A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
B EPPO L EVI
Determinazione della natura delle radici della soluzione polinomia dell’equazione differenziale (a
1x + a
0)y
00+ (b
1x + b
0)y
0− nb
1y = 0
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 2
esérie, tome 1, n
o3 (1932), p. 255-261
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SOLUZIONE POLINOMIA DELL’EQUAZIONE DIFFERENZIALE
(a1x+a0)yn+(b1x+b0)y’-nb1y=0
di BEPPO LEVI
(Bologna).
Nel fasc. I di
questo
stesso volumedegli
« Annali »(pp. 165-172)
il BURGATTIsi occupa della realità delle radici del
polinomio
digrado
n, soluzionedell’equazione
ove si suppone
n> 1, bi
=f= 0.Egli
enuncia cheposto
il polinomio y(x),
soluzione della(1), ha
radici tutte reali se8 > - ai ;
hainvece radici
complesse (almeno in parte) se ~ -a~ . Egli
dimostra la propo-sizione per
quanto riguarda
le per il caso in cuiO > ~ > - ai egli
si limita a verificare laproposizione pei
valori din=2, 3,
4.La
proposizione
è esatta(salva
unapiccola
eccezione che risulterà dall’ enun- ciatoseguente)
epuò
anzi esserecompletata
come segue :Se il coefficiente
ai è = O,
la successione dei numeridivide la retta reale
in [ 21 +1
intervalli tali chequando 6
si trova internorispettivamente
a ciascuno di essi e fuori deimultipli negativi
o =U dia,2, :>-(n-l)a,1,
ilpolinomio y(x)
harispettivamente
nessana,2, 4,....,
22
radici
complesse.
Pei nominati valori eccezionali di
ó, ~= - va~ (0 -::-~-- vn - 1),
v + 1 delledette radici coincidono nel
punto
x= -a,
ai le rimanenti radici sono alloratutte reati e rendono
negativo
ilprodotto
Se o non ha di
questi
valorieccezionali,
le radici reali sono ancoratali da rendere tutte o tutte meno una
negativo
il dettoprodotto ao)bi:
(1) Rappresento con [a] il massimo numero intero o nullo a.
256
vi sarà una radice che
positivo questo prodotto
se1npree solo
quando b
sia interno ad unodegli
intervalli[L’ultimo
diquesti
intervalli saràsecondochè it è
pari
odispari].
Se i
punti - va12 coincidono
tutti nelpunto
0: allora laproposizione
si muta in
quest’altra
che solo inparte
sipuò
considerare come caso limite dellaprecedente :
Il
polinomio y(x)
ha sempre itna tuttele altre radíc sono
complesse con par
sono... 6 b1 ....
invece reali e szmmetrLChe
rispetto a b, se =-2013oi>0;
2nfine co2nca-, A b1 dono
ó === 0 . (e
cioè sea0=0).
b,
Entrambe le
proposizioni
sono vere anche n==1 : è invece essenzialel’ipotesi 6i4=0
senza laquale l’equazione (1) degenera
e non hapiù
soluzionepolinomia
che per valoriparticolari
deicoefficienti;
inogni
caso nondipendente
dall’ intero n che scompare
dall’ equazione.
,1. -
Quantunque
evidentemente non strettamentenecessario,
sarà comodo uncambiamento della variabile
indipendente
ilquale porta
immediatamente a sepa-rare i due casi
~=f=0~ a, == 0 :
nelprimo
caso porremosupporremo
inoltre,
cOlTI’è evidentemente semprepossibile,
alpiù
mediante ilcambiamento di segno di tutti i coefficienti di
(1),
che siaIn tal modo al di cui si
parla
nellaprima parte
dell’ enunciato (ticorrisponde
il valore1-0,
e allapositività
onegatività
di(a!x+ao)bi corrispon-
derà la
positività
o -rispettivamente
- lanegatività
del valore medesimo di t.Nel secondo caso porremo
- - -
ottenendo con ciò che al valore
x == - b,
b1corrisponde
ancora t=0 e la seconda, ,
parte
dell’ enunciato si tradurrà inquesto,
che le radicicomplesse
sono imma-ginarie
pure e le radici reali sono acoppie
in valore assoluto edopposte.
