R ENDICONTI
del
S EMINARIO M ATEMATICO
della
U NIVERSITÀ DI P ADOVA
J EAN P ANVINI
Su certi omomorfismi di tipo esponenziale
Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 35, n
o2 (1965), p. 371-379
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Nota
*)
di JEAN PANVINI(a Pisa) **)
1. - Nella
presente
nota ciponiamo
ilproblema
diimmergere
un anello commutativo
(con identità) A o
in unsopranello A,
nel
quale
riesca definitiva una « funzione ditipo esponenziale »,
intesa come un omomorfismo iniettivo c del gruppo additivo di A nel
semigruppo moltiplicativo
diA,
tale cheJ(0) =
1.Nel n. 2 indichiamo un
procedimento
mediante ilquale
sicostruiscono sempre un
sopranello
Adi Ao
ed un omomorfismo Qverificanti le condizioni anzi dette.
Si mostra
quindi,
nel n.3,
che l’anello Aprecedentemente
costruito verifica anche la
seguente proprietà:
I. - Sia D un
sopranello
diAo
dotato di u~2omomorfismo
di
tipo esponenziale
i(non
necessariamenteiniettivo),
tale cheogni
elemento di D sia ottenibile da
Ao
con leoperazioni
razionali interee
l’operazione
i. Allora D è unaimmagine omomor f a
di A.Si osserva
infine,
nel n.4,
che se è un corpo e C è un sopra- corpo diAo
dotato di una funzioneesponenziale
t per cuivalgano
*) Pervenuto in redazione il 13
aprile
1965.Indirizzo dell’A.: Istituto Matematico dell’Università, Pisa.
**) Lavoro
eseguito
nell’ambito dell’attività deigruppi
di ricercadel C.N.R.
L’Autore
ringrazia
il Prof. P. SALMON peravergli
dato utiliconsigli
nella redazione del presente lavoro.372
le
ipotesi
dellaproprieta I,
la caratteristica diAo
è necessaria- mente0,
se non èr(u) =
1 perogni n
c C.2. - Sia
A o
un anello commutativo con identità. Ci propo- niamo di costruire ilsopranello A
diA o
con leproprietà
enunciatenel n.
1,
mediante unaopportuna
successione di anelliAn,
cia-scuno immerso nel
seguente.
Cominciamo
coll’esporre
la costruzione dell’anelloA1
e dellesue
proprietà
essenziali.Sia
Ao
un sistema di indeterminate indicate inA o ;
in
particolare
siaXo
l’indeterminata indiciata nell’identità 0 del gruppo additivo diA o .
SiaB 1 = A,,[... X,,...]
l’anello otte-nuto da
A o
peraggiunzione
di tale sistema di indeterminate(cfr. I,
Ch.I, § 18,
p.40).
Sia inoltre31
l’ideale diB1 generato
daXo -
1 e da tuttigli
elementi deltipo X a -
dove è a =-b-f-c.
Posto
A1
=B1/ J1,
indichiamo con l’omomorfismo naturale diB1
suA,
eponiamo
ovea E Ao.
L’anelloA 1 gode
delleseguenti proprietà.
I, . - Ao si
immerse inA1 .
DIMOSTRAZIONE: Si consideri l’isomorfismo T ~ che inietta
Ao
in
B1
e,quindi,
l’omomorfismo naturale qi diB1
suA, ;
ilprodotto
o è un omomorfismo di
Ao
in l’asserto èprovato
se si mostra che risulta Ker g~1 n
A o
= 0(identifichiamo qui A o coll’immagine
diA o
inB 1
mediante’l’~).
Si consideri a tal fine 1’omomorfismo lp~ di
B1
suAo
definito dayi(a)
-a(a
EAo)
e1;
si ha Ker qJ~ c Ker KerA o
=0,
donde KerA o
= 0.Nel
seguito
identificheremoA o
con la suaimmagine
inA 1
mediante r¡~
(cfr.
alriguardo [1],
Ch.1, § 13).
II1 . -
Esiste unomomorfismo Q1
diA1
suAo,
la cui restri- zione adAo
è l’identità.DIMOSTRAZIONE : L’inclusione Ker ç1 c Ker osservata po-
c’anzi,
assicura infatti che l’omomorfismo 1p1 si fattorizza nelprodotto S~1
o doveAo
è l’omomorfismo cos de- finito : - a se c~ EAo;
== 1.Di
qui
l’asserto.III,. -
Esiste unomomorfismo
a1 del gruppo acdditivo diAo
nel
semigruppo moltiplicativo
diA l .
DIMOSTRAZIONE: Per a E si ponga
~1(a) -
si ha xa+ b =x0
~v l. -
Se èa1(~c)
-1,
si ha u -0;
] a~ è itnomomorfismo
iniettivo.
DIMOSTRAZIONE : Sia x,, = 1. Tenuto conto che è
A1 - B1/ 31
e tenutipresenti
igeneratori
diJ~,
si trae laseguente
relazione in
B1:
essendo
f,
..., grpolinomi
diB1
e ai,bi,
ciopportuni
elementdi
A o
soddisfacenti le relazioni a i =b
+ ci .Ao
un altro sistema di indeterminate indiciate inAo
e sipensi B1
immerso nell’a,nelloCl
=B1[... Ua ...]
otte-nuto per
aggiunzione
aB1
delle indeterminateC~.
