R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
T ULLIO V ALENT
Qualche proprieta e applicazione di sistemi di vettori definiti su una superficie
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 41 (1968), p. 306-318
<http://www.numdam.org/item?id=RSMUP_1968__41__306_0>
© Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, 1968, tous droits réservés.
L’accès aux archives de la revue « Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova » (http://rendiconti.math.unipd.it/) implique l’accord avec les conditions générales d’utilisation (http://www.numdam.org/conditions).
Toute utilisation commerciale ou impression systématique est constitutive d’une infraction pénale. Toute copie ou impression de ce fichier doit conte- nir la présente mention de copyright.
Article numérisé dans le cadre du programme Numérisation de documents anciens mathématiques
http://www.numdam.org/
DI SISTEMI DI VETTORI DEFINITI SU UNA SUPERFICIE
TULLIO VALENT
*)
Nel
presente
lavoro viene discusso ilproblema
dell’esistenza di soluzioni per un sistema diequazioni integrali,
in relazione allageometria
dellasuperficie
diintegrazione,
allo scopo, tral’altro,
divedere entro
quali
limiti si possono pensareequivalenti
una condi-zione di carattere
integrale
e una di caratterepuntuale.
Ciò
può
rilevarsi utile inquestioni
connesse con unaimposta-
zione di
tipo integrale
diproblemi
diMeccanica ;
inparticolare
nellateoria matematica
dell’equilibrio elastico,
ovepermette
di dimostrare lapossibilità
di inversione del teorema di Menabrea nel casodell’ap- poggio
unilaterale liscio.1. Sia ~ una
superficie semplice generalmente regolare, orientata, limitata,
di area finita secondoLebesgue,
e sia N il versore dellanormale
(orientata)
a ~.Sia P il
punto
variabile su 2 e 0 unpunto prefissato
dellospazio.
Consideriamo il
seguente
sistema diequazioni integrali
nellafunzione
incognita q (P) :
*) Lavoro eseguito nell’ambito dei
Gruppi
di ricerca del Comitato Nazionale per la matematica del C. N. R.Indirizzo dell’A. : Seminario Matematico - Univereità - Padova.
Cerchiamo,
inquesto primo paragrafo,
di dare una caratterizza- zione deitipi
disuperficie Z
per lequali l’equazione (1.1),
oppurel’equazione (1.2),
oppure il sistema(1),
ammettonosoluzione,
comunque sianoassegnati
i vettori v e w.In altri
termini,
ciproponiamo
di trovare delle condizioni neces-sarie e sufficienti sulla
geometria
dellasuperficie affinchè,
comunque siscelgano
due vettori v e w siapossibile
assegnare su di essa unsistema di vettori
1)
normati aventi v comerisultante,
oppure w come momento risultante(rispetto
a unpunto 0),
oppure,insieme,
v comerisultante e w come momento risultante.
Dimostreremo
precisamente
che :(a) L’equazione (1.1)
a,mmettesoluzione, qualunque
sia il vettorev, se e solo se non esiste alcun vettore costante
ortogonale
a N su Z.Ciò
equivate a
dire se e solo se Z non è unaporzione di
un cilindroo di un
piano :
(b) l’equazione (1.2)
ammettesoluzione, qualunque
sia il vettore’w~
se e soto se non esiste alcun deltipo
delle rotazionirigide in,finitesime
- cioè deltipo
a ~OP, (a
vettorecostante)
-ortogonate
a N 8U ~. Ciò
equivale
a dire se e solo non è unaporzione
diuna
superficie
dirotazione ;
(e)
il sistema(1)
ammettesoluzione, qualunque
siano i vettoriv e w, se e solo se non esiste alcun vettore del
tipo degli spostamenti rigidi infinitesimi
- cioè deltipo
a+
b AOP, (a,
b vettoricostanti)
-
ortogonale
a N su ~.Naturalmente,
tra i vettori deltipo degli spostamenti rigidi
infinitesimi si devono pensare inclusi anche i vettoricostanti, (b
=0),
e i vettori deltipo
delle rotazionirigide infinitesime, (a
=0).
Le
superficie
chegodono
diquesta proprietà
differenziale lechiameremo,
persemplicità, superficie
ditipo ê,
dal momentoche,
tra di esse,
figurano, (oltre
lesuperficie piane, cilindriche,
e di rota-zione),
lesaperficie
elicoidali2)
e cheogni
talesuperficie
apparecome
l’inviluppo
di unafamiglia
disuperficie
elicoidali aventi il medesimo asse e il medesimo passo.i) ~ implioito ohe le nostre considerazioni si riferisoono ai sistemi di vettori definiti su 2 e integrabili secondo Lebesgue.
2) Superficie generate da un moto elicoidale uniforme di una linea.
