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Per una storia dell'insediamento nel territorio di Giurdignano (LE)

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Submitted on 19 Jul 2018

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Giurdignano (LE)

Giovanni Stranieri

To cite this version:

Giovanni Stranieri. Per una storia dell’insediamento nel territorio di Giurdignano (LE). ARTHUR P., BRUNO B. (dir.), Il complesso tardoantico e altomedievale dei SS. Cosma e Damiano, detto ” le Centoporte ”, Giurdignano (LE). Scavi 1993-1996, Galatina, Congedo Editore, pp.21-44, 2009.

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Il Complesso tard,o-antico ed alto-medieuale

ei SS. Cosm_a e Damiano, detto Le Centoporte,

Giurdignq,no e,E) Scavi 1993-1996

a cura di

Paul ARTHUR e Brunella BRUNO

(3)

Il Complesso tardo-antico ed alto-medieuale

dei SS. Cosma e Damiano, detto Le Centoporte,

Giurdignano &E) Scavi 1993-1996

DIPARTIMENTO DI BENI CULTURA]-I

Collana del Dipartimento, 17

a cura di Paul ARTHUR e Brunella BRUNO

CONGEDO EDITORE

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SOMMARIO

p. 7 PRESENIAZIONE di Donato Fanciullo, Sindâco di ciurdisnâno 9 l.INTRODUZIONE

I 1. 1 P Arthw: II progetto "Le Centopode' 17 1.2 P Arthu: II sito ed il suo contesto

21 1.3 G. Stmnieri: Per una storia delllnsediamento ûel t€ritorio di Giudisnano

45 2. UINDAGINE SIJL SITO 45 Periodo 1A: inizi VI secolo 45 2.1 P Arthur: La chiesa

55 2.2 M. Limonc€lli: Letturu shatigraficâ e ricostruzione 3D dêllâ chiesa

68 2.3.1 M. Lombardo, E.R. Magnolo: Sigle antiche su blocchi di reimpiego a Lê Cêntoporte:

testimonianzê epigrâfiche su un edificio di età ellenistico-roûana

81 2.3.2 G. Quarta, D. Melica: Appendice. Studio minero-petrografico di un câmpione prele- vato da un blocco di reimpiego di età ellenistico-romana

83 Periodo 18

83 2.4 P Arthur: La chiesa: Edificio C (area XI) 83 Periodo 2 - Lialtoûedioevo

84 2.5 P Arthur: Llinsediamento intorno a Le Centoport€

88 2.6 P Arthufl La chiesa 'fortificata' 100 2.? P tuthur e B. Brunoi I cimiteri

107 2.8 M. Limoncêlli: Lettuâ stratigrafrca e restituzione 3D del monumento (\{I-VIII secolo) 111 2.9 B. Bruno: I rivestimenti

116 2.10 B. Brunor I frammenti architettonici e scultorei 123 2.11 P Arthur: Le crocette incise

124 2.12 P Arthur: I silog

124 Periodo 3 - Il tardo medioevo

124 2.13 P Arthùr: Labbândono del complesso

128 Periodo 4 - UEtà moderna. Secoli XV-)O(. Spoliazione e scavo 128 2.14 P Arthur: Il ruder€ di Iæ Centoporte

131 9. PERIODIZZAZIONE ED EI,ENCO DELLE FASI E DEI COI\ITESTI

137 4. I N.EPERTI

137 4.1 P Arthur: Introduzion€

137 4.2 C. De Mitri: La ceramica romana e tardo aûtica 150 4.3 P Arthur: La ceramica a vetrina pesante

(5)

iiÀ a.s gt gti"ot": La ceramica iÂvetnatâ 166 4.6 P Arthur: I laterizi

168 4.? G. Bertelli: I vetn

182' 4.8 A. Degasperi: Le monete- . . -rÀo

+s A. Degasperi: Urr sigi[o bizaDhno

' iËi i.io À. o&";peri: I Eanufarti in metâllo

iiô i.ii i. rtti,J' unâ stâtuettâ ûodema iû broûzo 200 4 12 B Brunor Gli

'ogc?tb ti ll'"'IT

" "Ii .trumenti per l'accensione ilel.tuoco 204 4 13 E LapadulS'.L-i"""qtÏuj1i:;;;; iî î-J".-li".u"i .""r'"ometallurgiche

206 4.14E Gliozzo.I Meûmr' ! I(rcc 212 4.151AndeIÊoû: 1rcÊti anhopologrcr 216 4.16 S. Davisl I resti lâu Bucr

223 6. coNcLUSIOM.,

223 5.1 B Bruno: i'a cedica

iir s.z e gttrt*' croEologia ê.coûiionu aBt€ro tra Tbrda Altiôità êd Alto Medioêvo mO 5.3 P ArthuÏ Le ce[topone: un

239 Bibliogrôfia

261 Elênco delle illuôtrazioni

(6)

10 IlConpkssod.eiSsCosnaeDamit@,dettoLeCentopot4Gilldignatuo&E)ScaÙi1993'1996

è i p.iûcipari ôiti neMionâti nel t€sb (eG./I,AM)

(7)

Iæ Centoporte è, invece, al momento, un insoli to insediamento rumle dove sostâtziali e\.idenze archeologiche sembrano indicare una coûtinuità insediâtivâ che va dall'età tardo artica fino a tutto il periodo alto medievâle, per teminare poco dopo lâ conquists normanna del ter:ritorio, ma non sen- za un radicsle cambiamento nelle forme e nelle fiùzioni durante il colso dei secoli. Il signficato di queslo sâra discusso nelle pagine successive,

1.3 Per una storia dell'insediamento nel territorio di Giurdignano

Giovanni Stranieri

Un progetto di archeologia. dei paeÊa.ggi

La ricognizione archeologica intensiva e si- stematica integm dâl 1994 Ie strutegre di ricerca del "Prcgetto Quatho Macine"'ze, con l'obiettivo di ceneire Ie tracce e i relitti delle maglie inse- diâtive e prcduttive abbandonate, riconoscibili nel paesaggio odiemo, per contestualizzare i da- ti di scavo in un plausibile paesaggio medieva- 1e27. In futuro, si intende realizzâre un orgânico prcgetto di archeologia dei pae8aggi, articolato, oltre che Êullâ ricognizionê autoptica a piêdi, an- che êu indagini pâleoambientali, sullo studio dellâ toponomâstica, su sondaggi mirati.

Nel corso del quinquennio 1994-99, è steto svi luppâto un s&ru€, a scala microregionale, su un'a- rea di circâ 36 kmq centrâta sul sito del villaggio mêdiêval€ abbandonato di Quattro Macine, nel- l'âgro di eette comuni del Capo d'Otranto (LE):

Pâlmariggi, Giuggian€llo, Minewino, S. Cesarea Tbrme, Uggiâno l Chiesa, Giurdignano (nel qua- le ricade il sito di Le Centoporte) e Otranto?3 (frg.

12). Di seguito, si presenta un bilancio parziale dei dati raccolti, relativo al solo têrritorio di Giur- dignano (frg. 13). Per proporre, invece, un nodello dia$onico di inseiliameùto per il Salento medie- vale, si dovrà âttendere l'elâborâzione di un bi- lancio globale delle rice&he svolte â Quâttro Mâ- crne e su altre âree campioùe.

