A NNALI DELLA
S CUOLA N ORMALE S UPERIORE DI P ISA Classe di Scienze
P IETRO B ENVENUTI
Formulazione relativa delle equazioni dell’elettromagnetismo in relatività generale
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Scienze 3
esérie, tome 14, n
o2 (1960), p. 171-193
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DELLE EQUAZIONI DELL’ELETTROMAGNETISMO IN RELATIVITÀ GENERALE
di PIETRO BTNYENUTI
(a Trieste)
Recentemente è stato introdotto in modo sistematico nella teoria della relatività
generale
un metodo-didecomposizione
dei tensori dellospazio tempo
subordiaato al riferimento fisico adottato.
(Cfr.
C. CATTANEO[1], [2J, [3], [4]).
Questa decomposizione
chepermette
di introdurre in modo naturale il con-cetto di tensore
spaziale,
ha permesso altres di definire unaoperazione
différenziale
(derivazione
covariantetrasversa)
èbeoperando
sucampi
di tensorispaziali
dàorigine
acampi
di tensorispáziali.
Iii
questo
lavoro si usa la dettadecomposizione
per associare al ten-sore
doppio
del campoelettrQ-magnetico
un vettore campo elettrico ed un vettore assiale campomagnetico. Questa decomposizione
si effettua in unriferimento qualsiasi (quindi
anchequando
non sia verificata laipotesi
.ditempo-ortogonalità
che usualmente viene fatta aquesto scopo)
enaturalmente,
nella
ipotesi
che la metrica siapseudo-euclidea,
essa coincide con la decom-posizione
classica. La stessadecomposizione permette
inoltre di trarre dalleequazioni
assolute del campoelettromagnetico
delleequazioni
relative alriferimento fisico adottato.
Queste equazioni
,« relativo » risultano dello stessotipo
delle ordinarieequazioni
di MAXWELL discostandosene unicamente per termini additivi moltosemplici
cheesprimono
l’influenzasul
campo elettro-magnetico
del campogravitazionale (d,
se sipreferisce,
del riferimento fisicoadottato).
§
1. -Considerazioni generali
erichiami.
Sia
V4
il continuospazio-temporale
della relativitàgenerale,
x il suogenerico punto,
e sia’xl, x2, x3, x4
un sistema di coordinate fisicamente am-missibili, Supporremo
che lametrica
definita inV,
sia ditipo iperbolico
consegnatura +, +,
i inqueste
condizioni un sistema di coordinate am-missibili è un sistema tale che le curve X4 =
variabile,
x,9 = costante(1)
co-stituiscano una congruenza del genere
te1npo,
tale cioè che inogni punto
diV4
il vettore unitariotangente
alia curva della congruenzapassante
perquel punto
abbia normanegativa.
Le curve della congruenza possono alloraessere
interpretate
come traiettorie inV4
di o03particelle
costituenti nel loro insieme ilfluido di riferimento.
Leprime
tre coordinate :-xl, x2, x3,
chedistinguono
tra loro le diverse curve della congruenza equindi
le diverseparticelle
del fluido diriferimento, prendono
ilsignificato
ed il nome dicoordinate
spaziali.
Allaquai,ta
coordinata si da nome esignificato
di coor-dinata
temporale
con laposizione
x4 = ct(2).
Fissata l’attenzione su una congruenza del genere
tempo,
cioè su unfluido di
riferimento,
consideriamo solo cambiamenti di coordinatespazio- temporali
che lascino immutato il fluido di riferimento. Essi sono deltipo:
Ogni
cambiamento di coordinate diquesto tipo
viene chiamato interno alrife- fisico adottato ;
essopuò
essere semprepensato
comeprodotto
di uncambiamento di coordinate
spaziali (cioè
che lasci immutata lacoordinata
tem-porale)
e di un cambiamentopuramente temporale (cioè
che lasci immutate le coordinatespaziali).
Ilprimo
diquesti
duecorrisponde
ad un mutamentodel nome delle
particelle
del fluido diriferimento,
il secondocorrisponde
ad un mutamento
dell’orologio
coordinato a ciascuna diqueste particelle.
Tra tutti i diversi
tempi (tra
tutti i diversiorologi)
che si possono pensare associati alleparticelle
diriferimento,
unogode
di unpreciso significato geometrico.
Esso èdefinito,
a meno del fattore c ~ come la ascissa curvilinea delle traiettorie inT~4 ~
orientate verso ilfuturo,
dellepartioelle
di riferi- mento.Questo tempo prende
il nome ditempo
locale standard e viene indicatocon
To;
esso risultalegato
alla ascissatemporale
dallaseguente
relazione:essendo 99
una funzione arbitraria dei suoiargomenti x1, x2, x3.
