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Lezioni varie e scolii di classici in servizio del Dizionario medievale

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Academic year: 2021

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LEZIONI VARIE E SCOLII DI CLASSIC I IN SL+IIVI(,IO DE L

DIZIONARICI MEDIEVAL E

DI VINCI•;NZO USSANI ,

del R.Istitnto Veneto .

In una delle sedate the il Comitato centrale del Dizionario de l Latino medievale tenue a Parigi nel gennaio '1923, fu deliberat o the ogni Comitato nazionale partecipante all'impresa dovess e compilare lalista dei testi latini i quali erano venuti allaluce su t proprioterritorio entro i limiti eronologici dei secoli vi-x, e salv e particolari eccezioni dovute all'ambita collaborazione di conosci -Lori stranieri, sarebbe toecato a luidi spogliare . Oggi quelle list e sono state in gran parte compilate e il Comitato centrale neu e riunioni tenute nel gennaio di quest'anno a Parigi deliberava d i riunirle insieme e di fame un volume the rappresenterà cos i 1'elenco più completo degli scrittori e dei documenti latini medie -vali con 1 ' indicazione per eiascuno delle migliori edizioni o de i migliori manoscritti . Ma fin d'allora io richiamavo l ' attenzione de i colleghi del Comitato centrale sututta un'altra serie di document i da esaminare i quali sarebbero rimasti fuori delle nostre liste . S i trattava della tradizione manoscritta degli autori latini anteriori ai limiti cronologici da not fissati e the per brevità potremo qui chiamare classici, se anche in mezzo a lore vengano a trovars i scrittori ed opere quanto mai alieni dalle spirito classico, per es . la Bibbia .

La tradizione infatti dei classici, intesa questa determinazion e in sensu strette, risale in massima, con poche eccezioni, tra l e quali quells fortunata del divino Virgilio, al secolo ix : eion a dir e viene pure a cadere entro i limiti eronologici prescritti alla lati-nità del nostro dizionario . Ma, se s ' intende la denominazione d i classici in sense più largo si daabbraeciare gli apologeti eipadri,

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VINCENZO USSANI . — LE'LIONI VARIE E sCOLII .

21. si viene ad ingrossare di un schiera cospicua il numero clegl i scritti gi.tlnti a noi in lettera onciale o semionciale . Basterà dire che ben conte saggi di cent() manoscritti offrono le tavole dello Chatelain . Or noi ci apprestiamo, io dicevo allora, a prender nota neue nostre schede delle deviazioni cheilLatino medievale pre-senta dall'uso anteriore . Ma queste, nitre che nei docnmenti d i composizione medievale, sono testimoniate dai manoscritti me-dievali degli scrittori classici : anzi più autorevolmente testimo-niate ehe non clai cloeumenti stessi di origine meclievale, in quant o l'amanuense di un testa classico non si moveva in piena libertà , aveva dinanzi a sè un esemplare più antico ehe lo frenava avvin-cendolo alla scrittura più antica, e, quando se ne staccava, vera-mente cedeva alla prepotenza dell'uso .

La misa à di una evidenza intui:tiva e non ha bisogno di lung o diseorso . La diflicolhà pue) stare nel tradurre in atto il proposito , giaechè eviclentenlente non si pua qui pensare a uno spoglio si-stemati .co degli apparati critici, il quille finirebbe per riempire i nosl',ri, scheclari di un materiale elassico estraneo ad essi . Ci vuol e invece l ' opera di classicisti provettii.quali sappiano scegliere negl i appariai il loglio medievale dal grano classico e mettere que l loglio in un inlpensato valore : e non solo negli apparati, m a anche negli indici lessieali, i (juan aeeornpagnano al.oune edizioni , quelle, per esompio, ciel Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum di Vienna, quelle dei Morrr.rrnenta Germaine e simili .