Che per
ogni superficie
elicoidale esiste un vettore deltipo degli spostamenti rigidi
infinitesimiortogonale
alla normale allasuperficie stessa, (cioè parallelo
al suopiano tangente),
è del tutto immediato : inogni punto
P di unasuperficie
elicoidale ilpiano tangente
contienela
tangente
in P all’elica direttricepassante
per P equindi
èparal-
lelo a un vettore del
tipo
a+
b AOP, (a,
b vettoricostanti).
Sia
poi Z
unasuperficie
deltipo 6
e a+
b A OP3)
il vettoredel
tipo degli spostamenti rigidi
infinitesimiortogonale
a Nsi supponga anzi di aver scelto 0 tale che a e b siano
paralleli.
Intersecando Z con un fascio di
piani ortogonali
al vettore asi ottiene un sistema
(e (~,)~
di curve ; adogni
curva del sistema siassoci la
superficie
elicoidale da essagenerata
nel motoelicoidale,
con velocità di traslazione e di rotazione
uguali (o proporzionali) rispettivamente
ad a e b.Si ha in tal modo una
famiglia (c§ (~,)~
disuperficie
elicoidali e~ risulta
tangente
a ciascuna dellesuperficie
elicoidalicS (~)
dellafamiglia
in tutti ipunti
della curvae (~) ~ infatti,
se P è unpunto
di una curva
e (1),
ilpiano
perP, parallelo
allatangente
in P aC (2)
e al vettore a+
b AOP,
risultatangente
in P sia a ~ che allasuperficie elicoidale cS (A).
Ne segue che 1 è
l’inviluppo
dellafamiglia {c5 (~,)~ 4).
3)
Escludiamo i casi banali in cui a = 0, oppure b = 0.4) Sarebbe interessante una analisi approfondita di questa classe di super-
ficie, ma, poiché essa non è strettamente necessaria agli scopi del presente lavoro
ci siamo limitati a mettere in luce le due proprietà qui accennate.
Non è escluso che la classe delle superficie di tipo é coincida con quella
delle superficie elicoidali, soprattutto in considerazione del fatto che l’intersezione di una superficie I di tipo ê con un generico oilindro rotondo, avente per asse la retta per 0 parallela ad a, è costituita - almeno ove X e il cilindro non sono tan-
genti - di eliche cilindriche di ugule passo. (Il punto 0, ben ii toso, è soelto in
modo tale ohe a e b risultino paralleli).
Per convincersene si pensi che; se C è una curva appartenente all’interse- zione di I con il cilindro e qnesti ultimi non sono tangenti nel punti di
C.’,
la tangente a e nel suo punto generico P è ovviamente parallela al vettore a + b n OPe quindi coincide con la tangente all’elica passante per P il cui passo è Ne segue ohe, o e coincide oon tale elica, oppure è l’inviluppo di una fami- glia di eliohe di uguale passo traooiate su di un medesimo oilindro. Giacchè,
come facilmente si riconosce, di una tale
famiglia
non esiste una curva inviluppo,si conclude che e è una elica.
2. Andiamo ora a dimostrare le tre
proprietà enunciate,
iniziandodalla
proprietà c), giacchè
le altre due sono immediati corollari diquesta.
Con riferimento ad una terna cartesiana
trirettangola,
il sistema(1)
si traduce nel sistema scalareessendo
Facciamo vedere intanto non è una
quperficie di tipo é, il
sistema(2)
ammette soluzioniqualunque
siano vi , wi.Sia
4n
=~~2~~=~, ... , n, (n
>6),
unadecomposizione (finita)
di ~5).
Cerchiamo una soluzione del sistema
(2)
che sia costante su ciascun elemento;¿i
delladecomposizione:
q= k" (k~ costanti), su Z;,
valea dire una
ficnzzone semplice.
5)
In porzioni ohinee e misurabili.Ci riconduciamo cos a discutere il sistema
lineare, nelle ki ,
yseguente :
Se il sistema
(3)
non ècompatibile
w,arbitrari,
esistono6 costanti
l~~), ~2n~, ~3n~,
non tuttenulle,
tale che.risulti
per
ogni -yi
i delladecomposizione J~.
Ciò
significa
che esiste un vettore pn =7~~ OP, (Àn
==(’~i~> > ’1~2 >> ~~’~>>>
~-.~ _(~in> > ~2’~~~ ~à’~~))~
deltipo degli spostamenti rigidi
infinitesimi,
definito su Z eortogonale
inmedia a N
suogni -yi
della
decomposizione 4n :
per
ogni Ii E Lln .