(1) Qui e nel segnito conveniamo che
gli
indicilatini,
sia liberi che eaturati, possonoassunmere tutti i valori 1, 2, 3, 4 mentre gli indici greci possono assumere i soli valori
spaziali 1, 2, 3.
(2) lettera
cindica,
come d’uso, la velocità della luce in uno spazio vuoto,Si ha cos in
generale :
L’openatore
si cliiama derivazionetemporale
locale. Notiamoqui
che me-diante una sostituzione di coordinata
temporale opportuna,
cioèponendo
x4’ = cTo ,
sipuò
far coincidere iltempo
coordinato t con iltempo
locale standardTo .
Sia y
il vettore unitariotangente
in x alla curva della congruenza di riferimento ed orientato verso il futuro. Le suecomponenti
sono :Il
vettore y
èlegato
alla scelta delle coordinate di riferimento per14;
tut-tavia,
finchè ci si limita a cambiamenti di coordinate interne al riferimento fisicoadottato,
ilvettore y
non muta equindi
le suecomponenti
si com-portano
come lecomponenti
di un vettore invariante. Al variare delpunto
x in
V4
il vettore y descrive un campovettoriale ;
le linee di flusso diquesto
campo vettoriale sono le linee della congruenza di riferimento. Il riferimento fisico
può
esseredunque
determinatoassegnando
inY4
il campo dei vettori y orientati neltempo.
La totalità dei vettori di
Tx (spazio tangente
in x aV4)
che sono per-pendicolari a y
costituisce unsottospazio
diTx
che viene indicato conI vettori
di -Y,, prendono
il nome di vetto)-ispaziali.
La totalità dei vettoriparalleli a y
è pure nnsottospazio che ,viene
indicato con0z
ed i cui ele- mentiprendono
il nome di vettoritemporali. Ogni
tensore cheappartenga
ad una
potenza
tensoriale di~x prende
il nome ditensore ’spaziale;
il caratterespaziale
di un tensore viene indicato con il simbolo "’-’’posto
sopra alla letteracon la
quale
si indica il tensore stesso. ,Ogni
tensore di ordine n diTx può
esseredecomposto
in uno ed unsol modo nella somma di 2U tensori dello stesso
ordine,
ciascuno deiquali
contenuto in uno dei 2u
prodotti
tensoriali di ordine n i cuisingoli
fattorisiano scelti indifferentemente tra
-Y,,
e I tensoricomponenti
saranno dettiproiezione
del tensore dipartenza
sui relativisottospazi
dellapotenza
tensoriale ennesima diTx . Agli
effetti di otterere da un tensore i suoicomponenti,
i due tensoridoppi :
agiscono rispettivamente
daproiettori spaziale
etemporale.
L’annullarsi diun tensore di
Tx
è condizione necessaria e sufficiente per l’annullarsi di tutti i suoicomponenti (di
tutte le sneproiezioni).
Consideriamo i vettori
a~P
che costituiscono la base itaturale diTre.
Le
proiezioni dei primi
tre diquesti
vettori su-Y,,
costituiscono una base per ilsottospazio ~ae
che sarà chiamata base naturale di~x . Questi
vettorisaranno indicati col simbolo i vettori della base
naturale
di-Y,,
risul- tanoespressi
per mezzo dei vettori della base naturale diT~
nelseguente
modo :
Le
componenti
di un tensorespaziale rispetto
alla base naturale diEx
pren-. dono il nome di
componenti
naturali in Ex cos come lecomponenti
di unvettore o di un tensore di
T.,
secondo la base naturale diTx
vengono chia- matecomponenti
naturali inTx
o anchesemplicemente componenti
inTsp.
Le
componenti
naturali in.:200
di un tensorespaziale T
coincidono con lecomponenti
inToo
ad indicispaziali
diT
stesso.’
Consideriamo ora il vettore
dP, spostamento
elementare inV4
di unpunto
in moto. Le suecomponenti
sono Laproiezione
del vettore dP su dàluogo
ad un vettorespaziale
che noi indicheremo con il simboloá-p.
