R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
E DUARDO H. A. G ONZÀLEZ Sul problema della goccia appoggiata
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 55 (1976), p. 289-302
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problema goccia appoggiata.
EDUARDO H. A. GONZÀLEZ
(*)
o. - Introduzione.
Recentemente sono state
applicate
nuove tecnichevariazionali, quali gli
insiemi diperimetro
localmente finito e le funzioni aventi derivatemisure,
allo studio diproblemi
di teoria dellacapillarità.
In
[1]
M. Emmer ha considerato ilproblema
dellasuperficie
libera diun
liquido
contenuto in un cilindro verticaleprovando
un teorema diesistenza,
unicità eregolarità
della soluzione. Inquesto
lavorovoglio
considerare il
problema
dellagoccia
diliquido appoggiata
su unpiano
orizzontale
(**).
A differenza delproblema
considerato daEmmer,
che è per sua natura
non-parametrico,
cioè trattabile nella classe dellesuperfici grafico
difunzioni,
ilproblema
dellagoccia appoggiata
èparametrico
e cioè tale da doversitrattare,
a meno di non assumere apriori
simmetrie che pur sembrano dimostrabili aposteriori,
in classidi
superfici più generali
deigrafici
di funzioni. Lesuperfici
che si pre- stano bene allo scopo sono le frontieredegli
insiemi diperimetro finito,
introdotte da E. De
Giorgi [3]. Queste
stessesuperfici giocano
un ruolomolto
importante,
seppureindiretto,
nella dimostrazione dellaregola-
rità della soluzione del
problema
trattato da Emmer.Per
poter
enunciare in termini matematici ilproblema
chevoglio
trattare
ritengo
utile richiamare ilsignificato
di alcuni simboli:Rn indicherà lo
spazio
euclideo a ndimension, x
=(Xl’
...,xn)
unpunto generico
diRn,
la misura di Hausdorff n - 1 dimensionale(vedi [4]
pag.171).
Se con E denoteremo un insieme di ~~ misurabile(*) Indirizzo dell’A. : Università, di Trento - Facoltà di Scienze.
( * * )
Permaggiori
informazioni sullequestioni
matematiche che hanno ori-gine
daproblemi
dicapillarità
rimandiamo all’articoloespositivo
di R. Finn [2].secondo
Lebesgue,
con wE denoteremo la sua funzione caratteristica e con ilgradiente
di 99E(nel
senso delledistribuzioni,
vedi[5], [6]).
D
aperto
di indicheremo la variazione totale diDwE
n su
il,
cioèDiremo che E ha
perimetro
finito+
00.Rn
Con E indicheremo la classe
degli
insiemi E e Rn di misura 1 eperimetro
finito e contenuti nelsemispazio {~: 0},
cioèRicordiamo che
(vedi [8])
perogni
E E9,
CPE ha una traccia su{x:
xn =0}
che denoteremo ancora con 99E. Detta traccia è somma-bile su
{x:
xn =0}
e verifica ladiseguaglianza
Per
ogni v
E .I~possiamo
allora considerare su 6 il funzionale(L’integrale fXndx può
essere+
oo; in tal caso saràY,(E) + oo) .
E
Detto funzionale
rappresenta,
nel caso =3,
a meno di una co-stante
moltiplicativa, l’energia
totale di unliquido
di densità costanteoccupante
laregione E;
iltermine f|DwE|,
che misura laparte
di fron-,
tiera di E non
appoggiata sull’iperpiano ~x : xn = 0~ rappresenta 1’energia
dellasuperficie libera, ’V f cpEdHn-1 l’energia
dovuta all’at-{x:xn=0}
trazione fra
liquido
esuperficie
diappoggio
el’energia
dovutaE
alla
gravità.
La costante vdipende
dalla densità delliquido,
y dallagravità,
dalla tensionesuperficiale
sullasuperficie
diappoggio
oltreche dalla scelta delle unità di misura.
