R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
F RANCESCO Z AGAR
Attrazione e potenziale di ellissoidi
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 13 (1942), p. 57-77
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INTRODUZIONE
La
scoperta,
ormaiaccertata,
del moto absidale nei sisten)ibinari molto stretti ha condotto
gli
astronomi inquesti
ultimianni ad
occuparsi più
da vicino delle condizioni delle compo- nenti di tali sistemi ed a studiare leproprietà
del motoreciproco
che deriva da
qneste
condizionispeciali. È
evidente infatti chenei sistemi
doppi strettii
come sono tuttiquelli
cosidetti fotome-trici o ad eclisse e molti
altri,
inparecchi
deiquali
le duecomponenti
sono cos vicine da toccarsiquasi all’equatore,
l’at-trazione
reciproca
delle due masse fluide deveprodurre
delledeformazioni
considerevoli,
tanto da nonpotersi
considerare le duecomponenti
comepunti
materiali nello studio del loro motoreciproco.
Due sono le azioniprincipali
cheintervengono
in talideformazioni, quella
dovuta alla rotazione assiale di cui è dotata ciascunacomponente
equella
dovuta alla marea in conseguenza dell’attrazionereciproca.
Laprima,
considerataisolatamente,
cau- serebbe uno schiacciamento della massaoriginariamente
sfericanel senso dell’ asse di
rotazione,
mentre laseconda,
considerata pureisolatamente, produrebbe
unallungamento
nel senso dellacongiungente
i centri dei duecorpi.
Lefigure
diequilibrio
chederivano da
queste
azioni sono state studiate conlarghi
mezzianalitici si
può
dire sin daitempi
di ma per le azioni combinate solo inepoche più
recenti le celebri ricerche del DARWIN hannoportato
a risultati e dati che possono dirsi con-elusivi,
almeno perF approssimazione
e le condizioniimposte
daquesto
autore alproblema. ,
La
figura
diequilibrio
che ingenerale
risulta daqneste
ricerche è
quella
classica dell’ ellissoide a tre assi, inqualche
caso
particolare
dell’ ellissoide dirotazione,
e, pur essendo nellamaggior parte
dei casi risultati nonrigorosi perchè
lo strunieiito analitico nonpermette
di andare oltre una certaapprossimazione,
è certamente lecito
prendere
nelproblema
astronomico dei siste- mi binari lafigura
ellissoidica come base per le ulteriori ricerche.Le
figure
di DARWIN sono tutte ottenute per masseomogenee, ’
ma anche dalle ricerche di
questi
anni sulle masse non omogeuee deformate risultano a meno diquantità
di ordinesuperiore
dellefigure
ellissoidali.Presentatosi il
problema
del motoreciproco
delle compo- nenti deformate di un sistemabinario,
eraperciò
naturale pen-sare alla forma ellissoidica delle
componenti,
e nelle trattazioniprimitive
epiù semplici
delproblema
si assumeva l’ astroprin- cipale
di taleforma,
mentre il secondario rimanevasferico, poi
si
passò
ai due ellissoidi rotondi ed infine aquelli
a tre assi.In tutte le ricerche fatte fin
qui,
come risulta da unaesposizione
critica fatta in altro lavoro
(1),
sisono però
considerati ellissoidi dipiccole eccentricità,
tali cioè dapotersi
trascurare lepotenze superiori
allaseconda,
e la funzionepotenziale,
che in questoproblema
ha una fondamentaleinportan,za,
non èsviluppata
danessun autore oltre ai termini del detto ordine,.
Ora,
risulta inqualche
casopratico,
come si è visto nel lavororicordato,
che i termini di ordinesuperiore
possono avere una notevoleinfluenza,
e che in
ogni modo’sono
necessariquando
invece di una pura eonstatazionequalitativa
siaspiri
al controllotra
dati osservati~ teoria. Il fatto stesso delI’
importo
della eccentricità difigura
~che risulta per
qualche
sistema dall’ osservazione od’ anche dalla teoria diDARWIN, importo
che facilmente arriva a 0.6 o0.7,
faritenere che
più
attendibili e forse anche nuovi risultati possano(i) F. Ricerche dinamiche sopra i sistetiii binari stretti.