Lecomponenti
naturali in.:200
del vettoredP
sono:Il vettore
á-P
ha ilsignificato
ed assume il nome dispostamento
elementarerelativo al riferimento fisico considerato. La
componente
secondo la direzioneorientata di y del vettore dP sarà indicata con c dT. Alla
quantità
riante dT si da il nome di incremento
temporale
standard. Laquantità
dl"è tale che :
il chè assegna a
dT,
per confronto congli spazi pseudo-euclidei
della re-latività
ristretta,
ilsignificato corrispondente
al nome chegli
è stato dato.La definizione di incremento
temporale
standardporta
alla formula :Da
questa
formula si vedeche,
se ilpunto
sta inquiete relativa,
cioè sedP =
0 ~
y l’incrementotemporale standard coincide
con l’incremento deltempo
locale standard definito sopra. Si ha infatti in
questo
caso :Appare
ora naturale definire velocità 1’elativa standard il vettore le cuicomponenti
naturali sono :Si ha allora:
Pertanto le
componenti
delvettore v,
y velocità relativa standard risultano :Risulta assai
semplicemente
espresso, mediantela v ,
9 ilrapporto
tra rinter-vallo di
tempo
relativo staudard dT sopradefinito,
e ilcorrispondente
in-tervallo di
tempo proprio
d’t(- c2
=ds2).
Si ha infatti :Tutte le definizioni e tutti i risultati
riportati
inquesto paragrafo
sonostati tratti dai lavori di C. CATTANEO
[1], [3]
e[4]
aiquali
il lettore è pre-gato
di riferirsi perpiù ampi sviluppi.
§
2. -Operazioni
suivettori ~e sui tensori spaziali.
Le
operazioni algebriche
tensoriali(prodotti tensoriali,
saturazione diindici) quando
sianoapplicate
a vettori o tensorispaziali,
danno per risul- tato ancora vettori o tensorispaziali ;
i non cos invece per laoperazione
di derivazione covariante. Tuttavia è stata introdotta una
operazione
diderivazione che è covariante per sole trasformazioni di coordinate interne al riferimento e che
prende
il nome di derivazione covariantespaziale
o trasversa.Questo, operazione
risulta dalprodotto
della derivazione covariante ordina- ria e dellaproiezione
sulsottospazio Iae (o
sullaopportuna potenza
tenso-riale di
~’x stesso).
Laoperazione
di derivazione covariante trasversa viene indicata col simboloV .
Adesempio
si ha :Il tensore
doppio spaziale clle,
oltre a funzionare daproiettore spaziale,
definisce la’ metrica in~ae
epuò
essere nsato per alzare ed abbassaregli
indici di un tensorespaziale,
appare come costanterispetto
alla derivazione covariaute
trasversa ; pertanto quest’ultima operazione
risulta invertibile con l’innalzamento o l’abbassamento
degli
indici mediante il tensore(Teorema
diRiCCi). Quando l’oggetto
da derivare è uno sca-lare,
laoperazione
di derivazione covariante ordinaria si riduce alla deri- vazioneparziale
epertanto
per la derivataspaziale
di uno scalare si ha :Per le
dimostrazione
per ilsignificato
fisico dellaoperazione
di derivazione trasversa ospaziale
e per ulteriori risultatisull’argomento
il lettorepuò
consultare i lavori
già
citati di C. CATTANEOr~], [4].
Un’altra
operazione
differeuziale digrande
interesse che opera su ten- sorispaziali
ed ha come risultato tensorispaziali
dello stesso ordine diquelli
dipartenza
è laoperazione
di derivazioite locale.Questa operazione
ègià
stataapplicata
da C. CATTANEO[3]
ad uncampo’ scalare ;
ne diamo
qui
ladefinizione,
per altro del tuttoovvia,
nel caso che1’oggetto
da deri vare sia un vettore o un tensore
spaziale.
-
Sia
E
un vettorespaziale ;
come tale esso sipuò esprimere
per mezzo dei vettori della base naturale di.2ae.
Fissiamo l’attenziòne sui valori che assume
questo
vettore in unpunto
1
fissata del nostro sistema di riferimento al variare del
tempo
locale standard’
di
quel punto. La
derivatatemporale
locale o relativa diquesto
vettore èil vettore
spaziale
cos defiiiito :Se si
esprimono
i vettori della base naturale di-Y,
per mezzo dei vettoridella base di
Tx
si ottiene :Pertanto le
componenti
ordinarie(cioè
in del vettore risultano cos espresse :In modo del tutto
analogo
si definisce la derivatatemporale
relativa di untensore
spaziale
di ordinequalsiasi ;
adesempio
per un tensoredoppio
siottiene :
I TENSORI COMPLETAMENTE
ANTISIMMETRICI;
TENSORI DUALI.Consideriamo in
Tx
lopseudo-tensore.
