R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
S ALVATORE C HERUBINO Sopra un certo pfaffiano
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 13 (1942), p. 30-35
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Nota di SALVATORE CHERUBINO
(a Pisa)
Sunto - Si tratta dello
pfamano
so pP + Eip~-1-~- ... -~-
ap della matrice emisimmetrica di ordine2 p : (’7")
_I U delquale
sideterminano i coefficienti si
(i
= 1,2,
... ,p).
Sia A = , una matrice emisirvmetrica di ordine
2p
e si indichi conIo
la matricenella
quale
0 ed I denotano due i-natrici diordine p,
laprinltB nnlla,
la seconda identica.Il
pfaffiano
della matriceè un
polinomio
digrado p
nell’indeterminata p (il
cuiquadrato
31
1
eguaglia
ildeterminante 1 A* 1 ) :
i cui coefficienti sono funzioni razionali intere
degli
elementidella matri ce A.
Scopo
diquesta
Nota(suggeritami
da mie ricerche sullecorrispondenze algebriche
fracurve)
è di mostrare come il coef-ficiente E,
(h.
=1, 2,..., p) sia,
a meno del segno, somma deil)faffiaiii
di certi() (
h)
minoriprincipali
di ordine2 h,
estrattida A e di
precisare questo
segno, insieme aquello
di o .1. - Ricordiamo
(1)
che lopfaffiano
di A * sipuò
scriveredove
è una
qualunque
delle 1 . 3 . 5 ...(2 p -1)
distribuzioniin p coppie
dei2p
indici1, 2,..., 2p; 1
è un interopari
odispari
insieme alla classe della
peimutazione
il sommatorio è esteso a tutte le
predette
distribuzioni(2)
fraloro distinte. Due di
queste
si considereranno distintequando-
differiscono almeno per una
coppia,
nonimportando (ai
fini delsegno dei termiini di l’ordine delle
coppie,
nèquello degli
indici di una stessa
coppia (’), pei quali
sipotrà
supporre sempre1, 2>..., ~).
,Il
termine
inPP
dellosviluppo ( 1 )
si ottiene dall’elemento’
(1)
G. SCORZA: determittaitti emisi’nuuetrici di ordinepari
e sui-i-elativi
pfizffiaiii
[Rend. Pal., t. 36(1913)]
pp. 171-176.(2)
Scambiandogli
indici di una coppia r, s, muta la classe di ~ mamuta anche il segno di a,.s . Scambiando fra loro due
coppie,
la permutazioneAS’ cambia due volte di classe.
e da
questo
so tanto. Epoieliè
lapermutazione
preseiita
inversioni,
risulta1 termini in nello
s;ilupp>
di i pr>;eiig.viio ciascuno da unprodotto
in cui
Smurano
almeno fattori mme dadei quali
sisceglie
. Portandoquesti
fattoriagli
ultimiposti
delprodotto, quel
termine inlisultmooltiNlicatu
perDunque,
un termine inpP-11
si ottienescegliendo
una con)binazione di
p - h
tra i y elementir; p, , ,+2 ? ’ -
assegnando
ad esso, a meno dei segno, il coeftieieute(5)*"
neli
restituisce una distribuzione in Il
coppie
dei 2 11 indici elie re-stano
sopprimendo
da1, 2, ... , 2 y gli
i indici dei elementi daiquali si’ prende
p.Il numero dei term i ui i u che e(-)s si
ottengono,
e clieltaate la indeterminazione
degli
a,., non siriducono,
èdunque
33
È
chiaro chequando
da unprodotto
contenente fattori conie a,,+ si
sopprimono
di
questi,
si ottiene(a
meno delsegno)
un termine delloluppo
dellopt’afi ano
di uno deip
p 2013- h h
/ minoriprinci-
pali
di ordine 2 h risultanti da A con la eliminazione delle~ (h - ya) righe
e2(p-h)
colonne intersecalantisi inp h
elementi
(che
sisopprimono
nelprodotto)
e nei loro sim-metrici. E
poicliè
ciascuno di iquesti pfaffiani
dàluogo
adtermini che non si riducono nè fra loro nè con
gli
altri dei( 1) pfnfnani mentovati,
si conclude che i termini del coeffi-B h
/ciente E,, del
polinomio
il cui numero è(6),
sono tutti esoli.
a meno del segno,quelli
dellosviluppo
dei()
h) pfaffiani
dei minori
principali
di ordine 2h deltipo
or ora indicato. Nepuò
accadere che uno diquesti
termini siottenga più volte, perchè
le distribuzioni incoppie degli
indici1, 2, ... , 2p,
dicui in
( 1 ),
sono tutte distinte. -2. -
Per assicurarci che la coincidenza avviene sempre conuno stesso segno,
dipendente
soltantoda p
e dah, riprendiamo
il
prodotto (5) che, moltipli-cato
per( 1)~,
dà unelemento
dello
sviluppo
diPP*.