Consideriamo una successione di
decomposizioni
di ~ sem-pre
più fini 6)
al crescere di n e tali che la massima misura dei loro elementi sia infinitesima al crescere di n.Il rango della matrice
incompleta
del sistema(3)
associato alladecomposizione dn
risulta evidentemente una funzione monotonanon decrescente di n e
quindi
assume il suo massimovalore, (C6), per n h
essendo no un interoopportuno.
Se il sistema
(3)
non ècompatibile
per v; , w;arbitrari,
incorrispondenza
alladecomposizione esiste,
come s’èvisto,
unvettore pno del
tipo degli spostamenti rigidi
infinitesimiortogonale
in media a N su
ogni
elemento delladecomposizione
stessa.Vedremo ora come pno risulti
ortogonale
in media a N anchesu
ogni
elemento diogni decomposizione
successiva(n > no),
e, di
conseguenza 7),
esso siaortogonale
aN (puntualmente)
su ~.Sia r il rango della matrice
incompleta
del sistema(3)
associatoalla
decomposizione Ano.
Denotiamo simbolicamentequesta
matricenel modo
seguente :
Per fissare le idee
supponiamo -
ciò nonpriva
digeneralità
il nostro
ragionamento -
che sia r il rango della submatrice for-6) Ogni elemento della decomposizione
An+1
è contenuto in qualche ele-mento della decomposizione
J .
7) In base alle ipotesi fatte N e sono vettori continui e
quindi
è continuo il loro prodotto scalare
p~
x N.mata dalle
prime r righe
della matrice(4).
Lariga r +
1-ma dellamatrice
(4)
risulta allora combinazione lineare delleprime r righe :
Sia
la matrice
incompleta
del sistema(3)
associato a unadecomposi-
zione
An ,
ove n è un interomaggiore
di no arbitrariamente fissato.Il suo rango è r.
È
ovvio che anche la submatrice della(5)
costituita dalleprime
r
righe
della(5)
stessa ha rango r e che.perciò,
lariga r +
1-madella matrice
(5)
è combinazione lineare delleprime r righe :
Il nostro asserto resta
provato
se lar-pla
di combinatori(a1 ,
... ,ar)
coincide con lar-pla (~81 , ... ,
Con
operazioni
elementari(di sostituzione, previa somma)
sullecolonne della matrice
(5)
èpossibile pervenire
ad una matrice dellaquale
la(4)
è una submatrice. Se ne deduce ched’onde
in virtù del fatto che le
prime r righe
della matrice(4)
sono statesupposte
linearmenteindipendenti.
* 1)1:
La necessità delle condizioni
e)
è di verificapressochè
imme-diata ;
2supposto
che _Y sia ditipo o proviamo
che il sistema(1)
non ammette soluzione per v e w arbitrari.
Sia
(a
e b vettori costanti non entrambinulli),
un vettore deltipo degli spostamenti rigidi
infinitesimiortogonale
a Nsu Z ;
se ilsistema
(1)
ammettesse soluzione perogni
scelta dei vettori v e wsi avrebbe
da cui
per
ogni
scelta di v e w. Ma ciò evidentemente è in contraddizione col fatto che a e b non sono entrambi nulli.*
*
A
questo punto
appare chiaramente come la dimostrazione dellaprima parte
delle affermazioni contenute nell’enunciato delleproprietà a)
eb) rientri,
come casoparticolare,
inquella
ora svolta.Per finire non ci resta che
giustificare
iseguenti
due fatti :1 °)
se esiste un vettorecostante,
a,ortogonale
a Nsu ~,
necessariamente Z è una
porzione
di un cilindro o di unpiano, 2°)
se esiste un vettore deltipo
delle rotazionirigide
infi-flitesime,
a AOP, ortogonale
a N suZ,
necessariamente Z è unaporzione
di unasuperficie
dirotazione,
il viceversa essendo banale.
Con riferimento ad un sistema cartesiano
triretta,ngolo, (0,
x1 , y x2 ~ con il terzo asseparallelo
e concorde al vettorea~
sia5 x3)
= 01’equazione
dellasuperócie
.La condizione
porge
epperò,
inquesto
caso,f(xf , x2’ x3)
= 0 risulta esserel’equazione
di un cilindro con le
generatrici parallele
al vettore a, o, in par-ticolare,
di unpiano parallelo
ad a,(se
è nulla anche un’altra deri- vataparziale
dellaf).
La condizione
porge invece
cioè
implica
sial’equazione
di unasuperficie
di rotazione intorno all’asse x3 , 1
parallelo
ad a.3. Con riferimento alla
superficie _Y
delparagrafo precedente,
siano
~1
e~2
dueporzioni
chiuse misurabili(secondo Lebesgue)
di
~,
siffatte cheDimostriamo
che,
ingenerale,
se un vettore vdefinito verifica
lenella
classe,
diciamola.g,
di tutti i vettori q Ndefiniti
edequilibrati
su
X, paralleli
a N su:¿1’ paralleli
e concordi a N szcI2,
si haquasi
ovunque8)
Con p(I~
n~2)
si iutende indioare la misura di1,
n12.