diRICCI ;
i si tratta di unopseudo-tensore completamente
antisimmetrico le cuicomponenti
sono cosdefinite :
dove si è indicato con g il determinante delle
componenti
gik del tensore metri-co di
7x
e con ói’hk = il simbolo di KRONEOHNRgenera~lizzato~
ovvero :se tutti
gli
indici non sono diversi trae loroquando gli
indici sono tutti diversi traloro,
dovendosiprendere
il segno+
o il segno - a seconda che essi formino unapermutazione
di ordinepari
o di ordinedispari rispetto
allapermutazione
fondamentale1, 2, 3,
4.Mediante
questo pseudo-tensore
si definisce inTx
unacorrispondenza
che associa ad
ogni
tensore opseudo-tensore
antisimmetrico di ordine le(0 k C 4) rispettivamente
unopseudo-tensore
’0 un tensore antisimme-trico di ordine 4 - k. Indicheremo con * T il
corrispondente
del tensoreJT e lo chiameremo duale di La
corrispondenza
che associa adogni
tensore il suo duale è cos definita :
per ~
iper ~ ~
per
per
1per ;
In modo
analogo
defi i e -no ora unacorrispondenza
per dualità ope- rante in2,,.
Si consideri lopseudo-tensore
antisimmetricospaziale
diordine.
3 che ha comecomponenti
naturali inSi è
qui
indicato con y il determinante dellecomponenti
naturali in-Y,,
deltensore metrico
spaziale:
Î’ap; bafly = è il simbolo di KRONECHER di i ordine3 (2).
Mediante
questo pseudo-tensore
èpossibile
stabilire unacorrispondenza
biunivoca che associa ad
ogni
tensore opseudo-tensore
antisinmetrico spa- ziale di ordinek (0 à k 3) rispettivamente
unopseudo-tensore
o un ten-sore
spaziali
di ordine 3 - k .Questa corrispondenza prende
il nome di dualitàspaziale ;
ilcorrispon-
dente del tensore
spaziale T sarà
indicatocon ~* T
e sarà chiamato dualespaziale
o duale in-Y,,
diT.
La dualitàspaziale
risulta definita dalle for.inule
seguénti,
lequali
assegnano lecomponenti
naturali dellopseudo-
tensore o tensore duale
spaziale
in funzione dellecomponenti
naturali(i) Il termine duale nel
significato
che noi qui ricordiamo è entrato nell’uso comuneanche se lo stesso termine è usato più spesso con un significato diverso Cfr. ad es. C.
MOLLER
[8].
(2) Rioordiamo qui il legame esistente tra i due determinanti g e y : g~~ y = g (Cfr. ad
os. MOLLER
[8]
appendice u. 8).del tensore o
pseudo-tensore
dipartenza :
perper
per
per
Le
componenti
dellopseudo-tensore
e inT,,,
sono leseguenti :
Infatti, poichè Eijhk è completamente antisimmetrico,
se uno almenodegli
inciici
i, j, h
assiiine valore 4 risulta :e
questo
è caratteristico dellecomponenti
covarianti di un tensorespaziale ;
si ha- inoltre :
e
questo
è sufficiente a dimostrarel’asserto,
inquanto ogni
tensore(o pseudo-tensore) spaziale
ha lecomponenti
ad indicispaziali eguali
alle suecomponenti
naturali inIre..
Notiamo infine che le
componenti in Tx
del tensoie(o pseudo-tensore) spaziale *’ T,
dualespaziale
dellopseudo-tensore (o tensore) T,
sono espressedalle
seguenti
formule :per
per
per
per
PROPRIETÀ
ALGEBRICHE DELLA CORRISPONDENZA PERDUALITÀ
SPA·ZIA.LE ~ PRODOTTO VETTORIALE DI DUE VETTORI SPAZIALI. _
La
corrispondenza
per dualitàspaziale gode
di tutte leproprietà alge-
briche di cui
gode
la dualitànegli spazi
ordinari a 3dimensioni ;
in par- ticolare essa è unacorrispondenza lineare, bítinivoca,
ii volutoria. Sipuò
in effetti verificare facilmente che il duale del duale di un tensore o pseu- do-tensore è ancora il tellsore o
pseudo-tensore
dipartenza ;
si ha cioè,.,oppure
analogamente che, posto
che sia: anche... _ _
Si considerino due vettori
spaziali 117
eb (oppure
duepseudo-vettori
ovettori assiali o ancora un vettore ed uno
pseudo-vettore).