2. - La
posizione
ha per conseguenza
mediante il cambiamento di scrittura consistente nello scrivere
ora
ey"
J
d2y
per d2 e y , 1’ equazione (1) prende quindi
la formaDerivando v volte
rispetto
a t se ne deducenella
quale
la(3)
rientra come casoparticolare
per v=0. Poichèy(t)
è unpolinomio
digrado n, questa (4)
diviene illusoria(perchè identica)
perv:>n;
supporremo
dunque
sempre vn : allora l’ultimo coefficiente di(4)
è semprenegativo: ponendo
t=0 si ricavaquindi
che sono di segno contrario , per tutti i valori di v p er ovai 0
, e cioè per v -a2
ai sonoinvece dello stesso segno per v > - -2.
ai
Analogamente,
se in(4)
si fayw+1~=o,
si ottieneche,
per10, y(l’)
ey(v+2>
hanno
segni opposti
a meno che siano entrambenulle;
per1>0
hanno invece lo stesso segno - sempresupposto
che non si annullino entrambe.3. - L’ eventualità dell’ annullamento simultaneo
(per
uno stesso valore dit)
di due o
più
derivate successive(di
ordine di derivazione > 0 e~ n)
di y si esclude subito mediante ~ osservazioneseguente :
Se per uno stesso valore di e
yt~+1)
siannullano, to
è radicemultipla
diyj’ :
siaprecisamente spla (s > 1) :
alloray(,,)@ y(Y+2)
sono divi-sibili
rispettivamente
per(t- to)S, (t- (t- tO)S-2
e non perpotenze
supe- riori. La(4)
risulta alloraimpossibile
a meno che si suppongaDunque
le funzione non possono avere radici
multiple
altre che t=o.Possiamo
precisare
ulteriormente: sia peripotesi
(z polinomio
in t digrado
n -r, non divisibile pert).
Sostituendo in
(4)
e dividendo per si ottiene258
Poichè z,
peripotesi,
non è divisibileper t, questa uguaglianza impone
cheAllora
l’ equazione
si riduce ache è dello stesso
tipo
della(3).
Ilragionamento
si inverte : se z è una solu-zione
polinomia
di(5), Y(’J’)=tr-’J’z (1--Y>0)
è soluzione di(4)
conb == - (r - 1) a, ;
e
(4)
nonpuò
avere altra soluzionepolinomia
chequesta (a
meno di un fattorcostante), poichè
nella contrariaipotesi
dovrebbe essere soddisfatta anche da unpolinomio
di(combinazione
lineare delle due soluzionisupposte),
ilche si vede subito
impossibile. Segue
di quache,
se ha il fattore equindi ~===2013(~20131)~,
necessariamentey(t),
soluzione di(3),
dovrà avere ilfattore
tr,
ese,
cambiando ilsignificato
di z, si pone(z polinomio
digrado
n-rdi t,
non divisibile pert),
risulterà z soluzionedell’ equazione (che
si ottiene da(5) ponendovi v=0)
Questa equazione
è della forma(3)
in cui la costante b ha il valoreRiassumendo la funzione
y(t),
soluzione di(3)
ha radicerp~a, precisa-
mente in
t==0,
sempre e soloquando 8= - (r- I)~~ (r ~ n) :
essanon può
avere altre radici
multiple
e nessuna delle sue derivateh.a
radicimultiple
all’infuo7-i di
quella
in t=0 dallamultipl cità
pery(t).
In
particolare, quando 6
non ha uno dei suddettivalori,
due derivate successive dellay{t)
en)
non si annullano mai insieme.4. - Associando le osservazioni dei n.~ 3 e 2 si ottiene che
quando b
non èdella
(2 r n) rispetto
adogni
intervallo contenuto nella semiretta delle tnegative,
la funzioney(t)
e le sue derivate successive costituiscono una successione diSlur7n;
si ottiene invece una successione di Sturm perogni
intervallo contenuto nella semiretta delle tpositive
con-siderando la Sia
Dal n.° 2 risulta che la successione dei valori
presenta v + 1
variazioni di segnoperchè
iprimi v ~ 2
termini della successione hannosegni alterni,
mentre i terminiseguenti
hanno tutti lo stesso segno del- l’ ultimo diquesti.
È
noto invece che per t= - 00 la successione formatada y
e dalle suederivate
presenta n
variazioni di segno. Ne segue che ilpolinomio y(t)
avràprecisamente
n - v -1 radicinegative.
Rileviamo subito i casi di ~==20131 e v=0.
Se ó>0
ilpolinomio y(t)
ha tutte le sue radici realinegative.
Se
polinomio y(t)
ha n-1 radici realinegative :
conse-guentemente La
rimanente radice necessariamente reale epositiva.
Una conseguenza notevole si ha per il caso in cui o è della
(2 ~r n)
equindi y(t)
ha t=0 come radicemultipla.
Si è osservato che le rimanenti radici sono le radici della soluzione di(6)
nellaquale 0* > O.
