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La prevenzione in ambito Transculturale

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Academic year: 2022

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(1)

La prevenzione in ambito

Transculturale

(2)

Ambiti da analizzare

Prevenzione: la teoria

Competenza culturale

Prevenzione verso i migranti

(3)

Prevenzione: la teoria

• “

per prevenire in ambito sanitario si intende comprendere prima ancora che una certa malattia o comunque un certo danno fisico o psichico si sia instaurato,

quali potrebbero esserne i moventi, le cause potenziali, le fonti di rischio ed intervenire per eliminarle, impedendo così che la saldatura sequenziale tra causa

ed effetto, tra rischio e danno, si compia, prevedendo così l'insorgenza della malattia, dell'infortunio, dell'incidente” (Beccastrini; Nannicini; Piras)

(4)

• Lo scopo principale degli interventi di prevenzione in ambito sanitario è quello di contrastare i processi di emarginazione e di disadattamento, migliorando l'habitat socioculturale e

promuovendo autonomia e capacità progettuale, ovvero benessere.

• Nella teoria della Neuman la prevenzione si articola in :

• Primaria

• Secondaria

• Terziaria

(5)

Teoria Neuman

La teoria della Neuman prende spunto dalla teoria generale dei sistemi e dalla teoria della stress. L'autrice si è occupata dello stress e della sua riduzione per il raggiungimento della salute, quest'ultima viene vista come condizione di benessere e di stabilità del sistema persona, cioè di un sistema caratterizzato da parti e sottoparti tra loro intercorrelate e in azione

reciproca con l'ambiente, inteso come quell'insieme di forze interne ed esterne che circondano gli uomini in ogni momento e che influenzano il sistema e da esso vengono influenzate.

La persona risulta essere soggetta a fattori di stress o stimoli

che producono tensioni e che possono causare squilibri.

(6)

• I fattori di stress vengono classificati come:

Intrapersonali, cioè presenti all'interno della persona

Interpersonali, che si verificano tra più persone

Extrapersonali, che sono presenti all'esterno della persona

L'individuo si trova così a dover mantenere l'equilibrio con l'ambiente, nonostante la presenza dei fattori stressanti, o a dover ricostruire l'equilibrio quando un fattore stressante lo ha alterato.

Per la Neuman la modalità di intervento infermieristico per assistere la

persona soggetta a fattori stressanti, si articola in una o più modalità di prevenzione:

La prevenzione primaria, ovvero le azioni atte a promuovere la salute

La prevenzione secondaria, cioè le azioni correttive

La prevenzione terziaria, cioè le azioni che conservano o restituiscono equilibrio al sistema, e che rieducano la persona a prevenire le ricadute

(7)

Risulta necessario per attuare questi interventi, secondo la teorica, identificare la figura e la funzione dell'infermiere che attraverso la prevenzione, l'assistenza e l'educazione mira ad aiutare la persona ad acquisire e a mantenere la capacità di autogestire in modo ottimale la proprio vita, integrando il proprio lavoro con quello degli altri

operatori sociosanitari che operano al servizio degli individui, della famiglia e della comunità sopratutto a livello territoriale.

“l'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie,

l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria”

art. 1 comma 2 del Profilo dell'Infermiere

(8)

Prevenzione primaria: rivolta alla popolazione sana con lo scopo di prevenire le malattie, di rimuovere i fattori di rischio e di migliorare la qualità di vita. In questa modalità si attivano interventi specifici di educazione alla salute.

Prevenzione secondaria: riguarda i soggetti che già presentano un determinato problema di salute, in questo caso lo scopo si identifica nell'evitare che questo problema peggiori e che insorgano le

complicanze. Si passerà da interventi di educazione alla salute a interventi di educazione sanitaria o terapeutica.

Prevenzione terziaria: interventi rivolti verso gruppi di popolazione che devono convivere al meglio con un determinato problema di salute e con le complicanze da esso scatirute. A seconda del caso specifico gli interventi si orientano verso attività di educazione

(9)

Competenza culturale

La competenza culturale in ambito assistenziale si occupa di venire a conoscenza dello stato di salute delle persone straniere assistite, delle loro condizioni socio-abitative e delle leggi che regolano

l'accesso ai servizi sanitari per questo tipo di utenti. L'assistenza culturalmente competente si configura come un'assistenza olistica, che tenga conto della realtà linguistica, etnica, culturale, sociale e psicosomatica di ogni persona.

Per arrivare a definire con precisione cosa si intende per competenza culturale è necessario comprendere appieno il

concetto di cultura. Antropologi e sociologi hanno proposto molte definizioni di cultura, in molte di queste si riscontrano elementi

comuni tra cui: la dinamicità, la condivisione, la simbologia, l'essere apprendibile e l'integrazione.

(10)

La competenza culturale richiede un fondamentale cambiamento nel modo di pensare, capire e interagire con il mondo che ci

circonda. Le stesse caratteristiche che appartengono alla definizione di cultura appartengono anche alla competenza culturale perchè

essa deve essere in un continuo processo dinamico. Diventare culturalmente competente significa imparare, essere capaci di valutare e di comprendere profondamente la cultura dell'altro, e significa anche possedere l'abilità di mettere in comunicazione persone con un bagaglio culturale diverso.