I fattori daiquali prendiamo
p sianoa~.~-r~4~
... , i -~- . >ilCixC...
.~
Se in
(5)
siporta
all’ ultimoposto
il fattorea~~, ~ +il ,
laparità
di 1 non varia.Sopprimendo questo fattore,
lapermuta-
zione
degli
indici rimasti opera su2p - 2
elementi eperde (2 - 1)
inversioni pergli
indicimaggiori di il precedenti i (e
cioè tutti i che sonmaggiori
diil ,
meno p+ i,)
edaltre
p - ii
relativeagli
indicimaggiori
dip -~- il :
intotale,
siperdono (3 p - 1 ) - 2i1
inversioni e laparità
della classe del la sostituzione residua diventaqoella
dil -- ( p -1 ).
Sopprimendo
anche il fattore p t siperdono (2p - 3) - - (i -1)
inversioni dovuteagli
indici(fra
i2p 2 rimasti)
che son
maggiori di i,
eprecedenti
mentre(20132)2013%g
sene
perdono
pergli
indicimaggiori
di cheprecedono questo (~).
Intotale,
siperdono (3p- 5) - (2i,- 1)
inversioni ela
parità
della classe della sostituzione residua diventaquella
di~+2(p-l)+L
’
Sopprimendo
anche il terzo fattorea;3, p +T3 ,
siperdono t2 - 5) (i - 2)
inversionirispetto
alI’ indice3
e(p - 4) - is
per in
totale,
altre(3jc20139)2013(2/320132),
sicchè~la
parità
della classe dellapermutazione
residua coincide conquella
di/+3(~2013!)+(!+2).
Cos
continuando, dopo
aversoppresso p - h
fattori daiquali
siprende
p, ci riduciamo alprodotto (5)*
la cui classeavrà la stessa
parità
diDunque, quello
di(-1)’~
è il segno colquale
ilprodotto (5)*
compare nellosviluppo
dello .pfaffiano
di uno deip h /
mi-nori principali
di ordine 2 h di A di cui si è detto avanti. Lo stesso termine compare in e, cioè come coefficiente dipw’° _
nello
sviluppo
di col segno di( -1)p-h,
che si ottiene da(-1)n moltiplicando
per(- 1)"h
@ ove ~che dimostra
quanto
è affermato all’inizio delpresente
n. 2.(3) Poichè i,
è soppresso, fra i2 p - 2
indici restanti vi sono(2n - 2) -
-
(i2- 1)
indicimaggiori
dii2;
fraquesti
c’ è p -f-i2
che seguei2.
La sop-pressione di ii
e di p +il,
entrambi minori di p + non altera il numerodegli
indici che sonmaggiori
di p +z~ .
35
Osserviamo che i minori
principali
di ordine 2 h estratti da A di cui siparla
al n. 1 siottengono
anchesopprimendo
le2(p-h) righe
e2 (p - h)
colonne che si intersecano inp -- h
elementi
principali
scelti fra iprimi p
ed inquelli
distanti daessi per p
posti. Questi,
a lorvolta,
sonoquelli
i cui elementisono allo incrocio delle 2 h
righe
e 2h colonne intersecantisi neirirnanenti
2 h elementiprincipali
deiquali
ancora h sono frai
prin1i
p ed i rimanenti distano da essi per pposti.
Possiamo
dunque
enunciare che :Lo
pfafiiano
della iiiatrice emisini net -ica A * = A -uii
polinomio
digrado
p in p il cuiprimo coefficieiile
è1)",
Jh =
p ~p + 1 ~ quello
di-pP-h
si ottienemolti p licando
la somma dei
di
quei p
minoriprincipali
di ordine 2 h i cui helementi sono all’ incrocio di 2 h
righe
e di 2 h colonYie che s’intersecano in 2 h elementiprincipali
di cui hfra
ipri1ni
p e i rimanenti distanti da essi per p
posti.
Si
tenga presente che,
cotiformetnente all’usopiù diffuso,
il segno
del pfaffiano
di una matrice emisimmetricaIl
diordine 2 >1 risulta
qui
preso in niodo che il termine a,$ a34 ........ a~,~_,, Q,z vi
figuri preceduto
dal segnopositivo.
(Pervenuto in Redazione il 19