Questa indagine è un site sarùey, teso â itdi"

viduare sul t€n€no, soprattutto nelle zone irl- t€nsâmente coltivate, indizi dâtabili, di paBsate occupazioni e frequeûtazioni.

Le variabili suscettibili di distorcere la lettu- ra dei dati, registrati sisteûaticamente, sono state inserite in un sistema di valutaziore pon- derato. TaIi dati sono considemti, d'alha parte, come un câmpione parziale e rappresentativo ah tutte le evidenze esistenti'ze.

Il tedtorio è stâto diviso in "unità toposrâfi- che" (UT), frazioni di sùolo di dimensioni vâna- bili, omogenee per visibilità di sùperficie, oppure immobili che richiedono pecùliâri silaiegie di in- dagine e di censimento. Il concetto di visibilità esprime la possibilità ditrerenziale di osserv e in superficie eventuali tmcc€ archeologiche.

Individuârâ I'ul ogTluno degli operatori pêr- l u b t r a una strisciâ di terreno, l a c u i l a r g h e z z a e direttament€ propozionale alla visibilità, ln mo- d o t a l e c h e i l m o v i m e n t o d e l l a s q u a d r a d e s c r i v a una gdglia rcgolare. tintens;tà media, ovv€ro il rapporto tra spâzio indâgâto, tempo impiegâto, numero e intervâllo fia gli operatori, numero di visite, è stata pari a 1 ettarc/ 40 minuti / 4 ope- ratori, a dhtânza di cilcâ 10 metri, per ura sola visita. Tale rapporto descrive, in realtà, l'inteû- sità media gen€rale di uûa visita-tipo nel corso dellâ quale, tuttavia, la mpidità del passo del ri- c o g n i t o r e è i n v e r s â m e n t e p r o p o r z i o n e l e a l l â deûsità dei manufatti visibili.

Soltanto in padicolari condizioni di visibilità scarsa o nulla si è optato per ura prospezione non sistematica. La raccolta dei manufatti visi- bili in superficie, lungi dall'esserc totale, si Iimi ta e cæare uII campione indicativo di indizi crc-

I ebp6b â r @sdz oi.

Fis. 12. tuea interessata dalla ricognizione iDtensiva ( G . S . )

(8)

22 Il Complese dai SS. Cosma e Damiana,.t ttu h Centoporte, Giutdi|ùdho (LE). Scaùi tgsl :lgst;

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MMlffi

I'ig. 13. Unità toposrafiche e tracce ârcheotosiche rilevare nel tenitorio del cornune di ciurdisnâno (li.s. )

(9)

nologici e funzionâli sul sito. Iû sostanzâ, il rico- gdtore non si Êrmd a ra€cogliere tutti I fram- m p n t i , m a s i c h i n â â r d c r o g l i e r e c i o c h e F p o s " i - bile continuândo âd avanzare. Nessuna raccolta di mate ali di supefrcie, d'âltra pa €, pohebbe mai dirsi esâustiva, giacché i successivi lavori agricoli porterânno altri oggetti in supefrcie. Di conseguenza, la nozione di densità di seguito utilizzata fa riferimento âllâ densità dei mâte- riali effettivâment€ râccolti e non âlla densità r e â l e d i l u f l i i m a r e r i a l i p r e s e n t i i n s u p e r f i c i e .

Olhe âgli immobili, che costituiscono eviden' ze archeologiche dirette, quali rn dolmen, wa chiesa, un ftantoio oleârio, ecc., la defrnizione di sito è stata âttdbuita alle concentrazioni di ma- n u f a t t i m o b i l i v i s i b i l i s u l l a s u p e r f i c i e d e i c a m p i coltivati.

La lethrm di tracce quali iiammenti fittili o litici richiede, perù, un apparato inter?retâtivo complesso, giâcché un sito siffatto è una costru_

zione mentâle, cioè soltanto un indizio pir) o me- no probante dell'esistenza di un "fâtto ârcheolo- gico". La raccolta dei manufatti crea, percià, un campione di indizi cronologici e funzionâli su un rito verosimilmente frequentâto o abitato nel passâto, cioè una testimonianzâ indicativa e sto- castica dell'insieme di reperti presenti sotto la sùperficie3o.

Taluni fatto?i post-deposizionali, infatti, delo- calizzano e cancellano le trâcce oppure impedi- scoûo Ia visibilità di tutte le fasi di un sito. Per- tanto, la pæsenza di indizi databili in supeficie non flette necessâriamente la frequentazione umana del luogo in unâ data epoca o l'êsistenza di strutture sepolte, mentæ la loro ass€nza non implica che il luogo non fosse frequentato. La lettura dell€ trâcce è disturbatâ, in âlcùûe aree geografiche, dal riporto di tereni coltivabili allo- g € n i o di materiali câlcârei su suoli molto poveri3l. Altrove i terreni possono essere stati âsportati (iûsieme agli indizi di sito ch€ even' tùalmente contengâno) da appezzamenti desti- nati all'edificazione o all'abbandono e il lrazio nâmento delle proprietà ne rende difficil€ il mo- nitorsggio. In tal modo, si caùcella la pres€nzâ di iûdizi dalla superfrcie di un sito sepolto, si cieâno dispenioni di msnufatti in zone dove non c'è stata ftequentâzione e si occultâno possibili tracce di fr€quentazioni aùtentiche.

Posto che le maggiori concenhâzioni di resi- dui e di rifiuti sono prodotte dâlle âttività dome- stiche e prodùttive, le concentrazioni di ftam- menti fittili riferibili ad una certâ €poca devono

documentare l'esistenzâ in quell'epoca di arce abitative o siri3'.

L e basse concentrâzioni, ânche su grândi estensioni, corispondono, invece, alle attività agtlcole oppure a frequentazioni del luogo di na- tura stagionale o temporanea krtrasito). Lo b p a r g i m e n t o d i r i f i u t i c o m p r e n d e n t i l e t a m e â n i - male, scorie vegetali, ceneri e rifruti umani, al fi- ne di concimarc le terre del villaggio, crea un'a- r e a d i d i s p e r s i o n e d r m â n u f a l l i . la c u i e s t e n s i o n e puù essere proporzionale âl numero degli abi tanti e alla duratâ delle Ioro attività. La densità di manufatti decresce man mano che ci si allon- tana ds un luogo abitato, giacché il tmsporto di- venta semprc più oneroso. La delimitâzione di queste aæe di rifiuti risulta, perciô, utile nell'a- nalisi del bacino di approwigionameûto di un abitato, coincidendo con l'arca di sftuttamento agrlcolo33.

Dato il caratteæ dr site sutue! di questa in- dagine, infine, non si è tenuto conto dei fram- m e n t i i s o l a t i , i n q u â n l o n o n d i r e t t a m e n t e r i c o n - ducibili ad azioni intenzionali.

Per classifrcare ir modo ragionato le concet- trâzioni, Êi è stabilita uî soglia tecnica d.i d.en.

sirà relativa âll'area indagata, êottoponendolâ âllâ possibilità di coûezioni informali. Essâ è definita tramite una calibmturâ trâ lâ deNità ,funzione diretta della durata di occupazione e dell'importanzâ del sito), la visibilità e I'inten- sità della ricognizione. Tra le aree defrnite come insediâmenti stabili, a partire da una sogliâ di densità da correggere con la visibilitÀ differ€n- ziale, si puô stabilir€ una gelarchia sulla bâse dell'estensione, aÊsumeûdo razionâlment€ che una câpanna o una fattoria lascino meno tlâcce di un villâggio.