Sc non clac la legge con la quille si compilano i migliori appa-rati critici : cioè che in omaggio alla perspicuità essi debban o essenzialmente contenere le vere varianti le quali non debbon o essere soffocate tra la farragine delle quisquilie : questo saggi o principio di editore fa si che la tradizione manoscritta quale s i mostra negli apparati, sia ben lungi dal rispecchiare la corruzion e medievale degli scrittori classici . Lo spoglio degli apparati no n pua dunque riuscire uno spoglio compiuto della varia lectio . Con-tentandocene in mancanza di meglio, sarà bene pregare color o ehe si accingono oggi a un'edizione criti:ca, perchè vogliano tenere presenti le necessità del dizionario medievale e, mentre attendon o al loro testo, non dimentichino, ogni qualvolta l ' occasions buon a se ne presenti, di preparare anche ana scheda per noi .

l+cco . Per esempio, io sto pubblicando ora nel Corpus di Vienn a la edizione del cosi desto Egesippo . Lo scrittore ehe è stato

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iden-22

VINCENZO USSANI .

tificato non senza il conforto di qualche butina ragione con S . Am-brogio, cade fuori dei limiti cronologici del dizionario medievale : non cosi, s'intende, i suoi manoscritti, dei quali i più antichi , l 'Ambrosiano C 1.05 inf . e il Cassellano Theol fol . 65, ondeg-giano tra i secoli sesto e settimo a detta degli intenditori . S c non ehe è difficile discriminare in uno scritto del quarto secol o quello the appartiens all() scrittorc da quello the pl() appartener e a suoi trascrittori di una data cosi alla . Per questa parte nessu n filologo potrebbe forse dare un utile consiglio . Ma qualcosa, m i scmbra, ci è dato spigolare neuedifferenze the da quci codici anti-chissimi presentano altri due clic risalgono al secolo tx, un ma-noscritto di Karlsruhe, liber Augiasmaioris, n . 82 della collezion e

di Reichenau, e il manoscritto 626 di San Gallo . 1)i questi du e manoscritti il secondo porta già in un catalogo del secolo lx lul u iscrizione prcsso a poco eguale a quella di aclesso . Adosso : Ege-sippi bellunz Iudaicunz libri V; allora : EgeEge-sippi libri V exeerpli de historia loseppi vol .1 1 . Ma pue) dubitarsi oho questa iscrizionc si a originaria, poichè il codicc è mutilo in principio, mancando de i primi undici capitoli 2 . Il titolo ciel codico di Reichenau è invoc o quosto : loseppi de hello luclaico libri V . Incipit sancti Cipriani praefatio super quinque libres Ilisloriae loseppi de belle ludaieo' l .

In fine di ambecluc i codici si leggono questi vcrsi di innegabil e saporc medievale :

Ecce pater dulcis ut potui tua iussa pereg i

Plus prompt() uellae planae quam posse ualent e Quoque tuis sels fidens orationibus actu m Quodcumque fuerit placitum in corde recepturn Omne hic offensum mihi deprecor esse donandu m Denique percurrens sine auctoreque retractan s Correxi ut ualui distinguendoque notaui Ambigua quaeque uirgis signala reliqu i

Monstrandas et causas breviter in limine prorns i Sit rogo iste labor placidus sit corde receptu s Sit tous hic anirnus gratus sit semper amoenu s Ut fiat ethereo satius etn'encre plenu s

Quod promas stephane sacer obtirna dindima letu s Quodque tuus famulus cyprianus gaudeat actes .

1. Cf . Becker, Catalogi bibliothecarnm an.liqui, 22, p . 48, n . 228 .

2. Cf . Scherrer, Verxeichniss der handsel rijlen der Slijlsbibliolkck von Sana Gal-len, p . 204 .

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LEMON' V,11tTli E scoi .rY .

2 3 E' clunclue chiaro oho i clue codici ci presenLano una revision e ciel les Le faLLa sine e .xernplari da un Cipriano, e dedicaLa da lui a l suo padre Stefano . Chi si.a quest() Cipriano non è facile dire : l o Holder lo idenLi.fi .ca col vescovo di Tolone ciel 524-546 . Ma sic--come il cosi detto Egesippo in un catalogo del 822 1 appare tra l e opera di S . Cipriano : item ciusdenz de, bell() Izzdaico lib . V e.xcerptr,'

de Izistoria, Iose.plzi, è chiaro oho i). nosiro Cipriano va respinto

almeno ne] secolo 8" e cho a lui risaliranno almeno le clivergenz e clic i r,oclici di Reichenau e di San Gallo presentano clal coclice d i Kassel, archetipo di quel raine della Lradizione z .