Rendiconti del Seminario Matematico e Fisico di Milano, vol. XVI
(1942).
problema
risultatopiuttosto laborioso, specialmente
perquanto riguarda
ilpotenziale
mutuo dei cI ueellissoidi,
èopportuno
considerarlo come
argomento
asè,
ancheperchè può
servireeventualmente ad altre
applicazioni.
Gli ellissoidi considerati sonosupposti
sempreUlllogellel
per rimanere nel campo delle ricerche ulassiche ; d’altrondegli
indizi che seguono dalle osservazioni circa la distribuzione della densità nell’ interno dellecomponenti
sono scarsi e
contradditori,
e perquanto
segue dalle accennate teo -ie moderne si è visto che sipuò
con sufficienteapprossima-
zione passare dai risultati per
corpi omogenei
aquelli
relativiai
corpi eterogenei.
’
J. - Attrazione e
potenziale
di un ellissoide a tre assi sopra unpunto
esterno fino alle 6epotenze
delleeccentricità.
Come è
noto,
ilpotenziale
di un ellissoide nonpuò i,ii
ge- nerale essere espresso in formafinita,
essendo ricondotto a inte-i
grali ellittici,
almeno per masse omogenee, e soltanto per ellissoidi di rotazione laintegrazione può
essere effettuata in formachiusa;
però
anche inquesto
casospeciale quello
cheimporta
per leapplicazioni
è losvil uppo
fino aquella
certa-approssimazione
che è richiesta dal
problem4
in esame. I calcoli che seguonosolo effettuati per la necessità di avere per le ricerche astrono- miche accennate
degli sviluppi
oltre al solito termine nel qua- drato delle- eccentricità che si ottiene senza difficoltà dalla defi- nizione diquesta
funzione. La estensione sicolnplica però
subitoe si
presenta
laopportunità
di ipartire
dalla formaintegrale
chediscende dal metodo di
IvoR;,
e siccome laespressione
dell’ at-trazione appare
più semplice
diquella
delpotenziale,
si èqiii
preferito
arrivare alpotenziale
attraversoall’attrazione, svilup-
pando dapprima
fino ai termini voluti laprima componente
dell’attrazione e
passando poi
dallosviluppo
ottenuto aquello
del
pote ziale.
Supposto
un ellissoide a tre assi2 a, 2 b, 2c,
cona > b > ~,
e con le
prime
eccentricitàed assunto un sistema di riferimento
0 (x,
y,~,)
coincidente col triedrodegli
assi0 (a, b, e),
la forma classica dellaprima
coni-ponente
dell’attrazio ie sopra unpunto esterno,
discendente dal nietodo oraricordato,
èdove kg è la costante di GAUSS dell’ attrazione
newtoniana,
a ladensità
dell’ ellissoide, x
l’ ascissa delpunto potenziato,
e x è la(unica)
radicepositiva
dellaequazione
essendo y
e x le ulteriori due cordinate delpunto potenziato.