Lâ definizione di villaggio è stata empirica- mente âttribuita alle aree di manulatti di den- sità e esteûsione compambile a quella riscontm- ta sul sito di Quattro Mâcine. Qui, sù circâ 1.6 ettâri, la densità di mâmrlatti medievali mccolti (che costituiscono soltânto una ftazione lappr€- sentâtiva dei materiâli visibili in superficie) o . c i l l a r r a L 7 e 0 . 5 g / m q . c o r r i . p o n d e n i i i n m e - d i â , â u n i n d i c e d i f r a m m e n t a / i o n e d i l 0 g p e r ogni frammento e â 1 ftammento ogni 10 mq. La scarsâ visibilità e/o la testimoniânza di altre fonti storiche hanno giustificâto, tuttavia, l'inBe- dmento sotto questa voce di ârce con densità in_

feriorc.

Una conc€ttrazione di frammenti fittili, su- periore almeno ai 0.4 g/mq, sù un'âæa infedore

(10)

24 Il Complesso dei SS. Cosma è Damian4 detto Le Centopo.te, Giunl,isnana (LE). S.aui 199|.1996 dspetto allâ categoriâ Fecedente, è consideratâ

indizio di un "insediamento isolato", quale, per esempio, una fattoria. Densità più basse delle p r e c e d e n t i c p e r lê quali non vâlgono l e r i s e n e esposte, concentrâte in maniera significativa su piccole porzioni di teritorio, sono state d€finite comê "ftequertâzioni'.

Ambiente e paesa.Ê:Eio umano

Il territodo indâgato presenta râraû€nte osts€oli tâli da impedire o limitare I'efficacia della ricognizione a piedi. Il rilievo è estrema- mente dolc€, inesistenti l'idrografia superficiale e le aree boschive. Il pâesaggio è dominato da campi coltivâti, orti e giardini periurbam, cav€

dismæse di mÊteriali edili € di bauxite. discari- che (abusive). GIi ostacoli per Ia ricognizione au- toptica si limitano, dunque, alla presenza di col- ture stagionali (cereali, tabacco, e all espansione edilizia. La stagione migliore per le ric€rche è I'autunno, ma per motivi logistici le cinqùe cam- pagne mensili si sono êvolte in luglio, cofi un supplemento di indagine nell'autunno 1998.

Il contæto âmbient€le presenta caratte stiche favorevoli allâ lettura dei paesaggi stratificati.

Giacendo su un'urica fineêtla g€omorfologicâ êta- bile da circâ 800.000 snni, i rcsti di ântichr ulse- diamenti Êono stati danneggiati dall'ercsione ma non hanno subito delocalizzazioni significativd.

Si individuano due unità litologiche di foma- zione ùarinaj6. I Calcari di Melissano, che cost!

tuiscono la dorsale (serra) su cui è sita Masseria Quâttro Macine, odentata da nord-ovest a sud- est, sono sedimentâzioni cretâciche. molto com- patte, a fratturâ irregolare, di colore grigio e nocciolâ, Discreti serbatoi d acqua meteorica, a dispetto dell'apparcnte aridità superficiale, essi ospitano ùn certo numero di sorgenti entro I prÈ mi 6-10 û dâlla superficie. Le Sabbie di Ueeia- no, invece, coÊtituiscono il substrâto geologico d€lf intero teritorio di ciurdicnano. Si tratta di sâbbie calcârce detritiche organogene e compat- te e di calcâreniti marûose giallastre fossililere â stmtificazione indistinta o in banchi spesBi 15- 40 cm, depositate dâll'iûgrcssione mârinâ plioce- Il rilievo esclude forme di idrografia alimer- tatâ da ghiacciâi o nevai. D'altm par1.e, la natu- ra carsica del substrato produce fenomeni di idrografia sorgiva in prossimità della costa dai calcari argillosi, nell'ambito di un giovane mr- crocârsisûo che non comprende paleoidrografie e bacini imbrife . l,lestremâ porosità dei deposi-

ti superficiali, tuttaviâ, fa si che la percolazione delle acque meteoriche awenga su quâsi tutta la superficie, creando un dirâmato tessùto di ri sellr'e idriche sottenanee (enho 6-8 m), intercet, tat€ hamite le tipiche "pozzelle", che portarono già in paesato a livelli accettabili la disponibilità Il rilievo poco accentuato permette solo mode- sti fenomeni âlluvionali. La gran parte dei suoli sono, dunque, stati generati dalle rooce locali36. I Calcari di Melissano generâno suoh sassosi e po- co potenti (15-20 cm). Sui fiânchi delle Berr€ 1'e- rosione ha prodotto anche orizzonti di bâuxite ferrosa. Lâ presenza di fenditure o câvità p€r- mette localmente l'accumulo di "tere rcsse" (15- 50 cm di spessore), con buone qualità di d?enag- gio. Le argille sabbiose di Uggiâno pæsentano, invece, suoli prcforidi fino a 100 cm nelle depres- sioni, privi di sassi, Soggetti aI ristâgno delle ac- que pluvie, queeti suoli furono occupati perlopiù da estesi latifondi â pascolo, frnché i lavori di drenaggio, gli scassi e i riporti di terrêno odierni non ne hânno consentito usi più rcdditizi.

La quslità dei sùoli dipende, tuttavia, oltre che dal substrato e dal rilievo, dal clima (umi- dità e cslore accelerâno la pedogeneÊi), dalla de- composizione di piante e animali e dâllo stadio evolutivo raggiunto dâl t€rreno. Pertanto, sulla stessa roccia si tTovano tereni diversi, generati in epoche piit secche o piir piovose, più fredde o più calde, csratterizzate da un ecosistema più o meno complesso e modificate dall'azione umana (diboscamenti, pascolo, cârâlizzazioni, arâtùre, scêssi, riporti di terreno, ecc).

Il tenitorio a sud-est di Oiurdignano è occu- pato prevalentemente da entisuoli o terre rosse di limitato spessores?. Sono i terreni meno evolu, ti o ringiovaniti dall'erosione e meno adatti alla coltivazione. A nord del borgo, invece, si trovano gli inceptisuoli, terreûi âlf inizio del loro svilup- po, poveri in sostânze nutritive ma ricchi in coûponenti argillosi. I Êùoli spessi almeno 25 cm, perciô, pGsono essere irrigati per instâllar.vi colture speciâlizzate.

Se il tenitorio restâ ancorato âd unâ forte tradizione rumle, giacché l'espansione edilizia dei piccoli centri non è stâtâ accompâgnata da una crcscita in senso urbâno dell'economia e del- l a so(ietà. l â g r . i c o l t u r a m e c c â n i z z a t a h â g i à can cellato pâIte dei paesaggi storici, con it novr- m e n t o Ù lerreni coltivabili, s b a n c a m e n r i , s c a 6 . i .