Apartire
daquesti
due vettori si costruisca il tensore antisinmetrico di ordine due : diquesto
tensore si consideri il duale in~’x , che,
a se-conda dei casi sarà uu vettore o uno
pseuclo-vettore. Questo
duale è ilN N N N
prodotto
vettoriale dei due vettori e b e sarà indicato col simbolo à A b . Si ha cioè per definizione :Le sue
componenti
si calcolanofacilmente ;
esse sono :Il
prodotto
vettoriale di due vettorispaziali gode
delleproprietà
dellequali gode
ilprodotto
vettoria,le solito tra vettori di unospazio
an ne a 3dimensioni :
a)
Ilprodotto
vettoriale è unopseudo-vettore (un
vettoreassiale)
se idue fattori sono dello stesso
tipo,
cioè se sono due vettori oppure duepseudo-vettore
mentre è un vettore(un
vettorepolare)
se i due fattorisono di
tipo
diverso.b)
Ilprodotto
vettore è distributivo ed anticommutativo.Queste proprietà
sono di verifica immediata.c)
Il vettoreprodotto
èperpendicolare a
ciascuno dei suoifattori ;
infatti
poichè
èantisimmetrico,
mentre è simmetrico ini, j
(~) Si coglie qui l’occasione per ricordare che la corrispondenza per dnniità in Tx
non gode di questa propriètà poichè si ha invece * *T= -T.
s i ha:
Lo stesso dicasi per il
prodotto
scalareé/ &.
PROPRIETÀ
DIFFERENZIALI DELLA CORRISPONDENZA PERDUALITÀ
SPAZIALE.
,
La
corrispondenza
per dualitàspaziale gode
nei confronti della opera- . zioue di derivazione covariantespaziale
di alcuue delleproprietà
dicui, negli spazi
euclidei a 3dimensioni, gode
lacorrispondenza
per dualitànéi
confronti della derivazione
parziale
o, se sivuole,
delle stesseproprietà
dicui,
nelle varietà a 3dimensioni, gode
lacorrispondenza
perdualità,
l de-finita,
nei confronti della derivazione covariante.(Cfr.
ad es. MOLLER[8]
appendice
n.5).
a) Sia
il vettore assiale(o
il vettorepolare)
duale in-Y,,
dello
pseudo-tensore (rispettivamente
deltensore) doppio
antisimmetrico.H;
si ha allora identicamente:Per procedere
alla verifica diqueste
due identità ricordiamo inprimo luogo (Cfr.
C. CATTANEO[4], § 8)
che la derivata covariantespaziale
di un vettore assume laseguente
formaesplicita :
dove il simbolo
ãh
indical’operatore già
incontrato alla for- mula(2,2)
mentre lequantità :
costituiscono,
come apparepalese
dalla loroespressione,
una nuovaspecie
disimboli di
ÙHRISTOFFEL,
costruiti come i simboli di CHRISTOFFEL ordinari facendoperò
uso sistematico dei coefficienti yz della metricaspaziale
alposto
. -
dei coefficienti gik della metrica
spazio-temporale,
e dellaoperazione ah
alposto
dellaoperazione
di derivataspaziale
ordinariac~.
4. Annali della ScuoZa Norm. Sup. - Pvea,
Analogamente
per la derivata covariantespaziale
di un tensoredoppio
vale la
seguente espressione esplicita:
In secondo
luogo
notiamo la validità dellaseguente
relazione che sipuò
verificare con
semplici
calcoli :’
Visto
ciò,
risultaagevole
la verifica delle due identitàa)
eb) ;
si ha in-fa,tti : .
-
In modo
analogo, quando
si ricordi che il tensorespaziale
antisim-metrico,
si ottiene per lecomponenti
naturali inZz
del vettorespaziale
Sono cosi dimostrate le due identità
a)
eb).
Notiamo infine che in
generale (e
cioè se il riferimento non èspazial-
mente irrotazionale e se il
vettore e6
non èindipendente
daltempo)
nonvàle
il teorema di invertibilità dell’ordine di derivazione per le derivate co-Varianti
spaziali :
Pertanto ingenerale
si ha :§
3. -Significato iisico delle proiezioni
deltensore vertice della
con.gruenza di
riferimento ;
velocitàangolare locale, accelerazione
ditrascinamento.
Chiamasi tensore ’vertice di una congruenza
temporale
il tensoredoppio
antisimmetrico :
dove y
è il vettore unitariotangente punto
perpunto
alle linee della con-gruenza in
oggetto.
Se la congruenza èquella generata
da un riferimento fisico ilvettore y
èproprio quello
chegià
abbiamo indicato conquesto
sim-bolo. Dalla
proiezione
del tensore vertice sulsottospazio
trae ori-gine
il tensorespaziale doppio
antisimmetricoil cui annullarsi è caratteristico delle congruenze normali.