Esanliniamon.e gualciuna . Ecco al cap . 7 del libro I l ' Avierasis l:aresonta:t : oral in oculis parr'icr'dium, proturbatio in anima . L a rimanenLo Lradiziouo ha perturbntio . Si.milmente a 1, 40, 1 .0 al . corn un e pert.rrrbcrtrrres A. (cbiauno cosi l ' Azc~~ic~nsis~ {) scistituisce pro--Whet/ores . Sarh da vecloro in presto grafie ignote ai lessici u n erroneo sviluppo della grafia insulare p^ =perd'E lo stesso dovriz pensa3"si del proculit, oho lo stesso codice presonLa a I, 32, 2 e de l

proculsos ehe un codice più autorevole, il r,i.Lato Ambrosiano, Il oll a

oui stesura pur si. sorprenclono elelneuti insulari e che provien e da 13ohlrio, presenta a l., 32, Non sembra, chè forme come

pro-culit , pracnlsiG nol significato di perm/it sono registraLe noll a glosse AA (C( ;L V 476, 2, 4) . l'iuLtosto sombra poLersi pensar e ad analogia mm'fologica di vocaboli ideologicauncmte affini com e

prost.rczzr.it, addaLto preeisanacnte (pale sitmnin>.o di proculit i n

CGL V 476, 3 . Ad ogni modo a.luoste forme ►nancano al

.P'orcellini-I)e Vit oho il Conzitato inLernazionalc ha assnnte ' come lessico della latinital normale, e al Du Cange . Ma più importanti acquisti si fanno altrove . Al cap . 9 del libro I la tradizione comune offre : donaestica seditio interpolauit et orta de conuizziis risque ad bellum contentio processit f~rnailiari peste Izrriusmodi h.zdaeorzzm uiris . I l

codiee A omette invece contentio e considerando, corne sembra ,

clomestica seditio quale soggetto non solo di interpolauit ma ancor a

di processit offre : domestica seditio interpola.uit et orta de

con-uiuüs corzfir,miliari ' poste huiusmodi, etc . Corzfamiliaris è 1. Cfi . Becker, opera oitata, rr, p . 7, n . 112 .

2. IIo delta alnceno per la verisimiglianza di un'altra ipoLesi più vaste : oho , ciot~, risalga a Cipriano Vinton) rama della tradizione e lo stesso cod ice di Kassel con in sua lutinitù .

3. A. rig-ore In scrittura di Cipriano dovrebbe rlosumersi dal consente di A col oorlica di San Gallo . Ma di ( p osta non ho una collazione completes, c agil all'al,ti dal imamate scritto quelle rigoroses precis-lane non impart .

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VINCJ+N/.0 LISSANT .

ignoto al Porcellini-De Vite al Thesaurus, appare nel Du Cange' . Saltiaro a 1, 25, 2 . La lezione comtale è : cum illad Alitridatis iuuandi minus non ex incita in Laesarenz beniuolentia sedu/ita s rclla detulerit, sad ex Pompeianac conscientia societatis /brin/do

extorserit . A offre invece : detulerit u/la et Porrrpaianae corzsoeicr-tatis, etc . Orbene consocietas è registrato nef Thesaurus con (In