L a c a m p a g n a o d i p m a r e c a p i u osto isegni dell'abbândono del lâtifondo che non ouelli di

(11)

una piùL proflcua organizzazione. Fino âll'ultimâ dforma agraria (1950-55), infatti, la popolâzio- ne, concentrata nei borghi, erâ impiegata iù maggioranza nel latifondo agricolo. Con la rifor- ma furono assegnate agli ex-bracciânti piccole frâzioni di rerra, quotizzândo anche le aree in- colte e boschive. Proprio l'eccessivo lfazionamen- to appare iia le cause della paralisi e dell'abban- dono delle campagne, ch€ ha perâlho, consegrra- to al saccheggio un'architettum rumle di estre"

mo vâlom etnologico (€ turistico).

In questo paesaggio disintegaato, i segli di un nuovo assetto (campi irrigui, fattorie e ûedie proprietà, impianti agrituristici, ecc.) convivono con i relitti e le struttue di paesaggi molto pirl antichi, oggetto specifico di qu€sta ricêrca. La ri- cognizione del teritorio forniÊcê dati receûti an- che !u questi âspêtti dêl paæaggio umano, fon- dâmentali p€r valutare il rischio archeologico e progettare Iâ valo zzazione dei siti.

folivêto, il tabâcco e iI seminativo e./o pascolo costituiÊcono Ia base produttiva delle campagne di Giurdignano. Il tabacco, oggi iffigato intensi- vaûente, occupa una discreta porzione dei semi- nativi e8ciutti, mentre il seminativo a cereali è Iimitato alle terre più povere. Una gran parte della campagna periurbana, infrne, è coltivata â fnrtteto e orto.

Il sistema agricolo prcvalente è a campi chiu- si, di piccole dimeNioni (in media meno di un ettarc), tmdizionalmente recintati coù muretti a secco, che sono anche il prodotto dello spietrâ- menro manuale dei campi33. Il sistema a campi aperti, meno diffuso, prevale nei seminativi e nelle coltue industriâli, come il tabtcco.

Dati e indizi per una storia dpll'insed.iamehto La ricogrrizione intenêivâ e sistêmatica fornfuce nuovi dâti sulla storia del têrritorio e permette di meglio contêstuâlizzare siti e monumenti già noti (cft. fig. 13).

Serra di Quattro Macine

Lâ seûâ Êu crd giace Mas8eria Quatho Ma- cine costituisce il primo terreno di indague, frn dâl 1994, quando ne vengono esplorati circa 20 ettâri3e. In attesa della pubblicâzione completa dei risultati del Progetto, si riâssumono di se- guito i dati dguardâ.nti questa zona in quanto utili alla lettura storica del territorio di Giurdi-

gIlano,

La masseria glace a 104 m s.l.m., iû posizio- ne dominante rispetto â Giudignaûo, da cui di-

stâ 2.5 km. La preBenza, nei campi coltivati po- sti ad est e a sud dell'aæa di scavo (UT "QM') (silo l). di una forte concentrâzione di cerâmicâ âcroma, da fùoco, dipintâ e invetriâtâ, datâbile â paftirc dall'VIII secolo, sussedsce i limiti d€l villaggio medievate abbandonato di Quattro Ma- Circa 400 m a sud-est di Masseda Quâttro Macine, una seconda concentrazione di manu- fâtti occupa circa 0.42 ettari (sito 2). La ceraml- câ prelevata è in parte rifedbile ad età tadoro- mana e, probabilmente, altomedievale. Dâta la limitata estensione, è plausibile che tali indizi siano iI prodotto delle attività di un nucleo isola-

Circa 50 m a nord-ovest di Mâ6seria Quattrc Macine (sito 3), si individua unâ forte concentra- zione di iiâmmenti fittili, êu un'area di 1.1 ettâ- ri. I ftammênti mccolti sono in gran parte riferi- bili all'epoce româna imperial€. Si tratta di cêrâ- mica acroma e da fuoco, anfore africâûê e sigillâ- ta chiara. In UT 100 grossi blocchi calcarei sono reimpiegeti nei muri a secco che bordano la stlada vicinal€ Ore, sul limite nord del poder€.

Anche in questo caao sembra giusto ipotizzare I'eshtenza di un nucleo isolato in età romana imperiale, di durata più limitata rispetto al sito 1 , 2 ,

In località Ore (sito 6), circa 800 m a sud del- la masseria, si individua una vecchia cava ab- bandonata e riadoperata grazie ad un parziale riempimento con terreno coltivabile. La cava si âpre nel banco calcarenitico tenero ed è abban- donata da lungo tempo, come testimoniano le sup€rfici di stecco smussate e le pareti ricoperte da muschi. Le sole osservazione autoptiche spin- gono ad âvanzâre l'ipotesi cbe questa cava rica- da direttament€ nell'area di appro!.vigionamen- to di Quatho Mâcine.

Infine, si è raccolta la notizia del ritrovamen- to e sbancamento. anni fa. delle fondazioDi di una struttura a pianta quadrata (4 x 4 m) e di diverse fosse tombali, in località Cipolazzo (UT 55) (sito 5)ao.

Agro di Giurdisnano

Sito 4. Dolmen cd. Stâbile o di Quâtho Macine ll d,olmen si trova sul confrne comunale tra Giùrdignâûo e Giuggianello, a 90 m s.l.ûr. Si tratta di una struttura di forma t litica che giace sul banco roccioso affrorante (fig. 14). Le pareti lâterâli, costituite dâ un recinto semicir- colare formâto da due pilasrri mooolrtici. cui si

(12)

1 ( i , , / , / , ! s . 1 / . r , S S . a n f / ( | D a ù l t d r r . t l . t ' J a L e ( : t n t . p o r t t , . ( ] i ù ù t i g n a ù a t L E ) . S L a r i j g g i - t 9 9 t ;

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: | ! j r L ( | | ) ! , r I i ( ) ir l l f s ( 1 1 ( , llrt!,rt{i, lorrrrrrtI rlrrlll s o r | 1 r P l r , s L z i o r r I r l i t)ir lnzr( .,r1,rtfcr,, (l( linritil i r ( , r L , r ' r n r i r i ( f r r ( t i 2 x 2 nr l,rrlt.r,zz:r r l r , l l r r ( : ù " i . f r L , irt! rlir !, rs,, surl (,s1. { ' ( l i ( f c , r I n r . ( r,', l,L,(1lri irll irri( f,,i) l)ù r.li,rù,) 1fr(r1.o, Ll^ t v ( , f i ' l i i ) , i ( t)f(!|I)iL (|tI u1,, \l.funr,ni,r ron t)(lùtrl , r s , r i o , , c { f i l l r , l , r f , , . ( l ( ll:r l,rrlah(.zzl rti .1/l

l . : r . . r r ' f ( ù ù r a ( o s l : l u i t l ( 1 , ' Ùri L,niQr l,rslfl ( l i .,rl.,rn, c,,J,rt)l{1.o. ( l i lirfnrl vlg,|ù(,ùt(, 1.,:,tx, z r ) i ( l , r l { . ( | c n r i s U r r ( i f ( 2 . 5 x 2 t r r . c , , , , , , , , ( ,

\ l ! , s : , , f ( n , e ( l r o (l i :i).nr. l,lssr plis.nirt UI sor.o , " , r , l i t,r"li,r"i' L r '