La
(2) può
facilmente trasformarsi coll’ introduzione delle- due eccentricità eed 1J
nella formaaBTendo
posto
Sviluppando
la funzioneintegranda
fino alle 6"potenze
delle ec-centricità
(quindi
a meno di termini nelle ottavepotenze
e su-periori)
si ha facilmentecosicché,
introdotte per leespressioni
di eed 11
le costanti p, , 1)2, j~3 definite dalleprime
tre relazioni(6’), integrato
elimitato,
si ottiene
Posto ora
a2 -[- x = v,
la(3)
diventa~ e
sviluppando
e(v - ~c~ E~)-’
fino al le necessarie po-tei>ze delle due
eccentricità,
eponendo
si hasviluppando poi
daquesta 1,! v
fino allequarte potenze
delleeccentricità
(dato
che1 /
v vamoltiplicato
perun’ espressione
contenente i
quadrati
di s ed1j),
calcolando1 */ v2
fino alle se-conde
potenze
ed infine fino al termineindipendente
dallaeccentricità,
e sostituendo nellaprecedente,
si arrivadopo
alcunetrasformazioni
allaespressione
Ordinando
tutto,
secondo lepotenze
crescenti delle due ec-centricitày
si arrivaall’ espressione
dove è
Dalla
(5)
si ha facilmenteed introdotte
queste
nella(4’),
fatte tutte le necessarieriduziolli,
e
portata
laespressione
di I cos ottenuta nella(2’),
ricordando.che per la massa dell’ ellissoide si ha
si arriva finalmente alla
espressione
essendo
dunque
le costanti p , ql , sl , s~ , 83 tuttedipendenti
esclusivamente dalle due eccentricità dell’ ellissoide.Ricercando allora la funzione U che ha per derivata
rapporto.
ad x la
espressione (6),
si arriva con numerose trasformazioni alseguente
risultato per ilpotenziale
dell’ ellissoide sopra uiipunto
esternoessendo
Come è facile
BTenere,
lequattro parti
di cui si compone la(7)
sonorispettivamente
di ordine zero,due, quattro
e sei nelleeccentricità e
conteniporaneaí ieiite
di ordinerispettivamente zero..
due, quattro
e sei nellaqnantità
cioè nelrapporto
delle dimensioni dell’ ellissoide alla distanza delpunto.
Se in
luogo
dellecoordinate x,
delpunto potenziato
si introducono le sue coordinate
polari 1~,
ii, z~, definite comesegue
la
(7),
per le(8),
e limitata alle 4*potenze
delle eccentricità ecorrispondentemente
allequarte potenze
delrapporto
prende
la formaIl. -
Calcolo
di alcuniintegrali
necessari nellosvilup-
po del
potenziale.
Potendosi scrivere per il volume di un ellissoide di rota-
zione,
con a =b > c,
dove p, sono le coordinate
polari
deipunti dell’ ellissoide,
definite come
.R,
2c, v, nelle(9),
e pi è il valore delraggio
p allasupei’ficie,
risultante dasemplici
considerazionigeometriche
nella forma
segue facilmente
e
quindi
il valore delseguente integrale
definitodal
quale
si ha subito per derivazionerispetto
ad E~P o s to poi
nella( I .)
. P- 2 = u1
1 si hae per derivazione di
questa rispetto
ad ucosicchè,
coslc Erimettendo inquesta
u2 = I si ottienee, sottraendo da
questa
la(II),
Osserviamo inoltre
che,
come facilmente si verifica per de- rivazione dellaparte destra,
si hae, per derivazione
rispetto
adn25
Posto
poi ( )
’ =1
e derivandorispetto
ad u si hau , p c s ha
cosicchè,
rimettendo nella seconda diqueste it’
-1
I si ottiene 71ed
infine,
sottraendo daquesta
la(V),
È
ovyio che continuando a derivare la(II),
la(II’),
la(III),
la
(VI)
e la(V’) rispetto
ade~,
u, oppure112,
siottengono
nuoviintegrali
di ordine semprepiù elevato,
ed utili per l’eventualesviluppo
delpotenziale
oltre ai termini d-ell’ ordineprefissoci.