Dalla
proiezione
mista del tensore vertice traeorigine
il vettorespaziale
il cui annullarsi è caratteristico delle congruenze
geodetiche. (Vedi
C.TANEO
[4]).
Noi assoceremo al
tensore à
il vettore assiale ilquale
sa-rà chiamato vettore velocità
angolare
di trascinamento locale. Assoceremo inoltre al vettorespaziale C
il vettore a = c2C
che è laquadri-accelera-
zione della
particella
di riferimento. Alvettore a
daremo anche il nome di accelerazione di trascinamento. Lagiustificazione
delle denominazioni date aivettori Z ed a
si trova nella forma relativa delleequazioni
di moto di una(t)
Cfr. C. CATTANEO[4] ~
16.’
particella
libera di prova.Queste equazioni
infatti assumono, come C. CAT-TANEO ha dimostrato
(~),
laseguente espressione :
In
questa equazione
lo scalare m è la massa relativa standard mentresono le
componenti
della velocità relativa la cui definizione noi abbiamo ricordato.Se si sostituiscono nella
equazione
ora scritta alposto
dei tensori7 ed ií
i vettori che noi abbiamo associatoloro,
si arriva con facili svi-luppi
alla formaseguente : (2)
--Come si vede in
questa equazione
il vettore àgioca
lo stesso ruolo che nellaequazione
classica della dinamica relativagiocava
il vettore accelera-zione di trascinamento ed il vettore assiale w
gioca
a sua volta il ruoloche in
quella equazione giocava
il vettore velocitàangolare.
I due termini al secondo membroappaiono
infatti del tutto identicirispettivamente
allaforza di trascinamento ed alla forza del CORIOLIS. Per
questa proprietà
ap-paiono appropriati
i nomi dati ai due vettori(o ed à .
Nei riferimenti costituenti congruenze normali e
geodetiche,
e solo inN N ,
questi,
i duevettori ;;
ed ro si annullano e laequazione
di moto della par.ticella libera di prova si riduce alla
equazione
, -
cioè mv è costante nel senso del
trasporto
perparallelismo.
Per
questo
motivo mi pareappropriato
il nome di riferimenti inerzialigeneralizzati
per i riferimenti detti.(1) Vedi C. CATTANEO
[3]
formule (4).(2)
Cfr. C. CATTANEO[5].
§
4. - Iltènsore
campoelettro-magnetico ; le
sueproiezioni, vettore
campo elettrico
epseudo-vettore
campomagnetico.
Sia .F il tensore
doppio
antisimmetrico del campoelettro-magnetico
nel vuoto. Siano
Fik
le suecomponenti
covarianti.La,
proiezione
del tensore ~’sugli spazi
porta
adecomporre
il tensore stesso nelseguente
modo :Il tensore
spaziale doppio
antisimnetrico H è laproiezione
di F susi ha cioè :
Gli altri due addendi sono nell’ordine le
proiezioni
di ~sugli spazi
e ha cos :
La
quarta proiezione, quella
su 9(X)
0 risulta nulla.(Cfr.
C. CATTANEO[4]).
Se si associa al tensore
_A
il suo duale in~ : c6 ~
9 si ottiene la se-guente decomposizione
del tensore JF:oppure,
in formasintetica,
Al vettore
polare E
daremo il nome di campo elettrico(relativo),
al vettoreassiale Z
il nome di campomagnetico (relativo).
Sia
ora 9= * F il duale inTx
del tensore campoelettromagnetico.
Lesue
componenti
si calcolano facilmente e si ottiene :Si ha cioè in sintesi:
Si ottiene cioè lo
pseudo-tensore
F dal tensore F sostituendo alposto
delN N N
vettore
assiale c6
il vettorepolare 2013 JE7
ed alposto
del vettorepolare E
il vettore
assiale iià .
Notiamo infine che la
decomposizione
ora effettuata del tensore campoelettro-magnetico
conduce alladecomposizione
solita nel caso dellospazio tempo pseudo-euclideo
della relatività ristretta. Si ha infatti inquesto
caso :Quindi:
e ancora :
Ne segue cos :
e si riconosce che le
componenti
del tensore .~ formano laseguente
matrice :§
5. -Scrittura
relativa delleequazioni del campo elettromagnetico
nel vuoto
inpresenza di
un campogravitazionale. Equazioni
di Max-well
in unriferimento generico.