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c r , r . , r , r l ( 1 n 1 f o r k l l r r t : r r o l r r . ln rtuosl.o s o l c o n . i i , D l l u i s . ( , r ( , l l f i ( l u ( c h f . p r f p r di(t,rri tfd lù f ' ) . I),rftr'r',) ( l : r l ceftr) (lcll:r 1r!,rlr

S , , l l ) r n c , r f , x , r i o s o ( 1 , , ! l n t i rll insfcsso dcl r / r , / a r r r s o n o p r e s r ' û t i d L r c p r o b à b i l i sr!li or prr), ( l r ii,rùrr fetlâùgolùro. t)rolondc 7/8 cm. Sullâ f o c c i r r l l i o r a n i e . s i s r i s n u l a ancorâ. 15 m d suu o \ 1 i s l . (l o l l i n g r e s s o . u n ù Lucâ circolare dei dir

, , 1 , . l r l0.L, I , r . : , , , . : ' z . - , , r , S u , . i r r , . f . , ârcr so'io, rntirlc, pl0s.nti Ùumerose alrre tr.âcce di sistenrzionc dirlN roccia. Non si rrïrxsono

r ! , i . : r n r p i c i f ( ) s l , r I t i r ù l i c f i l l L ( | ' t i r l t i ( l i rl(L,f l i t x ) . t,i)l,ll,ilIr( Dl, tr'ù.h, si tfIl.l.l (li uLr ronl s l ) , r ' ( i , ' i l ( l i r c ( d r t ( .

l l n r , n u n r c l t o I ( r r t s h t , , o g r ( t t . o ( l i s ( | \ , ( , . ' | ' , " . ' i , , , J , t., ,r,, t, , r''ri,.,.

{ 1 , ' l l f ( , I i l ) ( r . (s s r , t!,tr{il)tn,ss( rc stIto(l( t)re(|rt,) ( L r l.r'ùrt,r N(i l,rcssi rIl r/,/arrr, r(l,sl. a siJtltl s c i r ! r l . r n . l l ) i , , r c , ) u l l c i s t ( 1 n : r . l c c u i l)r'l ti so r r J f i v . s l . i t ( . d i u n , ) s t f r r l o ( l i i D l . n I C o stx sso ,l/5 r ' r r . l , : r . , t ! , i i c , I I i I ( ( c s s i I ) i L I r c r r u s r r r l i r r r r . r t r ) f " x : u

" r " u l { , ( l i rir(igli t)r(,veni( nti (L' ur!) S i t 0 7 . , , , / , r r , ( r l S l i r [ ' c l v , ' l l i

S u u r i s ù b s l r r 1 . o di crlc.ri t(!r{,fi (SNLL,ic d i L l g g i L ù r o t c l t r H.nfrir un Lfrrcr!) D rron.' molto p o v e r o , ! q u o t . N t l i J n r s . l . D r . . a s i t r L ll n r p i c c o l : r c x - n r - r r p , , r , ' r ' . ' 1 , , ' p . r t : , , L u r

t a l c â p p c û , r s h o z z r t o , ( l i 1 j . 1 0 x 2 . 1 1 0 m . 1 r â t t u r à - ' u rel ,',/,' l'.--" 1,r'., rr, Jn.' -uflJ ,li ,j'r ,' letta chc corle lùngo il bordo e poggia sr trc pi l a s t r i m o û o l i t i c i e s u â h r i c i n q u e costituiti dr pietrc so!rlpposte. a circâ 1 rn drl suolo. Lo stâ

| , di .^r -' r' ,/ un" d^l r,rnuÊ.r u , nr -r ..pr,.

velso rofd (,vest. è mediocrc'.

-\-lti ::s..ù'r.

(13)

I l , / 0 r , r r c d ( i r : ' s s i l( lS . )

SiLo ltt. Dol)]rcn noti con)o OrJlnc c ll)schi{, I / o l r , . D n o t i conc Orfine (tlT 61 1) r: R:schio { t l T 6 1 2 ) s o n o duo piccoli mrnulntti trilitici. Il prjmo, orientâto â nord. è costruito con lât{irâlr d i s o s t e g n i r f b r m â t i d â m a s s i appena sbozzâti, mentre il soster"no di fondo è costitùito dû un :r1- fioramento roccioso. Lâmbiont. ir côperto dâ una p i r t t . r b a n d â calcareâ di circâ 1.40 x 1.10 m, Il dolnez Peschio è unâ câmorâ ôrientata a sùd-êst e alt:r 90 cm, costituitâ dâ unâ fossa sctr r â r r n ê l l l l r , . 1 i . r , rpcinldld dr nrrssi infôrmi , c o p a r t a dâ un lastrone irregolâre (1.50 l. 1m).

E n r r r m b i i m u n u f u r r i lJ"ridno torti dubbi Urcr

Sito 14. ,olrneD cd Grassi

I dua.lolm?r cd. Grassi (UT 61a) siâcclono rn un olivcto di r€cênte impianto. Si tratta di due t liti in calcâm fossiliferô, posti in posizione â1- frontâta. Il dolm.'r presente a nord è parzial- ment€ crollato o presentâ una piattabanda di 2 x 1 . 5 m , s p e s s â 1 6 cm, sostenuta d a i l a t e r a l i d i sost€gno â 1 m dal suolo. Il .lolmeTr posto a sud, di dimensioni molto simili, è àncorâ in piedi.

N e l l â s i . o r i { r g r a l h l o c l l c s i r n { ) n z n ' n n o p r ) f lâ s t r ) s s u z o n r t r l t r i trc dolr,., ((lrrvâs{1r, ( , r u o { , I ( l h i r n c u s r ) ) di cui non si è lrovrtl l.r[cci| sul

Sulln cronolosiâ c sulltr funzione di tâli sr.rul- turc. tlrlvoltâ di fhtturâ molto corsivâ e giunti in condizioni disastrose, il dibtrttito è rncora aper- to. Si lrnttn di piccole cânlerc che non prcsentâ- no chiâri scgni di ùn uso luncrari{r o dtuâle, aD- che penhé possono essere stâ1c violâte e private del loro €von1ulrle rorrcdo1,.

Locâlità Vicinânze

Sito 8. AIeâ di fraûmenti fittili. rr?rhir, criptâ Nel luslio dal 1997, la dcosnizionc sistomâti c:r ha intercssâto 1â localit:r Viciranze, circâ 800

m r J , , \ . . r d ê l l J r ru r l ^ t,.rif.ria di t ;iurdignrno.

Si trâtta di uDa zona cùratterizzata dâ un sub- strâto di calcari teneri (Sâbbie di UgeiaDo) âflio- runti, â quota 77.9 m s.l.m., soprâelev:rta di circâ 1ln rispetto alla stladâ c âi campi a sud di essâ (lig. 16). A nold del siio si âprono ampi fionti di ca\'â sfruttdti fino a pochi anni fâ. Il terrcno cof

(14)

28 II Complzsso d.i SS. Cosma e Damidno, d.etto L. Centoporte, ciu .isndùa (r,E). Scaùr jss| 1996

a€â d kârhad r fti a d.Brà d.bôl€ o nula G o 1 s /h2)

i i v â b i l e e pôvFro e lâ disponibitilâ d âcqua mollo l i m i r â r â . Lâ visibilitâ ê ovunqùe scars;. poiche r areâ e occupâta dâ oliveti dove il terreno è e s l r e m â m Ê n r c c o m p â i t o in ogni periodo d e . a n _ n o , t r consegùenla. l a zonâ inrej-esbânte. e s t ê s a 3u crrca 4 ettari, è stata espiorata intensalrenæ,

Frg 16 ll rito di yicrrûnzp visra panoramrcs ds sud l C . S l

Fis. 17. Densità dificrenziale di mânufaiti iittrli in lo"

calità Vicinan2e {G.5.)

da tre ricognirori a disranza di S-10 m Der com_

p l e s s i v i 3 0 0 .