esempio solo di S . Agostino, De nzusica, 5, 7, 15 : quia aaraunt

ner-vis nzenzbrarn cunt omnibus habet consocietatenz . (âonsocietatcua è, avverte pure il Thesaurus, la lezione ciel codice Vaticano, ma l rnutata in societatem clagli editori . L ' esame cosi di alcuni eapitol i doll'apparato ciel mio Egesippo, per un solo codice, dà al vocabo-lario medieval( più vocaboli non documentai o appella doeuinen-tati dal classico . Aggiungo da un al.tro codice, il Vossiano Latin o fol . '1 .7 di Leicla, soc . x, a l:, 36, l'accusati.ve neptaarza per neptem della oomune tradizione, il quale viene a conformctrc quegl i esempi di rzaptaperneptisthe (la carte adduceil Du Cange-l'avrc . Ancora : un gruppo autorevole cli codici, il citato Cassellano ") ' haul . fol . 65 e il Vaticano Palatin() Lal;ino 170 (sec . Ix-x), contrnppon-gono in 1, 34, 2 alla lezione cortamente corretta ex consorte n n aecusativo exconsortem ehe ricord.a l'exconsul di Papa Vigili n

(vI secolo) e cli lsidoro 2 e l 'e .vconsularibus della Historier Augusta

(Cornm . 7) e ciel codice Teodosiano 6, 30, '19 .

IIo registrato fin qui vocabolï ntlovi o quasi . Ma vi sono anch e da rintracciare negli apparati dei lommi, per scheclo cli grafia o d i morfologia . Il Codice Augiense e il Vaticano sopra cita() d'ac . corde ci clanno a I, 2 l ' accusativo diadernarn ehe riappare nef Cas -sellano e nef Vaticano a 1, 33 . La forma è data per arcaica d a Pompeo di Mauritania (Keil V '1.07, 13) citato per la prima voil a daGiuliano di Toledo (vu secolo) . Scrive infatti Pompeo : Graeci

dicunt . . . hoc . . . diadema, Latini dicebant . . . haec diadema e no n mancano nef Latino, nef vero Latino, esempi di tale anomalia . M a questo non dove far meraviglia, chè più di una volta il Latin o medievale è quell'altro Latino, il Latino antico, sopraffatto dall a regolarità classica e dalla bellezza ciceroniana .

Per la grafia, nè qui la ricerca è mono interessante, poichè la

grafia nivela negli apparenti errori il cammino facto dalla fonetic a e dalla pronunzia, un esempio citer() qui dell'Augiense ehe invec e di aucupatus a 1, 1, 9legge occupants . La stessa scrittura occupa

-1. Quando dieu Du Came, intendo qui sernpre il Du Cange-Fnvrc . 2. Anche sella Glo8Hne ßernenies, C(}I III 487, 2 .

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1,117.roN1 vn.ar :a :r scol.tz .

2 5 lus presenta a I, 9, 2 in caso analogo il codice Torinese D IV 7 del secoio x .

Questo un fcnomeno assai antico nel Latino popolare oho cla l Latino popolaro era passato anche ad intaccare la pronunziadell e classi colic e perfino della corte, sicchè Vespasiano, come ci rac-conta Svetonio, fu rimproverato (la Mes trio Floro per la sua abitu-dine di pronunziare plostra per pl'cau.stral. Ma evidenternonte in processo cli tempo tale scambio l'onetieo, corne climosi;rano i vol-gari romanzi, tenclevit a propagarsi, a cliventare stabile, a crea m nna gralia risponcleni :e alla pronunzia nuova, ove usi motaforici o tt Ili ni tit ideologiohe intervenissero a fomentarlo o proteggerlo . Or a appunto ccucupari nol semo di ' cogliero a volo' cantina ool terl'i.-torio semasiologieo di ocettprrrc =r ce prevenixe » e rtnosl:o spiel;a lo sournbio del nostro ood,ice Augicnsc : oho non i) poi solo suo ; ma anvil() doll() gloss() dol ooclice Cushions() 110 (soc . x), clov e (CG1) V 502, 15) Hi lcggo aacecpare irdrda,clerc crcatcpare acr,es

capture .

