L’orecchio è sempre attivo, rileva le onde sonore e le converte in informazioni interpretabili dal cervello come musica o parole. Il suono è come un’onda di pressione, vibra rapidamente o lentamente generando così suoni acuti o gravi.
Il suono penetra nell’orecchio e passa per il canale uditivo, per poi raggiungere il timpano coinvolgendo la trasformazione dell’energia delle onde aree in vibrazioni meccaniche, quindi in onde liquide, poi in segnali chimici ed infine in potenziali di azione .
ANATOMIA DELL’ ORECCHIO
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Le onde sonore che arrivano dal condotto uditivo colpiscono la membrana del timpano dando origine a vibrazioni della membrana stessa (prima fase), queste vibrazioni vengono trasmesse in sequenza al “martello-incudine-staffa“, amplificando il segnale che per motivi di attrito perderebbe di energia, Fig.1.3.
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In caso di rumori eccessivi che potrebbero danneggiare l’orecchio interno, due piccoli muscoli (tensore del timpano e stapedio) sono in grado di smorzare la trasmissione del suono facendo trazione sugli ossicini.
La vibrazione ultima della staffa trasmette il segnale alla finestra ovale, quest’ultima è addetta alla conversione dell’energia meccanica in onda liquida nei canali della coclea, ma poiché il liquido non è comprimibile l’energia dissipata viene dispersa nuovamente nell’orecchio “medio“
attraverso la finestra rotonda, Fig. 1.4.
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Muovendosi lungo la coclea, le onde spingono sulle membrane flessibili del dotto cocleare e piegano le cellule cigliate, recettori uditivi che si trovano nel dotto.
La coclea è fondamentalmente un tubo a spirale pieno di fluido, le cellule cigliate hanno vari gradi di sensibilità per rilevare toni e frequenze diversi, consentendo di percepire l’intero spettro sonoro, queste cellule sono disposte nella lunghezza della coclea come le chiavi di un pianoforte.
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con dei colori le varie frequenze espresse in Hertz, prese in considerazione anche nella scala audiometrica precedentemente raffigurata, Fig.1.5.
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Come già accennato la coclea contiene liquido contenuto all’interno dei dotti timpanico e vestibolare ed è simile in composizione ionica al plasma e viene detto perilinfa, mentre il dotto cocleare contiene endolinfa, secreta dalle cellule epiteliali del dotto.
L’endolinfa ha una composizione insolita, più simile al liquido intra- che extra-cellulare, con alte concentrazioni di K+ e basse di Na+, quando questi si muove, provoca movimenti alle sottili strutture sulla superficie delle cellule cigliate (Fig.1.6), i movimenti causano differenze di tensione che generano segnali elettrici, trasmessi al cervello lungo il nervo cocleare (VIII nervo cranico)
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La cellula cigliata trasmette un impulso elettrico al nervo cocleare, questo verrà poi elaborato dal lobo temporale, Fig. 1.7
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