Il siro si trova lungo un ânrico asse viario, or_

mai defunzionalizzato, che collegava Mum Lec_

c e s e a Orranto. pâssando p e r euatrro Macine, U r u f t h g n a n o e Le Cenroporre. S u l l e UT 58g e 586 insiste una concentrazione di frammenti fit- tili estesa per 0.83 ettâri (fig. 1?). Nonostante tâ c o m p a t l e z z â d e l rerreno di superficiê. e staro p o s s r b _ r t e p r e l e v a r e un câmpione di 1900 g di mânùfâtti. La densità massimâ si ossel.va in UT 586 (0.48 g/mq), mentre in UT S88 essa scenale a 0.16 g/mq. Materiâli simili, in quantità rnotto mrnor€, sono pr$enti in UT b81, b90, b924r

Le evidenze si rife scono all'età basso medie_

vale: ceramica acrornâ e da fuoco, diDinta â bân- de, invet ara (Iig. 18). Sono stari prelevati ânche num€rosi lrammenti di ânfore riferibili âd epoca â l 1 o medievcle. c â r a l t e r j z z â t i d â un ripico effetro d r mâ.lcollo i n i e r n o . p i u scufo rispetto al colore a r a n c r o n e d ê l l e superfici e s t e r n e , r i t r o v a t e atrro_

ve nel corso di queste dcerche e anche in alt luoghi del Salento.

. A i l i m i t i dFl biro. sono preqenri d u ê monoliri c a l c a r e r d r bezione q u a d r a n g o l a r e . i n t s s i verti_

(15)

câlmente nella roccia (UT 583 e 587), notl come nenhir Ylciîaîze 2 o di Quattromacine e Vici- nanze 1 ({is. 19). Il primo misura 3 2 x 0.S0 x ù 3 7 m e d ê p r i \ o d i d e r n r a z i o n i . E s - o e i n f i s ' o .u

UT 586

uno spuntone calcareo, rispanniato dasli sbanca- menti, alto circâ 1.30 m suu'âttuâle piano stra- dâle. Spezzato in due tronconi negli ânni l}enta, è stato successivamente parato e dalzato. Lal- tro, alto circd 3.4 m, è estremâmente regolarc (sezione di 0.40 x 0.36 m) e prescnta un tagllo c€ntmle verticale ch€ è stato riempito coû ùto- naco (?). Sulla facciâ nord-est sono incise delle croci di piccole dimensioni (rccenti?). Esso è infis- so nel banco roccioso afiiorante, chc reca chiare tracce di cava e prcsenta sulla sommità una bûse che potrebbe aver sostenuto una croce o una sta- tua. Lâ fonna rcgolare e definita gli conferiscc un aspetto piir recente rispetto âgli altri menài.

della zona. l-ievidente relazione topogrâtica con lâ viabilità medieval€ c con il sito medievale di u Î 5 8 8

1 0 0 0

Fig. 18. Grlrfici qusntitâtivi dci lepefti fittili l.ccolti sul sito di yicr,@Dz. (UT 586 58ll)(C.S.)

F r g . I9 . L r " a / , r d : V i , a ' i r . : t t r ' t t l t i r n l V r i t r n / ' l i b .

' r , À i r c d . V i c i n û n z e I l { C . S . r

(16)

30 Il (:oùrptesso d.i SS. Cosna t Damidno, tteùo Le (:eùt.)porte, Giu igtnno ILE). Stuùl tssu-jgg6

!ig.20.lng"(}sso alh chicsa rupostre di l/rrlaûa"a (c.S.)

Vi(inanzc s€mbm confbrm3re una Ioro iirnzrone alr inrernu det presaggio medievnle.

S u l limirc sud di UT 588,8.S m â nord della v i u che rla eua ro Mdcjn" conduce a ciurdigna_

n u . s i â p r c unc qrortâ anonima dallo s(hema p r r n r m e l r i ( o articulâlo,q. V i "i âccede d a s u d rr_

u r , g l n r l e . r l b r m . di tunso coniduio. { i rpre ver_

s o ovenl. mr e (omplelampnte o F l r u i t u da mâte_

f l 3 l i d r nsuIr. Lr voha e (octenutâ da un prta_

r r r 0 contrclc nrpârmj to. (hc r.rci quârrro rpszl tni.ernl comunicanti. Tracce di unâ rualimentâle rconostasr possono esser€ individuate nai rcsti di l l : u n r e,9râpeiri: v , sonu inotrr. rracce d i un Brl}

o r n o . e d r t e ê âtcunê nr(.hiÊ âd orcohulia Ê u tu . Le ridotte dimeûsioni delta câm€ra (5 x 5 m c r r c r . â,lczra r)lFdiâ I 60 m, fanno pen.arê âd u n r u o g o d r ( u 1 1 o u t j l i z z a r o d a una picroh comu mra oppure dâ un privdto.

. Sui lati dell,ingïesso attual€ si aprono due nrccme a tutto sesto afûescat€ in rosso_bruno, ocra e azzurro. cli affrèschi sono in pesÊine con_

dizioni. Tracre di afftesco sono anche sul pila- s t r o - ( e n l r a l " . Nella nicchia posra ad ovest , p r o l o n c l û

6 0 ( m . âltc I l0 cm e lÂrga I30 cm) ej I n l r a v É d e u n r fipurr umrna, Sul pilâstro è slalr r n ( ' r a c u n a croce g r Ê c û , c m J 7 x J0, che pr*senrl oue rorr sur bracci verticali

Lâ grotta è invasa dâ mùschi, eatera ed âltra v o q e l â z j o n e i n f c s l r n r e che hâ quasi inrerrmenre d r s t r u t t o q t i eflresehr. S r imp{,ne un râprdo in_

renentù dr recuperu e di valorizzezion"

, I n UT 590.i jrpj"F u n j p o g e o 1 5 8 9 , s c a v a r o n e l o ^ , : : " n

i ' I ! " 3 0 c m sorro it piano di (ar,,pdsnâ r / . 2 { ) \ 4.90 m

" a . : a i e z z à t.a5 mr. UvÊ o dFI p r r n o dr colpectio o r i g i n â l e e occultrrù da uno strato di det ti spesso almeno 20 cm. Lambien_

1 " . s o n " e t r o d a d u F p i l J s r r i .i.parmrari. ha t,rma e r n r r l . â l,rregotrre e . i rfl icold. a d ê c t e a suo, ln o u p r r r g h o flÊn1râozo. A t l u â l m c n l e si pencrra n ê r | â g r u r t r p ê r mÊzzo d i u n dccesso s . a l i n â t o rr_

v o r r o € . n o r - d . t â r 8 o circa t m. ma verso esr cj no_

r ê dall Inlcrno un rngrecso a . o r r i d u i o piu gIân_

d e . omai o(clu.o da dêlritr e têrreno di ripoflo.