Come è
noto (1)
leequazioni
del campoelettro-magnetico
nel vuoto sipossono scrivere nella forma
seguente :
-.(1)
Cfr. ad es, Lichnerowioz A.[7]
1 § 20.Dove con X si è indicato il tensore del campo
elettromagnetico,
conil suo duale in
Tx, con e*
la densitàpropria
di caricaelettrica,
misuratain un sistema locale inerziale di
quiete
per la carica stessa ed infine conV~ il vettore
quadrivelocità
unitaria della carica elettrica. ’L’invariante e*
è unaquantità
assolutaalla quale
noi assoceremo l’in- variante relativo(cioè
invarianterispetto
a cambiamenti di coordinate in- terni alriferimento)
’
Ad esso daremo il nome di densità relativa di carica elettrica. La defini- zione di densità relativa di carica coincide con la definizione che se ne dà solitamente
(Cfr.
per es. MOLLER[8]
p.302)
nel caso che il riferimento siatempo ortogonale
e nel caso che la velocità relativa sianulla ;
y in entrau biquesti
casi si ha infatti :Negli
altri casi le due definizioni sono diverse.Per ottenere una formulazione relativa delle
equazioni
del campo elet-tro-magnetico, proietteremo
le dueequazioni (5,1)
e(5,2).
Dalla
proiezione
suIae
della(5.1)
si ottiene :Dalla
proiezione
su9x
siottiene
invece :cioè :
Le due
equazioni
cos scritte sono nel loro insiemeequivalenti
alla equa- zioneproiettata poichè,
come abbiamogià osservato,
1’annullarsi diun
vet- tore è condizione necessaria e sufficiente per l’annullarsi dei suoicomponenti
spaziale
etemporale.
Sviluppando
leoperazioni
indicate nella(~~~4)
si ha :Ricordando la definizione di derivata covariante
spaziale, sviluppando
lederivate covarianti nella seconda
parentesi,
ed iafine considerando che èe
quindi
si ottiene :Il
primo
termine dentro laparentisi
dà contributonullo; infatti 2
mentre se ,
Il secondo termine
può
essere scritto in formadiversa ;
si ha infatti :Se infine si ricorda che al terzo termine si
può
darela forma :
Si riesce allora ad
esprimere
tutta laparentesi
come segue :Ricordando la
(3,3)
si ottiene cos :Infine ricordando la
(2,11)
e la(2,4)
e sostituendo nel secondo termine alposto
del tensoreil
e del vettoree
leespressioni
diquesti
in funzione(1)
Cfr. ad es. MOLLER[8]
p. 278.del vettore
assiale c6
e del vettore’accelerazione
di trascinamento si ottiene:Se
sviluppiamo
ora il secondo termine dellaequazione (5.4)
otteniamo :Pertanto la
proiezione
dellaprima
delleequazioni
del campoelettro-magne-
tico su dà
origine
allaequazione :
Consideriamo ora la
equazione (5,5)
esviluppiamo
ilprimo
membro.Sviluppando
laparentesi
e ricordando che è :e
quindi
si ottiene :
Il tensore
~1
è un tensorespaziale, pertanto
la suaproiezione
sulsottospa-
zio
~ae (X)
coincide col tensore stesso. Si ha cioè :Si ottiene allora :
Anche per il secondo termine si ottiene una
espressione significativa :
infatti :
Il
primo
membro dellvequazione (5,5)
risulta allora cos espresso :Per il secondo membro della medesima
equazione
si ottieneimmediatamente, quando
si ricordi la(1~9) :
-Perciò la detta
equazione, proiezione
su9x
dellaprima equazione
del campoelettro-magnetico,
risulta nelseguente
modo :Per ottenere ora la formulazione relativa della seconda
equazione
del cam-po
elettro-magnetico
sipotrebbe
operare in modoanalogo
aquanto
fattoper la
prima.
Possiamoperò
evitare di rifare i calcoli e scrivere immedia- tamente leequazioni
che se ne ricaverebbero se solo osserviamo che la se-conda
equazione
differisce dallaprima
per la mancanza del termine al se-condo membro e per la sostituzione del tensore I’ con il suo duale Se allora ricordiamo
quanto
dettoal §
4 riconosciamo che leequazioni
cercatesi
ottengono
daquelle già
ricavate :(5,6)
e(5,7)
sostituendo alposto
delN N N
vettore
assiale eg
il vettore -E
ed alposto
del vettoreE
il vettore as-siale d3
e cancellando i termini checontengono
e.Possiamo cos infine scrivere le
equazioni
del campoelettro-magnetico
nella loro formulazione
relativa;
esse costituiscononel’
lorocomplesso
ilseguente
sistema :Se da
queste equazioni
sivogliono
ottenere delleequazioni
in formascalare,
basta considerare alposto
delleequazioni
del secondo gruppo, chesono
vettoriale quelle
che daqueste
siottengono eguagliand’o
tra loro lecomponenti
naturali inZw
dei vettori nei due membri. Siottengono
allorale seguenti equazioni
lequali involgono
soltanto lecomponenti
naturali inIae
dei vettori opseudo-vettori spaziali
ingioco :
.