Se non oho l ' esarne ehe pet^ noi si far.ola d .ogli apparati critici e più dei nianoscritti. degli rttttori. anteriori al socolo v, non dov e lirnitarsi alla varier leclicr . Vi sono le inscrizi.oni e le sosorizion i delle opero, gli incipit e gli c;,r,:plioit dei singoli libri . La man o Itoc:o posterior() oho eor'resso ilcitato codice Vossiano di Egesippo , ha, per esompio, nell' N ;ttplicit dell' opera trarastexio eel senso d i `traclt.rzione' . 1)i più, i naargi,ni dei codici sono aspersi di glosse e cli scolii cite, prudenternonto adoperati, possono ol1'rire anche ess i utile conlributo al nostro dizionario dell' alto mcclioevo . Cell o anche qui da capovolgere il criterio seguito fin ora neue cdi-zioni degli seoliasti : lo sforzo degli oditori è stato anche qui fi n ora di scernere il grano classic() dal loglio medievale . A. noiè i l loglio medieval() oho importa .

Un esempio tratto da uno degli scrittori oho la mia giovinezz a più am() : voglio clire'1.ucano . I margini del famoso codice di Mont-pellier posto a base della edizionedelleIiosius contengono sco-lii la oui origine fu dal Genthe riportata al see . vi z A VI 45, dov e

A . rasp .27 . —E il V,ioruo approsso l'impa.ratore oho era lacedissinuts, iucontrand o Flom, lo saki() PYaarunt . A torte il Lindsay (o il NoLl P ché io ho duvanti lu vor-same tedosen) a proposito di quest() Marton parla von dent ain.facitcnt Vr,yasian. (Latein . Spr., p . 47) .

S'. . Cr . Scholia radera in hactatom . F, rodico Montcpessulann odidlt euiondavi t cornruontnrio lnstruxit ll, Gentile, p . 11 .

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VINCENZO ISSANT . — LIïZTONI VARIE E SCOLII .

il testo parla degli intieri fiumi compresi entro le linee di fortifi-eazione onde Cesare chiuse in Epiro Pompeo, uno scolio annota :

quae omnia obturauit Caesar per quae stipendia ueniebant Porn-peio . Or qui, già osservava il Genthe, stipendium è adoperato i n

un significato the non è già il suo . Vuol dire invece commeatus , a provvigioni » ed appartiene nettamente alla latinità medievale . Il Du Cange-Favre lo registra con esempi ben più tardi, the risal-gono all ' anno 850 .

Sarebbe facile moltiplicare gli esempi da altre raccolte d i scolii di altri scrittori . Per terminare, ne addurrd un saggio degl i

Scholia luuenaliana pubblicati dallo hoehler di sopra codici de i

secoli x e xi . Al v . 28 della satira I è commentato l ' aurum th e portava al dito Crispino : anulus insignumgratiae habebatur anti

-quitus, quern portabant drudi regis . Già quel clrudi medievale f u

osservato dallo hoehler 1 the rinvia per esso al Du Cange . Ma no n meno medievale è quell ' insignum the il Du Cange-Favre regi-stra nel solo senso di vexillum=a insegna » the non è proprio l a stessa cosa di a distintivo » (classico insigne) . Un altro saggio poco più sotto si ha al v . 158 aconita, dove l ' eclitore ha raccolt o di su i codici tre diversi scolii, nel primo dei quali aconita è cert o inteso come feminile : aconita . . . herba est uenenifica apio similis . Lo scolio viene dal codice di San Gallo 871 del see . xi, mentr e il codice Parigino 9345 pure del secolo xi presenta nel suo scoli o

ad locum confuse testimonianze di aconita femminile e di aconi-turn neutro, e il grosso dei codici Bello scoliasta dà il neutro aco-nitum . Or non meno esplicitamente il femminile aconita è

testi-moniato dai Glossari e soprattutto dal codice Cassinese 439 de l sec . xi il quale ci presenta (CGL IV, 6, 9, n .) un testo derivato d a Isidoro XVII, .9, 25 precisamente con lo stesso spostamento d i genere :Aconitas dicimus mines noxias erbas ab atone • portu

bithinie ubi prouentum fait maloram graminum .

In verità fare il Dizionario del Latino medievale è impresa be n più ardua e complicata the a prima vista non paia .

V . USSANI .

Pisa, 20 marzo '24 . 1 . Cf . p .10, n .

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