Lungo le pareti sono ficavate numerose nicchie

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mangiâtoie? âlcove?) e sono presenti tracce di lunligazione. Il soffitto ha tre aperturc circolari per I'illuminazione e l'aemzione, oggi occluse da macigni e terreno agicolo.

Un altro ipogeo (584) si trova nel campo cor- nspondente a UT 586. Vi Bi accede tramite un lungo corridoio lungo 9.40 m, in discesa, scavâto n e l banco calcareo. La grotta misura 3.30 x '2 60m. l.iingresso è rivolto ad est e presenta tre sradini. Lâmbiente, è alto ci.ca 1.50 m, mâ il pjano di calpestio originale è obliterato dai de- rriti. Esso prcsentâ lungo le pareti est e nord LLna bânchina continua scâvata nella roccia al- 1 altezza di 50 cm. Tre nicchie (mangiatoie?) si aprono, invece, sulle pareti sud e est. 11 sofËtto è Si segnala, infine, la presenza nei muri a sec- co circostânti di molti blocchi squadrati di mo- dulo omogeteo (cm 60 x 30 x 30 circa), probabil- ment€ provenienti dalla riûozione di una strut- tura preesistette. In UT 593 si segnala la pre- senza di urla lâstm (tombâle?) câlcarenitica (cm 120 x 70) abbândonatâ âl suolo, che paæ confer- mare Ie notizie raccolte in diverse interviste cir- ca Io sbancâmento di alcune tombe awenuto in questa zona, ancora in anni recenti.

La viabilità disegna in questa zona un peri metm di forma romboidale che racchiùde un'â- rea di circa 1 ettaro (LlT 588). Quest'area si arti cola in divelsi poderi, sepamti da muri a secco copplÎi di mâcchia e lecci. che se$rono peTcorsi mollo inegolâri, non giustificati dal rilievo pia- neggiante. I muri poggiano sulla roccia aflioran- t€ e sono coshuiti in mâniera eÊtremamente ac- curata, con scâpoli molto piccoli, ma non si notâ- no elementi di reimpiego.

Tenuto coûto della presenza di ùnâ discrctâ quartità di fiamrnenti fittili e di unâ cripta ru- pestæ di epoca rnedievale, si potrebbe ipotrzzar€

chc tâli muri interpoderali riprendano gli orien tamenti della viabilità intema di un abitalu.

Noirostante la densità di manufatti sul terre no siâ alquânto ddotta, le evidenze monumenta- li presenti sul sito, I'interesse cronologico dei materiali fittili prelevati, l'articolazione della viâbilità vicinâle, le testimonianze scritte e la tradizione locale riguardante l'esistenza di un insediâmento ùmano in qu€Êtâ località allâ fin€

del medioevo, perm€ttono di identificarc il sito come un villassio medievâlels.

Inoltrc, dâtâ lâ presenza sul sito di âlmeno tle iposei - forse i soli ancola visibili - si potrcb-

be pensare anche ad uûa identificazione di Vici- nanze come villaggio, almeno in parte, r'upestre.

Specialmente I'ipogeo UT 589 fa pensare, infatti, ad una funzione abitativa o di conservazrore delle derrate. Si noti che trâ i materiali visibili in superlici€ i lâte zi sono molto râri e ch€ rl to- potimo u;cinanze era utilizzato a Massalia per indicâre gruppi dj abitazioni rupest scavate s u i l i o n r i d i . â v e onzzontali. a p e n e n e l l a r o c c i a tufacea al di sotto del suolo dell'altopiano"a6.

Giurdignano

Sito 9. Evidenze monuinentali in arca rubana Il borgo sorge su un substrato di Sabbie di Uggiano, a 75 m s.l.rn., in una zona dove la di- spotibilità d'âcqua a pochi m€tri dallâ supe icie è suffrciente. Sono state censite le evidenze di interess€ ârch€ologico visibili sulla pubblica viâ, senza affrontare, invece, I'indagine delle cuse, cantine e giârdini p vati.

I l nome del paese compare îe\ Ced.olaria T e r r e y d r o n t i , l a lista fiscale angioina del 1 3 7 8 . insieme a quel)o di Palmariggi. M i n e r v i - n o , Uggiano Ia Chiesa, Casamassella, C a n n o - le, mentre Giuggiânello non è presenteaT. Le origini dell'inÊediamento devono, perô, essere certâmente pirl antiche, se Iâ datazione della chiesâ ipogea di S. Salvâtore corrisponde ef- fettivamente al X secoloa{.

Il palazzo baronale e Ia chiesâ mât ce, rnrrio- lata â Sân Rocco, risalgono entrâmbi al XVIII s e c o l o . L u n g o l a vecchia via per Uggiano la Chiesa, sorgeva, invece, fino agli anni Ottâûtâ un'antica câppella intitolata alla Madoûna di Costaotinopoli, fome Ia piir antica protettrice di G i ù r d i g n a n o ' u n affrcsco c h e l â r c f t i g u r a c gia nella chiesa di S. Salvâtorc). Oggi al suo posto Êorye una brutta câppella in cemento.

La presenza a poche centinâia di meti dâl- I a b i l a r o . v e r s o ovest. di un alt ro villaggio con- temporâneo, Vicinanze, fa persare â una fbr- m a d i i n s e d i â m e n t o Ê p â r s o . c o n d u e o p i i r , a - sâli limitrofi confluiti poi ir un unico ceûtro alle soglie dell'età moderûa.

Sr lâto nord dellâ stradâ vicinale Vicilraue, Giurdignano, a circa 400 m dal boryo, sul costo ne calcarenitico a quota 72 m s.l.m., soprâelevâ- to di circa 1 m rispetto al piano strâdale, è infi6- so un monolite in posizione obliqùâ (circa 30' ri- spetto alla verticale). Si trâttâ del menÀir cd. S.

Paolo, che misura circa 2 m in altezzâ e 30 x 40 cm in sezione e non reca tracce di decordzione.

(18)

32 Il ConpleNio dei SS. Cosma e Damiano, detto Le Centoport., ciu ieùdna (LE). S@ùi 1ss:rtyg6 S u l f i â n c o sud dell'affiorâmento, velso lâ

strada, è scâvata unâ piccola $ottâ (pianta 1 x 1 m; 1.3 m di âltezza), afirescata con tre imrDagrm sâcre, ampiâmente toccate. Lâ $otta è dedica tâ a San Paolo, che è raffigurâto in un âffresco piuttosto recente sulla parete di fondo, accanto a ùn ragno ch€ tesse la tela. l,lallusione âlla pmte- zione del sânto contro il morso dellâ tororlta è evidenteas (fig. 21).

I n t o r n o al arprrr9lr. s u l l a f f i o r a m e n t o r o c c i o s o , s o n o s l a l e scavate u n a decinâ di fosse r r a p e z o i - dali su un'area di circâ 10 x 8 m, che sembrâno formâre una necrcpoli âbbândonatâ. La conr€- stualizzazione orizzontale di questi manufatti è ostacolata dal fatto €he tutti i terreni circoBranu s o n o stati manomessi, cor riporto di terra e sbâncamenti. La relazione topografrca con la ne- cmpoli, olhe che la posizione lungo la strada che collega tre centri medievali " Quattro Macine, Vicinanze e Giurdignâno - potrebbe datare un

uso del menÂir in età ûedievale. La piccola $ot, ta pohebbe anche essere posteriore.