La tolleranza, il rispetto della diversa identità, delle diverse

espressioni culturali e religiose sono modalità indispensabili per un effettiva accoglienza e per favorire lo scambio e il confronto. Solo attraverso un'educazione all'antropologia sociale e sanitaria e alle tecniche transculturali, che permettono d'individuare e adottare forme e modalità idonee per favorire lo scambio fra mondi culturali diversi, si potrà arrivare ad erogare un assistenza culturalmente

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Vengono riconosciuti sei step che identificano il processo che dovrebbe portarci ad essere competente:

Impegnarci in un lavoro introspettivo che ci porti a cambiare la nostra visione del mondo che di solito è etnocetrica

Approfondire le proprie conoscenze sui punti focali che differenziano radicalmente le culture

Studiare a livello antropologico i gruppi culturali con cui si vorrà lavorare

Impegnarsi nel comprendere senza pregiudizi le differenti visioni sui concetti di salute e malattia

Impegnarsi nello sviluppare relazioni terapeutiche basate sulla fiducia reciproca

Avere la capacità di negoziare per arrivare ad una accettazione e

comprensione comune degli interventi di cura da parte di entrambi i soggetti della relazione terapeutica.

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Prevenzione in ambito transculturale

Studiando le attività di tipo preventivo proposte dal SSN nel PSN 2006/2008 verso queste comunità abbiamo estrapolato dei focus di azione tra cui:

La prevenzione dell'infezione da HIV e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili

L'incremento della copertura vaccinale, in particolare quelle obbligatorie per i minori

La prevenzione delle IVG

La prevenzione delle MGF

La prevenzione dagli infortuni sul lavoro

definiti da check list che propongono interventi attuabili dall'infermiere preposto a servizi di prevenzione verso i migranti.

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Educazione sanitaria

Realizzare campagne informative rivolte alla riduzione dello stigma, della discriminazione e alla diffusione delle modalità di accesso ai servizi sanitari nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità

immigrate

Identificare i bisogni educativi dell'individuo/comunità in correlazione alla cultura di appartenenza

Valutare le informazioni in possesso dell'individuo/comunità e il loro grado di comprensione

Identificare gli ostacoli all'apprendimento di comportamenti volti all'adattamento

Utilizzare strategie volte al superamento degli ostacoli all'apprendimento di comportamenti volti all'adattamento

Educare l'individuo e la comunità ad adottare abitudini di vita sane.

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Gestire la prevenzione all'HIV e MST

Identificare i fattori di rischio di contagio nelle varie comunità immigrate

Identificare le misure di prevenzione e protezione specifiche nelle comunità immigrate in collaborazione con altre figure professionali

Orientare a modificare i comportamenti a rischio per il contagio di HIV e MTS attraverso campagne di informazione/educazione nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità immigrate

Valutare il grado di conoscenza nell'ambito della prevenzione dal rischio di contagio della popolazione target

Coordinare con gli organi scolastici un'offerta formativa di corsi

d'informazione ed educazione alla prevenzione dell'HIV e delle MTS

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Gestire l'incremento della copertura vaccinale

Ideare a realizzare in collaborazione con altre figure professionali campagne vaccinali attestabili attraverso l'anagrafe vaccinale nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità immigrate

Monitorare l'andamento delle campagne vaccinali in collaborazione con altri profili

Valutare i risultati ottenuti dalla campagna vaccinale in collaborazione con altri profili

Effettuare indagini epidemiologiche in collaborazione con altri profili

Utilizzare dati epidemiologici in collaborazione con altri

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Gestire la prevenzione delle IVG

Ideare e realizzare campagne informative/educative per la prevenzione della gravidanza e dell'interruzione volontaria di gravidanza in collaborazione con altre figure professionali nei luoghi di maggior ritrovo delle donne immigrate

Ideare e realizzare campagne di promozione della genitorialità responsabile attraverso l'informazione e la formazione alle

scelte procreative nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità immigrate

Incrementare l'attività di informazione sulla possibilità della

gestante di partorire in anonimato

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Gestire la prevenzione delle MGF

Realizzare iniziative di sensibilizzazione sul tema delle MGF in collaborazione con altre figure professionali

Ideare e realizzare campagne informative/educative di prevenzione alle MGF in collaborazione con altre figure professionali nei luoghi di ritrovo delle etnie dedite a tali pratiche

Promuovere programmi di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole dell'obbligo sulla prevenzione alle MGF

Formulare linee guida per gli operatori sanitari e per le altre figure professionali che operano con le comunità di migranti provenienti da paesi devo sono effettuate tali pratiche.

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Gestire la prevenzione dagli infortuni sul lavoro

Ideare e realizzare campagne di informazione rispetto ai

processi ed alle procedure di lavoro attraverso l'applicazione delle leggi vigenti in collaborazione con altre figure

professionali sui luoghi dove si trova un alta incidenza di lavoratori immigrati

Predisporre materiale informativo relativo al controllo dei fattori di rischio nelle varie lingue appartenenti alle varie comunità immigrate presenti sul territorio

Collaborare alla formazione dei soggetti deputati

all'attuazione della sicurezza nei luoghi di lavoro ivi compreso

il personale del SSN addetto alla prevenzione e vigilanza nei

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