Resta individuata la derivazione D di
B1
inCi ,
tale cheDXa
=Ua, Da -
0 se a eAo (vedere
l’osservazioneseguente).
Siapplichi
ai due membri di(1) dapprima
la D equindi
l’omomor-fismo di C in
A0
che inviaogni X p
in 1 eogni UQ
in a ; si ottiene subito u = 0.OSSERVAZIONE: Nella dimostrazione di si e tenuto conto del
seguente
lemma sulle derivazioni(per
le derivazioni cfr.[1],
Ch.
IL, ~ 17).
LEMMA: siano 1~ un sottoanello di S e D una derivazione di R in ~’.
Xi(1
in)
delleindeterminate,
T unsopranello
di
S[X1,
... ,X n]
ed s 1, ... , sn elementi di S. Allora esiste una(e
unasola)
derivazione D* diR]X1,
...,X~]
in T che estende De tale che i
(1 C i
374
DIM.: Si vede subito che
possiamo
limitarci a dimostrarel’asserto per n =
1, procedendo poi
per induzione su n.Definiamo la
seguente applicazione
D* diR[X]
in T:È
chiaro che D * estende D e cheD*(X)
= s ; è inoltre evi- dente che D * è additiva. Per provare che D * è unaderivazione,
basta verificare che
se f , g
ER[X)
si haSi verifica
inoltre,
y per induzione sull’intero m che compare in(2),
che D * è la sola derivazione con laproprietà
richiesta.Esponiamo
ora neidettagli
la costruzione dell’anelloA2 (della
successione~An~) :
nelseguito
sarà manifesto come si costruisceA
i con i > 2.Sia ( Y«)
un sistema di indeterminate indiciate inA 1
e siaB 2 - A 1 [... Y« ... ]
l’anello ottenutoaggiungendo
adA 1
le inde-terminate
Y« .
Sia J2
l’idealegenerato dagli
elementi deltipo Y« - Y*Yy
dove è a
= ~ -~- y
edagli elementi xa - Ya
con a EA o .
Posto
A
2 -B2/J2, sia ç2 : B2 -+ A2
l’omomorfismonaturale;
poniamo
ya =L’anello
A2 gode
delleseguenti proprietà.
12, - A1 si immerge in A 2 .
DIMOSTRAZIONE : Si consideri a tal fine l’omomorfismo y2 di
B2
suA1
definito day~2(a)
- a pera E A1; y~2(Ya) - (Qi
è l’omomorfismo definito inII1) ; poichè
Ker 9/2 c Ker y2 e Kery~2 ~ A 1 = 0
si ha KerCP2 n A 1
= 0.Identificheremo nel
seguito A~
con la sua immersione inA2
2ora
provata.
ii2 . -
Esiste unD’I.
deiA 2
8tlzione ad
A
l è l’identità.DIMOSTRAZIONE : Si ha infatti la fattorizzazione 1p2 ===
S~2
o CP2ove
!l2 è
cos definito:S~~(a)
- a, - per a EA1 .
Ne segue l’asserto.
III2. -
unomomorfismo
G 2 del gruppo additii,o eliA1
nel
semigruppo moltiplicativo
diA 2 ;
inoltre G2prolunga
c1.DIMOSTRAZIONE: Per
a E A1
si pongaG2(a) ==
y«; si haestende
IV2. -
Se è0"2(U) ===
1 si ha u =0;
cioè 0"2 è unomomorfismo
iniettivo.
DIMOSTRAZIONE: Sia
c2(u)
= 1. Tenendopresente
l’isomor-fismo
~42
+B2/
32 e igeneratori
dell’ideale3~ ,
si trae laseguente
relazione in
B 2 :
dove
Osserviamo ora che
posto
C =Ao[... X,
... , ...Y« ...]
c~ E
-L40
e a EA 1, e ~ _ ~ 1 C,
si ha manif estamenteB2
=C’li.
376
Da
quanto precede
si trae allora laseguente
relazione in C:dove
sono altri due sistemi di
indeterminate,
indi-ciate
rispettivamente
inAo
e inA1,
si consideri l’anelloC,
==
C[... Ua
... , ...V a ...]
nelquale
C siimmerge.
Resta allora individuata una derivazione D di C in
C,
taleche
DXa
=Ua, DY« = Vex,
Da = 0 pera E Ao .
Si
applichi dapprima
la D ai due membri della relazione(1), quindi
siapplichi
l’omomorfismo che inviaogni
indeterminataXa
eYa
in1,
edogni Ui ,
nelproprio
indice. Si ottiene imme- dia tamen te Il = 0.Lo stesso
procedirmento
con cui abbiamo costruitoA2
a par- tire daA, , permette
dicostruire,
per induzione sui,
la succes-sione di anelli
A i,
ognuno deiquali gode
delleseguenti proprietà :
Ii. - Ai-
1 siimmerge
inA i .