Cinque menlzi. sono poi localizzâti entro i li- miti attuali d€ll'abitato di Giurdignâno5o. Si tratta dei nenhit noti come Vico Nuovo (UT 597), S. Vincenzo (UT 754) (fig. 22), Mâdonna del Rosario (UT 607), Madonna di Costantino- poli (UT 610), e lâ Crcce della Fausa (UT ?51).

Tâli monoliti si trovano tutti infiÊsi su afhora- m e n t i r o c c i o s i sporgenti dal manto stradale.

Tutti, trânne \a croce-menhir presso Madonna del Rosario, sono estrcmament€ simili ai monoli- ti situati in cont€sto rurale, per caratted e di-

I due monoliri di Vico Nuovo sorgevano n e i dintorni della sistemazione attuale fino al 1928, quando furono demoliti per essere poi innalzati nell'attuale posizione. II pdmo hâ sezione otta- gonale, 30 cm di diametlo e misurâ 2,66 m dâl piano stradale, Sulla faccia posteriore presentâ

Fis. 21. I1meaÀ;.cd. S. Paolonel 1997.Vista suùest-nord/ovesr (c.S.) Fig. 22. ll n€zÀtr cd. S. ViDcenzo nel 1998. Vista esr/oveBr (c.S.)

(19)

quâdratâ larga 30 cm e misura 2.53 m dal piâno stladale. Anche esso presenta r]na sarcitura sul- la faccia post€riore di cm 93 x 3. Probabilmente i due monoliti hanno subito un reimpiego come colotne per câncelli, per cui i fori poi risarciti potrebbero €ssere dei passânti.

îl menhir cd. Croce d€llâ Fâusa è sito ûella periferia nord del borgo, lungo l'antico percorso per Le Centoporte e Otraûto. La zona è stata in- tensamente sfruttata per l'estrazione della pie"

tra aprendo imponenti fronti di cava lunghi qualche centinaio di metri, ed è ora consegnata all'espânsione €dilizia. Il livello di frequentazio- ne attuâIe e da 3 a 5 m inferiorc all originario.

ûa il costone dove alloggia il mealrt è stato n- sPa?miâto,

Il men,ilir cd. S. Vincenzo è eretto in posizione leggermente obliquâ su un affioramêûto roccioso che sporge di circa 60 cm dal manto stradale, nella pe f€riâ sud di Giudignano. 1l rnenhir è infisso in un alloggiamento quadrângolarc più ampio dellâ sua Êezione, per cui sono utilizzate bozze di piccole dimensioni come zeppe. Naltez- za del monolit€ è di 3.5 m; la sezione di cm 45 x 28. La parte superiorc del m€rrù è stata conso- lidata con un anello in ferro.

PreBso la cappell della Madonna di Costan- tinopoli, ricGtruita nel 1983 senza lasciarc trac- ce dell'antica, alla periferia di Giurdignano, un blocco monolitico calcareo a êezione rettangolars è infisso verticalmente su uno spuntone di roc- cia, risparmiato in formâ circolare per l'altezza di circa 60 cm (2.90 m di alt€zza; 32 x 28 cm di sezione), con un'inclinazione di circa 20' a nord.

orientato con le fâcce maggiori a est e ovest. Non rpcâ tÏacce di decorazioni. ma Iâ parte Êuperiore è Êtata Iavorâta in modo da formare una spor- g€nza che doveva fungere da base (per una cro- ce?\.

Sito 10. Area di frammeûti fittili

Il sito Bi trova nell'immediâtâ periferia nord- est di Ciurdignano, in Iocalità Monticelli, a 77 û s.l.m., in una zona dal rilievo ondùlato con tumerosi afdorâmenti del substrâto calcâreniti- co (Sâbbie di Uggiano), che genera uù suolo marrone molto sottile- La presenza frequente di caûneti e pozzi denuncia la prossimità di uûâ falda di supefrcie. La zona è coltivata ad olive- to e la visibilitÀ è ovunque scarsa a causa della coinpattezza del teneno. Inoltre, la qualità dei terreni e l'âspetto degli âppezzamenti danûo

forti rimaneggiâmenti, scâssi e riporti di te e- Sul luogo e slâta condoua, perlânio, una rico- gnizione non sistematica dâ parte di tre opemto- d, che hanro râpidamente percorso ùn'ârea complessiva di circa 12 ett&ri per complessivi 120'. Tale tempo è stato, in realtà, iû massrma parte dedicsto alla ricognizion€ sistematica e al- la raccolta di manufatti su un'area di frammenrr fittili di circa 1600 mq, che insiste sul punto più alto e nudo della zona. nel s€ttoæ nord-ovest della UT. Ivi è stato pælevato ur campione di 1000 g di manufatti, in gran pârte ceramica ad impâsto datâbile. probabilmenre. dato il pessimo stato di conservâzione, all'Età del Bronzo. Si se- gnalâno, inoltr€, frammenti anforacei dfedbili aI IV-III secolo a.C. e ad epoca roûrâna imperia- Ie, e ceramica acroma e da fuoco, probabilmei.te tardo antica e alto medievale. Sporadici fram- menti frttili moderni sono stati lasciati sul luo- go. La densità complessiva risulta di 0.62 g/mq, ma per i soli impasti essa è di 0.18 e per le anfo- æ imperiali di 0.23 g/rnq.

Si segnâlano nelle vicinânze blocchi di ûodu- lo variabile reimpiegati nei rnuri a secco e fie- quenti apprestamenti per Ia raccolta delle acque pluvie.

Si tratta di ûateriale assai disparato, in cui le diverse classi riconoscibili sono rappæ€entate dâ quantità modeste, disperse su un'area ridot- ta. D'âltronde, tênuto anche conto della forte probabilità che siano stati opemti dsi riporti di temeno, Ia natura e Ia cro[ologiâ dellâ frequen- tazione testimoniatâ degli indizi di superficie re- stano molto âmbigue.

Località Le Centoporte

Sito 11. Aiea di frammenti fittili € fosse rom- bali abbandonate

Irt occasione dellâ pdma campagrra dr nco- gnizione, nel luglio 1994, sono stati irdâgati i campi coltivati circostanti la chiesâ di Le Cento- porte, su un'ârea di circa 6.7 ettari grqg.23-24).

La zons interessata dalle indagini di superficie si trova a 1.6 km a nord-est di Giurdignano, a 56 m s.l.m. Il substrato calcarenitico âffiorante (Sâbbie di Uggiano), genera un terreno rosslccro di limitato spessore ed è assai povero di risorue idriche.

La zona è coltivata prevalentemente ad oliveùo e presentâ una visibilità scarsa, a causa dell'e-

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34 tl Complesso .lei SS. Cosma e Damiana, .lattô It Centoporte, Ciurdienano ( LE) Scati 1993' 1996

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Fis. 24. Il sito circost.rnte lâ chiesâ di Lc Ccnto- portc. ViÊtâ pânorâmica nord/ovest-Êud/est (G.S.)

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