nelparagrafo precedente è
unageneralizzazione
della funzioneintrodotta da Weierstrass
(*)
nella teoria della ordinariamoltiplicazione
dell’argomento
della funzionep(z)
e si ri-duce alla
ponendo
y =n.Adesso noi
vogliamo
mostrare come per l’introduzione della funzione(3 e (z)
la formulagenerale
dimoltiplicazione complessa prenda
una forma del tuttoanaloga
aquella
cheprende
la formnla dimoltiplicazione
ordinaria per 1’ intro- duzione della funzioneBfn(z).
Osserviamoanzitutto
che po-nendo :
e
si
trovano
molto facilmente le dueseguenti
identità:(*) Cfr. WEIERSTRASS, le sue lezioni; KIEPERT, CrellO, 76, Yinkliche Ausfuhrung der ganz. IVIaIt. u. s. w.
posto ciò partendo
dalla notaeguaglianza
otteniamo la
seguente:
la
quale
usando delle(12) può porsi
sotto la forma:ossia
Questa é la formula che noi cercavamo, la
quale pel
caso che e sia un numero intero n ricade nella formula di
moltiplicazione
ordinaria :Il denominatore dell’
espressione
è una funzione razionale intera di
p(z)
come risulta dallaeguaglianza (9);
è facile verificare che lo stesso accadepel
numeratore. Infatti
supponendo dapprima
che si tratti diuna forma di
prima specie
osserviamo che in tal caso , y~
ed y
essendo sempre numeriinteri,
avremo le relazioniquindi
serisultando :
S. N.
sono per le
(11)
funzioni razionali intere die tale è anche il loro
prodotto.
Ma se
e per conseguenza:
(9 e-t
e8 e+l
non sarannopiù
funzioni razionali i di19(,,)
ma
contengono
ciascuna un fattore irrazionale della forma oppure la derivataprima
della funzionep(z) ( vi
le(11)).
Però è facile dimostrare chequando O
contiene un fattore lo stesso fattore
compari-
sce nell’
espressione
di0F,+1 ;
ed altrettanto accade quan-a+1
do
O
contiene ilfattore 2 i
da ciò risulterà ni-mediatamente
(11),
che ilprodotto 6) e-i
. e E+Iè una fun-
e-l s+i
zione razionale intera di
1!(z).
Infatti se:sono le relazioni fra i
periodi
ed ilmoltiplicatore é,
le re-lazioni
analoghe
per ilmoltiplicatore
E 1 saranno:con
e
quelle
per ilmoltiplicatore
dove abbiam
posto
ed è evidentemente :
Conscguentemente
risulta essere sempre:e
ciò,
avutoriguardo
alle( 11 ) ,
dimostraquanto
abbiamoasserito.
Tutto ciò vale anche per una
moltiplicazione complessa
corrispondente
ad una forma di 2’specie:
basta solo os-servare che
quando
ed y sono le rnetà di due numeridispari
è :e la discussione
procede
nello stesso modo.Cos abbiamo verificato che 1’
eguaglianza
è la formula
generale
dimoltiplicazione complessa
corri-spondente
ad una data forma( A , B , C ).
Il numeratoredella funzione razionale del secondo membro è di
grado
ed il denominatore è del
grado
ciò risulta facilmente dalla identità
già
stabilita tra le nor-me dei
moltíplieatori s-1 , s+1 ,
y s.§. ~v.
Ed ora ci rimane soltanto da
occuparci
della determi- nazione diquei
coefficienti a~ checompariscono
nelle espres- sioni(~ l)
della funzione0 (z) .
37
Riferendoci
appunto
aquelle espressioni
troviamo facil-mente che la formula
(13) può
scriversi sotto la forma.:essendo U e V due
polinomii
in digrado 9r(s)
ilpri-
mo, e di
grado
il secondo ed aventi a coefficienti dellepiù
altepotenze
di 1’ unità. PoniamoLa
(14)
da:ossia:
avendo
posto:
Svolgiamo
ora in serie per lepotenze
di z colle formule:sostituiamo
questi sviluppi
nellaequazione:’
ed
eguagliamo
a zero i coefficienti dellediverse potenze
diz. In tal rnodo si
ottengono
delle relazioni ricorrenti lineari nellebi ki
i cui coefficienti sono funzioni razionali intere dig 2 )
9’2 , cui coefficienti numerici sono nurneri razio- nali. Ora se osserviamo cheprendendo
comunque leki
e leb;
ilprimo
membro dellaequazione precedente
è unafunzione ellittica coi
periodi 2 m , 2 m’
di ordine 4 N-2 al massimo di cui l’infinito in z--0 è alpiù
d’ordine 2 N ed i rimanenti sono N 1poli
di 2.°ordine,
basterà deter- minare le inguisa
che siano nulli tutti i coefficientidelle
potenze negative
di ~z nellosviluppo
delprimo
mem-bro della
equazione precedente
equelli
dellepotenze posi-
tive fino a z
2(N-l)
per esser certi .
che q uel p rimo
mem-bro avendo
già
in z=0 un infinitesimo l’ordine 2 N ed alpiù 2
N- 1 infiniti è identicamente nullo. Basteràdunque
scrivere le
prime
2 N--l delle relazioni cit,ate per essere certi che esse determinanocompletamente
le 2 costantibi , 7~i
lequali
sarannoquindi
funzioni razionali di g2 , g, razionali in s ’ con coefficienti numerici razionali(*).