Nella nota
precedente 9)
ho trovato un risultatoanalogo,
nel-l’ipotesi, però,
che fosse unaporzione
dipiano.
Il fatto enunciato vale « in
generale »
nel sensoche,
per de-durre le
(7)
dalle condizioniintegrali (6),
non sipuò prescindere
da considerazioni sulla
geometria
dellasuperficie
~.Tuttavia - diciamo subito - le eccezioni si possono avere al
pi c quando 1, ,
oppure~2’
1 è unasuperficie
ditipo ê,
senzache l’intera _Y sia di
tipo ê.
Infatti la dimostrazione che segue presuppone soltanto che
ogni
vettoreparallelo
aN,
definito su~1 ,
siaequilibrabile
con unvettore
parallelo
aN,
definito su2
eviceversa ;
e ciò è senz’al- tro vero - in virtù delle considerazioni fatte aiparagrafi
prece- denti - se si esclude che ~ sia deltipo
anzidetto.A
questo proposito giova
osservareche,
se l’intera _Y è unasuperficie
ditipo C,
lacompatibilità
delsistema 10)
9) Qualche proprietà dei sistemi di vettori applicati. Possibili applicazioni alla
teoria matematica dell’etaaticità.
so) Cfr. il sistema (3). Iu queste ipotesi esiste un vettore del tipo degli
spostamenti
rigidi infinite8imi ortogonale aN,
pungualmeiste, su 2.in
corrispondenza
aqualche decomposizione
di~1
e ove q è una funzioneassegnata
su~2’
2 si deduce dal fatto cheogni
vettoredefinito su
(del tipo degli spostamenti rigidi infinitesimi)
e orto-gonale
a N su~1 è,
inquesto
caso,ortogonale
a N anche su~2 . Naturalmente,
l’osservazione resta validaquando
si scambinoi ruoli di
1
e di-Y2 ,
cioèquando q
siaassegnata
su1 .
*
*
Mettiamoci nelle
ipotesi
che non sia una dellesuperficie
eccezionali che abbiamo
segnalato.
La
(7.2)
discende dalla(6.2)
in maniera immediata :se si avesse v X N
C
0 in unsottoinsieme, ~, di -Y2
di area nonnulla,
preso unvettore q
N della classeK,
nullo su e nonnullo su 2*
11),
risulterebbecontro
l’ipotesi (6.2).
Mettiamo la
(6.1)
nella formaequivalente
Consideriamo,
e indichiamo con lo stesso simbolo(v
XN) N,
la restrizione del vettore
(v
XN)
N suSia u N un vettore definito su
-Y2
cheequilibra (v
XN)
N12)
erisulti
1s) Tale vettore, per le ipotesi fatte su
~,
esiste.12) Vale Posservazione della nota s1).
Sia
poi w
N un vettore definito su~1
edequilibrante
- u" N.(v
XN)
Npuò
scriversi nella formaove
(v
XN)
N--~-
w N èequilibrato
da u’ N(parallelo
e concorde aN)
e w N èequilibrato
da - u" N(pure parallelo
e concorde aN).
Dal fatto che la
(8) deve, ovviamente,
valere siaquando q N coincide,
su~ l’
con(v
XN)
N--E- w N ,
y siaquando q N coincide,
suz~ , con ,x N,
segue :Se ne deduce che v X N == 0
quasi
ovunque suLa
proprietà
messa in luce inquesto paragrafo
mostral’equi-
valenza - almeno entro certe
ipotesi
ben pocorestrittive,
che ab-biamo
precisate
- di una condizione ditipo integrale
a una con-dizione di carattere locale e si
presta, proprio
perquesto motivo,
a dimostrare la
possibilità
di inversione del teorernac di MENABREA13~
i13) G. GRIOLI: Problemi d’integrazione e formutazione integrale del problema ,fondamentale deil’ela8toatatica. Atti del Simposio Internazionale sulle Applicazioni
dell’Analisi alla Fisica Matematia ; Cagliari-Saesari 1964.
nel caso del vincolo di
appoggio
unilaterale liscio consupporto
ri-gido
o elasticamente cedevole.Nella nota
precedente 14)
avevo dimostrato 1’invertibilità del teorema di MENABREA perl’appoggio piano.
Qui possiamo
concludere che tale invertibilità sussiste anchese la
superficie
diappoggio
èpressochè generica.
Manoscritto pervenuto in redazione il 3-6-68.
i’) Cfr. la 9).