II~. -
Esiste unomo1norfisrno Di
i diAi
i suA 2_
1 la cui restri-zione ad
A ? _ ,
è l’identità.IIIi . -
Esiste unomomorfismo
~i i del gruppo additivo diA i-l
1nel
semigruppo moltiplicativo
diA i;
inoltre 6i estendeIVi . - gi(u) =
1implica
u =0,
cioè o~i è iniettivo.Indichiamo adesso con ~~ i l’immersione
(naturale)
diA
i inA i-r ~ e
poniamo
(lii - Identità
(automornsmo identico).
Possiamo allora considerare il limite diretto della
famiglia
di anelli
A
ed omomorfismi iniettivi gij:~ ~ A; .
Sia A
= lim A i .
-+
Se allora identifichiamo
ogni
anelloA
i colla suaimmagine
nel limite diretto
A,
si ha anche A =UA,.
Da
quanto precede
risulta l’asserto che ci eravamoproposti
di dimorare al
principio
del n.1;
si ha cioè ilseguente
TEOREMA 1: Sia commutativo LU’YG
stono
sopranello
A diA0
edomomorfismo
i niettivo a del gruppo additivo di A nelse’migruppo moltiplicativo,
tali cheogni
elemento di A èraggiungibile
apartire
daAo
con le opera- zioni razionati intere el’operazione
a.3. -
Vogliamo
ora dimostrare laproprietà
I enunciata nel n. 1.Sia D un
sopranello
diA o
che verifichi leipotesi
enunciatein I e
designano
conD1
l’anello ottenutoaggiungendo
ad
A o
tutti ir(V)
con V in e, ingenerale
conD i (i
>1 )
l’anello dove ~T descriveDi-~.
Si ha manifestamenteD == uD,.
Indichiamo ancora con cr la funzione
esponenziale
di A econserviamo le notazioni introdotte in 2.
Vogliamo
provare ilseguente
TEOREMA 2 : Esiste ~~n
omomorfismo ó :
A ~D,
tale che se~(c~(a)) - -r(d).
DIMOSTRAZIONE: Sia
hl
l’omomorfismo diB1
suD1
1 definito da:hi(a) = a
sehl(~a) - T(a);
si ha subito kerh1 ::J
Ne consegue un omomorfismo
()~
diA
su taleche,
se invia a1 in
d~,
invia6(al)
inr(di).
Sia ora
h2
l’omomorfismodi B2
suD2
definito da:Si ha: ker Ne consegue un
omomorfismo b2 di A2
suD2,
che estendeó
1(tenere presente
che ker ==0 ),
e se invia a2 in
d2,
inviaa(a2)
iní(d2).
378
Costruito l’omomorfismo
ói :
si costruisce 1’omomor- fismo con leproprietà
anzidette.Ne segue senz’altro l’asserto per
passaggio
al limitediretto,
yponendo ó
= limdi.
-+
4. - Terminiamo con
qualche
osservazione nel caso cheA o
sia un corpo.
Tra i
sopranelli
diA o
che verificano leipotesi
dellaproprietà
I di cui al n.
1,
vipuò
esserequalche
volta un corpo, indipen-
denza di
speciali proprietà
del corpoA o (esempio: A o
= corporeale);
èperò necessario, perchè
ciò avvenga, cheA o
abbiacaratteristica zero, altrimenti la funzione
esponenziale
è banale.Quest’ultinia
asserzione risulterà dalseguente
TEOREMA 3: Se
Ao è
un corpo di caratteristica p e C è un so-pracorpo di Ao
per cuivalgano
leipotesi
dellaproprietà
I del n.1,
Za
funzione esponenziale
í di C èbanale,
cioè è-r(u) =
1 perogni
u E C.
Indichiamo sempre con A il
sopranello
diAo
costruito aln. 2.
Ogni u
E Apuò rappresentarsi
nella forma ao +al6(ul)
+ + ... +dove,
se r è il minimo indice tale che a EAr, gli
ai egli
uiappartengono
ad ne consegue,applicando più
volte taleconsiderazione,
che apuò rappresentarsi
nellaforma
dove
ogni a1
è inA,,.
Tenendo conto chea(u) - a(pu) - J(0 ) = 1,
ne discende: ap =
aó
+ ... +Quindi: a
è invertibile in A oppureak
= 0(Ao
essendo uncorpo);
ne segue che A ha un solo ideale massimale 3:quello
costituito
dagli
elementi a tali che sia a~ = 0.Si consideri 1’omomorfismo b di A su C definito nel n. 3
(si
ricordi che se
~(a) - c,
si ha -z(c) ) ; poichè
C è un corpo, il nucleo di ó è un ideale massimale di A e coincidequindi
con 3.Siano Cl e c2 due elementi
qualunque
di C e a1 e a2 due ele- menti di A tali cheó(a~)
- Cl’ó(a2)
- c2; si haMa è
onde
a(a2)
-appartiene
a3;
ne segueche è
quanto
si voleva provare.BIBLIOGRAFIA
[1] ZARISKI-SAMUEL: Commutative