La prevenzione in ambito
Transculturale
Ambiti da analizzare
Prevenzione: la teoria
Competenza culturale
Prevenzione verso i migranti
Prevenzione: la teoria
• “
per prevenire in ambito sanitario si intende comprendere prima ancora che una certa malattia o comunque un certo danno fisico o psichico si sia instaurato,quali potrebbero esserne i moventi, le cause potenziali, le fonti di rischio ed intervenire per eliminarle, impedendo così che la saldatura sequenziale tra causa
ed effetto, tra rischio e danno, si compia, prevedendo così l'insorgenza della malattia, dell'infortunio, dell'incidente” (Beccastrini; Nannicini; Piras)
• Lo scopo principale degli interventi di prevenzione in ambito sanitario è quello di contrastare i processi di emarginazione e di disadattamento, migliorando l'habitat socioculturale e
promuovendo autonomia e capacità progettuale, ovvero benessere.
•
• Nella teoria della Neuman la prevenzione si articola in :
• Primaria
•
• Secondaria
• Terziaria
Teoria Neuman
La teoria della Neuman prende spunto dalla teoria generale dei sistemi e dalla teoria della stress. L'autrice si è occupata dello stress e della sua riduzione per il raggiungimento della salute, quest'ultima viene vista come condizione di benessere e di stabilità del sistema persona, cioè di un sistema caratterizzato da parti e sottoparti tra loro intercorrelate e in azione
reciproca con l'ambiente, inteso come quell'insieme di forze interne ed esterne che circondano gli uomini in ogni momento e che influenzano il sistema e da esso vengono influenzate.
La persona risulta essere soggetta a fattori di stress o stimoli
che producono tensioni e che possono causare squilibri.
• I fattori di stress vengono classificati come:
Intrapersonali, cioè presenti all'interno della persona
Interpersonali, che si verificano tra più persone
Extrapersonali, che sono presenti all'esterno della persona
L'individuo si trova così a dover mantenere l'equilibrio con l'ambiente, nonostante la presenza dei fattori stressanti, o a dover ricostruire l'equilibrio quando un fattore stressante lo ha alterato.
Per la Neuman la modalità di intervento infermieristico per assistere la
persona soggetta a fattori stressanti, si articola in una o più modalità di prevenzione:
La prevenzione primaria, ovvero le azioni atte a promuovere la salute
La prevenzione secondaria, cioè le azioni correttive
La prevenzione terziaria, cioè le azioni che conservano o restituiscono equilibrio al sistema, e che rieducano la persona a prevenire le ricadute
Risulta necessario per attuare questi interventi, secondo la teorica, identificare la figura e la funzione dell'infermiere che attraverso la prevenzione, l'assistenza e l'educazione mira ad aiutare la persona ad acquisire e a mantenere la capacità di autogestire in modo ottimale la proprio vita, integrando il proprio lavoro con quello degli altri
operatori sociosanitari che operano al servizio degli individui, della famiglia e della comunità sopratutto a livello territoriale.
“l'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie,
l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria”
art. 1 comma 2 del Profilo dell'Infermiere
Prevenzione primaria: rivolta alla popolazione sana con lo scopo di prevenire le malattie, di rimuovere i fattori di rischio e di migliorare la qualità di vita. In questa modalità si attivano interventi specifici di educazione alla salute.
Prevenzione secondaria: riguarda i soggetti che già presentano un determinato problema di salute, in questo caso lo scopo si identifica nell'evitare che questo problema peggiori e che insorgano le
complicanze. Si passerà da interventi di educazione alla salute a interventi di educazione sanitaria o terapeutica.
Prevenzione terziaria: interventi rivolti verso gruppi di popolazione che devono convivere al meglio con un determinato problema di salute e con le complicanze da esso scatirute. A seconda del caso specifico gli interventi si orientano verso attività di educazione
Competenza culturale
La competenza culturale in ambito assistenziale si occupa di venire a conoscenza dello stato di salute delle persone straniere assistite, delle loro condizioni socio-abitative e delle leggi che regolano
l'accesso ai servizi sanitari per questo tipo di utenti. L'assistenza culturalmente competente si configura come un'assistenza olistica, che tenga conto della realtà linguistica, etnica, culturale, sociale e psicosomatica di ogni persona.
Per arrivare a definire con precisione cosa si intende per competenza culturale è necessario comprendere appieno il
concetto di cultura. Antropologi e sociologi hanno proposto molte definizioni di cultura, in molte di queste si riscontrano elementi
comuni tra cui: la dinamicità, la condivisione, la simbologia, l'essere apprendibile e l'integrazione.
La competenza culturale richiede un fondamentale cambiamento nel modo di pensare, capire e interagire con il mondo che ci
circonda. Le stesse caratteristiche che appartengono alla definizione di cultura appartengono anche alla competenza culturale perchè
essa deve essere in un continuo processo dinamico. Diventare culturalmente competente significa imparare, essere capaci di valutare e di comprendere profondamente la cultura dell'altro, e significa anche possedere l'abilità di mettere in comunicazione persone con un bagaglio culturale diverso.