Dalleequazioni
che abbiamo scrittoprecedentemente
chelegano
le
ki ;
ai ;b4;
risulta che anche i coefficienti ai sono della stessa natura. Abbiamodunque
il risultato:1
coefficienti
dellafunzione 9 2
equelli
del pro-e:
dotto E)
G-I
8
8+1
sono
funzioui
razionali di q2 Gt2Ga.
coelficienti
numei-teg, contengono la sola irrazionalità il/ 5. Applicando questi
risultati allensoltiplicazioni
con1-plesse
elementaripossiamo
dire.I
coefficienti
dellefunzioni 02e
. 0 E+i per i 1)a- lori elementari di e sonofunzioni
razionali di ,g2 , g3con
coefficienti
numerici razionali ovvero contenenti la sola irrazionalità i secondo che laforma (A, B, C)
è di
prima
o (li secondaspecie.
Leformule
elementari’di
moltiplicazione complessa dipendono
solo dalnante D e dalla
specie
dellaRicordiamo ora che abbiamo dimostrata
l’ eguaglianza
(*) Queste considerazioni le ho trovate svolte in quelle lezioni già
citate del Prof. Liig Bianchi.
che ci dice che a meno del segno il zn coefficiente di
y N-2
in V è
appunto G1:
saràdunque
G e una funzione razionale di 92 g3 con coefficienti numerici contenenti la sola irra-zionalità i V
D . Nel caso di unamoltiplicazione complessa
elementare
corrispondente
ad una forma diprima specie
èquindi
e risulta che il
rapporto
è il
prodotto
di per unafunzione
razionale di g2 , g3con
coefficienti
numericirazionali;
se la forma(A, B, C)
è di seconda
specie
sipuò
dire soltanto cheè una
funzione
razionale, intera di g2 J g~3 concoeffi-
cienti numerici contenenti la sola iri-azionalità i
’(jD,
Finora abbiamo studiato solamente la natura dei coef- ficienti delle funzioni
6) 2
s,@e- .
OE,i dobbiamo ora rivol-gerci
allo studio diquelli
della funzionee .
e Cominciamodal caso:
abbiamo visto
(11)
che inquesto
caso~~
è unpolinomio
in y -
p(z)
della forma :Adoprando gli sviluppi
in serie:e
ed
applicando
i noti teoremi sullamoltiplicazione
e divisio-ne delle serie si otterrà lo
sviluppo
di0
per lepotenze
ascendenti di z 2. Sostituendo
questo sviluppo
alprimo
mem-bro della
(15)
esviluppando
in serie il secondo membro mediante la formula:e
paragonando poi
i coefficienti delle diversepotenze
di zsi dimostra che i
coefficienti
ai sonofunzioni
razionalidi g~~ g3 con
coefficienti
numerici contenenti la sola iri-a- zionalità iV
D.Sia ora
ed
in tal caso è
(11)
ed
adoprando
losviluppo
in serie di~’(:~)
secondo le po-tenze di z si dimostra che i
coefficienti delpolinomio di
N
-- 2 in 2 in y -. )
che che corZconiparisce
crzsce nel secondonel secondodella
eguag lianza precedente
sonofunzioni
ra-zionali di g2 , g, con
coefficienti
numerici contenenti la sola irrazionalitàiy Ij;
se invece non è:allora
«11), p)
èe ricordando che
risulta :
ed
operando
al solito mediantegli sviluppi
in serie diconcluderemo che in
questo
caso i
coefficienti
delpolinomio
di checomparisce
nel secondo membi-o dellaeguaglianza
pre- cedente sonofunzioni
razionali di t~2 ~ ea
con
coef- ficienti
numerici contenenti la sola irrazionalità iV D.