Il
problema
è di minimizzare il funzionale Nelparagrafo
1vedremo che attraverso un
procedimento
disimmetrizzazione,
l’esi-stenza del minimo di Yr
può
essere studiata in una classeparticolare
di insiemi. Nel
paragrafo
2 si prova l’esistenza del minimo di Y, in detta classe. Restanoaperti
iproblemi
di unicità eregolarità
dellasoluzione.
l. - Simmetrizzazione.
Premettiamo il
seguente
LEMMA 1. Sia r : R -
[09 00] regolare.
PostoDIMOSTRAZIONE. Notiamo in
primo luogo
cheD’altra
parte,
si hae
quindi
Da
questa
e dalla(1.2)
si ottieneessendo g
asupporto compatto.
Dalla formula di Green si ha
e
quindi
dalla
quale
si ottiene la(1.1)
mediante unasemplice integrazione
perparti.
c.v.d.Dimostriamo adesso il
seguente
lemma di simmetrizzazione:LEMMA 2. Sia Posto
si
ha, aperto
DIMOSTRAZIONE. Siano E
Có (R’~-1 ),
EC§°(R)
due successioniregolarizzanti,
cioèPoniamo
È
noto chequasi
ovunque in Rn e(vedi [6])
Poniamo
Si ha
e per noti teoremi
Ne segue che per
quasi
tuttigli
deve esseree
quindi
perquasi
tuttigli xn E R,
ciò cheimplica
quasi
ovunque in Rn.Ne segue allora che
(vedi (1.11 )) ,
VQCRaperto,
Per definizione
(vedi [6])
si haD’altra
parte,
dal lemma 1 con A =E~,
r = eh’ si haQuindi
giacchè
per definizione èPoichè vale ovviamente
avremo, ricordando
( 1.16 ), (1.17)
e(1.18)
cheDalle
(1.11)
e(1.12)
siha,
nel =0,
cheRn-1 x a sa
La
(1.21)
vale in realtà perogni
Q cR, poichè
esiste alpiù
una infinitànumerabile di
punti aj
e R tali chequindi,
se sipuò
scriverecon
e allora
Osserviamo adesso
che, posto
si ha
(vedi [9],
teorema3.3)
dove per intendiamo il
gradiente
di99,,(y, xn) rispetto
allevariabili Yi’ ... ,
Analogamente
Poichè
gli
insiemi{y
E(y, xn)
EEs}
sono sfere n - i dimensio-nali e si ha che
dalla
diseguaglianza isoperimetrica (vedi [7])
segue cheDalla
(1.22) (1.23)
e(1.24)
si haPer il lemma di
[7] pagina 38, § 3,
si avrà dalle(1.25)
e(1.7)
e
l’eguaglianza
in(1.26) implica l’eguaglianza
in(1.24)
perquasi
tuttigli
xn ED,
da cui segue che perquasi
tuttigli
~n E 9 l’insieme~y : (y, xn)
EE}
è una sfera n - 1 dimensionale.Da tutto
questo
segueche,
perquanto riguarda
il funzionaleYr
(vedi (0.4)) possiamo
dire chee
l’eguaglianza
vale solo se l’insieme E ha sezioni orizzontali sferiche.Se indichiamo
pertanto
con 88 lasottofamiglia
di 8 costituitadagli
insiemi che hanno sezioni orizzontali sferiche centrata
sull’asse xn,
si haPer
quanto riguarda quindi
l’esistenza del minimo del funzionale5~
basterà limitarci a considerare Yr ristretto alla classe 88.
2. - Esistenza del minimo del funzionale
5~.
Cominciamo con lo stabilire le condizioni
perchè
risultiDalla
(0.4)
si hae
quest’ultima espressione
tende a - 00 per s che tende a 0. Nel casov = -1 dalla
(2.3)
si haquindi 0,
e lo zero nonpuò
essere un valore assunto daY_1
8
perchè
nella(0.3)
ladiseguaglianza
è stretta perogni
E E g.L’ipotesi
necessaria per l’esistenza del minimo di
Yr
risultaquindi
esserev> -1.