Si con-clude che nel caso in cui
y(t)
ha la radice t=0multipla,
le restanti radicisono tutte reali
negative.
Si sa che per la successione dei
segni
diy(t)
e delle successive deri- vate dà tutte permanenze : se si cambia il segno alle funzioni deiposti
30 e4°,
7° e
8°,
110 e12°,
ecc. si cambiano in variazioni tuttequelle
diqueste
perma-nenze che hanno
posto pari. Quindi, dopo questo cambiamento,
la successionepresenterà 2
variazioni. Facciamo lo stesso cambiamento nella successione dei valoriin cui
sappiamo
che iprimi v+2
terminiformano v + 1
variazioni : le diposto pari
si cambieranno in permanenze : resteranno variazioni.I termini
seguenti
il(v+2)° formavano, prima
del cambiamento di segno, tutte permanenze : il cambiamento di segno muta in variazioni ovverodi
queste
permanenze a seconda che v èdispari
ovveropari
e cioè inogni
caso In
ogni
caso la successionepresenta dunque,
pert=0,
variazioni e il numero delle radici
positive
saràCon
questo
laproposizione
enunciata ècompletamente
dimostrata per il caso260
5. - Si
può
evitare ilconteggio,
unpo’
menosemplice
delle variazioni della successioneosservando
che,
avendo constatatoche,
peri=0,
è vera laproposizione
cheafferma che la funzioni
y(t)
ha o nessuna radicepositiva
secondochè ò è contenuto in un intervallo della forma(20132~, 2013(2~+1)~)
ovvero dellaforma
(2013(2~20131)~, - 2ia1) (corrispondendo
le dueipotesi,
per alle prece- denti v=0 e v= -1rispettivamente),
laproposizione può
essere estesa adogni
valore di i per induzione matematica. ,
Supponiamo
cioè che laproposizione
sia verificata perogni
valorepositivo (o nullo)
diz~20131 ( p > 1 ) .
Sia anzitutto
Indichiamo con
ói, ó2
i valori chespettano
a onell’ equazione (equaz. (4))
chedefinisce
y’, y" (considerata
come della forma(3))
.Risulta
quindi,
per laproposizione
ammessa,y’(t)
avrà una radice realepositiva
ey"(t)
non avrà radici
positive.
Per laproposizione
dimostrata al n.°4,
per le radicinegative, y(t)
han - (2,u - ~ ) -1= n - 2,u
radicinegative:
ne haquindi 2p
frareali
positive
ecomplesse;
il numero diquelle positive
èdunque pari (o nullo).
Per essere una sola la radice
positiva
diy’(t),
esse saranno 2 o nessuna : nelprimo
caso è compresa fra esse la detta radice diy’.
Ma ricordiamo(n.° 2)
chese
y’(t)
ha una radicepositiva,
in essay(t)
ey"(t)
hanno lo stesso segno: se fra essa e t=0 esistesse una radice diy(t),
mentre nessuna ne esiste diy"(t), y(0)
ey"(0)
dovrebbero averesegni opposti
equesto
contraddice aquanto
si èvisto ai n.i
2,
4 tenendopresente
che~+1==2~~2. Dunque y(t)
non ha radicipositive.
Supponiamo
oray(t)
ha(n.° 4) n - 2p - 1
radicinegative; quindi 2u+ 1 radici
fracomplesse
epositive
ed una almenopositiva.
Mapiù
di una non nepuò
avereperchè
essendoy’(t)
non ha radicipositive,
secondoquanto
ora si è visto.È
cosprovata
laproposizione.
6. - Consideriamo ora il caso
~i==0. Ponendo,
come siclisse,
e scrivendo anche
ora y’
ey"
perl’equazione (1) prende
la formaSe in
questa equazione
si muta il segno allavariabile t,
siriproduce
invariata :ne segue che il cambiamento di segno alla t deve
produrre
in alpiù
lamoltiplicazione
per una costante.Quindi
dove z è un
polinomio
in t2 digrado (n-k pari)
non divisibile per tz.Segue
e, sostituendo in
(7)
e dividendo pertk-2,
scrivendo inoltre per brevitàaobi
= -ó,
Questa equazione
nonpuò
avere soluzionepolinomia
se non èNella
prima ipotesi
essa divienela
quale
è ancorapossibile
solo perNella seconda
ipotesi,
si osservi che k è determinato dalla condizione che n - k siapari: l’equazione,
ove si pongadiviene
la
quale
è ancora deltipo (1) :
indicando con lasopralineatura
i valori dellecostanti a, b,
ó di(1)
inquesta equazione,
Quindi z ha, rispetto
a 1:, tutte le sue radici reali e tali da renderenegativo
il