Vogliamo
da ultimo mostrare come si possano trovare anche per la funzione 0e(z)
da noi introdotta delle formule ricorrenti atte a facilitare il calcolo delle formule di molti-plicazione complessa
eperfettamente analoghe
aquelle
noteper la funzione
’Y n
che servono per il calcolo delle formule dimoltiplicazione
ordinaria.Partiamo infatti dalla
equazione
a tre termini per la funzionea(z) :
e
poniamovi:
otterremo:
Poniamo ora
otterremo facilmente le
seguenti
identità:Posto ciò se dividiamo i due membri della
(~ "~~
pere
otterremo facilmente
l’ eguaglianza
Facendo ora
dapprima:
e
poi
e ricordando che
quando E è
un numero intero n èquindi
inparticolare:
troveremo le due formule
le
quali quando
sia e un numero intero coincidono colle relazioni ricorrenti tra leNel nostro caso è
più
utileadoprare
un’ altra nota-zione ;
porremo cioè:indicando con E il valore elementare del
moltiplicatore corrispondente
alla formadata ~ A , B , C );
eIn tal modo la formula
(18)
diviene:Facendo in
questa eguaglianza, prima :
e
poi
otterremo ordinatamente le relazioni:
Riscrivendole
pertanto
uditamente alle(19)
scritte collanuova notazione otteniamo le
seguenti
formule:Esse sono
appunto quelle
allequali
volevamoperveni-
re ; ed ora dimostreremo che calcolati direttamente i 4 valori iniziali
tutti
gli
altri valori possono essere dedotti mediante il loro uso. Osserviamo anzitutto chepossiamo
ricondurreil calcolo di
quelle
funzioni 0m,n nellequali
uno o tutti edue
gli
indici m, n sononegativi
aquello
delle funzionicon tutti e due
gli
indicipositivi :
ciò risulta dalle considerazioniseguenti.
Poniamo:
allora se la forma
( A , B , C )
è diprima specie
essendorisulta:
e se è di 2.a
specie
essendo:è,
Cfr
ne conseguono in
ogni
caso facilmente leeguagli~anze:
Analogamente, posto:
si trovano immediatamente in tutti e due i casi le egua-
glianze
Posto
ciò basta ricordare che è:S. N.
per dedurrre dalle
(a) , (p)
leeguagtianze:
Inoltre se nella
(18) poniamo
otteniamo : i
quindi
E da notare che
questa uguaglianza
vale solo per Volendo delle formuleanaloghe pel
caso che sia~~n =~: 1 le otterremo
facendo ,
nellaprima
e nellaquarta
delle(20) ii
= - 1 :In
queste
formulecompariscono
i valori~L.~ . ~ ;
maquesti
si possono ridurre ai valori
80,n, @-~,n , 01,n
usandodelle
(21) , (22).
Pertanto le formule(21), (22), (23)
ri-ducono il calcolo d elle funzioni Q~, ~~ con indici
negativi,
aquello
diquelle
con indicipositivi
o aventi ilprimo
indice--l,
e il secondopositivo
einferiore;
epoiché
le(22) (23) valgono
subito per n=1 basterà conoscere soltanto tra le funzioni aventi indicinegativi,
e resteranno solo da calcolarequelle
con indicipositivi:
diquesto
ora andiamoad
occuparci.
Osserviamoperò
che per e nù=1 nei secondi rnembri delle(20) compariscono
funzioni aventi perpirimo
indice--l,
ovvero-2;
dovremoquindi
per proce- dere nel calcolo delle funzioni conpositivi,
calcolare anche
quelle
che hanno perprimo
indice -1 o-2. Indichiamo adesso con che ordine si deve
procedere
per trovare tutte le funzioni con indici
positivi
cor-rispondenti
ad una data forma(A , B , C).
Inprimo luogo bisognerà
che si calcoli direttamente secondo il metodo del§. precedente,
la formula dimoltiplicazione complessa
ele-inentare :
cos otterremo
l’ espressione
diG E
in funzione razionale di g, , ; e ce ne servíremo per calcolare direttamente le funzioni idelle
quali
nessunapuò
dedursi dalle altre mediante le(20).
Calcoleremo
°0’1 , ~)1’1
direttamente col metododegli
svi-luppi
in serie che abbiamo indicato nelparagrafo
prece-dente ; @-1’1
verrà determinata dall’eguaglianza
e
82’1
verrà determinato dall’altranella
quale
dovremo fare uso del teorema di addizione perla funzione
p(z)
per °Fatto
ciò,
tuttigli
altri valori possono essere dedotti daquesti
mediante le(20), (22;~ (23).
Basta infatti calcolarli nell’ ordineseguente:
e
poi :
cioè in
generale, dopo eh-~ ,
y h-~ si calcoleranno successi- vamente le funzioniIn
questo
modo è evidente che siottengono
tutte lefunzioni
}m,n
con indicipositivi
dallequali
mediante le(21)
e
(22)
otterreino tutte le altre.pag. 4 linea 16 quadrativa quadratica
quando é un numero intero quando e è un numero intero
20 functionen. Functionen
razionale, razionale