La tolleranza, il rispetto della diversa identità, delle diverse
espressioni culturali e religiose sono modalità indispensabili per un effettiva accoglienza e per favorire lo scambio e il confronto. Solo attraverso un'educazione all'antropologia sociale e sanitaria e alle tecniche transculturali, che permettono d'individuare e adottare forme e modalità idonee per favorire lo scambio fra mondi culturali diversi, si potrà arrivare ad erogare un assistenza culturalmente
Vengono riconosciuti sei step che identificano il processo che dovrebbe portarci ad essere competente:
Impegnarci in un lavoro introspettivo che ci porti a cambiare la nostra visione del mondo che di solito è etnocetrica
Approfondire le proprie conoscenze sui punti focali che differenziano radicalmente le culture
Studiare a livello antropologico i gruppi culturali con cui si vorrà lavorare
Impegnarsi nel comprendere senza pregiudizi le differenti visioni sui concetti di salute e malattia
Impegnarsi nello sviluppare relazioni terapeutiche basate sulla fiducia reciproca
Avere la capacità di negoziare per arrivare ad una accettazione e
comprensione comune degli interventi di cura da parte di entrambi i soggetti della relazione terapeutica.
Prevenzione in ambito transculturale
Studiando le attività di tipo preventivo proposte dal SSN nel PSN 2006/2008 verso queste comunità abbiamo estrapolato dei focus di azione tra cui:
La prevenzione dell'infezione da HIV e dalle altre malattie sessualmente trasmissibili
L'incremento della copertura vaccinale, in particolare quelle obbligatorie per i minori
La prevenzione delle IVG
La prevenzione delle MGF
La prevenzione dagli infortuni sul lavoro
definiti da check list che propongono interventi attuabili dall'infermiere preposto a servizi di prevenzione verso i migranti.
Educazione sanitaria
Realizzare campagne informative rivolte alla riduzione dello stigma, della discriminazione e alla diffusione delle modalità di accesso ai servizi sanitari nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità
immigrate
Identificare i bisogni educativi dell'individuo/comunità in correlazione alla cultura di appartenenza
Valutare le informazioni in possesso dell'individuo/comunità e il loro grado di comprensione
Identificare gli ostacoli all'apprendimento di comportamenti volti all'adattamento
Utilizzare strategie volte al superamento degli ostacoli all'apprendimento di comportamenti volti all'adattamento
Educare l'individuo e la comunità ad adottare abitudini di vita sane.
Gestire la prevenzione all'HIV e MST
Identificare i fattori di rischio di contagio nelle varie comunità immigrate
Identificare le misure di prevenzione e protezione specifiche nelle comunità immigrate in collaborazione con altre figure professionali
Orientare a modificare i comportamenti a rischio per il contagio di HIV e MTS attraverso campagne di informazione/educazione nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità immigrate
Valutare il grado di conoscenza nell'ambito della prevenzione dal rischio di contagio della popolazione target
Coordinare con gli organi scolastici un'offerta formativa di corsi
d'informazione ed educazione alla prevenzione dell'HIV e delle MTS
Gestire l'incremento della copertura vaccinale
Ideare a realizzare in collaborazione con altre figure professionali campagne vaccinali attestabili attraverso l'anagrafe vaccinale nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità immigrate
Monitorare l'andamento delle campagne vaccinali in collaborazione con altri profili
Valutare i risultati ottenuti dalla campagna vaccinale in collaborazione con altri profili
Effettuare indagini epidemiologiche in collaborazione con altri profili
Utilizzare dati epidemiologici in collaborazione con altri
Gestire la prevenzione delle IVG
Ideare e realizzare campagne informative/educative per la prevenzione della gravidanza e dell'interruzione volontaria di gravidanza in collaborazione con altre figure professionali nei luoghi di maggior ritrovo delle donne immigrate
Ideare e realizzare campagne di promozione della genitorialità responsabile attraverso l'informazione e la formazione alle
scelte procreative nei luoghi di maggior ritrovo delle comunità immigrate
Incrementare l'attività di informazione sulla possibilità della
gestante di partorire in anonimato
Gestire la prevenzione delle MGF
Realizzare iniziative di sensibilizzazione sul tema delle MGF in collaborazione con altre figure professionali
Ideare e realizzare campagne informative/educative di prevenzione alle MGF in collaborazione con altre figure professionali nei luoghi di ritrovo delle etnie dedite a tali pratiche
Promuovere programmi di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole dell'obbligo sulla prevenzione alle MGF
Formulare linee guida per gli operatori sanitari e per le altre figure professionali che operano con le comunità di migranti provenienti da paesi devo sono effettuate tali pratiche.
Gestire la prevenzione dagli infortuni sul lavoro
Ideare e realizzare campagne di informazione rispetto ai
processi ed alle procedure di lavoro attraverso l'applicazione delle leggi vigenti in collaborazione con altre figure
professionali sui luoghi dove si trova un alta incidenza di lavoratori immigrati
Predisporre materiale informativo relativo al controllo dei fattori di rischio nelle varie lingue appartenenti alle varie comunità immigrate presenti sul territorio