OSSERVAZIONE. Fisicamente v
rappresenta
il cosenodell’angolo
formato dalla normale uscente dal
liquido
nelpunto
di contatto conla
superficie d’appoggio
con la normale allasuperficie d’appoggio
orien-tata verso il basso. Nel caso v = -1
quindi
illiquido
tenderebbe adappiattirsi
sullasuperficie d’appoggio.
Assumiamo
quindi v
> - 1 e indichiamo con M unqualunque
numero reale
maggiore
di inf Indichiamo con91
la classe8 M
Avremo
Lo stesso
argomento
che prova la(0.3) implica
da cui si ha
e
quindi
ancheIn altre
parole gli
insiemi E e6~
risultano essere contenuti nel cilindroverticale illimitato
superiormente
Stabilito
questo, passiamo
a dimostrare ilseguente
teorema dicompattezza :
TEOREMA 1.
8k
ècompatta
in cioè perogni
successionec
8k
esiste una sottosuccessione~E,~f~ convergente
in adun
DIMOSTRAZIONE. Sia
8k
fissata. Essendorisulta,
in virtù del teorema dicompattezza
pergli
insiemi diperi-
metro finito
(vedi [6]),
che esiste una sottosuccessione cconvergente
nel senso di Tale convergenza è nel nostro caso valida anche inInfatti,
essendoesiste una
costante l0 indipendente
da h tale cheQuindi
sono abbastanza
grandi.
c.v.d.Dimostriamo ora il
seguente
TEOREMA 2
(semicontinuità
di PerIvl ;: 1
il funzionaleYr
è semicontinuo inferiormenterispetto
alla convergenza inDIMOSTRAZIONE. Siano in 9 tali che
È
notoche,
perogni 6
>0,
esistec(ó)
tale cheQuindi,
perquasi
tutti i l5 > 0 si ha cheEssendo il funzionale
semicontinuo
rispetto
alla convergenza in(vedi [3])
segueche,
per
ogni e
> 0 esisteh(s)
tale cheIl risultato segue adesso tenendo conto della semicontinuità del funzionale
TEOREMA DI ESISTENZA. Per -1 1 esiste
Eo E
98 tale cheDIMOSTRAZIONE. Posto sia c
91
una successionemininúzzante,
e cioè 9M
Per il teorema 1 esiste una sottosuccessione c
convergente
nel senso di ad un insieme E 88.
Ora,
dalla semicontinuità(teorema 2)
segue chee cioè
il che conclude la dimostrazione. c.v.d.
Ringrazio
il Prof. M. Miranda che mi haguidato
inquesta
ricerca.BIBLIOGRAFIA
[1] M. EMMER, Esistenza, unicità e
regolarità
nellesuperfici
diequilibrio
neicapillari,
Ann. Univ. Ferrara, 18, no. 6 (1973).[2] R. FINN,
Capillarity
Phenomena, Universitat Bonn (1973).[3] E. DE GIORGI, Su una teoria
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della misura (r 2014 1) dimensionale in unospazio
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serie 4, 36(1954).
[4] H. FEDERER, Geometric Measure
Theory, Springer-Verlag
(1969).[5] L. SCHWARTZ, Théorie des distributions, Hermann,
Parigi
(1966).[6] M. MIRANDA, Distribuzioni aventi derivate misure, insiemi di
perimetro
localmente
finito,
Annali Scuola NormaleSuperiore
di Pisa, serie III,18,
fasc. I (1964).[7] E. DE GIORGI, Sulla
proprietà isoperimetrica dell’ipersfera,
nelle classidegli
insiemi aventi
frontiera
orientata di misurafinita,
Memorie Accad. Naz.Lincei, serie 8, 5 (1958).
[8] M. MIRANDA,
Comportamento
delle successioniconvergenti
difrontiere
mi-nimali, Rend. Sem. Mat. di Padova, 38
(1967).
[9] M. MIRANDA,
Superfici
cartesianegeneralizzate
ed insiemi diperimetro
localmente
finito
suiprodotti cartesiani, Annali
Scuola NormaleSuperiore
di Pisa, serie III, 18, fasc. IV (1964).
Manoscritto pervenuto alla redazione il 20