e altre due ottenute da
questa
per rotazionedegli
indicie altre due ottenute da
questa
per rotazionedegli
indici.Non
può sfuggire l’analogia
fra leequazioni
ora ottenute e leequazioni
di
MAXWELL,
scritte in forma invariante per un cambiamento di coordinate interno alriferimento ;
anzi l’influenza del campogravitazionale
sul campoélettro-magnetico
siesplica
con la presenza nelleequazioni (5,7), (5,8), (5,6), (5,9)
dei termini :i
quali
si annullano se il riferimento è inerziale cioè se la congruenza diriferimento è normale e
geodetica.
-Nel caso che la congruenza sia normale e
geodetica
sipuò scegliere
un sistema di coordinate
(relative
al riferimento fisicofissato)
in modo cherisulti re =
0 ,
1 74 = -1 equindi
di conseguenzaTo
=t
i se inoltre il si- stema di riferimento èrigido (cfr.
C. CATTANEO[4] § 15)
risultaY7-=
co-stante
rispetto
alla variabiletemporale
epertanto
sipuò,
mediante un cambiodi coordinate puramente spaziale,
fare in modo che siafy
=1.Le
equazioni
assumono allora la formapiù semplice :
e
analoghe
e
analoghe.
Questa
forma è esattamentequella
classica pergli spazi pseudo
euclidei.§
6. -Le equazioni di Maxwell
in un mezzomateriale.
Quando
c’èinduzione,
il campoelettromagnetico macroscopico
non èpiù rappresentato
da un tensore solo ma dall’insieme dei due tensoridoppi anti simmetrici :
tensore induzione elettrico: ,
tensore campo
magnetico -induzione
elettrica :Supponiamo
ora di usare come fluido di riferimento il mezzo materiale cheproduce
l’induzione. Leequazioni
del campoelettromagnetico
sono al-lora le
seguenti :
Nel vettore
si tiene conto anche della conduzione elettrica. Le due
costauti e*
e aindicano
rispettivamente
la densità assoluta di carica e la conduttività elettrica.Naturalmente i due tensori H e G sono
legati
tra loro da una rela-zione che
esprime
leproprietà elettromagnetiche
del mezzo. Adesempio
seil mezzo è
isotropo
e nonferromagnetico
illegame
è espresso dalleequazioni:
dove le
costanti 8, P
indicanorispettivamente
ilpotere
dielettrico e la per- meabi1itàmagnetica. (Cfr.
A. Lichnerowicz[6] VIII).
La
decomposizione
dei tensori H e G hagià portato
ad una espres- sionepiù significativa
del vettore densità di correnteJ;
essapermette
i-noltre di dare alle
equazioni (6,5)
la forma classica :Proiettando ora le
equazioni (6,1)
e(6,2)
sulsottospazio 8~
e sul sot-tospazio -Y,,
siottengono
leequazioni
relativedel
campoelettromagnetico
in un mezzo
materiale.
Per confronto con i risultatigià
ottenuti riconoscia-mo
immediatamente
chequeste equazioni
formano nelcomplesso
ilseguente
sistema :BIBLIOGRAFIA
[1]
CATTANEO C. General Relativity: Relative Standard Mass, Momentum, Energy and Gravi- tational Field in a General System of Reference. « Nuovo Cimento » 10, 318 (1958).[2]
CATTANEO C. On the Energy Equation for a Gravitating Test Particle. « Nuovo Cimento » 11, 733 (1959).[3]
CATTANEO C. Conservation Laws in General Relativity. « Nuovo Cimento » 13, 237 (1959).[4]
CATTANEO C. Proiezioni naturali e derivazione trasversa in una varietà riemanniana a me-trica iperbolica normale. « Annali di Matematica pura ed applicata » 48, 361 (1959).
[5]
CATTANEO C. Aspetti newtoniani della relatività generale. Conferenza tenuta al Seminario matematico di Roma il 31 marzo 1960 (in corso di pubblicazione sui Rendiconti di Matematica e delle sue applicazioni (1960).[6]
LICHNEROWICZ A. Sur les équations relativistes de l’electro magnetisme, «Annales de l’Ecole Normale Superieure » (3) 60 f. 4 (1943).[7]
LICHNEROWICZ A. Theories relativistes de la gravitation et de l’electromagnetisme. MassonParis 1955.