III. - Potenziale mutuo di due ellissoidi fino alle 4e
potenze
delle eccentricità,.Avendo
già
indicato con LT ilpotenziale
di un ellissoidesopra un
punto esterno,
ilpotenziale
mutuo o totale di due el-lissoidi,
indicando d’ora inpoi
conapici
tuttoquanto riguarda
il secondo
ellissoide,
saràessendo
dunque
dm’ l’eleineiito di massa del secondoellissoide,
a’ la sua
densità,- ~~’, a’, p’,
le coordinatepolari
dell’ elemento nel secondo ellissoide in un sistema di assi coincidenti congli
assi
geometrici
O’(a’, b’, c’)
di questoellissoide,
ed infinepi
ilvalore di
p’
allasuperficie,
che in base alle(1)
ed asemplici
considerazioni
geometriche
sull’ ellissoide a tre assi è dato dalle relazioniEssendo la funzione U data fino. alle 4"
potenze
di Eed i
dalla
espressione (10),
segue ancora per Vdove,
ritornando alla notazionepiù
brevenei
quali
laintegrazione
deve inogni
caso estendersi a tutto il secondo ellissoide.Ora se indichiamo con r la distanza dei centri dei due ellissoidi e con 7 ~
angolo
al centro del secondo formato tra lacongiungente
r e la distanzap’
dell’elementodm’,
si ha noto-riamente
e da
questa, sviluppando
fino allepotenze
necessarie per garan- tirepoi negli integrali Il, r, I3 , .. ,
lequarte potenze
del rap-porto
delle dimensioni alladistanza,
si haSupponiamo
inoltre che siano r, uo, le coordinate del centro del secondo ellissoiderispetto
al triedroc)
delprimo,
edanalogamente
r,ttó, vó quelle
del centro delprimo
5 *
ellissoide
rispetto
al triedro0’(a, b’, c’)
delsecondo ;
sarà allorae se con denominiamo ancora le coordinate dell’ elemento in un sistema di assi
parallelo-
al sistema0 (a, b, e),
saràNel caso che i due triedri ellissoidici siano
paralleli,
si haevidentemente
cp’ = cp’,
5~ _~’,
e nel caso che sianoparalleli
soltanto i due
piani equatoriali (e quindi paralleli
i due assiminori),
si ha:¡: = À’ + ro,
essendo col’angolo
tra idue assi
positivi à
eda’,
contato da a verso a’ nel verso diretto.Per il
seguito,
per non rendereesageratamente lunghi
icalcoli,
manterremo
questo
secondo caso, che è sufficiente per tutte leapplicazioni,
equindi
le dueprecedenti
diventanoCalcolo di
Il.
Per ilprimo
dei 10integrali
della(13)
nonoccorre alcun
calcolo ; infatti,
ricordando che ilpotenziale
U delprimo
ellissoide sopra unpunto
esterno di coordinate1~,
u, r, è dato a meno del fattore k? dalla relazionedove è l’ elemento del
primo
ellissoide edRi
è la distanzadel
punto potenziato
daquesto
elemento, si riconosce facilmente chel’ integrale Ii
èanalogo
aquesto,
solo che all’elemento d’lft è sostituito e ilpunto potenziato (essendo
alla distanza Rdai
singoli punti
diventa ora il centro delprimo
ellissoide.Perció I,
risultasemplicemente
dalla forma(10)
della U omet-essendo le
costan ti cí
date da relazionianaloghe
alle(10’).
Calcolo di
I2 .
Per il secondointegrale
della(12)
abbiamoin base alla
prima
delle(15)
’
avendo
posto
Per la seconda delle
(14)
abbiamointanto, poichè
tuttigli integrali
contenentipotenze dispari
del cos’1 inquesto integrale
sono nulli per
ragioni
disimmetria,
dove i limiti
degli integrali,
che ordinariamente tralascieremo perbrevità,
sonoquelli riportati
nella(11).
