La scuola durante il ventennio fascista
La scuola durante il ventennio fascista è influenzata dal governo di Benito Mussolini;essa è una macchina usata dal Duce per dare vita ad una nuova generazione fascista che approvi le decisioni di Mussolini.
I bambini studiavano sul testo unico fascista e svolgevano molta attività fisica; le bambine dovevano imparare ad occuparsi della casa poiché secondo il Duce (maschilista) la donna non era in grado di partecipare alla vita pubblica ed avere un proprio pensiero.
Per questo in quel periodo era usuale pensare ai bambini con il libro e il moschetto e alle fanciulle con la “Singer”.
Mussolini aiutava le famiglie affinché dessero alla luce tanti bambini perché diceva alla gioventù:”Voi siete l’aurora della vita,voi siete la speranza della patria,voi siete soprattutto l’esercito del domani”. Le prime pagine dei quaderni scolastici erano anche della propaganda per il regime.
Tutti gli insegnanti di questo periodo dovevano appartenere al partito fascista poiché erano loro gli educatori del nuovo popolo italiano.
Praticamente il Duce, fin dall’infanzia (età in cui le persone sono più influenzabili), impostava le menti degli scolari in un certo modo affinché il loro unico obiettivo fosse combattere per la patria.
Nel decalogo del balilla, infatti,la prima norma recitava:”Ama la tua patria come i tuoi genitori, ama i tuoi genitori come la tua patria”.
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