Siccome ilprimo
dei
precedenti
tre è evidentemente la massa M’ del secondo el-lissoide, possiamo
scriveredove, integrando
subitorispetto
ap’,
ed omettendogli apici
per le variabili diintegrazione
per noningombrare troppo
le for-mole,
si ha per le(12)
e la(15)
essendo nullo
l’integrale
inK,
contenente il Ri- cordando allora la formola(III)
e la terza delle(12),
si haricordando
poi
le formole(IV), (Il),
ed ancora la terza delle(12),
si hae con le
(V), (VII)
e(VI),
con le
quali
èSempre
per la seconda delle(14)
abbiamopoi
dove i termini omessi sono di ordine
superiore
aquello scritto,
avendo al denominatore ed ottenendopoi
al numeratore una’’. Perciò si
ha, integrando rispetto
aP’,
t tenendopresente
laprima
delle(12), poi
la(11)
ed infine la terza delle(12)
oed ancora, per la
(VIII), dopo
fatte leriduzioni,
Per si segue la via tenuta per tenendo
presente
la(VI)
anzichè la(VIII),
e si ottiene facilmenteNei tre ultimi
integrali (19)
abbiamo seii k’ e cos À’ allaprima potenza
che rendono nulli tuttigli integrali
trannequelli
che
contengono rispettivamente
un o uncos ),’, perciò
ri-mane in base alla seconda delle
(14)
e la(15)
e
quindi
per la(12), (II)
e(VIII), dopo
alcuneriduzione
analogamente
si haCalcolo di
13-
Per il terzointegrale
della(13)
abbiamo inbase alla seconda delle
(16)
essendo
ed avendo
gli
altriintegrali
ilsignificato
dato nelle(19)..
Ab-biamo per
l’ integrale
orascritto, analogamente
aquanto
si èfatto per
1#,
e in base alle formole del secondo
capitolo,
facendo tutte le ri-duzioni,
’
Con le
(20), (27), (4)
e(23),
la(26),
osservando anchepn
che si ha diventaCalcolo di
I,.
Il calcolo diI4
si effettua in base allaprima
delle
(14)
come seguedove il
primo integrale
non è altro che la massaM’,
mentregli
altri due sono identici ai dueintegrali K~
eK~
che abbiamoottenuto durante il calcolo di
Il.
Abbiamo con essiCalcolo di
I5.... ho .
Inquanto
infine ai rimanentiintegrali
nella
espressione (13)
di1T,
essendo ciascuno di essimoltipllcato
per una
quarta potenza
nelle eccentricità e pera4@
volendo tra-scurare le
potenze superiori
allaquarta
tanto per le eccentricitàquanto
per ilrapporto a / r,
bastaprendere
nellosviluppo
di Ril
primo termine,
ossia sipuò
porre in tutti1 ~ 1~~ = 1 jr5 .
Pertale motivo è sufficiente porre nei
predetti integrali
e si ha allora immediatamente
Abbiamo
dunque
nelle(17), (25), (28), (29),
e{30)
tutti i10
integrali
della(13),
e sostituendo e ordinando si arriva allaespressione
delpotenziale
mutuo dei due ellissoidi nella formadove le sommatorie si estendono a due termini simili a
quello scritto,
avendo il secondo alposto degli
elementi delprimo
el-lissoide e, 11, Vo, ci , C2...
rispettiv amente gli
elementis’, r’,
1
1"’) 1e,...
del secondoellissoide,
e dove si èposto
ancora, oltre alle(10’),
Per due ellissoidi con tutti e tre
gli
assiparalleli
iprinii
tre termini nella
(31 rimangono
invariati e solo nell’ult1nl>,
essendo ro =
0, ~~e
---_ 2y2013180~,
si annullano i due termini insen ro e
quello
in sen2vó sen2v,,. Analogamente
si ricava dallaespressione (31)
facilmente la forma delpotenziale
mutuo per altri casispeciali,
come per ellissoidiuguali (a = a’, s = ~’,
-n =
-n)
-, per ellissoidi simili(s
---s’, ’1J
=r’) ;
per ellissoidi di rotazione6
= r, E’ =’1J’ (allungati),
oppure ’1J =Y’ =
0(schiac- ciati)] ;* per
ellissoidi coipiani equatoriali
coincidenti(llo
= =0)
ed infine per ellissoidi con una
coppia
di assi allineati(per
es.i due assi
maggiori
allineati := 0, v~
=180~~.
Redazione il a 1.fj-J2-XX)